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Anno I n.15 Internet 27/06/2000
Internet chiude per ferie.
La
scorsa settimana è iniziata l'estate, come ogni volta porta con se i ricordi
di estati precedenti, unite a riflessioni su quello che ci porterà questa stagione
così magica.
Agosto 1999: sono in "ritiro", lavoro sul mio sito e approfitto della pausa estiva per fare tutto ciò
che normalmente non ho tempo di seguire con la cura che meriterebbe. In quest'ottica
rivedo e rifaccio la sottoscrizione del sito ai principali motori di ricerca
italiani e non.
Inizio con Yahoo!, poi Altavista, Arianna.
Arrivo a Virgilio che approfitta del tuo aggiungi un sito per farti iscrivere
al "Webmaster Club". In fondo loro sanno bene che su Internet la vera forza
è costituita dagli iscritti a un sito ancor più che da accessi e pagine visitate.
Completo la farraginosa procedura, provando il solito fastidio che tutti abbiamo
provato nel riempire form troppo spesso indiscreti, dove spesso lasciamo spazio
alla fantasia nel dare le risposte. Arrivato all'ultimo click salta fuori una
schermata che mi avverte che fino a fine Agosto non sarà possibile segnalare
alcun sito.
Virgilio era "Chiuso per Ferie".
Questo mi aveva allora completamente sconvolto e ancora oggi il pensiero mi
turba alquanto.
Quest'anno spero che ciò non accada, ma ne dubito. Tutti gli altri motori, specie
internazionali avevano invece accettato la mia segnalazione, come era doveroso.
Sarebbe stato di sicuro ridicolo, inadeguato e improprio sentirsi rispondere
così da Yahoo! o altri. Il fatto che il rifiuto sia venuto da un sito italiano
rendeva la follia più accettabile. In fondo, malgrado l'evoluzione verso vacanze
e partenze intelligenti, le nostre città ad Agosto continuano a svuotarsi, perché
mai la stessa cosa non dovrebbe accadere con Internet?
In teoria uno dei punti di forza del web sarebbe proprio il famoso "aperto 24
ore si 24, 7 giorni su 7", ma sembra che l'Italian way abbia la meglio anche
sul web. Questo può sembrare ovvio e scontato, ma è un fattore che non dobbiamo
sottovalutare e deve farci riflettere, in momenti dove gli investimenti e le
speranze sulla new economy in Italia sono così forti e al centro dell'
attenzione di tutti.
Le avvisaglie e i presagi della imminente desertificazione del web in Italia
ci sono tutte. In parallelo si nota come le compagnie di telefonia mobile puntino
sull'estate e sulla maggior mobilità che ne consegue per lanciare i servizi WAP, la versione ridotta e compressa di Internet per
i cellulari.
Chiunque abbia modo di monitorizzare gli accessi ai siti e più in generale il
numero di navigatori, si accorgerà dei veri e propri crolli che da venerdì sera
a domenica notte rendono i siti delle lande desolati. A questo si aggiunge il
fatto che gli aggiornamenti durante i fine settimana, specialmente estivi, si
fanno rari (cosa che peraltro avviene troppo spesso anche durante l'inverno).
Questo rende torto anche ai pochi navigatori, sempre più solitari e abbandonati,
che si trovano davanti siti sempre uguali e perciò poco interessanti.
Sarebbe come se il mitico Wired news il sabato non uscisse
e non fornisse a noi patiti del web le ultimissime di un mondo che per definizione
non si ferma mai ed è always open. Cosa ancor più vera anche grazie all'avvento
dell'accesso a Internet ovunque via WAP.
Tutto questo dovrebbe far riflettere molti gestori di siti e ragionare sul fatto
che a chi si collega non è possibile non proporre aggiornamenti contiunui. E'
questa anzi una delle cose che si dovrebbero imparare per prime: il segreto
è l'aggiornamento, continuo, perenne e sistematico. A prescindere da weekend
vari, mare e montagna, estate e inverno, sole o pioggia. Purtroppo ora qui da
noi non è così.
E' vero che fisiologicamente, anche negli USA, si nota un certo naturale rilassamento
nei weekend, senza arrivare alla paralisi che troppo spesso si nota qui da noi.
Senza parlare del mese di Agosto che è considerato un mese come gli altri.
D'altro canto da loro in estate le città non si desertificano. E' vero che se
vuoi puoi fare la spesa anche la domenica o a mezzanotte.
Il parallelo è illuminante.
In Italia si continua a proporre offline uno schema di funzionamento della vita
commerciale che prescinde dai bisogni dei consumatori (ci sono ancora dei benzinai
che chiudono per la pausa pranzo) e questa tendenza pericolosa si nota anche
online.
Altro che new economy!
Il fatto che ci siano negozi che chiudono a pranzo o che comprare del cibo dopo
le 21 sia un'impresa impossibile, che i siti chiudano per ferie e che gli aggiornamenti
continui siano solo teorici mostra una tendenza a proporre un modo tutto italiano
di intendere il web. Si cerca di riproporre le stesse bizzarrie che regolano
la nostra vita quotidiana in un mondo che nasce per essere sempre disponibile.
Schemi vecchi e più adatti ad un Italia anni 60/70 che a ciò che il nuovo millennio
richiederebbe e la tecnologia renderebbe attuabile.
E' un sintomo pericoloso che mostra un innata resistenza al cambiamento di noi
europei, che in Italia diventa quasi un credo, una religione.
Un lato positivo e un effetto contrario a quanto detto tuttavia si nota.
Ieri sono stato in banca e ho notato con piacere che dal primo luglio inizierà
a fare orario continuato, senza più l'odiosa chiusura di due ore proprio a metà
giornata, quando magari molti troverebbero il tempo per andarci. Alla mia richiesta
di spiegazioni mi è stato risposto che sono misure prese per contrastare la
concorrenza delle varie banche che operano solo online offrendo interessi più
vantaggiosi, in cambio di una rinuncia al contatto umano che molti ritengono
ancora prematuro.
Questo apre la strada alla speranza. Il web sta iniziando ad avere effetti tangibili
anche nel mondo reale. Si spera solo che quest'estate a nessuno venga in mente
di chiudere il sito per ferie.
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