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Anno I n.17 Internet 04/07/2000
Internet è in crisi?
Mi sono già soffermato più volte
sui problemi legati alla diffusione di Internet nel nostro paese, alle contraddizioni
e tipicità che si porta dietro, alla caduta dei falsi miti relativi al diventare
ricchi in poco tempo col web, come è accaduto negli USA.
Come la borsa ha creato miliardari nel giro di una notte o poco più, può anche
portare al fallimento di molti start-up con la stessa facilità. Vediamo di riassumere
i problemi più evidenti legati soprattutto al diffondersi dell' e-commerce.
Non è facile come sembrava: se guardiamo agli Stati Uniti, tra le 400 imprese
Internet quotate in borsa, che si occupano di B2C, solo 15, al massimo 20, mostreranno
un profitto in tre anni. Questo è quanto emerge da un'analisi firmata Merrill
Lynch.
Moltissime imprese hanno chiuso i battenti, dopo investimenti miliardari, che
si sono risolti solo in perdite di pari entità. Oltre al più volte citato boo
c'è da aggiungere la recente debacle di online store come foofoo che vendeva, o meglio tentava di vendere, beni di
lusso ad una clientela pregiata e selezionata.
Numerose altre imprese sono destinate ad avere problemi di cash-flow entro 12 mesi portando conseguentemente a fallimenti o
acquisizioni, laddove queste imprese non riescano a trovare nuove provvidenziali
iniezioni di fondi. Cosa peraltro molto probabile, data l'improvvisa cautela
di quegli stessi Venture Capitalist che sino a qualche mese fa erano pronti
a investire miliardi in qualunque cosa fosse targata .com.
Oggi le aziende Internet devono dimostrare la capacità di fare profitti, in
tempi relativamente brevi. In passato questa caratteristica veniva quasi considerata
superflua.
Altro problema del web è il terrore della privacy violata. E ' questo un freno
molto forte al diffondersi dell'e-commerce specie se unito alla diffidenza verso
mezzi di pagamento come la carta di credito.
C'è da dire che qui in Italia e in Europa i nostri dati personali sono protetti
da leggi più rigorose che negli USA. Tuttavia il pericolo è tale da aver portato
il garante della privacy ad una ricognizione delle politiche adottate dai siti nostrani
sul rispetto alla privacy dei loro iscritti e visitatori.
Subito dopo viene il problema, sarebbe meglio dire l'ondata, crescente e inarrestabile
dello Spam.
Le nostre caselle email sono bersagliate quotidianamente e in maniera crescente
da messaggi spazzatura. Le catene di Sant'Antonio sono diventate quasi uno sport
nazionale. Gli utenti dei NewsGroup sono costretti a cercare i messaggi che
loro interessano tra decine di proposte di "fare i soldi con Internet" e simili.
Anche qui le regole della Netiquette e ancor più il lavoro dei provider per
arginare il fenomeno non bastano. Teniamo presente poi che la maggior parte
dei nostri connazionali non è ancora online. A breve trovare i messaggi che
ci interessano realmente nelle nostre caselle email diventerà un'impresa che
rischia di rendere l'esperienza online un incubo.
Questo, unito ad altri problemi ha portato molti utenti della rete a fuggire
per non tornare più. In Italia non sono ancora disponibili dati in proposito,
ma negli USA uno studio della Cyber Dialogue ha mostrato come almeno 28 milioni di persone
che si collegavano alla rete, oggi non vi accedono più. Insomma il mercato degli
utenti Internet non sarà destinato solo a espansioni e crescite, dato che saranno
probabili anche contrazioni e cadute di interesse.
Tutto ciò offre elementi di riflessione. La via alla soluzione dei problemi
può arrivare dai segnali positivi che pure numerosi ci giungono.
E ' prevista una crescita costante delle vendite online, accompagnata da una
crescita della vendita dei pc insieme agli abbonamenti agli Internet provider
nelle varie forme di freenet, flat-rate e connessioni super veloci tipo ADSL.
Il tutto a costi via via decrescenti.
La crescita costante delle connessioni al web via wap
porterà altra linfa vitale ai canali dell'e-commerce.
Insomma le recenti crisi dell'ecommerce porteranno ad una revisione di molti
piani, progetti e start-up. Tutto ciò porterà di certo ad imprese Internet più
forti e di sicuro più realiste. Si tornerà alla realtà della necessità di business
plan realistici con meno perdite e maggiori prospettive di profitto.
Meno rosee le prospettive per il problema dello spam, che sarà una piaga sempre
più presente e sempre meno controllabile, specie in assenza di norme regolatrici,
che potrebbero comunque non essere così salutari.
Gli elementi di riflessione anche stavolta ci sono tutti, a voi trarne le conclusioni.
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