Questo articolo è stato stampato dal sito www.profste.com

l'indirizzo dove puoi trovare l'originale, insieme ad altri articoli e notizie è: http://www.profste.it/rubriche/notizie.html

Anno I n.9 Internet 09/05/2000

Galaflat: una grande occasione perduta?

Prima di Pasqua avevo avuto una serie di colloqui con Paolo Pelloni, Direttore Commerciale di Galactica a proposito dei numerosi problemi degli utenti della loro nuova offerta Flat-Rate. Di questo avevamo già parlato.

Allora non c'era ancora stata l'esplosione degli abbonamenti. Quello che è accaduto nel frattempo mi costringe a tornare sull'argomento, anche grazie al vostro poderoso feedback.

Oggi i NewsGroup funzionano anche se in modo incompleto e insufficente. In aggiunta i poveri utenti sono sottoposti ad un nuovo, ben più fastidioso calvario. La linea è perennemente occupata e, anche una volta raggiunta la "chimera" del collegamento (sono necessari spesso decine di tentativi) ecco che improvvise e ingiustificate cadute di linea, unite a buchi nella trasmissione dati, per cui si aspettano minuti per poter vedere una pagina web, rendono la navigazione un'esperienza traumatica.

Dei problemi che il Flat Rate ha mostrato fin dal giorno del lancio Punto Informatico si è già occupato imputando i disservizi più ad un eccesso di domanda che a cause strutturali. Di certo l'eccesso di abbonamenti e il successo dell'offerta ha creato problemi immensi che la società milanese mostra di saper risolvere parzialmente (vedi NewsGroup) e male (vedi email che non ricevono risposta dall'help desk, ore e soldi spesi per chiamare il numero assistenza, che non è verde, per ricevere risposte evasive e approssimative e così via).

Il problema è che l'alta qualità promessa da Galactica ormai sembra qualcosa al quale in pochissimi credono.

Nel frattempo Wind con la sua l'offerta flat, che ha anche un prezzo più vantaggioso, pare mostri molti meno problemi.

Tornando al caso Galaflat, resta un fatto: l'abitudine a promettere e lanciare sul mercato prodotti e servizi non testati o collaudati in modo approssimativo.

A parte la nostra abitudine, in quanto italiani, ad essere presi in giro, resta un dubbio. Perché promettere senza mantenere. Qual'è il bisogno di un'azione simile. Che considerazione si ha dei propri clienti.

Si può capire il bisogno di creare clamore e far parlare della propria azienda, anche in vista dell'imminente quotazione in borsa. Risulta incomprensibile invece il perché si finisca per scontentare un gran numero di per