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73. Karṇaparvan
( Il libro di Karṇa. VIII, 1-69)
I 1 Vaiśaṃpāyana disse: quindi dopo che fu ucciso Droṇa o re, i sovrani con Duryodhana in testa, col cuore violentemente agitato, si recarono dal figlio di Droṇa, 2 addolorati per Droṇa, costernati e privi di energia, pieni di dolore sedevano attorno al figlio della figlia di Śaradvat, 3 a lungo avendolo consolato con argomenti tratti dagli śāstra, giunta la notte quei sovrani tornarono alla proprie dimore, 4 ma specialmente il figlio del sūta, e il re Suyodhana, e pure Duḥśāsana e Śakuni, non riuscivano a dormire, 5 questi signori della terra o kaurava, anche nelle loro dimore non avevano pace, pensando a quella crudele strage non riuscivano a dormire, 6 insieme essi in quella notte nella dimora di Duryodhana, per l'acerrima avversione dei pāṇḍava grandi anime, 7 quando di Kṛṣṇā vessata nella partita, e trascinata nella sala si rammentavano, ne erano violentemente tormentati con gli animi agitati, 8 pensando ai dolori dei pṛthādi subiti in quella partita, per l'ansia o re, passarono quella notte come fosse lunga un secolo, 9 quindi sorgendo l'alba, saldi negli ordini stabiliti, tutti compirono il necessario con le azioni prescritte, 10 compiuti i riti necessari, e riconfortati o bhārata, ordinarono di attaccare i cavalli, e partirono per il combattimento, 11 fatto Karṇa comandante dell'esercito, compiute le cerimonie di auspicio, fatto pregare i migliori brahmani con piatti di latte e burro e semi di orzo, 12 con monili, con vacche, con oro e altre ricchezze molto preziose, e celebrati con benedizioni di vittoria da sūta, māgadha, e bardi, 13 quindi anche i pāṇḍava o re, compiuti tutti i riti del giorno, uscivano dagli accampamenti o re, pronti a combattere, 14 allora iniziava una battaglia tumultuosa da far rizzare i capelli, tra i kuru e i pāṇḍava che volevano uccidersi vicendevolemente, 15 per due giorni la battaglia tra gli eserciti di kuru e pāṇḍava, mentre Karṇa era a capo dell'esercito o re, fu portentosa a vedersi, 16 quindi Vṛṣa compiuta una grandissima strage di nemici in battaglia, sotto gli occhi dei figli di Dhṛtarāṣṭra, fu abbattuto da Phalguna, 17 allora Saṃjaya raggiunta la città chiamata dagli elefanti, tutto raccontava a Dhṛtarāṣṭra come era accaduto a kurujāṅgala. 18 Janamejaya disse: “udendo che il figlio della fiumana e che Droṇa furono uccisi sul campo dai nemici, il re figlio di Ambikā, che cadde in supremo dolore per questo, 19 udendo che Karṇa intento al bene di Duryodhana, era stato ucciso, in che modo o ottimo brahmano, così addolorato poteva vivere? 20 quel sovrano pensava che in lui fosse riposta la speranza di vittoria dei figli, e ucciso lui, il re kaurava come poteva ancora vivere? 21 oh certo arduo sia il morire io penso per gli uomini pure che vivano in angustie, laddove avendo udito che Karṇa era stato ucciso, il sovrano non lasciava la vita, 22 udito che l'anziano figlio di Śaṃtanu o brahmano, e Bāhlika, e Droṇa, e Somadatta, e anche Bhūriśravas, 23 e che pure gli altri amici, e figli e nipoti erano stati uccisi, se udendo ciò non ha abbandonato la vita, io credo che sia arduo morire o ri-nato, 24 tutto questo raccontami diffusamente o ricco in tapas, mai io mi sazio di udire le grandi vicende degli antenati.” 25 Vaiśaṃpāyana disse: dopo che fu ucciso Karṇa o grande re, il figlio di Gavalgaṇa, triste, si recava alla città degli elefanti, con cavalli simili al vento in velocità, 26 raggiunta hāstinapura, violentemente agitato in cuore, si recava alla dimora di Dhṛtarāṣṭra, vuota di famigliari, 27 scorgendo il re privo di energia per la costernazione, lo salutava a mani giunte, toccando i piedi del sovrano con la testa, 28 e avendo onorato secondo il dovuto Dhṛtarāṣṭra signore della terra, “ ahime misero!” dicendo, allora cominciava a parlare: 29 “ io sono Saṃjaya o signore della terra, non vi è felicità per te o signore, caduto nella sventura per tua colpa, forse che ora non cadrai in deliquio? 30 tutte le ragioni addotte da Vidura, Droṇa, dal figlio di Gaṅgā e dal lunghi-capelli, ricordando che non hai accolto, forse che ora non cadrai in angustie? 31 per il tuo bene parlarono nell'assemblea Rāma, Nārada e Kaṇva, ricordando che non hai accolto ciò, forse che ora non cadrai in angustie? 32 che gli amici intenti al tuo bene, con Bhīṣma e Droṇa in testa, furono uccisi in battaglia dai nemici, ricordando ciò, forse che ora non cadrai in angustie?” 33 il re afflitto dal dolore a lungo sospirando, al figlio del sūta, che a mani giunte così parlava, questo diceva: 34 “ ucciso il prode figlio di Gaṅgā, armato di divine armi o Saṃjaya, e il supremo arciere Droṇa, violentemente il mio cuore è agitato, 35 quello splendido nato dai vasu, che ogni giorno uccideva diecimila guerrieri armati sui carri, 36 è stato ucciso quaggiù da Śikhaṇḍin, il figlio di Yajñasena, con la protezione del pāṇḍava, violentemente si agita il mio animo, 37 il grand'anima a cui il bhṛguide dava le sue supreme armi che fin dalla fanciullezza fu istruito nell'arco da Rāma in persona, 38 e in grazia di cui, i kuntīdi, e i fortissimi figli del re, e anche altri signori della terra furono fatti diventare grandi sul carro, 39 udendo che fu ucciso da Dhṛṣṭadyumna in battaglia, Droṇa il grande arciere dai sinceri voti, violentemente si agita il mio animo, 40 quell'eroe che nel trimundio non aveva uomo uguale nelle armi, udendo che questo Droṇa fu ucciso in battaglia, che fecero i miei? 41 e quando l'esercito dei guerrieri giurati, che lo attaccava, dal pāṇḍava grand'anima, dal conquista-ricchezze fu mandato alla dimora di Yama, 42 e quando fu distrutta l'arma di Nārāyaṇa del sapiente figlio di Droṇa, e massacrati i resti delle armate, che fecero i miei? 43 io credo che fuggirono, sprofondati in quel mare di sofferenza, galleggiando come naufraghi nell'oceano dopo che fu ucciso Droṇa, 44 e di Duryodhana, di Karṇa, del bhoja Kṛtavarman, di Śalya il re dei madra, del Droṇide e di Kṛpa, 45 del resto dei miei figli e degli altri o Saṃjaya, essendo disperse le armate, qual'era la loro faccia? 46 tutto quanto è accaduto in verità sul campo o figlio di Gavalgaṇa, tra i pāṇḍava e tutti i miei interamente raccontami.” 47 Saṃjaya disse: “quanto accaduto tra i pāṇḍava e i kaurava o mio signore, dopo aver saputo, non cadere in angustie, nelle cose volute il cuore non trema, 48 e poiché riguardo l'uomo, l'intento può ottenersi o non ottenersi, che si ottenga o non si ottenga, nessuno dei saggi si agita.” 49 Dhṛtarāṣṭra disse: “ non vi sarà in me nessuna agitazione ascoltando o Saṃjaya, destinato prima io ritengo ciò, raccontami come credi.” II 1 Saṃjaya disse: “ ucciso il grande arciere Droṇa, i tuoi figli grandi guerrieri, divennero abbattuti, scoraggiati e con i visi smunti, 2 tutti portando le loro armi, a sguardo in basso erano o signore di popoli, e squadrandosi pieni di dolore, non si parlavano gli uni cogli altri, 3 e vedendo quelli con aspetto agitato o bhārata, le tue truppe innumerevoli agitate dal dolore guardavano in alto, 4 le loro armi o re dei re, interamente imbrattate di sangue, cadevano dalle loro dita, veduto che Droṇa era stato ucciso, 5 e quelle trattenute, pendendo miseramente o bhārata, apparivano come le stelle in cielo o grande re, 6 e vedendo così afflitto e immobile come fosse morto, il proprio esercito o grande re, il re Duryodhana disse: 7 ' affidandomi in battaglia al valore del vostro braccio, ho sfidato i pāṇḍava e la battaglia è iniziata, 8 ucciso Droṇa questa appare disperata, e i guerrieri che combattono in battaglia, sono ovunque trafitti, 9 la vittoria o la morte appartiene a chi combatte in battaglia, cosa ci può essere di più bello? combattete dunque in tutte le direzioni, 10 e guardate sul campo il grand'anima Karṇa, il figlio del sole, come agisce quel grande e fortissimo arciere con le sue armi divine, 11 di lui trema in battaglia il figlio di Kuntī il conquista-ricchezze, e si ritira come una timida gazzella davanti ad un leone infuriato, 12 per lui il fortissimo Bhīmasena pari a migliaia di elefanti, solo umanamente combattendo, viene ridotto a mal partito, 13 da lui il prode Ghaṭotkaca, esperto di armi divine e di magìe, con l'infallibile lancia fu ucciso in battaglia, con terribili urla, 14 di questo insuperabile eroe, intelligente, dai sinceri voti, l'indistruttibile forza delle braccia oggi vedrete in battaglia, 15 l'avanzata di questi due, del figlio di Droṇa e di quello di Rādhā, di questi due grandi anime, vedrete pure tra le truppe dei pāṇḍava e dei pāñcāla, 16 tutti voi prodi e saggi, nati da nobile stirpe, di retta condotta, esperti d'arme, vedrete oggi vicendevolmente.' 17 così elogiato o grande re, il sovrano Karṇa figlio del sole, quel fortissimo, lanciato forte un ruggito leonino cominciava a combattere, 18 egli sotto gli occhi di tutti, compiva una grande strage di sṛñjaya, di pāñcāla, di kekaya e di videha, 19 dal suo arco scaturivano fiumi di frecce a centinaia, fornite di aguzze punte come nugoli di api nere, 20 quell'abile eroe avendo colpito pāñcāla e pāṇḍava, uccidendo migliaia di guerrieri, fu abbattuto da Arjuna.” III 1 Vaiśaṃpāyana disse: udito ciò o grande re, il figlio di Ambikā Dhṛtarāṣṭra, provava il limite estremo della sofferenza, pensando che Suyodhana fosse morto, e cadeva a terra svenuto, come elefante privo di sensi, 2 caduto a terra svenuto quell'ottimo sovrano, un grande grido di dolore vi era tra le donne o migliore dei bhārata, 3 e queste grida riempivano interamente la terra, essendo le donne bhārata sprofondate in una terribile mare di sofferenza, 4 e Gāndhārī raggiungendo il re o toro dei bhārata, cadeva esanime a terra, assieme a tutte le donne del gineceo, 5 allora Saṃjaya o re, confortava tutte quelle sofferenti, svenute, e che versavano innumerevoli lacrime dagli occhi, 6 riconfortate le donne, che a lungo si lamentavano, come alberi interamente agitati dal vento, 7 e anche Vidura riconfortava il re, il signore che ha per vista la saggezza, allora spruzzando di acqua il re kaurava, 8 recuperati lentamente i sensi, e vedendo quelle donne o sovrano, il re come un pazzo se ne stava là in silenzio o signore di popoli, 9 quindi meditando per un lungo tempo, continuamente sospirando, biasimava i propri figli, e a lungo pensava ai pāṇḍava, 10 biasimando la propria decisione e i consigli di Śakuni il figlio di Subala, e pensando ancora per un lunghissimo tempo lamentandosi ripetutamente, 11 ricomposto il suo cuore, il re in pieno possesso della sua intelligenza, di nuovo domandava al sūta, a Saṃjaya figlio di Gavalgaṇa: 12 “ho udito o Saṃjaya, le parole che mi hai detto, forse che Duryodhana o sūta è finito nella dimora di Yama? dimmelo o Saṃjaya in verità, di nuovo tutto questo racconto sia detto.” 13 così richiesto, il sūta diceva al re o Janamejaya: “ ucciso il figlio del sole o re, coi suoi figli grandi guerrieri, e i suoi fratelli grandi arcieri, i figli del sūta avendo perso la vita, 14 e Duḥśāsana fu ucciso dal glorioso pāṇḍava, da Bhīmasena, che per l'ira ne bevve il sangue sul campo.” IV 1 Vaiśaṃpāyana disse: “ udendo ciò o grande re, Dhṛtarāṣṭra il figlio di Ambikā, diceva al sūta Saṃjaya col cuore colmo di sofferenza: 2 “per la mia cattiva condotta o caro, nell'animo ne sono sopraffatto, udendo che il figlio del sole fu ucciso, la sofferenza mi spezza il cuore, 3 dei grandi armigeri che in quel tormento volevano superare il supremo dolore, tra i kuru e gli sṛñjaya, quali sono vivi e quali sono morti?” 4 Saṃjaya disse: “ fu ucciso il potente e invincibile figlio di Śaṃtanu, o re, dopo aver massacrato una miriade di guerrieri pāṇḍava per dieci giorni, 5 quindi il grande arciere Droṇa dopo aver ucciso in battaglia schiere di carri pāñcāla, quell'invincibile dal rosso carro fu poi ucciso, 6 dopo aver ucciso metà dell'esercito sopravissuto a Bhīṣma e a Droṇa grand'anima, fu ucciso Karṇa il figlio del sole, 7 Viviṃśati o grande re, fortissimo rampollo di re, distrutti centinaia di guerrieri Anarta fu ucciso in battaglia, 8 quindi tuo figlio Vikarṇa tenendo in mente il voto degli kṣatriya, perduto carro e armi, quel prode stava schierato di fronte i nemici, 9 fu ucciso da Bhīmasena, ricordando la sua promessa, e le molte terribili offese portate da Duryodhana, 10 Vinda e Anuvinda, i due āvanti fortissimi principi, dopo aver compiute difficili imprese, son andati alla dimora di Yama, 11 il valoroso che aveva dieci regni a cominciare dal regno dei sindhu, sotto di sé, e che stava schierato ai tuoi ordini, 12 il grande eroe Jayadratha fu ucciso da Arjuna o re, dopo aver vinto undici akṣauhiṇī con le sue aguzze frecce, 13 quindi l'abile figlio di Duryodhana, arduo da affrontare, che agiva agli ordini del padre, fu ucciso dal figlio di Subhadrā, 14 quindi il valoroso figlio di Duḥśāsana dal forte braccio, celebre in battaglia, scontrandosi con un figlio di Draupadī fu spedito alla dimora di Yama, 15 il sovrano dei kirāta, e degli abitanti la costa del mare, anima pia, amico amato e molto onoarato dal re degli dèi, 16 Bhagadatta, signore della terra sempre fedele al dharma kṣatriya, scontrandosi col conquista-ricchezze, fu spedito alla dimora di Yama, 17 quindi il figlio di Somadatta rampollo dei kaurava dalla grande gloria, il prode Bhūriśravas o re, fu ucciso in battaglia da Sātyaki, 18 Śrutāyus, re degli ambaṣṭha, grande arciere tra gli kṣatriya, agendo senza paura in battaglia fu ucciso dall'ambidestro, 19 tuo figlio sempre guerriero fatto in battaglia, arduo da affrontare, Duḥśāsana o grande re, fu abbattuto da Bhīmasena, 20 Sudakṣiṇa che aveva un meraviglioso esercito di molte migliaia di elefanti fu ucciso in battaglia dall'ambidestro, 21 il sovrano dei kosala, dopo aver ucciso molte centinaia di nemici, assalito dal figlio di Subhadrā fu spedito alla dimora di Yama, 22 molte volte avendo combattuto contro Bhīmasena grande sul carro, tuo figlio Citrasena fu abbattuto da Bhīmasena, 23 il prode figlio del re dei madra, fonte di terrore per i nemici, armato di spada e scudo quel glorioso fu abbattuto dal figlio di Subhadrā, 24 colui che era pari a Karṇa in battaglia, sotto gli occhi di Karṇa, lo splendido Vṛṣasena, dalle rapide armi, e dalle salde decisioni, 25 ricordando l'uccisione di Abhimanyu, e la sua stessa promessa, assalito dal conquista-ricchezze fu spedito alla dimora di Yama, 26 quel principe della terra che sempre fu fiero nemico dei pāṇḍava, Śrutāyus fu abbattuto dal pṛthāde udendo della sua inimicizia, 27 il valente figlio di Śalya Rukmaratha, o mio signore, fu ucciso da Sahadeva in battaglia o re, pur essendone fratello, figlio dello zio, 28 l'anziano re Bhagīratha, e il kekaya Bṛhatkṣatra, attaccando con ardimento furono uccisi quei due valorosi, 29 il figlio di Bhagadatta o re, di compiuta saggezza, e fortissimo, fu ucciso da Nakula agendo in battaglia come un acquila, 30 il tuo nonno Bāhlika, assieme ai bāhlika, assalito da Bhīmasena fu spedito alla dimora di Yama, 31 e Jayatsena o re, il fortissimo figlio di Jarāsaṃdha, il re dei māgadha fu ucciso in battaglia dal figlio di Subhadrā grand'anima, 32 tuo figlio Durmukha o re, e Duḥsaha grande sul carro, dalla mazza di Bhīmasena furono uccisi questi due onorati guerrieri, 33 Durmarṣaṇa, Durviṣaha, e Durjaya grande sul carro, compiute difficili imprese, si avviarono alla dimora di Yama il vaivasvata, 34 il tuo consigliere e sūta Vṛṣavarman, dal supremo valore, assalito da Bhīmasena fu spedito al regno di Yama, 35 il re forte come una schiera di elefanti, con il suo grande seguito forte di schiere di elefanti fu ucciso dall'ambidestro, figlio di Pāṇḍu, 36 due mila combattenti dei vasāti o grande re, e tutti i valenti śurasena furono abbattuti in battaglia, 37 gli abhīṣāha che attaccavano armati di corazza eccitati di passione, i śibi, fortissimi sui carri furono uccisi assieme ai kaliṅga, 38 quei supremi esperti in battaglia cresciuti sempre in gokula, molte migliaia di truppe, e le schiere dei guerrieri giurati, tutti costoro assalendo il pṛthāde andarono alla dimora di Yama il vaivasvata, 39 due tuoi cognati o grande re, i re Vṛṣaka e Acala, che combattevano in tuo favore, furono uccisi dall'ambidestro, 40 il grande arciere Ugrakarman così chiamato per le sue imprese, re dei śalva o grande re, fu abbattuto da Bhīmasena, 41 e Oghavat o grande re, insieme a Bṛhanta, che in battaglia combattevano i due per la loro amicizia, sono finiti alla dimora del vaivasvata, 42 quindi il migliore sul carro, Kṣemadhūrti o signore di popoli, fu ucciso in battaglia dalla mazza di Bhīmasena o re, 43 quindi il fortissimo re Jalasaṃdha grande arciere, avendo compiuto una grandissima strage fu ucciso in battaglia da Sātyaki, 44 il re rākṣasa Alāyudha che procedeva in un solido e bel carro, scontrandosi con Ghaṭotkaca, è finito alla dimora di Yama, 45 i fratelli figli del sūta e di Rādhā grandi sul carro, e pure i kekaya interamente furono uccisi dall'ambidestro, 46 i mālava, i madraka, e i draviḍa di fiero coraggio, gli yaudheya, i lalittha, gli kṣudraka, e pure gli uśīnara, 47 i māvellaka, i tuṇḍikera, gli abitanti del distretto di sāvitrīputraka, gli orientali, i settentionali gli occidentali e meridionali o mio signore, 48 le schiere dei fanti e miriadi di cavalli furono uccisi, e moltitudini di carri furono distrutti e uccisi i migliori elefanti, 49 guerrieri colle loro insegne e armi, con corazze vesti e ornamenti, cresciuti da nobile stirpe, che per molto tempo si impegnarono, 50 costoro furono uccisi in battaglia o re, dal pṛthāde dall'istancabile azione, e altri di incomparabile forza, bramosi di uccidersi vicendevolmente, 51 e molti altri re con le loro truppe, in battaglia furono uccisi a migliaia o re, come tu mi hai chiesto, in questo modo avvenne quella strage nello scontro tra Karṇa e Arjuna, 52 come Vṛtra da parte del grande Indra, come Rāvaṇa da parte di Rāma, come Mura fu ucciso da Kṛṣṇa abbattuto in battaglia, e come fu ucciso da Rāma della stirpe di Bhṛgu Kārtavīrya, 53 questo prode arduo da affrontare in battaglia, coi suoi parenti e famigliari, dopo aver compiuto una grande e fiera battaglia celebrata nel trimundio, 54 così fu ucciso in un duello di carri quell'invincibile in battaglia, Karṇa il migliore dei combattenti o re, coi suoi alleati e parenti, 55 lui che era la speranza di vittoria dei figli di Dhṛtarāṣṭra e prima fonte della guerra contro i pāṇḍava o re, cosa che tu allora non intendevi, 56 avvertito fosti o grande re, dai parenti che miravano al tuo bene, e ora è giunta a te questa dolorosissima sventura, 57 tu o re, che sempre hai voluto il bene dei tuoi figli che bramavano il regno, hai avuto ora il frutto delle loro condotte malevole.” 58 Dhṛtarāṣṭra disse: “ mi hai raccontato dei miei uccisi in battaglia dai pāṇḍava, ora dimmi dei pāṇḍaveya che furono uccisi dai miei.” 59 Saṃjaya disse: “ i kunti, valorosi in battaglia, fortissimi e di grande virtù, coi loro parenti e alleati furono abbattuti sul campo da Bhīṣma, 60 e pari al coronato in battaglia, per valore e forza, Satyajit fu ucciso in battaglia da Droṇa dai sinceri voti, 61 e quindi i due anziani sovrani Virāṭa e Drupada, coi loro figli, mentre attaccavano in battaglia legati da amicizia, furono uccisi da Droṇa, 62 e quel fanciullo simile sul campo all'ambidestro, e al lunghi-capelli, pericoloso e potente come Baladeva, 63 esperto di scontri, dopo aver compiuto una grande strage, circondato da sei supremi carri dei principali guerrieri, incapaci di uccidere Bībhatsu, fu da loro ucciso Abhimanyu, 64 quel valoroso privato del carro, pur saldo nel dharma kṣatriya, il figlio di Subhadrā fu ucciso sul campo o grande re, dal figlio di Duḥśāsana, 65 invece Bṛhanta grande arciere, esperto d'arme, arduo da affrontare, scontrandosi con Duḥśāsana fu spedito alla dimora di Yama, 66 i due re Maṇimat e Daṇḍadhāra, ardui da affrontarsi, combattendo legati da amicizia, furono abbattuti da Droṇa, 67 il re dei bhoja Aṃśumat grande sul carro, col suo esercito, scontrandosi col figlio di Bharadvāja fu spedito alla dimora di Yama, 68 Citrāyudha e Citrayodhin, fatta una grande strage, questi due scontrandosi in belle manovre con Karṇa furono uccisi in battaglia, 69 pari a ventre-di-lupo in battaglia, saldo in battaglia, il figlio del re kekaya, scontrandosi con un kekaya fu ucciso, il fratello dal fratello, 70 Janamejaya combattendo colla mazza quel potente montanaro, fu abbattuto o grande re, da tuo figlio Durmukha, 71 i due Rocamāna, tigri fra gli uomini splendenti come due astri, furono insieme spediti in cielo o re, da Droṇa con le sue frecce, 72 e atri sovrani che combattevano ardimentosi o signore di popoli, avendo compiute difficili imprese, sono andati alla dimora del vaivasvata, 73 e Purujit o Kuntibhoja zio materno dell'ambidestro, fu spedito dalle frecce di Droṇa nei mondi conquistati combattendo, 74 Abhibhū il re dei kāśi, attorniato da molti kāśika, dal figlio di Vasudāna ne ebbe il corpo abbattuto in battaglia, 75 Yudhāmanyu dal grande vigore e il valente Uttamaujas, avendo ucciso centinaia di guerrieri, dai nemici furono i due uccisi in battaglia, 76 Kṣatradharman e il pāñcāla Kṣtravarman o mio signore, questi due supremi arcieri da Droṇa furono spediti alla dimora di Yama, 77 il figlio di Śikhaṇḍin Kṣatradeva comandante di guerrieri in battaglia, da Lakṣmaṇa fu ucciso o re, da questo tuo nipote o bhārata, 78 Sucitra, e Citradharman, padre e figlio grandi sul carro, procedendo con grande valore in battaglia furono i due uccisi da Droṇa, 79 Vārdhakṣemi o grande re, compiuta una strage in battaglia, dal kaurava Bāhlika o grande re, fu abbattuto, 80 Dhṛṣṭaketu o grande re, il principale carro dei cedi, dopo aver compiuto difficili imprese è andato alla dimora del vaivasvata, 81 quindi Satyadhṛti o signore, compiuta una strage sul campo, attaccando in favore dei pāṇḍava è finito alla dimora di Yama, 82 il figlio di Śiśupāla invece, Suketu o signore della terra, dopo aver ucciso dei nemici in battaglia fu ucciso sul campo da Droṇa, 83 quindi il valoroso Satyadhṛti, e il valente Madirāśva, e il coraggioso Sūryadatta, furono uccisi dalle frecce di Droṇa, 84 e Śreṇimat o grande re, combattendo con ardimento, avendo compiute difficili imprese, è finito alla dimora del vaivasvata, 85 e così il re dei māgadha, coraggioso uccisore di eroi nemici in battaglia, fu ucciso da Bhīṣma o re, mentre combatteva con ardimento, 86 e Vasudāna compiendo una grandissima strage in battaglia, scontrandosi col figlio di Bharadvāja fu spedito al regno di Yama, 87 questi e molti altri grandi guerrieri dei pāṇḍava, furono uccisi scontrandosi con Droṇa, il che è quanto mi hai chiesto.” 88 Dhṛtarāṣṭra disse: “ uccisi i migliori eroi del mio esercito o migliore dei parlanti, dimmi di alcuni non uccisi o sūta, che qui siano vivi, 89 tra questi uccisi di cui oggi hai raccontato, qualcuno pensi sia vivo di quelli che pur pensano di aver guadagnato il cielo?” 90 Saṃjaya disse: “colui che possiede grandi armi da lancio, belle, varie e di quattro tipi, e divine o re fornitegli da Droṇa, dal valoroso e supremo brahmano, 91 è grande sul carro, glorioso, di svelta mano, di salde armi, di saldo pugno e frecce, è valente il figlio di Droṇa, abile, schierato in tuo favore, e bramoso di lotta, 92 nato tra gli Anarta, è il figlio di Hṛdika, grande guerriero, il migliore dei sātvata, il bhoja Kṛtavarman formato nelle armi è schierato di persona in tuo favore bramoso di lotta, 93 e il gautama figlio di Śaradvat o re, fortissimo, combattente con molte e varie armi impugnando il grande e bell'arco potentissimo, è schierato bramoso di combattere, 94 il figlio di Ṛtayana, arduo da scuotere, primo comandante delle tue truppe, i propri nipoti, i pāṇḍava avendo abbandonato, vuole mantener fede alla parola quell'abile, 95 di abbattere l'energia del figlio del sūta in battaglia come un tempo promise al senza-avversari, invincibile, pari a Śakra per valore, Śalya è saldo e bramoso di lotta in tuo favore, 96 coi nobili sindhu, e i montanari, coi nadīja, i kāmboja, i vanāyu e i bāhlika, il re dei gāndhāra pieno della propria forza, è schierato in tuo favore bramoso di lotta, 97 quindi tuo figlio il principe dei kuru stando sul suo carro color del sole infuocato, là schierato, sole dei kuru o re dei re, splende come il sole luminoso, 98 Duryodhana in mezzo alla schiera di elefanti, valorosissimo con le principali truppe, è schierato sul campo col suo carro decorato d'oro fino, bramoso di lotta, 99 quel primo tra gli uomini in mezzo ai re, splende coll'armatura di oro fino, come un fuoco senza fumo, simile a loto, come il sole splendente tra le nuvole, 100 e pure Suṣeṇa, tuo figlio con spada e scudo in pugno, e il valoroso Satyasena, sono schierati assieme a Citrasena, con fiero animo in battaglia bramosi di lotta, 101 muovendosi con modestia i principi bhārata, Citrāyudha, Śrutakarman, e Jaya, Śala, Satyavrata e Duḥśala, fortissimi, sono schierati bramosi di lotta, 102 il re dei kaitavya, guerriero onorato sul campo, figlio di re e uccisore di nemici in battaglia, col suo carro, marciando con carri, cavalli ed elefanti, bramoso di lotta è schierato per te, 103 il valoroso Śrutāyus, e Śrutāyudha, Citrāṅgada, e il valoroso Citravarman, sono i principali guerrieri, onorati e dai sinceri voti che sono schierati, 104 il figlio di Karṇa Satyasena, grand'anima, è schierato sul campo bramoso di lotta, e pure gli altri due figli di Karṇa di grande pregio e abile mano, sono schierati o re dei re, protetti da un grande esercito impenetrabile da poco esperti, combattono per te, 105 con questi per primi e con altri o re, eroici guerrieri, di immensa potenza, è schierato il re dei kuru per la vittoria come il grande Indra tra la schiera degli elefanti.” 106 Dhṛtarāṣṭra disse: “ mi hai elencato i viventi tra i nemici e gli altri secondo verità, da ciò mi appare chiaro quanto ne seguirà.” 107 Vaiśaṃpāyana disse: così parlando allora Dhṛtarāṣṭra il figlio di Ambikā, avendo udito quali eroi del proprio eserdito erano stati uccisi, distrutti o rimasti cadeva in deliquio, coi sensi tremanti dal dolore, 108 e in confusione diceva: “ fermati un momento o Saṃjaya, confuso è il mio animo, o caro udendo di questo enorme dolore.” e privo dei sensi allora divenne il signore del mondo. V 1 Janamejaya disse: “udendo che Karṇa era stato ucciso in battaglia, e che i figli non erano in fuga, il sovrano ripresosi un po', che disse o migliore dei brahmani? 2 avendo subito il supremo dolore della grande distruzione dei figli, in quel frangente quanto disse raccontami, io te lo chiedo.” 3 Vaiśaṃpāyana disse: udito della morte di Karṇa come di un portento incredibile, e terribile da stordire ogni essere, come sarebbe l'abbattimento del monte meru, 4 come l'impossibile offuscamento del grande intelletto del bhṛguide, come la sconfitta di Indra dalle terribili imprese da parte dei nemici, 5 come la caduta a terra dello splendidissimo sole dal cielo, come l'impensabile disseccarsi dell'acqua dell'oceano, 6 come la totale portentosa distruzione di terra, cielo, e dei signori delle direzioni, come il non aver frutto delle azioni sia pure che malvage, 7 pensava acutamente col suo intelletto il sovrano Dhṛtarāṣṭra, che non vi fosse più nulla da fare, pensando alla morte di Karṇa, 8 e come la distruzione dei viventi fosse secondo natura, bruciando per il fuoco del dolore, si consumava come un misero, 9 con l'anima distrutta, sospirando, triste, pieno di dolore, ripetendo:”oh; oh!” si lamentava o grande re, Dhṛtarāṣṭra il figlio di Ambikā. 10 Dhṛtarāṣṭra disse: “ il valoroso figlio di Adhiratha o Saṃjaya, dal coraggio di leone e di elefante, dalle incomparabili spalle di toro, con voce, occhi e movenze di toro, 11 che come un toro mai indietreggia nello scontro con un altro toro, anche se il nemico fosse il grande Indra, giovane, solido come diamante, 12 che al suono del suo arco e a quello della pioggia delle sue frecce, nessun carro, cavallo, uomo o elefante può affrontarlo in battaglia, 13 che confidando in quel grandi-braccia, incrollabile uccisore di schiere nemiche, Duryodhana faceva guerra ai fortissimi figli di Pāṇḍu, 14 come è possibile che Karṇa il migliore sul carro sia stato ucciso in battaglia dal pṛthāde, quella tigre fra gli uomini, dall'insuperabile valore, 15 lui che sempre disprezzava l'incrollabile conquista-ricchezze, e pure i vṛṣṇi e gli altri, confidando nella forza del suo braccio: 16 'quei due invincibili, armati uno del gāṇḍīva l'altro dello śārṅga, insieme sul divino carro, io da solo abbatterò in battaglia.' 17 così egli diceva sempre allo sciocco, e accecato dall'avidità, Duryodhana, quando era avvilito e addolorato bramando il regno, 18 lui che sconfisse, fortissimi nemici, anche se invincibili, i gāndhāra, i madraka, i matsya, i trigarta, i taṅgaṇa e i śaka, 19 e i pāñcāla, i videha, i kuṇida, i kāśi e i kosala, i suhma, gli aṅga, i puṇḍra, i niṣāda, i vaṅga e i kīcaka, 20 i vatsa, i kaliṅga, i tarala, gli aśmaka, e pure i ṛṣika, quel valoroso che vintili allora in battaglia li rese tributari, 21 tra i cavalli Uccaiḥśravas è il migliore, tra i re il migliore è il figlio di Viśravaṇa, migliore è il grande Indra tra gli dei, e Karṇa è il migliore tra i combattenti, 22 il re di māgadha avendo ottenuto lui con gentilezze e onori, ha respinto principi e guerrieri, esclusi i kaurava e gli yādava, 23 udendo che Karṇa è stato ucciso dall'ambidestro in un duello di carri, io sono sprofondato in un oceano di dolore, come privo di nave sul mare, 24 se io per tali dolori non vado distrutto o Saṃjaya, io credo che il mio cuore sia più duro e più inscalfibile del diamante, 25 udendo di questa sconfinta di parenti famigliari e amici, quale altro uomo al mondo non abbandonerebbe la vita o sūta? 26 il veleno, il fuoco, o precipitare dalla cima di un monte io voglio, non sono in grado di sopportare questi mali dolorosi o Saṃjaya.” 27 Saṃjaya disse: “ per ricchezze, nascita, gloria, tapas ed educazione, i virtuosi ti ritengono oggi pari a Yayāti figlio di Nahuṣa, 28 per sapienza e per successo negli scopi tu sei pari ad un grande ṛṣi o sovrano, rafferma te stesso, non por mente alla disperazione.” 29 Dhṛtarāṣṭra disse: “ il destino io ritengo supremo, vergogna all'inutile umana valentìa! laddove Karṇa simile a Rāma stesso, fu ucciso in battaglia, 30 dopo aver distrutto l'esercito di Yudhiṣṭhira e le schiere dei carri dei pāñcāla, devastando ogni luogo con piogge di frecce, quel grande guerriero, 31 confondendo in battaglia i pṛthādi come il dio folgorante gli asura, come è possibile che giaccia ucciso come un albero abbattuto dal vento? 32 io non vedo fine al mio dolore, come un naufrago quella del mare, mi crescono atroci pensieri, e mi nasce un desiderio di morte, 33 udendo dell'uccisione di Karṇa e della vittoria di Phalguna, io ritenevo impossibile a credersi l'uccisione di Karṇa o Saṃjaya, 34 forse che il mio cuore è durissimo, fatto di puro diamante, che udendo che Karṇa tigre fra gli uomini fu ucciso, non va in pezzi? 35 forse un tempo dagli dèi mi fu decretata una vita lunghissima, se udendo che Karṇa fu ucciso, oppresso dal dolore ancora io vivo, 36 vergogna a questa mia vita di oggi, priva dell'amico o Saṃjaya, oggi io caduto in questa biasimevole situazione o Saṃjaya, miserabile e sciocco in ogni cosa vivrò nella pietà, 37 io che un tempo fui onorato da tutto il mondo, disprezzato, come posso sopportare di vivere ancora o sūta? per il dolore io sono caduto in una dolorosissima sventura o Saṃjaya, 38 perciò, con l'uccisione di Bhīṣma e di Droṇa grand'anima, e ucciso il figlio del sūta in battaglia io non vedo qui rimanenza, 39 egli era il grande rifugio dei miei figli o Saṃjaya, e quel prode è stato ucciso in battaglia mentre scagliava molteplici frecce, 40 che scopo vi è per me di vivere, privo di quel toro fra gli uomini? forse che quel supremo sul carro cadde dal carro colpito dalle frecce? 41 come la cima di un monte abbattuta da un colpo di fulmine, forse che giacendo a terrra appare coperto di sangue, abbattuto come un elefante da un furioso pachiderma? 42 lui che era la forza dei figli di Dhṛtarāṣṭra, e fonte di paura ai pāṇḍava, Karṇa che era modello per ogni arciere, è stato ucciso da Arjuna, 43 quel valoroso grande arciere, che era sicurezza per i miei figli, giace quell'eroe, abbattuto come fu Bala da Śakra, 44 come il muoversi di uno storpio, come i desideri di un povero, come il lavarsi d un assetato, è ormai l'intento di Duryodhana, 45 una cosa si pensa di fare, e un'altra ne nasce, ahime, il fato è fortissimo, e il destino impossibile da superare, 46 forse che non miseramente fuggendo, abbattuto e senza più valentìa, mio figlio Duḥśāsana e stato ucciso o sūta? 47 forse che non agendo da vile si è comportato in battaglia? forse che non è stato ucciso da prode come sono uccisi gli kṣatriya? 48 le parole di Yudhiṣṭhira di non combattere mai, non ha accolto lo sciocco Duryodhana come fosse erba sulla via, 49 mentre Bhīsma grandissima anima giaceva nel suo letto di frecce, per farlo bere il pṛthāde trafiggeva la superfice della terra, 50 vedendo questo fiotto d'acqua prodotto dal pāṇḍava, quel grandi-braccia diceva:' o figlio, fai la pace coi pāṇḍava, 51 dalla cessazione ci sarà la pace, che sia finita la guerra per me, diventando loro fratello, godi della terra assieme ai figli di Pāṇḍu.' 52 non avendo compiuto quelle parole, forse ora soffre mio figlio che ha ottenuto quanto detto da quel vista-lunga, 53 io invece morti gli alleati, morti i figli o Saṃjaya, ottengo la sventura di quella partita, come un uccello dalle ali tarpate, 54 come catturando un avvoltoio, e tagliategli le ali o Saṃjaya, dei fanciulli giocando felici lo lasciano andare, 55 e lui avendo le ali tagliate non prende il volo, così io pure sono ridotto come un uccello dalle ali tarpate, 56 miserabile privo di ogni scopo, senza parenti, privato dei famigliari, in quale luogo me ne andrò, triste, e caduto nelle mani dei nemici? 57 quel potente che vinse la terra per la grandezza di Duryodhana, è stato vinto dai prodi e abili pāṇḍava pieni di valore, 58 ucciso in battaglia il grande arciere Karṇa dal coronato, quali valorosi lo circondavano? questo dimmi o Saṃjaya, 59 forse che nessuno è rimasto, mentre veniva ucciso dai pāṇḍava in battaglia? tu prima mi hai detto o valoroso, quali eroi furono abbattuti, 60 Śikhaṇḍin con ottime frecce Bhīṣma che non si difendeva, quel migliore di tutti gli armati, ha abbattuto in battaglia, 61 quindi dal figlio di Drupada Droṇa che aveva gettato le armi sul campo, immerso nello yoga, quel grande arciere fu coperto da molte frecce, e fu ucciso usando la spada da Dhṛṣṭadyumna o Saṃjaya, 62 riguardo all'uccisione di questi due, particolarmente con la frode, io ho udito che sono stati abbattuti Bhīṣma e Droṇa, 63 il dio folgorante in persona non potrebbe uccidere Bhīṣma e Droṇa in battaglia, mentre regolarmente combattono, io ti dico il vero, 64 e Karṇa mentre scaglia molte divine armi, quel valoroso simile ad Indra stesso, come può esser toccato dalla morte in battaglia? 65 lui che possedeva una divina lancia adornata d'oro, simile a folgore, distruttrice di nemici, che gli diede il dio distruggi-fortezze, per gli orecchini, 66 lui la cui divina freccia dalla punta di serpente, ornata d'oro, distruttrice di nemici, con le sue piume giaceva inusata tra il sandalo, 67 lui che disprezzando i grandi e valorosi guerrieri con Bhīṣma e Droṇa in testa, acquisiva dal figlio di Jamadagni, la terribile arma di Brahmā, 68 lui che vedendo i guerrieri con Droṇa in testa in fuga, colpiti dalle frecce, quel grandi-braccia spezzava con le frecce l'arco del figlio di Subhadrā, 69 lui che, reso privo del carro il fratello Bhīmasena incrollabile, dal vigore di mille elefanti, veloce come il vento, lo derideva, 70 che avendo vinto Sahadeva con le sue frecce ben levigate, e privatolo del carro, per pietà e considerando il dharma non lo uccideva, 71 lui che dopo aver distrutto migliaia di magìe, uccideva con la lancia di Śakra il re rākṣasa Ghaṭotkaca furioso in battaglia, 72 il conquista-ricchezze temendo in battaglia le sue divine armi, non si impegnava in un duello di carri, come può essere stato ucciso questo valoroso? 73 se non era privo del carro o se il suo arco non era rotto, o se le sue armi non erano distrutte, come può essere stato ucciso dai nemici? 74 chi può vincere sul campo Karṇa mentre tende il grande arco, e scaglia terribili frecce e le sue divine armi in battaglia, vincere quella tigre fra gli uomini, violento come una tigre? 75 certo il suo arco era rotto, o il suo carro caduto a terra, o distrutte le sue armi, poiché mi dici che fu ucciso, nessun altro motivo io scorgo per la sua uccisione, 76 ' finché non ucciderò Arjuna io non laverò i miei piedi!' così era il terribile voto fatto dal quella grande anima, 77 lui che sempre era temuto dal dharmarāja Yudhiṣṭhira, toro fra gli uomini il quale per tredici anni non riusciva a prendere sonno, 78 affidandosi al valore di quell'eroico grand'anima, mio figlio la moglie dei pāṇḍava trascinava nella sala con la forza, 79 e là in mezzo alla sala sotto gli occhi dei pāṇḍava, nell'assemblea dei kuru, diceva alla principessa pāñcāla:' tu sei moglie di schiavi!' 80 lui che trascurando il terribile impatto delle frecce del gāṇḍīva, diprezzando i pṛthādi diceva a Kṛṣṇā:' tu sei priva di protezione.' 81 lui che non aveva paura dei pṛthādi dei loro figli e di Janārdana, neppure per un solo istante, confidando nella forza del suo braccio o Saṃjaya, 82 io non credevo alla sua uccisione neppure da parte degli dèi assieme a Indra, che lo assalissero contrari, come dunque o caro, dai soli pāṇḍava? 83 mentre lui tende la corda, e la fa sbattere sulle protezioni, nessun uomo può resistere davanti al figlio di Adhiratha, 84 può pure esistere la terra priva dei raggi splendenti di sole e luna, ma non l'uccisione in battaglia di quell'Indra degli uomini che mai indietreggia, 85 quando quel folle di scarso intelletto, con l'appoggio di suo fratello Duḥśāsana ha voluto rifiutarsi a Vāsudeva, 86 forse ora vedendo abbattuto Karṇa dalle spalle di toro, e Duḥśāsana ucciso, io credo che il mio figliolo si dolga, 87 udendo che il figlio del sole fu ucciso dall'ambidestro in un duello di carri, e vedendo i pāṇḍava vincitori, che cosa disse Duryodhana? 88 udendo che Durmarṣaṇa fu ucciso in battaglia e anche Vṛṣasena, e vedendo l'esercito in rotta, e massacrato da quei grandi guerrieri, 89 e vedendo i re volger le terga in cerca di salvezza, e fuggire i carri, io penso che mio figlio si dolga, 90 quell'intollerante dall'intelletto di fanciullo dall'ingovernabile orgoglio, vedendo l'esercito privo di forze, che disse Duryodhana? 91 vedendo il fratello ucciso in battaglia da Bhīmasena, che ne bevve il sangue, che dunque disse Duryodhana, 92 lui che disse nell'assemblea assieme al re dei gāndhāra: 'Karṇa ucciderà Arjuna in battaglia!' che disse dopo che costui fu ucciso? 93 e Śakuni, avendo fatto allora raggiante quella partita, e vinto i pāṇḍava, il figlio di Subala o caro, ucciso che fu Karṇa, che disse? 94 e Kṛtavarman grande arciere, grande guerriero dei sātvata, il figlio di Hṛdika vedendo ucciso Karṇa che cosa diceva? 95 e lui al cui studio si rivolgono brahmani, kṣatriya e vaiśya, volendo acquisire l'arte dell'arco del saggio figlio di Droṇa, 96 che è giovane, dotato di bellezza, di piacevole aspetto e di grande gloria, Aśvatthāman, ucciso Karṇa, che diceva o Saṃjaya? 97 e colui che supremo sapiente, divenne maestro nella scienza dell'arco, Kṛpa il figlio di Śaradvat o caro, ucciso Karṇa che disse? 98 e il grande arciere Śalya, il re di madra, splendente in battaglia, che tutto compiva affinché Karṇa fosse abbattuto, 99 e quei re della terra che erano convenuti a combattere, vedendo ucciso il figlio del sole, che dissero o Saṃjaya? 100 e dopo che fu ucciso il valoroso Karṇa, toro fra gli uomini, tigre sul carro, chi di voi fu a capo delle truppe di seguito o Saṃjaya? 101 come accadde che il grande re Śalya il migliore sul carro fu impegnato a condurre il carro del figlio del sole? questo raccontami o Saṃjaya, 102 e chi furono a protezione della ruota destra del figlio del sūta sul campo, e chi proteggevano la sua ruota sinistra, e chi erano alla retroguardia dell'eroe? 103 e quali guerrieri abbandonarono Karṇa, e quali i vili che fuggirono per paura? e come fu che con voi schierati insieme il grande guerriero Karṇa fu ucciso? 104 e in che modo i guerrieri pāṇḍava combatterono contro il grande guerriero, mentre egli scagliava piogge di frecce come una nuvola fa con gli scrosci d'acque? 105 e come fu che quella suprema e divina grande freccia divenne vana? questo raccontami o Saṃjaya, 106 di questa armata fiera e immensa di mio figlio o Saṃjaya, io non scorgo alcuna rimanenza, essendo morto il suo virtuoso capo, 107 uccisi furono quei due eroi e grandi arcieri, i migliori dei kuru, e udendo che Bhīṣma e Droṇa furono uccisi, quale senso ha la mia vita? 108 non reggo che il figlio di Rādhā splendido in battaglia sia stato ucciso, lui la cui forza delle braccia era pari a quella di centinaia di elefanti, 109 dopo che fu ucciso Droṇa, quale fu la condotta dei kaurava coi nemici, e di centinaia di valorosi uomini in battaglia, questo raccontami o Saṃjaya, 110 come Karṇa ha combattuto la sua battaglia contro il kuntīde, e come quell'uccisore di nemici, si dice sia stato ucciso in battaglia.” VI 1 Saṃjaya disse: “ dopo che in quel giorno fu ucciso il grande arciere Droṇa o bhārata, e reso vano l'intento del figlio di Droṇa grande guerriero, 2 e messo così in fuga o grande re, l'esercito dei kaurava, riordinato il proprio esercito, il pṛthāde restava schierato coi suoi fratelli, 3 tuo figlio sapendolo così schierato o toro dei bhārata, e veduto in fuga il suo esercito, con grande coraggio lo tratteneva, 4 e avendo fermato il suo esercito, confidando nel valore del suo braccio, e avendo per lungo tempo combattuto contro i pāṇḍava o bhārata, 5 mentre i nemici felici per aver ottenuto il loro scopo a lungo si impegnavano, raggiuta l'ora del tramonto, egli comandava la ritirata, 6 e fatta la fine dei combattimenti tra le armate, ritirandosi nei suoi accampamenti, il kaurava si consultava per avere un consiglio che lo aiutasse, 7 sui preziosi divani, coperti da splendidi drappi, e su eccellenti seggi sedutisi, come gli immortali sui loro confortevoli letti, 8 allora il re Duryodhana con gentili e supreme espressioni, rivolgendosi a quei grandi arcieri diceva:' è giunto il tempo, 9 che tutti voi rapidamente esprimiate la vostra opinione o migliori dei saggi, in questo frangente, quanto si debba fare è necessario o sovrani.' 10 così apostrofati dal sovrano di uomini, quei leoni tra gli uomini, bramosi di lotta, elencarono molte e varie mosse, seduti sui loro troni, 11 osservando i loro gesti pronti a lasciare la vita in battaglia, e vedendo il viso del re splendente come un sole nascente, il saggio figlio del maestro, esperto di consigli, fece la sua dichiarazione: 12 'passione, attaccamento, capacità e condotta, sono i mezzi per ottenere i propri scopi, riferiti da tutti i sapienti, ma affidati al destino, 13 dei principi del mondo che sono tra noi, grandi guerrieri simili a dèi, di ottima condotta, controllati, abili, e appassionati sono stati uccisi, 14 noi però non dobbiamo disperare della vittoria, se qui useremo buona condotta in tutti gli scopi, pure il fato ci sarà favorevole, 15 se noi faremo comandante dell'armata Karṇa il migliore degli uomini, dotato di molteplici qualità distruggeremo i nemici.' 16 allora Duryodhana felice, udendo parole a lui care, fatte per renderlo felice, belle, vere e fatte per il suo bene, 17 rasserenata la sua mente, affidandosi al valore del suo braccio, Duryodhana o grande re, questo diceva al figlio di Rādhā: 18 ' o Karṇa, io conosco il tuo valore e la suprema amicizia che mi porti, e così dunque io ti dirò o grandi-braccia queste benefiche parole, 19 udito ciò, agisci o valoroso come più ti piace, tu sei il migliore dei saggi, e sempre il mio supremo rifugio, 20 uccisi Bhīṣma e Droṇa, supremi sul carro, e capi del mio esercito, sii tu comandante in capo, anche più potente di questi due, 21 anziani erano i due grandi arcieri e avevano riguardo del conquista-ricchezze, e onorati furono da me quei due eroi, per tuo consiglio o figlio di Rādhā, 22 guardando al fatto di esserne nonno i figli di Pāṇḍu in battaglia, furono protetti da Bhīṣma per dieci giorni, 23 e il patriarca Bhīṣma fu ucciso dopo che aveva deposte le armi, da Phalguna dietro a Śikhaṇḍin nella grande battaglia, 24 ucciso questo venerabile giacente sul letto di frecce, per tuo consiglio o tigre fra gli uomini, Droṇa fu messo al comando, 25 e pure da lui furono protetti in battaglia i pṛthādi in quanto discepoli, e pure quell'anziano fu ucciso di seguito da Dhṛṣṭadyumna, 26 e dopo che furono uccisi questi due capi supremi, o immenso per valore, io non scorgo altro guerriero pari a te in battaglia anche pensandoci, 27 tu signore sei capace di darci la vittoria senza nessun dubbio, con quanto tu stabilisci, per davanti, per il mezzo e per il dietro, 28 tu signore da capo in battaglia, devi accettare questo compito, da te stesso consàcrati come comandante dell'esercito, 29 come il potente e indistruttibile Skanda fu comandante degli dèi, cosi tu o signore conduci questo mio esercito di Dhṛtarāṣṭra, uccidi tutte schiere nemiche come il grande Indra fece coi dānava, 30 i pāṇḍava sapendo te, grande sul carro schierato in battaglia, fuggiranno assieme ai pāñcāla come i dānava alla vista di Viṣṇu, perciò tu o tigre fra gli uomini, comanda questo grande esercito, 31 con te schierato i pāṇḍava privi di sensi diverranno assieme ai loro alleati, ai pāñcāla e agli sṛñjaya, 32 come il sole sorto potente col suo splendore, rimuove le tenebre, così fieramente rimuovi i nostri nemici.' 33 Karṇa disse: ' un tempo lo dissi o figlio di Gāndhārī, in tua presenza, io vincerò i pāṇḍava o re coi loro figli e assieme a Janārdana, 34 dunque io qui sarò il tuo comandante dell'esercito, non vi è qui dubbio, stai saldo o grande re, e sappi che i pāṇḍava sono già vinti.'” 35 Saṃjaya disse: “ così apostrofato il sovrano Duryodhana dal grande splendore, si alzava in piedi assieme a quei re, come il Cento-riti assieme agli dèi, onorando Karṇa con il comando supremo come gli immortali fecero con Skanda, 36 quindi con l'appropriata cerimonia rapidamente lo consacrarono, i re, con Duryodhana in testa o re, per desiderio di vittoria, con vasi fatti d'oro e di terracotta, sacralizzati con mantra, 37 pieni di acqua, con zanne di tigre, e corna di rinoceronte e di grandi tori, e altri fatti di gemme e perle, e con erbe mediche dal puro profumo, 38 seduto su un seggio di legno di udumbara, coperto di sete, con formule secondo la tradizione, e gli apparati ben preposti: 39 'sia tu vittorioso dei pṛthādi con Govinda e del loro seguito nella grande battaglia.' cosi cantarono i bardi, e i brahmani o toro dei bhārata, 40 ' uccidi i pṛthādi assieme ai pāñcāla o figlio di Rādhā, per la nostra vittoria, come sempre alzandosi il sole coi suoi pungenti raggi, fa colle tenebre, 41 assieme al lunghi-capelli non sono in grado di vedere le frecce scagliate da te, come gli ingrati alla vista degli splendenti raggi del sole, 42 i pṛthādi assieme ai pāñcāla non sono in grado di resistere davanti a te, come i dānava in battaglia al grande Indra con le armi in pugno.' 43 consacrato al comando dunque il figlio di Rādhā, dall'infinito splendore, superava in bellezza gli altri, come il sole gli altri astri, 44 tuo figlio consacrato comandante dell'armata il figlio di Rādhā, pensava allora spinto dal fato di aver raggiunto il suo scopo, 45 e pure Karṇa o re, avuto il comando supremo, quell'uccisore di nemici, ordinava l'adunata verso il sorgere del sole, 46 Karṇa attorniato dai tuoi figli, là splendeva o bhārata, come Skanda attorniato dagli dèi nella guerra per Tārakā.” VII 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ avuto allora il comando supremo Karṇa il figlio del sole, così apostrofato dal re in persona con parole di affetto come per un fratello, 2 dopo aver ordinato l'adunata al sorgere del sole, che fece quel grande saggio? questo raccontami o Saṃjaya.” 3 Saṃjaya disse: “tuo figlio conoscendo le intezioni di Karṇa o toro dei bhārata, ordinava l'adunata delle truppe al gioioso suono di strumenti musicali, 4 molto prima del termine della notte, da tuo figlio o mio signore, usciva fortissimo il grande grido: ' adunata; adunata!' 5 e ordinandosi gli elefanti, e i carri armati di tutto punto, e preparandosi i fanti e i cavalli o signore di popoli, 6 e gridandosi e affrettandosi reciprocamente i guerrieri, sorgeva un grandioso e tumultuoso frastuono, che toccava il cielo, 7 allora col suo bianco stendardo, coi suoi cavalli color del sole nascente, col suo arco incrostato d'oro, colla bardatura di elefante per insegna, 8 con la faretra piena di frecce, e con la protezione delle sue membra, armato con śataghnī, campanelle, lance, spiedi, e giavellotti, 9 col suo adeguato arco, e col suo ampio carro splendente come il sole, pieno di bandiere il figlio del sūta si mostrava, 10 vedendolo mentre dava fiato alla conchiglia, adornata di reti d'oro, mentre tendeva il grande arco, incrostato d'oro, 11 vedendo Karṇa il grande arciere, sul suo carro quel migliore sul carro, come un sole sorgente che distrugge a migliaia le tenebre, 12 nessuno pensava all'uccisione di Bhīṣma, né di Droṇa o mio signore, né di tutti gli altri kaurava là o tigre fra gli uomini, 13 allora affrettando i guerrieri suonando la conchiglia o mio signore, Karṇa conduceva l'esercito dei kaurava, 14 quel tormenta-nemici, quel grande arciere ordinato lo schieramento a mākara, Karṇa allora combatteva contro i pāṇḍava cercando di vincerli, 15 alla bocca del mākara, era schierato Karṇa o re, ai suoi occhi erano il prode Śakuni, e Ulūka grande sul carro, 16 alla testa il figlio di Droṇa e sul collo tutti i suoi fratelli, in mezzo il re Duryodhana attorniato da un grande esercito, 17 al piede sinistro o re dei re, era schierato Kṛtavarman, arduo da affrontare, congiunto alle truppe dei mandriani nārāyaṇa, 18 e la piede destro o re, il gautama dal sincero coraggio, circondato dai trigarta, e dai grandi arcieri meridionali, 19 Śalya era schierato alla retroguardia sinistra, assieme ad un grande esercito proveniente dalla regione dei madra, 20 e alla destra o grande re, Suṣeṇa dal sincero combattere, cisrcondato da migliaia di carri, e da centinaia di elefanti, 21 e dietro stavano i due fratelli, principi di grande valore, Citrasena e Citra, attorniati da un grande esercito, 22 quindi messosi in marcia Karṇa, o re dei re, quel migliore degli uomini, il dharmarāja scorgendo il conquista-ricchezze questo gli diceva: 23 ' guarda o pṛthāde il grande esercito del figlio di Dhṛtarāṣṭra sul campo, condotto da Karṇa o valoroso, e protetto da eroici grandi guerrieri, 24 uccisi i più valorosi del grande esercito di Dhṛtarāṣṭra, i pochi che restano o grandi-braccia, sono per me pari ad erbacce, 25 un solo grande arciere qui è schierato, il figlio del sūta, quel supremo sul carro che non può essere vinto neppure dal trimundio coi suoi mobili e immobili, dèi, asura, gandharva, kiṃnara e grandi uraga, 26 uccidendo lui oggi, o grandi-braccia, sarà tua la vittoria o Phalguna, la spina che ho avuto per dodici anni mi sarà estratta, così sapendo o grandi-braccia, ordina lo schieramento che credi.' 27 udite le parole del fratello, il pāṇḍava dai bianchi cavalli, ordinava l'esercito nello schieramento a mezzaluna, 28 al corno sinistro vi era schierato o re, Bhīmasena, e al destro il grande arciere, il fortissimo Dhṛṣṭadyumna, 29 e il mezzo allo schieramento il pāṇḍava in persona con Kṛṣṇa per auriga, Nakula, Sahadeva e il dharmarāja alla retroguardia, 30 e a protezione delle ruote i due pāñcāla Yudhāmanyu e Uttamaujas, non abbandonavano mai Arjuna ed erano protetti dal coronato in battaglia, 31 il resto dei valorosi sovrani era schierato con le armature dentro le fila, secondo la propria natura, la propria forza e carattere o bhārata, 32 così dunque i pāṇḍava avendo ordinato il grande schieramento o bhārata, i tuoi grandi arcieri posero mente al combattimento, 33 e veduto il tuo esercito schierato sul campo dal figlio del sūta, tuo figlio assieme agli alleati pensava che i pāṇḍava fossero già uccisi, 34 e Yudhiṣṭhira veduto schierato l'esercito dei pāṇḍava, pensava che i figli di Dhṛtarāṣṭra e Karṇa fossero già uccisi o sovrano di genti, 35 allora conchiglie e tamburi, tamburelli, corni e grancasse, violentemente suonarono e furono battuti ovunque, 36 in entrambi gli eserciti o re, sorgeva un grande frastuono, e nascevano urla leonine da quei guerrieri in cerca di vittoria, 37 i fieri rumori dei cavalli e il barrito degli elefanti, e il frastuono dei carri, sorgeva terribile o sovrano di genti, 38 nessuno pensava alla morte di Droṇa o toro dei bhārata, vedendo il grande arciere Karṇa armato alla testa dello schieramento, 39 entrambi gli eserciti con grande ardore, eccitati uomini ed elefanti, erano saldi nella brama di combattere o re, e di uccidersi presto reciprocamente, 40 là quei due stavano schierati intenti e furiosi, guardandosi reciprocamente, e in mezzo ai loro eserciti o re dei re, e splendevano Karṇa e il pāṇḍava, 41 quasi danzando i due eserciti si scontrarono reciprocamente, dai fianchi e dalle punte estreme di entrambi avanzarono pronti a combattere, 42 quindi sorgeva una battaglia di uomini elefanti e cavalli, e di carri o grande re, saldi nell'uccidersi vicendevolmente.” VIII 1 Saṃjaya disse: " i due eserciti scontrandosi vicendevolmente, eccitati uomini, cavalli ed elefanti, potentemente si attaccarono come gli eserciti di dèi e asura, 2 allora elefanti, carri, cavalli e fanti in quella grande battaglia, compirono un supremo attacco distruttivo e malevolo per i corpi, 3 uomini leonini riempirono la terra di teste di altri uomini leonini, simili a lune piene o a soli o a loti profumati belli e splendenti, 4 con dardi bhalla e a mezzaluna con spade e zagaglie affilate a rasoio, e con asce tagliavano le teste dei combattenti, 5 le grandi braccia di uomini dalle grandi e forti braccia, tagliate da quelle grandi e forti braccia cadevano coi loro bracciali e armi in pugno, 6 per queste mani e dita insanguinate e splendenti, la terra sembrava, come fosse piena di terribili serpenti dalle cinque teste uccisi da Garuḍa, 7 da cavalli, carri ed elefanti cadevano i valorosi uccisi dai nemici, come i residenti in paradiso dai loro carri celesti alla fine dei meriti, 8 e con altre pesanti mazze, e con barre di ferro e clave, uccisi dei valorosi dai più valorosi cadevano sul campo a centinaia, 9 carri erano distrutti dai carri, furiosi elefanti da furiosi elefanti, e cavalieri da cavalieri, in quella suprema confusione, 10 e carri da carri migliori, e da elefanti e cavalieri dai fanti, e fanti da cavalieri, massacrati giacevano sul campo, 11 carri cavalli e fanti, dagli elefanti, e dai carri gli elefanti e i fanti, carri, fanti ed elefanti dai cavalli, e dagli uomini cavalli, carri ed elefanti, 12 e di carri cavalli elefanti e uomini da uomini, cavalli elefanti e carri, fu fatta una grande strage con mani e piedi con le armi e coi carri, 13 quindi essendo massacrato l'esercito da quei prodi, e quasi distrutto, contro di noi si avventarono i pṛthādi con ventre-di-lupo in testa, 14 Dhṛṣṭadyumna, Śikhaṇḍin, i figli di Draupadī, e i prabhadraka, Sātyaki, Cekitāna, assieme alle truppe dei draviḍa, 15 pagati con grandi ricchezze, i pāṇḍya, i caudra, e i kerala dagli ampi petti, lunghe braccia, fortissimi e di bel aspetto, 16 coi loro elmi, i denti rossi, coraggiosi come elefanti infuriati, con vari vestimenti ben puliti, spalmati di polveri profumate, 17 con le spade allacciate, e lacci in mano, capaci di respingere gli elefanti, uguali di fronte alla morte o re, proteggendosi reciprocamente, 18 con faretre, e l'arco in mano, dai grandi corpi, felici in battaglia, erano i fanti andhra di Sātyaki, di terribile aspetto e ardimento, 19 e altri ancora i guerrieri dei cedi, dei pāñcāla e dei kekaya, i karūṣa, i kosala, i kāśi, e anche i māgadha, accorsero, 20 i loro carri, ed elefanti, e pure i migliori dei fanti, con molte e varie urla, eccitati, danzavano e ridevano, 21 in mezzo a quel grande esercito, circondato dai più grandi dei migliori, cavalcando un elefante, procedeva ventre-di-lupo contro i tuoi, 22 questo supremo elefante, terribile, addobbato di tutto punto sembrava come una casa sulla cima di un monte col sole alto nel cielo, 23 la sua eccellente armatura di ferro, adornata da eccellenti gemme, ero del medesimo splendore del cielo autunnale splendente di stelle, 24 egli portava lance e giavellotti, era adornato con una bella corona, procedeva con lo splendore pari al sole del meriggio e bruciava i nemici, 25 vedendo da lontano quell'elefante, Kṣemadhūrti, che stava su un elefante, sfidandolo compiaciuto, attaccava quello che era più compiaciuto, 26 sorgeva lo scontro di quei due elefanti di terribile aspetto, simili a due grandi montagne piene di alberi, del tutto spontaneamente, 27 sui loro elefanti quei due valorosi con giavellotti, l'un l'altro con grande forza colpendosi come coi raggi del sole, urlavano, 28 e andando in varie direzioni compiva dei cerchi con gli elefanti, e afferrando gli archi si colpivano reciprocamente, 29 col suono dei colpi e delle urla e coll'impatto delle frecce interamente, i due rallegrando le genti, lanciavano ruggiti leonini, 30 entrambi esperti quei due, con le proboscidi alzate degli elefanti, come insegne sollevate dal vento, combattevano quei due fortissimi, 31 tagliandosi reciprocamente gli archi si urlavano l'un contro l'altro, e si coprivano con piogge di lance e giavellotti, come due nuvole di acque, 32 Kṣemadhūrti allora con un giavellotto colpiva Bhīma in mezzo al petto, e poi violentemente con altri sei, urlando, 33 Bhīmasena appariva con quei giavellotti conficcati, come il sole dai sette raggi, con corpo acceso d'ira per le nuvole, 34 quindi Bhīma scagliava un giavellotto dal rapido volo e fatto di ferro, simile al colore del sole, contro il nemico con grande sforzo, 35 allora il sovrano dei kulūta tendendo l'arco, con dieci frecce, spezzando quel giavellotto, con una lancia colpiva il pāṇḍava, 36 il pāṇḍava allora afferrato l'arco, dal rumore di nube tonante, infuriato con le frecce trafiggeva l'elefante del nemico, 37 il pachiderma ferito dalla frotta di frecce di Bhīmasena in battaglia, anche se trattenuto non restava schierato come una nuvola distrutta dal vento, 38 e il grande elefante di Bhīmasena attaccava quel pachiderma, come una nuvola spinta dal vento, scaccia come un grande vento un'altra nuvola, 39 Kṣemadhūrti impegnandosi di persona a far girare l'elefante, colpiva con le frecce Bhīmasena che lo attaccava col suo elefante, 40 quindi quel toro fra gli uomini con una freccia a rasoio ben scagliata, tagliato l'arco del nemico, colpiva l'elefante avversario, 41 poi Kṣemadhūrti con un supremo colpo trafiggeva Bhīma, e colpiva il suo elefante in tutte la parti vitali con le frecce, 42 saltando giù prima che l'elefante cadesse, saldo sul terreno, Bhīmasena abbatteva con la sua mazza l'elefante del nemico, 43 e ventre-di-lupo con la mazza uccideva Kṣemadhūrti, che sceso dall'elefante abbattuto si avvicinava con la spada alzata, 44 e costui colpito cadeva senza vita, con la sua spada vicino all'elefante, come un leone colpito dal fulmine, vicino ad un monte abbattuto dalla folgore, 45 vedendo ucciso il glorioso sovrano dei kulūta, il tuo esercito tremante fuggiva o toro dei bhārata.” IX 1 Saṃjaya disse: “ allora Karṇa grande arciere, colpiva sul campo quel prode l'esercito pāṇḍava, con frecce ben levigate, 2 e pure i pāṇḍava o re, l'esercito di tuo figlio con Karṇa alla sua testa, colpivavano infuriati quei grandi guerrieri, 3 Karṇa grandi-braccia, trafiggeva o re, l'esercito pāṇḍava, con frecce ben lucidate dagli artefici, e simili a raggi del sole, 4 là gli elefanti feriti dalle frecce di Karṇa o bhārata, urlavano, cadevano, si sedevano o vagavano in ogni direzione, 5 essendo oppresso l'esercito dal figlio del sūta o mio signore, Nakula attaccava rapidamente il figlio del sūta in battaglia, 6 Bhīmasena quindi attaccava il droṇide che compiva difficili imprese, e Sātyaki respingeva i due kaikeya Vinda e Anuvinda, 7 Citrasena principe della terra lo stesso faceva con Śrutakarman che avanzava, e Citra dal bell'arco e standardo, contro Prativindhya, 8 e Duryodhana contro il re Yudhiṣṭhira figlio di Dharma, e il conquista-ricchezze infuriato assaliva le schiere dei guerrieri giurati, 9 e Dhṛṣṭadyumna era contro Kṛpa in questa strage di valorosi eroi e Śikhaṇḍin affrontava l'incrollabile Kṛtavarman, 10 Śrutakīrti quindi contro Śalya e il figlio di Mādrī il possente Sahadeva contro tuo figlio Duḥśāsana o grande re, 11 i due kekaya con una splendente pioggia di frecce coprivano Sātyaki, e Sātyaki faceva lo stesso coi due kekaya o bhārata, 12 i due fratelli però colpivano violentemente al petto quel valoroso, in quella grande battaglia, come due elefanti con le zanne un altro elefante, 13 colle armature lacerate dalle frecce, quei due fratelli, colpivano sul campo con le loro frecce o re, Sātyaki dalle sincere imprese, 14 e Sātyaki o grande re, ridendo coprendo tutti i luoghi con una pioggia di frecce respingeva quei due o bhārata, 15 ma respinti i due dalle piogge di frecce del nipote di Śini, rapidamente coprivano il carro del nipote di Śini con le frecce, 16 il śauri però tagliati i due loro bei archi nella grande battaglia, quindi con aguzze e irresistibili frecce copriva quei due, 17 quindi afferrati in mano altri due archi, e grandi frecce, riempirono Sātyaki di frecce agendo rapidamente e abilmente, 18 le grandi frecce con piume di airone e di pavone scagliate dai due, adornate d'oro illuminando ogni luogo cadevano, 19 delle tenebre sorgevano per le frecce di quei due nel grande campo o re, e quei grandi guerrieri si tagliarono l'arco reciprocamente, 20 allora infuriato il sātvata o grande re, arduo da affrontare, afferrando un altro arco, e allacciatane la corda in battaglia, con una freccia a rasoio ben affilata, asporatava la testa di Anuvinda, 21 la grande testa cadeva colpendo la terra coi suoi orecchini, come la testa di Śambara ucciso in battaglia, affliggendo tutti i kekaya e si abbatteva rapidamente a terra, 22 vedendo ucciso quel prode, suo fratello grande guerriero, messa la corda ad un altro arco, respingeva il nipote di Śini, 23 egli colpito Sātyaki con dardi appuntiti a pietra e dalla cocca d'oro a tutta forza, lanciava quel forte un urlo e gli gridava:' fermati, fermati!' 24 il grande guerriero dei kekaya ancora più infuriato, con frecce simili a fiamme infuocate colpiva Sātyaki al petto e alle braccia, 25 il sātvata pieno di risoluzione colpito in tutte le membra dalle frecce appariva in battaglia o re, e sembrava un albero kiṃśuka con le sue foglie, 26 Sātyaki colpito in battaglia dal kekaya grand'anima, con venticinque frecce colpiva il kekaya quasi ridendo, 27 e i due dalle belle braccia, afferrati due scudi abbelliti da cento lune, e imbracciando delle ottime spade, splendevano nella grande battaglia, come nella guerra tra dèi e asura, i due fortissimi, Jambha e Śakra, 28 i due muovendosi in cerchio nel grande agone, si colpivano l'uno l'altro con le spade rapidi sul campo, 29 il sātvata quindi tagliava in due lo scudo del kekaya, e quel principe rapidamente tagliava pure lo scudo di Sātyaki, 30 il kekaya tagliato quello scudo, coperto da centinaia di stelle, compiva dei cerchi, in avanti e indietro, 31 mentre cosi si muoveva nel grande agone armato di ottima spada, il nipote di Śini dotato di rapidità con un fendente lo tagliava, 32 il kekaya o re, tagliato in due con la sua corazza nel grande scontro, cadeva quel grande arciere come un monte abbattuto dal fulmine, 33 il prode nipote di Śini supremo sul carro, ucciso costui in battaglia, rapido quel tormenta-nemici saliva sul carro di Yudhāmanyu, 34 quindi schierato di nuovo su un altro carro fornito di tutto punto, Sātyaki massacrava con le sue frecce il grande esercito dei kekaya, 35 il grande esercito dei kekaya così oppresso in battaglia, abbandonando il carro nemico fuggiva in ogni direzione.” X 1 Saṃjaya disse: “Śrutakarman o grande re, colpiva il signore della terra Citrasena in battaglia, furiosamente con sessantacinque frecce appuntite a pietra, 2 il re però attaccandolo con nove aguzze frecce, e colpendo Śrutakarman, colpiva poi il suo auriga con altre cinque, 3 Śrutakarman allora infuriato, colpiva sul fronte dell'armata, Citrasena al petto con una freccia ben acuminata, 4 e in quello stesso frangente il gloriosissimo Śrutakīrti, copriva quel sovrano della terra con novanta piumate frecce, 5 recuperati i sensi Citrasena grande sul carro, con un dardo bhalla tagliava il suo arco e lo colpiva con altre sette, 6 afferrato un altro arco di grande potenza, incrostato d'oro, con un'ondata di frecce rendeva Citrasena di bellissimo aspetto, 7 decorato da quelle frecce o re, il giovane con indosso belle ghirlande, appariva simile ad un giovane ben adornato in mezzo ad un recinto di vacche, 8 allora con una freccia colpiva in mezzo al petto Śrutakarman, e furioso sul campo gli gridava:' fermati; fermati!' 9 ma Śrutakarman trafitto in battaglia da quella freccia, versava sangue sulla terra come una montagna di polvere di rosso talco, 10 allora con le membra piene di sangue, e la pelle fatta di sangue, appariva sul campo o re, come un kiṃśuka pieno di fiori, 11 Śrutakarman allora o re, attaccato dai nemici, difendendosi dal nemico ne tagliava in due l'arco, 12 dopo averne tagliato l'arco, con trecento frecce Śrutakarman gloriosissimo lo colpiva o migliore dei bhārata, 13 quindi con un altro dardo bhalla grandemente affilato, rapido staccava la testa con suo elmo di quel grand'anima, 14 la testa grandissima cadeva a terra dalla bella armatura, come fosse la luna spontaneamente caduta dal cielo sulla terra, 15 veduto ucciso quel re e compagno o mio signore, l'esercito di Citrasena attaccava con violenza, 16 allora quel grande arciere infuriato si avventava sulle truppe con le frecce, come il re dei morti infuriato su tutti gli esseri alla fine dei tempi, così appariva Śrutakarman avventandosi rapido con le sue frecce, 17 Prativindhya invero, trafitto Citra con cinque rapide frecce, ne colpiva l'auriga con tre, e il suo stendardo con una freccia, 18 Citra lo colpiva al petto e alle braccia, con nove dardi bhalla, dalla cocca d'oro, politi a pietra e dalle piume di airone e di pavone, 19 Prativindhya tagliato il suo arco con le frecce o bhārata, con altre cinque aguzze frecce pure lui trafiggeva, 20 allora una lancia o grande re, dall'asta d'oro, irresistibile, terribile come infiammata di fuoco scagliava a tuo nipote, 21 quella lancia che giungeva veloce come una meteora dal cielo, Prativindhya quasi ridendo la tagliava in due sul campo, 22 essa tagliata dalle frecce affilate di Prativindhya cadeva, come il fulmine che fa tremare tutti gli esseri a fine yuga, 23 vedendo abbattuta quella lancia, Citra afferrata una grande mazza, adornata di reti d'oro, la scagliava contro Prativindhya, 24 essa ne colpiva i cavalli e il suo conducente nella grande battaglia, e dopo aver distrutto violentemente il carro cadeva a terra, 25 in quell'istante però, saltando dal carro o bhārata, scagliava a Citra, una lancia adornata con una campanella d'oro, 26 Citra quel grande intelletto, la afferrava al volo o re, e quindi la scagliava a Prativindhya o bhārata, 27 la splendidissima lancia raggiunto che ebbe il prode Prativindhya, ne trapassava il braccio destro e cadeva al suolo, e cadendo quel luogo illuminava come un fulmine, 28 Prativindhya allora o re, un giavellotto adornato d'oro, con grande furia scagliava volendo uccidere Citra, 29 questo trapassata la divina corazza e il suo petto, entrava rapido in terra come un grande uraga nella tana, 30 egli colpito dal quel giavellotto allora cadeva o re, allargando le lunghe e rotonde braccia simili a barre di ferro, 31 i tuoi splendenti in battaglia vedendo ucciso Citra, assalivano con violenza da ogni parte Prativindhya, 32 scagliando vari tipi di frecce, e di śataghnī con le loro campanelle, essi lo circondarono come una schiera di nuvole fa col sole 33 quel grandi-braccia senza curarsi di loro, con un fiume di frecce sul campo attaccava il tuo esercito come il dio armato di folgore quello degli asura, 34 i tuoi oppressi in battaglia dai pāṇḍava o sovrano, si disperdevano rapidamente come nuvole spazzate dal vento, 35 fuggendo dunque l'esercito colpito da ogni parte, il droṇide da solo rapidamente si avventava sul fortissimo Bhīmasena, 36 allora un terribile scontro sorgeva violento tra i due, come nella guerra tra dèi e asura, lo fu quello tra Vṛtra e il Vāsava.” XI 1 Saṃjaya disse: “ quindi il droṇide o re, colpiva Bhīmasena con una freccia, usando suprema sveltezza, e mostrando destrezza nelle armi, 2 quindi ancora lo colpiva con novanta aguzze frecce, guardando a tutti i punti deboli, con abilità di mano e sapienza dei punti deboli, 3 Bhīmasena riempito di aguzze frecce dal droṇide, appariva sul campo o re come il luminario sole coi suoi raggi, 4 allora il pāṇḍava con una pioggia di frecce ben lanciata, ricopriva il figlio di Droṇa e lanciava un ruggito leonino, 5 con le sue frecce parando quelle frecce il droṇide sul campo sorridendo colpiva il pāṇḍava in fronte o re, con una freccia, 6 il pāṇḍava portava quella freccia conficcata in fronte, come un rinoceronte porta orgoglioso il suo corno nella selva o sovrano, 7 quindi Bhīma ardimentoso colpiva il droṇide impegnato in battaglia, in fronte con tre frecce quasi ridendo, 8 il brahmano con quelle frecce piantate in fronte appariva, come un supremo monte a tre picchi bagnato nella stagione delle piogge, 9 allora il pāṇḍava con cento frecce colpiva il droṇide, ma come il vento una montagna, non lo faceva tremare, 10 e pure il droṇide eccitato, con centinaia di acute frecce non faceva tremare in battaglia il pāṇḍava, come fiotti di piogge su una montagna, 11 i due grandi guerrieri si coprivano l'un l'altro di terribili frecce, muovendosi sui loro carri quei prodi, furiosi in battaglia, 12 entrambi come due soli accesi, pronti a distruggere il mondo con i loro raggi, si tormentavano l'un l'altro con supreme frecce, 13 impegnandosi nel grande scontro in assalti e contrassalti, agivano impegnati in assalti e contrassalti i due senza paura, 14 come due tigri si muovevano sul campo i due grandi guerrieri, quei due invincibili, e terribili, con le frecce per denti e gli archi per bocche, 15 i due divennero invisibili per le piogge di frecce da ogni parte, come sole e luna in cielo coperte da frotte di nuvole, 16 e per un momento divennero visibili quei due uccisori di nemici, come luna sole in cielo usciti dal fiume di nuvole, 17 quindi il droṇide piazzava alla sua destra ventre-di-lupo, scagliando centinaia di fieri dardi, come fiumi di acque su un monte, 18 ma Bhīma non sopportava questo segno di vittoria del nemico, e il pāṇḍava o re, a sua volta lo portava alla sua destra, 19 in quell'andare avanti e indietro separatamente in cerchi, sorgeva un tumultuoso scontro tra i due là nella grande battaglia, 20 e compiendo varie mosse, in cerchio e fermandosi, reciprocamente i due si colpivano con frecce scagliate a tutta forza, 21 i due grandi guerrieri facevano sforzi per uccidersi reciprocamente, si attaccavano l'un l'altro in battaglia per privarsi del carro, 22 quindi il droṇide grande sul carro, faceva apparire grandi armi, ma il pāṇḍava quelle armi con le sue armi abbatteva sul campo, 23 quindi una terribile opposizione di armi sorgeva, come era la terribile opposizione dei pianeti per la distruzione delle creature, 24 le frecce scagliate dai due si scontravano o bhārata, illuminando ogni luogo, e anche interamente l'esercito, 25 il cielo divenne terribilmente pieno di schiere di frecce, come lo è di stelle cadenti alla distruzione delle creature o sovrano, 26 il fuoco nasceva o bhārata per lo sfregamento delle frecce, con le sue fiammate, acceso di fiamme, bruciava i due eserciti, 27 là accorrevano i siddha o grande re, dicendo queste parole: ' questo scontro è superiore a tutti gli altri scontri, 28 tutti gli altri scontri non valgono un sedicesima parte di questo, mai fu visto prima un simile scontro, e non sarà mai in futuro, 29 oh entrambi hanno compita conoscenza e fiero ardimento, oh terribile è la forza di Bhīma e l'abilità delle armi dei due, 30 oh fermezza ha quel valoroso, ed entrambi hanno destrezza i due schierati in battaglia, sono simili a Yama, e al fato distruttore, 31 essi sono sorti come due Rudra o come due luminosi soli, o come due Yama, sono queste due tigri fra gli uomini di fiero aspetto sul campo.' 32 si udivano di continuo queste parole dei siddha, e ruggiti leonini sorgevano tra gli abitanti del cielo convenuti, vedendo quelle meravigliose e impensabili imprese dei due in battaglia, 33 quei due prodi in battaglia o re, reciprocamente offendendosi, si squadravano vicendevolmente con gli occhi spalancati per l'ira, 34 con gli occhi rossi per la furia, con le labbra tremanti per l'ira, coi denti serrati per la furia, e serrando la lingua coi denti, 35 si coprivano l'un l'altro con piogge di frecce quei due grandi guerrieri, simili a due nuvole accese di lampi che versano acque, 36 i due grandi guerrieri abbattutesi le reciproche bandiere, e i conducenti, e trafitti i reciproci cavalli si colpivano l'un l'altro, 37 allora infuriati afferrate due frecce sul grande campo o grande re, entrambi le scagliavano sull'altro per uccidersi l'un l'altro, 38 quelle due frecce o grande re, splendendo davanti all'esercito, li colpirono scontrandosi con la violenza di due irresistibili fulmini, 39 i due violentemente colpiti dalle due frecce di reciproca violenza, cadevano quei due grandi eroi sul piano dei loro carri, 40 e quindi il conducente vedendo privo dei sensi il figlio di Droṇa, lo portava via dalla battaglia o re, sotto gli occhi di tutti gli kṣatriya, 41 e pure il pāṇḍava o re, che a lungo vacillava, quel tormenta-nemici fu portato via velocemente sul carro dal suo auriga.” XII 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ dimmi come fu lo scontro di Arjuna coi guerrieri giurati, e quello degli altri dei miei contro i pāṇḍava.” 2 Saṃjaya disse: “ ascolta o re, mentre io ti racconto come avvenne lo scontro, sventura e distruzione dei corpi, di quei valorosi contro i nemici, 3 il pṛthāde penetrando tra le schiere dei guerrieri giurati simili all'oceano, le faceva agitare quell'uccisore di nemici come l'oceano da un grande vento, 4 il conquista-ricchezze tagliando le teste di quei valorosi con affilate bhalla, con i visi simili a luna piena, dai bei occhi ciglia e denti, riempiva rapidamente la terra come di loti senza stelo, 5 le braccia ben fatte lunghe potenti, splendenti di sandalo e aloe, con le loro armi e protezioni, simili a uraga dalle cinque teste, le braccia dei nemici con rasoiate tagliava Arjuna in battaglia, 6 e il pāṇḍava con le sue frecce bhalla trafiggeva i migliori cavalli ripetutamente, e conducenti, bandiere, archi e frecce, mani, avanbracci, 7 Arjuna molte migliaia di elefanti, cavalli, carri e cavalieri, sul campo con le sue frecce o re, spediva alla dimora di Yama, 8 contrattaccando quel grande eroe, muggendo come tori per una vacca in calore, con grande furia lanciando urla lo assalirono, e lo colpirono con le frecce come tori con le corna mentre li massacrava, 9 lo scontro tra lui e costoro era da far rizzare i capelli, come quello per la conquista del trimundio tra il dio folgorante e i daitya, 10 Arjuna parando colle sue armi completamente quelle dei nemici, con molte frecce rapidamente avendo trafitte quelle vite gridava, 11 spaccando i carri coi loro timoni e ruote, uccisi guerrieri, cavalli e auriga, disperse armi e faretre, spezzati gli stendardi, 12 tagliate bardature e redini, distrutti carri e assali, dispersi i bellissimi gioghi, tagliate schiere di armi, facendo a pezzi i carri, come i marut le grandi nuvole, 13 stupiva per questo spettacolo che terrorizzava i nemici, Arjuna compiva un impresa pari a mille grandi guerrieri, 14 e schiere di dèi, di siddha e di ṛṣi, e i cāraṇa lo elogiavano, e tamburi divini suonarono e piogge di fiori cadevano davanti al lunghi-capelli e ad Arjuna, e una voce incorporea diceva: 15 ' la bellezza della luna, la luce del sole, la forza del vento e lo splendore del fuoco, possiedono sempre questi due valorosi, il lunghi-capelli e Arjuna, 16 i due eroi che stanno sullo stesso carro, sono invincibili come Brahmā e Rudra, questi due eroi sono i migliori di tutti gli esseri sono Nara e Nārāyaṇa.' 17 così avendo udito o bhārata dopo aver visto quel grande portento, Aśvatthāman ben preparato si avventava sui due Kṛṣṇa in battaglia, 18 quindi al pāṇḍava che scagliava frecce simili a quelle di Yama il distruttore finale, il droṇide con una freccia in mano, sfidandolo ridendo, diceva: 19 ' se mi ritieni o valoroso, un degno ospite arrivato, allora con tutto te stesso offrimi ora l'ospitalità del combattere.' 20 così sfidato al combattimento dal figlio del maestro, Arjuna pensandosi onorato da ciò questo diceva a Janārdana: 21 ' i guerrieri giurati devo uccidere, mentre il droṇide mi sfida, quale delle due cose io debba fare ordinami o grandi-braccia.' 22 così rischiesto Kṛṣṇa conduceva il pṛthāde vicino al figlio di Droṇa, come Vāyu conduceva Indra al sacrificio con formule di vittoria, 23 il lunghi-capelli con la mente fissa al consiglio da dare diceva al Droṇide: ' o Aśvatthāman, fatti saldo, attacca rapido e resisti, 24 è giunto il tempo per i dipendenti di pagare il vitto al signore, sottili sono le dispute dei savi, ma solide quelle degli kṣatriya: vittoria o sconfitta, 25 se non sopporti per confusione il divino onore ospitale del pṛthāde, che tu vuoi ottenere, combatti ora stando saldo contro il pāṇḍava.' 26 così apostrofato da Vāsudeva, quell'ottimo brahmano dicendo:' così sia.' colpiva il lunghi-capelli con sessanta frecce e Arjuna con tre, 27 ma Arjuna molto infuriato con tre frecce bhalla il suo arco tagliava, e il droṇide prese allora un altro formidabile arco, 28 e allacciata la corda in un batter d'occhio colpiva Arjuna e il lunghi-capelli, con tre frecce Vāsudeva e con mille il pāṇḍava, 29 quindi altre migliaia, miriadi e milioni di frecce il droṇide scagliava impegnandosi, reggendo in battaglia Arjuna, 30 dalla faretra, dall'arco, dalla corda, dalle dita o mio signore, dalle braccia, dalle mani, dal petto, da bocca, naso e occhi, 31 dalle orecchie, dalla testa, da ogni membra, capelli e sopraciglia, dal carro e dalla bandiera volavano le frecce del brahmano, 32 avendo colpito con quel grande fiume di frecce il lunghi-capelli e il pāṇḍava, felice il droṇide lanciava un urlo simile al grande tonar di un mucchio di nuvole, 33 udendo quel suo urlo, il pāṇḍava diceva all'incrollabile: ' guarda o mādhava la malvagità contro di me del figlio di Droṇa, 34 lui pensa che noi due siamo stati uccisi, coperti da questo edificio di frecce, io distruggerò questa sua speranza istruendolo con una freccia.' 35 tagliando in tre parti ciascuna delle frecce scagliate da Aśvatthāman, quel miglore dei bhārata, le disperdeva come il vento fa con la nebbia, 36 quindi il pāṇḍava di nuovo colpiva con fiere frecce, i guerrieri giurati coi loro cavalli, carri, elefanti e conducenti, bandiere e schiere di fanti, 37 tutti quelli che scorgevano la sua figura immediatamente pensavano di essere solpiti dalle sue frecce, 38 frecce di vario aspetto scagliate dal gāṇḍīva, uccidevano elefanti e uomini che erano sul campo a distanza di voce o più, 39 le proboscidi degli elefanti pieni di furia, tagliate dai dardi bhalla cadevano come alberi vestusti alberi tagliati dalle scuri in autunno, 40 e poi anche gli elefanti simili a monti, coi loro uomini cadevano, come mucchi di monti frantumati dal fulmine del dio folgorante, 41 i carri ben fabbricati simili a città gandharva, trainati da veloci cavalli, con sopra guerrieri invincibili, 42 facendoli a pezzi, con le frecce ricopriva i nemici, il conquista-ricchezze, uccidendo cavalieri e fanti ben adornati, 43 il fuoco di fine yuga che era il conquista-ricchezze, prosciugava quel mare di saṃśaptaka, arduo da farsi, con le fiamme delle sue aguzze frecce, 44 e il grande monte che era il droṇide con frecce simili e soli, e di grande energia, faceva a pezzi come il dio folgorante rapido una montagna, 45 il figlio del maestro furioso, con le sue frecce volendo combattere contro di lui cavalli e auriga, non era in grado di farlo, il pṛthāde abbatteva i suoi dardi in volo, 46 allora supremamente infuriato scagliava quantità di frecce, al piacevole Aśvatthāman come fossero doni ospitali, 47 quindi il pāṇḍava lasciati i saṃśaptaka, assaliva il droṇide, come un benefattore lasciato l'immeritevole si rivolge al meritevole, 48 allora sorgeva lo scontro di quei due splendidi come Śukra e Aṅgiras, come in cielo vicino al nakṣatra quello di Śukra e di Aṅgiras 49 tormentandosi l'un l'altro con frecce splendide come soli, erano come due pianeti fuori orbita che terrorizzavano i mondi, 50 quindi Arjuna lo colpiva con una freccia violentemente in mezzo agli occhi, e il droṇide con quella splendeva come il sole in alto radioso, 51 quindi i due Kṛṣṇa violentemente colpiti da Aśvatthāman con centinaia di frecce, erano come due soli di fine yoga inghirlandati di raggi, 52 allora Arjuna scagliava un'arma con punte in ogni direzione protetto da Vāsudeva, e colpiva il figlio dei Droṇa con rapidi dardi, simili a bastoni di Yama e a fiamme di folgore, 53 ma quello splendido dalle feroci imprese colpiva il lunghi-capelli e Arjuna nei vitali, con frecce scagliate con fierissima forza, che pure il dio-morte colpito avrebbe tremato, 54 Arjuna parando le frecce del droṇide col doppio delle frecce scagliate da lui, coperto dunque quel solitario eroe, con cavalli, auriga e bandiera, colpiva l'esercito dei saṃśaptaka, 55 archi, frecce, faretre, corde degli archi, mani, braccia, e le armi impugnate, ruote, bandiere, e i loro cavalli, vesti, ghirlande, e ornamenti, 56 scudi e corazze, bei carri e tutti i loro cari oggetti e teste, il pṛthāde tagliava ai nemici, che restavano senza fuggire, con le sue frecce scagliate, 57 quei ben costruiti carri trainati dai cavalli e montati da eroici uomini in pieno sforzo, distrutti dalle frotte di frecce tirate dal pṛthāde, cadevano assieme ai loro eroici uomini, 58 le teste degli uomini dai visi di luna piena e boccioli di loto, con preziose corone e diademi, tagliate da affilate bhalla a mezzaluna, cadevano a terra di continuo, 59 quindi con elefanti simili a quello del re degli dèi, con furia e orgoglio dei nemici degli dèi, i valorosi kaliṅga, vaṅga, aṅga, e niṣāda, assalirono il pāṇḍava per ucciderlo, 60 il pṛthāde di questi elefanti trafiggeva corazze, proboscidi, vitali e conducenti, le bandiere, e gli stendardi allora cadevano come picchi montani colpiti dal fulmine, 61 abbattuti costoro, il coronato con frecce splendide come nuovi soli, copriva il figlio del guru come Vāyu copre il sole alto nel cielo con grande nubi, 62 quindi il droṇide disperse con le sue frecce quelle di Arjuna, ricoprendo di dardi Arjuna e Vāsudeva come sole e luna in cielo, tuonava come una nuvola di fine estate, 63 Arjuna tormentato da quelle armi senza danno, ancora colpiva lui e di nuovo tutti i tuoi, con frecce dalle belle cocche, dopo aver dispersa quella tenebra di frecce, 64 e neppure si vedeva l'ambidestro mentre prendeva incoccava e scagliava le frecce sul campo, e si vedevano uccisi, elefanti, cavalli, e fanti, e i corpi inchiodati sui carri, 65 e rapidamente incoccate dieci ottime frecce, il droṇide veloce le scagliava come una sola, cinque di queste colpirono Arjuna e e cinque dall'ottima punta colpiroro l'incrollabile, 66 da queste feriti i due supremi di tutti gli uomini, pari ad Indra e Kubera perdevano sangue, e gli altri pensavano che i due fossero stati vinti e uccisi dall'eroe dalla colpiuta scienza, 67 allora il principe daśārha diceva ad Atjuna:' perché indulgi? colpisci quel guerriero! se trascurato potrebbe far male, sarebbe come una perniciosa piaga non curata.' 68 e dopo aver detto di si all'incrollabile con, cura si sforzava di colpire il droṇide con i dardi, tagliate le redini trafiggeva i cavalli, e questi lo portavano molto lontato dalla battaglia, 69 pensandoci con intelligenza, non tornava girandosi a combattere contro il pṛthāde il migliore dei discendenti di Aṅgiras sapendo che la vittoria è dell'eroe vṛṣṇi e di Arjuna, 70 allontanatosi dalla battaglia Aśvatthāman, trascinato dai cavalli, come una malattia allontanata dal corpo con medicine e mantra, 71 il lunghi-capelli e Arjuna si lanciarono contro i saṃśaptaka, sul carro dal frastuono di nubi tonanti, con l'insegna mossa dal vento.” XIII 1 Saṃjaya disse: “ quindi a settentrione dell'esercito dei pāṇḍava il frastuono si alzava di carri, elefanti, cavalli e fanti massacrati da Daṇḍadhāra, 2 girando quindi il carro, il lunghi-capelli diceva ad Arjuna, guidando i cavalli veloci come il vento o come Garuḍa: 3 ' il re māgadha è più forte e distruttivo di un elefante, non è inferiore a Bhagadatta per condotta e forza, 4 dopo averlo ucciso, tornerai a uccidere i saṃśaptaka.” finito di parlare conduceva il pṛthāde nelle vicinanze di Daṇḍadhāra, 5 il re dei māgadha, con l'uncino in pugno, era insuperabile come il pianeta splendente tra i pianeti, e furente tormentava l'esercito nemico come una cometa fa coll'intera terra, 6 schierato sul suo elefante simile a dānava, distruttore di nemici, dal rumore di grandi nubi, uccideva le schiere di elefanti, cavalli e carri a migliaia con le frecce, e pure 7 col suo elefante salendo sui carri, cavalli e conducenti, faceva a pezzi i carri con le zampe, e pure gli elefanti con le zampe, le gambe e la proboscide uccideva come ruota del fato, 8 e abbattendo uomini colle loro corazze adornate di pelli, e cavalli assieme ai fanti, li maciullava col suo eccellente e impetuoso elefante, come fossero croccanti canne, 9 allora Arjuna con lo schiocco della sua corda, risuonante come molti tamburi e conchiglie, nel rumore di uomini, cavalli ed elefanti a migliaia, sul suo carro assaliva il grande elefante, 10 quindi colpiva Arjuna con dodici ottimi dardi, e Janārdana con sedici, quel Daṇḍadhāra, e ciascuno dei destrieri con tre, quindi urlava e rideva a lungo, 11 allora il pṛthāde il suo ottimo arco, e la decorata bandiera tagliava con dardi a bhalla, e ancora i conducenti coi loro fanti a guardia, ma allora il signore di girivraja s'infuriava, 12 e quindi con l'elefante privo di bandiera, veloce come vento nella stagione piovosa, volendo disturbare forte Janārdana, colpiva il conquista-ricchezze coi giavellotti, 13 allora le sue braccia simili a proboscidi di elefante e la sua testa simile a luna piena con tre rasoiate gli tagliava rapido il pāṇḍava, e ne colpiva l'elefante con cento frecce, 14 l'elefante con la sua corazza d'oro, colpito dal pṛthāde con frecce adornate d'oro, splendeva, come splende una montagna di notte, con alberi e cespugli accesi dal fuoco forestale, 15 pieno di dolore, urlando come nube tonante, muovendosi, vagando e barcollando fuggiva, in rotta cadeva massacrando i soldati, come un monte abbattuto dal fulmine, 16 suo fratello ucciso in battaglia, avanzava Daṇḍa col suo elefante, simile a picco dell'himalaya bianco come neve, coperto d'oro, per uccidere il conquista-ricchezze e il fratello di Indra, 17 egli con tre giavellotti, come raggi di sole, colpendo Janārdana e con cinque Arjuna affliggendo, urlava, e allora il pāṇḍava gli tagliava le braccia, 18 quelle braccia tagliate da rasoiate, con le loro lance, unte di sandalo, coi mobili bracciali, cadendo insieme dall'elefante apparivano, come due uraga caduti da un picco montano, 19 poi la testa di Daṇḍa tagliata dal coronato con una mezzaluna cadeva a terra dall'elefante, lucida di sangue cadeva splendendo come il sole al tramonto all'occidente 20 quindi anche il bianco elefante simile a picco, con frecce simili a raggi solari, il pṛthāde trafiggeva, ed esso cadeva urlando, come cima dell'himalaya colpita dal fulmine, 21 allora altri simili ottimi elefanti, si avventarono sull'ambidestro per ucciderlo, e questi da lui furono ridotti come i primi due elefanti, quindi l'esercito nemico fu in rotta, 22 elefanti, carri e cavalli, e uomini, insieme uccidendosi vicendevolmente cadevano in battaglia, scontrandosi vicendevolmente si uccidevano violentemente gridando colpiti, 23 allora le truppe attorniando Arjuna come le schiere degli dèi il distruggi-fortezze, dicevano: 'quel nemico che temevamo come le creature la morte, o eroe per fortuna tu l'hai ucciso, 24 se non avessi protetto queste genti dal pericolo, così colpite dai forti nemici, gioia vrebbero avuto i nemici, come ora noi essendo stati i nemici uccisi da te.' 25 così rivolte ancora dagli amici queste parole, e finite, Arjuna allora divenne compiaciuto, e secondo le regole, ringraziata la gente, tornava contro le schiere dei saṃśaptaka.” XIV 1 Saṃjaya disse: “ di nuovo tornato Jiṣṇu uccideva molti saṃśaptaka, come il pianeta aṅgāraka nel suo andare avanti e indietro, 2 colpiti dalle frecce del pṛthāde o re, uomini, cavalli, carri ed elefanti, si agitavano, vagavano, gridavano, cadevano e morivano o mio signore, 3 abbattendo i migliori animali da tiro, carri, e conducenti, e mani, con le armi inpugno, e pure molte teste, 4 con bhalla, e rasoiate, con mezzelune e denti-di-vitello il pāṇḍava tagliava ai valorosi nemici che lo combattevano in battaglia, 5 come dei tori per vincere un toro combattevano, quei prodi si avventavano su Arjuna a centinaia e a migliaia, 6 tra lui e costoro sorgeva uno scontro da far rizzare i capelli, come quello per la conquista del trimundio del dio folgorante con i daitya, 7 Ugrāyudha lo colpiva con tre frecce come serpenti dai denti avvelenati, e quindi di costui staccava la testa dal corpo, 8 quindi infuriati tutti insieme innondavano Arjuna con varie armi, come d'estate le nuvole spinte dai venti fanno con l'himalaya, 9 parando ovunque le armi dei nemici con le sue armi, Arjuna, con frecce ben scagliate, molti di loro insieme, tutti li uccideva, 10 rotti i retrocarri, uccisi i conducenti leterali, tagliate le redini, finimenti e assi, distrutti i gioghi e i carri, disperso ogni equipaggiamento li rendeva rapido Arjuna con le frecce, 11 molteplici tra i migliori carri là dispersi apparivano come ricchi palazzi distrutti da fuoco, vento o acque, 12 gli elefanti coi cuori trafitti, dalle frecce simili a folgori, cadevano come case su picchi montati colpite da fulmini, venti o fuochi, 13 molti cavalli coi loro cavalieri cadevano colpiti da Arjuna, con visceri e lingue fuori, abbattuti pieni sangue orribili a vedersi, 14 uomini, cavalli ed elefanti trafitti dalle frecce dell'ambidestro, vagavano, barcollavano, cadevano, gridavano, e morivano o mio signore, 15 con piccole frecce polite a pietra, simili a fulminanti folgori, il pṛthāde li uccideva come il grande Indra fa coi dānava, 16 adornati di preziosissime armature, con vesti e armi di varia foggia, coi loro carri e bandiere, giacevano quei valorosi uccisi dal pṛthāde, 17 sconfitti quei virtuosi, eccellenti per nascita ed educazione, erano coi potenti corpi a terra, per le loro azioni andati in cielo, 18 quindi i valorosi dei tuoi si avventarono verso il carro di Arjuna, i capi di varie regioni, con le loro schiere con grande furia, 19 quelli trasportati da carri e cavalli, e i fanti per uccidere attaccarono scagliando varie e rapide armi, 20 quella grande pioggia di armi scagliata da quelle nuvole di guerrieri, Arjuna come un vento, rapidamente disperdeva con aguzze frecce, 21 al pṛthāde che attraversava veloce quel grande mare di schiere di armi, di cavalli, carri, fanti e di elefanti, sul ponte delle sue armi, 22 al pṛthāde diceva Vāsudeva:' perché stai a giocare o senza-macchia? dopo aver distrutto i saṃśaptaka, affrettati a uccidere Karṇa.' 23 dicendo di si, Arjuna rapidamente i restanti saṃśaptaka allora abbattendo con la forza delle armi, come Indra uccideva i daitya, 24 nessuno sul campo poteva vedere Arjuna che prendeva e incoccava le frecce, o mentre scagliava quei dardi rapidamente, non era visto da nessuno, 25 ' questo è un portento!' così dicendo Govinda spingeva i cavalli, le frecce bianche come spalle di oche penetravano l'esercito come oche un lago, 26 quindi infuriando la strage di genti e la terra un campo di battaglia vedendo, Govinda diceva all'ambidestro: 27 ' sta infuriando o pṛthāde questa sanguinosissima strage dei bharata, e dei principi della terra, grandissima fatta per Duryodhana, 28 guarda o bhārata, gli archi incrostati d'oro di quei grandi arcieri dispersi ovunque, i mucchi di frecce e le faretre, 29 e le frecce ben levigate con le cocche fatte d'oro, e le frecce finemente polite scagliate simili a serpi, 30 e le spade coi manici di avorio, intarsiate d'oro fino, e le lance disperse, i bei archi adornati d'oro, 31 le corazze gettate via coi loro dosrsi d'oro o bhārata, i missili adornati d'oro, le lance intarsiate d'oro, 32 e le grandi mazze allacciate a nastri fatti d'oro fino, e gli spiedi fatti d'oro, e i tridenti adornati d'oro, 33 e abbandonate le asce di guerra coi manici abbelliti d'oro, e le pesanti clave cadute con le punte rinforzate di ferro, 34 guarda gli śataghnī, e le belle e lunghe barre di ferro, e le ruote disperse, e i molti martelli sul campo, 35 impugnando armi di vario genere per afferrar la vittoria, appaioino come ancora vivi, pur essento morti quei forti guerrieri, 36 con le membra massacrate dalle mazze, le teste rotte dalle clave, guarda quei guerrieri a migliaia, a pezzi su elefanti cavalli e carri, 37 da frecce, lance, spiedi e giavellotti di uomini, elefanti e cavalli, da spade, tridenti, missili vari, da scimitarre, e anche da bastoni, 38 e da corpi feriti in molti modi, e coperti da fiumi di sangue, e dai morti o uccisore di nemici, è coperto il campo di battaglia, 39 e per le braccia spalmate di sandalo, coi loro bracciali, e ben adornate, e per le protezioni di cuoio, coi loro bracciali, splende la terra o bhārata, 40 e dalle mani colle loro dita ingioiellate disperse sul campo, e dalle gambe tagliate dei guerrieri simili a proboscidi di elefanti, 41 e dalle teste coi loro orecchini e i ciuffi legati con pietre preziose, dagli occhi di toro tagliate via era coperta la terra, 42 per i corpi senza testa, immbrattati di sangue, con membra e spalle tagliate, splendeva la terra o migliore dei bhārata, come per fuochi dalle fiamme estinte, 43 guarda i carri rotti in vario modo, bellissimi con le campanelle d'oro, e guarda i cavalli immersi in vario modo dal sangue, 44 e le grandi e bianche conchiglie dei guerrieri, là disperse, e i pachidermi a lingua fuori, giacere simili a monti, 45 e le variegate bandiere, abbattute e i soldati degli elefanti, e le coperture dei pachidermi, e le ottime vesti e cuscini, 46 e pure le variegate gualdrappe bellissime e distrutte, lacerate in vario modo, e le campane frantumate dalle zampe degli elefanti, 47 e gli uncini coi manici di perle e gemme caduti a terra, e le fruste adornate d'oro allacciate alle bandiere dei cavalieri, 48 e le coperte e gualdrappe dei cavalli intrecciate d'oro, belle per perle e gioielli cadute poveramente a terra, 49 le gemme da fronte di quei sovrani, e le belle ghirlande d'oro, e i parasoli e i flabelli divini gettati via, 50 dalle teste coi loro preziosi orecchini, simili a lune e stelle, ben adornate da barbe e baffi di quei valorosi, da queste teste guarda la terra interamente coperta di fango sanguinolento, 51 guarda gli uomini ancora vivi che si lamentano ovunque, giacendo insieme con le molte armi gettate via o signore di popoli, 52 dai loro famigliari uniti che si lamentano di continuo, trascurando gli altri guerrieri, sono coperti gli abili combattenti, di nuovo vanno a combattere per la vittoria con grande furia, 53 e altri pieni di onore corrono qua e là, offrendo acqua ai prodi parenti caduti, 54 alcuni sono andati per acqua e molti sono morti o Arjuna, e sono tornati indietro quei prodi vedendoli privi di sensi, 55 vedendo l'acqua corrono urlandosi vicendevolmente, guardali morti dopo aver bevuto l'acque e altri mentre bevono o bhārata, 56 altri abbandonando i cari parenti, o amorevole verso i parenti, si vedono aggirarsi qua e là sul grande campo di battaglia, 57 guarda quegl'altri o migliore degli uomini con le labbra e i denti serrati, che guardano da ogni parte con le facce dagli occhi serrati, 58 è degna di te o Arjuna, questa impresa nella grande battaglia che tu hai compiuto sul campo, o degna del re degli dèi in cielo.' 59 così mentre Kṛṣṇa mostrava al coronato il campo di battaglia, procedendo udiva un grande frastuono nell'esercito di Duryodhana, 60 suoni di conchiglie e tamburi, frammisto di cimbali e tamburelli, i rumori di carri, cavalli ed elefanti, e il terribile risuonar delle armi, 61 penetrando in quell'esercito Kṛṣṇa coi cavalli veloci come il vento, cadde in meraviglia vedendo l'esercito dei tuoi colpito da Pāṇḍya, 62 quell'eccellente arciere con frecce di vario genere, in battaglia massacrava le schiere dei nemici, come il dio-distruttore i morti, 63 i corpi di uomini, cavalli ed elefanti, dalle aguzze frecce trafitti, erano resi privi di vita da quel migliore dei combattenti, 64 con le sue frecce, abbattute le varie armi scagliate dai valorosi nemici, Pāṇḍya uccideva gli avversari come Śakra fa cogli asura.” XV 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ prima me l'hai citato come un principe famoso al mondo, ma non mi hai raccontato nessuna sua impresa in battaglia o Saṃjaya, 2 di questo eroico principe spiegami ora in dettaglio l'ardimento, l'addestarmento, la nascita, il valore, la forza e l'orgoglio.” 3 Saṃjaya disse: “ pari è per scienza dell'arco a Droṇa, Bhīṣma, Kṛpa, al droṇide, a Karṇa ad Arjuna e Janārdana, e a quelli che tu ritieni i migliori in battaglia, 4 uguaglianza ha con Karṇa e Bhīsma con cui si mostra, non ritiene sé stesso inferiore a Vāsudeva e ad Arjuna 5 Pāṇḍya eccellente sovrano, il migliore di tutti gli armati, colpiva l'esercito di Karṇa col disprezzo del dio-distruttore, 6 quell'esercito fiero di carri e cavalli, di fanti ed eccellenti elefanti, colpito da Pāṇḍya girava come la ruota di un vasaio, 7 rendendo i carri privi di cavalli auriga e bandiere, ditruggendo le armi, i nemici disperdeva Pāṇḍya con frecce ben scagliate, come il vento le nuvole, 8 abbatteva gli elefanti coi dorsi colpiti, privi di bandiere e insegne e armi, e ne uccideva i fanti di scorta come il dio uccisore di nemici con la sua folgore, 9 e cavalli e cavalieri con le loro lance, dardi e faretre, i pulinda i khasa, i bāhlīka, i niṣāda, gli andraka, e i taṅgaṇa, 10 i dākṣiṇātya, i bhoja, crudeli e duri in battaglia, resili senza armi e corazze con le frecce, Pāṇḍya li uccideva, 11 vedendo Pāṇḍya che coi dardi massacrava sul campo quell'esercito di quattro tipi, con grande furia, il droṇide ancora più furioso lo attaccava, 12 e rivolgendosi con dolcezza a lui, davanti danzandogli senza paura, gli disse quel migliore dei combattenti, sorridendogli e sfidandolo: 13 ' o re dagli occhi di loto, o migliore dei portatori di armi, o solido come un diamante, o uomo dalla suprema forza, 14 il grande arco che impugni, colle tue due lunghe braccia forte tendendolo sembri come una grande nuvola, 15 mentre riversi sui nemici violente piogge di frecce, io non scorgo sul campo oltre a me, uno che ti sia pari in battaglia, 16 da solo massacri molti carri, elefanti, cavalli e fanti, come nella foresta senza timore un leone dalla terribile forza branchi di animali, 17 facendo risuonare cielo e terra con grande frastuono del tuo carro, tu sembri una nuvola di fine stagione che lo riempie d'acqua, 18 traendo le aguzze frecce simili a serpi velenose dalla faretra, combatti contro me solo, come Andhaka fece col dio dai tre occhi.' 19 così apostrofato, dicendo di si, e: 'combatti!' colpito da una freccia quell'eroe dal monte malaya per insegna colpiva il figlio di Droṇa, 20 con acutissime e mortifere frecce simili a fiamme infuocate, il Droṇide figlio dell'ottimo maestro sorridendo colpiva Pāṇḍya, 21 quindi nove aguzze frecce con le piume di airone seguite dal volo di una decima gli scagliava Aśvatthāman, 22 Pāṇḍya recideva cinque di queste con cinque acuti strali, ma quattro colpivano i cavalli e questi rapidamente perivano, 23 allora le frecce del figlio di Droṇa tagliando con acute frecce, Pāṇḍya tagliava la corda dell'arco di quello splendido come il sole, 24 messa un'altra corda all'arco priva di essa, il droṇide uccisore di nemici, allora migliaia di frecce scagliava a Pāṇḍya, e pieno di frecce divenne l'aria e il cielo, 25 quindi Pāṇḍya toro fra gli uomini pur vedendo inesauribili tutte quelle frecce scagliate dal droṇide grand'anima le abbatteva, 26 il nemico tagliati i dardi con impegno scagliati dal droṇide, i suoi protettori laterali disperdeva con acuti strali, 27 vedendo l'arco del nemico fatto tendere con destrezza, il figlio di Droṇa gli scagliava delle frecce come una nuvola la pioggia, 28 tanti armi quante possono trasportare otto carri trainati da otto buoi, nell'ottava parte di un giorno il droṇide scagliava o mio signore, 29 tutti quelli che lo videro pari al distruttore infuriato o simile al distruttore del distruttore, là per la maggior parte persero i sensi, 30 come il dio della pioggia a fine estate con la pioggia innonda la terra con le sue foreste e monti, il figlio del maestro innondava di piogge di frecce l'esercito, 31 l'irresistibile pioggia di frecce scagliata dalla nuvola che era il droṇide, arrestando rapido con l'arma di Vāyu, Pāṇḍya come un vento urlava, 32 mentre lui urlava, abbattuta l'insegna spalmata di sandalo e aloe, con l'immagine del monte malaya, il droṇide ne uccideva i quattro cavalli, 33 e abbattutone l'auriga con un dardo, e reciso l'arco dal rumore di tuono, con una mezzaluna, ne riduceva a pezzi il carro, 34 parando armi con armi, e abbattute tutte le sue armi, pur raggiungendo il nemico non lo uccideva per continuare la lotta, 35 c'era un grande elefante privo di padrone, ben fornito, forte che eccitato avanzava con gioia, su questo saliva il grande signore di malaya, come un leone ruggendo la cima di un monte, 36 e una lancia lucente come raggio di sole, con furia e supremo sforzo nel lancio d'armi, il signore dei monti scagliava rapido, pungolando l'elefante, contro il figlio del guru urlando, 37 e trafiggeva l'ornamento sul capo del droṇide, adornato di quantità di perle, ottime gemme, e oro, e fini sete e fili di perle, ripetutamente urlandogli: ' sei morto!' 38 e fortemente colpiva codesto, splendido come sole, luna, stella o fuoco, caduto e in pezzi come una grande foresta o il picco di un monte abbattuto dalla folgore del grande Indra, 39 allora splendeva di suprema furia, come un re dei nāga colpito da una pedata, e incoccava quattordici frecce mortali per i nemici, simili a bastoni del dio distruttore, 40 con cinque la proboscide e le zampe dell'elefante, e con tre le braccia e la testa del sovrano colpiva e con le altre sei i sei grandi carri di supremo splendore che seguivano Pāṇḍya, 41 lunghe e ben tonde, spalmate di ottimo sandalo, adornate di gemme perle ed oro, le due braccia del sovrano cadute a terra, si agitavano come due uraga colpiti da Garuḍa, 42 e la sua testa con viso simile a luna piena, con un bel naso e occhi aperti e rossi per l'ira, caduta a terra coi suoi orecchini, appariva come la luna in mezzo a due costellazioni, 43 il sovrano tuo figlio avvicinato il figlio del guru dalla compiuta scienza e imprese, circondato dagli amici, felice lo applaudiva, come il re degli dèi Viṣṇu, dopo aver vinto Bali.” XVI 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ucciso Pāṇḍya, che fece Arjuna in battaglia o Saṃjaya mentre dal solo valoroso Karṇa i nemici erano messi in fuga? 2 il pāṇḍava è di compiuta scienza, forte, concentrato e valoroso, tra tutti gli esseri per grazia di Śaṃkara grand'anima, 3 dal conquista-ricchezze uccisore di nemici sorge un grande e fiero pericolo, quanto dunque fece il pṛthāde raccontami o Saṃjaya.” 4 Saṃjaya disse: “ ucciso Paṇḍya, rapido Kṛṣṇa queste approrpiate parole diceva ad Arjuna: 'guarda l'onorato re, e i pāṇḍava messi in fuga, 5 e Aśvatthāman è impegnato, e gli sṛñjaya uccisi da Karṇa, così si sta facendo questa grande strage di cavalli, uomini ed elefanti.' così parlava l'invincibile Vāsudeva al coronato, 6 udito ciò, e visto il grande e fiero pericolo sul fratello, il pāṇḍava diceva:' lancia rapido i cavalli o signore-dei-sensi!' 7 quindi il signore-dei-sensi procedeva col carro irresistibile, e di nuovo sorgeva là una terribile battaglia, 8 quindi infuriando di nuovo la battaglia o migliore dei re, tra Karṇa e i Pāṇḍava, per accrescere il regno di Yama, 9 impugnando archi, frecce, barre di ferro, spade, giavellotti e tridenti, clave, bhuśuṇḍi, lance, spiedi e asce da guerra, 10 mazze, dardi, lame, missili, zagaglie, e grandi uncini, con queste in pugno rapidi si avventarono per uccidersi vicendevolmente, 11 il rumore delle frecce e delle corde toccava il cielo e ogni luogo e direzione, e la terra intera facendo risuonare con rombo di tuono si avventavano sui nemici, 12 da questo grande farstuono eccitati compirono quello scontro, valorosi contro valorosi cercando di por fine a quel terribile scontro, 13 il rumore delle corde degli archi sui parabracci, e il barrito degli elefanti, e le urla di quelli colpiti e caduti erano grandissime, 14 il suono delle frecce e le varie urla dei guerrieri, quel grande frastuono udendo, tremavano, colpivano e perivano o bhārata, 15 e di costoro che gridando scagliavano piogge di frecce, molti ne massacrava sul campo con le frecce Karṇa il figlio di Adhiratha, 16 cinque dei valorosi carri dei pāñcāla e altri quindici, con cavalli, auriga e insegne, Karṇa con le frecce li spediva alla dimora di Yama, 17 i principali grandi eroi dei pāṇḍava circondarono Karṇa in battaglia da ogni parte coprendo il cielo di rapide armi, 18 allora Karnạ disordinava con piogge di frecce l'esercito nemico, come un elefante capobranco penetra uno stagno di loti pieno di uccelli, 19 avanzando il mezzo ai nemici, il figlio di Rādhā tendendo, il supremo arco, con affilate frecce colpendole abbatteva le teste, 20 spaccando scudi e corazze, come dispersi dai corpi, le piumate frecce vi penetravano senza un secondo impatto sul corpo, 21 trapassate armature e corpi con le frecce scagliate dall'arco, colpiva le loro protezioni come i cavalli con una frusta d'acciaio, 22 raggiungeva a tiro di freccia pāṇḍava, sṛñjaya e pañcāla, e rapido Karṇa li uccideva come un leone un branco di animali, 23 quindi i figli del re pāñcāla e quelli di Draupadī o mio signore, e i gemelli e Yuyudhāna insieme assalivano Karṇa, 24 impegnandosi violentemente i kuru, i pāṇḍava e gli sṛñjaya, trascurando le care vite, sul campo correvano a combattersi vicendevolmente, 25 con le armature ben allacciate gli elmi e gli ornamenti, con mazze e clave, e altri grandi guerrieri con barre di ferro, 26 attaccavano insieme violentemente come dèi coi bastoni alzati, urlando e sfidandosi e muovendosi svelti o mio signore, 27 allora uccidendosi reciprocamente cadevano colpiti in battaglia, perdendo sangue dalle membra sul campo privi di occhi e di cervello, 28 con le bocche piene di denti insanguinati, simili a melograni, e alcuni ancora vivi stavano in piedi agitando le armi, 29 e altri con tridenti e spade, con lance, con zagaglie, scimitarre, dardi e giavellotti, reciprocamente 30 si trafiggevano si tagliavano e altri si squartavano e cadevano, si facevano a pezzi, si uccidevano e infuriati si distruggevano, 31 e cadevano gli uni colpiti dagli altri, privi di vita, coperti di sangue, versando il proprio rosso liquido, come alberi di sandalo maturi, 32 i carri distrutti da carri, e gli elefanti dagli elefanti, gli uomini da uomini migliori, e i cavalli da altri cavalli cadevano a migliaia, 33 bendiere, teste, parasoli, proboscidi, e braccia umane, tagliate da affilate, bhalla o mezzelune, lasciavano le loro armi, 34 i guerrieri uccidevano uomini, elefanti, carri e cavalli sul campo, ed erano uccisi dai cavalieri, e gli elefanti colle proboscidi tagliate, 35 colle loro insegne e bandiere cadevano come montagne frantumate, elefanti e carri sopraffatti dalle fanterie, 36 colpiti e uccisi erano caduti in ogni luogo, cavalieri attaccando veloci erano abbattuti dai fanti, e le schiere dei fanti uccise dai cavalieri giacevano sul campo, 37 come loti spezzati come ghirlande sfiorite, erano le facce e le membra degli uccisi o grande saggio, 38 le bellissime figure di elefanti cavalli e uomini o sovrano, giunsero ad un supremo disgusto come vesti imbrattate.” XVII 1 Saṃjaya disse: " i guerrieri sugli elefanti coi loro animali, comandati da tuo figlio, per uccidere Dhṛṣṭadyumna con furia assalirono il nipote di Pṛṣata, 2 i migliori guerrieri sui pachidermi, dell'oriente e del meridione, gli aṅga, i vaṅga, i puṇḍra, i māgadha, i tāmraliptaka, 3 i mekala, i kośala, i madra, i daśārṇa, e i niṣadha, esperti nel combattere sugli elefanti, assieme ai kaliṅga o bhārata, 4 come nuvole piene di pioggia tutti riversarono sul monte che era il principe pāñcāla sul campo, piogge di frecce, lance e dardi, 5 pronto a distruggere quegli elefanti pungolati con uncini e colpi sui fianchi, il nipote di Pṛṣata li innnondava di frecce e dardi, 6 ciascuno con dieci o sei o anche otto o bhārata, delle sue frecce scagliate colpiva quegli elefanti simili a monti, mentre era circondato dai pachidermi come il sole dalle nuvole, 7 i pāṇḍava e i pāñcāla, gridando con aguzze armi in pugno, circondavano quegli elefanti innondandoli con grande rumore di frecce e di archi, 8 erano Nakula e Sahadeva, i figli di Draupadī, e i prabhadraka, Sātyaki e Śikhaṇḍin e il valoroso Cekitāna, 9 gli elefanti incitati dai barbari, uomini carri e cavalli, afferando con le proboscidi, li massacravano con grande furia pure con le zampe, 10 e li trafiggevano con le appuntite zanne e agitandoli li lanciavano via, e altri attaccati dalle zanne cadevano terrorizzati, 11 Sātyaki colpendo a morte l'elefante del re vaṅga che gli era di fronte con una freccia di terribile violenza lo abbatteva, 12 e il guerriero mentre saltava dall'elefante che si stava abbattendo, veniva colpito al petto da una freccia di Sātyaki e cadeva a terra, 13 l'elefante simile a montagna ambulante del re dei puṇḍra che caricava, Sahadeva accuratamente lo uccideva con tre frecce, 14 abbattuto quel pachiderma dopo averlo privato di corazza di insegna, e della vita, di nuovo Sahadeva attaccava il re degli aṅga, 15 Nakula però fatto ritirare Sahadeva colpiva l'aṅga, con tre frecce simili a bastoni di Yama, e con cento il suo elefante, 16 il re aṅga scagliava ottocento lance simili a raggi di sole, contro Nakula ma costui le tagliava ciascuna in tre pezzi, 17 il pāṇḍava tagliava la sua testa con una mezzaluna, e il barbaro cadeva ucciso assieme al suo elefante, 18 ucciso il figlio del loro maestro esperto nella guida degli elefanti, gli uomini aṅga sugli elefanti furiosi, coi loro animali attaccarono Nakula, 19 con le migliori bestie dalle eccellenti insegne al vento, le corazze e le cinture d'oro, come montagne infiammate si affrettavano pronti a uccidere, 20 i mekala gli utkala, i kāliṅga i niṣāda e i tāmraliptaka, per uccidere scagliavano piogge di frecce e di lance, 21 verso Nakula, da queste ricoperto come il sole dalle nuvole, accorsero pieni di furia i pāṇḍava, i pāñcāla e i somaka, 22 quindi contro gli elefanti sorgeva uno battaglia di carri, che scagliavano piogge di frecce, e giavellotti a migliaia, 23 trafissero, le fronti e vari punti vitali degli elefanti, e le zanne e gli ornamenti di quelli violentemente colpiti dalle frecce, 24 di questi otto grandi elefanti con sessantaquattro dardi ben appuntiti, colpiva rapidamente Sahadeva e questi cadevano coi loro occupanti, 25 tendendo con forza il supremo arco, con veloci frecce, Nakula rampollo dei kuru, uccideva quegli elefanti, 26 quindi il nipote di Śini e il pāñcāla, i figli di Draupadī e i prabhadraka, e Śikhaṇḍin innondarono i grandi elefanti con piogge di frecce, 27 le montagne che erano gli elefanti nemici, colpiti dalle piogge di frecce dei guerrieri pāṇḍava come nubi, cadevano come monti colpiti dalla folgore, 28 così abbattuti queli elefanti, uomini e pachidermi dei pāṇḍava, scorgevano in rotta quell'esercito come un fiume dai rotti argini, 29 vedendo quell'armata agitata, le truppe del figlio di Pāṇḍu, di nuovo allora si avventarono contro Karṇa, 30 Duḥśāsana allora assaliva Sahadeva che con furia bruciava l'esercito o grande re, fratello contro fratello, 31 vedendo quei due scontrarsi in una grande battaglia i sovrani lanciarono urla leonine, e agitarono i panni, 32 allora o bhārata, dall'arciere tuo figlio infuriato, il forte figlio di Pāṇḍu fu colpito al petto con le frecce, 33 Sahadeva allora o re, con una freccia colpendo tuo figlio, lo ricolpiva con settanta e il suo auriga con tre più tre, 34 Duḥśāsana quindi o re, tagliato il suo arco nella grande battaglia, con settantatre dardi colpiva Sahadeva alle braccia e al petto, 35 Sahadeva allora infuriato afferrata la spada nella grande battaglia, la brandiva quel glorioso, quel migliore dei guerrieri contro tuo figlio, 36 la grande spada tagliato il suo arco con le schiere di frecce, cadeva quindi al suolo come un serpente caduto dal cielo, 37 il potente Sahadeva poi, preso un altro arco, scagliava a Duḥśāsana una freccia mortifera, 38 quel dardo che giungeva brillando come il bastone di Yama, il kaurava lo tagliava in due con la spada dall'affilato filo, 39 Sahadeva allora con acuminate frecce abbatteva sul campo rapidamente quella spada in volo quasi ridendo, 40 quindi tuo figlio nel grande scontro lanciava sessantaquattro frecce rapidamente verso il carro di Sahadeva o bhārata, 41 quelle molte frecce o re, che giungevano con violenza sul campo, ciascuna con cinque frecce le faceva a pezzi Sahadeva, 42 parate dunque le grandi frecce spedite da tuo figlio, il figlio di Mādrī gli scagliava contro moltissime frecce, 43 quindi infuriato il potente Sahadeva o grande re, incoccava un terribile dardo simile al dio-distruttore finale, e tendendo con forza il suo arco lo scagliava a tuo figlio, 44 questo trafiggendolo violentemente dopo aver trapassato la grande corazza, penetrava nel suolo o re, come un serpente in un formicaio, sveniva allora o re, tuo figlio grande sul carro, 45 e il suo auriga vedendolo privo di sensi, rapido allontanava il carro colpito da affilate frecce, pur violentemente agitato, 46 sconfitto costui in battaglia, invece il pāṇḍava, il figlio maggiore di Pāṇḍu, eccitato assaliva da ogni parte l'esercito di Duryodhana, 47 come un uomo per l'ira distrugge o re, un formicaio, in tal modo l'esercito kaurava era massacrato da lui o bhārata, 48 allora Karṇa il figlio del sole, arrestava l'impetuoso Nakula che stava sbaragliando l'esercito sul campo, 49 Nakula allora ridendo diceva questo a Karṇa: ' dopo lungo tempo con l'occhio benevole delle divinità ti sono davanti, 50 e tu pure o malvagio sei giunto in battaglia sotto la mia vista, tu sei la radice dei nostri mali, dell'inimicizia e della guerra, 51 per tua colpa i kuru si distruggono scontrandosi tra loro, dopo averti ucciso in battaglia sarò oggi soddisfatto e pacificato.' 52 così apostrofato il figliolo del sūta rispondeva a Nakula in modo conforme ad un principe e specialmente ad un guerriero: 53 ' attacca dunque in battaglia o fanciullo, che vediamo il tuo valore, e dopo aver compiuto l'impresa sul campo devi o prode allora parlare, 54 senza vantarsi in battaglia o caro, i prodi combattono a tutta forza, combatti dunque con me quanto puoi, io oggi tarperò il tuo orgoglio.' 55 ciò detto, il figlio del sūta attaccava rapido il figlio di Pāṇḍu, e lo colpiva in battaglia con settantatre dardi appuntiti a pietra, 56 Nakula però colpito dal figlio del sūta o bhārata, controcolpiva il figlio del sūta con otto frecce simili a serpi velenose, 57 Karṇa tagliatogli l'arco con frecce affilate a pietra e con la cocca d'oro, con trenta frecce quel supremo arciere colpiva il pāṇḍava, 58 queste perforatane l'armatura ne bevvero il sangue sul campo, come nāga velenosi che bevono l'acqua dopo aver spaccato la terra, 59 afferrato quindi un altro incomparabile arco incrostato d'oro, colpiva Karṇa con venti frecce e il suo auriga con tre, 60 quindi furioso Nakula o grande re, quell'uccisore di nemici, tagliava l'arco di Karṇa con una affilatissima freccia a rasoio, 61 e dopo avergli tagliato l'arco con trecento frecce quel valoroso colpiva quasi ridendo quel grande guerriero dell'intero mondo, 62 e vedendo colpito Karṇa dal figlio di Pāṇḍu o mio signore, i guerrieri sui carri e pure gli dèi caddero in suprema meraviglia, 63 Karṇa il figlio del sole afferrato allora un altro arco, colpiva Nakula al centro del petto con cinque frecce, 64 con quelle frecce piantate nel petto il figlio di Mādrī appariva come il sole che coi suoi raggi, gettava la sua luce sulla terra, 65 Nakula però colpendo allora Karṇa con sette dardi di ferro, ancora gli tagliava la punta dell'arco o mio signore, 66 preso un altro arco in battaglia ancora più potente, ovunque ricopriva di frecce il luogo in cui era Nakula, 67 pur ricoperto violentemente dalle frecce scagliate da Karṇa, quel grande guerriero rapido le tagliava con le sue frecce, 68 allora un esteso fiume fatto di frecce appariva in cielo, come se l'aria fosse riempita da schiere di volanti insetti, 69 coperta dunque l'atmosfera dalle centinaia di frecce scagliate, era come fosse riempita di stormi di cavallette, 70 quelle frecce adornate d'oro, volando continuamente, in file serrate sembravano come oche selvatiche in formazione, 71 essendo il cielo pieno di fiumi di frecce e anche il sole coperto, qualche essere strisciava allora per terra o signore di popoli, 72 ma essendo il percorso impedito ovunque dai mucchi di frecce, quei due forti guerrieri di grande gloria splendevano come due soli, 73 ma i somaka colpiti dalle frecce scagliate dall'arco di Karṇa, si nascondevano o re dei re, pieni di dolore colpiti dalle frecce, 74 e il tuo esercito colpito dalle frecce di Nakula si disperdeva in ogni direzione come nuvola spazzate dal vento, 75 i due eserciti colpiti da quei due con divine grandi frecce, allontanandosi dal raggio delle frecce se ne stavano come spettatori, 76 allontanata quella gente dalle frecce di Karṇa e del pāṇḍava, quelle due grandi anime si colpivano l'un l'altro con piogge di frecce, 77 mostrando i due, armi divine sul fronte della battaglia, se ne coprivano rapidamente volendo uccidersi vicendevolmente, 78 le frecce scagliate da Nakula, dalle piume di airone e di pavone, ricoprendo dunque Karṇa se ne volavano come lontano, 79 nessuno poteva vedere i due coperti da un palazzo di frecce, come sole e luna o re, nascosti durante la pioggia, 80 quindi infuriato Karṇa fattosi di aspetti terribile in battaglia, ricopriva da ogni parte il pāṇḍava con piogge di frecce, 81 il pāṇḍava così ricoperto sul campo dal figlio del sūta, non ne aveva agitazione alcuna o re, come il sole per delle nubi, 82 allora ridendo il figlio di Adhiratha scagliava o mio signore, fiumi di frecce in battaglia a centinaia e a migliaia, 83 tutto divenne oscurato dalle frecce di quel grand'anima, come coperto da nubi, appariva da quelle ottime frecce che cadevano, 84 qiondi Karṇa o grande re, tagliato l'arco di quel grand'anima, ne abbatteva l'auriga dal piano del carro quasi ridendo, 85 e i suoi quattro cavalli con quattro acuminate frecce, spediva rapidamente alla dimora di Yama o bhārata, 86 e quindi veloce faceva a pezzi il carro colle frecce, la sua insegna, le due guardie ai fianchi, la bandiera, e la spada o mio signore, e il suo scudo dalle cento lune, e ogni equipaggiamento, 87 privo del carro dai cavalli uccisi, privo di protezione o signore di popoli, balzando rapido dal carro, afferrata una barra di ferro stava schierato, 88 quella terribile barra di ferro brandita da lui, il figlio del sūta, abbatteva con le sue frecce o re, a centinaia e a migliaia, 89 vedendolo privato dell'arma dalle frecce ben levigate, Karṇa pur tormentandolo in vari modi non lo uccideva, 90 colpito sul campo da quel fortissimo esperto d'armi, Nakula o re, rapido fuggiva con tutti i sensi agitati, 91 messolo in fuga il figlio di Rādhā ridendo ripetutamente, attaccava alla sua gola il suo arco e la corda o bhārata, 92 ed egli dunque appariva col grande arco attaccato al collo, come è la luna in cielo dopo aver assunto il suo alone, o come una bianca nuvola illuminata dall'arcobaleno, 93 gli diceva allora Karṇa mentre era impotente:' prima hai parlato dimmi ora di nuovo fiero, che tu mi ucciderai, 94 non voler combattere contro i superiori e più forti o pāṇḍava, coi tuoi pari combatti o caro, non averne vergogna o pāṇḍava, torna a casa o figlio di Mādrī o dove stanno Kṛṣṇa e Phalguna.' 95 ciò detto, o grande re, lo lasciava andare allora, il figlio de sūta pur potendolo uccidere o re, non lo uccideva, ricordando la promessa a Kuntī o re, allora lo lasciava andare, 96 il pāṇḍava lasciato andare o re, dal figlio del sūta grande arciere, vergognandosi si avviava allora verso il carro di Yudhiṣṭhira, 97 sbaragliato dal figlio del sūta, saliva sul carro, sospirando sopraffatto dal dolore, come un uraga gettato in un vaso, 98 Karṇa rilasciatolo, rapido si avventava in battaglia sui pāñcāla, col suo carro dalla grande insegna e dai cavalli color di luna, 99 grandissime urla vi erano tra i pāṇḍava o signore di popoli, vedendo il comandante dell'armata avventarsi contro le schiere dei carri pāñcāla, 100 e là il figlio del sūta compiva o grande re, una strage, mentre il sole era a metà percorso, quel potente girando in cerchio, 101 alcuni dei carri avevano le ruote rotte, e recise bandiere e insegne, alcuni cogli auriga, altri con questi morti, e coi timoni distrutti o mio signore, noi vedemmo sbaragliate le schiere dei carri pāñcāla, 102 qua e là elefanti furiosi si aggiravano confusi, come fossero stati in una grande selva con le membra attorniate da un incendio, 103 le fronti trafitte, coperti di sangue, con le proboscidi tagliate, erano gli elefanti, coi magnifi corpi trafitti, le code tagliate o mio signore, come nubi squarciate correvano colpiti dal grand'anima, 104 altri elefanti pur spaventati per le centinaia di frecce e lance, vi andavano comunque contro come falene verso il fuoco, 105 altri grandi elefanti apparivano lanciare barriti, perdendo sangue dalle membra come diluvio dai monti, 106 i destrieri, liberi dai pettorali e dai legacci di coda, dagli ornamenti d'oro e d'argento e di bronzo, 107 privi di gualdrappe, liberati dalle briglia, caduti i pennacchi, le coperte e le faretre, 108 uccisi i cavalieri, da guerrieri splendidi in battaglia, noi vedevamo là in battaglia vagare quegli ottimi cavalli 109 trafitti da spiedi, da spade e da lance o sovrano, vedevamo guerrieri sui cavalli, con indosso corazze ed elmetti, 110 e i carri incrostati d'oro aggiogati a veloci destrieri, vedevamo vagare veloci coi guerrieri uccisi, 111 alcuni cogli assi e i parapetti frantumati, e le ruote rotte altri privi di bandiere e insegne, con timoni rotti e i gioghi incurvati, 112 privi dei guerrieri, là correvano da ogni parte, spaventati li vedemmo dalle frecce del figlio del sūta o signore di popoli, 113 altri privi di armi, e molti con le armi colpiti, e i tuoi adornati con reti di campanelle sul petto, 114 e forniti di insegne di vari colori e fatture, vedemmo a piedi accorrere da ogni luogo, 115 e molti altri con le teste e le gambe tagliate sul campo, vedemmo fatti a pezzi dalle frecce scagliate dall'arco di Karṇa, 116 grande e sanguinoso appariva lo scontro dei guerrieri, respinti e colpiti dalle aguzze frecce di Karṇa, 117 gli sṛñjaya colpiti in battaglia dal figlio del sūta, gli andavano incontro come falene nel fuoco, 118 e mentre quel grande guerriero qua e là bruciava quell'esercito, gli kṣatriya lo evitavano come fosse il potente fuoco di fine yuga, 119 vi erano dei valorosi grandi guerrieri dei pāñcāla che erano sopravissuti, Karṇa da dietro scagliando frecce, costoro che in rotta fuggivano, abbandonando corazze e bandiere, li inseguiva quello splendido, 120 il figlio del sūta grande sul carro, con le sue frecce li tormentava, come il sole giunto a mezzogiorno fa coi viventi.” XVIII 1 Saṃjaya disse: “ su tuo figlio Yuyutsu che attaccava il grande esercito, si avventava rapidamente Ulūka gridando: 'fermati, fermati!' 2 Yuyutsu allora o re, con una freccia dai bordi affilati, colpiva Ulūka come una montagna lo è dal folgorante Indra, 3 allora Ulūka infuriato, tagliato sul campo l'arco di tuo figlio con una rasoiata, lo colpiva con una freccia piumata, 4 gettando l'arco tagliato, Yuyutsu con gli occhi rossi di furia, afferrava un altro grande arco ancora più potente, 5 e colpiva il figlio di Śakuni con sessanta frecce o toro dei bhārata, e trafiggeva il suo auriga con tre, e poi lo colpiva di nuovo, 6 Ulūka però colpendolo con venti frecce incrostate d'oro, furioso quindi tagliava in battaglia la sua bandiera dorata, 7 questa grande bandiera abbattuta col suo grandissimo rotto pennone, splendente d'oro cadeva o re, davanti a Yuyutsu, 8 vedendo la sua bandiera abbattuta Yuyutsu assalito dall'ira, con cinque frecce colpiva Ulūka in mezzo al petto, 9 Ulūka con una freccia bhalla lucidata a olio o mio signore, tagliava rapido la testa del suo auriga o toro dei bhārata, 10 ne uccideva i quattro cavalli, e lo ricolpiva con altre cinque, arciferito da quel forte si abbatteva all'interno del carro, 11 e Ulūka avendolo sconfitto in battaglia, rapido si avventava su pāñcāla e sṛñjaya colpendoli con acuminate frecce, 12 tuo figlio Śrutakarman o grande re, rendeva Śatānīka che non vacillava, privo di carro, cavalli e auriga in un batter d'occhio, 13 il fortissimo Śatānīka restando sul carro dai cavalli uccisi, con furia scagliava una mazza a tuo figlio o mio signore, 14 questa incenerito il carro, e i cavalli con l'auriga, cadeva a terra rapidamente quasi spezzandola o bhārata, 15 quei due eroi privi entrambi dei carri, aumentando la gloria dei kuru, esperti di combattimenti, si affrontavano guardandosi a vicenda, 16 ma tu figlio agitato, saliva sul carro di Vivitsu, e pure Śatānīka rapido andava sul carro di Prativindhya, 17 Sutasoma invece colpiva Śakuni con aguzze frecce, ma pur furioso non lo faceva tremare, come fiotti di pioggia una montagna, 18 Sutasoma però vedendo quell'acerrimo nemico del padre, con molte migliaia di frecce lo ricopriva o bhārata, 19 Śakuni rapidamente quelle frecce le tagliava con altri dardi piumati, lui di rapidi lanci, combattente con varie armi, che cercava la vittoria in battaglia, 20 abbattute sul campo quelle frecce con aguzzi dardi, con grandissima furia colpiva Sutasoma con tre frecce, 21 e coi suoi dardi ne faceva a pezzi i cavalli, l'insegna e l'auriga, tuo cognato mostrando grande valore, e le genti urlarono, 22 ma privo del carro, coi cavalli uccisi, coll'arco rotto o mio signore, quell'arciere afferrato un altro arco, saltando a terra dal carro, scagliava delle frecce dalla cocca d'oro e affilate a pietra, 23 e quelle ricoprivano il carro di tuo cognato come stormi di cavallette, quegli stormi di frecce sul grande guerriero, 24 il figlio di Subala pur vedendole sul suo carro non tremava, ma quel gloriosissimo le distruggeva con fiumi di frecce, 25 allora inneggiarono i guerrieri, e i siddha che stavano in cielo, all'impresa incredibile e meravigliosa di Sutasoma che stando a piedi combatteva contro un principe sul carro, 26 con affilate frecce bhalla ben levigata di grande violenza abbatteva il suo arco o re, e interamente la sua faretra, 27 egli coll'arco rotto, urlando e imbracciando la spada, simile per colore a gemma o a loto, con l'impugnatura di avorio, 28 e brandeggiata splendente come il chiaro cielo, quella spada dell'acuto Sutasoma pensava fosse simile al fato, 29 impugnando la spada compiva rapido migliaia di cerchi, mostrando le quattordici manovre o grande re, dotato com'era di forza e studio, 30 allora il valente figlio di Subala gli scagliava delle frecce, ma lui le abbatteva rapido con la sua suprema spada, 31 allora furioso o grande re, il figlio di Subala uccisore di eroi nemici, scaricava su Sutasoma delle frecce simili a serpi velenose, 32 con la spada le abbatteva con abilitità e forza, mostrando destrezza in battaglia simile per splendore e valore a Garuḍa, 33 mentre lui o re si muoveva girando in tondo, con una affilatissima freccia a rasoio gli tagliava la splendida spada, 34 quella grande spada tagliata cadeva rapida a terra, mentre il resto della spada con l'impugnatura restava per caso nel suo pugno, 35 vedendo tagliata la sua spada, retrocedendo di sei passi, il grande guerriero Sutasoma, scagliava quanto rimaneva di essa, 36 questa tagliato l'arco e la corda di quel grand'anima sul campo, cadeva rapida a terra splendendo di gemme e d'oro, Sutasoma quindi correva al grande carro di Śrutakīrti, 37 e pure il figlio di Subala, afferrato un altro fiero e potentissimo arco, si avventava sull'esercito pāṇḍava uccidendo molte schiere nemiche, 38 là sorgevano grandi urla tra i pāṇḍava o signore di popoli, vedendo il figlio di Subala agire in battaglia senza paura, 39 quelle orgogliose truppe armate di grandi armi, apparivano messe in fuga dal figlio di Subala grand'anima, 40 come il re degli dèi massacra l'esercito daitya o re, in tal modo il figlio di Subala distruggeva l'armata pāṇḍava, 41 Kṛpa affrontava in battaglia o re, Dhṛṣṭadyumna, come nella selva uno śarabha affronta un orgoglioso elefante in lotta, 42 arrestato il nipote di Pṛṣata dal fortissimo gautama, non era in grado di di muoversi di un solo passo o bhārata, 43 ma vedendo la figura del gautama contro il carro di Dhṛṣṭadyumna, tremarono tutti i gli esseri, pensando che fosse giunta la sua fine, 44 e allora urlarono guerrieri sui carri e cavalieri fuori di sé: ' dopo che fu ucciso Droṇa è infuriato quel migliore dei bipedi, 45 lo splendido figlio di Śaradvat intelligente e sapiente di armi divine, che la fortuna assista oggi Dhṛṣṭadyumna e che pure 46 questo intero esercito possa liberarsi del grande pericolo del gautama, e che pure questo brahmano non possa uccidere tutti quelli schierati, 47 un tale aspetto violento mostra, simile al distruttore, da voler oggi seguire il comportamento del figlio di Bharadvāja in battaglia, 48 il maestro è di rapida mano e vincitore sempre in battaglia, pieno di armi e di valore, e sopraffatto dall'ira, 49 che oggi il nipote di Pṛṣata possa mostrarsi libero dal violento scontro.' così erano le molte voci dei tuoi assieme ai nemici, 50 e soffiando allora infuriato Kṛpa il figlio di Śaradvat o sovrano, colpiva in tutte le parti il nipote di Pṛṣata incapace di muoversi, 51 egli trafitto in battaglia dal gautama grand'anima, non sapeva come liberarsi da quel grande scontro, 52 allora gli diceva il suo auriga: ' non vi è qui alcuna salvezza o nipote di Pṛṣata, mai prima da te fu vista in battaglia una tale difficoltà, 53 per volere del fato queste frecce mirate ai punti vitali scagliate ovunque dal primo dei brahmani, non colpirono parti vitali, 54 farò retrocedere allora il carro come un fiume via dall'oceano, io credo che non si possa uccidere il brahmano che ti ha preso il coraggio.' 55 Dhṛṣṭadyumna allora o re, gentilmente diceva queste parole: ' il mio animo è confuso o caro, e il sudore mi sorge dalle membra, 56 guarda che tremore da far rizzare i capelli c'è nel mio corpo, abbandonando il brahmano sul campo va lentamente dove sta l'incrollabile, 57 oppure raggiungi Arjuna e Bhīmasena sul campo o auriga, che vi possa essere sicurezza ora o conducente, questa è la decisione finale.' 58 quindi il conducente o grande re, rapido spingeva i cavalli, là dove Bhīma grande arciere combatteva contro le tue truppe, 59 vedendo fuggire il carro di Dhṛṣṭadyumna o mio signore, allora scagliando centinaia di frecce il gautama lo inseguiva, 60 e dava a lungo fiato alla sua conchiglia quell'uccisore di nemici, e rincorreva il nipote di Pṛṣata che fuggiva come il grande Indra fece con Śambara, 61 il figlio di Hṛdika impegnava in battaglia Śikhaṇḍin, l'invincibile uccisore di Bhīṣma, sorridendo di continuo, 62 Śikhaṇḍin scontrandosi col figlio di Hṛdika grande sul carro, lo colpiva in mezzo al petto con cinque acuminate bhalla, 63 Kṛtavarman però, con grande furia abbattendole con sei rapidi dardi, con un altro ne tagliava l'arco o re, ridendo quel grande guerriero, 64 il forte figlio di Drupada afferrato un altro arco, furioso urlava al figlio di Hṛdika:' fermati, fermati!' 65 quindi nove frecce dalla cocca d'oro e ben appuntite, gli scagliava o re dei re, e queste cadevano a pezzi sull'armatura, 66 vedendo inefficaci quelle e cadute al suolo, quel forte con un dardo affilatissimo come rasoio gli tagliava l'arco, 67 e poi mentre era coll'arco rotto, come un toro con le corna spezzate, con otto frecce furioso lo colpiva alle braccia e al petto, 68 Kṛtavarman però infuriato per esser stato ferito da quelle frecce, afferrando un altro arco, e un mucchio di frecce o potente, colpiva con ottime frecce Śikhaṇḍin sulle spalle, 69 Śikhaṇḍin con quelle frecce infisse sulle spalle appariva come un grandissimo albero ramificato da lunghi rami, 70 essendosi trafitti l'un l'altro, ricoperti di sangue, i due sembravano come due tori che si fossero colpiti con le corna, 71 quei due grandi guerriri compiendo un grande sforzo per uccidersi a vicenda, compivano là coi loro carri migliaia di cerchi, 72 Kṛtavarman o grande re, colpiva in battaglia il nipote di Pṛṣata, con settanta acuminate frecce affilate a pietra e dalla cocca d'oro, 73 quindi il bhoja, il migliore dei combattenti gli scagliava in battaglia una terribile e mortifera freccia, pieno di fretta, 74 colpito da quella o re rapido cadeva svenuto, e rapidamente si aggrappava all'asta della bandiera caduto in debolezza, 75 l'auriga portava via dalla battaglia quel migliore dei guerrieri su carro, dolorante per la frecce del figlio di Hṛdika, che sospirava continuamente 76 sconfitto dunque il prode figlio di Drupada o potente, fuggiva l'esercito pāṇḍava colpito da ogni parte.” XIX 1 Saṃjaya disse: “anche l'eroe dai bianchi destrieri disperdeva il tuo esercito, come il vento fa interamente con un mucchio di paglie, raggiungendole, 2 lo contrastavano i trigarta e gli śibi assieme ai kaurava, gli śalva e i saṃśaptaka, e l'esercito dei nārāyaṇa, 3 Satyasena, Satyakīrti, Mitradeva, Śrutaṃjaya, Sauśruti, Citrasena, e Mitravarman o bhārata, 4 il re dei trigarta, attorniato in battaglia dai fratelli, e dai figli grandi arcieri che portavano varie armi in battaglia, 5 questi scagliando frotte di frecce, coprendo Arjuna sul campo, vi si avventarono in battaglia, come fiumi d'acque sull'oceano, 6 questi guerrieri a centinaia di migliaia raggiungendo Arjuna, tutti andarono a morte, come serpenti alla vista di Garuḍa, 7 essi pur colpiti in battaglia non si allontanavano dal pāṇḍava, e ne erano bruciati o re, come locuste nel fuoco, 8 Satyasena colpiva il pāṇḍava con tre frecce, Mitradeva con sessantatre e Candradeva con sette, 9 Mitravarman con settantatre e Sauśruti con altre cinque, Śatruṃjaya con venti, e Suśarman con nove frecce, 10 dopo aver là ucciso il re Śatruṃjaya con dardi affilati, separava dal corpo la testa di Sauśruti col suo elmetto, e rapido con le sue frecce spediva Candradeva alla dimora di Yama, 11 e pure altri grandi guerrieri o grande re, che erano impegnati, con cinque frecce per ciascuno respingeva, 12 Satyasena però infuriato gli scagliava una grande lancia, che raggiungeva sul capo Kṛṣṇa, e allora lanciava un urlo leonino, 13 trapassando il braccio sinistro del mādhava grand'anima, questa fatta di ferro, e di grande violenza si piantava a terra, 14 essendo trafitto nella grande battaglia il mādhava da quella lancia, gli cadevano dalle mani sia la frusta che le redini o signore di popoli, 15 ma quel gloriosissimo afferrato di nuovo frusta e redini, conduceva i cavalli contro il carro di Satyasena, 16 vedendo colpito il potente dell'universo, il conquista-ricchezze figlio di Pṛthā, respingendo Satyasena colle sue aguzze frecce, quel fortissimo, 17 allora con affilati dardi la grande testa di quel re, adornata dei suoi orecchini, tagliava dal corpo in mezzo ai nemici, 18 ucciso costui con acuminate frecce abbatteva Mitravarman, e con un aguzzo dardo a dente di vitello il suo auriga o mio signore, 19 quindi quel dominatore di nuovo con centinaia di frecce abbatteva con grande furia le schiere dei saṃśaptaka a centinaia e a migliaia, 20 quindi con un dardo dalla cocca d'argento, simile a rasoio, la testa del re Mitradeva grand'anima tagliava il gloriosissimo, e con grande furia colpiva in mezzo al petto Suśarman, 21 allora tutti i saṃśaptaka circondando il conquista-ricchezze furiosi lo colpivano con mucchi di frecce, facendo risuonare ogni luogo, 22 da questi colpito però Jiṣṇu, dall'ardimento pari a quello di Śakra, quell'incommensurabile anima, grande sul carro, faceva apparire l'arma di Indra, allora si produssero migliaia di frecce o signore di popoli, 23 tagliando bandiere, e archi in battaglia e carri colle loro insegne, e faretre con le frecce, 24 e assali e legacci, e ruote assieme alle redini, e timoni e protezioni dei carri, e dardi in battaglia, 25 e cadendo pietre, e missili assieme a spade, e mazze e tridenti, e lance, e giavellotti, 26 e śataghnī con le loro ruote, e braccia assieme a gambe, e collane da collo e bracciali, e braccialetti o mio signore, 27 e ghirlande di perle, e ornamenti d'oro e protezioni, e parasoli, e flabelli ed elmi coi loro diademi, si udiva un grandissimo frastuono qua e là o signore di popoli, 28 e teste simili a lune piene cogli orecchini e i bei occhi, si vedevano a terra, come mucchi di stelle in cielo, 29 e con belle ghirlande belle vesti, e spalmati di sandalo, si mostravano i corpi degli uccisi sul terreno, e la terribile battaglia era simile ad una città gandharva, 30 per quei figli dei re, e gli kṣatriya dalla grande forza uccisi, per gli elefanti e i destrieri caduti, la terra era impossibile da percorrere sul campo come per montagne disperse, 31 non vi era pista rotabile per il pāṇḍava grand'anima, che uccideva colle frecce i nemici, e un numero incalcolabile di cavalli ed elefanti, 32 per i disagio sprofondavano le ruote o mio signore, in quel fango di sangue che lui stesso faceva, 33 le ruote sprofondate spingevano forte i cavalli, con grande sforzo e fatica, veloci come il vento e il pensiero, 34 l'esercito oppresso dal figlio di Pāṇḍu col suo arco, per la maggior parte non gli restava schierato davanti in battaglia, 35 Jiṣṇu, vinti dunque molte schiere di saṃśaptaka sul campo, splendeva o grande re, con un fuoco acceso senza fumo, 36 Yudhiṣṭhira o grande re, che scagliava molte frecce, fu affrontato dal re Duryodhana in persona senza alcuna paura, 37 ma tuo figlio che rapido avanzava con grande forza, fu colpito velocemente dal dharmarāja che gli gridava:' fermati, fermati!' 38 e lui lo controcolpiva con nove aguzze frecce, e con una bhalla violentemente furirioso ne colpiva l'auriga, 39 allora il re Yudhiṣṭhira scagliava tredici frecce, affilate a pietra e dalla cocca d'oro a Duryodhana, 40 con quattro dardi uccisi i suoi quattro cavalli, quel grande guerriero, con una quinta separava dal corpo la testa del suo conducente, 41 e con la sesta la bandiera del re e con la settima l'arco, con l'ottava abbatteva a terra la sua spada, e con altre cinque il dharmarāja colpiva violentemente il sovrano, 42 tuo figlio balzato da quel carro dai cavalli uccisi, pur caduto in suprema difficoltà, a terra stava schierato, 43 vedendolo in difficoltà, a cominciare da Karṇa, dal droṇide e da Kṛpa, tutti uniti accorrevano per proteggere il sovrano, 44 anche tutti i figli di Pāṇḍu attorniando Yudhiṣṭhira, si avventarono in battaglia o re, e allora sorgeva lo scontro, 45 quindi migliaia di strumenti risuonarono nella grande battaglia, urla di guerra, e suoni di eccitazione si produssero o signore della terra, quando i pāñcāla si avventarono in battaglia contro i kaurava, 46 uomini si scontrarono con uomini, ed elefanti con ottimi elefanti, e carri con altri carri, e cavalli con altri cavalieri, 47 erano visibili sul campo o grande re, duelli meravigliosi, e impensabili supremi uomini armati, 48 con grande violenza combattevano per cercare di uccidersi l'un l'altro, e reciprocamente si colpivano in battaglia, saldi nel voto di combattere, in nessun modo essi rinunciarono a combattere, 49 a lungo quello scontro fu piacevole a vedersi, poi sorgeva o re, un confusione da folli, 50 il carro scontrandosi con l'elefante combattendo sul fronte della battaglia, lo spediva al dio-morte con frecce dall'asta ben levigata, 51 gli elefanti scontrandosi coi cavalli e disperdendone molti, con grande ferocia li metteveno in fuga qua e là e ripetutamente, 52 gli elefanti con grande forza o re, messi in fuga molti cavalli, con le zanne ne colpivano altri, e altri ne uccidevano violentemente, 53 con le zanne trafiggevano sul campo i veloci cavalli coi loro cavalieri, e altri ne scagliavano via con violenza dopo averli afferrati con forza, 54 gli elefanti colpiti ovunque nelle parti vulnerabili dai fanti, lanciavano barriti di dolore, e correvano in ogni direzione, 55 dei fanti che correvano velocemente nella grande battaglia, i gioielli abbandonati, rapidamente si ammassavano sul campo di battaglia, 56 i grandi elefanti pensando fossero degli obbiettivi, piegandosi afferravano e trafiggevano quei bellissimi ornamenti, 57 erano colpiti violentemente sulle fronti, sull'attaccatura dei denti, e sul viso, altri elefanti da dardi, giavellotti e lance, 58 alcuni afferrando le mazze, dai terribili carri, e cavalieri, che stavano ai loro fianchi colpiti cadevano a terra, 59 altri grandi elefanti là guerrieri coi loro carri, colle loro armature e insegne abbattevano a terra con violenza, 60 gli elefanti raggiunto un carro e afferratolo al giogo o mio signore, violentemente lo gettavano a terra in quella terribile grande battaglia, 61 un grande elefante colpito dalle frecce pure cadeva, simile alla cima di una montagna abbattuta a terra dal fulmine, 62 i guerrieri scontrandosi coi guerrieri si colpivano coi pugni in battaglia, e trascinandosi l'un l'altro per i capelli si colpivano e si ferivano, 63 un altro alzandolo con le braccia e gettandolo a terra, e saltandogli col piede sul petto gli massacrava la testa, 64 e un altro o grande re, colpiva a pedate un morto e un altro ancora immergeva la sua arma nel corpo di un vivo, 65 una grande lotta di pugni vi era là tra i combattenti o bhārata, e pure un terribile afferrarsi i capelli e un mero scontro di braccia, 66 ad un altro mentre era allacciato a un nemico, senza accorgesene, gli fu rapita la vita in battaglia da svariate e molteplici armi, 67 infuriando quella confusione di guerrieri allacciati, si formarono tronchi senza testa a centinaia e a migliaia, 68 armi e armature imbrattate di sangue, splendevano come vesti colorate di grandi colori, 69 così quella grande e terribile battaglia, violentemente confusa, simile alla Gaṅgā infuriata, riempiva l'universo col suo frastuono, 70 i propri dagli altri non si distinguevano soffrendo per le frecce, ma bisognava combattere e combattevano cercando la vittoria, 71 colpivano così i propri e i nemici là tutti insieme, un grande disordine sorgeva tra gli eroi di entrambi gli eserciti, 72 per i carri rotti o grande re, e per gli elefanti abbattuti, e i cavalli caduti, e per gli uomini abbattuti, 73 la terra pareva non percorribile per il fango di sangue e di carni, in breve tempo o grande re, essa era coperta da fiumi di sangue, 74 Karṇa uccideva i pāñcāla, e il conquista-ricchezze i trigarta, Bhīmasena i kuru e le schiere degli elefanti interamente, 75 così era condotta la strage degli eserciti di kuru e pāṇḍava, che cercavano entrambi una larga vittoria, in quel fine giorno o grande re.” XX 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ molti e troppo intensi dolori insopportabili, da te io ho udito o Saṃjaya, sulla distruzione dei miei figli, 2 così come tu mi hai raccontato si è svolta la battaglia, non vivono più o sūta i kaurava, questa la mia finale opinione, 3 Duryodhana, però privato del carro là nella grande battaglia, come agiva il sovrano in quel frangente e come il figlio di Dharma?, 4 in quel fine giorno come era quello scontro da far rizzare i capelli? questo raccontami in verità o Saṃjaya tu ne sei esperto.” 5 Saṃjaya disse: “ scontrandosi gli eserciti a combattere separatamente, tuo figlio salito su un altro carro o signore di popoli, 6 preso da grande ira come un serpente velenoso, Duryodhana vedendo il dharmarāja Yudhiṣṭhira, diceva: ' vai rapido o sūta, corri!' così o bhārata, 7 ' portami rapido o auriga, dove sta il pāṇḍava!' il re con l'armatura splendeva con il suo parasole ben drizzato, 8 e il sūta comandato dal re, il supremo carro del re, lanciava in battaglia verso quello di Yudhiṣṭhira, 9 allora Yudhiṣṭhira furioso come un toro infuriato, ordinava al conducente: ' vai dove sta Suyodhana!' 10 i due valorosi fratelli si incontrarono cogli ottimi carri, e scontrandosi quei due grandi eroi, armati e ardui da affrontarsi, quei due grandi arcieri reciprocamente in battaglia si scagliavano frecce, 11 quindi il re Duryodhana, di quel saldo nel dharma o mio signore, tagliava l'arco in battaglia con una bhalla affilata a pietra, e infuriandosi Yudhiṣṭhira non sopportava quell'azione, 12 e gettato l'arco tagliato, con gli occhi arrossati dall'ira, affrerrando un altro arco, il figlio di Dharma davanti all'esercito, 13 tagliava la bandiera e l'arco di Duryodhana, che afferrato un altro arco controcolpiva il pāṇḍava, 14 i due scagliandosi l'un l'altro piogge di frecce con grande furia, erano come due leoni più che infuriati, intenti a vincersi l'un l'altro, 15 reciprocamente si colpivano, urlando come due tori, e si muovevano quei due grandi guerrieri squadrandosi a vicenda, 16 quindi quei due, ben feritisi l'un l'altro con frecce scagliate a tutta forza, sembravano o grande re, come due alberi kiṃśuka pieni di fiori, 17 allora o re, ripetutamente terrificanti ruggiti leonini vi erano di quei due, e pure il frastuono dei due archi nel grande scontro, 18 quei due grandi guerrieri facevano suonare le loro conchiglie, e si colpivano violentemente l'un l'altro o grande re, 19 quindi il re Yudhiṣṭhira con tre frecce, tuo figlio colpiva al petto, con la furia di una folgore quell'invincibile, 20 ma rapido tuo figlio controcolpiva quel sovrano con cinque acuminate frecce affilate a pietra e dalla cocca d'oro, 21 allora il re Duryodhana scagliava una lancia o bhārata, acuminata fatta interamente di ferro, simile ad una grande meteora, 22 quella che volava rapida, il dharmarāja con tre affilate frecce, la tagliava violentemente, e poi colpiva quello con altre sette, 23 quella lancia solidissima e dall'asta d'oro volava, come una grande meterora cadente splendeva simile a fuoco, 24 tuo figlio veduta la sua lancia abbattuta o signore di popoli, con nove affilati dardi bhalla colpiva Yudhiṣṭhira, 25 quel tormenta-nemici, il migliore dei forti pur cosi fieramente colpito, il migliore dei virtuosi mirando a Duryodhana afferrava una freccia, 26 e incoccata quella fiera freccia nel suo arco, quel fortissimo, con furia l'ardimentoso re la scagliava al re, 27 questa freccia raggiungendo tuo figlio grande sul carro, faceva svenire il re, e si piantava al suolo, 28 allora Duryodhana furioso, imbracciata una mazza con vigore, volendo por fine a quello scontro, assaliva il pāṇḍava, 29 scorgendolo con quella mazza alzata come il distruttore con suo bastone in pugno, il dharmarāja scagliava a tuo figlio una grande lancia, splendente, e di grande violenza come una meteora fiammeggiante, 30 egli da quella colpito, dopo che aveva trapassato la corazza nel grande scontro, violentemente colpito al petto cadeva e sveniva, 31 allora Kṛtavarman avvicinatosi rapido a tuo figlio, raccoglieva il re che era sprofondato in un mare pericoloso, 32 anche Bhīma afferrata una grandissima mazza incrostata d'oro, si avventava con violenza su Kṛtavarman sul campo, e così appariva lo scontro dei tuoi contro i nemici.” XXI 1 Saṃjaya disse: “ allora i tuoi, invincibili in battaglia con Karṇa in testa, di nuovo tornando fecero una battaglia come quella tra dèi e asura, 2 con rumore di carri, cavalli, elefanti, uomini e conchiglie, eccitati dal volo di varie armi, quelli montati su carri, ed elefanti e le schiere dei fanti e di cavalieri correndo avanti, 3 combattevano con frecce di vario tipo e con dardi, asce, spade e tridenti, elefanti, cavalli e carri, vi erano nel grande scontro, e uomini coi supremi cavalieri, 4 dalle teste simili a sole, luna e loti, dai bianchi denti, dai bei visi, occhi e mandibole, con splendenti diademi e orrecchini, la terra appariva coperta da quelle teste umane, 5 da tridenti, clave, lance e giavellotti, da sciabole, mazze e bhuśuṇḍi a centinaia, e i veloci cavalli ed elefanti a migliaia erano fiumi di sangue, 6 l'esercito pieno di uomini, carri, cavalli ed elefanti abbattuti, facendo paura, sembrava per gli uccisi dai nemici come il regno del dio dei morti alla distruzione delle creature, 7 quindi le tue truppe o dio degli uomini, e i tuoi figli, simili a figli divini, alla testa dell'infinito esercito sul campo, quei tori tra i kuru, attaccarono il nipote di Śini, 8 quello splendido e terribile esercito brillava pieno di uomini, cavalli, carri ed elefanti, con frastuono di oceano agitato, simile all'armata di dèi e asura, 9 valoroso come il signore degli dèi, simile in battaglia al fratello minore del re dei trenta dèi, con frecce splendenti come i raggi solari, il figlio del sole colpiva l'eroe dei śini, 10 e pure il toro dei śini rapido con frecce di vario tipo, simili e serpi velenose, copriva in battaglia quel grande uomo col suo carro cavalli e conducente, 11 mentre Vasuṣeṇa era colpito dalle frecce del toro dei śini, i tuoi amici supremi sul carro, rapidi si avvicinarono a quel toro sul carro, con fanti, carri cavalli ed elefanti, 12 il forte amico del figlio di Drupada, attaccava quella forza attaccata pure da rapidi nemici e allora compiva una grande strage di uomini, carri, cavalli ed elefanti, 13 quindi i due migliori uomini compiuti i riti del giorno, venerato rettamente il potente Bhava, Arjuna e il lunghi-capelli pronti a uccidere i nemici, muovevano contro il tuo esercito, 14 quel carro dal rumore di rombo di tuono, con bandiera e insegna mossa dal vento, coi suoi bianchi cavalli che veniva avanti, osservarono allora i nemici con animo perduto, 15 quindi Arjuna danzando sul campo, tendendo il gāṇḍīva, riempiva di frecce il cielo, i luoghi e ogni direzione, 16 e distruggeva i carri simili a carri divini, colle loro armi protezioni e bandiere, coi loro conducenti, con le frecce, come il vento fa colle nuvole, 17 e gli elefanti colle loro guide, armi bandiere e pennoni, e i cavalli coi loro cavalieri, e i fanti colle sue frecce spediva alla dimora di Yama, 18 quell'irresistibile grande guerriero simile al dio-distruttore infuriato, fu attaccato da Duryodhana che da solo gli scagliava frecce di vario tipo, 19 Arjuna abbattuto il suo arco, l'auriga, l'insegna e i cavalli con sette frecce, una per ciascuno, con un piumato dardo gli tagliava il parasole, 20 e presone una nona la scagliava per ucciderlo a Duryodhana, ma il droṇide tagliava in sette parti quell'eccellente freccia, 21 allora tagliato l'arco del droṇide e uccisi gli ottimi destrieri coi dardi, il pāṇḍava tagliava pure il formidabile arco di Kṛpa, 22 e reciso l'arco del figlio di Hṛdika, ne abbatteva cavalli e bandiera, e abbattuta un'eccellente dardo di Duḥśāsana, si avventava sul figlio di Rādhā, 23 allora Karṇa lasciando Sātyaki, colpendo Arjuna con tre frecce, colpiva poi Kṛṣṇa con altre venti, e i pṛthāde di nuovo con tre, 24 quindi Sātyaki giunto su Karṇa e colpendolo con nove acuminate frecce, di nuovo lo colpiva con altri centonove fieri dardi, 25 allora tutti i migliori dei pāṇḍava colpivano Karṇa, Yudhāmanyu, e Śikhaṇḍin e i figli di Draupadī e i prabhadraka, 26 Uttamaujas, Yuyutsu e i gemelli, e il nipote di Pṛṣata, e quanto erano le forze dei kekaya, dei cedi, dei kārūṣa e dei matsya, e il forte Cekitāna, e il dharmarāja dai fermi voti, 27 questi con carri cavalli ed elefanti e con fanti dal fiero coraggio, circondando sul campo Karṇa, gli scagliavano svariate armi, lanciando terribili urla, tutti intenti ad uccidere Karṇa, 28 Karṇa quella pioggia di armi facendo in molti pezzi con affilate frecce, li respingeva tutti, come il vento fa cogli alberi dopo averli abbattuti, 29 guerrieri su carri, e i grandissimi elefanti e i cavalli coi loro cavalieri, uccidendo con fiumi di frecce, Karṇa appariva furioso sul campo, 30 l'esercito dei pāṇḍava massacrato dalle splendide armi di Karṇa, disarmato e ferito nel corpo, correva volgendo le schiene, 31 Arjuna in persona abbattendo le armi di Karṇa con le sue armi, riempiva cielo, terra e ogni direzione con piogge di frecce, 32 bastoni cadevano e frecce simili a barre di ferro, e altre pure come degli śataghnī, e altre ancora come terribili folgori, 33 l'esercito di fanti, cavalli, carri ed elefanti colpito da quelle, ad occhi chiusi grandemente ondeggiava da ogni parte, 34 cavalli, uomini ed elefanti si impegnavano in singoli scontri, e altri massacrati dalle frecce fuggivano spaventati, 35 e mentre costoro si scontravano in battaglia per la vittoria, il sole raggiunta la montagna occidentale tramontava, 36 per le tenebre o grande re, e specialmente per la polvere non potevamo più vedere nulla di bello o di brutto, 37 temendo quei grandi arcieri per la battaglia notturna o bhārata, ordinarono la ritirata assieme a tutti i cavalli, 38 e ritiratisi i kaurava o re, al termine del giorno, allora i pṛthādi contenti, ottenuta la vittoria si ritirarono negli accampamenti, 39 danzando con suoni di vari strumenti e grida leonine, deridendo i nemici e celebrando l'incrollabile ed Arjuna, 40 fatta quella tregua dai valorosi, tutte le truppe, e i sovrani di uomini si unirono alle benedizioni verso i pāṇḍava, 41 quindi cessato il combattimento, contenti i kuru e i pāṇḍava, raggiunti gli accampamenti per la notte vi entrarono quei sovrani, 42 yakṣa, rakṣas e piśāca, gli animali da preda a branchi, si avventarono sul terribile campo di battaglia simile al luogo di danza di Rudra.” XXII 1 Dhṛtarāṣṭra disse: " per sua grazia sembra che Arjuna non uccise tutti noi, nessuno, sia pure il dio-distruttore può sfuggire a lui mentre sta uccidendo, 2 il pṛthāde da solo rapiva Subhadrā, e da solo soddisfaceva Agni, e da solo conquistando la terra ne fece tributari i sovrani, 3 da solo uccideva i nivātakavaca, col suo divino arco, da solo saldo lottava con Śarva in forma di kirāta, 4 da solo proteggeva i bhārata e da solo compiaceva Bhava, tutti i miei, pur di fiero splendore furono vinti da lui solo, essi non sono da biasimare, ma da elogiare, e quanto fecero raccontami.” 5 Saṃjaya disse: “ feriti, uccisi e dispersi, privi di corazze di armi e veicoli, con voci tristi, addolorati, pensando di esser stati vinti dai nemici, 6 giunti negli accampamenti di nuovo presero consiglio i kaurava, come uraga coi denti rotti, senza veleno, colpiti da calci, 7 allora Karṇa furioso, soffiando come un serpente diceva loro, battendosi una mano con l'altra, e guardando tuo figlio: 8 ' concentrato, solido, abile, e risoluto è sempre Arjuna, e Kṛṣṇa l'Adhokṣaja conosce sempre il momento giusto, 9 avendo deposto le armi noi oggi siamo stati per questo ingannati, domani io distruggerò ogni sua aspettativa o signore della terra.' 10 così apostrofato e avendo detto di si, egli licenziava i sovrani, e avendo ben riposato la notte, contenti partirono a combattere, 11 e scorgevano l'invincibile schieramento ordinato dal dharmarāja, con grande cura da quel principe kuru, secondo le teorie di Bṛhaspati e Uśanas, 12 Duryodhana allora si ricordava di Karṇa dall'anima controllata, dalle spalle taurine che agiva contro i nemici, 13 pari al distruggi-fortezze in battaglia, e per forza alla schiera dei marut, uguale a Kārtavīrya in valore, Karṇa venne in mente al re, il figlio del sūta grande arciere, come sempre amico nelle urgenze.” 14 Dhṛtarāṣṭra disse: “ quando voi miseri poneste mente a Karṇa il figlio del sole, voi lo guardaste come infreddoliti si guarda al sole? 15 e fatta la ritirata delle truppe e iniziata di nuovo la battaglia, come combatteva allora Karṇa il figlio del sole o Saṃjaya? e come i pāṇḍava tutti, combatterono contro il figlio del sūta? 16 Karṇa da solo quel grandi-braccia può uccidere i pṛthādi assieme ai somaka, la forza delle braccia di Karṇa io credo sia pari a quella di Śakra e di Viṣṇu, e quel grand'anima possiede coraggio e armi terribili, 17 avendo dunque visto Duryodhana violentemente colpito dal pāṇḍava, e vedendo pure i figli di Pāṇḍu che attaccavano nella grande battaglia, 18 mentre l'orgoglioso Duryodhana affidandosi a Karṇa in battaglia, poteva vincere i pṛthādi coi loro figli e con lunghi-capelli, 19 e dunque un grande dolore vi era sul campo laddove l'impetuoso Karṇa non superava i figli di Pāṇḍu, il fato è insuperabile, ora è arrivato la terribile fine di quella partita a dadi, 20 oh dunque io dovrò vincere i grandi dolori fattimi da Duryodhana, terribili come spine nel cuore o Saṃjaya, 21 egli pensa che il figlio di Subala sia o caro, un esperto politico, (...) 22 e infuriando queste battaglie nominalmente divine o Saṃjaya, io odo che sono sempre sconfitti e uccisi i miei figli, 23 nessuno si può difendere in battaglia dai pāṇḍava, il destino che è il piu forte sembra muoversi in mezzo a delle donne.” 24 Saṃjaya disse: “ chi ci pensa dopo, alle cose da farsi trascurate, chi non ha fatto le cose da fare, a pensarci va in rovina, 25 quanto tu dovevi fare in quel tempo lontano ti fu detto, che tu allora non hai compiuto in considerazione di quanto avvenuto o non, 26 ti fu detto molte volte o re: ' non combattere contro i pāṇḍava!' ma tu confuso non accogliesti questo verso i pāṇḍava o signore di popoli, 27 da te furono compiuti crudeli mali verso i pāṇḍava, per tua colpa sorge questa crudele strage di genti tra i sovrani, 28 questo però oggi superando, non dolerti o toro dei bhārata, ascolta come avvenne quella crudele carneficina o incrollabile, 29 all'alba di quella notte dunque Karṇa si recava dal re, e raggiunto Duryodhana quel grandi-braccia gli diceva: 30 ' oggi o re, io mi scontrerò con glorioso pāṇḍava, o io ucciderò quel valoroso, oppure lui mi ucciderà, 31 per le molte cose da compiere da me e dal pṛthāde o sovrano, non avvenne prima lo scontro o re, tra me e Arjuna, 32 ora ascolta le mie parole come una promessa o signore di popoli, senza aver ucciso il pṛthāde io non me andrò dalla battaglia, 33 poiché i principali eroi dell'esercito sono morti, e io sono schierato in battaglia, il pṛthāde mi attaccherà ora che sono privo della lancia di Śakra, 34 quindi ascolta quanto è meglio per te o signore di genti, e quale sia il valore delle armi e dei mezzi di Arjuna, 35 nel ferire grandi corpi, in destrezza, nel colpire a distanza, in abilità e concentrazione in arme, l'ambidestro non mi è pari, 36 il mio arco di nome vijaya, è il più grande di tutte le armi, fu creato per Intra da Viśvakarman per affetto, 37 con esso il cento-riti sconfisse le schiere dei daitya, per il suo frastuono ogni luogo dei daitya si svuotava, Śakra lo conferiva al discendente di Bhṛgu per la sua suprema fama, 38 e il bhṛguide me lo diede questa supremo arco, con quale io combatterò contro Arjuna il migliore dei conquistatori, come Indra in battaglia contro tutti i daitya insieme schierati, 39 questo terribile arco che mi ha dato Rāma è superiore al gāṇḍiva, e con questo arco che la terra fu da lui conquistata ventuno volte, 40 il bhṛguide raccontava le imprese divine di questo arco, e questo Rāma lo diede a me, con questo io combatterò contro il pāṇḍava, 41 oggi io ti renderò felice con tutti i tuoi famigliari, uccidendo in battaglia il valoroso Arjuna, il migliore dei conquistatori, 42 l'intera terra coi suoi monti, foreste e isole e oceani, o uccisore di nemici, oggi diverrà tua, passando ai tuoi figli e nipoti o sovrano, 43 nulla si trova impossibile oggi per me, specie per il tuo bene, poiché il successo è giusto per l'anima controllata che segue il dharma, 44 nessuno è capace di resistermi in battaglia, come un albero al fuoco, vane io credo quelle parole che mi fanno inferiore a Phalguna, 45 la divina corda del suo arco e le due inesauribili faretre, e il suo arco divino il gāṇḍīva è la migliore e indistruttibile arma sul campo, 46 e il mio grande e divino vijaya è il migliore degli archi, e così io sono superiore al pṛthāde per questo arco o sovrano, 47 in cosa mi è superiore il pāṇḍava ascolta ora, il dāśārha venerato da tutti i mondi, tiene le sue redini, 48 e il suo divino carro adornato d'oro che gli fu dato da Agni, è interamente indistruttibile o valoroso, e veloci come pensiero ne sono i destrieri, la sua insegna con la splendida e divina scimmia desta meraviglia, 49 e Kṛṣṇa creatore dell'universo attende al suo carro, e pur in queste cose inferiore io voglio combattere contro il pāṇḍava, 50 il valoroso Śalya splendente in battaglia, è a lui pari, se lui mi facesse da auriga, la vittoria sarebbe certamente tua, 51 da te mi sia concesso come auriga Śalya invincibile dai nemici, e dei carri trasportino le mie frecce dalle piume di avvoltoio, 52 e i principali carri o re dei re, aggiogati a supremi destrieri, procedano sempre dietro di me o toro dei bhārata, 53 così io diverrò superiore al pṛthāde in ogni aspetto, Śalya è superiore a Kṛṣṇa, e io sono superiore ad Arjuna, 54 come il dāśārha uccisore di nemici conosce l'arte dei cavalli, così pure dei cavalli è sapiente Śalya grande guerriero, 55 nessuno è pari al re dei madra nel valore di braccia, e nessun arciere è pari a me nelle armi, 56 e poiché non vi è nessuno pari a Śalya nell'arte dei cavalli, il mio carro diverrà superiore a quello del pṛthāde, 57 questo io vorrei o grande re, che fosse fatto da te o tormenta-nemici, fatto ciò, ogni mio desiderio sarà compiuto, 58 quindi vedrai quanto io conpirò in battaglia o bhārata, completamente io oggi vincerò tutti i pāṇḍava insieme schierati.' 59 Duryodhana disse: ' tutto questo io compirò come tu desideri o Karṇa, con delle faretre i carri coi loro cavalli ti seguiranno, o figlio del sūta, 60 e dei veicoli porteranno le tue frecce dalle piume di avvoltoio, e tutti noi sovrani o Karṇa ti seguiremo.' “ 61 Saṃjaya disse: “ ciò detto o grande re, il tuo potente figlio, il re avvicinando il re dei madra gli diceva queste parole: “ XXIII 1 Saṃjaya disse: “ tuo figlio o grande re, queste parole al re di madra diceva in tono affettuoso dopo averlo incontrato in segreto: 2 ' o dai sinceri voti, o gloriosissimo, o fonte di dolore per i nemici, o signore dei madra prode in battaglia, o terrore delle truppe nemiche, 3 hai udito quanto ha detto Karṇa, o migliore dei parlanti, come ha scelto te in mezzo a tutti questi leoni di sovrani, 4 quindi per le distruzione dei pṛthādi, e per il mio bene tu devi esser contento o migliore dei guerrieri su carro, di fargli da auriga, 5 non vi è nessun altro reggitore di redini, al mondo pari a te, dunque proteggi in ogni modo Karṇa come Brahmā fa con Śaṃkara, 6 come Kṛṣṇa il migliore dei reggi-redini, è il compagno del pṛthāde, così pure tu dai in tutti i modi protezione al figlio di Rādhā, 7 Bhīṣma, Droṇa, Kṛpa, Karṇa, tu signore, e il valente bhoja, Śakuni, il figlio di Subala, il droṇide ed io stesso siamo il nostro esercito, e di loro è stata fatta una divisione in nove parti o comandante di eserciti, 8 non vi è più qui la parte di Bhīṣma e di Droṇa grand'anima, superando i loro compiti i due hanno massacrato i miei nemici, 9 ma anziani erano quelle due tigri fra gli uomini, e con la frode furono uccisi, e avendo compiuto difficili imprese sono ora in paradiso o senza-macchia, 10 e pure altre tigri fra gli uomini furono uccise sul campo dai nemici, e molti dei nostri hanno raggiunto il paradiso in battaglia, trascurando la vita, hanno compiuti innumerevoli sforzi quanto potevano, 11 Karṇa da solo quel grandi-braccia, è sempre saldo nel nostro bene, e tu pure o tigre fra gli uomini, sei un grande guerriero per tutto il mondo, in lui è posta la mia più grande speranza di vittoria o sovrano dei madra, 12 Kṛṣna è in battaglia come il miglior guidatore per il pṛthāde, unito a lui è il pṛthāde in battaglia, e da lui protetto o sovrano, e le imprese che può fare tu stesso le hai vedute, 13 prima di ora Arjuna non ha massacrato così i nemici in battaglia, di giorno in giorno o signore dei madra, egli si mostra attaccare sul campo, 14 questa parte rimasta spetta a Karṇa e a te o splendidissimo, assieme a Karṇa con lo stesso intento distruggi quello che rimane in battaglia, 15 come il sole e Aruṇa vedendo le tenebre, le distruggono o mio signore, così siano distrutti il kuntīdi, coi pāñcāla e gli sṛñjaya, 16 Karṇa è il migliore sul carro, e tu sei il migliore dei conducenti, non vi è nessuno al mondo pari a voi che possa incontrarvi, 17 come il vṛṣṇi sotto tutti gli aspetti protegge il pāṇḍava, a quel modo tu proteggi in battaglia Karṇa il figlio del sole, 18 egli con te come auriga diverrà invincibile, in battaglia pure dagli dèi con Śakra in testa, o signore della terra, come dunque lo possono i pāṇḍava? non dubitare delle mie parole.' 19 udite le parole di Duryodhana, Śalya soverchiato dall'ira, contraendo la fronte in tre linee, e agitando ripetutamente le mani, 20 girando i grandi occhi rossi per l'ira, il grandi-braccia, Śalya orgoglioso della sua nascita, sovranità, forza ed educazione, diceva: 21 ' tu certo mi disprezzi o figlio di Gāndhārī, e sospetti di me, che mi dici tranquillamente di fare da auriga, 22 tu elogi Karṇa ritenendolo il migliore di noi, e neppure io sono da te ritenuto pari al figlio di Rādhā in battaglia, 23 ma il figlio del sole non è ritenuto superiore a me o signore della terra, e io uccidendolo in battaglia ritornerò donde sono giunto, 24 e io pure da solo a solo combatterò o rampollo dei kuru, guarda oggi il mio valore mentre brucio i nemici in battaglia, 25 nessun uomo qui o kaurava nutre in cuore il desiderio, che noi andiamo distrutti, non dubitare di me, 26 non si deve in alcun modo fare a me un ignominia sul campo, guarda queste due mie braccia pari a colpi di folgore, 27 e guarda il mio bellissimo arco e le frecce simili a serpi velenose, e guarda il mio carro perfetto, coi suoi cavalli veloci come il vento, e guarda la mia mazza o figlio di Gāndhārī ricoperta d'oro, 28 io potrei infuriato, spaccare la terra e abbattere le montagne, e potrei disseccare gli oceani, col mio splendore o sovrano, 29 conoscendo dunque in tal modo la mia valentìa nel distruggere i nemici, per quale motivo mi poni auriga dell'inferiore figlio di Adhiratha o re? 30 tu non devi certo qui o re dei re, impormi questo compito, il peggiore non può asservire il migliore, 31 chi, uno che è giunto per suo piacere, a stare sotto uno più importante, lo ponga sotto uno peggiore, compie bene o male una malvagità, 32 i brahmani sono nati dalla bocca di Brahmā, e gli kṣatriya da suo petto, dalle gambe sono nati i vaiśya e gli śūdra dai piedi, così è scritto, e le mescolanze di varṇa di questi sono pratiloma o anulomaja, 33 dall'unione reciproca dei quattro varṇa o bhārata, gli kṣatriya sono detti protettori, accumulatori e distributori, 34 i brahmani con l'istruzione, la preparazione dei sacrifici, e l'accettar doni, sono mandati sulla terra per il bene dell'intero mondo, 35 l'agricoltura e l'allevamento, e il dono sono interamente dei vaiśya, e gli śūdra furono creati per servire brahmani, kṣatriya e vaiśya, 36 e i sūta sono stabiliti essere servi di brahmani e kṣatriya, e non di vaiśya e śūdra, ascolta le mie parole o senza-macchia, 37 io essendo un sovrano consacrato, nato da una stirpe di ṛṣi regali, un grande guerriero riconosciuto, onorato, e celebrato dai parenti, 38 essendo io un tale uomo, qui io non posso o uccisore di truppe nemiche, agire in battaglia da conducente del figlio del sūta, 39 e avuta questa offesa io non combatterò più in alcun modo, e salutandoti oggi o figlio di Gāndhārī io me ne tornerò donde sono venuto.' 40 ciò detto Śalya tigre fra gli uomini, splendente in battaglia, alzandosi infuriato rapidamente partiva da quell'assemblea di re, 41 con affezione e grande stima tuo figlio fermandolo, gli diceva dolcissime e gentili parole, capaci di ottenere ogni scopo: 42 ' quanto tu hai detto o Śalya, è senza dubbio vero, ma ora ascolta qualche mia considerazione o sovrano di genti, 43 Karṇa non ti è superiore, non vi è dubbio alcuno, né quanto faccia il re signore dei madra, può essere falso, 44 i tuoi antenati, ottimi uomini, sempre seguirono il vero, per questo tu sei chiamato l'ārtāyani, o signore, questo è il mio pensiero, 45 e poiché tu o onorevole sei come una punta di lancia per i tuoi nemici, perciò ti è stato dato il nome di Śalya o signore della terra, 46 come un tempo tu hai affermato o re dalle molte dakṣiṇa, ora dunque compi per il mio bene o sapiente del dharma, ogni cosa che dicesti, 47 né il figlio di Rādhā, né io stesso siamo più valorosi di te, abbiamo scelto te in quanto guida dei migliori cavalli in battaglia, 48 come è superiore in qualità Karṇa al conquista-ricchezze, così tu al mondo sei ritenuto superiore a Vāsudeva, 49 Karṇa è superiore al pṛthāde nelle armi o toro fra gli uomini, e tu sei superiore a Kṛṣṇa in forza e nella condotta dei cavalli, 50 quanto conosce nell'intimo i cavalli, il sapiente Vāsudeva, tu ne conosci senza dubbio almeno il doppio, o re dei madra.' 51 Śalya disse: ' quanto tu mi dici o figlio di Gāndhārī in mezzo all'armata o kaurava, che sono superiore al figlio di Devakī, per questo io ti sono devoto, 52 quindi mi impegno come auriga del glorioso figlio di Rādhā, mentre combatte contro il primo dei pāṇḍava, come tu ritieni o valoroso, 53 e un patto sia fatto da me o valoroso, col figlio del sole, che possa pronunciare ogni parola vicino a lui per quanto sia incredibile.' 54 Saṃjaya disse: “ ' così sia!' o re, tuo figlio assieme a Karṇa o bhārata, diceva allora al figlio del re dei madra o migliore dei bhārata.” XXIV 1 Duryodhana disse: ' ancora però o signore dei madra, ascolta quanto ti dirò, come un tempo fu condotta la battaglia tra dèi e asura o illustre, 2 che il grande ṛṣi Mārkaṇḍeya raccontava al padre mio, questa interamente mentre la racconto o migliore dei re, ascolatala tu e poi qui non dovrai avere esitazioni, 3 lo scontro tra dèi e asura era grandissimo, e la fonte della battaglia o re, era sorta per colpa di Tāraka, e i daitya allora furono sconfitti dagli dèi, così si dice, 4 e sconfitti i daitya, i tre figli di Tāraka: Tārākṣa, Kamalākṣa, e Vidyunmālin o principe, 5 praticando un duro tapas, stavano in supremo controllo, col tapas tormentavano i propri corpi o tormenta-nemici, 6 per il controllo e il tapas, e per le rinunce o sovrano, di loro il Grande avo contento, concesse loro delle grazie quel benefattore, 7 l'invulnerabilità o re, sempre da tutti gli esseri, insieme essi scelsero dal Grande avo di tutto l'universo, 8 allora il dio, il potente signore dei mondi diceva loro: 'non è per tutti l'mmortalità, quindi gli asura devono rinunciarvi, scegliete un'altra grazia quella che più vi aggrada.' 9 allora insieme o re, avendoci ben a lungo pensato, dissero allora queste parole al signore di tutti i mondi inchinadosi a lui: 10 ' a noi dacci questa grazia o dio e Grande avo, che noi stando in tre città tutta questa terra, noi percorremo nel mondo spinti dal tuo favore, 11 quindi dopo mille anni ci reincontreremo tutti insieme, e una sola diverranno queste tre città o immacolato, 12 allora riunitesi queste, il beato il migliore degli dèi, con una sola freccia potrà colpirle e così avverrà la nostra fine.' 'così sia!' il dio rispondendo a loro, saliva la cielo, 13 contenti di aver ottenuta la grazia, e consultatisi tra loro, per creare le loro tre città, scelsero il grande asura Maya artefice infaticabile di ogni cosa, venerato da daitya e dānava, 14 quindi l'intelligente Maya con suo tapas creava le tre città, una d'oro, una d'argento e una di nero ferro, 15 quella d'oro stava in cielo, quella d'argento nell'aria e quella di ferro stava a terra su delle ruote o principe della terra, 16 e ciascuna era ampia cento yojana in larghezza e in lunghezza con altissime case chiuse da porte, e ampie mura e porte, 17 piena di qualità e attività, non affollata e senza affanni, adornata da varie terrazze e anche da porte 18 e nelle città vi erano dei re, un re per ciascuna, quella bella d'oro era di Tārakākṣa grand'anima, quella d'argento di Kamalākṣa, e quella di ferro di Vidyunmālin, 19 questi tre re daitya, rapidamente i tre mondi con la loro energia avendo sottomessi, vi risiedevano per molti anni come fossero Prajāpati, 20 milioni e decine di milioni dei principali dānava, e milioni di irresistibili valorosi, vi si recarono sempre più, che volendo grande sovranità si rifugiarono nelle tre munite città, 21 e Maya divenne di tutti loro il fautore di ogni bisogno, e affidandosi a lui tutti loro, vivevano senza paura, 22 all'abitante delle tre città che avesse un desiderio in animo, Maya allora esaudiva quel desiderio con la sua māyā, 23 figlio di Tārakākṣa era il fortissimo di nome Hari, egli praticava il più eccellente tapas, e da ciò ne fu soddisfatto il Grande avo, 24 egli scelse dal dio soddisfatto: ' un lago vi sia nella nostra città, in cui immersi quelli uccisi dalle armi, diventino più forti.' 25 ottenuta questa grazia Hari il valoroso figlio di Tārakākṣa, creava là quel lago capace di vivificare i morti o potente, 26 con la stessa forma e con lo stesso aspetto il daitya morto, gettato in quello, sarebbe rinato in tale aspetto, 27 acquisito questo lago, gli abitanti delle tre città opprimevano tutti i mondi, perfezionandosi con grande tapas, e recando paura agli dèi, di costoro infatti non vi era o re, alcuna morte in battaglia, 28 quindi soverchiati da avidità e da confusione, senza cervello, senza pudore, distruggevano tutti i luoghi abitati che erano stati fondati, 29 mettendo continuamente in fuga in ogni luogo gli dèi colle loro schiere, arroganti si comportarono a loro desiderio, per il dono avuto, 30 tutti i piacevoli divini giardini, degli abitanti del cielo, e i santi āśrama dei ṛṣi, e i pali sacrificali dei popoli, distruggevano quei dānava, male agendo arbitrariamente, 31 tutti gli dèi uniti, si recarono dal Grande avo o uccisore di nemici, per riferirgli allora della malvagità degli asura, 32 e avendogli riferita tutta la verità, e inchinandosi colla testa, un mezzo per ucciderli chiesero al beato Grande-avo, 33 e il beato dio avendo ciò udito, diceva questo agli dèi: ' gli asura dalla malvagia anima, sono pure nemici dei sapienti, e sempre li offendono, e dunque vi oppressano, 34 io sono imparziale a tutti gli esseri, non vi è qui dubbio, i violatori del dharma devono essere uccisi, questo io vi dico, 35 voi dunque scegliete Sthāṇu, il signore, il vittorioso, dall'instancabile azione, come combattente o āditya, e lui ucciderà gli asura.' 36 udito le sue parole, gli dèi con Śakra in testa, messo Brahmā in testa andarono a rifugiarsi dal dio col toro per insegna, 37 quindi si applicavano in un supremo tapas per ottenere l'eterno brahman, quei sapienti del dharma assieme ai ṛṣi con tutto il cuore giunsero da Bhava, 38 e lo elogiarono con parole appropriate, quel sollevatore dalle paure, quel grand'anima, l'anima universale, dalla cui anima tutto è pieno, 39 che da sé conosce lo yoga, attraveso molti speciali tapas, che conosce da sé il sāṃkhya, e la cui anima è sempre in controllo, 40 costoro lo videro il Signore, massa di splendore, il marito di Umā, che non ha simili al mondo, il senza-macchia dai fermi voti, 41 quel beato di una sola forma essi lo immaginano di molte forme, le sue forme e le sue immagini sono tutte in quel grand'anima, e tutti loro si guardano reciprocamente con suprema meraviglia, 42 al signore fatto di tutti gli esseri, al non-nato, signore dell'universo, gli dèi e i ṛṣi brahmani si inchinarono a terra con le teste, 43 e ricevendoli con parole favorevoli, e alzandosi Śaṃkara, rispondeva il beato sorridendo: ' parlate, parlate.' 44 avuto il permesso dal tre-occhi, allora coi cuori sollevati: 'omaggio a te, omaggio sia a te o illustrissimo.' così dicevano a Bhava, 45 ' omaggio al dio degli dèi, all'arciere di grande furia, al distruttore del sacrificio di Prajāpati, dai signori delle creature sei implorato, 46 omaggio al celebrato, al lodevole, a te dio-morte, sempre lodato, al rossocupo Rudra, all'armato di tridente, al dio dal collo blu, 47 all'infallibile, all'occhio di cervo, al combattente con le migliori armi, all'argenteo, allo splendente, al brahman, al brahmacārin, 48 al signore incommensurabile, al regnante, al vestito di pelli, al fermo nel tapas, al giallo, al votato, al vestito di pelli, 49 al padre di Kumāra, al tre-occhi, all'armato di armi eccellenti, al distruttore dei dolori, all'uccisore dei nemici dei brahmani, 50 al signore dei grandi alberi, omaggio al signore degli uomini, e sempre al signore delle vacche, omaggio al signore dei sacrifici, 51 omaggio sia te con le tue schiere, al tryambaka, al fiero splendore, con pensiero, parole e azioni o dio, inchinàti a te favoriscici.' 52 quindi inchinandosi il beato e avendoli salutati con un benvenuto, diceva: ' allontanate da voi ogni timore, ditemi cosa posso fare per voi?' 53 concessa una grazia dal grand'anima alle schiere di dèi, avi, e ṛṣi, con rispetto allora Brahmā diceva a Śaṃkara queste parole per il bene del mondo: 54 ' per tuo favore o signore degli dèi lo stato di Grande-avo è stato posto su di me, e io ho concesso ai dānava un grande dono, 55 nessun altro è in grado di abbattere costoro che attaccano arbitrariamente, eccetto te o signore del passato e del futuro, tu sei il loro nemico per ucciderli, 56 tu dunque o dio, a noi abitanti celesti che inchinati ti imploriamo, concedi il tuo favore o signore degli dèi, colpisci i dānava o ormato del tridente.' 57 il beato signore diceva: ' saranno uccisi tutti i vostri nemici, questo io credo, ma da solo io non sono in grado di uccidere i nemici degli dèi, 58 tutti voi uniti insieme alla potenza delle mie armi, dovete vincere in battaglia quei fortissimi nemici insieme schierati.' 59 gli dèi dissero: ' la nostra forza ed energia è il doppio di quanto sia la loro, così noi pensiamo vedendo la forza e l'energia che tu hai.' 60 il beato diveva: ' si possono uccidere interamente quei malvagi che vi calpestano, con metà della mia forza e splendore posso uccidere tutti quei nemici.' 61 gli dèi dissero: ' non siamo in grado di sopportare metà del tuo splendore o Maheśvara, con la metà della nostra forza colpisci tu i nemici.' 62 Duryodhana disse: 'quindi dicendo di si, il dio degli dèi da loro richiesto o migliore dei re, prendendone metà da tutti loro, divenne superiore per energia, 63 ma per forza quel dio era il più forte di tutti, Mahādeva così è chiamato allora principalmente Śaṃkara, 64 quindi armato di arco e frecce Mahādeva diceva: ' io dunque ucciderò col carro in battaglia i nemici o abitanti celesti, 65 guardate voi dunque al mio carro, all'arco e alle frecce mie, mentre io abbatterò al suolo oggi tutti loro.' 66 gli dèi dissero: ' prendendo qua e là, l'intera materia del trimundio, costruiremo potentissimo il tuo carro o signore degli dèi, 67 bello progettato con intelligenza e costruito da Viśvakarman.' quindi quelle tigri fra i saggi, costruirono quel carro, 68 fecero il sedile dell'auriga con la dea terra inghirlandata di città, con le sue selve monti e isole, sostegno di tutti gli esseri, 69 col monte mandara il suo asse, i suoi fianchi coi grandi fiumi, e le coperture del carro coi luoghi e le direzioni, 70 la parte inferiore dell'asse con i lucenti pianeti, e la protezione colle stelle, e il triveṇu con dharma, artha e kāma uniti insieme, e il posto del guerriero con le varie piante, che portavano molti fiori e frutti, 71 col sole e la luna fecero le ruote sul supremo carro i fianchi il davanti e il retro furono fatti sublimi con notte e giorno, 72 e il forte timone coi dieci nāga custodi delle direzioni, con Dhṛtarāṣṭra in testa, col cielo il giogo, e i legacci del giogo con le nubi temporalesche di fine yuga, 73 il perno del giogo con Dhṛti, Medhā, Sthiti e Saṃnati, la bella corazza col firmamento di stelle, costellazioni e pianeti, 74 coi signori dei mondi, degli dèi, delle acque, dei morti e delle ricchezze, i cavalli, con le dee Sinīvālī, Kuhū, Rākā, dai fermi voti fecero i legami dei cavalli, le bardature e i pennacchi, 75 con 'azione, verità, tapas e artha' furono fatte le redini, il piano del carro era la mente, e la protezione Sarasvatī 76 di vario colori e belle erano le insegne mosse dal vento, e la folgore di Indra e l'arco attaccati illuminavano il fulgente carro, 77 in questo modo ben costruito quel supremo carro, fu dagli dèi o tigre fra gli umani, per distruggere i nemici, 78 le proprie principali armi Śaṃkara depositava nel carro, rendendo il cielo pennone del carro, vi pose sopra il toro, 79 il bastone di Brahmā, quello del fato, il bastone di Rudra e la Febbre, erano a protezione del carro, rivolti in ogni direzione, 80 Atharvan e Aṅgiras erano i protettori alle ruote del grand'anima, il ṛgveda, il sāmaveda, i purāṇa erano posti avanti, 81 e l'itihāsa e lo yajurveda a proteggere le spalle si misero, le divine parole, e le sapienze, furono messe ad agire attorno, 82 e il pungolo o re dei re, era il verso sacrificale, la sillaba oṃ davanti o re, lo rendeva splendente, 83 il bellissimo arco fatto con l'anno con le sei stagioni, il giorno di kālarātri degli uomini ne fece l'indistruttibile corda dell'arco, 84 la sua freccia divennero Viṣṇu, il fuoco e Soma, Agni e Soma sono l'intero universo, l'universo si dice appartiene a Viṣṇu, 85 e Viṣṇu è l'anima del beato Bhava dall'infinita energia, perciò essi non possono toccare la corda dell'arco di Hara, 86 in questa freccia il potente metteva la sua fiera furia irresistibile, la furia avuta da Bhṛgu e da Aṅgiras, l'ira di Agni irresistibile, 87 il dio purpureo, l'oscuro, il coperto di pelli, lo spaventoso, che appare come miriadi di soli, splendendo pieno di fulgore fiammeggiante, 88 l'inamovibile, che smuove, il vittorioso, l'uccisore dei nemici di Brahmā, Hara, il perenne protettore delle genti salde nel dharma, e l'uccisore degli ingiusti, 89 attorniato da schiere di terribili esseri di fiero e molesto aspetto, splende il beato Sthānu circondato dalle proprie schiere, 90 rifugiato nelle sue membra, e risiedendovi l'intero universo, dei mobili e degli immobili o re, splende meraviglioso a vedersi, 91 con l'armatura e il suo arco vedendo quel divino carro, presa la divina freccia prodotta da Soma, Viṣṇu e da Agni, 92 gli dèi attaccavano allora i cavalli di quel potente, e un vento foriero o re, di puri aromi o migliore dei re, 93 e Mahādeva stando su quello e facendo tremare pure gli dèi, vi saliva allora impegnato, facendo tremare cielo e terra, 94 splendendo il benefico, armato di spada, freccia ed arco, quasi ridendo diceva il dio: 'chi sarà il mio auriga?' 95 le schiere degli dèi gli dicevano: ' chi tu impegnerai o signore degli dèi, costui senza dubbio sarà il tuo auriga.' 96 ancora diceva loro allora il dio infuriato, che è il migliore di tutti: ' da voi scegliete il mio auriga, pensandoci non troppo a lungo.' 97 avendo allora gli dèi ascoltato le parole pronunciate dal grand'anima, recatisi dal dio, dal Grande-avo, propiziandolo queste parole gli dicevano: 98 ' o dio, tu ci hai narrato della potenza dei nemici dei trenta dèi, e noi allora ci siamo rifugiati dal dio dal toro per insegna, 99 il carro da noi è stato creato, pieno di varie armi, ma non sappiamo chi possa essere l'auriga su questo ottimo carro, 100 perciò sia stabilito da te chi ne sarà l'auriga o migliore degli dèi, tu o dio devi rendere effettive le parole verso di noi, 101 così a noi dicesti dunque un tempo o beato: ' io farò il vostro bene.' e questo tu devi fare, 102 il dio unito al nostro supremo carro, irresistibile, fugherà i nemici, col tridente in pugno il determinato guerriero, terrorizzerà i dānava alzandolo, 103 i quattro veda sono i suoi supremi cavalli, e la terra coi suoi monti il carro o grand'anima, tutte le costellazioni lo seguono a protezione, e su di esso il guerriero che deve avere l'auriga, 104 qui si deve cercare l'auriga che sia adatto a tutti questi, stando sul carro o dio, cavalli e combattente, corazze, e armi, e anche l'arco o Grande-avo, 105 noi non vediamo nessun altro a parte te che ne sia l'auriga tu sei dotato di tutte le qualità, sei il principale delle divinità o potente, quindi rapido sali al posto dell'auriga, e conduci i supremi cavalli.' 106 inchinamdosi con le teste al Grande-avo del trimundio, gli dèi lo pregavano di fare da auriga, così abbiamo udito. 107 Brahmā disse: ' non vi siano parole da voi pronunciate che siano false o celesti, io guiderò i cavalli del dio dalla crocchia che combatte.' 108 quindi il beato dio creatore del mondo, il Grande-avo, fu dagli dèi posto come auriga del Signore grand'anima, 109 e mentre su questo veicolo saliva rapido o celebrato dal mondo, i cavalli veloci come il vento rapidamente si abbassarono con le teste, 110 e mentre saliva il grande Signore andarono a terra colle ginocchia, (...) 111 il Grande-avo del trimundio afferrate le redini, incitava quei cavalli veloci come il pensiero o il vento, 112 quindi salito il benefico, partiva contro gli asura, ' bravo, bravo!' diceva sorridendo, il signore dell'universo 113 ' corri o dio, dove stanno i daitya, spingi i cavalli con grande cura, guarda la forza del mio braccio, mentre ora uccido i nemici in battaglia.' 114 quindi spingeva quei cavalli simili a Vāyu per foga e velocità, dove stava la città di tripura o re, protetta da daitya e dānava, 115 quindi allacciata la corda all'arco, Śarva incoccando quella freccia, concentrandosi sull'arma detta di Paśupati mirava alla tripura, 116 così stando allora o re, infuriato coll'arco in pugno, quelle città giunto il tempo divennero una sola, 117 essendo divenute una sola la tre città, sorgeva un tumulto di gioia tra gli dèi grandi anime, 118 allora tutte le schiere degli dèi, i siddha, e i supremi ṛṣi, lanciarono urla di vittoria cantando le sue lodi pieni di gioia, 119 allora davanti alla città apparve lui per uccidere gli asura, avendo il fiero e incomparabile corpo, e lo splendore e il potere del dio, 120 e il beato signore dei mondi estendendo il divino arco, quella freccia capace di distruggere il trimundio scagliava contro tripura, e questa bruciando con le schiere degli asura precipitava nel mare occidentale, 121 così quella triplice città fu bruciata e i dānava sterminati, dal Grande Signore infuriato, per fare il bene del trimundio, 122 e il fuoco nato dalla sua ira, per fermarlo diceva:' oh, oh, non ridurre in cenere i mondi!' ' così sia!' il Tre-occhi diceva a lui, 123 quindi gli dèi, i mondi e i ṛṣi riacquistate le loro nature, celebrarono con appropriate parole Sthānu dall'incomparabile splendore, 124 e col permesso del beato tutti tornarono donde venivano, gratificati nei desideri, inchinandosi i celesti con Prajāpati in testa, 125 e come fece il beato Brahmā, creatore del mondo, il Grande-avo, guida tu i cavalli del figlio di Rādhā grand'anima, 126 tu di Kṛṣṇa, e di Karṇa, e specialmente di Phalguna, sei superiore o tigre fra i re, non vi è qui discussione, 127 in battaglia lui è pari a Rudra, e tu sei come Brahmā o senza-macchia, perciò voi due siete in grado di vincere i miei nemici, come loro due gli asura, 128 e affinchè oggi o Śalya, Karṇa opprimendo l'eroe dai bianchi cavalli, e Kṛṣṇa suo auriga, uccida il kuntīde, allora velocemente stabilisci tutto, in te, Karṇa, il regno e noi tutti ci affidiamo, 129 e pure quest'altra storia ancora ascolta da me, alla presenza di mio padre la raccontava un brahmano sapiente del dharma, 130 e udite queste parole belle, piene di senso e benfiche, agisci o Śalya come decidi, non ci sia qui discussione, 131 Jamadagni grande asceta è nato nella stirpe di Bhṛgu, e suo figlio chiamato Rāma era dotato di energia e di qualità, 132 egli saldo in un fiero tapas, rendeva soddisfatto Bhava, e quell'anima pura, era controllato e tratteneva i suoi sensi, 133 soddisfatto era il Mahādeva, della sua devozione, e della sua pace interiore, e conoscendo l'interno del suo cuore, gli si mostrava Śaṃkara. 134 Iśvara diseva: ' sono soddisfatto di te o Rāma, fortuna sia te, e ti prometto ciò che desideri, rendi puro te stesso, otterrai quanto desideri 135 io ti darò delle armi quando tu sarai puro, e queste armi bruciano chi non le merita o non le sa usare o bhṛguide.' 136 così apostrofato il figlio di Jamadagni, dal dio degli dèi armato di tridente, rispondeva a testa inchinata al potente grand'anima: 137 se mi ritieni meritevole di aver queste armi o Signore degli dèi, allora a me che sono ai tuoi ordini o Signore, devi darle.' ' 138 Duryodhana disse: 'quindi col tapas, il controllo e la rinuncia, con doni, offerte e venerazione, con mantra e oblazioni di burro in testa, 139 si conciliava allora Śarva, per molte schiere di anni, e compiaciuto il Mahādeva del bhṛguide grand'anima, 140 parlava delle molte sue qualità in presenza della sua sposa: ' Rāma dai fermi voti, sempre è mio devoto.' 141 e così contento, delle sue qualità molto raccontava il potente, davanti agli dèi, e agli avi, quell'uccisore di nemici, 142 in quel tempo però i daitya erano fortissimi, e gli abitanti celesti erano oppressi da essi resi ciechi da confusione e orgoglio, 143 allora unendosi i savi dèi determinati a ucciderli, si impegnarono a distruggere i nemici, ma non erano in grado di vincerli, 144 recandosi allora gli dèi dal Maheśvara, così gli dicevano, compiacendolo con devozione: ' colpisci le schiere dei nemici.' 145 allora il dio promessa la distruzione dei nemici degli dèi, invitando il bhṛguide Rāma, Śaṃkara gli diceva: 146 ' uccidi o bhṛguide tutti i riuniti nemici degli dèi, per compiere il bene dei mondi e per farmi piacere.' 147 Rāma disse: ' inesperto d'armi io o Signore degli dèi, quale possibilità ho o Maheśvara, di uccidere tutti i dānava esperti d'armi e invincibili in battaglia? 148 Īśvara disse: ' vai e pensando a me ucciderai i dānava, e vinto tutti i nemici, otterrai magnifiche qualità.' ' 149 Duryodhana disse: ' udite quelle parole e accettandole interamente, Rāma con le benedizione degli dèi, partiva contro i dānava, 150 e uccise i nemici degli dèi che erano dotati di forza, orgoglio e furia, quel bhṛguide con colpi che avevano l'impatto della tonante folgore, 151 e il figlio di Jamadagni, il migliore dei ri-nati col corpo ferito dai dānava, toccato da Sthānu immediatamente divenne risanato, 152 e il beato dio, contento per quella sua impresa, concedeva una grazia al bhṛguide grand'anima, sapiente del brahman, 153 e fu apotrofato dal dio degli dèi, armato di tridente che ne era compiaciuto: ' dall'aver tu distrutto i nemici mentre eri ferito nel corpo, 154 da questo si manifesta la tua impresa umana o rampollo di Bhṛgu, prendi queste armi divine in mia presenza come desideravi.' 155 quindi tutte quelle armi, e i doni desiderati in cuore, in grande quantità avendo ottenuto, Rāma inchinata la testa a Śiva, 156 avutone il permesso dal signore degli dèi, se ne andava il grande asceta, e così come era avvenuta allora la raccontò il ṛṣi, 157 e il bhṛguide dava pure l'intera scienza dell'arco al grand'anima Karṇa o tigre fra gli uomini per la grande contentezza che aveva in cuore, 158 se Karṇa avesse avuto qualche difetto o sovrano, a lui il rampollo di Bhṛgu non avrebbe dato le armi divine 159 e per nessun motivo nella stirpe di sūta io ritengo sia nato, io lo credo un figlio di dèi, sorto in un stirpe di kṣatriya, 160 con la corazza e cogli orecchini il grande guerriero dalle lunghe-braccia, simile al sole, come può una tigre nascere da una gazzella? 161 guarda le sue rotonde braccia, simile a proboscidi di grandi elefanti, e il largo petto guarda, che può distruggere tutti i nemici.' XXV 1 Duryodhana disse: ' così il beato dio, il Grande-avo di tutti i mondi, agiva da auriga laddove Rudra era il guerriero, 2 il valoroso guidatore del carro deve essere superiore al combattente, perciò tu o tigre fra gli uomini, guida questi cavalli in battaglia.' 3 Saṃjaya disse: “ allora Śalya abbracciando tuo figlio, queste parole diceva a Duryodhana, quell'uccisore di nemici, felice il sovrano dei madra: 4 'così come tu ritieni o re, o figlio di Gāndhārī, bello a vedersi, perciò tutto quanto ti è caro io lo compirò, 5 e laddove io fossi, o migliore dei bhārata, utile in qualche impresa, impegnandomi con tutta l'anima io mi assumo il compito che mi dai da fare, 6 ma quanto io dica a Karṇa per desiderio di bene, di piacevole o spiacevole, tu e Karṇa dovete considerarlo completamente frutto della mia competenza.' 7 Karṇa disse: ' come Brahmā per Īśana, e il lunghi-capelli per il pṛthāde, così sempre intento al nostro bene o re dei madra, agisci.' 8 Śalya disse: ' biasimare ed elogiare sé stessi, biasimare ed elogiare gli altri, queste quattro cose non sono congrue alla condotta dei nobili, 9 quanto io dirò a te o sapiente, per pura verità, che sia come un elogio di me stesso ascolta secondo verità, 10 io sono abile come Mātali per essere auriga dello stesso Śakra o potente, per applicazione e pratica, per conoscenza delle cure mediche, 11 quindi mentre tu combatti in battaglia contro il pṛthāde o senza-macchia, io condurrò i tuoi cavalli, non aver timore o figlio del sūta.' XXVI 1 Duryodhana disse: ' il re dei madra agirà dunque da tuo auriga o Karṇa, lui è superiore a Kṛṣṇa e pari a Mātali l'auriga del re degli dèi, 2 come si impegna guidando i fulvi cavalli Mātali, così Śalya oggi guiderà i cavalli del tuo carro, 3 e combattendo tu sul carro e il re dei madra alla sua guida, certamente il pṛthāde non potrà essere predominante come il migliore sul carro.'" 4 Saṃjaya disse: “ allora Duryodhana di nuovo diceva all'abilissimo re dei madra o re, che tratteneva i supremi cavalli in battaglia: 5 ' da te protetto il figlio di Rādhā vincerà il conquista-ricchezze.' così apostrofato, stando sul carro diceva: ' così sia!' o bhārata, 6 e avvicinatosi a Śalya, Karṇa compiaciuto diceva all'auriga: ' o auriga, prepara il tuo carro per me.' affrettandosi, 7 allora il trionfante supremo carro simile ad una città gandharva, e rettamente approntato il carro lo presentava al capo dicendo:' per la vittoria!' 8 Karṇa il migliore sul carro, elogiando il carro secondo il merito, e benedetto precedentemente dal capellano sapiente del brahman, 9 fatta la pradakṣiṇa, e venerato il sole con impegno, faceva salire davanti il re di madra che stava li vicino 10 quindi sull'invincibile, grande e supremo carro di Karṇa saliva il gloriosissimo Śalya come un leone su un monte, 11 allora anche Karṇa o re, saliva sul proprio supremo carro dove stava Śalya, come il sole sopra nubi lampeggianti, 12 i due saliti sullo stesso carro fulgidi come il sole e il fuoco, splendevano come Sūrya e Agni insieme in cielo su una nube, 13 erano celebrati quei due eroi, che stavano là pieni di splendore, e venerati come Indra ed Agni da preti e astanti in un sacrificio di Soma, 14 in quel carro coi cavalli trattenuti da Śalya, stava in piedi Karṇa, aprendo il terribile arco come il sole il proprio disco, 15 Karṇa schierato sul migliore dei carri splendente colle sue frecce, appariva quella tigre fra gli uomini come il sole sul monte mandara, 16 e al valorosissimo figlio di Rādhā che procedeva sul suo carro, con incomparabile fulgore, Duryodhana diceva queste parole: 17 la difficile impresa che in battaglia non hanno compiuto Droṇa e Bhīṣma, compi tu o valoroso figlio di Adhiratha, davanti a tutti gli arcieri, 18 io avevo in cuore che Bhīṣma e Droṇa grandi sul carro, avrebbero con certezza ucciso Arjuna e Bhīmasena, 19 questa eroica impresa è stata incompiuta da loro due o valoroso, compi tu questa impresa o figlio di Rādhā, come un secondo dio-folgorante, 20 cattura il dharmarāja oppure uccidi il conquista-ricchezze, e Bhīmasena o figlio di Rādhā, e pure i gemelli figli di Mādrī, 21 vittoria e fortuna sia a te, avanza o toro tra gli uomini e riduci in cenere tutti gli eserciti del figlio di Pāṇḍu.' 22 quindi migliaia di strumenti e miriadi di tamburi, risuonando sembravano come nuvole tonanti in cielo, 23 assentendo a quelle parole stando sul carro quel supremo guerriero, il figlio di Rādhā si rivolgeva a Śalya esperto in combattimento: 24 'incita i cavalli o grandi-braccia, che possa uccidere il conquista-ricchezze, Bhīmasena, ed entrambi i gemelli, e il re Yudhiṣṭhira, 25 che veda oggi il conquista-ricchezze o Śalya, il valore del mio braccio, mentre scaglio centinaia e migliaia di frecce piumate di airone, 26 oggi scaglierò o Śalya delle frecce di suprema energia, per la distruzione dei pāṇḍava, e per la vittoria di Duryodhana.' 27 Śalya disse: ' o figlio del sūta perché tu disprezzi i pāṇḍava? essi sono tutti esperti di ogni arma, grandi arcieri e grandi sul carro, 28 mai arretrano quei gloriosissimi, sono invitti e di sincero coraggio, e potrebbero far nascere timore anche al Cento-riti in persona, 29 quando sentirai il rumore del gāṇḍīva simile al rombo del tuono in battaglia o figlio di Rādha, allora più non parlerai.' “ 30 Saṃjaya disse: “ senza riguardo per le parole pronunanciate dal re dei madra: ' oggi lo vedrai!' rispondeva Karṇa a Śalya o signore di uomini, 31 vedendo il grande arciere Karṇa schierato pronto a combattere, tutti i kaurava con aspetto gioioso, urlarono o tormenta-nemici, 32 quindi al suono di tamburelli e battiti di tamburi, coi vari suoni delle frecce, e urla degli attaccanti, i tuoi si precipitarono in battaglia, pensando il ritirarsi pari alla morte, 33 e partito quindi Karṇa tra i guerrieri eccitati, tremava la terra o re, e risuonava con grande frastuono, 34 i sette pianeti apparivano sorgere dal sole, cadute di meteore sorgevano e fuochi in ogni direzione, e lampi cadevano e terribili venti soffiavano, 35 e molti branchi di animali e uccelli, compivano cerchi infausti sul tuo esercito, scatenando grande terrore, 36 e partito Karṇa i suoi cavalli battevano la terra, e apparve cadere una pioggia di ossa, terrificante, 37 brillavano le armi e le insegne sventolavano, i cavalli versavano lacrime o signore di popoli, 38 questi e molti altri prodigi là o mio signore, terribili si mostravano per la distruzione dei kaurava, 39 confusi dal fato, nessuno di loro ne teneva conto, ma gli uomini sulla terra gridavano vittoria a Karṇa che era partito, e i kaurava pure pensavano che i pāṇḍava fossero vinti, 40 quindi sul suo carro l'uccisore di eroi nemici, guardando a Bhīṣma e Droṇa privati di forze, splendeva o bhārata come un fuoco, il figlio del sole, Vṛṣa come un elefante sul carro, 41 egli rivolgendosi a Śalya diceva queste parole, vedendo le supreme imprese del pṛthāde, bruciando di fierezza e orgoglio, e soffiando, quasi splendendo d'ìra: 42 ' neppure il grande Indra con la folgore in pugno, io temo stando sul carro col mio arco, ma pur vedendo costoro giacere, con Bhīṣma per primo, non mi abbandona la fermezza, 43 quei due virtuosi, simili ad Indra e Viṣṇu, massacrando i principali carri, cavalli, ed elefanti, che apparivano invulnerabili, quando furono uccisi dai nemici, vi fu grande meraviglia in me, 44 vedendo quei fortissimi uomini, cavalli, elefanti e carri uccisi sul campo dai dardi dei re, perché il guru, toro dei brahmani colle grandi armi, non uccise tutti i nemici sul campo? 45 ricordando il sacrificio di Droṇa in battaglia, io vi dico il vero o kuru, ascoltate, nessun altro che me puo vincere Arjuna in battaglia, che attacca terribile come la morte, 46 sapienza, calma, forza, fermezza, modestia e grandi armi aveva Droṇa, se il grand'anima è caduto in preda alla morte, ritengo tutti gli altri ora, in punto di morte, 47 nulla qui vi è di certo, neppure nel pensiero, si sa che le azioni nel mondo sono instabili, chi al sorgere del sole, senza alcun dubbio, può fare l'arrogante essendo morto il guru? 48 certo che armi, forza, ardimento, pratica, preparazione, e supreme armi, non bastano a procurar bene all'uomo, e così il guru fu ucciso sul campo dai nemici, 49 in splendore simile al sole e fuoco, in ardimento a Viṣṇu e al Distruggi-fortezze, in condotta sempre pari a Bṛhaspati, e Uśanas, le armi non l'hanno reso invincibile, 50 piangendo e lamentandosi donne e fanciulli, annichilito il valore del figlio di Dhṛtarāṣṭra, io so o Śalya che io devo agire, procedi perciò sull'esercito nemico, 51 là dove sta schierato il re pāṇḍava saldo nel vero, e Bhīmasena e Arjuna, Vāsudeva, gli sṛñjaya e Sātyaki, i gemelli, chi altri che me può vincerli? 52 perciò rapido o sovrano dei madra, procedi in battaglia su pāñcāla, pāṇḍava e sṛñjaya, o io li ucciderò schierati insieme in battaglia, o andrò verso Droṇa, io credo, 53 non pensare o Śalya che io non andrò in mezzo a questi prodi, io non perdono il tradimento degli amici, abbandonando la vita seguirò Droṇa, 54 saggio o folle alla fine della vita, lasciata la vita costui va nella bocca del Distruttore, questo sapendo io affronterò il pṛthāde, non sono in grado di allontarmi dal mio fato, 55 un nobile trattamento sempre o re, mi fa il figlio del figlio di Vicitravīrya, e io darò i cari beni e la vita dura da lasciare, per il suo successo, 56 e coperto di pelle di tigre, l'eccellente carro, dall'asse silenzioso, coi tre pianali d'oro, e il triveṇu d'argento, aggiogato a preziosi cavalli, me lo diede Rāma, 57 guardando a questi archi bellissimi o Śalya, alla bandiera, alla mazza, e alle frecce terribili, e alla brillante spada, alle supreme armi, alla bella e fiera conchiglia risuonante, 58 al carro dal rumore di tuono, aggiogato a candidi cavalli, e alla fulgida e bella faretra, su questo carro stando, ucciderò in battaglia con forza Arjuna toro sul carro, 59 seppure la morte che tutto distrugge proteggesse sempre attento, Arjuna sul campo, io lo ucciderò incontrandolo in battaglia, o me ne andrò da Yama seguendo Bhīṣma, 60 se Yama, Varuṇa, Kubera, o Indra, insieme con le loro truppe nella grande battaglia, volessero qui proteggere il pāṇḍava, che c'è molto da dire, io lo vincerò insieme a loro.' 61 così avendo udite le parole pronunciate da quell'impetuoso in battaglia, il re di madra, lo derideva riprendendolo quel valoroso, lo tratteneva e gli diceva il seguente: 62 ' smetti di parlare o Karṇa per grande eccitazione lanci vanti inopportuni, dov'è quel supremo uomo del conquista-ricchezze? e dove tu o povero sciocco? 63 protetto dal fratello di Indra della casa di Yadu, come il terzo cielo dagl'immortali, quale altro vivente poteva con violenza rapire la sorella di quell'uomo a parte Arjuna? 64 quale uomo poteva sfidare Bhava in battaglia il signore degli dèi, Śiva, per una questione di caccia eccetto Arjuna fulgido e valoroso come il re degli dèi? 65 asura, dèi, grandi uraga, uomini, piśaca, yakṣa e rakṣas e uccelli, colle frecce Jaya li vinceva per rispetto ad Agni, e glieli diede come offerta bramata, 66 non ricordi dunque quando il figlio di Dhṛtarāṣṭra fu da lui liberato, preso dai nemici da quegli eccellenti uomini tra i maru, o figlio del sole, ucccidendo molti nemici? 67 per primo tu cercando salvezza, quei guerrafondai dei figli di Dhṛtarāṣṭra, quando furono liberati dai pāṇḍava sconfiggendo i gandharva, non lo ricordi? 68 e di nuovo portando un agguerrito esercito, foste vinti alla razzia di vacche, assieme al guru e a suo figlio, e pure a Bhīṣma, perché allora non fu vinto Arjuna da te? 69 oggi è approntata di nuovo una bella battaglia per la tua rovina, se per paura del nemico non ti salverai, in battaglia oggi sarai ucciso o figlio del sūta.'" 70 Saṃjaya disse: “mentre così molte offese diceva il re dei madra elogiando il nemico, ferocemente adirato, Vṛṣa il capo dell'armata kuru, diceva al re di madra: 71 ' sia come sia; perché te ne vanti?, oggi con lui ci sarà lo scontro, se mi vincerà nella grande barraglia, allora tu avrai parlato bene.' 72 'così sia.' rispondendo il signore dei madra non aggiungeva null'altro, e: ' parti o signore dei madra!' gli diceva Karṇa bramoso di combattere, 73 e il carro partiva con Śalya come auriga, coi suoi cavalli bianchi verso i nemici, distruggendo gli avversari in battaglia come Savitṛ distrugge le tenebre, 74 quindi con gioia Karṇa procedeva col carro dalla pelle di tigre, e dal bianco traino, e scorgendo l'armata dei pāṇḍava rapido cercava il conquista-ricchezze.” XXVII 1 Saṃjaya disse: “ partiva dunque allora Karṇa eccitando il tuo esercito, e a ciascuno che vedeva sul campo, chiedeva del pāṇḍava: 2 ' chi mi mostri oggi il grand'anima dai bianchi cavalli, a lui io darò il più caro dono che egli desideri, 3 e se ancora altro desideri, a lui io darò un carro pieno di gemme, a chi mi indichi il conquista-ricchezze, 4 e se altro desideri quest'uomo che mi mostri Arjuna, a lui ancora io ne darò uno d'oro con sei buoi grandi come elefanti 5 quindi a lui ancora io darò cento donne ingioellate, scure di pelle, con collane d'oro, esperte di canto e musica, 6 e se ancora altro volesse quell'uomo che mi mostri Arjuna, un altro dono gli farò di cinquecento bianchi cavalli, 7 bardati di finimenti d'oro, e di briglie splendenti di gemme, ben addestrati, ne darò a lui altri ottocento, 8 e gli darò un lucente carro tutto adornato d'oro, aggiogato a supremi destrieri dei kāmboja, a chi mi indichi il conquista-ricchezze, 9 e un altro premio gli darò di seicento elefanti, bardati di vari ornamenti d'oro e inghirlandati d'oro, cresciuti nell'estremo occidente, e addestrati da esperti di elefanti, 10 e se ancora ne desiderasse quell'uomo che mi mostri Arjuna, a lui darò il dono che egli mi indichi di persona, 11 moglie e figli, e piacevolezze, e quant'altra ricchezza io abbia, a lui la darò e quant'altro egli voglia in cuore, 12 e dopo aver ucciso i due Kṛṣṇa insieme, l'intera loro ricchezza, io gli darò a chi mi indichi il lunghi-capelli e Arjuna.' 13 e pronunciando queste parole molte volte sul campo, Karṇa diede fiato alla suprema conchiglia sorta dal mare, e dal bellissimo suono, 14 quelle favorevoli parole del figlio del sūta cessate, allora Duryodhana o grande re, felice coi suoi fratelli divenne, 15 e quindi un rombo di tamburi, e di tutte le grancasse, urla leonine, assieme agli strumenti musicali e ai barriti degli elefanti, 16 nascevano allora o re, nel tuo esercito o toro dei bhārata, e sorgeva inoltre il frastuono di guerrieri entusiasti, 17 quindi al grande guerriero immerso nell'entusiasmato esercito, al figlio di Rādhā, al tormenta-nemici che si vantava sul campo, il re dei madra sorridendo, queste parole rivolgeva: 18 'non dare con arroganza o figlio del sūta un carro d'oro con sei buoi come elefanti, all'uomo che ti mostrerà oggi il conquista-ricchezze, 19 quasi per fanciullaggine tu distribuisci ricchezze come fossi il figlio di Viśravaṇa, senza alcun sforzo o figlio di Rādha oggi tu vedrai il conquista-ricchezze, 20 tu dai via falsamente a chi? e chi molto confondi così? non capisci per confusione il peccato di dare a chi non merita? 21 con la larga quantità di ricchezza che tu vuoi dare, potresti celebrare molti e vari sacrifici, o sūta, sacrifica dunque con questi, 22 e quando tu dichiari di uccidere i due Kṛṣṇa lo fai falsamente per confusione, non abbiamo mai udito che quei due leoni siano stati abbattutii da uno sciacallo, 23 contro il tuo bene lo desideri, e non hai degli amici che ti possino proibire di cadere rapidamente nel fuoco, che divora l'offerta, 24 tu non sai quanto è tempo di fare, certamente sei maturo per il fato, chi può dire in libertà tante insensatezze e poi voler vivere? 25 come uno che attraversi l'oceano a braccia con una pietra attaccata al collo, o precipiti dalla cima di un monte, tale è il tuo desiderio di fare, 26 assieme a tutti i guerrieri tu, e protetto dalle truppe schierate, combatti dunque contro il conquista-ricchezze, se vuoi ottenere il meglio, 27 per il bene del figlio di Dhṛtarāṣṭra, io ti parlo offensivamente, credi a quanto ti dico, se ti preme vivere.' 28 Karṇa disse: ' confidando nel mio valore io attaccherò Arjuna in battaglia, tu invece da finto amico vuoi che io tema il nemico, 29 nessuno oggi mi può distogliere da questa intenzione, neppure Indra con la folgore alzata, come dunque lo farà solo un mortale?'" 30 Saṃjaya disse: “mentre così aveva parlato Karṇa, Śalya gli diceva queste seguenti parole, il sovrano dei madra ancora per irrirare oltre misura Karṇa: 31 ' quando scagliate con violenza dall'abile Arjuna, lanciate dalla rapida corda, le appuntite frecce dalle piume di airone ti raggiungeranno allora ti dorrai dello scontro con Arjuna, 32 quando il pṛthāde, l'ambidestro preso il divino arco, ridendo l'esercito assieme a te colpirà con aguzze frecce, allora poi ti dorrai o figlio del sūta, 33 come un bimbo che giace in grembo alla madre vuole afferrare la luna, così tu per confusione con impegno stando sul carro, vuoi oggi vincere Arjuna, 34 abbracciando un tridente dai bordi affilati, ti taglierai tutte le membra, tu che oggi vuoi combattere o Karṇa contro Arjuna che agisce come avesse i bordi affilati, 35 uno sciocco bimbo, o una veloce e timida gazzella sfida un perfetto e possente leone con la sua criniera, come tu oggi vuoi sfidare o figlio del sūta, Arjuna, 36 non sfidare o figlio del sūta, un figlio di re dal grande valore, come nella selva uno sciacallo sazio di carne non sfida un leone, non morire scontrandoti col pṛthāde, 37 come un coniglio un grande e zannuto elefante col liquido che gli scorre dalle tempie, tu vuoi sfidare o Karṇa il conquista-ricchezze figlio di Pṛthā, 38 tu per fanciullaggine vuoi colpire con un legno nella sua tana, un nero serpente, velenosissimo come un vaso pieno, che tu vuoi combattere contro il pṛthāde, 39 tu urli come uno sciacallo a un leone maschio infuriato, per debolezza di mente attaccando o Karṇa quel leone del pāṇḍava, 40 come un cavallo fa con Suparṇa il migliore degli uccelli, il rapido figlio di Vinatā, tu sfidi a battaglia o Karṇa il conquista-ricchezze figlio di Pṛthā, 41 un terribile scrigno di acque, pieno di onde, con miriadi di pesci, sollevato dalla luna sorta, senza barca vuoi attraversare, 42 un toro dal collo di tamburo, dalle aguzze corna, che sta caricando, tu da vitellino vuoi sfidare in battaglia o Karṇa il conquista-ricchezze figlio di Pṛthā, 43 tu come un flauto vuoi suonare sopra una grande nuvola tonante, che dà acqua a volontà, come è al mondo Arjuna dio della pioggia degli uomini, 44 come un cane nel suo canile abbaia ad una tigre nella foresta, così tu abbai o Karṇa a quella tigre degli uomini che è il conquista-ricchezze, 45 come pure uno sciacallo nella selva o Karṇa, risiedendo circondato da conigli, pensa sé stesso un leone, finché non vede un leone vero, 46 così tu pure o figlio di Rādhā, vuoi essere un leone, finché non vedi l'uccisore di nemici, tigre fra gli uomini del conquista-ricchezze, 47 tu ti pensi una tigre finché non vedi i due Kṛṣṇa, schierati sullo stesso carro, simili a sole e luna, 48 finché non odi il rumore dell'arco gāṇḍīva nella grande battaglia, allora puoi parlare o Karṇa quanto vuoi, 49 vedendolo ruggire come una tigre riempiendo ogni direzione, col suono del suo arco e il frastuono del suo carro diverrai lamentevole, 50 tu sempre sei uno sciacallo, e sempre un leone il conquista-ricchezze, e per la tua ostilità all'eroe o sciocco, sempre ti mostrerai come uno sciacallo, 51 come un topo con un gatto, e un cane con una tigre sono debole contro forte, così è uno sciacallo col leone, come un coniglio con un elefante, 52 come è la falsità con la verità, e come veleno e nettare, così pure sei tu col pṛthāde, conosciuti per le vostre imprese.'" 53 Saṃjaya disse: “ ma insultato il figlio di Rādhā dallo splendido Śalya, infuriato diceva a Śalya determinato a pungenti parole: 54 ' chi ha qualità ma non chi non ne ha, riconosce le qualità di chi le possiede, tu che sempre sei privo di qualità, da senza qualità che vuoi sapere di queste? 55 le grandi armi, l'arco e le frecce, la furia, e il valore di Arjuna, io o Śalya le conosco bene, e tu non le conosci così tanto, 56 io ho in me stesso, uguale valore che c'è nel pāṇḍava, e sapendolo io lo sfido a combattere o Śalya, non come una falena nel fuoco, 57 questa freccia o Śalya, dalla bella cocca, assetata di sangue vi è da sola nella faretra, piumata, adornata e ben polita, 58 giace da molti anni venerata con pasta di sandalo, fiero serpente velenoso che può uccidere schiere di uomini, cavalli ed elefanti, 59 è come un singolo sanguinoso eroe che lacera corazze e ossa, io con quella da infuriato posso abbattere anche il grande monte meru, 60 e questa io mai la scaglierò ad altri che a Phalguna, o a Kṛṣṇa il figlio di Devakī, ascolta qui la mia verità, 61 con questa freccia o Śalya, contro Vāsudeva e il conquista-ricchezze io combatterò con suprema furia, questa è l'impresa a me adatta, 62 tra tutti i discendenti di Vasudeva, in Kṛṣṇa è radicata la prosperità, e fra tutti i figli di Pāṇḍu la vittoria è radicata nel pṛthāde, chi mi mi può trattenere da attaccarli entrambi? 63 quelle due tigri fra gli uomini, insieme schierati sul carro, mentre da solo li attacco, guarda oggi o Śalya di che nascita sono, 64 questi due invincibile fratelli, uno figlio dello zio e l'altro della sorella del padre, che sono come il filo infilato nella perla, oggi vedrai uccisi da me, 65 Arjuna che ha il gāṇḍīva, e Kṛṣṇa il disco, con uccello e scimmia sui loro stemmi, che fanno tremare i vili o Śalya, a me danno eccitazione, 66 tu sciocco e di cattiva natura, inadatto ai grandi scontri, agitato di timore, ti agiti, e dici molte sciocchezze, 67 tu elogi quei due per qualche motivo o nato in una regione di schiavi, dopo che avrò ucciso quei due in battaglia, certo ti ucciderò coi tuoi parenti, 68 o nato da malo luogo, mal pensante, vile, vergogna degli kṣatriya, da amico divenuto nemico, perché mi vuoi intimorire dei due Kṛṣṇa? 69 quei due uccisori di nemici io oggi li ucciderò schierati in battaglia, io non temo i due Kṛṣṇa ben conoscendo la mia forza, 70 mille Vāsudeva e centinaia di Phalguna, io da solo ucciderò, rimani in silenzio o nato in luogo schiavo, 71 la donna, i fanciulli e i vecchi, e le genti intente ai giochi o alla morte, queste strofe cantano facendone come un proverbio, queste strofe ascolta da me o Śalya, sui madraka malanime, 72 un tempo erano cantate dai brahmani, secondo verità davanti ai re, e ascoltatele attentamente o sciocco, smetti di parlare di nuovo, 73 sempre il madraka inganna gli amici, il madraka è chi ci odia, nel madraka, vergogna dell'uomo, che parla da vile, non vi è fida alleanza, 74 malvagio è sempre il madraka, e sempre falso e perverso, fino alla fine vi è malvagità tra i madraka, così abbiamo udito, 75 padre, madre, figlio, suocera, suocero, zio materno, genero, figlia, fratello, nipote tutti questi che ti sono parenti, 76 e gli altri ospiti della tua età, sono insieme a schiavi e schiave, e le donne sono mescolate agli uomini, parenti o no, a caso, 77 in queste case sempre si mangia il resto di cibi e bevande, bevendo liquori, e carne di vacca, e si danza e si ride, 78 e pure vi sono a volontà un sacco di libertà, e si parla reciprocamente a volontà, come può esserci dharma tra loro? 79 tra i madraka miserabili celebri per le loro cattive azioni, non vige tra questi madraka, né ostilità né amicizia, 80 nel mandraka non vi è fida alleanza, il mandraka è un voltagabbana, tra i mandraka e i gāndhāra è spiacevole da toccare la purezza, 81 dal re che da sé sacrifica l'oblazione data diventa vana, (...) 82 come un brahmano cade in mortificazione consacrando uno śūdra, così l'odiatore del brahman sempre qui cade in mortificazione, 83 nel mandraka non vi è fida alleanza, colpita dal veleno dello scorpione, con questo mantra, ogni pace dunque è stata fatta, 84 e così avendo distrutto ogni veleno del morso dello scorpione le genti ne danno il controveleno e la verità così appare, così sapendo siedi in silenzio, e ascolta le seguenti parole, 85 gettando le vesti danzano le donne che sono confuse dall'alcol, senza accoppiarsi esse agiscono come vogliono, e figlio di queste, come può un mandraka parlare nel dharma? 86 queste che stando in piedi pisciano come bufale o asine, di queste svergognate che hanno perduto ogni vergogna, tu che sei figlio di tali donne vuoi parlate di dharma, 87 richiesta di suvīraka la donna madraka si liscia i fianchi, e non volendo darlo dice queste dure parole: 88 ' no non mi si chieda del suvīraka che mi è caro, darei piuttosto sempre il figlio ma non darei il suvīrika.' 89 la donna madraka è largamente impudente, senza sottovesti, ghiottona, per lo più priva di purezza, così abbiamo udito, 90 ' io o altri ci possiamo parlare a lungo.' così può essere dalla punta dei capelli, alle unghie dei piedi è intenta in cattivi discorsi, 91 i madraka, i sindhu e i sauvīra come possono qui conoscere il dharma, nati come sono in un malo paese, barbari, e ignoranti di ogni dharma? 92 noi sappiamo che il principale dharma dello kṣatriya, è quello di giacere ucciso in battaglia, celebrato dai virtuosi, 93 che io dunque sopravviva alla battaglia delle armi, non è il mio principale desiderio, volendo risiedere in paradiso, 94 io sono caro al saggio figlio di Dhṛtarāṣṭra e suo amico, per lui io darei la vita e quante sono le mie ricchezze, 95 ma tu è evidente che sei implicato coi pāṇḍava o nato in una mala regione, e come un nemico tu in tutto agisci tra noi, 96 centinaia di genti come te sono del tutto incapaci di distogliermi dalla battaglia, come un virtuoso non lo è dagli atei, 97 come una gazzella accaldata, lamentati pure e soffri la sete come credi, io non posso essere spaventato, saldo come sono nella virtù degli kṣatriya, 98 quale è la meta dei leoni tra gli uomini che trascurando la vita non indietreggiano, nelle battaglie, rammenta quanto mi disse il mio guru Rāma, 99 per la salvezza dei nostri, con sforzo lavorando e per l'uccisione dei nemici, sappi che io sono saldo nella suprema condotta di Purūravas, 100 nessun essere io scorgo nei tre mondi o madraka, che mi possa distogliere da questa intenzione, così io penso, 101 e così sapendo siedi in silenzio, perché dunque parli di paura? non ti darò alle bestie carnivore dopo averti ucciso o vergogna dei madraka, 102 per riguardo all'amicizia o Śalya, che ho di te e del figlio di Dhṛtarāṣṭra, e per evitare il biasimo, per queste tre cose tu vivi ancora, 103 ma se di nuovo mi dirai simili parole o re dei madra, abbatterò la tua testa con questa mazza simile alla folgore, 104 udranno oggi qui o vedranno, o nato in mala regione, Karṇa che uccide i due Kṛṣṇa, oppure i due che uccidono Karṇa. 105 ciò detto dunque il figlio di Rādhā ancora o signore di popoli, diceva al re dei madra:' vai, vai ora senza senza agitarti!'" XXVIII 1 Saṃjaya disse: “ udite le parole del figlio di Adhiratha rivolte allo scontro, o mio signore, Śalya di nuovo diceva a Karṇa mostrandogli un paragone: 2 ' tu sei come intossicato da bevande, che così sia o no, allora io a te così eccitato voglio narrarti per amicizia, 3 questa storia simile del corvo che raccontano o Karṇa, ascoltami, e una volta udita agisci come credi, o vile disgrazia della stirpe, 4 io non ricordo alcuna colpa in me o Karṇa per cui tu o grandi-braccia mi voglia uccidere da innocente, 5 ad ogni modo, io devo parlarti per il tuo bene se mi ascolti, specialmente perché sono sul tuo carro e per il bene del re, 6 il terreno piano e non piano, le forze e le debolezze del guerriero sul carro, e lo sforzo e la stanchezza sempre dei cavalli, assieme al loro guerriero, 7 e la conoscenza delle armi, e i suoni di animali e uccelli, e il peso e il sovrappeso, e il rimedio alle ferite, 8 e l'uso delle armi, il combattimento, e i vari segni premonitori, tutto questo io conosco, essendo famigliare coll'intero carro, perciò o Karṇa voglio ancora narrarti un paragone, 9 un certo vaiśya sulle rive del mare, ricco di abbondanti tesori, sacrificando con ricchi doni, con le sue azioni si era purificato, 10 aveva molti figli, e amati discendenti, e benevolo era verso tutti gli esseri, egli viveva sicuro nel regno di un re dedito al dharma, 11 vi era un corvo che rifiutava i cibi che i molti suoi figli, i fanciulli e i giovani splendenti 12 a lui sempre offrivano quei giovanetti figli del vaiśya, carne e riso, latte acido, e ristretto, riso bollito, miele e burro, 13 quel corvo rifiutava portato dai figli giovinetti del vaiśya, e arrogante come era disprezzava i suoi simili e anche uccelli a lui superiori, 14 delle oche selvatiche un giorno volarono sulle rive del mare, simili erano nelle movenze a Garuḍa, allegre e di membra rotonde, 15 i giovinetti vedute le oche selvatiche, dissero allora al corvo: ' tu sei superiore a questi uccelli o essere volante.' 16 persuaso da quegli sciocchi fanciulli, quell'uccello, per orgoglio e stupidità pensava: ' questo è vero.' 17 e si avvicinava a loro volendo conoscere chi di essi fosse il migliore, soppresso l'orgoglio il corvo, a quello che pensava fosse 18 il capo di quei molti uccelli, di quelle oche selvatiche dal lungo volo, diceva sfidando l'uccello quello sciocco:' voliamo!' 19 udito ciò ridevano quelle oche selvatiche che là erano riunite, del corvo che molto cianciava, quei forti ed eccellenti tra gli uccelli, e queste parole dicevano quei volatili, dal corpi torniti: 20 'noi oche selvatiche del lago mānasa percorriamo l'intera terra, e noi tra gli uccelli sempre siamo celebrati per i lunghi voli, 21 come puoi dunque tu un corvo, sfidare nel volo o sciocco, una forte oca selvatica dai lunghi voli e dalle membra d'acciaio? dicci o corvo, come puoi volare assieme a noi?' 22 ma quello sciocco disprezzando ripetutamente le parole delle oche, quel corvo, aggiungeva parlando con l'alacrità della sua specie: 23 'io posso volare in cento e uno modi di volo, non vi è dubbio, e ogni cento yojana, in un volo bello e diverso, 24 salendo, scendendo, volando avanti e indietro, cabrando, e volando insieme di sbieco, e ritornando, 25 volando obliquamente, e in cerchio, e in bel volo di lato, con volo straordinario e grande, volando in giù facendo dei cerchi, 26 andando, venendo e curvando, e molti altri voli, io farò davanti a voi oggi, quindi guardate la mia forza.' 27 così apostrofati dal corvo, uno degli uccelli ridendo, diceva quell'oca selvatica al corvo queste parole, che ascolti da me: 28 ' sicuramente o corvo, tu hai cento e uno modi di volare, ma uno solo ne hanno gli uccelli che sanno volare, 29 e io quel volo conosco o corvo e nessun altro, vola pure tu coi tuoi occhi rossi, al modo in cui credi.' 30 allora i corvi che erano là convenuti, risero: 'come può un'oca con un solo tipo di volo vincere uno di cento? 31 un volo in cento modi prevarrà su quel solo dell'oca, il corvo è fortissimo e di rapido ardimento.' 32 volarono allora emulandosi quei due l'oca e l'altro uccello, in un solo volo l'oca ben fatta, e il corvo nei suoi cento voli, 33 volava allora l'oca e pure il corvo volava, e riempivano di meraviglia gli spettatori coi voli che facevano, 34 i belli e vari voli del corvo vedendo, i corvi ne erano rallegrati, e gridarono coi loro versi, 35 e deridevano le oche gridando loro insulti, volando su è giù, parlavano a lungo così e così, 36 dalle cime degli alberi e dal suolo, volavano e si ributtavano, facendo vari versi e aspettandosi la vittoria, 37 l'oca selvatica però, con dolcezza continuava ad avanzare, e seguiva da dietro il corvo a lungo o mio signore, 38 e lui diprezzandone la velocità diceva alle oche queste parole: 'l'oca che si è alzata in volo è rimasta indietro' 39 allora l'oca selvatica udendo ciò, volava verso occidente, e continuamente con energia sull'oceano dimora di Varuṇa, 40 allora la paura entrò nel corvo, che era là confuso, non scorgendo degli alberi o un'isola, per atterrarvi pieno di stanchezza, ' dove posso atterrare stanco come sono in questo mare d'acqua? 41 imbattibile è l'oceano sede di molte schiere di esseri, splendendo di centinaia di grandi esseri è superiore al cielo, 42 per profondità non cè uguale all'oceano o vergogna della stirpe, completamente coperti dall'acqua vi stannno nell'oceano degli invincibili, o Karṇa come può un corvo volare quell'estensione dell'acqua o Karṇa? 43 quindi l'oca avendolo sorpassato a lungo così, guardando a quel corvo non poteva abbandonare il corvo, e l'oca avendo superato il corvo guardandolo, 44 vedendolo abbandonato l'oca gli diceva questo: ' non voglio abbandonare chi sta sprofondando ricordando il voto dei virtuosi, 45 molti tipi di volo hai mostrato tu più volte, o voli in silenzio, e non ci parli di questo volo segreto, 46 che nome ha questo volo o corvo, che tu stai volando così bene? tocchi continuamente l'acqua con le ali e anche col becco.' 47 e toccando l'acqua del mare con le ali e con il becco, il misero, corvo, fortemente stanco, all'improvviso cadeva. 48 l'oca selvatica disse: ' di cento e uno modi di volare di cui hai parlato o uccello, dei molti e vari fatti prima, questa era una bugia dunque.' 49 il corvo disse: ' gonfiandomi d'orgoglio o oca, io pensai di essere come Garuḍa, disprezzando, i molti corvi e gli altri uccelli, per la vita o oca, io mi rifugio in te, conducimi sulla terra di un'isola, 50 e se io ho fortuna o oca, di nuovo raggiungerò il mio paese, più nessuno disprezzerò, sollevami da qui.' 51 a quell'infelice che così parlando si lamentava privo d'animo, lanciando i suoi gracchii, mentre sprofondava nel grande oceano, 52 andandogli vicino l'oca, quell'uccello umido d'acqua da far paura, colle zampe alzandolo mentre si lamentava, e lo mise dolcemente sul dorso, 53 e l'oca fatto salire sul dorso il corvo privo di forze, o Karṇa, tornava di nuovo alla riva, da dove erano volati in competizione, 54 e rimesso in piedi quell'uccello e avendolo rincuorato, l'oca se ne andava al luogo desiderato veloce come il pensiero, 55 come quel corvo si nutriva degli avanzi nella famiglia del vaiśya, così pure tu senza dubbio, sei mantenuto con gli avanzi dei figli di Dhṛtarāṣṭra, e tutti i tuoi simili e i migliori o Karṇa dispregi, 56 protetto da Droṇa, da suo figlio, da Kṛpa e da Bhīṣma, e dagli altri kaurava, nella città di Virāta perché non hai ucciso il pṛthāde che era solo? 57 laddove voi in molti e tutti insieme foste vinti dal coronato, come degli sciacalli da un leone, dov'era allora il tuo valore, 58 e vedendo tuo fratello ucciso dall'ambidestro, e tu sconfitto davanti ai valorosi kuru, per primo cercasti salvezza, 59 e nella selva dvaita o Karṇa, fosti messo in fuga dai gandharva, e lasciando tutti i kuru, per primo tu cercasti salvezza, 60 e dopo aver vinto e massacrato sul campo i gandharva con Citrasena in testa, il pṛthāde o Karṇa, liberava Duryodhana e sua moglie, 61 e ancora la potenza del pṛthāde e la leggenda del lunghi-capelli, sono raccontate o Karṇa, nella sala, nell'assemblea dei re, 62 sempre tu udisti le parole di Droṇa e di Bhīṣma, che dicevano invincibili i due Kṛṣṇa, nell'assemblea dei re, 63 io ti dirò qui un poco delle cose per cui il conquista-ricchezze è superiore a te, come un brahmano è superiore a tutti i viventi, 64 e ora li vedrai i due schierati sul carro in battaglia, il figlio di Vasudeva, e il conquista-ricchezze figlio di Pāṇḍu, 65 questi due tori fra gli uomini, celebrati fra dèi, asura e uomini, e universalmente onorati, e tu invece sei un falena tra gli uomini, 66 così sapendo, non dispregiare o figlio del sūta, l'incrollabile e Arjuna, due leoni tra gli uomini, e tu cane degli uomini, resta in silenzio coi tuoi vanti.'" XXIX 1 Saṃjaya disse: “ cessato che ebbe di dire quelle spiacevoli parole il re dei madra, triste il figlio di Adhiratha diceva a Śalya:' io so di qual genere sono Arjuna e Vāsudeva, 2 la forza dello śuride che conduce il carro, e le grandi armi di Arjuna figlio di Pāṇḍu, io conosco come sono oggi, e come erano in passato come tu dici o Śalya, 3 quei due non invincibili e i migliori degli armati, ma io senza paura affronterò i due Kṛṣṇa, ma la grande maledizione di Rāma il migliore dei brahmani, oggi mi tormenta, 4 io un tempo travestito da brahmano abitai con Rāma per ottenere armi divine, e allora pure avevo timore che il re degli dèi fosse di aiuto a Phalguna o Śalya, 5 vi fu un dolore nella mia coscia, il corpo variegato di un verme essendovi entrato, ma per timore del guru io non mi mossi, il savio svegliatosi lo vide, 6 e richiesto da lui dissi al grande ṛṣi:' io sono un sūta.' e lui mi maledì: ' per l'inganno fatomi o sūta, queste armi al momento di usarle non appariranno a te, 7 il brahman certo non risiede in un non-brahmano eccetto che al momento della tua morte.' ma io oggi le possiedo quelle armi, o caro anche in questo terribile e confuso scontro, 8 il signore delle acque invincibile e potente vuole sommergere e distruggere le creature, ma la costa fa da grande diga, e respinge l'impareggiabile oceano, 9 e mentre scaglia schiere di efficaci frecce, a trafiggere cuori l'uccisore di eroi coi suoi dardi, io affronterò in battaglia il figlio di Kuntī, che non ha uguali tra gli arcieri al mondo, 10 e così con forza, quel fortissimo armato, simile all'oceano terribile e inaffrontabile, che sommerge i principi con le sue frecce, come la costa resisterò al pṛthāde coi miei dardi, 11 io credo che oggi non abbia uguali in battaglia quell'uomo quando tende l'arco, con lui che potrebbe vincere sul campo dèi e asura, mi vedrai oggi in un fiero scontro, 12 onoratissimo dai non umani il pāṇḍava bramoso di lotta, mi scaglierà grandi armi, e le sue armi con le mie distruggendo in battaglia, abbatterò il pṛthāde coi miei ottimi dardi, 13 lui che tormenta come il sole, che brilla di fulgore coi suoi perfetti raggi, eliminando le tenebre, io come una grande nuvola coprirò di frecce il conquista-ricchezze, 14 il fuoco che tutto possiede, che brucia col pennacchio di fumo, fulgido, bruciando il mondo, come una nuvola con le piogge Agni, io così il pṛthāde spegnerò in battaglia, 15 quel forte guerriero che massacrando, e facendo a pezzi, come un fiero vento, furioso e sdegnoso, il conquista-ricchezze io arresterò in battaglia come fossi il monte himavat, 16 quell'inattaccabile, esperto di giri di carro, sempre il migliore eroe negli scontri, il migliore al mondo di tutti gli arcieri, il conquista-ricchezze, io arresterò in battaglia, 17 quell'uomo che in battaglia non ha uguali tra gli uomini che tendono l'arco, che può conquistare tutta la terra, pur così sapendolo io combatterò con lui, 18 l'ambidestro che vinse ogni essere con tutti gli dèi, alla piana di khāṇḍava, quale uomo può sopravvive combattendo con lui a parte me? 19 io stesso parlerei contento della valentìa del pāṇḍava nell'assemblea degli kṣatriya, perché dunque tu sciocco, di scarso cervello parlando mi hai citato la valentìa di Arjuna? 20 tu sei un vile malvagio, crudele che da intollerante colpisci uno che perdona, io potrei ucciderne cento come te ma ti perdono per il mio destino di perdonare, 21 tu dicesti molte male parole in favore del pāṇḍava, ferendomi, da sciocco e malvagio, tu tortuosamente hai colpito nella mia rettitudine, me un vero amico, da falso amico, 22 questo momento è terribile e mortale, Duryodhana che procede in battaglia, io lo seguirò sperando nel suo successo, fin dove sarà necessario, 23 puoi accrescere l'amico rallegrarlo, o fargli piacere, difenderlo o dargli gioia, o onorevole, e parlargli allora con rispetto, e tutto questo io ho verso Duryodhana, 24 da nemico, puoi ferirlo, punirlo, farlo giacere, ascoltarlo, o farlo accrescere nel mondo, o per sfortuna spingerlo in vari modi alla morte, e tutto ciò tu hai fatto a me, 25 per Duryodhana, e pure per farti piacere, per la gloria, per me, e pure per il Signore, perciò combatterò con impegno contro il pāṇḍava e Vāsudeva, guarda oggi la mia impresa, 26 guarda oggi le mie supreme armi, brahmane, divine e anche umane, io affronterò quel fiero eroe, come un elefante furioso un altro ugualmente infuriato, 27 l'invincibile e insuperabile arma di Brahmā con la mente scaglierò al pṛthāde conquistatore, e da quella non si libererà in battaglia, se le mie ruote oggi non cadranno in difficoltà, 28 da Yama col suo bastone in pugno, o da Varuṇa col suo laccio, o dal dio dei tesori colla sua mazza, e anche dallo stesso Indra colla folgore, 29 o da nessun altro con l'arco teso, io sarò spaventato, e così sapendo o Śalya, come io non posso spaventarmi, 30 e che non ho alcuna paura del pṛthāde né di Janārdana, oggi io avrò in battaglia lo scontro con quei due, 31 ' in un buco cadrà la tua ruota,' mi disse un brahmano, ' quando combattendo sul campo sarai preso dalla paura.' 32 da quelle parole del brahmano io pur forte, fui spaventato, queste nate da Somarājan sono regine del bene e del male, 33 io da folle con una freccia uccisi un suo vitello di una vacca sacra, che vagava in luogo deserto o Śalya, lontano dalla custodia del brahmano in ascesi, 34 settecento grandi elefanti e centinaia di schiavi e schiave, io volevo dare al grande brahmano, ma lui non accettò, 35 e quattordicimila vitelli sia bianchi che neri io gli offrivo, ma non ottenni il perdono di quel grande brahmano, 36 una casa finita, con ogni conforto, e quanto avevo di ricchezza, tutto questo a lui offrivo per ospitalità, ma lui non lo volle, 37 allora diceva a me che da colpevole lo imploravo attivamente: ' quanto io ho pronunciato o sūta così avviene e non altrimenti, 38 una parola falsa può uccidere le creature, e così io cadrei nel male, perciò per salvaguardare il dharma io non posso pronunciare una falsità 39 non voler abbattere la meta di un brahmano, tu devi farne espiazione, le mie parole che nessuno può falsificare, accetta.' 40 questo io ti ho rivelato pure da te offeso è per amicizia, io so che ora mi vuoi offendere, ma resta in silenzio e ascolta'" XXX 1 Saṃjaya disse: “ allora di nuovo o grande re, il figlio di Rādhā si rivolgeva al re dei madra uccisore di nemici, per trattenerlo con ulteriori parole: 2 ' quanto tu per istruirmi mi hai recitato o Śalya, queste tue parole non possono certo farmi tremare in battaglia, 3 anche se tutti gli dèi col Vāsava in testa mi affrontassero, anche così non ne avrei timore, come dunque solo del pṛthāde e del lunghi-capelli? 4 non si può spaventarmi in nessun modo con le parole, colpisci dunque un altro che possa spaventarsi in battaglia, 5 il vile ha una tale forza, per cui tu mi detto delle offese, incapace di avere le mie doti, tu ti agiti molto o sciocco, 6 Karṇa non è nato per aver quaggiù paura o signor mio, io son nato per l'ardimento, e per la gloria, 7 questo da me attentamente ascolta o signore dei madra, quanto da me fu udito mentre parlavo nell'assemblea di Dhṛtarāṣṭra, 8 i brahmani raccontando di varie regioni, e della bella condotta di antichi principi, attendevano a Dhṛtarāṣṭra, 9 là un anziano e ottimo brahmano una storia antica, raccontando dei bāhlīka e dei madra, queste parole diceva: 10 ' di quelli che sono lontani dall'himavat e dalle rive della Gaṅgā e pure della Sarasvatī, della Yamunā e da kurukṣetra, 11 e di quelli che sono fuori dai cinque fiumi col sindhu per sesto, bisogna evitare gli impuri bāhlīka privi di dharma 12 un albero di banano di nome govardhana, uno spiazzo di nome subhāṇḍa e la porta del palazzo del re io ricordo fin da bambino, 13 per molte cose importanti da fare io sono vissuto tra i bāhlika, quindi per la coabitazione io conosco i loro costumi, 14 vi è una città di nome śākala, e un fiume di nome nimnagā, e dei bāhlīka di nome jartika, la loro condotta è veramente censurabile, 15 bevendo succo di gauḍa e di grano, e carne di vacca con l'aglio, mangiano carne e grano mischiati, questi immorali, 16 nudi e ubriachi ridono danzano e cantano con le donne, inghirlandati e unti fuori dalle case e dalle mura della città, 17 con vari e immorali canti di ubriachi, simili e suoni animaleschi, si dicono reciprocamente parole parlando in preda all'alcol, 18 ' salta danzate, danzate col signore e col marito.' così gridando danzano fuori di sé, senza pudore nei giorni di festa, 19 vivendo tra queste donne sporche, uno dei principali bāhlīka non troppo contento venne a kurujāṅgala, 20 una grande donna, pallida, vestita di un abito minuscolo, che si ricordava di me, giaceva col bāhlīka che risiedeva tra i kuru: 21 ' e avendo passato il fiume śatadruka, e il piacevole irāvatī, e tornando a casa mia, vedrò quelle belle donne dalla larga vulva, 22 dagli occhi cerchiati di nero, coi bellissimi tre bracciali, coperte solo di pelli, che saltano bellissime a vedersi, 23 al suono di tamburi tamburelli e conchiglie, urlando come animali, eccitate, ne avremo felicità, 24 sui piacevoli sentieri delle foreste di śamī, pīlu e karīra, mangiando pasti di grando e riso, accompagnati da burro, 25 e diventati forti sulle vie, nel massacrare i viaggiatori e rubando il loro grano, li batteremo ripetutamente.' 26 cosi è tra i viziosi, e vili bāhlika, dall'animo malvagio, quale uomo ragionevole abiterebbe a lungo tra loro? 27 tali furono detti i bāhlika, dai vani comportamenti, e un sesto di quanto spetta a loro di bene e di male ti appartiene, 28 così avendo parlato il virtuoso brahmano, di seguito ancora diceva raccontando dei bāhlika, senza ritegno, ascolta dunque: 29 ' là una femmina rākṣasa cantava sempre alla quattordicesima della luna scura, nella città di śākala piena di notte battendo il tamburo: 30 'quando andrò a śākala, a cantare questi canti di nuovo, sazia di carne di vacca, avendo bevuto il grande liquore gauḍa? 31 assieme alla donne alte e pallide, tutte adornata, mangiava molta capra selvatica unita ad acqua e cipolle, 32 e cinghiale, e carne di gallina, di vacca, di asino, e di cammello, e quelle che non mangiano pecora, di costoro è misera la rinascita.' 33 così cantano le abitanti di śākala che sono ebbre di liquori, coi vecchi e i bambini, giocando con loro, come può esserci virtù? 34 così o Śalya, sappi, e ancora dunque io ti dirò quant'altro ci disse quel brahmano nell'assemblea dei kuru, 35 cinque fiumi scorrono là dove ci sono foreste di pīlu, il śatadru, la vipāśā e per terza la Irāvatī, la candrabhāgā, e vitastā e il sindhu per sesto ne escono fuori, 36 e una regione di nome āraṭṭa, questi luoghi privi di dharma nessuno li attraversa, appartengono ai vili dāsamīya, e ai videha che non sacrificano, 37 né gli dèi né i padri, e neppure i brahmani accettano i doni di questi bāhlīka totalmente privi di dharma, così abbiamo udito, 38 così parlava quel saggio brahmano nell'assemblea dei virtuosi, i bāhlīka mangiano in recipienti di legno e di terracotta, e in pasti di grano sporchi, e leccati prima dai cani senza vergogna, 39 e latte di pecora, di cammello e di asina, così stranamente i bāhlika mangiano e bevono, 40 questi malvagi nella confusione dei figli ogni cibo e latte consumano, i bāhlika di nome āraṭṭa, si devono evitare con determinazione, 41 così dunque sappi o Śalya e ancora io ti dirò quant'altro pure disse il cortese brahmano nell'assemblea dei kuru, 42 come può uno bevendo l'acqua di yugaṃdhara, e vivendo in acyutasthala, e bagnandosi nel bhūtilaya ottenere poi il paradiso? 43 dove cinque fiumi scorrono uscendo dalle montagne, vi sono i bāhlika di nome āraṭṭa, nessun nobile risieda tra essi per due giorni, 44 ci sono due piśācaka di nome Bahi, e Hlīka sulle rive della vipāśā, di questi due sono la discendenza i bāhlika, non furono creati da Prajāpati, 45 i kāraskara, i mahiṣaka, i kaliṅga, i kīkaṭa, gli aṭāvi, i karkoṭaka, e i vīraka privi di dharma si devono evitare, 46 così diceva una rākṣasa ad uno che venne a bagnarsi nel tīrtha, lei che aveva grandi fianchi e cintura, una notte nella sua casa sull'albero: 47 la regione chiama āraṭṭa, e le genti chiamate bāhlika, i vasāti e i sindhusauvīra, sono largamente biasimabili, 48 questo duque sappi o Śalya, e ancora io ti dirò quanto ho udito, rettamente con animo attento ascolta, 49 un brahmano giungeva nella casa di un artigiano come antico ospite, e vedendo la sua condotta là contento diceva all'artigiano: 50 ' io a lungo abitai da solo sulla cima dell'himavat, e vidi molte regioni, piene di vari tipi di dharma, 51 ma nessuna creatura si oppone a qualche dharma, e tutti parlano del dharma come è spiegato dai seguaci dei veda, 52 vagando sempre per varie regioni piene di vari dharma, ma da chi giunge o grande re, tra i bāhlīka, abbiamo udito, 53 che là uno divenuto brahmano, divenne poi kṣatriya, e poi vaiśya e śūdra, un bāhlīka e poi divenne barbiere, 54 e divenuto barbiere, di nuovo divenne brahmano, e divenuto quindi un ri-nato, di nuovo nasceva schiavo, 55 uno in una certa famiglia divenne savio, e i rimanenti agendo a piacere, gāndhāra, madraka e pure alcuni bāhlika senza senno, 56 questa io ho udito là compiersi la confusione dei dharma, e avendo vagato per l'intera terra, vi è opposta opinione tra i bāhlika' 57 così sappi o Śalya e ancora ti dirò quant'altre parole disse di biasimo per i bāhlika: 58 ' un tempo una virtuosa donna fu rapita dai briganti in āraṭṭa, e contro il dharma ne fu violata, e allora li malediva: 59 ' poiché me una giovane con marito contro il dharma avete violato, allora non vi saranno donne ma prostitute nelle vostre famiglie, e voi o vergogna degli uomini con vi liberete da questo terribile peccato.' 60 i kaurava, assieme ai pāñcāla, i śālva, i matsya, coi naimiṣa, i kosala, i kāśi, gli aṅga, i kaliṅga, e i magadha, 61 e i cedi venerabili, conoscono il dharma eterno, nelle vari regioni ci sono virtuosi per la maggior parte, eccetto per i fuoricasta, 62 dai matsya ai luoghi dei kuru e dei pāñāla, dai naimiṣa, e specialmente ai cedi, i virtuosi conoscono l'antico dharma, a parte i madraka, e i biasimevoli dei cinque fiumi, 63 così conoscendo queste storie di dharma o re, resta muto, senza muoverti o Śalya, tu sei il sovrano e il re di queste genti, che condivide il bene o il male che fanno, 64 e se non li proteggi ne condividi solo le male azioni, il re che protegge le sue creature ne gode i meriti, ma tu ne godi i demeriti, 65 essendo un tempo venerato il dharma eterno in tutti i luoghi, e vedendo il dharma che c'è nei cinque fiumi, il Grande-avo gridava vergogna, 66 anche nel kṛtayuga, di queste basse caste di dāśamīya dalle male azioni, così il Grande-avo dispregiava il dharma che c'è nei cinque fiumi, anche quando i varṇa sono saldi nel loro dharma, non lo approva, 67 così dunque sappi o Śalya e ancora ti dirò un rākṣasa di nome Kalmāṣapāda che sprofondava nel lago disse: 68 'la questua per lo kṣatriya è immorale, e immorale è la falsità nei brahmani, i bāhlika sono l'immoralità della terra come le donne madra di tutte le donne.' 69 un re avendo sollevato quel demone notturno che sprofondava, gli faceva una domanda e ascolta quale storia gli disse: 70 ' i barbari sono l'immoralità tra gli uomini, i disonesti lo sono dei barbari, gli eunuchi il male dei disonesti, degli eunuchi lo sono i sacrificatori reali, 71 dei sacrificatori reali sono i madraka quelli che ne sono l'immoralità, e questo lo sarà di te se tu non ci abbandoni, 72 così si dice ai posseduti dai rākṣasa, o a quelli colpiti dalla forza del veleno, questa è il rimedio detto al rākṣasa e sincere sono le seguenti parole: 73 ' brahmani, pāñcāla, kaurava, hanno il dharma, i matsya la sincerità e i riti i śūrasena, gli orientali son schiavi, i meridionali sono śūdra, i bāhlīka ladri, i surāṣṭra sono caste miste, 74 sono ingrati, ladri dell'altrui ricchezza, ubriaconi, violatori delle mogli dei guru, chi ha il dharma non ha l'adharma, vergogna agli āraṭṭaka, dei cinque fiumi, 75 a cominciare dai pāñcāla, i kuru, i naimiṣa, e i matsya conoscono il dharma, gli anziani tra i kaliṅga, gli aṅgaka, e i māgadha vivono nei restanti dharma, 76 gli dèi a cominciare dal fuoco che tutto possiede si rifugiano all'est, gli antenati nel meridione, protetto da Yama dal retto agire, 77 l'ovest Varuṇa protegge, che comanda agli asura quel forte, e il settentrione il venerabile e devoto Soma assieme ai brahmani, 78 l'himavat custodisce rakṣas e piśaca, e il gandhamādana i guhyaka, e certamente tutti gli esseri e i mondi Viṣṇu Janārdana, 79 i magadha consoscono le interpretazioni, e i kosala i segni apparenti, i kuru e i pāñcāla le mezze parole, i śālva gli ordini comandati, i montanari i luoghi dirupati, e come sono le montagne, 80 tutto conoscono gli yavana o re, e specialmente i guerrieri, i barbari trattengono i propri istinti, non si sa nulla delle altri genti, 81 ma i bāhlika sono furiosi, e i madraka non sanno nulla, ed essendo tu tale o Śalya, non devi più parlare ancora, 82 saputo ciò resta zitto, non farmi altre offese, altrimenti prima uccido te e dopo ucciderò il lunghi-capelli ed Arjuna.' 83 Śalya disse: ' l'abbandono degli infelici, e la vendita di moglie e figli, è praticata tra gli aṅga di cui tu sei sovrano o Karṇa, 84 le tue colpe che disse Bhīṣma quando fece l'elenco di grandi e supremi sul carro, queste colpe ricordando, stai tranquillo non infuriarti, 85 ovunque vi sono brahmani virtuosi e ovunque virtuosi kṣatriya, e pure vaiśya e śūdra, o Karṇa, e donne virtuose e fedeli, 86 gli uomini si rallegrano giocando con altri uomini, e facendosi reciprocamente a pezzi, e in ogni luogo vi è la lussuria, 87 ognuno è bravo sempre a rimproverare gli altri, ma non vede il proprio difetto, e anche vedendolo non se ne libera.'" 88 Saṃjaya disse: “ma Karṇa più non parlava e anche Śalya si girava verso i nemici e di nuovo ridendo il figlio di Rādhā ordinava: ' vai ora.'" XXXI 1 Saṃjaya disse: “ quindi scorgendo Karṇa quell'esercito nemico schierato, invincibile dai nemici che era protetto da Dhṛṣṭadyumna e dai pṛthādi, 2 si lanciava col frastuono del carro e con urla leonine, e suoni di trombe facendo tremare la terra, 3 quasi tremando per la collera, fiero in battaglia quel tormenta-nemici, dal grande splendore controschierava rettamente il suo o toro dei bhārata, 4 disperdendo l'esercito pāṇḍava, come il dio-nuvoloso quello degli asura, e attaccando Yudhiṣṭhira se lo poneva alla destra.” 5 Dhṛtarāṣṭra disse: “ in che modo il figlio di Rādhā si era schierato contro i pāṇḍava valorosi, con alla loro testa Dhṛṣṭadyumna e protetti da Bhīmasena? 6 quali erano agli estremi o ai fianchi del mio esercito o Saṃjaya? e come distribuendosi rettamente si erano schierati? 7 e come si erano schierati i figli di Pāṇḍu contro i miei? e come procedette quella grande e terribilissima battaglia? 8 dove era Bībhatsu, quando Karṇa attaccava Yudhiṣṭhira? e chi era vicino ad Arjuna capace di soccorrere Yudhiṣṭhira? 9 quell'eroe che da solo un tempo vinse tutti gli esseri a khāṇḍava, chi altri che il figlio di Rādha può affrontarlo sperando di vivere?” 10 Saṃjaya disse: “ ascolta la disposizione dello schieramento e come era lo stesso Arjuna, a proteggere il sovrano, e come sorgeva la loro battaglia, 11 Kṛpa il figlio di Śaradvat, o re, e l'abilissimo māgadha, il sātvata Kṛtavarman erano schierati al fianco destro, 12 e all'estremità di essi vi erano Śakuni e Ulūka grande sul carro, con cavalieri dalle lunghe lance che proteggevano il tuo esercito, 13 con dei gāndhāra senza paura, dei montanari invincibili, come stormi di cavallette, come degli orribili piśāca, 14 e trentaquattromila carri che mai indietreggiano, e i saṃśaptaka, bramosi di lotta, proteggevano il fianco sinistro, 15 radunati da tuoi figli per uccidere Kṛṣṇa ed Arjuna, all'eltremo di costoro, vi erano i kāmboja, e i śaka cogli yavana, 16 al comando del figlio del sūta erano coi carri cavalli e fanti, e stavano schierati a sfidare Arjuna e il fortissimo lunghi-capelli, 17 e in mezzo all'armata alla sua testa stava coll'armatura Karṇa, con bei bracciali e corazza, inghirlandato, proteggendo il fronte dell'armata, 18 e protetto dai suoi furiosi figli, era quel migliore degli armati, e splendeva l'eroe procedendo alla testa dell'esercito, 19 il grandi-braccia dai gomiti d'acciaio, splendido come fuoco o sole, sul dorso di grande elefante, bruno bello a vedersi, Duḥśāsana circondato dalle truppe, stava dietro lo schieramento, 20 e lo seguiva o grande re, il sovrano Duryodhana in persona, protetto dai fratelli su bei cavalli, ben equipaggiati, 21 e protetto dai grandi eroi assieme a madra e kekaya, appariva o grande re, come il Cento-riti tra gli dèi, 22 Aśvatthāman e i migliori grandi carri dei kuru, e degli elefanti sempre furiosi, guidati da guerrieri barbari, seguivano la schiera dei carri, come le nuvole l'acqua, 23 questi con bandiere e stendardi splendenti, con supreme armi, e i loro cavalieri, apparivano come montagne piene di alberi, 24 e migliaia di guardie a piedi erano a loro protezione, armati di tridenti e spade, questi prodi mai indietreggiavano, 25 abbondante di cavalieri, carri ed elefanti ben adornati, quell'ottimo schieramento, appariva come quello di dèi o asura, 26 ordinato a modo di Bṛhaspati, dal suo ben istruito comandante, quasi danzava quel grande schieramento portando la paura tra i nemici, 27 dai fianchi e dalle estremità si precipitavano bramosi di lotta, fanti, cavalli, carri ed elefanti, come nuvole tonanti nella stagione piovosa, 28 quindi il re Yudhiṣṭhira vedendo Karṇa alla testa dell'esercito, al supremo eroe, al conquista-ricchezze uccisore di nemici diceva: 29 ' guarda Arjuna, il grande schieramento ordinato da Karṇa, l'esercito appare ben fatto ai fianchi e alle estremità, 30 vedendo quel grande esercito opposto al nemico, affinchè non possa vincerci sia stabilita una condotta.' 31 così apostrofato Arjuna dal re, a mani giunte diceva al sovrano: ' come tu hai detto così tutto sarà fatto e non altrimenti, 32 il colpo che occorre io compirò o bhārata, uccidendo il loro capo compirò la distruzione dell'armata.' 33 Yudhiṣṭhira disse: ' perciò tu contro il figlio di Rādhā, Bhīmasena contro Suyodhana, Nakula contro Vṛṣasena, e Sahadeva contro il figlio di Subala, 34 Śatānīka contro Duḥśāsana, e il toro dei śini contro il figlio di Hṛdika, e Dhṛṣṭadyumna contro il droṇide e io stesso andrò contro Kṛpa, 35 e i figli di Draupadī assieme a Śikhaṇḍin contro i restanti figli di Dhṛtarāṣṭra, e ciascuno dei miei uccida uno dei nostri nemici.'” 36 Saṃjaya disse: “ così comandato dal dharmarāja, dicendo di si, il conquista-ricchezze, distribuiva le proprie truppe, e lui stesso andava davanti all'esercito, 37 vedendo avanzare quel carro meraviglioso a vedersi, Śalya diceva di nuovo al figlio di Adhiratha, orgoglioso in battaglia: 38 ' sta giungendo quel carro dai bianchi cavalli guidato da Kṛṣṇa, è il kuntīde che sta massacrando i nemici, è quello che tu cerchi, 39 si ode il tumultuoso frastuono, il grande rumore delle ruote del carro, e la polvere sollevata, se ne sta a coprire il cielo, 40 colpita dai cerchi delle ruote trema la terra o Karṇa, e soffia un grande vento, verso il tuo esercito, e animali carnivori lanciano grida e fanno spavento, 41 guarda o Karṇa, Kabandha terribile e spaventoso da far rizzare i capelli messosi a coprire il sole come una nuvola, 42 guarda come il sole è spiato in ogni luogo da vari branchi di animali, e persino dalle forti e orgogliose tigri, 43 guarda gli aironi e gli avvoltoi, convenuti a migliaia, stando uno contro l'altro lanciandosi terribili grida a vicenda, 44 e i bianchi cavalli aggiogati al tuo grande carro o Karṇa, sembrano agitati, e la bandiera pure si agita, 45 guarda questi cavalli dal grande corpo e velocissimi come sono agitati, appaiono muoversi come tanti Garuḍa in cielo, 46 essendo in questi portenti avvolta la terra, certo i principi dormiranno uccisi a centinia e a migliaia o Karṇa, 47 si ode il suono tumultuoso da far rizzare i capelli, delle conchiglie, dei tamburi o figlio di Rādhā e dei cimbali da ogni parte, 48 ascolta i suoni delle frecce di vario genere e il rumore di uomini, cavalli e carri, e ascolta o Karṇa lo schiocco delle corde sulle protezione di queste grandi anime, 49 ben fabbricate con tessuti intrecciati bellamente d'oro, le insegne di vario colore spledono sul carro mosse dal vento, 50 queste insegna con le loro lune e stelle d'oro, e le campanelle, di Arjuna guarda o Karṇa come i lampi di Indra in cielo, 51 le bandiere schioccano agitate dal vento, e quelli sono i carri dei pāñcāla grandi anime, colle loro insegne, 52 si vede però la cima della sua insegna mentre sta massacrando i tuoi coi loro elefanti, cavalli, carri e le schiere di fanti, e si ode il suono della sua corda, 53 oggi vedrai l'eroe dai bianchi cavalli che ha Kṛṣṇa per auriga, mentre massacra i nemici in battaglia, lui è quello che cerchi o Karṇa, 54 oggi quelle due tigri fra gli uomini quei due tormenta-nemici dagli occhi rossi, Vāsudeva e Arjuna li vedrai o Karṇa schierati sullo stesso carro, 55 è lui che ha il vṛṣṇi per auriga e il gāṇḍīva per arco, se tu lo ucciderai o figlio di Rādha, tu sarai il nostro re, 56 sfidato dai saṃśaptaka vi è andato incontro, e sta facendo strage di quei nemici in battaglia quel forte.' e Karṇa diceva con grande furore al re dei madra che così parlava: 57 ' guarda come è attaccato da ogni parte dai saṃśaptaka infuriati, il pṛthāde più non si vede come il sole coperto dalle nuvole, è finito Arjuna o Śalya sprofondato il quel mare di angustie.' 58 Śalya disse: ' chi può uccidere Varuṇa con l'acqua o il fuoco col burro? chi può trattenere il vento, chi può bere il grande oceano? 59 di tal fatta io ritengo sia sconfiggere il pṛthāde in battaglia, Arjuna non può essere vinto neppure da dèi e asura assieme ad Indra, 60 sii dunque soddisfatto di queste parole a te benevolemente dette, colle armi non si può vincerlo, insegui dunque una altro desiderio, 61 colle braccia solleverebbe la terra, e brucerebbe furioso tutte le creature, abbatterebbe gli dèi dal supremo cielo, chi vincesse Arjuna in battaglia, 62 guarda il valoroso figlio di Kuntī, Bhīma dall'instancabile agire, appare quel grandi-braccia saldo come il monte meru, 63 sdegnoso, e sempre furioso, ricordando la lunga inimicizia, Bhīma cercando la vittoria quel valososo sta schierato in battaglia, 64 quello è Yudhiṣṭhira, il dharmarāja il migliore dei sostenitori del dharma, quel distruttore di città nemiche è schierato in battaglia invincibile dai nemici, 65 e quelle due tigri fra gli uomini, gemelli come gli aśvin, Nakula e Sahadeva, sono schierati invincibili in battaglia, 66 e si vedono i cinque figli di Kṛṣṇā, come cinque monti, schierati pronti a combattere, tutti pari ad Arjuna in battaglia, 67 e i figli di Drupada a cominciare da Dhṛṣṭadyumna, e anche i minori sono schierati, valorosi, invitti, e di supremo splendore.' 68 mentre così parlavano quei due leoni fra gli uomini i due eserciti si scontrarono violentemente come la Yamunā con la Gaṅgā.” XXXII 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ quando si scontrarono gli eserciti così schierati o Saṃjaya, come andava il pṛthāde contro i i saṃśaptaka, e Karṇa contro i pāṇḍava? 2 questo scontro in dettaglio raccontami, tu che ne sei esperto, non sono mai sazio di ascoltare dell'ardimento di questi valorosi in battaglia.” 3 Saṃjaya disse: “ avendo posto in tal modo il grande esecito opposto al nemico, Arjuna ne ordinava lo schieramento per la cattiva condotta di tuo figlio, 4 quel grande esercito coi cavalieri frammisti agli elefanti, pieno di fanti e di carri, guidato da loro con Dhṛṣṭadyumna in testa splendeva, 5 coi suoi cavalli color piccione, fulgente come luna e sole, il nipote di Pṛṣata col suo arco appariva come il Tempo in persona, 6 i figli di Draupadī stanno al fianco del nipote di Pṛṣata pronti a combattere, dai corpi terribili, lo seguono come le schiere delle stelle fanno con la luna, 7 quindi schierate le truppe, vedendo i saṃśaptaka in battaglia, infuriato Arjuna li attaccava tendendo l'arco gāṇḍīva 8 allora i saṃśaptaka si avventarono sul pṛthāde per ucciderlo, decisi a cercare la vittoria, e pensando la fuga pari alla morte, 9 quella schiera di molti cavalli, piena di elefanti furiosi e carri, e di fanti con molti valorosi guerrieri attaccava rapidamente Arjuna, 10 tumultuoso era lo scontro di costoro col coronato, come quello che noi abbiamo udito contro i nivātakavaca, 11 carri, cavalli, insegne, fanti ed elefanti, e soldati a protezione dei carri, frecce, archi, spade, e dischi e asce da guerra, 12 e braccia con le armi alzate, e anche le armi impugnate, e le teste dei nemici il pṛthāde tagliava a migliaia, 13 in quel grande vortice che erano le truppe simile al vortice infernale, pensando che fosse sprofondato il carro, urlarono gli sciocchi saṃśaptaka, 14 uccisi i nemici davanti, e quelli che erano dietro le sue spalle, e a destra e sinistra, Bībhatsu appariva come Rudra infuriato contro le bestie, 15 quindi o mio signore vi fu una battaglia terrificante, fra i tuoi e i pāñcāla, i cedi e gli sṛñjaya, 16 Kṛpa e Kṛtavarman, e anche Śakuni il figlio di Subala, con una schiera di carri attaccando con grande furia le truppe eccitate, 17 combatterono invincibili in battaglia contro kosala, kāśi e matsya, e pure contro kārūṣa, kekaya, śūrasena, e śūravīra, 18 quella mortale loro battaglia distruttiva di corpi e dei peccati, portava gloria e il giusto paradiso a quei valorosi kṣatriya, vaiśya e śūdra, 19 Duryodhana pure assieme ai fratelli o toro dei bhārata, protetto dai principali kuru e dai grandi guerrieri dei madra, 20 contro i pāṇḍava, e i pāñcāla, e i cedi e contro Sātyaki combattendo, il valoroso kuru proteggeva Karṇa in battaglia, 21 e pure Karṇa con aguzze frecce, massacrando il grande esercito, e distruggendo i migliori carri, colpiva dunque Yudhiṣṭhira, 22 rendendo i nemici a milgliaia privi di elmi di armi e dei loro corpi, spedendoli al paradiso e alla gloria, sollevava la gioia dei suoi.” 23 Dhṛtarāṣṭra disse: “ quando penetrando nell'esercito dei pṛthādi e compiendo una strage, Karṇa attaccava il re, questo raccontami o Saṃjaya, 24 quali erano i grandi eroi dei pṛthādi che affrontarono Karṇa in battaglia? e quali avendo abbattuto il figlio di Adhiratha poi colpiva Yudhiṣṭhira?” 25 Saṃjaya disse: “ Karṇa vedendo i pṛthādi schierati con Dhṛṣṭadyumna alla loro testa, rapidamente attaccava i pāñcāla quel tormenta-nemici, 26 e i pāñcāla bramosi di vittoria lo controcombattevano mentre lui li attaccava, come oche selvatiche sul grande oceano, 27 il suono di migliaia di conchiglie da toccare il cuore, nasceva da entrambi le parti, e terribile quello dei tamburi, 28 e il suono di vari strumenti, e quello di cavalli, carri ed elefanti, e le urla leonine di quei valorosi sorgevano allora terribili, 29 la terra coi suoi monti e foreste d'alberi, e l'aria coi venti e le nuvole, e il cielo con sole, luna, pianeti e stelle, apparivano agitarsi, 30 così pensavano i viventi che fosse quel suono e si agitarono, e quelli che avevano poca energia, caddero morti, 31 quindi Karṇa violentemente infuriato, armando la sua arma di Vāyu, colpiva l'esercito pāṇḍava come il dio-nuvoloso quello degli asura, 32 penetrando rapidamente tra i carri dei pāṇḍava scagliando frecce, uccideva settantasette dei principali prabhadraka, 33 quindi quel migliore sul carro con venticinque aguzze frecce, dalle belle cocche uccideva venticinque pāñcāla, 34 e con dei dardi dalla cocca d'oro, penetranti nei corpi dei nemici, quel valoroso uccideva i cedika a centinaia e a migliaia, 35 ma mentre egli compiva in battaglia quelle imprese sovrumane, le schiere dei carri pāñcāla o grande re, lo circondarono, 36 allora incoccando cinque imbattibili e appuntite frecce o bhārata, Karṇa figlio del sole detto Vṛṣa uccideva cinque pāñcāla, 37 e furono Bhānudeva, Citrasena, Senābindu o bhārata, e Tapana e Śurasena i pāñcāla che uccise in battaglia, 38 e avendo trafitto quei prodi pāñcāla colle sue frecce, un grande grido di dolore dei pāñcāla vi era sul grande agone, 39 ogni luogo era riempito dalle urla di quei guerrieri confusi, e di nuovo Karṇa rapido li colpiva coi suoi piumati dardi, 40 a proteggere le ruote di Karṇa o mio signore, vi erano i due figli invincibili, Suṣaṇa e Satyasena, che combattevano trascurando le loro vite, 41 e a guardia dietro Karṇa il maggiore dei suoi figli, il grande guerriero, Vṛṣasena che in persona proteggeva da dietro Karṇa, 42 Dhṛṣṭadyumna, Sātyaki, i figli di Draupadī e ventre-di-lupo, Janamejaya, Śikhaṇḍin e i migliori dei prabhadraka, 43 i cedi, i kekaya, i pāñcāla, i due gemelli e i matsya colle loro armature, si avventarono sul figlio di Rādhā, attaccandolo per ucciderlo, 44 con vari tipi di armi e con fiumi di frecce lo innondavano pressandolo come nuvole di pioggia una montagna, 45 ma per proteggere il padre i figli di Karṇa attaccando, assieme ad altri dei tuoi o re, quei valorosi arrestavano i valenti nemici, 46 Suṣeṇa tagliato l'arco di Bhīmasena con una freccia bhalla, e colpendo poi al petto Bhīma con sette frecce, urlava, 47 ma afferrato un altro robustissimo arco ventre-di-lupo, dal terribile ardimento allacciata la corda, tagliava l'arco di Suṣeṇa, 48 e lo trafiggeva infuriato con nove frecce quasi danzando, e quindi rapido colpiva Karṇa con settantatre aguzze frecce, 49 e Satyasena con dieci, assieme ai suoi cavalli, auriga, bandiera e arma, e sotto lo sguardo e in mezzo ai suoi amici abbatteva il figlio di Karṇa, 50 la sua testa splendida come una luna, tagliata da una rasoiata era bellissima a vedersi come un loto caduto dal suo stelo, 51 Bhīma avendo ucciso il figlio di Karṇa ancora opprimeva i tuoi, e tagliati i due archi di Kṛpa e del figlio di Hṛdika, poi li colpiva, 52 e colpito Duḥśāsana con tre frecce e Śakuni con sei dardi di ferro, e rese Ulūka e Patatri, entrambi senza carro, 53 e incoccando una freccia dicendo: ' sei morto o Suṣeṇa.' ma Karṇa la tagliava, e poi colpiva anche lui con tre frecce, 54 afferrava quindi un'altra freccia potentissima e ben levigata, Bhīma e la scagliava a Suṣeṇa, ma anche quella la tagliava Vṛṣa, 55 di nuovo Karṇa con settantatre frecce colpiva Bhīmasena per proteggere il figlio, e volendo uccidere quel crudele con fieri dardi, 56 Suṣeṇa afferrato l'arco supremo e potentissimo, con cinque frecce colpiva Nakula alle braccia e al petto, 57 Nakula però colpendolo con venti potentissime e dure frecce, lanciava un urlo quel forte, e portava timore a Karṇa, 58 Suṣeṇa o grande re, colpendolo con dieci rapide frecce, quel grande guerriero gli tagliava poi rapido l'arco, con una rasoiata, 59 Nakula afferrato un altro arco, soverchiato dall'ira, respingeva in battaglia Suṣeṇa con molte frecce, 60 e coprendo ogni luogo di frecce quell'uccisore di eroi nemici, ne colpiva il conducente e Suṣeṇa con altre tre, e gli tagliava il formidabile arco in tre parti con tre bhalla, 61 afferrato un altro arco Suṣeṇa soverchiato dall'ira, colpiva Nakula con sessanta dardi, e Sahadeva con altri sette, 62 quel grandissimo scontro era terribile come quello tra dèi e asura, di costoro che con le frecce cercavano di uccidersi reciprocamente, 63 Sātyaki ucciso il conducente di Vṛṣasena con tre frecce, ne tagliava l'arco con una bhalla, e ne uccideva i cavalli con altre sette, abbattuta la sua insegna con una freccia con altre tre lo colpiva al petto, 64 quindi svenuto per un po' stava ritto sul suo carro, quindi volendo uccidere il nipote di Śini, armato di spada e scudo lo attaccava, 65 Sātyaki però rapidamente di Vṛṣasena che si stava avventando, con diedi dardi ad orecchio di cinghiale, ne colpiva spada e scudo, 66 ma Duḥśāsana vedendolo reso senza carro e senza armi, lo faceva salire sul suo carro, e rapidamente lo allontava dentro il carro, 67 quindi schieratosi su un altro carro il grande guerriero Vṛṣasena, invincibile in battaglia, di nuovo andava a proteggere le spalle di Karṇa, 68 il nipote di Śini con nove nuove frecce rendeva Duḥśāsana privo di carro, cavalli e auriga, e lo colpiva in fronte con altre tre, 69 schiaratosi su un altro carro perfettamente preparato, combatteva contro i pāṇḍava accrescendo l'armata di Karṇa, 70 Dhṛṣṭadyumna allora colpiva Karṇa con dieci frecce, e i figli di Draupadī con altre settantatre e Yuyudhāna invece con sette, 71 e Bhīmasena lo colpiva con sessantaquattro e Sahadeva con cinque, Nakula con trenta frecce e Śatānīka con altre sette, Śikhaṇḍin con dieci, e il valoroso dharmarāja con cento, 72 questi e altri grandi eroi o re dei re, cercando la vittoria, attaccarono il grande arciere, il figlio del sūta nella grande battaglia, 73 e il figlio del sūta quelli con dieci aguzze frecce per ciascuno, bellamente agendo sul suo carro, quel valoroso uccisore di nemici li controcolpiva, 74 allora il valore delle armi di Karṇa e la destrezza di quel grand'anima, noi vedemmo o grande re, e questa appariva un portento, 75 nessuno lo vedeva prendere, incoccare le frecce, e nessuno vedeva quel grande guerriero scagliarle, per la sua furia, 76 il cielo, l'aria, la terra, e ogni direzione era agitata dalle sue aguzze frecce, l'aria splendeva in ogni luogo come coperta da rosse nubi, 77 quasi danzando il figlio di Rādha, coll'arco in mano, quel possente, quelli che lo colpivano li controcolpiva ciascuno col triplo di frecce, 78 e avendo colpito ciascuno con dieci frecce, lanciava un urlo, mentre quelli coi loro cavalli, auriga, bandiere e parasoli gli diedero spazio, 79 il figlio di Rādha massacrando quei grandi arcieri con piogge di frecce, quel tormenta-nemici penetrava nell'esercito aperto del re, 80 avendo distrutto trecento carri, dei coraggiosi cedi, il figlio di Rādha con aguzze frecce colpiva allora Yudhiṣṭhira, 81 quindi i pāṇḍava o re, e Śikhaṇḍin assieme a Sātyaki, per protegggere il re dal figlio di Rādhā, lo circondarono, 82 allora tutti i grandi arcieri del tuo esercito, impegnandosi tutti insieme proteggevano Karṇa, arduo da fermare in battaglia, 83 il suono di molti strumenti sorgeva o signore di popoli, e nascevano le urla leonine di quei prodi che mai indietreggiano, 84 quindi di nuovo si scontrarono kuru e pāṇḍava, i pṛthādi con in testa Yudhiṣṭhira, noi guidati dal figlio del sūta.” XXXIII 1 Saṃjaya disse: “ Karṇa aperto l'esercito, si avventava sul dharmarāja, accompagnato da migliaia di carri, elefanti, cavalli e fanti, 2 e Vṛṣa le migliaia di armi varie scagliate dai nemici abbattendo, con centinaia di fieri dardi, senza tremare li colpiva, 3 tagliava loro interamente le teste, le braccia e le gambe, quelli uccisi cadevano a terra, e gli altri in rotta fuggivano, 4 i draviḍa, gli andhra e i niṣāda, di nuovo incitati da Sātyaki, quei fanti per ucciderlo attaccavano Karṇa in battaglia, 5 questi uccisi e privati di braccia, teste e armi dalle frecce di Karṇa cadevano a terra tutti insieme come una foresta di alberi tagliati, 6 così i guerrieri a centinaia, a migliaia e decine di migliaia, uccisi cadevano a terra riempiendo ogni luogo di gloria coi loro corpi, 7 quindi i pāṇḍava e i pāñcāla arrestano Karṇa il figlio del sole, simile in battaglia al Distruttore infuriato come si arresta una malattia con mantra e erbe, 8 ma egli massacrandoli, di nuovo si avventava su Yudhiṣṭhira, come una grande malattia soverchia medicine e mantra, 9 egli intento a catturare il re, fu arrestato dai pāṇḍava, pāñcāla e kekaya, e non riusciva a superarli come la morte non può i sapienti del brahman, 10 allora Yudhiṣṭhira, a Karṇa arduo da arrestare che era stato fermato, diceva quell'uccisore di eroi nemici, cogli occhi rossi dall'ira: 11 ' Karṇa, o Karṇa, tu dalla vana vista, o figlio del sūta ascolta le mie parole, sempre tu vuoi competere in battaglia col glorioso Phalguna, e sempre ci opprimi saldo nelle intenzioni del figlio di Dhṛtarāṣṭra, 12 quanto tu hai di forza e di valore, e quanto di inimicizia verso i pāṇḍava, oggi dunque mostra tutto ciò, confidando nella tua grande valentìa, la tua fede nel combattere io oggi distruggerò nella grande battaglia.' 13 ciò avendo detto o grande re, a Karṇa il figlio di Pāṇḍu, allora lo colpiva con dieci frecce di ferro dalla cocca d'oro, 14 il figlio del sūta uccisore di nemici, lo controcolpiva con nove dardi a dente di vitello, quasi ridendo quel grande arciere o bhārata, 15 quindi con due rasoiate i due grandi guerrieri a guardia delle due ruote abbatteva in battaglia quel prode e con frecce ben levigate, 16 entrambi quei due principi che erano ai lati del dharmarāja, vicino al carro splendevano come i due nodi vicino alla luna, 17 Yudhiṣṭhira di nuovo colpiva Karṇa con trenta frecce, e trafiggeva Suṣeṇa e Satyasena, ciascuno con tre frecce, 18 e colpito Śalya con novanta, e con settantatre il figlio del sūta, ciascuno dei suoi protettori colpiva con tre diritti dardi, 19 allora ridendo il figlio di Adhiratha, muovendosi, rompendo il suo arco con una freccia bhalla, e colpito il re con altre sessanta, felice urlava, 20 allora i principali dei pāṇḍava accorsero verso Yudhiṣṭhira, per proteggerlo dal figlio del sūta e innondavano di frecce Karṇa, 21 Sātyaki, Cakitana e Yuyutsu, e il re Pāṇḍya, Dhṛṣṭadyumna, Śikhaṇḍin, i figli di Draupadī e i prabhadraka, 22 i gemelli, e Bhīmasena, e il figlio di Śiśupāla, i kārūsa, i rimanenti matsya, i kekaya, i kāśi e i kosala, rapidamente questi valorosi circondarono Vasuṣeṇa, 23 e Janamejaya e i pāñcāla colpirono Karṇa con le frecce, con frecce a orecchio di cinghiale, e con aguzzi dardi e altri missili, a dente di vitello, con frecce lunghe e a rasoio, e a becco di sparviero, 24 carri, elefanti, cavalli e cavalieri, con fiere e svariate armi, assalirono da ogni parte Karṇa e lo circondarono per ucciderlo, 25 attaccato da ogni parte dai principali eroi dei pāṇḍava, produceva l'arma di Brahmā riempiendo ogni luogo di frecce, 26 allora come un fuoco, Karṇa ardente di valore, grandemente acceso di frecce, bruciando quella foresta di pāṇḍava, bellamente agiva in battaglia, 27 quel grande arcere, parate le grandi armi di quelle grandi anime, ridendo con le sue frecce tagliava l'arco del sovrano, 28 quindi incoccando novanta ben levigate frecce in un batter d'occhio, Karṇa con aguzze frecce trafiggeva la corazza del re in battaglia 29 quell'armatura adornata d'oro, splendeva e cadeva allora, come una nuvola lampeggiante rimasta sul sole e spazzata via dal vento, 30 il corpo del sovrano con la corazza rotta, decorata con gemme divine, come di notte il cielo privo di nubi, 31 privo di armatura, il pṛthāde pieno di sangue per le frecce, furioso scagliava una lancia tutta di ferro contro il figlio di Adhiratha, 32 con sette frecce la tagliava però mentre fiammeggiava nel cielo, e questa tagliata dalle frecce di quel grande arciere, cadeva a terra, 33 quindi Yudhiṣṭhira avendo colpito alle braccia, alla fronte, e al petto Karṇa con quattro giavellotti, felice urlava, 34 ferito e sanguinante Karṇa infuriato, soffiando come un serpente, con una bhalla ne tagliava la bandiera e con altre tre colpiva il pāṇḍava, e spaccava le sue faretre, e ne faceva a pezzi il carro, 35 e così il pṛthāde fuggiva col suo conducente ucciso da una grande lancia, e tristemente non era in grado di stare di fronte Karṇa, 36 raggiuntolo, il figlio di Rādhā toccando con la mano la sua spalla, ridendo diceva o re, quasi deridendo il pāṇḍava: 37 ' come può uno nato di nobile stirpe, e schierato nel dharma kṣatriya, abbandonare i nemici in battaglia per salvarsi la vita nel grande scontro, 38 non sei tu certo adatto ai dharma kṣatriya, io ritengo, ma saldo sei nella forza brahmana, negli studi e nel compiere sacrifici, 39 non voler combattere o kuntīde scontrandoti coi valorosi, e non dirmi più offese, e non abbandonare il grande agone.' 40 ciò detto, abbandonando allora il pṛthāde, quel fortissimo, massacrava l'esercito pāṇḍava come il dio dalla folgore quello asura, quindi se ne andava rapido o re, il sovrano come vergognandosi, 41 e mentre lui se ne andava, e allora seguirono quel re incrollabile, i cedi, i pāṇḍava, i pāñcāla e Sātyaki grande sul carro, e i prodi figli di Draupadī e e i due pāṇḍava figli di Mādrī, 42 allora vedendo in fuga l'esercito di Yudhiṣṭhira, assieme ai valorosi kuru, che aveva dietro lo inseguiva da tergo, 43 con suoni di conchiglie e di tamburi, e con gli schiocchi degli archi, vi era un grande frastuono di urla leonine tra i figli di Dhṛtarāṣṭra, 44 Yudhiṣṭhira però o kauravya, salito rapidamente sul carro di Śrutakīrti o grande re, guardava all'ardimento di Karṇa, 45 e vedendo l'esercito disperso, il dharmarāja Yudhiṣṭhira, ai suoi guerrieri diceva con furia:' uccidetelo siete migliaia!' 46 allora comandati dal re i grandi guerrieri dei pāṇḍava, tutti insieme con Bhīmasena in testa si avventarono sui tuoi figli, 47 divenne tumultuoso il frastuono di quei guerrieri là o bhārata, degli elefanti, cavalli, carri, e fanti, e delle armi ininterrotte: 48 ' alzatevi, attaccate, andate avanti, correte!' così parlandosi l'un l'altro, i guerrieri combattevano sul campo di battaglia, 49 come per una moltitudine di nuvole, vi era in cielo una pioggia di frecce, poiché si scontravano quei grandi uomini, per uccidersi l'un l'altro, 50 privi di insegne, di bandiere e parasoli, senza cavalli, auriga e armi in battaglia, senza membra o parti di membra, cadevano a terra diitrutti e uccisi quei principi, 51 i supremi elefanti come grandi picchi montani, coi loro cavalieri cadevano uccisi, come monti infranti dal fulmine, 52 con le protezioni decorate di gemme, rotte, lacerate o tirate giù, a migliaia i cavalli coi loro cavalieri cadevano cogli uomini uccisi, 53 con le armi e le membra disperse, uccisi da carri cavalli e da elefanti nemici, le schiere di fanti morivano a migliaia, 54 coi loro grandi occhi aperti e rossi, coi visi simili a loti o a lune, dalle teste di quegli assetati di guerra, la terra era ovunque coperta, 55 quindi nel grande firmamento la gente udiva i suoni, dai carri volanti, delle schiere di apsaras, che cantavano al suono di strumenti, 56 e facendo salire quegli eroi uccisi e trafitti a migliaia dagli eroi nemici, facendoli salire sui carri celesti viaggiavano le schiere delle apsaras, 57 e vedendo quel grande portento davanti a loro, bramosi del paradiso, con animo felice, quei prodi rapidamente si assalivano vicendevolmente, 58 guarrieri sui carri con altri carri, combattevano bellamente in battaglia, fanti coi fanti, elefanti cogli elefanti, e cavalli coi cavalli, 59 così infuriando la battaglia, con strage di elefanti e cavalli, i due eserciti coperti dalla loro polvere, uccidevano i loro e i nemici, 60 capelli contro capelli, denti contro denti, unghie contro unghie divenne lo scontro, e a pugni, senza armi, a distruzione dei loro mali e dei loro corpi, 61 così infuriando la battaglia, con distruzione di elefanti e di cavalli, dai corpi di uomini, cavalli ed elefanti scorreva un fiume di sangue, e questo trasportava molti corpi uccisi di uomini, cavalli ed elefanti, 62 nella folla di uomini, cavalli ed elefanti, e di cavalieri di cavalli ed elefanti, quel fiume tremendissimo, di acque rosse, e di fango sanguinoso, trasportava i corpi di uomini, cavalli ed elefanti, terrorizzando i vili, 63 desiderosi di vittoria correvano all'altra riva di quel fiume, a guado alcuni o nuotando, e altri sprofondando e riemergendo, 64 questi con gemme, corazze, armi e gioielli imbrattati di sangue, alcuni si bagnavano in quello, bevevano il sangue, e morivano o toro dei bhārata, 65 carri, cavalli, uomini, elefanti, armi e goielli, vestimenti, e armature, morti uccisi e moribondi, e terra, aria, cielo e ogni luogo noi vedemmo per lo più rosso di sangue, 66 e per l'odore di quel sangue, per il tocco e il sapore, e per il suo aspetto ineguagliabile, e per il rumore che diffondeva, vi era per lo più un grandissimo disgusto nell'esercito o bhārata, 67 il tuo esercito era massacrato dai nemici con Bhīmasena in testa, di nuovo attaccavano i valorosi carri con Sātyaki in testa, 68 non reggendo alla violenza di queste grandi anime che attaccavano, il grande esercito dei tuoi figli o re, volgeva le spalle, 69 in rotta cavalli e carri, pieno come era di uomini e cavalli, abbandonando scudi e corazze, gettate armi e archi, 70 l'esercito dei tuoi fuggiva ovunque agitandosi, come un branco di elefanti nella grande foresta attaccati da leoni.” XXXIV 1 Saṃjaya disse: “ vedendo i pāṇḍava inseguire il tuo esercito, e che dalle urla di tuo figlio, non poteva essere fermato, 2 allora dai fianchi e dalle estremità e dalla estrema destra, i kuru con le armi alzate attaccavano Bhīma in battaglia, 3 e pure Karṇa vedendo fuggire a spalle girate le truppe di Dhṛtarāṣṭra, mandava i suoi eccellenti cavalli del colore di oche, dove stava ventre-di-lupo 4 spinti da Śalya o grande re, splendidi in battaglia, quei destrieri si scontravano dopo averlo raggiunto, col carro di Bhīmasena, 5 e Bhīma soverchiato dall'ira vedendo sopraggiungere Karṇa, pose mente alla distruzione di Karṇa o toro dei bhārata, 6 e diceva al valoroso Sātyaki, e a Dhṛṣṭadyumna nipote di Pṛṣata: ' proteggete il re l'anima giusta Yudhiṣṭhira, vi è un grande dubbio che possa salvarsi sotto i miei occhi, 7 vicino a me il re, è stato privato di ogni protezione dal malvagio figlio di Rādhā per compiacere Duryodhana, 8 io oggi porrò fine a questo dolore o nipote di Pṛṣata, o ucciderò Karṇa in battaglia o lui ucciderà me, in una terribbile battaglia, il vero io vi dico, 9 io oggi dò a voi signori, il re in affidamento, tutti voi impegnatevi a proteggerlo senza paura.' 10 ciò detto quel grandi-braccia partiva contro il figlio di Adhiratha, facendo risuonare tutte le direzioni col suo grande ruggito leonino, 11 vedendo Bhīma arrivare veloce, e gioioso al combattimento, il potente signore dei madra diceva allora al figlio del sūta: 12 ' guarda o Karṇa il grandi-braccia, quella gioia dei pāṇḍava infuriato, che l'ira verso di te, per lungo tempo agitata vuole certo scaricare, 13 mai io vidi prima in lui un aspetto simile, se non nell'ucciso Abhimanyu o Karṇa, o nel rākṣasa Ghaṭotkaca, 14 lui da infuriato può respingere l'intero trimundio, porta un tale splendido aspetto da esser pari al fuoco finale.' 15 mentre così parlava il signore dei madra al figlio di Rādhā o sovrano, ventre-di-lupo acceso d'ira attaccava Karṇa, 16 così giunto vedendo Bhīma, gioioso per lo scontro, il figlio di Rādhā diceva queste parole a Śalya quasi ridendo: 17 ' le parole che tu mi hai oggi detto o sovrano dei madra, riguardo Bhīmasena o illustre, sono vere non vi è alcun dubbio, 18 quel prode eroe, ventre-di-lupo è incline alla furia, e indifferente alla vita nel suo corpo quel supremo forte, 19 mentre viveva in incognito nella città di Virāṭa, allora per amore di Draupadī, confidando nelle sole braccia, in segreto restando uccideva Kīcaka e la sua gente, 20 oggi egli soverchiato dall'ira, e armato sul fronte della battaglia, potrebbe andar contro alla Morte stessa col suo bastone alzato a colpire, 21 invece il mio proposito così per lungo bramato, è questo o ucciderò io Arjuna in battaglia, o il conquista-ricchezze ucciderà me, e quando ci sarà con lo scontro di Bhīma, allora oggi si avvererà, 22 ucciso Bhīmasena, o resolo privo del carro, il pṛthāde mi attaccherà, e compirà il mio bene, ora, quanto tu pensi opportuno rapidamente appronta.' 23 udite le parole del figlio di Rādhā grand'anima, Śalya diceva in quel frangente queste parole al figlio del sūta: 24 ' affronta o grandi-braccia, il fortissimo Bhīmasena, abbattendo Bhīmasena tu allora otterrai Phalguna, 25 il desiderio che hai a lungo agitato, in cuor tuo, allora si avverrà o Karṇa io ti dico il vero.' 26 così apostrofato allora Karṇa di nuovo diceva a Śalya: ' o io ucciderò Arjuna in battaglia o il conquista-ricchezze ucciderà me, posta mente alla battaglia, vai ora vai!' così comandava, 27 allora Śalya rapido partiva sul carro o signore di popoli, verso dove il grande arciere Bhīma stava disperdendo l'esercito, 28 quindi un suono di strumenti musicali e un grande frastuono di tamburi, sorgeva o re dei re, nello scontro tra Karṇa e Bhīma, 29 Bhīmasena con grande furia il tuo periglioso esercito, con grandi e aguzze frecce disperdeva in ogni direzione quel forte, 30 quello scontro tumultuoso era terribile a vedersi o signore di popoli, era sanguinoso o grande re, la battaglia tra Karṇa e il pāṇḍava, quindi a lungo o re dei re, il pāṇḍava attaccava Karṇa, 31 e Karṇa, Vṛṣa il figlio del sole, scorgendolo avventarsi furioso lo colpiva al petto, in mezzo al busto con una freccia, e ancora quell'incomparabile anima lo riempiva con piogge di frecce, 32 ferito dal figlio del sūta, lo ricopriva di frecce, ma Karṇa lo colpiva con nove acuminate frecce ben levigate, 33 e poi Karṇa tagliava in due con un dardo piumato, nel mezzo il suo arco, quindi dopo avergli rotto l'arco lo colpiva in mezzo al petto, con una freccia affilatissima, da trapassare qualsiasi protezione, 34 ventre-di-lupo afferrato un altro arco colpiva il figlio del sūta, o re, nei punti vitali, ben conoscendoli con acutissime frecce, e lanciava un urlo quel forte, scuotento terra e cielo, 35 Karṇa gli scagliava contro venticinque frecce, simili a fiammeggianti meteore su un fiero e infuriato elefante nella selva, 36 quindi il pāṇḍava con le membra trafitte dai dardi, soverchiato dall'ira, cogli occhi rossi di furia e sdegno, per uccidere il figlio del sūta, 37 nel suo arco una suprema, potentissima, ed efficacissima freccia incoccava capace di frantumare le montagne, 38 e teso il suo arco fino alle orecchie, il figlio del vento, quel grande arciere con furia la scagliava per uccidere Karṇa, 39 quella freccia scagliata da quel fortissimo, con fragore di tuono, colpiva Karṇa sul campo come il fulmine una montagna, 40 colpito da Bhīmasena il figlio del sūta rampollo dei kuru, si sedeva sul piano del carro esanime, il comandante supremo, 41 allora il sovrano dei madra vedendo esanime il figliolo del sūta, col carro portava via dal campo Karṇa splendido in battaglia, 42 quindi sconfitto Karṇa Bhīmasena attaccava l'esercito di Dhṛtarāṣṭra come Indra l'armata dei dānava.” XXXV 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ grandemente difficoltosa fu questa impresa compiuta da Bhīma o Saṃjaya, con la quale Karṇa grandi-braccia, fu abbattuto sul piano del carro, 2 ' Karṇa da solo ucciderà in battaglia gli sṛñjaya assieme ai pāṇḍava!' così o sūta, mi disse ripetutamente Duryodhana. 3 ma vedendo sconfitto in battaglia il figlio di Rādhā da Bhīma, allora che altro fece mio figlio Duryodhana?” 4 Saṃjaya disse: “ scorgendo il figlio di Rādhā e del sūta svenuto nella grande battaglia, col grande esercito diceva ai suoi fratelli: 5 ' rapidi correte, fortuna sia a voi, a proteggere il figlio di Rādhā, che sprofondato nel periglioso gorgo di Bhīmasena, è in difficolta sul campo.' 6 comandanti dal re, pronti ad uccidere Bhīmasena, si avventarono furiosi come falene sul fuoco, 7 Śrutāyus, Durdhara, Krātha, Vivitsu, Vikaṭa, Sama, Niṣaṅgin, Kacacin, Pāśin e Nanda e Upananda 8 Duṣpradharṣa, Subāhu, Vātavega, e Suvarcas, Dhanurgrāha, Durmada, Sattvasama, e Saha, 9 questi fortissimi e valorosissimi, circondati da carri, raggiungendo Bhīmasena, lo circondarono da ogni parte, scagliarono fiotti di frecce, di vario tipo per ogni dove, 10 il fortissimo Bhīmasena però, da loro attaccato, di questi tuoi figli che si avventavano rapidamente o sovrano di uomini, cinquanta carri ne distruggeva assieme ad altri cinquanta carri, 11 e furioso con una freccia bhalla tagliava la testa di Vivitsu, coi suoi orrecchini ed elmo, simile a luna piena, e ucciso da Bhīma o grande re, cadeva a terra morto, 12 i fratelli veduto ucciso quel prode, da ogni parte o potente, attaccarono in battaglia Bhīma dal terribile ardimento, 13 quindi con altre due bhalla, a due tuoi figli in quel grande scontro, toglieva la vita sul campo, con terribile ardimento Bhīma, 14 i due caddero a terra come due alberi abbattuti dal vento, erano Vikaṭa e Sama, entrambi simili a figli di dèi o sovrano, 15 quindi veloce Bhīma spediva Krātha alla dimora di Yama, con una acutissima freccia, ed egli ucciso cadde al suolo, 16 fiere grida di dolore sorgevano allora o signore di genti, essendo uccisi o re, quei tuoi figli armati di arco, 17 il fortissimo Bhīmasena mentre il loro esercito era agitato, spediva alla dimora di Yama in battaglia Nanda e Upananda, 18 allora i tuoi figli fuggivano impauriti, in grande confusione, ma vedendo Bhīmasena simile in battaglia a Yama o al dio-distruttore, 19 e vedendolo uccidere i tuoi figli, il figlio del sūta dal grande intelletto, di nuovo spingeva i cavalli color delle oche selvatiche, dove stava il pāṇḍava, 20 quei cavalli incitati o grande re, dal sovrano dei madra, raggiunto il carro di Bhīmasena vi si scontrarono con foga, 21 quello scontro tumultuoso e terribile a vedersi o signore di popoli, di Karṇa e del pāṇḍava, sul campo era sanguinoso o grande re, 22 e vedendo o grande re, quei due grandi guerrieri scontrarsi, in me vi era la curiosita, di vedere come ora sarebbe finito, 23 allora in un momento senza troppo affano, quasi ridendo Karṇa rese privo del carro Bhīma dalle terribili imprese, 24 senza carro, quel migliore di bhārata, ridendo, simile al vento, con la mazza in mano, quel grandi-braccia saltava dal supremo carro, 25 e attaccando o re, settecento elefanti dalle grandi zanne, Bhīma abbatteva con violenza, col suo aspetto feroce quel tormenta-nemici, 26 sulle protezioni delle zanne, sugli occhi, sulle tempie e sul dorso, e nelle parti vitali ben conoscendole li copiva violentemente urlando, 27 allora fuggivano impautiti, ma spinti di nuovo indietro lo circondarono come nuvole di grande dimensione fanno col sole, 28 e questi settecento elefanti coi loro cavalieri, armi e insegne, stando a terra, li abbatteva con la mazza come il vento fa con le nuvole autunnali, 29 quindi ancora dei fortissimi elefanti del figlio di Subala, ne abbatteva cinquantadue il kuntīde in battaglia, 30 e poi più di cento carri, e altri fanti nemici a centinaia, il pāṇḍava distruggeva in battaglia, tormentando il tuo esercito, 31 tormentato dal quel sole che era Bhīma grand'anima, il tuo esercito si riduceva come una pelle caduta nel fuoco, 32 e i tuoi tremando di paura per Bhīma o toro dei bhārata, abbandonando Bhīma sul campo, fuggirono in ogni direzione, 33 e altri cinquecento carri, armati di tutto punto urlando, si avventarono rapidamente su Bhīma con frotte di frecce da ogni parte, 34 ma tutti quei carri cogli auriga, con le insegne, le bandiere e le armi, Bhīma abbatteva con la mazza, come Viṣṇu gli asura, 35 allora comandati da Śakuni, i cavalieri, celebrati come prodi, in tremila si avventarono su Bhīma armati di lance, spade e giavellotti, 36 andando incontro a quei veloci cavalli coi loro cavalieri, quell'uccisore di nemici, muovendosi in vari modi, li uccideva colpendoli, 37 di questi colpiti vi era un grande e generale frastuono, come di animali tagliati dai coltelli sacrificali o bhārata, 38 uccisi così i tremila supremi cavalieri del figlio di Subala, salito su un altro carro con furia, si avventava sul figlio di Rādhā, 39 ma Karṇa o re, il figlio di Dharma, uccisore di nemici copriva di frecce e ne abbatteva il conducente, 40 allora quel grande guerriero, vedendo il carro fuggire in battaglia, lo inseguva coprendolo di velocissime frecce dalle piume di airone, 41 mentre lui rincorreva il re coprendo cielo e terra di frecce, il figlio del vento furioso, lo copriva di un fiume di frecce, 42 girandosi allora rapidamente il figlio di Rādha, tormenta-nemici, ricopriva Bhīma da ogni parte di aguzze frecce, 43 Sātyaki o bhārata, mentre Karṇa era impegnato col carro di Bhīmasena, quell'incomparabile anima lo affiggeva, standogli al fianco, pur fortemente colpito dalle frecce, Karna si girava, 44 e quei due tori di tutti gli arcieri, si scontrarono l'un contro l'altro, e scagliando varie frecce splendevano quei due in grande spirito, 45 di quei due in cielo o re dei re, estesa e terribile a vedersi, appariva un fiera fiumana di frecce all'apparenza di stormi di uccelli, 46 né la luce del sole, né il cielo, luoghi o direzioni, allora noi potevamo distinguere per le frecce scagliate dai due a migliaia, 47 a mezzogiorno o re, bruciando il sole, il suo grande splendore era interamente coperto dalle frotte di frecce di Karṇa e del mādhava, 48 vedendo il figlio di Subala, Kṛtavarman, il dronīde, Kṛpa, e il figlio di Adhiratha, impegnati dai pāṇḍava, ancora si diedero alla fuga i kuru, 49 e il frastuono di questi che correvano, era fiero o signore di popoli, come di oceani agitati nella stagione piovosa, e faceva paura, 50 i due eserciti vedendosi violentemente agitati, reciprocamente nel grande agone, riempiendosi di grande gioia, si lanciarono uno sull'altro, 51 quindi sorgeva lo scontro mentre il sole era a metà del suo percorso, e mai battaglia fu vista prima, o ne fu udita una simile a quella, 52 schiere di truppe, scontrandosi violentemente in battaglia con schiere di truppe, si attaccavano con violenza come nuvole sul mare, 53 vi erano urla grandissime e vicendevoli tra quelle truppe, che risuonavano come il grande frastuono di oceani agitati, 54 scontrandosi reciprocamente i due eserciti pieni di foga, divenuti uno di due, erano come due fiumi in battaglia, 55 allora sorgeva quello scontro terribile a vedersi o signore di popoli, tra i kuru e i pāṇḍava, per desiderio di grande gloria, 56 urlando i kuru là con grida incessanti, si udivano o re, molti nomi invocati o bhārata, 57 dei loro parenti paterni, o materni in battaglia, si faceva offesa, o anche di quelli di virtuoso agire, si udivano i nomi in battaglia, 58 vedendo quei prodi offendersi reciprocamente sul campo, io avevo la certezza o re, che non sarebbero sopravissuti, 59 vedendo i corpi di questi furiosi dall'infinita energia, io avevo timore sulla fiera sorte che ne sarebbe avvenuta, 60 quindi i pāṇḍava o re, e i kaurava grandi guerrieri, si facevano a pezzi con affilate frecce, uccidendosi l'un l'altro.” XXXVI 1 Saṃjaya disse: “ quegli kṣatriya o grande re, volendosi uccidere vicendevolmente, di colpivano l'un l'altro in battaglia, con inimicizia reciproca, 2 schiere di carri, quelle di cavalli e quelle di uomini, erano da ogni parte, e le schiere di elefanti o grande re, si scontravano reciprocamente, 3 scontri di mazze, di barre di ferro, di palle di ferro rotolanti, di giavellotti, di fiondate, di bhuśuṇḍi da ogni parte 4 potevamo vedere in quella battaglia grandemente terribile, come cavallette volavano ovunque le piogge di frecce, 5 elefanti scontrandosi con elefanti si massacravano a vicenda, cavalli contro cavalli, e carri contro altri carri vi erano sul campo, e fanti contro schiere di fanti, e cavalli contro schiere di cavalli, 6 fanti uccidevano carri ed elefanti, e i carri, cavalli ed elefanti, e gli elefanti e i destrieri uccidevano in battaglia gli altri tre tipi di truppe, 7 tra quei prodi che si avventavano urlandosi reciprocamente, una terribile scontro nasceva, come di ecatombe di animali, 8 la terra splendeva piena di sangue o bhārata, come il suolo coperto di rosse coccinelle, nella stagione piovosa, 9 o come degli abiti puliti del color dell'oro, indossati da una scura fanciulla, così appariva la terra, adornata da carni e sangue, era come ammantata d'oro, 10 di teste tagliate, e di braccia assieme alle gambe, di orrecchini e gioielli dispersi o bhārata, 11 di collane d'oro, di bende superiori e dei corpi degli arcieri e di corazze, e di bandiere, grandi quantità là cadevano a terra, 12 elefanti scontrandosi con altri elefanti, si colpivano con le punte delle zanne, e questi pachidermi feriti dalle zanne, quasi fulgevano, 13 colle membra imbrattate di sangue, parevano emettere talco rosso, apparivano come montagne che perdevano i loro decori di minerali, 14 le lance scagliate dai loro cavalieri, e le molte che tornavano indietro, altri elefanti le afferravano colle proboscidi, e le rompevano, 15 quei grandi elefanti splendevano con le armature rotte dalle frecce, come montagne d'inverno o grande re, private dalle nuvole, 16 dalle frecce colle cocche d'oro coperti, splendevano quei grandi elefanti, come montagne o mio signore, dalle cime incendiate da meteore, 17 alcuni elefanti colpiti da altri elefanti, simili a montagne, a terra cadevano in quella battaglia, come alate montagne, 18 altri pachidermi fuggivano, feriti da spiedi, con le ferite aperte, sui lobi frontali e tra le zanne, cadevano a terra nella grande battaglia, 19 altri ruggivano come leoni, producendo terrificanti suoni, molti morivano o re, e altri urlavano di dolore, 20 i cavalli uccisi dalle frecce, coperti dai loro legacci d'oro, urlavano e morivano, e si aggiravano per ogni dove, 21 altri massacrati, agitandosi sul terreno, compivano movimenti di vario tipo, feriti da frecce e lance, 22 gli uomini invece, colpiti a terra chiamavano in aiuto o mio signore, vedendo là i parenti, e altri i padri, e altri ancora i nonni, 23 e vedendone là alcuni o bhārata, e altri che fuggivano, si gridavano l'un l'altro chiamando i nomi di famiglia, 24 le loro braccia tagliate o grande re, adornate d'oro, si alzavano, si agitavano, cadevano e rimbalzavano, 25 quindi cadevano a terra, tremanti a migliaia, e altri facevano scatti sul campo, come agitati serpenti, 26 queste braccia, erano simili a serpi sinuose, spalmate di sandalo o signore di popoli, violentemente imbrattate di sangue, splendevano come bandiere d'oro, 27 e così infuriando una fiera confusione, in ogni luogo, alla cieca combattevano uccidendosi a vicenda, 28 nella confusione di armi che volavano, e pieno della polvere del terreno, nessuno o re, poteva riconoscere amici e nemici, coperto dalle tenebre, 29 quindi vi era una scontro di crudele aspetto e terrificante, e grandi fiumi di sangue si producevano là di continuo, 30 le teste rotte come pietre, i capelli per piante ed erbe, pieni di numerose ossa, e di eccellenti frecce e ottimi archi, 31 con carni per fango e limo, terribile per la quantità di sangue, questo fiume scorreva aumentando il regno di Yama, 32 questi fiumi di orribile aspetto, conducendo alla dimora di Yama, bagnandoli ed immergendoli, generavano timore negli kṣatriya, 33 e tra i carnivori o tigre fra gli uomini, che urlavano qua e là, sorgeva una terribile lotta simile alla città del re dei morti, 34 in piedi ovunque vi erano innumerevoli corpi senza testa, e là danzano schiere di demoni soddisfatti da carni e sangue, 35 bevendo là il sangue e bevendo il grasso liquor o bhārata, felici tra grasso, midollo e liquor, e soddisfatti per la carne, aggirarsi si vedevano la schiere di corvi e avvoltoi, 36 i guerrieri in battaglia o re, abbandonando ogni paura, difficile a farsi, proclamando il voto di guerra, compivano imprese senza paura, 37 sul campo pieno di frecce e lance, e denso di schiere di carnivori, i guerrieri agivano a schiere, proclamando il proprio valore, 38 l'un l'altro si udivano chiamare i nomi di famiglia o bhārata, i nomi dei padri, in battaglia, e i nomi di entrambi le stirpi, 39 molti scontri là si udivano o signore di popoli, di guerrieri che si uccidevano vicendevolmente con lance, tridenti e giavellotti, 40 e infuriando quella terribile battaglia di orrido aspetto, sprofondava l'esercito kaurava, come una nave rotta sul mare.” XXXVII 1 Saṃjaya disse: “ infuriando allora la battaglia, immergendovisi gli kṣatriya, sul campo si udiva il grande rumore del gāṇḍīva o mio signore, 2 laddove il pāṇḍava faceva strage dei saṃśaptaka, e di kosala, e dell'esercito nārāyaṇa, o sovrano, 3 i saṃśaptaka però in battaglia da ogni parte scagliavano piogge di frecce davanti al pṛthāde, furenti e in cerca di vittoria, 4 quel potente o re, quella violenta pioggia rapidamente abbatteva, e il pṛthāde quel migliore sul carro, si ingaggiava in battaglia, massacrando, 5 respinto l'esercito di carri con dardi affilati a pietra, con piume di airone, il pṛthāde assaliva in battaglia il grande guerriero Suśarman, 6 quel migliore dei guerrieri su carro lo innondava di piogge di frecce, ma ancora i saṃśaptaka erano schierati in battaglia contro il pṛthāde, 7 ma Suśarman allora, colpendo il pṛthāde con nove rapidi dardi, e con altre tre frecce colpiva Janārdana al braccio destro, quindi con una freccia bhalla ne colpiva l'insegna o mio signore, 8 quella grande suprema scimmia creata da Viṣvakarman, lanciava un fortissimo grido, terrorizzando colle sue urla, 9 e udendo l'urlo della scimmia, tremava il tuo esercito, e preso da grande terrore, privo di movimenti si accasciava, 10 allora quell'esercito schierato senza muoversi o sovrano, appariva come la foresta di Citraratha, piena di ogni tipo di fiore, 11 recuperati i sensi, allora i tuoi guerrieri o migliore dei kuru, innondavano Arjuna di frecce, come nuvole una montagna, e tutti circordarono quindi il grande carro del pāṇḍava, 12 questi raggiunti i cavalli, le due ruote del carro e anche il timone o bhārata, con forza e rapidamente allora lanciavano un ruggito leonino, 13 e altri afferrarono le grandi braccia del lunghi-capelli, e altri ancora da sciocchi afferrarono il pṛthāde o grande re, che stava sul carro, 14 il lunghi-capelli allora agitando le braccia, sul fronte della battaglia, li abbatteva tutti come un cattivo elefante fa coi suoi cavalieri, 15 quindi furioso in battaglia, il pṛthāde circondato da quei grandi guerrieri, e vedendo afferrato il suo carro, e pure attaccato il lunghi-capelli, quelli che erano sui carri e i molti fanti abbatteva, 16 quindi i guerrieri vicini, con armi da vicino, e frecce li faceva desistere sul campo, e diceva questo al lunghi-capelli: 17 ' guarda Kṛṣṇa, o grandi-braccia, le schiere dei saṃśaptaka, impegnati in terribili imprese, da me colpiti a migliaia, 18 non vi è nessun uomo sulla terra che possa vincere una così fiera schiera di carri, al mondo eccetto me o toro degli yadu.' 19 ciò detto, Bībhatsu dava fiato alla devadatta, e pure Kṛṣṇa riempiva cielo e terra colla sua pāñcajanya, 20 udendo però il suono delle conchiglie, l'armata dei saṃśaptaka, si agitava o grande re, e divenne fortemente intimorita, 21 quindi il pāṇḍava uccisore di eroi nemici, rendeva immobili i loro piedi usando ripetutemante o grande re l'arma detta dei nāga, 22 la quale usando in battaglia, il pṛthāde rendeva paralizzati i loro piedi, e questi coi piedi paralizzati dal pāṇḍava grand'anima, restavano immobili o re, come se fossero stati di ferro, 23 e il rampollo di Pāṇḍa uccideva allora quei guerrieri immobilizzati, come Indra fece coi daitya un tempo, quando uccise Tāraka, 24 questi colpiti in battaglia lasciarono andare il grande carro, e cominciarono a gettar via tutte le loro armi, 25 allora Suśarman o re dei re, vedendo preso l'esercito, quel grande guerriero, faceva apparire rapido l'arma detta di Suparṇa, 26 quindi degli uccelli accorsero divorando quei nāga, e i nāga vedendo quegli uccelli fuggivano via o sovrano, 27 e quell'esercito liberato dai legami ai piedi o signore di popoli, appariva come il sole che tormenta le creature, quando si libera da stormi di nubi, 28 liberati questi guerrieri, verso il carro di Phalguna, scagliarono frotte di frecce, e di altre armi o mio signore, 29 quella grande pioggia di frecce distruggendo con piogge di frecce, il figlio di Indra uccisore di eroi nemici, arrestava quei soldati, 30 Suśarman allora o re, con una freccia ben levigata, avendo colpito Arjuna al petto, lo colpiva con altre tre frecce, profondamente ferito, agitandosi si sedeva sul piano del carro, 31 recuperati i sensi, allora l'eroe dai bianchi cavalli con Kṛṣṇa per auriga, quell'infinita anima, manifestava con rapididità l'arma detta di Indra, e allora migliaia di frecce volavano o mio signore, 32 e in tutti i luoghi si vedevano uccisi degli elefanti o sovrano, e cavalli e carri, in battaglia, da centomila armi, 33 ed essendo colpito l'esercito, allora una grande paura entrava, nelle schiere dei saṃśaptaka, e dei loro protettori o bhārata, nessun uomo là era in grado di combattere contro Arjuna, 34 davanti a tutti quei valorosi, uccideva quel grande esercito, e noi lo vedevamo andar distrutto, incapaci di agire con ardimento, 35 il figlio di Pāṇḍu avendo ucciso una miriade di guerrieri sul campo, appariva in battaglia o re, come un fuoco acceso senza fumo, 36 quattordicimila di quelli che erano rimasti o bhārata, una miriade di carri, e tremila elefanti, 37 allora di nuovo i saṃśaptaka circondarono il conquista-ricchezze decisi alla morte, oppure tornando colla vittoria, 38 là vi era una grande battaglia tra i tuoi o signore di popoli, contro il forte e prode pāṇḍava detto il coronato.” XXXVIII 1 Saṃjaya disse: “ Kṛtavarman, Kṛpa, il droṇide, e il figlio del sūta o mio signore, Ulūka, il figlio di Subala, e il re assieme ai suoi fratelli, 2 vedendo sprofondare l'esercito, pieno di paura per il figlio di Pāṇḍu, si avventarono a sollevarlo con forza come fosse una nave rotta sul mare, 3 quindi per un po' vi fu un grande scontro o bhārata, da far tremare i vili, ed aumentare la gioia ai prodi, 4 da Kṛpa furono scagliate in battaglia piogge di frecce, gli sṛñjaya cadevano giù come stormi di cavallette, 5 Śikhaṇḍin però, allora infuriato si avventava rapido sul gautama, e scagliava ovunque piogge di frecce sul brahmano, 6 ma Kṛpa maestro d'armi, abbattuta quella pioggia di frecce, furioso colpiva Śikhaṇḍin in battaglia con dieci frecce, 7 allora Śikhaṇḍin adirato con sette frecce, sul campo colpiva violentemente Kṛpa, con le sue veloci frecce dalle piume di airone, 8 allora Kṛpa pur fortemente ferito dalle frecce, quel grande guerriero, quel migliore dei ri-nati, rendeva il nipote di Pṛṣata privo di carro, cavalli e auriga, 9 il grande guerriero balzato perciò dal veicolo coi cavalli uccisi, afferrato scudo e spada, si avventava sul virtuoso brahmano, 10 ma mentre si precipitava rapido, con dardi ben levigati, lo ricopriva sul campo, e questo apparve un portento, 11 e là noi vedemmo questo vero portento, come di pietre galleggianti, che immobile in battaglia o re, se ne stava Śikhaṇḍin, 12 ma veduto Śikhaṇḍin oscurato da Kṛpa o migliore dei sovrani, Dhṛṣṭadyumna grande sul carro, rapido si avventava su Kṛpa, 13 ma mentre Dhṛṣṭadyumna si avventava contro il carro del figlio di Śaradvat, lo arrestava con violenza il grande guerriero Kṛtavarman, 14 e anche Yudhiṣṭhira che correva verso il carro del figlio di Śaradvat, coi suoi figli e il suo esercito, fu arrestato dal figlio di Droṇa, 15 e Nakula e Sahadeva questi due abilissimi e grandi guerrieri, li affrontava tuo figlio, coprendoli con una pioggia di frecce, 16 e Bhīmasena, assieme ai karūṣa, ai kekaya e agli sṛñjaya venivano arrestati in battaglia da Karṇa il figlio del sole o bhārata, 17 e allora Kṛpa il figlio di Śaradvat, delle frecce in battaglia scagliava a Śikhaṇḍin, volendo bruciarlo in grande fretta o mio signore, 18 quelle frecce da lui scagliate, interamente adornate d'oro, le tagliava imbracciando e muovendo ripetutamente la spada, 19 allora il gautama lo scudo dalle cento lune, del nipote di Pṛṣata faceva a pezzi con rapide frecce, e quindi le genti lanciarono urla, 20 senza scudo o grande re, con la spada in pugno si avventava, caduto in potere di Kṛpa, come un folle nelle fauci della morte, 21 verso quel fortissimo, afflitto e tormentato dalle frecce del figlio si Śaradvat, il figlio di Citraketu o re, Suketu, rapido correva, 22 scagliando al brahmano molte aguzze frecce sul campo, si precipitava quell'anima incommensurabile, verso il carro del gautama, 23 ma vedendo in difficoltà sul campo il brahmano dai saldi voti, Śikhaṇḍin allora rapido si ritirava o migliore dei re, 24 Suketu invece o re, colpito il gautama con nove frecce, lo colpiva con altre settanta e di nuovo con tre frecce, 25 e il suo arco e freccia, ancora tagliava o mio signore, e con una freccia il suo conducente colpiva violentemente nelle parti vitali, 26 il gautama allora infuriato, afferrato un nuovo robusto arco, colpiva in tutte le parti vitali Suketu con trenta frecce, 27 scosso in tutte le membra, tremava sull'ottimo carro, come trema un albero violentemente scosso in un terremoto, 28 e mentre lui vacillava dal corpo la testa splendente di orecchini, col suo turbante e l'elmo, abbatteva con un dardo a rasoio, 29 quella testa cadeva a terra, come carne caduta da un falco, allora il suo corpo poi cadeva raggiungendo la terra, 30 ucciso costui o grande re, i suoi fanti al seguito, abbandonando sul campo il gautama, fuggirono in ogni direzione, 31 arrestando però in battaglia Dhṛṣṭadyumna, il fortissimo Kṛtavarman diceva eccitato al nipote di Pṛṣata:' fermati, fermati.' 32 quindi vi fu un tumultuoso scontro tra il vṛṣṇi e il nipote di Pṛṣata sul campo, come la lotta di due falchi per afferrare della carne o sovrano, 33 Dhṛṣṭadyumna dunque in battaglia colpiva il figlio di Hṛdika con nove frecce al petto, e con furia pressava il figlio di Hṛdika, 34 Kṛtavarman però fieramente colpito in battaglia dal nipote di Pṛṣata, copriva di frecce il nipote di Pṛṣata, il suo auriga e i suoi cavalli, 35 oscurato col suo carro o re, Dhṛṣṭadyumna non si vedeva, come il sole ricoperto di nuvole all'arrivo della pioggia, 36 dispersa quella schiera di frecce con dardi adornati d'oro, Dhṛṣṭadyumna splendeva in battaglia o re, colle sue ferite, 37 quindi il nipote di Pṛṣata infuriato, una terribile pioggia di frecce raggiungendo Kṛtavarman gli scagliava quel comandante supremo, 38 mentre rapida volava quella pioggia ininterrotta di frecce, il figlio di Hṛdika con molte migliaia di frecce la distruggeva sul campo, 39 vedendo però abbattuta sul campo la pioggia di frecce dura da abbattere, assalendo Kṛtavarman, il nipote di Pṛṣata lo arrestava, 40 e rapido spediva il suo conducente alla dimora di Yama, con una freccia bhalla dai bordi taglienti, e costui ucciso cadeva dal carro, 41 e il forte Dhṛṣṭadyumna avendo vinto quel grande guerriero nemico, rapido arrestava con le frecce in battaglia i kaurava, 42 quindi i tuoi guerrieri, assalirono Dhṛṣṭadyumna, e dopo aver lanciato ruggiti leonini, allora sorgeva lo scontro.” XXXIX 1 Saṃjaya disse: “ il droṇide vedendo Yudhiṣṭhira protetto dal suo esercito, e dai prodi figli di Draupadī, lo attaccava con contentezza, 2 scagliando terribili frotte di frecce, affilate a pietra e con la cocca d'oro, e facendo mostra di vari movimenti, di istruzione ben appresa e di destrezza di mano, 3 quindi riempiva il cielo con frecce, e con divine armi attivate da mantra, copriva Yudhiṣṭhira sul campo, quell'esperto d'armi, 4 nulla si poteva scorgere, coperto come era dalle frecce del droṇide, tutto il fronte della battaglia era divenuto fatto di frecce, 5 quel fiume di frecce di carattere divino, fiume adornato d'oro, splendeva o migliore di bhārata, come una massa fissa in cielo, 6 essendo coperto il campo o re, da quel luminoso fiume di frecce, una tenebra come di nuvole nasceva in cielo coperto dalle frecce, 7 e là noi vedemmo un portento, per tale natura delle frecce, che non cadevano a terra, scorgendo il valore del droṇide, 8 e veduta colà la destrezza del figlio di Droṇa grande sul carro, si stupivano o grande re, a non poterlo vedere, tutti i re, come non si può guardare il sole ardente, 9 Sātyaki pur impegnandosi e pure il pāṇḍava il dharmarāja, e gli altri soldati non potevano eguagliarne il valore, 10 cosi colpito l'esercito, i figli di Draupadī grandi guerrieri, Sātyaki, e il dharmarāja, e i pāñcāla schierati insieme, appandonando ogni paura della morte, attaccavano il fiero droṇide, 11 Sātyaki colpito il droṇide con venticinque dardi appuntiti a pietra, ancora lo colpiva con sette frecce adornate d'oro, 12 Yudhiṣṭhira con settantatre, e Prativindhya con altre sette, Śrutakarman con tre frecce, e Śrutakīrti con altre sette, 13 Sutasoma con nove, e Śatānīka con sette, e molti altri prodi guerrieri lo colpivano ovunque, 14 fortemente adirato allora o re, soffiando come una serpe velenosa, controcolpiva Sātyaki con venticinque dardi affilati a pietra, 15 e Śrutakīrti con altre nove, e Sutasoma con cinque, con otto anche Śrutakarman, e Prativindhya con tre frecce, Śatānīka con nove e il figlio di Dharma con sette, 16 e anche i rimanenti guerrieri li colpiva ciascuno con due frecce, con affilate frecce tagliava allora l'arco di Śrutakīrti, 17 e Śrutakīrti grande guerriero, afferrato un altro arco, colpito il droṇide con tre, lo ricolpiva con altre acuminate frecce, 18 allora il droṇide o grande re, con una pioggia di frecce o bhārata, ricopriva l'esercito, e con altre frecce interamente i sovrani, 19 quindi ancora quell'anima incommensurabile, l'arco del dharmarāja tagliava il droṇide e ridendo lo colpiva con tre frecce, 20 allora il figlio di Dharma o re, afferrava un altro arco, e colpiva il doṇide con settanta dardi e lo feriva alle braccia e al petto, 21 Sātyaki, allora infuriato, mentre il droṇide attaccava in battaglia, con una affilata mezzaluna tagliatogli l'arco, forte urlava, 22 il droṇide coll'arco rotto, con una lancia quel migliore dei lanceri, rapidamente abbatteva dal carro il conducente del nipote di Śini, 23 quindi il potente figlio di Droṇa afferrato un altro arco, copriva il nipote di Śini con una pioggia di frecce o bhārata, 24 i suoi cavalli in fuga sul campo essendo caduto il conducente del carro, apparivano correre qua e là o bhārata, 25 alcuni con Yudhiṣṭhira in testa innondavano violentemente il droṇide, quel migliore di tutti gli armati, scagliando aguzze frecce, 26 vedendoli arrivare con fiero aspetto, il potente figlio di Droṇa, ridendo li arrestava nella grande battaglia, 27 quindi acceso di cento frecce, il droṇide, grande guerriero bruciava il fianco dell'armata, sul campo come il fuoco un bosco nella foresta, 28 l'esercito del figlio di Pāṇḍu tormentato dal figlio di Droṇa, si agitava o migliore dei bhārata come un estuario per una balena, 29 e vedendo o grande re, l'ardimento del figlio di Droṇa, essi pensavano che tutti i pāṇḍava sarebbero stati uccisi dal figlio di Droṇa, 30 Yudhiṣṭhira però, rapidamente avvicinando il droṇide grande guerriero, sommerso dall'ira e furore, diceva al figlio di Droṇa: 31 ' tu non mi porti affetto, tu non hai gratitudine, giacché o tigre fra gli uomini oggi mi vuoi uccidere, 32 il brahmano deve compiere il tapas, il dono e lo studio, e lo kṣatriya deve tendere l'arco, così tu sei un brahmano solo di nome, 33 e sotto i tuoi occhi o grandi-braccia, io vincerò in battaglia i kaurava, compi dunque questa impresa in battaglia, tu sei di certo un falso brahmano.' 34 così apostrofato o grande re, il figlio di Droṇa, quasi ridendo, pensando a cosa fare, null'altro disse ancora, 35 e senza dire più nulla con una pioggia di frecce ricopriva il pāṇḍava in battaglia, furioso come il distruttore contro le creature, 36 ricoperto dunque allora dal figlio di Droṇa o mio signore, il pṛthāde, rapidamente partitosi, abbandonando il grande esercito, 37 e ritiratosi dunque Yudhiṣṭhira il figlio di Dharma, il figlio di Droṇa si fermava o re a rimproverare quella grande anima, 38 quindi il re Yudhiṣṭhira lasciato il droṇide nella grande battaglia, si precipitava verso il tuo esercito, pronto a sanguinose imprese.” XL 1 Saṃjaya disse: “ arrestando Bhīmasena circondato da pāñcāla, cedi, e kekaya, il figlio del sole in persona lo ricopriva di frecce, 2 quindi i cedi e i kārūṣa, e gli sṛñjaya grandi guerrieri, sotto gli occhi di Bhīmasena, Karṇa con grande furia li massacrava, 3 Bhīmasena allora lasciando dietro Karṇa il migliore sul carro, partiva contro l'esercito kaurava come un fuoco acceso contro un bosco secco, 4 e pure il figlio del sūta uccideva a migliaia in battaglia, pāñcāla, kekaya e gli sṛñjaya grandi arcieri, 5 il pṛthāde coi saṃśaptaka, ventre-di-lupo coi kaurava, e pure Karṇa coi pāñcāla, questi grandi guerrieri compirono grandi stragi, 6 gli kṣatriya bruciati da questi tre supremi fuochi, trovarono la morte in battaglia o re, per il tuo cattivo consiglio, 7 allora Duryodhana furioso colpiva Nakula con nove frecce o migliore dei bhārata, e pure i suoi quattro cavalli, 8 quindi ancora il sovrano tuo figlio, anima incomparabile, con una rasoiata tagliava l'insegna d'oro di Sahadeva, 9 Nakula però infuriato con settantatre dardi colpiva tuo figlio in battaglia o re, e Sahadeva lo colpiva con altre cinque, 10 entrambi quei due supremi bhārata, i migliori di tutti gli arcieri, con grande furia lui li colpiva al petto, ciascuno con cinque frecce, 11 quindi con altre due frecce bhalla faceva a pezzi gli archi dei due gemelli, e ridendo o re, li colpiva con altre sette, 12 i due, altri migliori archi, belli come l'arco di Śakra, afferrando, apparivano quei due prodi, come due figli divini in battaglia, 13 quindi quei due fratelli impetuosi in battaglia o sovrano, il fratello innondavano di terribili frecce, come due grandi nubi una montagna, 14 allora furioso o grande re, tuo figlio grande guerriero, copriva di frecce piumate, quei due grandi arcieri dei figli di Pāṇḍu, 15 solo il cerchio del suo arco appariva sul campo o bhārata, e le frecce si vedevano volare da ogni parte, 16 e i due pāṇḍava apparivano, coperti dalle sue frecce, come in cielo sole e luna privi di luce perché coperti da nubi, 17 ma quelle frecce o grande re, appuntite a pietra e con la cocca d'oro, coprivano tutti i luoghi come fanno i raggi del sole, 18 coperto così il firmamento divenuto quasi fatto di frecce, l'aspetto dei due gemelli appariva come quello di Yama alla fine dei tempi, 19 ma veduto il grande valore di tuo figlio, i grandi guerrieri, pensavano che i due figli di Mādrī fossero giunti vicini alla morte, 20 allora il comandande dell'armata o re, del pāṇḍava grand'anima, il nipote di Pṛṣata, correva dove stava il re Suyodhana, 21 superati quindi i due figli di Mādrī prodi e grandi guerrieri, Dhṛṣṭadyumna colpiva tuo figlio colle sua frecce, 22 e tuo figlio anima incomparabile, fortemente sdegnato, colpiva il pāñcālya, ridendo con venticinque frecce o toro fra gli uomini, 23 quindi ancora tuo figlio anima incomparabile, o signore della terra, colpito che ebbe il pāñcāla con sessantacinque frecce, lanciava un urlo, 24 e il suo arco con la freccia incoccata, difficile da tenere in mano o mio signore, con una freccia affilata come rasoio il re gli tagliava sul campo, 25 gettato l'arco rotto, il pāñcāla tormenta-nemici, ne afferrava rapido un altro arco nuovo e potentissimo, 26 e bruciando quasi per la violenza, cogli occhi rossi per la furia, splendeva il grande arciere Dhṛṣṭadyumna con le ferite aperte, 27 soffiando come un serpente, Dhṛṣṭadyumna scagliava per uccidere il supremo dei bhārata quindici frecce, 28 questi dardi appuntiti a pietra trapassando la corazza incrostata d'oro del re, entrarono con forza nel terreno, con le loro piume di airone e di pavone, 29 fieramente ferito o grande re, tuo figlio appariva come un kiṃśuka coi suoi fiori, adornato di fiori in primavera, 30 con l'armatura lacerata dalle frecce e la pelle sofferente per i colpi, furioso tagliava l'arco di Dhṛṣṭadyumna con una freccia bhalla, 31 e mentre aveva l'arco rotto, rapidamente il sovrano con dieci frecce o re, lo colpiva in mezzo agli occhi, 32 queste ben lucidate dall'artefice, illuminavano il suo viso come nere api in cerca di miele, un campaka fiorito, 33 il sapiente Dhṛṣṭadyumna gettato l'arco rotto, prendeva rapidamente un altro arco e sedici bhalla, 34 quindi uccisi i cavalli di Duryodhana, e il suo auriga con cinque, con una freccia bhalla ne tagliava l'arco incrostato d'oro 35 il carro coi suoi strumenti, il parasole, lancia, spada, mazza e bandiera di tuo figlio con nove altre bhalla tagliava il nipote di Pṛṣata, 36 e bella coi suoi bracciali d'oro e un elefante magnifico fatto di gemme, quella insegna del signore dei kuru, videro cadere tutti i principi, 37 e mentre Duryodhana era privo di carro, con tutte le armi infrante in battaglia, i suoi fratelli uterini corsero a proteggerlo o toro dei bhārata, 38 Daṇḍadhāra fatto salire il sovrano sul carro o re, lo portava via davanti agli occhi del perplesso Dhṛṣṭadyumna, 39 Karṇa invece vinto Sātyaki, per raggiungere il re quel fortissimo, una fiera freccia scagliava in battaglia contro l'uccisore di Droṇa, 40 dietro a lui avanzava rapido il nipote di Śini colpendolo con le frecce, come un elefante colpisce un altro elefante da vicino colle zanne, 41 grande era o bhārata la battaglia di Karṇa e del nipote di Pṛṣata, in mezzo ai tuoi guerrieri grandi anime, 42 nessun guerriero dei nostri e dei pāṇḍava si mostrava a volger le spalle, quando Karṇa rapido si avventava sui pāñcāla, 43 in quel frangente o migliore degli uomini, una strage di uomini, cavalli ed elefanti, si produceva da entrambi le parti o re, alla metà di quel giorno, 44 i pāñcāla però o grande re, rapidi e bramosi di vittoria, da ogni parte si avventavano su Karṇa come fuochi su un albero, 45 il figlio di Adhiratha, infuriato, disperdendo questi eccitati, con le punte delle sue frecce, li attaccava di fronte, 46 Vyāghraketu, Suśarman, Śaṅku, Ugra e Dhanaṃjaya, Śukla, e Rocamāna, e l'invincibile Siṃhasena, 47 questi valorosi, con una schiera di carri circondarono quel supremo uomo, che scagliava frecce, il furioso Karṇa splendido in battaglia, 48 questi otto prodi guerrieri, quel potente sovrano di uomini, il figlio di Rādha uccideva con otto aguzze frecce, 49 e quindi o grande re, il potente figlio del sūta altre molte migliaia di guerrieri esperti d'arme uccideva, 50 Viṣṇu, Viṣṇukarman, e Devāpi, e Bhadra, e Daṇḍa sul campo o re, e Citra, Citrayudha e Hari, 51 Siṃhaketu, Rocamāna, e Śalabha grande sul carro, con grande furia uccideva questi grandi guerrieri dei cedi, 52 il corpo del figlio di Adhiratha intento a prendere le loro vite, grande e potente come quello di Rudra era imbrattato di sangue in ogni membra, 53 là o bhārata gli elefanti colpiti dalle frecce di Karṇa, fuggivano spaventati dappertutto, facendo grande confusione, 54 e cadevano al suolo in battaglia, trafitti dalle frecce di Karṇa, lanciando vari suoni come montagne colpite dal fulmine, 55 cadendo in ogni luogo elefanti, cavalli e uomini, e i percorsi intralciati dai carri, la terra ne era coperta, 56 né Bhīṣma, né Droṇa e nessun altro dei tuoi in battaglia, compirono una tale impresa come quella da lui fatta sul campo, 57 tra gli elefanti, i carri e i cavalli, e tra gli uomini, il figlio del sūta o tigre fra gli uomini compì una grande distruzione, 58 come un leone si mostra senza paura agendo in mezzo alle prede, così in mezzo ai pāñcāla, senza alcun timore agiva Karṇa, 59 e come un leone mette in fuga in ogni direzione i branchi di animali, così Karṇa metteva in fuga le schiere dei carri dei pāñcāla, 60 e come, caduta nelle fauci di un leone non sopravvive nessuna preda, così quei grandi guerrieri non sopravvivevano scontrandosi con Karṇa, 61 come la gente brucia cadendo nel fuoco che tutto possiede fiammeggiante, così gli sṛñjaya o bhārata erano bruciati in battaglia dal fuoco che era Karṇa, 62 da solo Karṇa tra i cedi e i pāñcāla o bhārata, chiamandoli per nome uccideva molti di quei famosi valorosi, 63 io pensavo o signore di uomini, vedendo il valore di Karṇa, che nessun singolo pāñcālya potesse salvarsi vivo, dal figlio di Adhiratha, 64 disperdendo i pāñcāla in battaglia il potente figlio del sūta, attaccava con grande furia Yudhiṣṭhira il figlio di Dharma, 65 e Dhṛṣṭadyumna e i figli di Draupadī o mio signore, attorniarono il re uccisore di nemici, e pure altre genti a centinaia, 66 Śikhaṇḍin, Sahadeva e Nakula e pure suo figlio, e Janamejaya, e il nipote di Śini, e molti dei prabhadraka, 67 costoro messo avanti Dhṛṣṭadyumna in battaglia tutti di incomparabile splendore si mossero contro Karṇa che scagliava frecce, 68 allora il figlio di Adhiratha da solo sul campo abbatteva molti cedi, pāñcāla e pāṇḍava come Garuḍa fa coi serpenti, 69 Bhīmasena però infuriato, da solo contro kuru, madra e kekaya, sul campo combattendo quel grande arciere molto splendeva, 70 là degli elefanti colpiti alla parti vitali dalle frecce di Bhīmasena, cadevano coi cavalieri morti, facendo tremare la terra, 71 cavalli coi cavalieri uccisi, e i fanti morti giacevano sul campo lacerati, emettendo molto sangue, 72 a migliaia i guerrieri sui carri caduti lasciando le armi, e quelli integri apparivano come morti per la paura di Bhīma, 73 da carri, cavalli, da auriga, e fanterie e pure da elefanti massacrati dalle frecce di Bhīmasena, era piena la terra, 74 paralizzato se ne stava l'esercito pressato da Bhīmasena, l'armata di Duryodhana o re, era priva di coraggio e coperta di ferite, 75 immobile in quel tumulto era e scoraggiata nella grande battaglia, come fosse l'oceano o sovrano al tempo della bonaccia, 76 pur dotato di forza di valore e di furia, con forza massacrato era dalle frecce l'esercito di tuo figlio allora, umido di fiotti di sangue, e immerso nel sangue era, 77 il figlio del sūta, furioso, era in battaglia contro l'esercito dei pāṇḍava, e Bhīmasena disperdendo i kuru là molto splendeva, 78 infuriando quella sanguinosa battaglia, meravigliosa a vedersi, e avendo ucciso in mezzo allo scontro, molti dei saṃśaptaka, 79 Arjuna il migliore dei vincitori, allora diceva a Vāsudeva: 'è in rotta questo esercito che combatte o Janārdana, 80 i grandi guerrieri dei saṃśaptaka colle loro schiere sono in fuga, incapaci di sostenere le mie frecce, come le antilopi il ruggito del leone, 81 è disperso il grande esercito degli sṛñjaya nel grande scontro, l'insegna del sapiente Karṇa o Kṛṣṇa che ha una cinghia di elefante, si vede agire costantemente in mezzo all'armata del re, 82 nessun altro grande guerriero è in grado di vincere Karṇa in battaglia, tu sai come Karṇa possiede grande valore nel combattere, 83 vai dunque là dove sta Karṇa, egli sta mettendo in fuga il nostro esercito, (...) 84 lasciando questa battaglia, vai dal figlio del sūta, grande sul carro, non cedere alla stanchezza o Kṛṣṇa, o agisci come credi.' 85 udito ciò o grande re, Govinda quasi ridendo, diceva ad Arjuna: 'rapidamente colpisci i kaurava o pāṇḍava.' 86 quindi spinti da Govinda i cavalli color delle oche, penetrarono nel tuo esercito trasportando Kṛṣṇa e il pāṇḍava, 87 quei bianchi cavalli adornati d'oro incitati dal Lunghi-capelli, essendo penetrati nel tuo esercito, lo aprivano in ogni parte, 88 avendo aperto il grande esercito, penetrandovi il lunghi-capelli e Arjuna, furiosi cogli occhi rossi d'ira, splendevano di grande splendore, 89 bramosi di lotta, sfidati dai nemici sull'altare della battaglia, i due erano come i divini aśvin invitati al sacrificio nella loro festa, 90 furiosi quelle due tigri fra gli uomini, divennero violenti, nella grande battaglia, come due elefanti scatenati dal suono delle mani, 91 Phalguna penetrando nello schieramento dei carri e nelle schiere di cavalli, agiva in mezzo all'armata, come fosse il Distruttore con il suo laccio in pugno, 92 vedutolo quindi sul campo attaccare il tuo esercito o bhārata, di nuovo tuo figlio incitava le schiere dei saṃśaptaka, 93 quindi con mille carri e trecento elefanti, e quattordicimila cavalli in quella grande battaglia, 94 e duecentomila fanti armati di arco, tutti prodi, di chiara fama, esperti in ogni cosa, i grandi guerrieri circondarono i due valorosi coprendoli da ogni parte, 95 coperto in battaglia dalle frecce, pressato dalle forze nemiche, mostrando la propria fierezza come fosse il Distruttore col suo laccio in pugno, e uccidendo i saṃśaptaka il pṛthāde divenne un grande spettacolo, 96 quindi dalle frecce simili a folgori, adornate d'oro, scagliate dal coronato, il cielo era completamente pieno, 97 volando dunque le grandi frecce scagliate dal braccio del coronato, tutto appariva come fosse coperto da serpenti o potente, 98 frecce dalla cocca d'oro, ben levigate e ben appuntite, faceva apparire in ogni direzione, il pāṇḍava dall'incomparabile anima, 99 e uccisi diecimila di quei principi, quel grande guerriero, il kuntīde rapido attaccava il fianco dei saṃśaptaka, 100 e raggiunto quel fianco protetto dai kāmboja, il pṛthāde, lo massacrava violentemente con le sue frecce, come Indra fece coi dānava, 101 e tagliava rapido con dardi bhalla le braccia e le teste dei nemici, cogli archi tesi e pure con le armi in pugno, 102 con ogni membra e parte rotta, senza armi cadevano al suolo, come alberi dai molti rami abbattuti da un vento pernicioso, 103 e mentre Arjuna abbatteva le schiere di elefanti, cavalli, carri e fanti, il fratello minore di Sudakṣiṇa, lo innondava con una pioggia di frecce, 104 e mentre costui scagliava, con due dardi a mezzaluna le braccia simili a sbarre, e la testa col suo viso di luna piena, recideva con una rasoiata, 105 cadeva allora dal carro, coperto del proprio sangue, come il picco di un monte di rosso arsenico, abbattuto dalla folgore, 106 tutti videro ucciso il fratello minore di Sudakṣiṇa, il kāmboja, robusto, cogli occhi di loto, bellissimo a vedersi, simile ad una colonna d'oro, come un monte d'oro frantumato, 107 allora sorgeva di nuovo uno scontro terribile, e meraviglioso a vedersi, mentre là erano schierati in vari modi i guerrieri a combattere, 108 e tra quelli, per i cavalli abbattuti, e per i kāmboja, gli śaka e gli yavana, immersi nel sangue, tutto era rosso o signore di popoli, 109 e i carri, coi cavalli e auriga uccisi, e i cavalli coi cavalieri, e gli elefanti coi guidatori uccisi, e quelli uccisi di grande dimensione, reciprocamente o grande re, compivano una terribile strage di genti, 110 essendo il fianco e la sua estremità colpito da quel grand'anima, rapido il droṇide si avventava su Arjuna il migliore dei vincitori, 111 tentendo il grande arco, incrostato d'oro, e scagliando terribili frecce come il sole i suoi raggi, 112 da quelle che volavano o grande re, scagliate ovunque dal droṇide, entrambi quei due sul carro, Kṛṣṇa e il conquista-ricchezze, ne erano coperti, 113 quindi il potente nipote di Bharadvāja con centinaia di frecce rendeva immobili in battaglia entrambi i due sia il mādhava che il pāṇḍava, 114 un grande urlo sorgeva in tutti mobili e gli immobili, vedendo i due protettori dei mobili e degli immobili, coperti interamente dalle frecce, 115 le schiere di siddha, e di cāraṇa, volavano ovunque, pensando colla mente: ' la fortuna sia oggi ai mondi!' 116 mai io prima o re, ho veduto una tale ardimento, come quello che vidi dal droṇide mentre copriva di frecce i due Kṛṣṇa, 117 il suono dell'arco del droṇide, faceva tremare i nemici in battaglia, e io lo udivo o re, molte volte come il ruggito di un leone, 118 la corda, mentre la tendeva scagliando a destra e a sinistra, appariva brillante come lampi in mezzo alle nuvole, 119 e il pāṇḍava con svelta mano, con saldo pugno, cadde in grande meraviglia, vedendo allora il figlio di Droṇa, 120 pensava che il suo coraggio fosse rapito da quel grand'anima, e pure il suo corpo o re, era orribile a vedersi, 121 così dunque si svolgeva la grande battaglia tra il droṇide e il pāṇḍava, e crescendo la grande forza nel figlio di Droṇa o re dei re, e diminuendo nel kuntīde, l'ira sommerse Kṛṣṇa, 122 soffiando per l'ira o re, e bruciando quasi con lo sguardo, squadrava il droṇide in battaglia, e Phalguna ripetutamente, 123 quindi furioso Kṛṣṇa diceva al pṛthāde, con affetto: ' portentoso è questo o pṛthāde, che io vedo di te in battaglia, laddove il figlio di Droṇa ti supera oggi o bhārata, 124 forse che non hai nella tua mano il gāṇḍīva o Arjuna? forse che non più vi è valore nelle tue esperte braccia?' 125 così apostrofato da Kṛṣṇa, sacgliando quattordici bhalla, rapidamente in breve tempo tagliava l'arco del droṇide, la sua insegna, il parasole, la bandiera, il carro, la lancia e la mazza, 126 e violentemente lo colpiva al petto con una freccia a dente di vitello, caduto in supremo deliquio, si aggrappava all'asta dell'insegna, 127 e mentre era svenuto o grande re, colpito dal coronato, il suo auriga lo portava via dal campo, per proteggerlo dal conquista-ricchezze, 128 in quel frangente però quel conquistatore e tormenta-nemici, massacrava le tue truppe a centinaia e a migliaia, sotto gli occhi del valoroso tuo figlio o bhārata, 129 così si svolse la battaglia dei tuoi con i nemici, sanguinosa, mortale terribile o re, per il tuo cattivo consiglio, 130 il kuntīde contro i saṃśaptaka, e ventre-di-lupo contro i kuru, e il pāñcāla contro Vasuṣeṇa, interamente combattevano sul campo.” XLI 1 Saṃjaya disse: “ in fretta di nuovo Kṛṣṇa si rivolgeva gentilmente al pṛthāde: ' guarda o kaurava, il re e i pāṇḍava che si sono ritirati, 2 guarda Karṇa nel grande agone, splendende come un fuoco, Bhīma quel grande arciere sta tornando verso la battaglia, 3 e dietro a lui tornano tutti con Dhṛṣṭadyumna in testa, quelli che sono i principali dei pāñcāla, degli sṛñjaya e dei pāṇḍava, e dai pṛthādi cosi tornati è rotto il grande esercito nemico, 4 e Karṇa sotiene i kaurava che stanno fuggendo o Arjuna, simile al Distruttore in violenza, pari a Śakra per ardimento, 5 e procede anche il droṇide o kauravya, il migliore degli armati, e viene afrrontato in battaglia da Dhṛṣṭadyumna grande guerriero.' 6 ogni cosa mostrava l'invincibile Vāsudeva al coronato, quindi o re, sorgeva una fierissima grande battaglia, 7 e in quello scontro si producevano urla come ruggiti leonini, in entrambi gli eserciti o re, si temeva il ritirarsi come la morte.” XLII 1 Saṃjaya disse: “ quindi ancora si scontrarono senza paura i kuru e gli sṛñjaya, i pṛthādi con Yudhiṣṭhira in testa, e noi al comando del figlio del sole, 2 allora sorgeva una terribile battaglia da far rizzare i capelli, tra Karṇa e i pāṇḍava, per acrescere il regno di Yama, 3 infuriando questa tumultuosa e sanguinosa battaglia, ed essendo rimasti alcuni dei prodi saṃśaptaka o bhārata, 4 Dhṛṣṭadyumna o grande re, assieme a tutti quei re, attaccava Karṇa e anche i pāṇḍava grandi anime, 5 da solo sul campo li sosteneva mentre eccitati giungevano in battaglia, bramosi di vittoria, Karṇa come un monte sostiene le piogge, 6 questi grandi guerrieri raggiunto Karṇa lo attaccavano, come mucchi di nubi una montagna dopo averla raggiunta da ogni parte, di quei due da far rizzare i capelli era quello scontro, 7 Dhṛṣṭadyumna colpiva il figlio di Rādha con una freccia ben levigata, e furioso gli gridava:' fermati, fermati.' 8 ma il grande guerriero tendendo il vijaya supremo arco, tagliato l'arco del nipote di Pṛṣata, e le frecce simili a serpi velenose, con furia colpiva il nipote di Pṛṣata con nove frecce, 9 queste, lacerata la corazza incrostata d'oro di quel grand'anima, insanguinate splendevano come rosse coccinelle o senza-macchia, 10 gettato l'arco rotto Dhṛṣṭadyumna grande sul carro, afferrando un altro arco e delle frecce velenose come serpi, colpiva Karṇa con settanta frecce ben levigate, 11 allora o re, pure Karṇa grande arciere, colpiva il nipote di Pṛṣata, quel tormenta-nemici, il nemico di Droṇa con aguzze frecce, 12 a lui Karṇa o grande re, una freccia adornata d'oro spediva con furia, simile ad un secondo bastone della morte, 13 ma questa che volava veloce con terribile aspetto o signore di popoli, il nipote di Śini di pronta mano la tagliava in sette pezzi o re, 14 veduta distrutta la freccia dalle frecce, Karṇa o signore di popoli, ricopriva Sātyaki da ogni parte con una pioggia di frecce, 15 e lo colpiva allora in battaglia con sette frecce, il nipote di Śini lo controcolpiva con frecce incrostate d'oro, 16 quindi sorgeva uno scontro terrificante a vederlo e a udirlo, terribile o re, e bello, a guardarlo da ogni parte, 17 nasceva un rizzar di capelli là in tutti gli esseri, nel vedere in battaglia le imprese di Karṇa e del nipote di Śini o sovrano, 18 in quel frangente il droṇide attaccava il nipote di Pṛṣata, dalla grandissima forza, uccisore di nemici, distruttore delle vite e del valore dei nemici, 19 il droṇine infuriato gli gridava, mentre lontano era il conquista-ricchezze: 'fermati, fermati ora, o assassino di brahmani, non mi sfuggirai vivo.' 20 così avendo parlato violentemente quel valoroso, con grande fretta copriva il nipote di Pṛṣata, di aguzze frecce, fiere e splendenti a vedersi, combattendo quel grande guerriero con forza il nemico impegnato, 21 come il droṇide vide il nipote di Pṛṣata sul campo o mio signore, così il nipote di Pṛṣata uccisore di eroi nemici scorgeva il droṇide sul campo, senza troppa gioia divenuto, pensando che fosse la propria morte, 22 il droṇide veduto o re dei re, Dhṛṣṭadyumna schierato in battaglia, soffiando per l'ira, quel valoroso attaccava il nipote di Pṛṣata, i due scorgendosi vicendevolmente, caddero in grande furia, 23 e quindi diceva o grande re, il potentissimo figlio di Droṇa in fretta a Dhṛṣṭadyumna che gli stava vicino o signore di popoli: ' o bastardo dei pāñcāla, oggi ti spedirò alla morte, 24 una malvagia azione fu compiuta da te un tempo uccidendo Droṇa, oggi a te capiterà quanto di male hai fatto, 25 se tu starai sul campo privo della protezione del pṛthāde, non te ne andrai o folle, il vero io ti dico.' 26 così apostrofato il possente Dhṛṣṭadyumna rispondeva: ' in risposta avrai da me questa spada che fu data a tuo padtre mentre era impegnato in battaglia, 27 se allora da me fu ucciso Droṇa quel cosìdetto brahmano, perché ora non posso uccidere te con coraggio in battaglia?' 28 ciò detto o grande re, il comandate supremo, lo sdegnoso nipote di Pṛṣata con un'aguzza freccia colpiva il droṇide, 29 allora il droṇide con grande furia, di frecce ben levigate copriva in ogni direzione o re, Dhṛṣṭadyumna in battaglia, 30 né il cielo né i luoghi, né guerrieri in tutte le parti, si potevano vedere o grande re, essendo coperti da migliaia di frecce, 31 allora il nipote di Pṛṣata o re, il droṇide splendido in battaglia, copriva di frecce sotto gli occhi del figlio del sūta, 32 e pure il figlio di Rādhā o grande re, i pāñcāla assieme ai pāṇḍava, i figli di Draupadi, Yudhāmanyu, e Sātyaki grande sul carro, da solo arrestava, facendosi ammirare da ogni parte, 33 Dhṛṣṭadyumna sul campo tagliava pure l'arco del droṇide, gettando l'arco rotto, egli prendeva un altro arco, potente e terribile, e delle frecce velenose come serpi, 34 e del nipote di Pṛṣata o re dei re, l'arco, la lancia, la mazza, la bandiera i cavalli, l'auriga e pure il carro, in un batter d'occhio distruggeva colle frecce, 35 egli coll'arco rorro, privo del carro, coi cavalli e l'auriga uccisi, afferrava una lunga spada e uno scudo splendente di cento lune, 36 ma pure quella il droṇide grande sul carro o re dei re, rapido con delle bhalla, tagliava in battaglia, quel valoroso di svelta mano e di fiere armi, mentre non era ancora sceso dal carro, e questo appariva un portento, 37 ma Dhṛṣṭadyumna, pur senza carro, coi cavalli uccisi, l'arco rotto, colpito in molte parti dalle frecce, con le armi fatte a pezzi, non era ucciso o migliore dei bhārata dall'impegno di quel grande guerriero, 38 e quando il droṇide o re, non riusciva colle frecce a compierne la fine, allora gettato l'arco quel valoroso rapido si avventava sul nipote di Pṛṣata, 39 grande era la foga o re, di quel grand'anima che attaccava, come quella di Garuḍa quando vola per predare un grande serpente, 40 in quel frangente però il mādhava diceva ad Arjuna: ' guarda o pṛthāde come il droṇide vuole uccidere il nipote di Pṛṣata, un grande sforzo sta facendo per ucciderlo senza dubbio, 41 libera o grandi-braccia il nipote di Pṛṣata tormenta-nemici, caduto nelle fauci del droṇide, come fosse nelle fauci della morte.' 42 ciò detto o grande re, il potente Vāsudeva spingeva i cavalli là dove era schierato il droṇide, 43 i cavalli bianchi come lune, incitati dal lunghi-capelli, quasi bevendo l'aria, corsero verso il carro del droṇide, 44 vedendo avventarsi entrambi i due grandi eroi, Kṛṣṇa e il conquista-ricchezze, quel fortissimo o re, si mpegnava ad uccidere Dhṛṣṭadyumna, 45 e vedendo pressato Dhṛṣṭadyumna o signore di genti, il fortissimo pṛthāde scagliava le sue frecce contro il droṇide, 46 queste frecce incrostate d'oro violentemente scagliate dal gāṇḍīva, raggiunto il droṇide vi penetrarono come serpenti in un formicaio, 47 il potente figlio di Droṇa per quelle terribili e distruttive frecce, colpito dalle frecce del conquista-ricchezze quel valoroso saliva sul carro, e afferrato il suo ottimo arco, colpiva il pṛthāde colle sue frecce, 48 in quel frangente, il valoroso Sahadeva o signore di genti, faceva salire sul suo carro il nipote di Pṛṣata tormenta-nemici, 49 e pure Arjuna o grande re, colpiva il droṇide colle frecce, il figlio di Droṇa infuriato lo colpiva alle braccia e al petto, 50 ma adirato il pṛthāde una freccia simile al fato, quasi un secondo bastone della morte, scagliava al figlio di Droṇa, e questa cadeva con grande splendore sulle spalle del brahmano, 51 ferito o grande re, dalla violenza della freccia sul campo. si sedeva sul piano del carro e cadeva in supremo deliquio, 52 allora Karṇa o grande re, tendeva l'arco vijaya, e con furia squadrando sul campo Arjuna ripetutamente, bramava in quella grande battaglia un duello di carri col pṛthāde, 53 ma l'auriga quel valoroso tormenta-nemici lasciato come morto, portava via veloce e in fretta col carro dal campo di battaglia, 54 allora un urlo o grande re, sorgeva dai pāñcāla che apparivano vincitori, vedendo il nipote di Pṛṣata libero e il figlio di Droṇa colpito, 55 divini strumenti musicali suonarono a migliaia, e urla leonine sorgevano vedendo quel fiero grande portento, 56 così avendo agito, il pṛthāde il conquista-ricchezze diceva a Vāsudeva: ' vai o Kṛṣṇa, verso i saṃśaptaka, questo è il mio supremo dovere.' 57 allora partiva il dāśārha, udite le parole del pāṇḍava, col carro dalla grande insegna, veloce come il pensiero e il vento.” XLIII 1 Saṃjaya disse: “ in quei momenti, Kṛṣṇa diceva queste parole al pṛthāde indicandogli il kuntīde, il dharmarāja Yudhiṣṭhira: 2 ' il pāṇḍava tuo fratello, dai fortissimi figli di Dhṛtarāṣṭra, dai quei grandi arcieri per ucciderlo o pṛthāde è rapidamente inseguito, 3 con furia i pāñcāla ardui da affrontare, seguono Yudhiṣṭhira grand'anima, per raggiungerlo con grande velocità, 4 Duryodhana o pṛthāde armato, e con una schiera di carri, quel re, sta accorrendo verso il re di tutto il mondo, 5 quel forte per uccidere quella tigre fra gli uomini, unito ai fratelli, che sono esperti di ogni arma, e hanno il tocco di serpi velenose, 6 con fanti, carri, cavalli ed elefanti, corrono per prendere Yudhiṣṭhira, come mendicanti verso una suprema ricchezza, 7 guarda come quel potente è ben arrestato da Bhīma e dal sātvata, come i daitya in cerca dell'amṛta sono fermati da Śakra e da Agni, 8 in moltitudine e rapidi di nuovo si avventano sul pāṇḍava, questi grandi guerrieri come fiumi d'acque sull'oceano nella stagione piovosa, 9 lanciando ruggiti leonini, e soffiando nelle conchiglie, quei forti e grandi arcieri, e tentendo i loro archi, 10 io penso che sia sulla bocca della morte, il figlio di Kuntī Yudhiṣṭhira, e oblazione nel fuoco, fortuna sia a te, caduto in preda di Duryodhana, 11 come è schierato l'esercito di Dhṛtarāṣṭra o pāṇḍava, neppure Śakra potrebbe liberarlo se giunto a tiro di freccia, 12 la forza delle frecce di Duryodhana, del prode droṇide e del figlio di Śaradvat, e di Karṇa potrebbe distruggere pure le montagne, 13 del prode Duryodhana mentre scaglia rapido frotte di frecce, infuriato come il Distruttore, chi potrebbe reggerne la violenza in battaglia? 14 da Karṇa è stato liberato il re, quel tormenta-nemici, egli è forte di destra mano, abile ed esperto d'armi, 15 il figlio di Rādhā è capace di colpire in battaglia il maggiore dei pāṇḍava, assieme ai figli di Dhṛtarāṣṭra grandi anime, quel prode, 16 al pṛthāde che combatte sul campo con animo controllato, da altri grandi guerrieri è stata portata via la corazza, 17 il re è fortemente indebolito dai digiuni, o migliore dei bhārata, egli è saldo nella forza del brahman ma non troppo in quella kṣatriya, 18 non sopravvivrà io credo il grande re Yudhiṣṭhira o pṛthāde, se Bhīmasena, sdegnoso non vince il ruggito leonino 19 che lanciano continuamente i figli di Dhṛtarāṣṭra o uccisore di nemici, che danno fiato alla conchiglie in battaglia bramosi di vittoria, 20 gridando: 'uccidi Yudhiṣṭhira il figlio di Pāṇḍu.' o toro dei bhārata, Karṇa sta incitando i fortissimi figli di Dhṛtarāṣṭra, 21 con l'arma indrajāla, colla sthūṇākarṇa, e colla pāśupata, coprendolo, quei grandi guerrieri, inseguono il re, sofferente io ritengo il re, e da curare o bhārata, 22 giacché lo seguono i pāñcāla assieme ai pāṇḍava, rapidamente affrettandosi, quei migliori di tutti gli armati, quei forti per sostenerlo mentre quasi sprofonda negli inferi, 23 non si vede l'insegna del re, colpita dalle frecce di Karṇa, sotto gli occhi dei gemelli, o pṛthāde, di Sātyaki e di Śikhaṇḍin, 24 di Dhṛṣṭadyumna, di Bhīma e di Śatānīka o illustre, e di tutti i pāñcāla e i cedi o bhārata, 25 quel Karṇa in battaglia o pṛthāde, l'esercito dei pāṇḍava sta facendo a pezzi colle frecce, come un elefante uno stagno di loti, 26 i tuoi carri stanno fuggendo o rampollo di Pāṇḍu, guarda, guarda come questi grandi guerrieri corrono o pṛthāde, 27 gli elefanti o bhārata colpiti da Karṇa in battaglia, lanciano urla di dolore, e fuggono in ogni direzione, 28 guarda o pṛthāde, la moltidudine di carri che fuggono ovunque, messi in fuga sul campo dal tormenta-nemici che è Karṇa, 29 guarda l'insegna del figlio del sūta colla cintura di elefante, che sta sul suo carro muoversi qua e là, o migliore di chi ha il pavese, 30 il figlio di Rādhā corre verso il carro di Bhīmasena, scagliando centinaia di frecce, e massacrando il tuo esercito, 31 guarda quei pāñcāla messi in fuga dal quel grand'anima, come i daitya da Śakra, sono massacrati nella grande battaglia, 32 Karṇa vinti sul campo i pāñcāla, i pāṇḍava e gli sṛñjaya, sta guardando in ogni direzione in cerca di te, io penso, 33 guarda o pṛthāde come splende ben tendendo il suo ottimo arco, come Śakra circondato dalle schiere degli dèi, avendo vinto i suoi nemici, 34 lanciano urla i kaurava vedendo il valore di Karṇa, che fa tremare sul campo i pṛthādi e gli sṛñjaya a migliaia, 35 egli con tutta l'anima facendo tremare i pāṇḍava nel grande scontro, l'onorevole figlio di Rādhā si rivolge a tutte le truppe: 36 ' attaccate, andate, rapidi correte o kaurava, in modo che nessuno degli sṛñjaya possa sfuggire da vivo, 37 in tal modo agite uniti, noi vi seguiremo appresso.' ciò detto partiva egli appresso scagliando le sue frecce, 38 guarda Karṇa in battaglia o pṛthāde splendente di bianchi raggi, finché il sole illumina i monti orientali, 39 con sulla testa il parasole simile a luna piena o bhārata, sostenuta sul campo dalle sue cento coste, 40 Karṇa ti squadra di sottecchi o signore di popoli, saldo nel supremo impegno, certo verrà a battaglia, 41 guarda o grandi-braccia come tende il suo grande arco, scagliando quel fortissimo, frecce velenose come serpi, 42 sta ritornando il figlio di Rādhā o eroe dalla scimmia sul pavese, si avvicina alla propria morte, come una locusta al fuoco, 43 vedendo da solo Karṇa contro la schiera dei carri o bhārata, il figlio di Dhṛtarāṣṭra gli si avvicinava pronto a proteggerlo, 44 con tutti gli alleati quell'anima ingiusta, tu impegnati ad ucciderlo, se vuoi ottenere suprema felicità, il regno, e la gloria, 45 guardando a te stesso colla tua anima compiuta o toro dei bhārata, e al figlio di Rādhā che ha offeso Yudhiṣṭhira dall'anima pia, 46 affronta il figlio di Rādha, e giunto il momento opportuno, posto la mente nella nobile lotta, assalta il comandante dei carri, 47 cinquecento sono i principali carri o migliore sul carro, che avanzano con forza, fortissimi e dalla terribile energia, 48 cinquemila elefanti, e il doppio di cavalli, e miriadi di fanti stanno attaccando o kuntīde, quelle truppe si avvicinano a te o valoroso proteggendosi reciprocamente, 49 contro il figlio del sūta grande arciere, mostrando te stesso, saldo in un supremo impegno, procedi o toro dei bhārata, 50 Karṇa con grande furia si avventa sui pāñcāla, io vedo la sua insegna contro il carro di Dhṛṣṭadyumna, certo distruggerà i pāñcāla, io credo o tormenta-nemici, 51 io ti dico una cosa cara o pṛthāde, è così o toro dei bhārata, il re il kaurava Yudhiṣṭhira, figlio di Dharma ancora vive, 52 Bhīma grandi-braccia, sta tornando sul fronte dell'esercito, circondato dall'esercito degli sṛñjaya e da Sātyaki o bhārata, 53 i kaurava sono colpiti in battaglia dalle aguzze frecce, di Bhīmasena o kuntīde, e dei pāñcāla grandi anime, 54 l'armata del figlio di Dhṛtarāṣṭra, ha girato le spalle alla battaglia, e sta fuggendo colpita con violenza dalle frecce di Bhīma, 55 essendo quasi distrutto, la terra è piena di sangue, l'armata dei bhārata o migliore dei bhārata, è pietosa a vedersi, 56 guarda o kuntīde, Bhīmasena tornato quel capo guerriero, furioso come un serpente velenoso, percio l'esercito fugge, 57 colorate di bianco nero e arancio, adornate da sole luna e stelle, le insegne e i parasoli sono ovunque dispersi o Arjuna, 58 d'oro, di argento, splendenti, e di molti generi, le bandiere sono abbattute, e cavalli ed elefanti sono sparsi, 59 dai carri cadono i guerrieri, perduta l'energia, uccisi da frecce di vario genere, dei pāñcāla che corrono, 60 privandoli di uomini, elefanti, cavalli e carri, o conquista-ricchezze, i pāñcāla attaccano gli abili figli di Dhṛtarāṣṭra, 61 e affidandosi a Bhīmasena quelle tigri fra gli uomini uccidono l'invincibile esercito dei nemici, trascurando la propria vita o uccisore dei nemici, 62 i pāñcāla lanciano urla e soffiano nelle conchiglie, e attaccano in battaglia uccidendo i nemici colle frecce, 63 guarda la potenza del paradiso, i pāñcāla o tormenta-nemici, infuriati colpiscono i figli di Dhṛtarāṣṭra come leoni degli elefanti, 64 in ogni parte è raggiunto l'esercito di Dhṛtarāṣṭra, dai pāñcāla, come la Gaṅgā dalle rapide oche provenienti dal lago mānasa, 65 violentemente attaccano per arrestare i pāñcāla, quei valorosi con Kṛpa e Karṇa in testa, come tori altri tori, 66 i grandi guerrieri di Dhṛtarāṣṭra sommersi dalle armi di Bhīma, sono uccisi a migliaia questi nemici dai valorosi compagni di Dhṛṣṭadyumna, e il grande esercito di Dhṛtarāṣṭra è privato dalla maggior parte di carri, 67 guarda come gli elefanti trafitti dalle frecce di Bhīma cadono dolenti, come picchi montani abbattuti dalla folgore del dio folgorante, 68 trafitti dalle frecce ben levigate di Bhīmasena quei grandi elefanti fuggono massacrando le proprie truppe, 69 non distintigui il ruggito leonino di Bhīma arduo da sopportare, mentre quel valoroso o Arjuna, urla sul campo bramoso di vittoria? 70 il principe niṣāda affronta il pāṇḍava con un grande elefante, volendo ucciderlo furioso come il Distruttore col suo bastone in pugno, 71 le sue due braccia colle lance furono tagliate dall'urlante Bhīma, con affilatti dardi simili a lingue di fuoco, e ucciso con dieci frecce, 72 ucciso costui, di nuovo si precipitava su altri elefanti all'attacco, guarda ventre-di-lupo mentre li massacra, simili a nere nubi, guidati dai loro conducenti che appaiono con lance e giavellotti, 73 a sette alla volta questi elefanti e le loro bandiere con le insegne, abbattendo, con aguzze frecce, questi sono trafitti dal tuo fratello maggiore, e ciascun elefante è abbattuto con dieci frecce, 74 non si odono più le urla dei figli di Dhṛtarāṣṭra, infuriando quel toro dei bhārata con furia pari al distruggi-fortezze, 75 tre akṣauhiṇī del figlio di Dhṛtarāṣṭra sono uccisi, e arrestati dall'infuriato Bhīmasena leone tra gli uomini.' ” 76 Saṃjaya disse: " veduta compiuta questa difficile impresa da Bhīmasena, Arjuna massacrava i nemici rimasti con aguzze frecce, 77 i saṃśaptaka trafitti in battaglia o potente, giunti ospiti di Śakra (in paradiso) ottennero gioia e felicità, 78 e il pṛthāde tigre fra gli uomini, con frecce ben levigate, massacrava l'esercito di quattro divisioni del figlio di Dhṛtarāṣṭra.” XLIV 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ tornati Bhīmasena e il pāṇḍava Yudhiṣṭhira, ed essendo massacrato il mio esercito da pāṇḍava e sṛñjaya, 2 e fuggendo continuamente senza protezione la grande schiera, che fecero i kaurava? questo raccontami o Saṃjaya.” 3 Saṃjaya disse: “ il potente figlio del sūta, vedendo Bhīma grandi-braccia, cogli occhi rossi dall'ira o re, assaliva Bhīmasena, 4 e vedendo l'esercito dei tuoi volger le spalle a Bhīmasena, con un grande impegno o re, quel forte lo faceva rischierare, 5 e avendo schierato l'esercito di tuo figlio, il grandi-braccia, Karṇa allora combatteva contro i pāṇḍava ardui da affrontare in battaglia, 6 e i grandi guerrieri dei pāṇḍava controcombattevano il figlio di Rādhā, agitando i loro archi sul campo e scagliando frecce, 7 Bhīmasena, il nipote di Śini, Śikhaṇḍin, e Janamejaya, e il fortissimo Dhṛṣṭadyumna e pure tutti i prabhadraka, 8 e i pāñcāla tigri fra gli uomini, tutt'intorno assalivano con furia il tuo esercito, cercando la vittoria sul campo, 9 e pure i tuoi o re, l'armata dei pāṇḍava assalivano rapidi quei grandi guerrieri per massacrarla, 10 quell'esercito pieno di elefanti, cavalli e carri, coi suoi fanti e bandiere era o tigre fra gli uomini meraviglioso a vedersi, 11 Śikhaṇḍin si avventava su Karṇa, e Dhṛṣṭadyumna su tuo figlio Duḥśāsana o grande re, che era attorniato da un grande esercito, 12 Nakula su Vṛṣasena e Yudhiṣṭhira su Citrasena, e Sahadeva o re, si precipitava in battaglia su Ulūka, 13 e Sātyaki su Śakuni, e Bhīmasena sui kaurava, e il figlio di Droṇa grande sul carro, si impegnava in battaglia con Arjuna, 14 il gautama si avventava in battaglia sul grande arciere Yudhāmanyu, e il fortissimo Kṛtavarman, assaliva Uttamaujas, 15 Bhīmasena tutti i kuru e i tuoi figli o mio signore, colle loro truppe, da solo li arrestava quel grandi-braccia, 16 e Śikhaṇḍin l'uccisore di Bhīṣma senza timore copriva di frecce o grande re, Karṇa che là si muoveva, 17 con grande violenza Karṇa tremando tutto per l'ira, colpiva Śikhaṇḍin in mezzo agli occhi con tre frecce, 18 Śikhaṇḍin dunque portanto in fronte quelle frecce molto splendeva, come una montagna d'argento fornita di tre picchi, 19 quel grande arciere fortemente ferito dal figlio del sūta in battaglia, colpiva Karṇa sul campo con novanta aguzze frecce, 20 Karṇa uccisi però i suoi cavalli e l'auriga con tre frecce, abbatteva la sua insegna con una freccia a rasoio, quel grande guerriero, 21 e questo grande guerriero balzato dal veicolo coi cavalli uccisi, il tormenta-nemici con grande furia scagliava una lancia a Karṇa, 22 Karṇa tagliatala sul campo con tre frecce o bhārata, colpiva allora Śikhaṇḍin con nove aguzze frecce, 23 quel supremo uomo parando le frecce scagliate dall'arco di Karṇa, quindi rapidamente si ritirava Śikhaṇḍin il migliore dei vincitori, 24 allora Karṇa o grande re, disperdeva le truppe dei pāṇḍava, come il vento con grande velocità raggiungendo un mucchio d'erba, 25 Dhṛṣṭadyumna o grande re, colpito da tuo figlio, controcolpiva Duḥśāsana in mezzo al petto con tre frecce, 26 Duḥśāsana colpiva il suo braccio sinistro o mio signore, con una affilata bhalla dalla cocca d'oro e ben levigata, 27 Dhṛṣṭadyumna però sdegnato, e pur ferito, un fiera freccia furioso scagliava a Duḥśāsana o bhārata, 28 quella che volava con grande violenza scagliata da Dhṛṣṭadyumna, tuo figlio la tagliava con tre frecce o signore di popoli, 29 quindi con con altre diciassette bhalla, incrostate d'oro, raggiungendo Dhṛṣṭadyumna lo colpiva alle braccia e al torace, 30 allora il nipote di Pṛṣata furioso, gli tagliava o mio signore, l'arco con un dardo a rasoio ben affilato, e allora urlarono le genti, 31 tuo figlio afferrato un altro arco o toro dei bhārata, ricopriva interamente Dhṛṣṭadyumna con frotte di frecce, 32 e vedendo il valore di tuo figlio grand'anima, sorridevano sul campo i soldati, e pure i siddha e le schiere di apsaras, 33 quindi infuriava lo scontro dei tuoi con i nemici, terribile, orribile a vedersi in quel momento dai viventi o tormenta-nemici, 34 Vṛṣasena però colpito Nakula con cinque dardi di ferro, mentre stava vicino al suo parente, lo ricolpiva con altri tre, 35 ma Nakula allora infuriato, quasi ridendo trafiggeva fieramente al petto Vṛṣasena con una freccia ben acuminata, 36 quel tormenta-nemici fieramente ferito dal forte nemico, colpiva il nemico con venti frecce e poi con altre cinque, 37 quindi quei due tori fra gli uomini, con migliaia di frecce, si coprivano l'un l'altro, e l'armata era messa in fuga, 38 veduto l'esercito del figlio di Dhṛtarāṣṭra in fuga, il figlio del sūta, accorrendo con forza lo arrestava o signore di popoli, andato via quindi Karṇa, Nakula affrontava i kaurava, 39 ma il figlio di Karṇa lasciato Nakula sul campo, rapido andava a proteggere la ruota del figlio di Rādhā o mio signore, 40 il furioso Ulūka fu invece respinto in battaglia da Sahadeva, e il potente Sahadeva uccise i suoi quattro cavalli, e spediva il suo conducente verso la dimora di Yama, 41 Ulūka però balzando allora dal carro o signore di popoli, correva nel denso esercito dei trigarta, con gioia del padre, 42 Sātyaki, colpito Śakuni con venti aguzze frecce, abbatteva l'insegna del figlio di Subala con una bhalla, quasi ridendo, 43 il figlio di Subala furioso in battaglia o re, quel potente, frantumandogli la corazza ancora, gli tagliava l'insegna d'oro, 44 allora Sātyaki lo controcolpiva con aguzze frecce, e ne trafiggeva il conducente o grande re, con altre tre, e quindi rapido i suoi cavalli con le frecce spediva alla dimora di Yama, 45 allora Śakuni sceso rapidamente o toro dei bhārata, saliva in fretta sul carro di Ulūka quel grande guerriero, e costui lo allontanava rapidamente dal nipote di Śini esperto di guerra, 46 Sātyaki però o re, assaliva sul campo l'esercito dei tuoi con grande violenza, e quindi metteva in rotta l'armata, 47 disperso dalle frecce del nipote di Śini, l'esercito o signore di popoli, fuggiva rapido in ogni direzione, e si abbatteva come morto, 48 tuo figlio arrestava sul campo Bhīmasena, ma Bhīma in un momento, rendeva il signore del mondo privo di cavalli, di auriga, di carro e bandiera, e i cāraṇa di lui furono soddisfatti, 49 quindi il sovrano si allontanava dalle grinfie di Bhīmasena, e allora l'intero esercito dei kuru assaliva Bhīmasena, quindi un grande frastuono vi era, di quelli che volevano uccidere il solo Bhīma, 50 Yudhāmanyu, colpito Kṛpa, gli tagliava rapido l'arco, afferrato un altro arco, Kṛpa il migliore degli armati, 51 abbatteva a terra l'insegna, l'auriga e il parasole di Yudhāmanyu, allora il grande guerriero Yudhāmanyu se ne andava col suo carro, 52 Uttamaujas però, rapido copriva con le frecce il figlio di Hṛdika, dal terribile ardimento, come una nube una montagna con la pioggia, 53 vi era dunque una grande battaglia di terribile aspetto o tormenta-nemici, e mai da me ne fu vista prima un'altra simile o signore di popoli, 54 Kṛtavarman allora o re, sul campo colpiva al petto Uttamaujas e costui allora si accasciaca sul piano del carro, 55 l'auriga portava via col carro quel migliore dei combattenti, e quindi allora rapidamente o re, l'esercito dei pāṇḍava fuggiva.” XLV 1 Saṃjaya disse: “ il droṇide, attorniato da una grande schiera di carri, si avventava rapidamente o re, laddove era schierato il re, 2 ma lui che si precipitava violentemente il prode pṛthāde, assieme al śauri, suo compagno, lo sosteneva come la costa fa coll'oceano, 3 allora furioso o grande re, il potente figlio di Droṇa, copriva di frecce Arjuna e pure Vāsudeva, 4 vedendo coperti i due Kṛṣṇa, allora i grandi guerrieri caddero in supremo stupore, e pure i kaurava che guardavano, 5 Arjuna allora armava una divina arma, quasi ridendo, e quest'arma arrestava in battaglia il brahmano o bhārata, 6 ma ciascuna arma che il pāṇḍava scagliava in battaglia per ucciderlo, una per una il grande arciere figlio di Droṇa abbatteva, 7 allora o re, infuriando uno scontro di armi da far paura, noi vedemmo in battaglia il droṇide simile al Distruttore a bocca spalancata, 8 avendo coperto luoghi e direzioni di rapide frecce, colpiva Vāsudeva con tre frecce, al braccio destro, 9 allora Arjuna uccisi tutti i cavalli di quel grand'anima, rendeva la terra sul campo un fiume di fiotti di sangue, 10 i guerrieri sui carri cadevano uccisi dalle frecce scagliate dall'arco di Arjuna, e i cavalli liberi dalle redini correvano qua e là, 11 veduta quell'impresa del pṛthāde, il droṇide splendido in battaglia, ricopriva sul campo Kṛṣṇa in ogni parte con aguzze frecce, 12 quindi il droṇide o grande re, mirando ad Arjuna con una freccia, lo colpiva in battaglia, raggiungendolo al torace, 13 trafitto in battaglia dal figlio di Droṇa o bhārata, presa una terribile sbarra di ferro la scagliava al droṇide, 14 questa sbarra di ferro che volava incrostata d'oro, il droṇide la abbatteva rapidamente e quindi urlarono le genti, 15 e questa in molti pezzi cadeva a terra, per le frecce del nipote di Bharadvāja, come una montagna o re, che sia frantumanta da forte vento, 16 allora Arjuna colpiva il droṇide in battaglia con dieci frecce, e abbatteva dal carro il suo ariga con un dardo bhalla, 17 in persona guidando i cavalli, copriva di frecce i due Kṛṣṇa, e là noi rapidamente scorgemmo meraviglioso il valore del droṇide, 18 che guidava i suoi cavalli e pure colpiva Phalguna, e tutti i guerrieri o re, lo applaudirono sul campo, 19 ma quando Phalguna fu vicino in battaglia al figlio di Droṇa, allora con dardi a rasoio Jaya, recideva le redini del cavalli del suo carro, 20 fuggirono allora i destrieri, tormentati dalla violenza delle frecce, quindi sorgeva ancora un urlo nel tuo esercito o bhārata, 21 i pāṇḍava però ottenuta la vittoria si avventarono sul tuo esercito, scagliando ovunque aguzze frecce, in cerca di vittoria, 22 il grande esercito di Dhṛtarāṣṭra o grande re, dai pāṇḍava era continuamente disperso, da quei valorosi eccitati per la vittoria, 23 sotto gli occhi dei tuoi figli combattenti con varie armi, e di Śakuni il figlio di Subala, e di Karṇa grand'anima, 24 pur arrestato il grande esercito dai tuoi figli o signore di genti, non si schierava in battaglia, da ogni parte colpito, 25 allora per i guerrieri spaventati che fuggivano qua e là, vi era una grande confusione nell'esercito dei tuoi figli: 26 ' fermati, fermati.' mentre così sempre gridava il figlio del sūta, quell'esercito non si schierava colpito da quelle grandi anime, 27 vedendo così gridare o grande re, l'esercito di Dhṛtarāṣṭra, messo in fuga in ogni parte dai pāṇḍava in cerca di vittoria, 28 allora Duryodhana diceva a Karṇa per amicizia: ' guarda o Karṇa, come l'armata e violentemente oppressa dai pāṇḍava, 29 pur con te schierato, per il terrore fugge per ogni dove, ciò sapendo o grandi-braccia, compi quanto occorre o uccisore di nemici, 30 migliaia di guerrieri o toro fra gli uomini, ti invocano in battaglia o valoroso, messi in fuga dai pāṇḍava.' 31 udite dunque il grande discorso di Duryodhana, il figlio di Rādhā il rampollo del sūta diceva queste parole al re dei madra: 32 ' guarda il valore delle mie braccia e delle mie armi o sovrano, oggi io ucciderò in battaglia tutti i pāñcāla assieme ai pāṇḍava, spingi i cavalli o tigre fra gli uomini, con abilità o signore di genti.' 33 ciò detto o grande re, il potente figlio del sūta, afferrato l'antico supremo arco, il vijaya, quel valoroso attaccata la corda o grande re, lo sfregava ripetutamente, 34 arrestando i propri guerrieri con la verità e con imprecazioni, quell'incomparabile anima, quel fortissimo produceva l'arma del bhṛguide, 35 allora o re, migliaia, decine di migliaia e milioni, e decice di milioni di appuntite frecce apparivano nella grande battaglia, 36 da queste terribili e splendenti dardi con piume di airone e di pavone, coperto completamente l'esercito pāṇḍava non si vedeva alcunchè, 37 un grande frastuono di urla vi era tra i pāñcāla o signore di popoli, colpiti da quel forte con l'arma del bhṛguide in battaglia, 38 cadendo gli elefanti o re, e pure gli uomini a migliaia, e anche i carri o tigre fra gli uomini, e i cavalli in ogni parte, 39 tremava la terra o re, per questi abbattuti qua e là, e in piena confusione era il grande esercito dei pāṇḍava, 40 Karṇa da solo, quel migliore dei combattenti, come una fuoco senza fumo, splendeva quel tormenta-nemici bruciando i nemici o tigre fra gli uomini, 41 i pāñcāla assieme ai cedi trafitti da Karṇa, in ogni dove erano confusi, come elefanti in una selva in fiamme, e questi ottimi uomini o tigre fra gli uomini, urlavano mentre avanzavano, 42 udendo costoro urlare spaventati sul fronte della battaglia, e fuggire ovunque o re, tutti tremanti, colà con grandi urla di dolore, come morti nella loro fine, 43 e vedendo questi trafitti dal figlio del sūta o mio signore, e tremare pure tutti gli esseri nati grembo animale, 44 gli sṛñjaya colpiti in battaglia dal figlio del sūta, invocavano ripetutamente Arjuna e Vāsudeva, come nella città del re dei morti, i defunti il re dei morti, 45 allora il figlio di Kuntī, il conquista-ricchezze diceva a Vāsudeva, dopo aver visto la terribile arma del bhṛguide fatta apparire: 46 'guarda o Kṛṣṇa, la potenza dell'arma del bhṛguide o grandi-braccia, in nessun modo si può distruggere quest'arma sul campo, 47 e guarda come è infuriato sul grande campo il figlio del sūta o Kṛṣṇa, simile al Distruttore è quel valoroso, mentre compie questa difficile impresa, 48 spingendo con forza i cavalli egli mi squadra ripetutamente, e io non vedo modo in battaglia di evitare Karṇa, 49 l'uomo che è vivo ottiene in battaglia vittoria o sconfitta, ma di chi è vinto o Signore-dei-sensi, anche la morte è un una vittoria.' 50 quindi Janārdana partiva volendo vedere Yudhiṣṭhira, pensando che Karṇa si sarebbe affaticato per il combattere o mio signore, 51 e Kṛṣṇa diceva ad Arjuna: ' il re deve essere fortemente protetto, avendolo reso sicuro o migliore dei kuru, dopo ucciderai Karṇa.' 52 allora il conquista-ricchezze col carro partiva rapido a vedere il re oppresso dalle frecce in battaglia, per consiglio del lunghi-capelli, 53 andando dunque il kuntīde a vedere il dharmarāja, guardava l'armata e non ne vedeva l'inizio, 54 fatto lo scontro col figlio di Droṇa o bhārata, vinceva sul campo il discendente di Bhṛgu, invincibile pur dall'armato di fulmine, 55 quel fiero arciere sconfitto il droṇide, e compiuta una grande e difficile impresa, il conquista-ricchezze invincible dai nemici, guardava il proprio esercito, 56 combattendo il prode ambidestro rallegrava i prodi che stavano alla testa dell'armata, e applaudendo quesi saldi per le loro precedendi imprese, poneva il suo carro in battaglia, 57 ma il coronato non vedendo sul campo il fratello maggiore Yudhiṣṭhira, diceva a Bhīma rapido avvicinatolo: ' qual'è qui la condotta del re?' o re, 58 Bhīma disse: ' si è ritirato da qui il re, il figlio di Dharma Yudhiṣṭhira, con le membra trafitte dalle frecce di Karṇa, se ancora vive.' 59 Arjuna disse: ' dunque tu rapido da qui precipitati, a cercare il re, o migliore dei kuru, forse gravemente ferito dalle frecce di Karṇa il re è tornato all'accampamento, 60 sebbene gravemente ferito da Droṇa quell'esperto in battaglia tutta la notte, rimase, là cercando la vittoria su Drona, finché egli non fu ucciso, 61 senza dubbio fu spinto via dal campo da Karṇa, oggi il magnanimo capo dei pāṇḍava, corri dunque rapido a vederlo ora Bhīma, io resterò a fermare le schiere nemiche.' 62 Bhīma disse: ' tu conosci o magnanimo, il comportamento del re, toro dei bhārata, io andrò là o Arjuna, i principi diranno che sono spaventato.' 63 allora Arjuna diceva a Bhīmasena: ' i saṃśaptaka sono schierati contro di me, senza averli uccisi, io non posso andar via da questo assembramento di schiere nemiche.' 64 allora Bhīmasena diceva ad Arjuna, confidando nel proprio valore o sovrano dei kuru: ' io combattrò contro tutti i saṃśaptaka sul campo, tu vai o conquista-ricchezze.' 65 accogliendo le parole di Bhīmasena, quelle dure parole del fratello in mezzo ai nemici, diceva allora al principe vṛṣṇi di partire subito a trovare il migliore dei kuru: 66 ' spingi i cavalli o Signore-dei-sensi, a penetrare la schiera dei carri, io voglio vedere il re, il senza-avversari o lunghi-capelli.' 67 quindi il primo di tutti i dāśārha spingeva i cavalli e questo diceva a Bhīma: ' non è facile impresa per te o valoroso, noi andiamo, uccidi o Bhīma le schiere nemiche.' 68 quindi il Signore-dei-sensi andava laddove stava il re Yudhiṣṭhira, più veloce ddel rapido vento o re, coi suoi cavalli simili a Garuḍa, 69 contro l'esercito lasciando schierato Bhīmasena uccisore di nemici, e ordinando a ventre-di-lupo o re dei re, di combattervi contro, 70 quindi partiti quei due supremi uomini, raggiunto il re che era da solo a giacere, entrambi scendendo dal carro si gettarono ai piedi del Dharmarāja, 71 veduti quelle due tigri fra gli uomini al sicuro, o toro fra gli uomini, i due Kṛṣṇa pieni di gioia come i due aśvin con Indra, 72 il re si rallegrava, come Vivasvat per i due aśvin, come il guru per Śakra e Viṣṇu dopo che fu ucciso il grande asura Jambha, 73 e pensando che fosse stato ucciso Karna, il dharmarāja Yudhiṣṭhira, con parole tremanti per la gioia, felice parlava ai due tormenta-nemici.” XLVI 1 Saṃjaya disse: “ vedendo quei due splendidissimi insieme, il lunghi-capelli e Arjuna, credeva ucciso in battaglia il figlio di Adhiratha dall'armato del gāṇḍīva, 2 il kuntīde quindi applaudiva i due con gentili e supreme parole, con un sorriso celebrandoli quell'uccisore di nemici o toro dei bhārata. 3 Yudhiṣṭhira disse: 'benvenuto o figlio di Devakī, e benvenuto a te o conquista-ricchezze, invero mi è molto cara la vista di voi due, di Arjuna e dell'incrollabile, 4 in che modo voi due senza danno né ferite avete combattuto contro quel grande guerriero sul campo simile a serpe velenosa, esperto di ogni arrma? 5 lui è il duce di tutti i figli di Dhṛtarāṣṭra, rifugio e protezione, e protetto da Vṛṣasena e da Suṣeṇa coi loro archi, 6 conosce l'invincibile grande potenza delle armi di Rāma, è il difensore dei figli di Dhṛtarāṣṭra procedendo alla testa dell'armata, 7 uccisore di eserciti nemici è, massacratore di schiere nemiche, saldo in favore di Duryodhana, e impegnato a combatterci, 8 inviolabile nella grande battaglia persino dagli dèi con Indra in testa, è pari al fuoco in splendore e al vento in forza, 9 profondo come l'inferno, lui che accresce la gioia degli amici, ed è come il Distruttore per i nemici, Karṇa è stato ucciso in battaglia, congratulazioni a voi, che l'avete fatto come due immortali vincendo un asura, 10 lui fece oggi con me una lotta senza fine, o Arjuna e Incrollabile, come quella del Distruttore infuriato nell'uccidere tutte le creature, 11 lui mi ha abbattuto l'insegna e uccisi i due conducenti laterali, e mi furono uccisi i cavalli sotto gli occhi di Yuyudhāna, 12 di Dhṛṣṭadyumna, dei gemelli e del valoroso Śikhaṇḍin, davanti ai figli di Draupadī e a tutti i pāñcāla, 13 Karṇa vinte molte schiere di nemici dal grande valore, mi vinceva o grandi-braccia, mentre ero impegnato nella grande battaglia, 14 lasciandomi andare sul campo mi diceva molte male parole, vincendo in ogni luogo senza dubbio, quel migliore dei combattenti, 15 per la forza di Bhīmasena io sono ancora vivo o conquista-ricchezze, che altro da dire? io non sono in grado di sopportare ciò, 16 per tredici anni intimorito da lui o conquista-ricchezze, non ho potuto dormire bene né di notte né di giorno, 17 ossessionato dalla sua inimicizia, io brucio o conquista-ricchezze, come l'uccello vādhrīṇasa, sapendo che lui è la mia morte, 18 il tempo giungeva che io pensassi o illustre, a come poteva Karṇa essere da me abbattuto sul campo, 19 da sveglio o dormendo, sempre io vedo Karṇa in ogni luogo, il mondo diviene come fatto di Karṇa, 20 in qualunque luogo io vada per timore di Karṇa o conquista-ricchezze, io guardo se là vi è Karṇa schierato davanti, 21 dal quel valoroso che mai fugge via, io in battaglia fui sconfitto col mio carro o pṛthāde, e vinto fui lasciato vivere, 22 che vale per me vivere, o anche avere il regno, quando io sono stato deriso da Karṇa splendido in battaglia? 23 quanto mai prima compiuto da Bhīṣma, da Kṛpa, e da Droṇa sul campo, oggi mi è stato fatto in battaglia dal grande guerriero figlio del sūta, 24 io ti chiedo o kuntīde quanto può esservi di peggiore, raccontami interamente come Karṇa fu da te ucciso, 25 lui pari a Śakra per valore in battaglia, simile a Yama per ardimento, lui che è pari a Rāma nelle armi, come fu ucciso? 26 famoso come grande guerriero, esperto di ogni arma, il principe degli arcieri, il miglior uomo di tutti, 27 onorato da Dhṛtarāṣṭra, e da suo figlio o signore di popoli, sempre per tuo conto fu il figlio di Rādhā, come l'hai ucciso? 28 Dhṛtarāṣṭra o Arjuna, sempre ha pensato che in ogni combattimento Karṇa toro fra gli uomini fosse la tua morte sul campo, 29 come dunque fu abbattuto in battaglia da te o tigre fra gli uomini? questo raccontami o Bībhatsu, come Karṇa fu ucciso da te, 30 fu ucciso prendendo la sua testa davanti agli amici, da parte tua o tigre fra gli uomini, come quella di una gazzella da una tigre? 31 il figlio del sūta che si aggirava in ogni direzione cercando di te in battaglia, Karṇa che promise di dare in battaglia un mucchio di elefanti, ora con aguzze frecce 32 dalla cocca d'oro fu ucciso il figlio del sūta, e giace ora al suolo quel malvagio? tu mi hai forse fatto il bene supremo oggi, avendo ucciso il figlio del sūta in battaglia? 33 il figlio del sūta che ovunque andava in cerca di te, arrogante e furioso ti ha incrontrato in battaglia con vanto, forse che tu oggi l'hai ucciso sul campo? 34 lui che voleva dare un carro d'oro aggiogato ai migliori elefanti, ad altri per avere te, quel malo che sempre sul campo ti emulava, forse che è stato ucciso in battaglia da te? 35 lui che sempre era eccitato di follia guerriera, si vantava nell'assemblea dei kuru, per il massimo piacere di Suyodhana, forse quel malo fu oggi ucciso da te? 36 forse che raggiunto dalle frecce saguinose scagliate dall'arco e da te spedite, giace ora quel malo, le membra trafitte ed è rotto questo braccio del figlio di Dhṛtarāṣṭra, 37 lui che sempre si vantava in mezzo ai re, pieno di orgoglio rallegrando Duryodhana, dicendo per follia:' io ucciderò Phalguna.' forse che non è stato distrutto il suo carro? 38 ' non mi laverò i piedi, finché il pṛthāde sarà in piedi.' così quello sciocco, questo era sempre il suo voto o figlio di Śakra, forse che Karṇa fu oggi ucciso da te? 39 Karṇa quello scarso di intelletto che disse a Kṛṣṇa nell'assemblea in mezzo ai capi kuru: ' perché tu non lasci i pāṇḍava o Kṛṣṇa, che sono deboli, decaduti e privi di splendore?' 40 Karṇa che promise in tuo conto, di non partirsene senza aver ucciso il pṛthāde assieme a Kṛṣṇa, quel malo intelletto, forse che giace con le membra trafitte di frecce? 41 forse che non conosci come fu lo scontro tra sṛñjaya e kaurava quando tale mi fu procurato? forse che tu oggi l'hai ucciso incontrandolo? 42 forse che tu a quella folle mente, con affilate frecce scagliate dal gāṇḍīva la sua splendida testa coi suoi orecchini, dal corpo hai staccato in battaglia o ambidestro? 43 io colpito dalle frecce ho pensato a te come uccisore di Karṇa o eroe, non rendere il mio pensiero vano ora, che ho fatto per la morte di Karṇa 44 quando pieno di orgoglio confidando in Karṇa, ci disprezzava Suyodhana, forse che tu oggi quel rifugio di Suyodhana attaccando hai frantumato? 45 lui che un tempo ci chiamò vili persone in mezzo all'assemblea davanti ai principi, quel malo intelletto, forse incontrandolo sul campo, tu hai ucciso lo sdegnoso figlio del sūta? 46 il figlio del sūta malanima, che ridendo, un tempo diceva:' vinta dal figlio di Subala, prendendola da te, conduci qui la figlia di Yajñasena.' forse che l'hai oggi ucciso? 47 quello scarso intelletto, che si è infuriato col patriarca, il migliore degli armati in terra, essendo chiamato mezzo guerriero, forse che oggi hai ucciso il figlio di Adhiratha malanima? 48 questa furioso fiamma che si trova sempre nel mio cuore alimentata dal vento della frode, spegni oggi o Phalguna, dicendomi che tu oggi incontrandolo hai ucciso quel malvagio.'” XLVII 1 Saṃjaya disse: “cessate le parole del re saldo nel dharma e grand'anima, furioso verso il figlio di Adhiratha, Jiṣṇu dall'infinito valore diceva all'invincibile Yudhiṣṭhira dal pieno splendore: 2 'avendo combattuto io oggi coi saṃśaptaka, alla testa dell'armata dei kuru o re, scagliando frecce velenose come serpi, il droṇide mi si schierava rapido di fronte, 3 veduto il mio carro simile a nube, l'esercito ambaṣṭha si schierava a battaglia, cinquecento di loro avendo uccisi, allora affrontai il droṇide o primo dei sovrani, 4 allora scagliava molte altre frecce lanciate a tutta forza, con impegno, forza e abilità d'armi, simile a nube fatale nella stagione piovosa, 5 e noi non percevamo quando prendeva nè incoccava né nessuna delle due, o se a sinistra o a destra il viglio di Droṇa si aggirasse in battaglia, 6 il figlio di Droṇa colpiva me con cinque aguzze frecce e con altre cinque Vāsudeva, io lo ferivo in mezzo batter d'occhio, con trenta dardi simili a folgori, 7 perdendo sangue da tutte le membra, si rifugiava nella schiera di carri del figlio del sūta. vedendosi vinto da me e vedendo i principali guerrieri pieni di sangue, 8 veduto quindi sconfitto l'esercito in battaglia, che gettate le armi fuggiva rapidamente, unitosi con cinquecento dei migliori carri, Karṇa massacrando rapido si avventava su me, 9 dopo averli uccisi, lasciato Karṇa, rapido sono corso a cercare te, tutti i pāñcāla sono intimoriti da Karṇa, come vacche dall'odore del leone, 10 come raggiunti dalla bocca di una grande pesce, i prabhadraka, assalirono Karṇa, come volati nella bocca aperta della morte, i prabhadraka si scontrarono con Karṇa o re, 11 vieni, e guarda ora me e il figlio del sūta combattere decisi alla vittoria, seimila figli di re o bhārata, sui carri sono andati al mondo del paradiso, 12 scontrandomi col figlio del sūta sul campo, come il dio folgorante con Vṛtra o primo dei re, io combatterò violentemente o bhārata, col figlio del sūta, se lo vedrò oggi sul campo, 13 se io non ucciderò oggi Karṇa o re, vincendolo mentre combatte coi suoi parenti, alla meta di chi non compie le promesse, a questo male io andrò o leone dei re, 14 io ti saluto, augurami la vittoria in battaglia, i figli di Dhṛtarāṣṭra volevano ingoiare Bhīma, io ucciderò il figlio del sūta o leone dei sovrani, l'esercito e tutte le schiere nemiche.' “ XLVIII 1 Saṃjaya disse: “ udito che Karṇa era vivo e in piene forze, furioso il pṛthāde con Phalguna dall'infinito splendore, Yudhiṣṭhira oppresso dai dardi di Karṇa diceva questo ad Arjuna: 2 'se tu avessi detto nella selva dvaitavana: 'io non posso combattere con Karṇa o sovrano.' noi allora tutti al momento e coi mezzi opportuni saremmo venuti o pṛthāde, 3 mi fu promessa l'uccisione di quel forte una volta raggiunto o valoroso, conducici in mezzo ai nemici, perché abbandonandoci ci fai cadere al suolo? 4 noi venimmo con te o Arjuna, volendo ottenere il mezzo desiderato, ma tutto questo per noi è vano o figlio di re, come un albero con molti fiori e senza frutti, 5 come un amo attaccato alla carne, come una vacca colpita da una maledizione, ti sei mostrato privo di successo, distruzione del desiderio di regno sotto aspetto del regno, 6 quanto disse quella voce nell'aria a Pṛthā, alla tua nascita o sciocco: 'è nato un figlio che valoroso coma Indra, tutti i nemici vincerà 7 vincerà in khāṇḍava le schiere degli dèi, e tutti gli esseri con supremo splendore, vincerà i madra i kaliṅga e i kekaya, e lui ucciderà i kuru in mezzo ai re, 8 un arciere superiore a lui non vi sarà, né alcun essere mai lo vincerà quel nobile volendo può conquistare tutti gli esseri avendo ogni sapienza, 9 in bellezza con la luna in velocità col vento, in fermezza col meru, in pazienza colla terra, in splendore col sole, in riccheza con Kubera, in valore con Śakra in forza con Viṣṇu, 10 e pari questo grand'anima di tuo figlio o Kuntī, uccisore di nemici come Viṣṇu figlio di Aditi, vittoria per i suoi, morte per i nemici, è detto quest'infinito splendore continuatore dei kuru.' 11 così nell'aria qualla voce fu udita dagli asceti sulle vette di cento monti, ma una tale cosa non era a te ora, forse che gli dèi parlano invano? 12 e da molti altri supremi ṛṣi fu udito questo discorso e sempre lo applaudivano, io non andrò a inchinarmi a Suyodhana, non ti sapevo intimorito dal figlio di Adhiratha, 13 dal creatore fu fatto il carro dall'asse silenzioso, bello, colla scimmia per insegna su cui stai, afferrata la spada perfetta e incrostata d'oro, e l'arco gāṇḍīva grande come una palma, e condotto dal lunghi-capelli, perché dunque sei spaventato da Karṇa e tremi o pṛthāde, 14 dai quest'arco al lunghi-capelli, e divieni tu suo conducente in battaglia o malevolo, e il lunghi-capelli ucciderà Karṇa per primo, come il dio dei marut colla folgore Vṛtra, 15 che tu fossi abortito al quinto mese, o mai nato dal grembo di Pṛthā, che la fiacchezza ti abbia colpito o principe, e non che sia fuggito dalla battaglia o malevolo.'” XLIX 1 Saṃjaya disse: “ così apostrofato da Yudhiṣṭhira, il kuntīde dai bianchi cavalli, afferrava infuriato la spada volendo uccidere quel toro dei bhārata, 2 ma il lunghi-capelli conoscendolo, gli faceva gettare la rabbia, e gli disse: ' perché o pṛthāde hai afferrato la spada? 3 io non vedo che tu qui debba combattere o conquista-ricchezze, tutti i figli di Dhṛtarāṣṭra sono distrutti dal saggio Bhīma, 4 tu ti sei allontanato o kuntīde per cercare il re, e il re Yudhiṣṭhira, tu l'hai visto in buona salute, 5 e avendo visto quella tigre tra i sovrani, valoroso come tigre, e giunto il momento della gioia perché sei caduto nella furia? 6 io non vedo nessuno qui o kuntīde che tu debba uccidere, perché dunque hai afferrato rapido quella grande spada? 7 questo io ti chiedo o kuntīde, che cosa vuoi fare che infuriato afferri la spada o portentoso per coraggio?' 8 così apostrofato da Kṛṣṇa, guardando Yudhiṣṭhira, Arjuna diceva a Govinda, soffiando come un serpente furioso: 9 ' chi mi dice di dare il gāṇḍīva ad un altro, di costui io devo tagliare la testa, questo è il voto interiore, 10 io così fui apostrofato o anima salda, dal re o incomparabile per ardimento, sotto i tuoi occhi o Govinda, non sono capace di perdonarlo, 11 perciò ucciderò il re che pur è formidabile nel dharma, io devo compiere la mia promessa uccidendo il migliore degli uomini, per questo motivo io ho afferrato la spada o rampollo di Yadu, 12 e avendo ucciso Yudhiṣṭhira nella verità e pagato il mio debito, diverrò allora privo di dolore e di ansie o Janārdana, 13 o cosa tu credi che sia appropriato, giunto questo momento? tu o caro, conosci tutto il passato e futuro di questo universo, quindi io così agirò come tu mi dirai o signore.' 14 Kṛṣṇa disse: ' io so che ora tu o pṛthāde non rispetti gli anziani, in un cattivo momento o tigre fra gli uomini, in cui è preso dalla furia, chi conosce ogni parte del dharma non deve agire o conquista-ricchezze, 15 chi mette insieme quanto si deve e non si deve fare, e compie le cose che non si devono fare o pṛthāde è un vile uomo, 16 dei saggi che seguendo il dharma in esso sono saldi, di questi sapienti delle parti e del tutto, tu non conosci l'intento, 17 l'uomo che non conosce il modo di agire in quanto si deve e non si deve fare, da solo si confonde o pṛthāde come tu ora sei stupito, 18 non è mai facile conoscere quanto si debba o non si debba fare, tutto questo nasce dall'istruzione, e questo tu non lo intendi, 19 per ignoranza tu, il sapiente del dharma che custodisce il dharma, sa che l'uccisione dei viventi non è o pṛthāde un atto nel dharma, 20 il non uccidere i viventi o caro, è superiore ad ogni cosa, io ritengo, la parola può divenire falsa, ma mai si deve uccidere, 21 come puoi uccidere tuo fratello maggiore, il re esperto di dharma tu signore o migliore degli uomini, come un altro uomo di stirpe plebea? 22 l'uccisione di chi non combatte e di chi è senz'armi o bhārata, o di chi fugge girando la schiena, o di chi viene a rifugiarsi, l'uccisione di chi si inchina a mani giunte, non applaudono i saggi, 23 tu facesti un voto o pṛthāde un tempo fatto con forza, perciò sei intento a compiere per follia un'azione disgiunta dal dharma, 24 perché o pṛthāde vuoi uccidere il guru, rammentando il dharma senza considerare il fine dei più minuti dharma, difficili da seguire? 25 io di dirò di un segreto dharma o toro dei bhārata, che ti può dire Bhīṣma sapiente del dharma, o Yudhiṣṭhira, 26 o Vidura lo kṣattṛ, o anche la gloriosa Kuntī, questo io te lo dirò in verità, ascoltami o conquista-ricchezze, 27 la voce della verità è un bene, non vi è cosa superiore alla verità, la verità nella sua intierezza è difficile da conoscere anche per chi ne è saldo, 28 la verità può essere indicibile, e pronunciabile invece la falsità, nel segreto di ogni cosa il falso diviene pronunciabile, 29 in pericolo di vita e nel matrimonio si può dire il falso, e dove il falso diviene vero e il vero diviene falso, 30 tale cosa vede il fanciullo in chi è saldo nella verità, distinguendo il vero dal falso, allora uno diviene sapiente del dharma, 31 che miracolo c'è se un uomo di piena saggezza e pure terribile, ottiene un grandissimo bene, come Balāka dall'uccidere un cieco? 32 che miracolo c'è ancora se un folle o un ignorante, per desiderio del dharma cade in un supremo male, come Kauśika lungo il fiume?' 33 Arjuna disse: ' raccontami o venerabile in modo che io la possa conoscere la connessione tra Balāka e il cieco e tra Kauśika e il fiume.' 34 Kṛṣṇa disse: ' vi era un cacciatore di nome Balāka o bhārata, per la propria moglie e figli, egli senza desiderio uccideva gli animali, 35 egli manteneva anche madre e padre ciechi, e altri da lui rifugiati, sempre devoto al suo dharma, e di sincera parola, privo di invidia era, 36 un giorno cercando delle prede, non ne trovava pur impegnandosi, allora vedeva un predatore che beveva attento col suo fiuto, 37 e pur mai visto prima egli uccideva quell'essere allora, e allora dal cielo cadeva una pioggia di fiori, 38 e un attraente suono di canti e musiche di apsaras, e un carro celeste giungeva dal paradiso, per portar via il cacciatore, 39 quell'essere per la distruzione di tutti gli esseri o Arjuna, compiuto del tapas, aveva ottenuto quel dono, e fu reso cieco dal Nato-da-sè, 40 e avendo ucciso quell'esser intento ad uccidere tutti gli esseri, allora Balāka andava in paradiso, così è il dharma difficile da conoscere, 41 Kauśika era un savio asceta non molto istruito, egli viveva alla confluenza di fiumi non distante da un villaggio, 42 il suo voto era di dire sempre parole sincere, per cui era allora chiamato il sincere-parole o conquista-ricchezze, 43 quindi alcuni per paura dei ladroni, si rifugiavano nella foresta, ma i ladroni vennero irati sforzandosi di trovarli, 44 raggiunto che ebbero Kauśika, dissero a quel sincero nel parlare: 'per quale via o venerabile le molte genti sono andate? e richiesto dicci la verità, se tu lo sai, diccela dunque.' 45 rischiesto Kauśika a loro rivelava con sincere parole, la segreta selva piena di alberi e di rampicanti in cui erano rifugiati, e quindi quei crudeli raggiunti costoro li uccisero, così si dice, 46 per questa grande ingiustizia con parole mal dette, Kauśika, è finito nel più doloroso inferno, ignorante delle sottigliezze del dharma, essendo non molto istruito, sciocco e ignorante delle distinzioni dei dharma, 47 senza chiedere i suoi dubbi agli anziani, ha meritato un grande inferno, ma qui qualcuno c'è che ti indicherà la via, 48 difficile da trovare la suprema conoscenza attraverso il ragionamento, molte persone dicono che solo nell'istruzione vi è il dharma, 49 io non garantisco ciò, non tutto è qui accertato, quanto è esposto del dharma per l'esistenza di tutti gli esseri, 50 dal sostenere il dharma, il dharma sostiene le creature, così dicono, quindi la certezza che quanto è legato al sostegno è il dharma, 51 la gente che altro desidera ottenere questo vuole sempre, e non si trova qui liberazione senza preghiera, si deve in qualche modo pregare, 52 certamente si deve pregare, o se non si prega cantare, meglio è qui dire una bugia, nel dubbio sulla verità, 53 in fin di vita, o nel matrimonio, o nella perdida delle ricchezze di tutti i parenti, o durante uno scherzo, la falsità può essere detta, ingiustizia qui non vede chi sa il vero di dharma e artha, 54 chi con furti e maledizioni liberi i suoi parenti, è meglio per lui dire una falsità quando la verità non è certa, 55 a questi non si deve mai dare ricchezza, potendo essere virtuosi, la ricchezza data ai malvagi ferisce anche chi la da, perciò una bugia detta per il dharma, non è una parola falsa, 56 ogni esempio esemplicativo hai avuto secondo sapienza, udito ciò, dimmi o pṛthāde se Yudhiṣṭhira deve essere ucciso.' 57 Arjuna disse: 'come può parlare un grande saggio, e come un grande intelletto, e per il bene nostro. così sono le tue parole, 58 tu sei come una madre per noi, e anche come un padre, e supremo significato hanno o Kṛṣṇa le tue meravigliose parole, 59 per te non vi è nulla di sconosciuto nei tre mondi, perciò tu conosci il supremo dharma interamente secondo verità, 60 io credo che non debba essere ucciso il dharmarāja Yudhiṣṭhira figlio di Pāṇḍu, per compiere questo accordo dimmi che cosa è profittevole, e ascolta quant'altro devo dire che si trova nel mio cuore, 61 tu conosci o dāśārha il mio giuramento, che chiunque tra gli uomini mi dica di dare ad un altro il gāṇḍīva, che sarà migliore di me con le armi, 62 io lo devo uccidere vincendolo o lunghi-capelli, come Bhīma uccide chi lo dice eunuco, e ciò ha affermato il re davanti a te di dare via l'arco ripetutamente o leone dei vṛṣṇi, 63 se io lo uccido o lunghi-capelli non starò nel mondo dei vivi nemmeno per un momento, il mio giuramento risaputo al mondo, deve avverarsi o migliore dei sostentori del dharma, come possiamo vivere il pāṇḍava ed io o Kṛṣṇa, mi devi ora dare il tuo consiglio.' 64 Vāsudeva disse: “ il re del mondo è stanco, e fu ferito da Karṇa in battaglia con aguzze frecce, per questo o pṛthāde ti disse mali parole, ché tu oggi sia impegnato in battaglia con Karṇa, 65 ucciso lui, i kuru sarebbero vinti, così pensa il sovrano figlio di Dharma, quando abbia compiuto una grande offesa pure da vivo si può chiamare morto, 66 il sovrano fu sempre da te onorato assieme a Bhīma e ai gemelli, e dagli anziani e dai primi degli uomini al mondo, considera la sua offesa ridotta a poco, 67 chiama Yudhiṣṭhira col tu o pṛthāde, al posto di sua signoria, chiamato con tu il guru diviene ucciso o bhārata, 68 così agisci o kuntīde, nei confronti del dharmarāja Yudhiṣṭhira, compi questo aggiustamento di natura ingiusta o continuatore dei kuru, 69 questa è la lezione, suprema di ogni lezione di Atharvan e di Aṅgiras, senza incertezze deve essere compiuta dagli uomini che vogliono il meglio, 70 ucciso così il dharmarāja o pāṇḍava sarà giustamente da te, e lui lo saprà, quindi poi inchiandoti ai suoi piedi, parlagli tranquillizando e conciliando il pṛthāde, 71 il tuo saggio fratello, il re, non avrà mai alcuna ira verso di te o pāṇḍava, e libero dal falso e dall'uccidere il fratello o pṛthāde, felice uccidi Karṇa il figlio del sūta.'” 72 Saṃjaya disse: “ così apostrofato da Janārdana, il pṛthāde approvando quel modo di uccidere un amico, allora Arjuna diceva al dharmarāja, investendolo rudemente come mai prima: 73 ' tu non devi o re, parlare in questo modo, tu stai lontano dalla battaglia, Bhīma che sta combattendo quel primo di tutti i guerrieri, mi può censurare, 74 che in questo momento colpendo i nemici sul campo, e uccidendo i sovrani nemici, che avendo ucciso più di mille elefanti, lancia tumultuosi ruggiti leonini, 75 quel valoroso compie difficili imprese, come tu non potrai mai fare, balzato dal carro afferrando la mazza, con quella uccide cavalli uomini ed elefanti sul campo, 76 con la suprema spada, carri, cavalli ed elefanti e coll'arco e dischi uccide i nemici, lui che i nemici uccide schiacciandoli coi piedi, e anche colle braccia, valoroso come Indra, 77 fortissimo simile al vaiśravaṇa e al distruttore, vincendoli ucciderà i nemici come meritano, Bhīmasena mi può censurare, non tu che sempre sei protetto dagli amici, 78 massacrando grandi carri, ed elefanti, cavalli e pure i principali fanti, da solo Bhīma immerso tra i figli di Dhṛtarāṣṭra, mi può censurare quell'uccisore di nemici, 79 lui che uccide kaliṅga, vaṅga, aṅga, niṣāda, māgadha, sempre furiosi come nere nubi temporalesche, e schiere nemiche a migliaia, mi può dire offese, 80 stando a tempo sul suo perfetto carro, tendendo il suo arco, la mano piena di frecce, quel valoroso scaglia piogge di frecce nel grande scontro, come una nube le sue piogge, 81 i saggi dicono che la forza dei brahmani è nelle parole, e quella degli kṣatriya nelle braccia, tu sei forte di parole o bhārata, e offensivo, tu sai come io sono in verità, 82 io mi impegno sempre a compiere i tuoi desideri, con moglie, figli e con la mia stessa vita, e così tu mi colpisci con aguzze parole, noi non riceviamo da te alcun bene, 83 giacendo nel letto di Draupadī tu mi insulti, mentre io uccido grandi guerrieri per te, per questo sei così sopettoso e aspro o bhārata, da te io non ricordo alcun bene, 84 dopo averti detto in sincerità che la propria morte in battaglia, per tuo beneficio o re dei re, era il valoroso Śikhaṇḍin figlio di Drupada, da questa grande anima fu ucciso protetto da me, 85 io mi rallegrai della tua sovranità quando tu eri intento ai dadi per il male, avendo da te compiuto un male ignobile, con noi vuoi sconfiggere i nemici in battaglia, 86 molte sono i peccati nei dadi, contro il dharma, che Sahadeva ti disse, e tu le hai udite, ma quelle cose così ingiuste non volesti evitare, per cui tutti siamo caduti in disgrazia, 87 tu divenuto giocatore perdesti il regno, e noi avevamo affetto per nascita di te o re dei re, non colpirci con le fiere fruste di parole, di nuovo o re irritando questi sfortunati.' 88 queste offensive parole facendo sentire, colpiva quel saldo nella saggezza, e lo feriva, l'ambidestro figlio del re dei celesti, e sospirando alzava la spada, 89 allora a lui diceva Kṛṣṇa: ' perché di nuovo sfoderi la spada al cielo? dimmi la verità in risposta al consiglio che io ti diedi per il tuo successo.' 90 così richiesto dal migliore degli uomini, addolorato, diceva queste parole al lunghi-capelli: ' io ucciderò me stesso, colpendomi giacché ho compiuto un male.' 91 udendo le parole del pṛthāde, disse al conquista-ricchezze il migliore dei sostenitori del dharma: ' dichiara o pṛthāde quali sono le tue qualità e quanto è il tuo affetto ora.' 92 'così sia o Kṛṣṇa.' inchinadosi e tendendo il suo arco, diceva queste parole il figlio di Śakra a Yudhiṣṭhira il migliore dei sostenutori del dharma:' ascolta o re, 93 pari a me non si trova un altro arciere o re degli uomini, eccetto il dio dal tridente, io col permesso di quel grand'anima, in breve potrei distruggere l'universo coi mobili e immobili, 94 io tutti i punti cardinali coi loro custodi, vincendo li ho messi in tuo potere, e il rājasūya con le sue complete dakṣiṇa, e il tuo divino palazzo, furono per il mio valore, 95 in mano ho le prescritte frecce, e il mio arco è teso in battaglia colle sue frecce, i miei piedi sono frecce e bandiere, nessuno vince uno come me sceso a combattere, 96 uccisi sono i popoli del nord, massacrati quelli dell'ovest, distrutti gli orientali e i meridionali, e di quanto rimane di tutto l'esercito dei saṃśaptaka io ne ho ucciso una metà, 97 giace massacrato da me l'esercito bhārata o re, simile all'armata degli dèi, quelli esperti di armi io uccido con le frecce, perciò non ho ridotto in cenere il mondo.' 98 ciò detto di nuovo diceva il pṛthāde a Yudhiṣṭhira il migliore dei sostenitori del dharma: ' o Rādhā diverrà senza figli, o Kuntī sarà senza di me, sappilo o re, perdona o re, quanto da me detto, a tempo debito tu lo intenderai, onore a te.' 99 propiziandosi il re vincitore di nemici, stando davanti vicino gli diceva: 'io vado al liberare Bhīma dal combattere e con tutta l'anima a uccidere il figlio del sūta, 100 per il tuo bene e per la mia vita, io ti dico il vero sappilo o re.' il coronato gli abbracciava i piedi e rialzatosi pieno di splendore partiva, ma non a lungo ciò era avvenuto che giratosi si avvicinava a lui, 101 udendo queste parole aspre del fratello Phalguna, il pāṇḍava, il dharmarāja, alzatosi dal suo letto, diceva al pṛthāde allora con l'animo sopraffatto dal dolore: 102 ' io ho fatto una cosa ingiusta o pṛthāde, con la quale ho compiuto un terribile peccato, perciò taglia ora la mia testa, che sono un distruttore della stirpe e un vile uomo, 103 un malvagio implicato in un malo crimine, un intelletto confuso, pigro e timoroso, e un vile spregiator degli anziani, perché ancora mi segui io che sono crudele, 104 io malvagio me ne andrò ora nella selva, e il bene ottieni lontano da me, Bhīmasena grand'anima è degno del regno, per me che sono debole che vale il regno? 105 io non posso sopportare gli atti crudeli, anche se sono preso dall'ira, Bhīma sia re, mentre io vivo, che posso fare io così disprezzato o valososo?' 106 ciò detto, violentemente si alzava il re allora lasciando il letto, e intendeva andare allora nella foresta, a lui Vāsudeva inchinandosi gli diceva: 107 'o re, tu conosci quale fu dell'armato del gāṇḍīva, sempre sincero, il giuramento notorio riguardo il gāṇḍīva, 108 che chi dicesse di dare il gāṇḍīva ad una altro, e tu così hai detto, quell'uomo al mondo sarebbe stato ucciso, e tu tale cosa hai detto, 109 quindi per custodire la verità del giuramento, il pṛthāde, su mio consiglio ti fece quelle offese o sovrano della terra, l'offesa ai guru, è considerata come l'ucciderli, 110 perciò tu o grandi-braccia, questo peccato mio, del pṛthāde e di entrambi o re, sopporta riguardo Arjuna, 111 noi entrambi ci rifugiamo ai tuoi piedi o grande re, tu devi perdonarmi o re, mentre mi inchino ad implorarti, 112 oggi la terra vedrà il sangue del malvagio figlio di Rādhā, io ti prometto il vero, sappi ucciso oggi il figlio del sūta, di chi tu oggi desideri la morte, di costui ora è finita la vita.' 113 le parole di Kṛṣṇa avendo udito, il dharmarāja Yudhiṣṭhira, facendo alzare l'inchinato e confuso signore-dei-sensi, a lui che era a mani giunte queste parole di seguito diceva: 114 ' è così come hai detto, io ho commesso una colpa, istruito io sono da te o Govinda e sollevato o mādhava, e liberati da una terribile passione noi siamo stati da te o incrollabile, 115 avendo te come protettore, noi due dal terribile mare della passione, siamo stati oggi sollevati, entrambi confusi dall'ignoranza, 116 raggiunta la zattera del tuo intelletto, noi dal mare di dolore e sofferenza, sollevati coi nostri alleati e protettori siamo stati da te o incrollabile.'” L 1 Saṃjaya disse: “ avendo infuriato Yudhiṣṭhira per consiglio di Kṛṣṇa, il pṛthāde divenne abbattuto, avendo commesso un peccato, 2 allora Vāsudeva quasi ridendo diceva al pāṇḍava: ' quale sarebbe la tua condizione se tu o pṛthāde avessi ucciso il figlio di Dharma saldo nel dharma con l'affilata tua spada? 3 tu che avendo così parlato al re, sei caduto nella disperazione, se tu avessi ucciso il sovrano o pṛthāde che faresti ora? difficile da conoscere è il dharma, specialmente per chi ha scarsa saggezza, 4 certamente tu grandissimo, per timore del dharma saresti andato nel più terribile inferno, per l'uccisione di tuo fratello maggiore, 5 ma ora tu propiziati il re, il migliore dei sostenitori del dharma, il migliore dei kuru sempre saldo nel dharma, questo è il mio consiglio, 6 essendoti propiziato con devozione l'amato re Yudhiṣṭhira, rapidi andremo a combattere contro il carro del figlio del sūta, 7 e uccidendo tu l'invincibile Karṇa oggi con aguzze frecce, un grande bene procura al figlio di Dharma o onorevole, 8 io credo o grandi-braccia che sia giunto il momento, e cosi avendo agito, il tuo dovere sarà compiuto.' 9 allora Arjuna o grande re, pieno di imbarazzo, si gettava con la testa ai piedi del dharmarāja o senza-macchia, 10 e gli diceva ripetutamente: 'o migliore dei bhārata sii grazioso, perdona o re, quanto ho detto per timidezza e desiderio di dharma.' 11 il dharmarāja Yudhiṣṭhira vedendo caduto ai suoi piedi, lamentevole il conquista-ricchezze uccisore di nemici, o toro dei bhārata, 12 il re, il dharmarāja rialzando il fratello il conquista-ricchezze, quel sovrano abbracciandolo con affetto piangeva, 13 ma avendo pianto per lungo tempo, i due fratelli di grande splendore. purificatesi quelle due tigri fra gli uomini, felici divennero, 14 quindi abbracciandolo con affetto e baciando sulla fronte il pāṇḍava, pieno di suprema gioia, sorridendo diceva a Jaya: 15 ' Karṇa o grandi braccia davanti a tutte le truppe, la corazza, la bandiera, l'arco, e la lancia, i cavalli e la mazza colle frecce mi ha fatto a pezzi o grande arciere, mentre ero impegnato sul campo, 16 sapendo ciò, e avendo visto le sue imprese in battaglia o Phalguna, io sprofondo nel dolore, e non mi è più cara la vita, 17 se tu oggi non ucciderai o valoroso, il figlio del sūta, io abbandonerò la vita, che mi vale vivere allora?' 18 così apostrofato il conquistarore rispondeva o toro dei bhārata: ' io ti giuro in verità o re, e per la tua grazia, e per Bhīma o migliore degli uomini, e per i gemelli o sovrano della terra, 19 che oggi io o ucciderò in battaglia Karṇa o ne sarò ucciso, e cadrò a terra, agendo in una sincera battaglia.' 20 e così avando parlato al re, diceva queste parole al mādhava: ' oggi o Kṛṣṇa, ammazzerò Karṇa in battaglia senza alcun dubbio, a questo pensa, fortuna sia a te, all'uccisione di questa malanima.' 21 così apostrofato diceva al pṛthāde il lunghi-capelli o migliore dei re: ' io sono in grado o migliore dei bhārata di compiero il massimo sforzo, 22 e così è anche sempre il mio desiderio o grande guerriero, che tu possa uccidere Karṇa in battaglia, così io penso.' 23 e ancora diceva l'intelligente mādhava al figlio di Dharma: 'o Yudhiṣṭhira tu devi conciliarti con questo Bībhatsu, e permettere oggi l'uccisione del malanima Karṇa, 24 ho saputo che tu fosti colpito dalle frecce di Karṇa, questa vicenda è giunta a nostra conoscenza o gioia dei Pāṇḍava, 25 per fortuna sei salvo o re, per fortuna non sei stato catturato, riconciliati con Bībhatsu e prega per la vittoria o senza-macchia.' 26 Yudhiṣṭhira disse: ' vieni dunque o pṛthāde, o Bībhatsu, abbracciami o pāṇḍava, tu mi hai detto le male parole che si dovevano dire, e da me sei perdonato, 27 io ti comando, uccidi Karṇa o conquista-ricchezze, non avere furia o pṛthāde per le asprezze che ho detto.'” 28 Saṃjaya disse: “ allora il conquista-ricchezze o re, inchinando la testa, afferrava i piedi del fratello maggiore con le mani o mio signore, 29 e fattolo alzare quindi il re, e abbracciatolo stretto, e baciatolo in fronte di nuovo gli diceva questo: 30 ' o conquista-ricchezze, o grandi-braccia, grandemente onorato io sono da te, la grandezza e una vittoria eterna ancora ottieni.' 31 Arjuna disse: ' oggi quel malfattore coi suoi parenti colle mie frecce in battaglia lo condurrò alla morte, scontrandomi col figlio di Radhā di orgogliosa forza, 32 tu fosti da lui duramente colpito dalle frecce, tendendo l'arco, e il frutto di questa sua cattiva azione oggi Karṇa otterrà, 33 oggi io tornerò da te dopo aver ucciso Karṇa o signore della terra, gridando per salutarti, io ti dico il vero, 34 senza aver ucciso Karṇa io non abbandonerò oggi la battaglia, e in verità io tocco i tuoi piedi o sovrano del mondo.'” 35 Saṃjaya disse: “ propiziatosi il dharmarāja con grande gioia interiore, il pṛthāde impegnandosi nell'uccisione del figlio del sūta diceva a Govinda: 36 ' sia preparato il carro e di nuovo aggiogati gli ottimi cavalli, e siano approntate tutte le armi o grande guerriero, 37 i destrieri al pascolo, siano fatti riscaldare dagli stallieri, che conducano in grande fretta ogni apparato del carro.' 38 così apostrofato o grande re, dal grand'anima Phalguna, Kṛṣṇa diceva a Dāruka: ' compi tutto come ha detto Arjuna il migliore dei bhārata, il migliore di tutti gli arcieri.' 39 comandato dunque da Kṛṣṇa, Dāruka o supremo re, aggiogava il carro dalla pelle di tigre, distruttore di nemici, 40 ed essendo stato preparato il carro da Dāruka grand'anima, salutato il dharmarāja, fatte dire le benedizioni ai brahmani, saliva sul supremo carro che viaggiava con propizie benedizioni, 41 il suo re, il dharmarāja Yudhiṣṭhira di grande saggezza, aggiungeva altre supreme benedizioni per l'uccisione di Karṇa, 42 e i viventi o bhārata vedendo partire quel grande arciere, pensavano che Karṇa fosse già ucciso dal pāṇḍava grand'anima, 43 tutte le direzioni da ogni parte si schiarirono o re, ghiandaie, pavoni e chiurli o signore di genti, compirono la pradakṣiṇa allora attorno al figlio di Pāṇḍu, 44 e molti uccelli o re, maschi, belli e favorevoli, affrettandosi con lieto aspetto ubbidivano ad Arjuna, 45 aironi, avvoltoi, corvi, e altri uccelli o signore di popoli, davanti a lui procedevano, terrificanti in cerca di cibo, 46 auspici fortunati per il pṛthāde preannunciavano e la distruzione delle truppe nemiche e l'uccisione di Karṇa, 47 un grande sudore nasceva nel pṛthāde che stava partendo, e una grande ansia gli nasceva, come poteva essere ciò? 48 l'uccisore di Madhu diceva all'armato del gāṇḍīva, vedendo allora il pṛthāde sofferente e pieno di pensieri: 49 ' quelli che incontreranno in battaglia l'armato del gāṇḍīva, li vincerai, fra costoro non vi è alcun vincitore tranne te, 50 e molti prodi dal'ardimento pari a quello di Śakra, vedendoti e incontrandoti sul campo andranno alla morte, 51 chi scontrandosi con Droṇa, con Bhīṣma, e Bhagadatta o signor mio, coi due āvanti Vinda e Anuvinda, e col kāmboja Sudakṣiṇa, 52 e col valoroso Śrutāyus e con Acyutāyus può essere ancora vivo, chiunque che non sia te colla tua pazienza? 53 le tue armi divine e la tua rapidità e forza, e la religiosità, l'autoprotezione, la concentrazione e la mira che tu hai o Arjuna, che mai sei confuso in battaglia, e modesto della tua conoscenza, 54 tu che puoi uccidere dèi e asura con tutti i mobili e gli immobili, pari a te sulla terra non si trova o pṛthāde un uomo che combatta sul campo, 55 degli kṣatriya che armati di arco sono ardui da affrontare, di questi pure tra gli dèi, io non vedo né ho udito di uno pari a te, 56 da Brahmā furono create le creature e il portentoso gāṇḍīva, con quale tu combatti o pṛthāde, perciò non vi è uno uguale a te, 57 ma in ogni modo io devo dire quanto è per te necessario o pāṇḍava, non sottovalutare o grandi-braccia, Karṇa che è splendido in battaglia, 58 Karṇa è fortissimo, audace, esperto d'armi, e grande sul carro, celebre, combatte con varie armi, ed è esperto di tempo e luogo, 59 per splendore è simile al fuoco, e per velocità simile al violento vento, nella furia è pari al Distruttore, ed e forte e robusto come un leone, 60 ha gomiti d'acciaio, grandi braccia, e ampio petto, è arduo da vincere, è un prode molto stimato, un eroe bello a vedersi, 61 possiede tutte le qualità guerriere, a salvaguardia degli amici, sempre egli odia i pāṇḍava, saldo nell'interesse dei figli di Dhṛtarāṣṭra, 62 il figlio di Rādhā è invincibile pure da tutti gli dèi assieme ad Indra, eccettuando te, è mia opinione, tu oggi uccidi dunque il figlio del sūta, 63 nessuno degli dèi, né chi possiede carne e sangue in battaglia, è in grado di vincerlo sul campo, neppure se tutti lo combattessero, 64 oggi impegnati nell'uccidere Karṇa, quel malvagio, di male intenzioni, e imbrogli, sempre malevolo verso i pāṇḍava, egli nell'inimicizia coi pāṇḍava è pure contro il proprio interesse, 65 potente si considera il malvagio Suyodhana a causa sua, oggi dunque sconfiggi il figlio del sūta, questa radice di ogni male.'” LI 1 Saṃjaya disse: “ quindi ancora il lunghi-capelli, anima incomparabile diceva ad Arjuna che era completamente intenzionato ad uccidere Karṇa: 2 ' oggi correndo il diciassettesimo giorno o bhārata, di questa terribile strage, di uomini, elefanti e cavalli, 3 fatti dei grandi eserciti da parte dei tuoi e dei nemici, scontrandosi reciprocamente in battaglia che cosa ne rimane o signore di popoli? 4 ed essendo stati i kaurava o pṛthāde abbondanti di elefanti e cavalli, incontrando te come nemico, sono andati distrutti sul fronte della battaglia, 5 e tutti pāñcāla e gli sṛñjaya col loro seguito, e i pāṇḍava sono schierati con te che sei invincibile, 6 e dai pāñcāla, dai pāṇḍava, dai matsya, dai kārūṣa, dai cedi e dai kekaya protetti da te o uccisore di nemici, fu fatta una strage di schiere nemiche, 7 chi altri è in grado di vincere i kaurava riuniti o caro, se non i pāṇḍava grandi guerrieri, protetti da te in battaglia, 8 tu puoi vincere in battaglia i tre mondi con dèi, asura e uomini, insieme schierati, come dunque non l'armata dei kaurava? 9 quale altro eccetto te è in grado di vincere il re Bhagadatta, che sia pure una tigre fra gli uomini pari al Vāsava? 10 questa ampia armata o pṛthāde, da te protetta o senza-macchia, nessuno di questi principi è in grado neppure di guardare cogli occhi, 11 e quindi sempre da te prottetti in battaglia o pṛthāde, Dhṛṣṭadyumna e Śikhaṇḍin hanno abbattuto Bhīṣma e Droṇa, 12 chi è in grado dei pāñcāla o pṛthāde di vincere in battaglia, i due grandi guerrieri Bhīṣma e Droṇa, dall'ardimento pari a Śakra? 13 chi può contro il figlio di Śaṃtanu, e Droṇa, e il figlio del sole e Kṛpa, contro il droṇide, e il figlio di Somadatta, contro Kṛtavarman, contro il re dei sindhu e quello dei madra, e il re Suyodhana, 14 tutti valorosi ed esperti in battaglia, con tutti i loro seguaci, e terribili, comandanti di armate, furiosi e ardui da affrontare? 15 le molte fila piene di elefanti, cavalli, e carri, andarono distrutte provenienti da varie regioni, e fiere degli sdegnosi kṣatriya, 16 dei govāsa, dei dāsamīya, e dei vasāti o bhārata, e di castemiste, di kṣatriya e di brahmani, e degli onorevoli bhoja, 17 piena era la grande armata di brahmani e kṣatriya o bhārata, e scontrandosi con te ha trovato la distruzione coi suoi cavalli carri ed elefanti, 18 i fieri tukhāra dalle crudeli imprese, gli yavana, e i khaśa, i dārva e gli abhisāra, i darada, gli śaka, i ramaṭha e i taṅgaṇa, 19 gli andhraka, e i pulinda, e i kirāta dalle crudeli imprese, barbari e montanari, e gli abitanti delle coste dei mari, infiammati, orgogliosi in battaglia, forti, dalle ferree mani, 20 questi impegnati assieme ai kuru in favore di Suyodhana, non possono essere sconfitti in battaglia da altri che te o tormenta-nemici, 21 vedendo il vasto grande esercito di Dhṛtarāṣṭra schierato, se tu non riesci a passarlo, quale uomo lo può affrontare? 22 quell'armata come un oceano agitato, e coperta dalla polvere, è stata respinta e distrutta dai furiosi pāṇḍava da te protetti o illustre, 23 il fortissimo sovrano dei māgadha Jayatsena, ora sono sette giorni, fu ucciso in battaglia da Abhimanyu, 24 quindi diecimila elefanti dalle terribili azioni, al seguito del re, Bhīma uccideva con la sua mazza, e altri elefanti furono pure uccisi e centinaia di carri da quel forte, 25 quindi sul campo infuriando una grande battaglia o caro, i kaurava quando si scontravano con Bhīmasena e con te o pāṇḍava, raggiungevano il mondo dei morti coi loro cavalli, carri ed elefanti, 26 allora essendo massacrato il fronte dell'armata dai pāṇḍava o pṛthāde, Bhīṣma scagliava fiere piogge di frecce o signor mio, 27 coprendo con le frecce i cedi, i kāśi, i pāñcāla, i matsya, e i kekaya, li mandava a morte quell'esperto di pungenti armi, 28 dalle frecce scagliate dal suo arco che colpivano i corpi dei nemici, rapide con le loro cocche d'oro, il cielo divenne pieno, 29 e raggiungendo ogni direzione distruggevano cavalli, carri ed elefanti, e abbandonando ogni nuova e cattiva posizione, quel forte scagliava le sue frecce, 30 in dieci giorni da Bhīṣma che massacrava l'esercito dei tuoi, vuoti rendeva i carri, e uccisi elefanti e cavalli, 31 mostrando la sua figura simile a quella di Rudra e di Indra in battaglia, penetrando le truppe dei pāṇḍava, le distruggeva, 32 uccidendo signori della terra, dei cedi, dei pāñcāla e dei kekaya, bruciava l'armata pāṇḍava piena di uomini, cavalli, ed elefanti, 33 volendo raggiungere il folle Suyodhana sprofondato senza una nave, lui che agiva in battaglia come un sole tormentante, non riuscivano e vederlo né gli sṛñjaya né gli altri sovrani della terra, 34 e mentre così lui agiva in battaglia in cerca di vittoria, con ogni sforzo e violentemente lo assalivano i pāṇḍava, 35 egli però messi in fuga, i pāṇḍava e gli sṛñjaya, da solo in battaglia, Bhīṣma si presentava unico eroe, 36 Śikhaṇḍin, da te protetto, avendo raggiunto quel grande guerriero, uccideva quella tigre fra gli uomini con frecce ben levigate, 37 e il patriarca giace ora caduto su un letto di frecce, avendoti incontrato o tigre fra gli uomini, come un avvoltoio che incontri un corvo, 38 Droṇa per cinque giorni ferocemente massacrando l'esercito nemico, compiuto lo schieramento nella grande battaglia, per proteggere i grandi guerrieri, 39 quel grande sul carro approntata sul campo la protezione di Jayadratha, come il Distruttore combattendo una fiera notte, bruciava i viventi, 40 oggi sono due giorni che il valoroso e potente figlio di Bharadvāja, scontrandosi con Dhṛṣṭadyumna, ha raggiunto la suprema meta, 41 se tu in battaglia i carri nemici, a cominciare dal figlio del sūta, non avessi arrestato sul campo, Droṇa non sarebbe stato ucciso, 42 ma trattenuto da te l'intero esercito di Dhṛtarāṣṭra, allora Droṇa fu ucciso in battaglia dal nipote di Pṛṣata o conquista-ricchezze, 43 quale altro kṣatriya a parte te può compiere in battaglia, questa cosa fatta da te o pṛthāde, riguardo all'uccisione di Jayadratha?, 44 arrestato il grande esercito, uccisi i prodi sovrani, fu da te ucciso il re dei sindhu collo splendore della forza delle armi, 45 i sovrani ritengono un miracolo l'uccisione del sindhu, ma non è un miracolo per te, tu sei un grande guerriero o pṛthāde, 46 gli kṣatriya che si scontrino con te in battaglia, in un solo giorno o bhārata, tormentati e dispersi non sopravvivrebbero, io ritengo, 47 questo pauroso esercito di Dhṛtarāṣṭra o pṛthāde, in battaglia fu distrutto con tutti i suoi valorosi, quando furono uccisi Bhīṣma e Droṇa, 48 massacrati oggi i principali guerrieri, uccisi cavalli uomini ed elefanti, l'esercito bhārata appare come il cielo privo di sole, luna e stelle, 49 questa armata o pṛthāde è dispersa in battaglia dal valore di Bhīma, come un tempo l'esercito degli asura dall'ardimento di Śakra, 50 a loro sono sopravissuti cinque grandi guerrieri, Aśvatthāman, Kṛtavarman, Karṇa, il re dei madra, e Kṛpa, 51 tu oggi o tigre fra gli uomini uccisi questi cinque grandi guerrieri, da stermina-nemici, dona la terra con le sue isole e città, al re, 52 col suo cielo acque e inferno, coi monti, e le grandi foreste, che ottenga oggi il pṛthāde dall'infinito valore la terra intera, 53 come un tempo Viṣṇu dopo aver ucciso daitya e dānava, Hari omaggiava della terra il re Śakra, 54 oggi si rallegrino i pāñcāla essendo i nemici da te uccisi, come gli dèi quando i dānava furono uccisi da Viṣṇu, 55 se tu o migliore dei bipedi, per onorare il maestro Droṇa, hai pietà di Aśvatthāman, se l'hai per Kṛpa che è guru e maestro, 56 se tu per onorare fratelli e parenti grandemente potenti, incontrando Kṛtavarman non lo spedirai alla dimora di Yama, 57 e se incontrando il fratello della madre, Śalya il sovrano dei madra, tu o occhi di loto, per pietà non vorrai ucciderlo, 58 questo nocivo e potente malvagio contro i pāṇḍava, che è Karṇa, oggi o migliore degli uomini uccidi con aguzze frecce, 59 questa è l'impresa da compiere, nulla vi è qui di improprio, noi pure sappiamo che qui non vi è alcuna colpa, 60 nel voler bruciare di notte tua madre coi suoi figli o senza-macchia, e nella partita a dadi che Suyodhana ha macchinato contro di voi, in tutto questo, il malvagio Karṇa ne fu radice o Arjuna, 61 Suyodhana pensa sempre a Karṇa come suo rifugio, e furioso verso di me procedeva a catturarmi, 62 una fiera opinione vi è nel sovrano figlio di Dhṛtarāṣṭra o onorevole, che Karṇa vincerà certamente tutti i pṛthādi in battaglia, 63 confidando in Karṇa o kuntīde vi fu la guerra da parte del figlio di Dhṛtarāṣṭra, contro di te, pur conoscendo la tua forza, 64 Karṇa sempre dice: ' incontrando i pṛthādi riuniti, con Vāsudeva e il re, io li vincerò nella grande battaglia.' 65 il malanimo Karṇa spinge il malvagio figlio di Dhṛtarāṣṭra, a fare la guerra, oggi uccidilo o bhārata, 66 quanto di male vi ha fatto il figlio di Dhṛtarāṣṭra, sempre il malvagio Karṇa dal malvagio intelletto ne è stata la fonte, 67 quando vidi il valoroso figlio di Subhadrā, dagli occhi di toro, ucciso dai sei crudeli grandi guerrieri dei figli di Dhṛtarāṣṭra, 68 mentre faceva tremare i valorosi grandi guerrieri Droṇa, il droṇide e Kṛpa, e privava di uomini gli elefanti e i grandi guerrieri dei loro carri, 69 e privava di cavalieri i cavalli, e i fanti delle armi e della vita, quell'eroe dalle spalle di toro, fonte di gloria per kuru e vṛṣṇi, 70 che massacrava gli eserciti, facendo tremare i grandi guerrieri, spedendo alla dimora di Yama uomini, cavalli ed elefanti, 71 mentre era impegnato con le sue frecce a bruciare l'esercito, mi si bruciavano le membra o amico mio, la verità ti giuro, 72 e pure allora quel malvagio Karṇa lo attaccava o potente, e incapace Karṇa di stare schierato in battaglia davanti ad Abhimanyu, 73 ferito dalle frecce del figlio di Subhadra, pieno di sangue e svenuto, soffiando acceso d'ira si ritirava oppresso dalle frecce, 74 e si ritirava quel potente senza speranza di vivere, e se ne stava depresso sul campo, stanco per il combattere, 75 allora udendo le parole di Droṇa simili a quelle del fato, in battaglia, Karṇa gli tagliava il fiero arco, 76 quindi reso privo dell'arco da lui, cinque grandi guerrieri in battaglia lo colpirono con mente malevola con piogge di frecce, 77 le male parole che Karṇa disse a Kṛṣṇa nella sala, davanti ai pāṇḍava e ai kuru, quel malevolo: 78 'sono distrutti i pāṇḍava o Kṛṣṇa per sempre andati all'inferno, un altro marito o larghe natiche, scegliti o dolce sorriso, 79 o belle sopracciglia, divenuta schiava nella dimora di Dhṛtarāṣṭra, entra o occhi curvi di loto, non ha più mariti.' 80 così diceva quell'ignorante del dharma, supremamente malvagio, il malvagio Karṇa e le sue malvage parole tu le hai udite o bhārata, 81 e contro le parole di quel malvagio, volino le tue frecce incrostate d'oro, polite a pietra, da te scagliate a togliere la vita, 82 e quanti altri mali, quell'anima malvagia ti ha fatto, contro questi e contro la sua vita volino oggi le tue frecce, 83 con le membra trafitte oggi dalle frecce scagliate dal gāṇḍīva, che Karṇa quel malvagio oggi ricordi le parole di Droṇa e di Bhīṣma, 84 e le frecce dalla cocca d'oro, distruggi-nemici, simili a folgori da te scagliate, trapassando i suoi organi vitali ne vedano il sangue, 85 le aguzze frecce dal tuo braccio scagliate tarpassando i vitali, con grande energia mandino oggi Karṇa alla dimora di Yama, 86 che oggi con grida di dolore, tristi e abbattuti, colpiti dalle tue frecce, i sovrani della terra che vedano Karṇa cadere dal suo carro, 87 che oggi i suoi amici vedano giacere caduto a terra, immerso nel suo sangue, Karṇa senza più armi, 88 che l'insegna colla grande cinghia di elefante, colpita da te con una bhalla, svolazzando cada a terra, la bandiera del figlio di Adhiratha, 89 il carro adornato d'oro da te spezzato con cento frecce, col guerriero ucciso abbandonando, che un Śalya spaventato si salvi, 90 quindi Suyodhana veduto il figlio di Adhiratha ucciso da te, divenga ora senza speranza di vita e del regno o conquista-ricchezze, 91 i pāñcāla colpiti dalle aguzze frecce di Karṇa fuggono per raggiungere i pāṇḍava o migliore dei bhārata, 92 ma sappi che i pāñcāla, i figli di Draupadī, Dhṛṣṭadyumna e Śikhaṇḍin, i fratelli di Dhṛṣṭadyumna, e Śatānīka il figlio di Nakula, 93 e Nakula e Sahadeva, Durmukha e Janamejaya, Suvarman e Sātyaki sono tra le mani di Karṇa, 94 dei pāñcāla massacrati da Karṇa nella grande battaglia, si odono le terribili grida, dei tuoi parenti o tormenta-nemici, 95 ma i pāñcāla non sono spaventati né in alcun modo volgono le spalle, questi grandi arcieri, grandi sui carri non tengono conto della morte, 96 scontrandosi con Bhīṣma che da solo copriva di frecce, l'esercito pāṇḍava, i pāñcāla non si volsero in fuga, 97 e pure contro il guru di tutti gli arcieri, che acceso dell'arma di Agni, li bruciava, avanzarono con foga contro l'invincibile Droṇa, 98 quegli uccisori di nemici che sempre si impegnarono a vincere i nemici in battaglia, i pāñcāla mai si spaventano del figlio di Adhiratha né gli volgono le spalle, 99 ma il prode Karṇa di quei rapidi pāñcāla che gli si avventano contro, prende le loro vite, come un fuoco quelle delle falene, 100 il figlio di Rādhā spedisce alla morte in battaglia i pāñcāla a centinaia, questi valorosi che così lo affrontano a costo della vita, in favore degli amici, 101 l'arma che un tempo ha ricevuto da Rāma, supremo ṛṣi dei bhṛguidi, Karṇa ora la usa nel suo terribile aspetto, 102 terribile e di crudele aspetto tormenta tutte le truppe, coprendo il grande esercito, lo brucia col suo splendore 103 le frecce scagliate dall'arco di Karṇa volano come stormi di api, tormentando i tuoi soldati, 104 i pāñcāla si muovono in ogni direzione o bhārata, scontrandosi in battaglia con Kaṛna arduo da respingere per i mortali, 105 lo stesso Bhīma dalla fiera ira, circondato da ogni parte o pṛthāde, dagli sṛñjaya, combattendo contro Karṇa è colpito dalle sue acute frecce, 106 i pāṇḍava, gli sṛñjaya, e i pāñcāla o bhārata, può ucciderli col solo sguardo Karṇa, come una malattia fissata al corpo, 107 nessun altro guerriero eccetto te io scorgo nell'esercito di Yudhiṣṭhira, che scontrandosi col figlio di Rādhā, possa tornare a casa con fortuna, 108 uccidendolo oggi con aguzze frecce o toro dei bhārata, secondo la tua promessa agendo o pṛthāde, otterrai la gloria, 109 tu sei in grado di vincere in battaglia i kaurava con Karṇa tra loro, e nessun altro qui sul campo o migliore dei combattenti, io ti dico il vero, 110 e fatta questa grande impresa di uccidere Karṇa grande sul carro, avuto successo e il suo frutto o pṛthāde sii felice o migliore degli uomini.'" LII 1 Saṃjaya disse: “ Bībhatsu udite il discorso del lunghi-capelli o bhārata, privo d'ansie e felicissimo, in un istante diventava, 2 allora rapidamente congiunta la corda, tendeva l'arco gāṇḍīva, si impegnava ad uccidere Karṇa e rispondeva al lunghi-capelli: 3 ' con te come protettore o Govinda, certa è la mia vittoria, tu sei il signore di passato, presente e futuro, di cui oggi io ho il favore, 4 con te come alleato io o Kṛṣṇa i tre mondi riuniti insieme potrei conquistare e pure il supremo mondo, come non dunque il solo Karṇa? 5 io vedo fuggire l'esercito dei pāñcāla o Janārdana, vedo Karṇa agire senza timori in battaglia, 6 e vedo l'arma del bhṛguide volare ovunque, scagliata da Karṇa o vṛṣṇi, simile alla grande folgore di Śakra, 7 di quella battaglia in cui io sono impegnato o Kṛṣṇa, finché la terra li manterrà, tutti i viventi racconteranno, 8 oggi o Kṛṣṇa, le mie frecce spediranno alla morte Karṇa, scagliate dal gāṇḍīva lo distruggeranno lanciate dalla mia mano, 9 oggi il re Dhṛtarāṣṭra rimpiangerà la sua decisione, di aver consacrato al regno Duryodhana, immeritevole di ciò, 10 oggi dal felice regno, dalla ricchezza e dall'antico reame, coi suoi figli o grandi-braccia, Dhṛtarāṣṭra sarà allontanato, 11 oggi il re Duryodhana senza speranze di vita diverrà, una volta ucciso Karṇa, io ti dico il vero o Kṛṣṇa, 12 oggi vedendo Karṇa fatto a pezzi dalle mie frecce, quel sovrano di genti si ricorderà delle tue parole di pace, 13 oggi il figlio di Subala o Kṛṣṇa, vedrà le frecce sul piatto dei dadi, e come giocatore il cerchio del gāṇḍīva, e il mio carro, 14 di chi in battaglia nessun altro uomo sulla terra si stima, del figlio del sūta oggi la terra berrà il sangue, e le frecce del gāṇḍīva daranno a Karṇa la suprema fine, 15 oggi si dorrà il figlio di Rādhā di quanto allora disse alla pāñcāla, in mezzo all'assemblea, mentre insultava con dure parole i pāṇḍava, 16 quelli che erano allora semi infertili, ora saranno semi fertili, una volta che sarà ucciso il figlio del sole Karṇa, il malvagio figlio del sūta, 17 quanto disse:' io farò tremare i figli di Pāṇḍu' quelle parole le mie aguzze frecce renderanno vane, 18 lui che disse:' io ucciderò tutti i pāṇḍava coi loro figli.' questo Karṇa io oggi ucciderò, davanti a tutti i guerrieri, 19 incoraggiato dal suo valore, l'orgoglioso figlio di Dhṛtarāṣṭra, dal malo intelletto sempre ci disprezza quel malvagio, io oggi ucciderò Karṇa il figlio di Rādhā o uccisore di Madhu, 20 e ucciso Karṇa o Kṛṣṇa, oggi i figli di Dhṛtarāṣṭra, col loro re, fuggiranno spaventati in ogni direzione, come antilopi spaventate dal leone, 21 che oggi il re Duryodhana guardi alla terra, dopo che io avrò ucciso Karṇa in battaglia coi suoi figli e amici, 22 oggi lo sdegnoso figlio di Dhṛtarāṣṭra vedendo Karṇa ucciso, sappia che io sono in battaglia o Kṛṣṇa il migliore di tutti gli arcieri, 23 oggi io diverrò privo di debiti o Kṛṣṇa nei confronti dei guerrieri, dell'ira, dei kuru, delle mie frecce, e del Gāṇḍīva, 24 oggi io mi libererò dal dolore posseduto per tredici anni, uccidendo Karṇa in battaglia o Kṛṣṇa, come il dio-nuvoloso fece con Śambara, 25 oggi ucciso Karṇa in battaglia, che i grandi guerrieri dei somaka, desiderosi di compiacere gli amici in battaglia, onorino l'impresa fatta, 26 io non so quale sarà oggi la gioia del nipote di Śini o mādhava, dopo che io avrò ucciso Karṇa, e ne sarò vincitore, 27 io uccidendo in battaglia Karṇa e il grande guerriero suo figlio, porterò gioia a Bhīma, ai gemelli e pure a Sātyaki, 28 a Dhṛṣṭadyumna e a Śikhaṇḍin, e tutti i pāñcāla, oggi io pagherò il mio debito uccidendo Karṇa nel grande scontro, 29 oggi che vedano sul campo il conquista-ricchezze infuriato, combattere contro i kaurava in battaglia, e abbattere il figlio del sūta, davanti a te io dirò ancora il mio elogio: 30 non vi è esperto d'arco che mi eguagli al mondo, chi v'è di simile a me in ardimento? o anche chi v'è a me pari in perdono? e non c'è nessun altro a me simile nell'ira, 31 coll'arco in pugno io, asura e dèi, e tutti gli esseri riuniti insieme con la forza del mio braccio, posso spedire alla morte, il mio valore sappilo è superiore ai nemici, 32 io da solo con le frecce scagliate dal gāṇḍīva, attaccando tutti i kuru e i bāhlika, posso bruciare colle loro genti vincendo, come Agni in una selva a fine inverno, 33 le mie mani sono segnate dalle frecce, e l'arco e saldo nella sinistra colla sua freccia, i miei piedi sono segnati dal carro e dall'insegna, nessuno vince uno come me in battaglia.'” LIII 1 Saṃjaya disse: "i loro eserciti dalle larghe insegne, riuniti e ordinati in battaglia, emettevano suoni di tamburi e altro, come schiere di nuvole a fine estate, 2 con i grandi elefanti per nuvole, le armi per acque, e le musiche e i suoni di zoccoli, i tuoni, l'oro delle varie armi i lampi, coperti dal suono dei grandi carri, 3 che con grande foga trasportando fiumi di sangue, e le vite degli kṣatriya, pieno di spade era come una crudele pioggia fuori stagione quell'assembramento di uomini, 4 e carri con auriga, e cavalli, e tutti gli elefanti nemici con frotte di frecce, il pṛthāde mandava in seno alla morte, e i cavalli coi cavalieri, e pure le schiere di fanti, 5 Kṛpa e Śikhaṇḍin si scontrarono sul campo, e Sātyaki attaccava Duryodhana, Śrutaśravas contro il figlio di Droṇa, e Yudhāmanyu contro Citrasena, 6 e il figlio di Karṇa sul suo carro si scontrava con gli sṛñjaya di Uttamaujas, e Sahadeva contro il re dei gāndhāra, come un leone affamato assalta un grande toro, 7 Śatānīka figlio di Nakula, contro il figlio di Karṇa Vṛṣasena, con frotte di frecce, giovane contro giovane, e il valoroso figlio di Karṇa copriva il figlio della pāñcāla con molte piogge di frecce, 8 il figlio di Mādrī Nakula con varie armi, affrontava Kṛtavarman toro sul carro, il sovrano dei pāñcāla figlio di Yajñasena, affrontava il comandante Karṇa col suo esercito, 9 Duḥśāsana o bhārata e l'esercito bhārata e al copmpleto l'armata dei saṃśaptaka, con grande impeto affrontavano in battaglia Bhīma il migliore degli armati, 10 là il prode Uttamaujas uccideva il figlio di Karṇa e vincendolo gli tagliava la sua testa che cadeva a terra, e faceva risuonare terra e cielo con un grido, 11 Karṇa veduta la testa di Suṣeṇa caduta a terra, con aspetto addolorato, con ira, cavalli, bandiera e carro gli faceva a pezzi con frecce diritte e appuntite, 12 mentre Uttamaujas, con diritte frecce e con la splendente spada lo colpiva e dopo aver ucciso i cavalli laterali di Kṛpa, saliva allora sul carro di Śikhaṇḍin, 13 ma Śikhaṇḍin sul suo carro, vedendo privo di carro Kṛpa, non volle colpirlo con le frecce, ma il droṇide girando il carro vi faceva salire Kṛpa come fosse una vacca caduta nel fango, 14 e Bhīma il figlio del vento nella corazza d'oro, con aguzze frecce l'esercito dei tuoi figli tormentava come il sole a mezzogiorno in un momento di sereno.” LIV 1 Saṃjaya disse: "quindi in quella tumultuosa battaglia, da solo circondato da molti nemici, nel grande pericolo Bhīma diceva al suo auriga arrestando l'esercito di Dhṛtarāṣṭra: ' vai veloce o conducente coi cavalli, io manderò i figli di Dhṛtarāṣṭra a Yama.' 2 comandato da Bhīmasena, il conducente contro l'esercito di tuo figlio, volava allora, quell'auriga con grande velocità, dove Bhīma voleva incontrare l'armata, 3 quindi altri kuru con elefanti, cavalli, carri e fanti, lo circondarono da ogni parte, e con grande violenza da ogni parte, colpirono il grande veicolo di Bhīma colle frecce, 4 allora quel grand'anima tagliava coi suoi dardi dalla cocca d'oro, le frecce che giungevano, e con le loro cocche d'oro, caddero, fatte in due e in tre pezzi dai dardi di Bhīma, 5 allora o re, in mezzo ai tuoi re, colpiti da Bhīma, tra cavalli, elefanti, carri e giovani, un terribile frastuono sorgeva o re dei re, come di monti colpiti da folgori, 6 i principali sovrani colpiti e feriti dai tiri di Bhīmasena, si avventarono ovunque in battaglia contro Bhīma, come insetti su un albero per i fiori, 7 allora quell'impetuoso avventandosi in mezzo al tuo esercito mostrava la sua violenza, come a fine yuga avanza per bruciare, il fato distruttore dei viventi col bastone levato, 8 i tuoi non furono in grado di reggere la violenza di quel fortissimo, che si avventava come il fato a bocca spalancata, che distrugge le creature a tempo debito, 9 quindi l'esercito dei bhārata, o bhārata, bruciato in battaglia o grande anima, spaventato si disperdeva spinto da Bhīma come un mucchio di nubi spinto da grande vento, 10 allora il forte e intelligente Bhīmasena diceva al conducente di nuovo eccitato: ' o auriga guarda i nostri e i nemici, con carri e bandiere che si avventano insieme, combattendo io non distinguo alcunchè, non vorrei coprire di frecce il nostro esercito, 11 scorgendo nemici da ogni parte o Viśoka, l'ansia mi colpisce violentemente l'animo, poiché in affanno per il re il coronato non torna, mi nascono molti dolori o auriga, 12 un dolore io ho o auriga, che il dharmarāja lasciandomi si impegnava in mezzo ai nemici, io non so se Bībhatsu è vivo o se non lo è, questo è ora il grande dolore, 13 io ora questo esercito nemico dai fieri propositi, distruggerò con suprema risoluzione, e dopo averlo massacrato schierato in mezzo alla battaglia, io sarò lieto assieme a te, 14 guarda tutte le faretre e le frecce, quanto delle frecce rimane sul mio carro, in quale misura e di quale tipo siano, e saputolo dimmelo o auriga.' 15 Viśoka disse: 'sei miriadi di frecce o valoroso, e un'altra miriade di bhalla e a rasoio, di dardi ferrei due mila o valoroso, e tremila di distruttivi o pṛthāde, 16 e delle armi che rimangono o pāṇḍava, non le porterebbe un carro di sei buoi, ciò sapendo scagliane pure a migliaia, tu hai spada, mazza e forza di braccio.' 17 Bhīma disse: ' guarda ora questi sovrani perduti dalle distruttive frecce scagliate da Bhīma. e questa battaglia coi miei fieri dardi, la farò simile al mondo dei morti coprendo il sole, 18 oggi sarà noto ai sovrani e persino ai bambini o auriga, che Bhīmasena è morto in battaglia, oppure che da solo ha vinto sul campo i kuru, 19 tutti i kuru si avventino in battaglia, o i mondi, bimbi compresi mi celebreranno, e io abbatterò da solo tutti loro, o tutti loro che colpiscano Bhīmasena, 20 o io compirò una suprema impresa, e gli dèi la renderanno assoluta, o qui oggi Arjuna uccisore di nemici che venga rapido invocato come Śakra, 21 guarda l'armata bhārata dispersa, per quale motivo questi sovrani fuggono? è evidente che il saggio ambidestro sta coprendo rapido l'esercito colle sue frecce, 22 quarda le bandiere in fuga sul campo o Viśoka, e gli elefanti, i cavalli e le schiere dei fanti, e i carri dispersi colpiti da frecce e lance, guarda i guerrieri sui carri o auriga, 23 l'esercito kaurava continuamente ne è coperto, e massacrato violentemente, e distrutto dalle frecce simili a folgori dalle piume dorate di pavone, 24 elefanti, cavalli e carri sono in fuga, e massacrate le schiere di fanti, tutti i kaurava instupiditi, fuggono come elefanti spaventati da un incendio boschivo, e queli grandi elefanti grandi barriti lanciano, urla di dolore in battaglia o Viśoka.' 25 Viśoka disse: 'tutti i tuoi desideri sono compiuti o pāṇḍava, si scorge nell'armata di elefanti l'insegna con la scimmia, splendere muovendosi sul ricco albero, io lo vedo tendere l'arco, 26 la sua scimmia si scorge da ogni parte, stampata sulla bandiera del conquista-ricchezze, quella divina gemma simile al sole, splende stando sopra il coronato, 27 guarda al suo fianco la terribile devadatta dal bel suono, simile a bianca nuvola, e Janārdana con le redini in mano che penetra dentro l'esercito nemico, 28 e guarda al fianco di Janārdana il suo disco affilato, simile a folgore, e splendente di raggi, che accresce la gloria del lunghi-capelli, e sempre è venerato dagli yadu o valoroso.' 29 Bhīma disse: ' ti darò quattordici dei migliori villaggi, per riconoscenza alle tue care parole o auriga, e cento schiave, e venti carri, che mi mostri Arjuna o Viśoka.'" LV 1 Saṃjaya disse: “ udito il frastuono dei carri e le urla leonine in battaglia, Arjuna diceva a Govinda: ' rapido spingi i cavalli.' 2 udite le parole di Arjuna, Govinda diceva ad Arjuna: ' andrò in tutta fretta laddove è schierato Bhīma.' 3 e mentre volava coi cavalli color madreperla, e con reti di gemme e perle, furioso come il re degli dèi, per la vittoria armato di folgore ad uccidere Jambha, 4 le schiere di carri, cavalli, elefanti e fanti, col frastuono di frecce e degli zoccoli, facendo risuonare la terra e i luoghi, furiosi quei leoni tra gli uomini attaccarono Jaya, 5 grande era quello scontro distruttivo di corpi e dei mali, tra loro e il pṛthāde, come quello degli asura per il trimundio e il dio Viṣṇu il migliore dei vincitori, 6 da solo con diadema e ghirlande abbatteva i mucchi di armi grandi e piccoli da loro lanciati, con affilate mezzelune, e con aguzze frecce, e molte delle loro teste in molti parti 7 i parasoli di pelo di yak e le bandiere, cavalli, carri, elefanti e fanterie, cadevano a terra in vari pezzi distrutti, come foreste abbattute dal vento, 8 coperti di reti d'oro i grandi elefanti, forniti di guerrieri di bandiere e insegne, colpiti da frecce dalla cocca d'oro, splendevano come fulgenti montagne, 9 arrestando gli elefanti, i carri, i cavalli cone ottime frecce simili alle folgori di Indra, rapido partiva ad uccidere Karṇa come un tempo il dio dei marut a colpire Bala, 10 quindi quella tigre fra gli uomini penetrava o uccisore di nemici, nell'esercito del sūta quel grandi-braccia come un coccodrillo nel mare, 11 vedendolo i tuoi, o re, dotati di carri e di fanti, e con svariati cavalli ed elefanti, si avventarono sul pāṇḍava, 12 grande là era il frastuono di quelli che si avventavano sul pṛthāde, come fosse quello del rumore delle onde dell'oceano agitato, 13 questi grandi guerrieri come tigri assalirono quella tigre fra gli uomini in battaglia, lasciando ogni paura per la vita, 14 di costoro che si avventavano scagliando piogge di frecce, Arjuna disperdeva le schiere, come un grande vento fa colle nubi, 15 compiuto l'attacco rapidi contro Arjuna con schiere di carri, quei grandi arcieri avventandosi lo colpivano con aguzze frecce, 16 allora Arjuna migliaia di carri, cavalli ed elefanti, spediva colle sue frecce verso la dimora di Yama, 17 questi colpiti in battaglia dalle frecce scagliate dall'arco del pṛthāde, qua e là giacevano colpiti da paura i grandi guerrieri, 18 di costoro quattrocento valorosi grandi guerrieri impegnati, con diritte frecce Arjuna conduceva alla dimora di Yama, 19 questi colpiti in battaglia da aguzze frecce di vario tipo, abbandonando Arjuna fuggivano per ogni dove per il terrore, 20 grande era il loro rumore mentre fuggivano dal fronte dell'armata, come di un grande fiume che spacca un monte raggiungendolo, fortuna sia a te, 21 trafitto quell'esercito e messolo in fuga colle frecce Arjuna, quel pṛthāde partiva verso le schiere del sūta o mio signore, 22 grande era il suo rumore mentre si avventava sui nemici, come un tempo quello di Garuḍa mentre volava in cerca di serpenti, 23 udendo questo rumore, il fortissimo Bhīmasena, divenne supremamente lieto, desiderando vedere il pṛthāde, 24 e udendo avanzare il pṛthāde, il potente Bhīmasena, a costo della vita, o grande re, massacrava il tuo esercito, 25 violento come il vento, pari al vento in velocità, Bhīma il potente figlio del vento si muoveva come il vento, 26 e da lui tormentato o re dei re, il tuo esercito o signore di popoli, deragliava o grande re come una nave rotta sul mare, 27 a quell'esercito allora Bhīma mostrava la sua destrezza di mano, lo colpiva con fieri dardi spedendolo alla dimora di Yama, 28 e là vedendo la forza sovrumana di Bhīma, o bhārata, tremavano in battaglia i guerrieri, come a fine yuga per il fato, 29 quindi colpite da Bhīmasena quelle terribili forze o bhārata, scorgendo, il re Duryodhana queste parole diceva, 30 quel grande arciere alle schiere e ai guerrieri o toro dei bhārata, e comandava a tutti loro: 'uccidete Bhīma! ucciso costui io credo sarà ucciso l'intero esercito senza rimanenze.' 31 accogliendo quest'ordine di tuo figlio, quei principi, ricoprivano in ogni parte Bhīma con piogge di frecce, 32 molti elefanti o re, e uomini in cerca di vittoria, carri e cavalli o re dei re, circondarono ventre-di-lupo, 33 quel prode circondato da ogni parte o re da quei guerrieri, splendeva o migliore di bhārata come la luna tra le costellazoni, 34 e splendeva in battaglia, quel supremo e bellissimo uomo, tale e quale o grande re, così risplende il conquistatore, 35 tutti quei principi scagliavano piogge di frecce, fieri, cogli occhi rossi d'ira, per uccidere ventre-di-lupo, 36 arrestato quel grande esercito con frecce ben levigate, Bhīma si allontanava dalla battaglia come un pesce da una rete nell'acqua, 37 uccisi diecimila elefanti che mai si ritirano, e centomila uomini, a duecento la volta o bhārata, 38 e cinquemila cavalli, e un centinaio di carri, avendo uccisi, Bhīma faceva scorrere un fiume di fango sanguinoso, 39 con sangue per acque, carri per gorghi, e pieno di elefanti come balene, uomini per pesci, cavalli per alligatori, capelli per erbe, e canne, 40 colle braccia tagliate come nāga, che trasportava molte gemme, gambe aveva per alligatori e grasso per fango, e pieno di teste come rocce, 41 archi per alghe, pieno di frecce, di mazze, barre di ferro e bandiere, pieno di guerrieri dai fermi voti che portava alla dimora di Yama, 42 in breve tempo quella tigre fra gli uomini produceva questo fiume, che come il terribile vaitaraṇī è arduo da attraversare per chi ha anima informe, 43 in qualsiasi luogo il pāṇḍava supremo sul carro si muoveva, là abbatteva guerrieri a centinaia e a migliaia, 44 veduta l'impresa compiuta da Bhīmasena in battaglia, Duryodhana o grande re, diceva queste parole a Śakuni: 45 ' vai a vincere o zio, in battaglia il fortissimo Bhīmasena, vinto lui io credo sarà vinto il grande esercito del pāṇḍava.' 46 quindi il potente figlio di Subala o grande re, partiva impegnato in una grande battaglia circondato dai fratelli, 47 scontrandosi sul campo con Bhīma dal terribile ardimento, lo respingeva quel valoroso come la costa fa coll'oceano, arrestato fu quindi Bhīma e coperto di aguzze frecce, 48 e Śakuni o re dei re, al suo fianco sinistro e in mezzo al petto, scagliava delle frecce appuntite a pietra e dalla cocca d'oro, 49 queste frecce rotta l'armatura d'oro di quel grand'anima, si piantarono o grande re, con le loro piume di airone e di pavone, 50 pur profondamente colpito sul campo, Bhīma scagliava violentemente una freccia incrostata d'oro, contro il figlio di Subala o bhārata, 51 quella terribile freccia che giungeva, Śakuni però, tormenta-nemici, fortissimo, ed esperto d'armi, la tagliava in cento pezzi o re, 52 mentre cadeva a terra, Bhīma infuriato o signore di popoli, tagliava l'arco del figlio di Subala, quasi ridendo, 53 gettato quell'arco rotto, il potente figlio di Subala, afferrava con foga un altro arco e sedici dardi bhalla, 54 e con quelle bhalla ben levigate o grande re colpiva con quattro il suo auriga e con cinque pure Bhīma, 55 con un'altra tagliava la bandiera, con altre due il parasole o signore di popoli, e quel figlio di Subala, colpiva i quattro cavalli con altre quattro, 56 allora infuriato o grande re, il possente Bhīmasena, scagliava sul campo un lancia fatta di ferro coll'asta d'oro, 57 quella lanciata dal braccio di Bhīma, muovendosi come la lingua di un serpente, cadeva rapida sul carro del figlio di Subala grand'anima, 58 afferrata quella lancia incrostata d'oro, con fiero cipiglio la scagliava a Bhīmasena o signore di popoli, 59 questa trapassato il braccio sinistro del pāṇḍava grand'anima, cadeva quindi al suolo, come un fulmine fuori dalle nuvole, 60 e mentre urlavano o grande re, da ogni parte i figli di Dhṛtarāṣṭra, Bhīma non sopportava quelle urle leonine dei guerrieri, 61 afferrato l'arco colla sua corda, rapidamente quel grande guerriero, quasi in un istante o re dei re, copriva di frecce la schiera del figlio di Subala, senza pensiero per sé in battaglia quel fortissimo, 62 uccisi i suoi quattro cavalli e l'auriga o signore di popoli, velocemente ne tagliava la bandiera con una bhalla quel valoroso, 63 quell'ottimo uomo lasciando veloce il carro coi cavalli uccisi, stava in piedi tendendo il suo arco, soffiando cogli occhi rossi di collera, e muoveva con molte frecce o re contro Bhīma da ogni parte, 64 il possente Bhīmasena arrestatele con violenza, con furia tagliava il suo arco con aguzze frecce, 65 quel tormenta-nemici ben ferito dal forte nemico, cadeva allora a terra con scarsa vita o sovrano di uomini, 66 ferito allora sapendolo, tuo figlio o signore di popoli, lo faceva salire sul carro in battaglia, sotto gli occhi di Bhīmasena, 67 ma stando sul piano del carro quella tigre fra gli uomini i figli di Dhṛtarāṣṭra, fuggirono volgendo le spalle, in ogni dove spaventati, vinto da Bhīma lo scontro, 68 sconfitto il figlio di Subala o re da Bhīmasena col suo arco, tuo figlio Duryodhana era sprofondato in un grande timore, e si ritirava coi veloci cavalli a salvaguardia dello zio materno, 69 e vedendo il re volgere le spalle, le truppe o bhārata, si disperdevano abbandonando ovunque i duelli di carri, 70 vedendo volger le spalle tutti i grandi carri di Dhṛtarāṣṭra, rapidamente vi si avventava Bhīma scagliando molte centinaia di frecce, 71 colpiti da Bhīma i figli di Dhṛtarāṣṭra a gambe levate, raggiungendo Karṇa in battaglia, si fermarono interamente o re, quel fortissimo, quel grande eroe, era la loro isola, 72 e come su rotte navi o re, raggiungendo un isola si fermano, i marinai o tigre fra gli uomini, che sono in balia del fato, 73 così i tuoi raggiungendo Karṇa o toro dei bhārata, incoraggiandosi vicendevolmente si schieravano rallegrati o re, e andavano a combattere, ponendo la fuga pari alla morte.” LVI 1 Dhṛtarāṣṭra disse: “ quindi messe in rotta le truppe da Bhīmasena in battaglia, Duryodhana che disse, e pure il figlio di Subala o Saṃjaya? 2 e Karṇa il migliore dei vincitori, e i miei guerrieri sul campo, Kṛpa e Kṛtavarman, il droṇide e anche Duḥśāsana? 3 io credo più che portentoso il valore del pāṇḍava, e che pure secondo il giuramento ai guerrieri, ha agito il figlio di Rādhā, 4 Karṇa uccisore di nemici, di tutti i kuru è rifugio e protezione, e piedistallo e speranza di vita o Saṃjaya, 5 ma vedendo l'esercito messo in rotta dal kuntīde dall'infinito splendore, Karṇa figlio di Adhiratha e di Rādhā, che fece in battaglia? 6 e i miei figli ardui da affrontare, e i re grandi guerrieri? tutto ciò raccontami, tu ne sei informato o Saṃjaya.” 7 Saṃjaya disse: “ nel pomeriggio o grande re, il possente figlio del sūta, uccideva tutti i somaka sotto gli occhi di Bhīmasena, e Bhīma fortissimo faceva a pezzi l'esercito di Dhṛtarāṣṭra, 8 e vedendo l'esercito messo in fuga dall'arguto Bhīmasena, Karṇa diceva al suo auriga:' portami dunque dai pāñcāla.' 9 allora Śalya il re dei madra, spingeva i bianchi cavalli a grande velocità, verso i cedi, i pāñcāla e i karūṣa, quel fortissimo, 10 penetrando nell'esercito Śalya distruttore di forze nemiche, conduceva lieto i destrieri dove voleva il comandante, 11 vedendo quel carro simile a nube, coperto di una pelle di tigre, i pāṇḍava e i pāñcāle erano molto scossi o signore di popoli, 12 allora il frastuono del carro appariva nella grande battaglia, simile a rumore di temporale, come di un monte frantumato, 13 quindi Karṇa con centinaia di frecce scagliate a tutto orecchio, colpiva le truppe dei pāṇḍava a centinaia e a migliaia, 14 e mentre lui compiva quella impresa sovrumana sul campo, i grandi guerrieri dei pāṇḍava, grandi arcieri lo circondarono, 15 Śikhaṇḍin, Bhīma, e Dhṛṣṭadyumna il nipote di Pṛṣata, Nakula, Sahadeva e i figli di Draupadī assieme a Sātyaki, ricoprirono il figlio di Rādhā per ucciderlo, con piogge di frecce, 16 Sātyaki però colpiva allora Karṇa con venti diritte frecce, lo colpiva in battaglia quel prode, quell'ottimo uomo, in mezzo al petto, 17 Śikhaṇḍin con venticinque, e Dhṛṣṭadyumna con cinque, i figli di Draupadī con sessantaquattro, e Sahadeva con sette, e Nakula con un centinaio di frecce colpivano Karṇa in battaglia, 18 Bhīmasena invece colpiva il figlio di Rādhā con novanta ben levigate frecce, con furia il mezzo al petto quel fortissimo, 19 allora ridendo il figlio di Adhiratha, tendendo il supremo arco, scagliava con grandissima forza colpendoli con acuminate frecce, il figlio di Rādhā li controcolpiva con cinque frecce ciascuno, 20 e quel toro fra gli uomini tagliati l'arco e la bandiera di Sātyaki, con altre nove frecce lo colpiva in mezzo al petto, 21 Bhīmasena però infuriato lo colpiva con trenta frecce, e quel tormenta-nemici colpiva pure il suo auriga con tre dardi, 22 il toro fra gli uomini, privava del carro i figli di Draupadī, in meno che un batter d'occhio, e questo apparve un portento, 23 dispersi tutti loro con frecce ben levigate, quel prode massacrava i pāñcāla e i grandi guerrieri dei cedi, 24 i cedi e i matsya colpiti in battaglia o signore di popoli, attaccando Karṇa da solo, lo colpivano con mucchi di frecce, il figlio del sūta grande sul carro li colpiva con aguzze frecce, 25 e io vidi fatto da Karṇa questo grande portento o bhārata, che da solo in battaglia il potente figlio del sūta contro quei prodi 26 arcieri supremamente impegnati, a tutta forza combatteva, e copriva colle sue frecce sul campo i pāṇḍava o grande re, 27 là o bhārata, la destrezza di Karṇa grand'anima, elogiavano tutti gli dèi, e i siddha supremi ṛṣi, 28 e i figli di Dhṛtarāṣṭra grandi arcieri applaudivano quel supremo uomo, Karṇa il migliore sul carro, il migliore di tutti gli arcieri, 29 allora Karṇa o grande re, bruciava quell'esercito nemico, come un grande fuoco acceso e splendente brucia una foresta, 30 i soldati pāṇḍava colpiti di continuo da Karṇa, fuggirono spaventati, vedendo il fortissimo Karṇa in battaglia, 31 un grande lamentarsi vi era tra i pāñcāla nella grande battaglia, colpiti dalle aguzze frecce scagliate dal grande arco di Karṇa, 32 e il grande esercito dei pāṇḍava scosso da quel frastuono, quei nemici pensavano che Karṇa fosse il solo guerriero sul campo, 33 là il figlio di Rādhā compiva un supremo portento quel tormenta-nemici, che da solo nessuno dei pāṇḍava era in grado neppure di vederlo, 34 come una massa d'acqua raggiungendo la grande montagna si disperde, così si disperdeva l'esercito pāṇḍava raggiungendo Karṇa, 35 Karṇa sul campo o re, come un fuoco acceso senza fumo, era schierato quel grandi-braccia a bruciare il grande esercito dei pāṇḍava, 36 teste e orecchi coi tintinnanti orecchini o grande re, e le braccia di quei valorosi tagliava quell'eroe, rapido colle frecce, 37 zanne di elefante, spade e impugnature, bandiere, lance, cavalli, elefanti, e svariati carri o re, insegne e flabelli, 38 assi, gioghi e timoni, e vari tipi di ruote, tagliava in cento pezzi Karṇa seguendo il voto dei guerrieri, 39 là o bhārata, per gli elefanti e i cavalli uccisi da Karṇa, la terra dall'impossibile aspetto era coperta da carni e sangue, 40 e pure il piano era impraticabile per cavalli e fanti uccisi, e per i carri e gli elefanti, e non si riconosceva alcunchè, 41 e neppure i guerrieri riconoscevano vicendevolmente i propri dai nemici in quella terribile oscurità, creata dalle armi di Karṇa, 42 dalle frecce adornate d'oro scagliate dall'arco del figlio di Rādhā, erano trafitti i grandi guerrieri impegnati in battaglia o grande re, 43 e i pāṇḍava ripetutamente da Karṇa in battaglia erano dispersi o grande re, pur impegnandosi quei grandi guerrieri, 44 come un leone infuriato mette in fuga branchi di gazzelle nella selva, così il gloriosissimo Karṇa quei guerrieri ovunque in battaglia, egli disperdeva quell'armata come un lupo fa con branchi di animali, 45 vedendo volger le spalle l'esercito pāṇḍava, i figli di Dhṛtarāṣṭra, quei grandi arcieri lo assalirono lanciando terrificanti urla, 46 Duryodhana o re dei re, preso da suprema follia, faceva suonare pieno di gioia ovunque i vari strumenti, 47 ma i pāñcāla grandi arcieri pur in rotta questi supremi uomini, tornarono indietro quanto erano prodi, facendo morte della fuga, 48 il figlio di Rādhā tormenta-nemici, quelli che erano tornati a battaglia, quel toro fra gli uomini ditruggeva o grande re, a moltitudini, 49 là venti carri dei pāñcāla o bhārata da Karṇa furono colpiti, abbattendo con furia più di cento cedi, 50 svuotati i piani dei carri, e le selle dei cavalli o bhārata, privava di uomini i dorsi degli elefanti, e metteva in fuga i fanti, 51 come il sole di mezzogiorno, quel tormenta-nemici era difficile da vedere, con l'aspetto del fato distruttore, furioso agiva il figlio del sūta, 52 così dunque avendo ucciso o grande re, uomini, cavalli, carri ed elefanti, se ne stava schierato il grande arciere Karṇa uccisore di schiere nemiche, 53 come ritto e fortissimo sta il fato dopo aver ucciso le schiere dei viventi, così stava ritto quel grande guerriero dopo aver ucciso da solo i somaka, 54 e là noi vedemmo il portentoso ardimento dei pāñcāla, che pur colpiti da Karṇa non abbandonavano il fronte dello scontro, 55 il re e Duḥśāsana, e pure Kṛpa il figlio di Śaradvat, e Aśvatthāman, Kṛtavarman, e Śakuni il figlio di Subala, massacravano l'esercito pāṇḍava a centinaia e a migliaia, 56 i due figli di Karṇa o re dei re, quei due fratelli dal sincero coraggio, massacravano i forti pāñcāla ripetutamente, là allora vi era un crudele scontro di grande distruzione, 57 quindi i prodi pāṇḍava Dhṛṣṭadyumna e Śikhaṇḍin, e i figli di Draupadī con furia colpirono il tuo esercito, 58 e così infuriava la strage dei pāṇḍava ripetutamente, e quella dei tuoi in battaglia, che si scontravano col fortissimo Bhīma.” LVII 1 Saṃjaya disse: “ Arjuna o grande re, ridotto l'esercito in brandelli, vedendo il figlio del sūta che infuriava nella grande battaglia, 2 rendendo la terra umida di sangue, e piena di carni ossa e midollo, queste parole diceva a Vāsudeva o toro fra gli uomini: 3 ' si vede sul campo o Kṛṣṇa, l'insegna del figlio del sūta, con Bhīmasena in testa stanno combattendo contro quei grandi guerrieri, ma i pāñcāla sono in fuga intimoriti da Karṇa o Janārdana, 4 il re Duryodhana col suo splendente parasole bianco, spingendo in fuga i pāñcāla messi in rotta da Karṇa, molto risplende, 5 e Kṛpa e Kṛtavarman, e il fortissimo droṇide, proteggono il re, essi stessi protetti dal figlio del sūta, e massacrano i somaka da noi inviolabili, 6 Śalya sul piano del carro, esperto nel trattare le redini, conducendo il carro del figlio del sūta o Kṛṣṇa molto risplende, 7 io ho preso la mia decisione, conduci là il grande carro, senza aver ucciso in battaglia Karṇa io giammai ritornerò, 8 altrimenti il figlio di Rādhā potrà fare in battaglia strage dei pṛthādi, e degli sṛñjaya grandi guerrieri, sotto i nostri occhi o Janārdana.' 9 allora partiva veloce sul carro il lunghi-capelli contro il tuo esercito, verso il duello di carri tra Karṇa grande arciere e l'ambidestro, 10 e avanzando il grandi-braccia Hari, compagno del pāṇḍava, da quel carro furono incoraggiati tutte le armate dei pāṇḍava, 11 e il frastuono del carro di quel pāṇḍava sembrava in battaglia, simile al tuono del Vāsava, o a quello di un grande fiume o mio signore, 12 col grande frastuono del suo carro il pāṇḍava dal sincero coraggio, Vijaya dall'incomparabile anima, si avventava sul tuo esercito, 13 scorgendolo avanzare coi bianchi cavallo e Kṛṣṇa per auriga, il re dei madra diceva a Karṇa vedendo l'insegna del grand'anima: 14 ' avanza quel carro dai bianchi cavalli con Kṛṣṇa per auriga, uccidendo i nemici in battaglia, è quello che vuoi o Karṇa, 15 il kuntīde è in piedi tendendo l'arco gāṇḍīva, se oggi tu lo ucciderai, questo per noi sarà il meglio, 16 l'armata di Dhṛtarāṣṭra è ovunque dispersa, per paura di Arjuna che rapido uccide molti nemici, 17 trascurando tutte le truppe, si affretta il conquista-ricchezze in cerca di te io credo, da come si muove col corpo, 18 il pṛthāde non si arresta a combattere con nessuno escluso te, acceso d'ira per aver tu colpito ventre-di-lupo, 19 e vedendo privi di carro il dharmarāja fieramente ferito, Śikhaṇḍin, e Sātyaki e Dhṛṣṭadyumna il nipote di Pṛṣata, 20 e i figli di Draupadī, Yudhāmanyu, e anche Uttamaujas, e vedendo pure Nakula, e Sahadeva, i suoi due fratelli, 21 rapido col suo solo carro, il pṛthāde si avventa su di te o tormenta-nemici, furioso cogli occhi rossi di collera, per uccidere tutti gli arcieri, 22 rapidamente si avventa su di noi trascurando gli eserciti senza dubbio, tu precipitati o Karṇa contro di lui, non vi è un altro arciere, 23 io non vedo al mondo un altro arciere che te, che possa reggere come una diga Arjuna infuriato in battaglia, 24 non vedo nessuno a sua protezione né dietro né ai suoi fianchi, da solo ti affronta, guarda dunque il tuo vantaggio, 25 tu sei in grado di sconfiggere in battaglia i due Kṛṣṇa sul campo, questo è il tuo compito o figlio di Rādhā, combatti contro il conquista-ricchezze, 26 tu sei abile come Bhīṣma, Droṇa, il droṇide e Kṛpa, tu arresta dunque il pāṇḍava opponendo il carro all'ambidestro, 27 come un serpente dalla lingua fuori, come un toro mugghiante, come una tigre in agguato, è il conquista-ricchezze, uccidilo dunque o Karṇa, 28 i grandi guerrieri di Dhṛtarāṣṭra sono in fuga, rapidamente per paura di Arjuna, senza riguardo quei sovrani, 29 e fuggendo costoro, non vi è in battaglia altri uomo che te o valoroso, che possa liberarli dalla paura o uccisore di nemici, 30 tutti i kaurava raggiungendoti come un isola in battaglia, si schierano o tigre fra gli uomini cercando rifugio in te, 31 i vaideha, gli ambaṣṭha, e i kāmboja, furono vinti da te, e i gāṇḍhāra invincibili furono vinti in battaglia con quella fermezza, 32 che tu devi usare o figlio di Rādhā, quindi affronta il pāṇḍava, e il vṛṣṇi Vāsudeva compiaciuto dal coronato.' 33 Karṇa disse: ' conforme alla mia natura o Śalya è ora il consiglio che mi dai o grandi-braccia, e io non temo il conquista-ricchezze, 34 guarda la forza delle mie braccia, guarda ora la mia abilità, io da solo oggi ucciderò il grande esercito dei pāṇḍava, 35 e i due Kṛṣṇa tigri fra gli uomini, io ti dico il vero, senza aver ucciso quei due eroi, giammai io mi ritirerò, 36 oppure giacerò ucciso da loro, mancato vincitore in battaglia, o otterrò il successo uccidendo quei due o ne sarò ucciso, 37 mai vi fu al mondo un tale supremo carro, per quanto abbiamo udito, contro un tale pṛthāde io combatterò nel grande scontro, guarda la mia valentìa, 38 sul carro si muove con veloci cavalli quel supremo sul carro del figlio del re dei kaurava, egli uccidendomi non cadrà nella sventura, ma coll'uccisione di Karṇa, tutti sono finiti, 39 non sudano le mani del figlio del re, non tremano, larghe fin dalla nascita, è saldo colle armi, celebre, di lesta mano, non vi è è un altro combattente come il pāṇḍava, 40 egli afferra molte piumate frecce come fossero una, colpendo quei sovrani della terra, queste nel raggio di un krośa abbattono senza fallo, quale guerriero e pari a lui sulla terra? 41 il pāṇḍava ha reso lieto il fuoco, come un secondo Kṛṣṇa quell'abile e supremo sul carro, laddove Kṛṣṇa grand'anima, ottenne il suo disco, e il pāṇḍava ambidestro l'arco gāṇḍīva, 42 e l'ottimo rumoroso carro trainato da bianchi cavalli, il grandi-braccia, sempre splendente, e due faretre inesauribili e di aspetto divino, e divine armi dal Veicolo-dell'oblazione 43 quindi nel mondo di Indra massacrava innumerevoli daitya, e tutti i kālakeya e là ottenne la conchiglia devadatta, chi può essergli superiore sulla terra? 44 e soddisfaceva il Mahādeva in persona, con una bella lotta, quel grande risoluto, e ottenne là la terribile pāśupata, grandissima arma che può distruggere il trimundio, 45 e ciascuno dei lokapāla là riuniti gli diede incommensurabili armi, con le quali rapido uccise in battaglia i leoni tra gli uomini, e gli asura kālakhañja riuniti, 46 e pure nella città di Virāṭa da solo sul carro vincendo tutti noi insieme, riprese la mandria, e prendeva le vesti a quei grandi guerrieri, 47 lui dotato di tali qualità e valore, un secondo Kṛṣṇa protetto dall'incomparabile Nārāyaṇa, dal lunghi-capelli dall'infinito valore, io lo caccerò dalla battaglia, 48 di quello le cui qualità neppure tutti i mondi riuniti possono elencare in miriadi di anni, del figlio di Vasudeva, del grand'anima disco e conchiglia in pugno, di Viṣṇu il vincitore, mi nasce timore e costernazione, vedendo i due Kṛṣṇa insieme sul carro, 49 entrambi sono prodi, esperti e di salde armi, grandi sul carro, e di solida forza, Phalguna e Vāsudeva che tali sono, chi altri eccetto me può affrontarli o Śalya, 50 io abbatterò sul campo quei due, oppure i due Kṛṣṇa oggi mi uccideranno.' così parlando a Śalya, Karṇa uccisore di nemici, lanciava un urlo come di nubi, 51 e raggiunto e salutato da tuo figlio, diceva ai principali kuru avvicinandoli, a Kṛpa, e al bhoja entrambi grandi-braccia, e al re dei gāndhāra coi suoi fratelli, e al figlio del guru, e al suo fratello minore, e agli altri fanti e cavalieri di elefanti: 52 ' attaccate e impegnate Arjuna e l'incrollabile, con ogni sforzo rapidi impegnatevi tutti, mentre entrambi sono impegnati da voi, facilmente io li ucciderò oggi o principi della terra.' 53 rapidi avendo risposto di si, quei valorosi si avventarono su Arjuna per ucciderlo, come l'oceano dalle molte acque ingoia i fiumi, così fece Arjuna con loro in battaglia, 54 né mentre incoccava né mentre scagliava le ottime frecce i nemici vedevano il conquista-ricchezze, colpiti e uccisi dalle sue frecce cadevano uomini, cavalli ed elefanti, 55 collo splendore delle frecce, e il bel cerchio del gāṇḍīva simile al sole di fine yuga, i kaurava non erano in grado di scorgere Jaya, come la gente il sole per la vista accecata, 56 Kṛpa lo attaccava scagliando le sue frecce, e il bhoja e tuo figlio in persona, quelle ottime frecce scagliate con abilità in battaglia da quegli esperti per ucciderlo, il pāṇḍava rapido le abbatteva colle frecce, colpiva i nemici al petto con tre dardi ciascuno, 57 col pieno cerchio aperto del gāṇḍīva tormentando i nemici, Arjuna sembrava il sole, coi fieri raggi delle sue frecce, come il puro e chiaro sole a mezzogiorno nel suo cerchio, 58 il figlio di Droṇa colpiva il conquista-ricchezze con dieci frecce e l'incrollabile con tre, e i quattro cavalli con quattro, e ricopriva la scimmia con frecce e ottimi dardi, 59 quindi rompendo l'arco che impugnava con tre frecce, con una rasoiata la testa dell'auriga, i cavalli con quattro, e con tre la bandiera, Arjuna abbatteva dal carro del droṇide, 60 pieno di collera, afferrava un altro arco adornato d'oro e splendido di gemme, curvo come Takṣaka e dalla bella corda, simile ad un grande serpente di montagna, 61 la propria arma gettando al suolo, messa la corda all'arco il droṇide di eccellenti qualità, da vicino con ottime frecce colpiva quei due supremi uomini, invincibili sullo stesso carro, 62 e Kṛpa, il bhoja e tuo figlio, si avventarono come nuvole sul sole, il pṛthāde l'arco di Kṛpa, i cavalli, la bandiera e il conducente colle sue frecce 63 piumate abbatteva, e faceva a pezzi la bandiera e l'arco di tuo figlio che urlava, uccideva i bei cavalli di Kṛtavarman, e ne tagliava l'insegna quel potentissimo, 64 e colpiva rapido elefanti, cavalli e carri colle loro insegne, con frecce tra cavalli e auriga, quindi disperso il tuo grandissima esercito, fermandolo come la costa le acque, allora il lunghi-capelli sul carro di Arjuna metteva i nemici afflitti alla destra, 65 quindi mentre partiva rapido il conquista-ricchezze come il Cento-riti ad uccidere Vṛtra, altri bramosi di lotta lo rincorrevano sui carri colle bandiere al vento, 66 e affrontando quei nemici, e attorniando da vicino il carro del conquista-ricchezze, i grandi guerrieri, Śikhaṇḍin, i gemelli, e il nipote dei Śini, lanciavano aguzze frecce e urla paurose, 67 quindi si assalirono, con offese reciproche, con veloci e brillanti frecce, i primi dei kuru, cogli sṛñjaya, come gli dèi un tempo combattevano coi loro nemici, 68 per la vittoria, colla mente al paradiso, bramosi volavano elefanti, cavalli e carri o tormenta-nemici, urlavano forte, e con violenza colpivano con acutissime frecce, ciascuno un altro, 69 e fatta l'oscurità colle frecce quelle grandi anime, sul campo combattendosi a vicenda, non si vedevano i luoghi né il cielo o sovrano, la luce del sole era coperta di oscurità.” LVIII 1 Saṃjaya disse: “ i più forti dei kuru o re, avendo assalito Bhīma, mentre ne era immerso il kuntīde, il conquista-ricchezze cercava di sollevarlo, 2 massacrando colle frecce l'esercito del figlio del sūta o bhārata, il conquista-ricchezze spediva gli eroi nemici al mondo dei morti, 3 quindi coperto il cielo in ogni parte coi fiumi delle sue frecce, apparivano anche altri che massacravano il tuo esercito, 4 riempiendo di frecce il cielo come stormi di uccelli, il conquista-ricchezze o grande re, divenne il distruttore dei kuru, 5 quindi con affilatissime e pure splendenti frecce bhalla, il pṛthāde tagliava teste e distruggeva membra, 6 di membra tagliate, prive di corazze, e di teste da ogni parte, era pieno, e di guerrieri e fanti caduti, 7 e per i carri, cavalli, elefanti e uomini accumulati dalle frecce del conquista-ricchezze, il terreno di battaglia era o re, simile ai grandi inferi, 8 da timoni, ruote e assi rotti, con e senza cavalli, dai carri dei combattenti con conducenti e senza, era piena la terra, 9 con querrieri coperti di armature d'oro, e adornati d'oro, i meravigliosi elefanti di Kṛtavarman, sempre furiosi, e incolleriti, e spinti dalle furiose guide attaccavano Arjuna, 10 quattrocento cadevano uccisi dalle frecce del coronato, come picchi abbattuti di grandi montagne piene di viventi, 11 la terra era piena di grandi elefanti, colpiti dalle frecce del conquista-ricchezze, si avvicinava il carro di Arjuna alle schiere spaccando come il sole rovente, 12 dagli elefanti, cavalli, uomini uccisi e dai carri rotti in molte parti, e dai morti di quei prodi in battaglia, privi di vesti e di carri e corazze, con le armi gettate via, il perorso di Phalguna era pieno, 13 e faceva risuonare il gāṇḍīva con un grandissimo e terrificante suono, terribile come il colpo di saetta in cielo del tomante, 14 quindi l'esercito era disperso e colpito dalle frecce del conquista-ricchezze, come una grande nave sull'oceano, distrutta da un grande vento, 15 le frecce, e le armi di vario tipo scagliate dal gāṇḍīva, come braci, meteore, e saette, massacravano il tuo esercito, 16 come una foresta di bambù infiammata di notte su un grande monte, così il tuo grande esercito rumoreggiava colpito dalle frecce, 17 fatto a pezzi, bruciato e distrutto dal coronato il tuo esercito, colpito e messo in fuga dalle frecce, correva in ogni direzione, 18 come branchi di gazzelle in una grande foresta raggiunti dall'incendio, i kaurava si ritiravano bruciati dall'ambidestro, 19 e abbandonando il grandi-braccia Bhīmasena in battaglia, l'intero esercito dei kuru scosso era a gambe levate, 20 allora l'invitto Bībhatsu essendo in rotta i kuru, raggiungendo Bhīmasena per qualche tempo si arrestava, 21 incontratosi con Bhīma e consultatosi, Phalguna, e avendogli raccontato che Yudhiṣṭhira era privo di ferite e in salute, 22 salutato da Bhīmasena, allora il conquista-ricchezze, se ne andava, facendo risuonare cielo e terra con frastuono del suo carro o bhārata, 23 allora era circondato da dieci terribili tori fra i nemici, tuoi figli, e fratelli minori di Duḥśāsana, il conquista-ricchezze, 24 costoro lo affliggevano con le frecce come un elefante con le torce, scagliando feroci cogli archi tesi, quasi danzavano o bhārata, 25 ma l'uccisore di Madhu, col carro li metteva sulla destra, allora questi prodi, girando le terga il carro di Arjuna lo inseguivano, 26 e di costoro, l'insegna, i carri, gli archi e le frecce, con dardi a mezzaluna, rapidamente il pṛthāde abbatteva, 27 quindi con altre dieci bhalla le loro teste abbatteva, a terra, coi loro occhi rossi di collera, e le labbra compresse, queste facce splendevano come schiere di stelle nel firmamento, 28 e con dieci bhalla di grande violenza, dalle cocche d'oro avendo colpito i dieci kaurava con le corazze d'oro, l'uccisore di nemici procedeva.” LIX 1 Saṃjaya disse: “ mentre lui avanzava coi velocissimi cavalli e l'insegna colla scimmia, novanta valenti carri dei kuru lo affrontavano in battaglia, quelle tigri fra gli uomini circondarono sul campo Arjuna tigre fra gli uomini, 2 Kṛṣṇa però i bianchi e velocissimi cavalli adornati d'oro, e coperti di perle, spingeva verso il carro di Karṇa, 3 mentre il conquista-ricchezze andava contro il carro di Karṇa uccidendo i nemici, i carri dei saṃśaptaka vi si avventarono colpendolo con piogge di frecce, 4 tutti quei novanta valorosi coi loro auriga, archi e bandiere, Arjuna abbatteva con aguzze frecce, 5 questi cadevano uccisi dalle frecce di vario tipo del coronato, come dei siddha dal paradiso, coi loro carri finiti i meriti, 6 quindi i kuru con carri, cavalli ed elefanti o migliore dei kuru, senza paura, circondarono Phalguna il migliore dei bhārata, 7 quell'esercito impegnato, armi in pugno, fiero di grandi elefanti, il grande esercito dei tuoi figli il conquista-ricchezze affrontava, 8 con lance, spade, giavellotti, e altro, con mazze, schimitarre e frecce, quei grandi arcieri kuru ricoprirono quel rampollo dei kuru, 9 quella estesa pioggia di armi, innalzata dai kuru, il pāṇḍava la disperdeva colle sue frecce, come il sole coi suoi raggi fa colle tenebre, 10 quindi dei barbari, con milletrecento elefanti furiosi schierati, di fianco colpivano il pṛthāde per ordine di tuo figlio, 11 con frecce dardi e spiedi, con giavellotti, missili e lance, con armi, e con vari lanci, muovevano contro il pṛthāde sul suo carro, 12 quella pioggia di armi scagliata dagli yavana sugli elefanti, sorridendo Phalguna l'abbatteva con affilate bhalla, e mezzelune, 13 quindi con vari tipi di grandi frecce, tutti quei pachidermi, colle loro insegne, e cavalieri, colpiva, come monti colpiti dalle folgori, 14 coperti di dardi dalle cocche d'oro, quei grandi elefanti inghirlandati d'oro, uccisi cadevano come folgori accese di fuoco, 15 grande era il rumore fatto dal gāṇḍīva o signore di popoli, e quello di uomini, elefanti e cavalli che urlavano e rumoreggiavano, 16 gli elefanti colpiti o re, fuggivano ovunque, e i cavalli coi cavalieri uccisi correvano in ogni direzione, 17 i carri o grande re, privi di guerrieri e di cavalli, apparivano simili a città gandharva, a migliaia, 18 i cavalieri o grande re, correvano continuamente qua e là, e apparivano abbattuti dalle frecce del pṛthāde 19 in quel frangente, si mostrò la forza delle braccia del pāṇḍava, che da solo in battaglia vinceva cavalieri, elefanti e carri, 20 quindi da quel grande esercito tripartito o toro dei bhārata, vedendo accerchiato il coronato o re, Bhīmasena, 21 abbandonando i molti carri dei tuoi sopravissuti, velocemente si avventava o re, verso il carro del conquista-ricchezze, 22 allora quell'esercito colpito e ferito per la maggior parte fuggiva, e Bhīma scorgendo Arjuna procedeva verso il fratello, 23 e quei veloci cavalli sopravissuti ad Arjuna, Bhīma li distruggeva senza problemi con la mazza in pugno nel grande scontro, 24 fiera come la notte finale, affamata di uomini, cavalli ed elefanti, terribile da spaccare porte, mura e torri di città, 25 quella mazza allora Bhīma la scagliava rapido contro uomini, cavalli ed elefanti, essa colpiva molti cavalli, e cavalieri, o mio signore, 26 il pāṇḍava quegli uomin e cavalli con le protezioni di ottone e di ferro, con grande rumore abbatteva colla sua mazza, e questi cadevano uccisi, 27 dopo aver ucciso quell'esercito di elefanti, il fortissimo Bhīmasena, di nuovo tornato sul carro, seguiva da vicino Arjuna, 28 l'esercito nemico colpito era a spalle girate e inattivo, e per la maggior parte aveva le armi pendenti, o grande re, 29 e abbattuta quell'armata vedendo e schierarsi intimidita, Arjuna di frecce mortifere lo ricopriva, 30 allora un grande frastuono vi era tra i kuru, nella grande battaglia, colpiti dalle frecce di Arjuna che rapivano le vite di uomini, cavalli ed elefanti, 31 quelle truppe erano schierate con violente urla, sostenendosi vicendevolmente, e l'esercito dei tuoi vagava come in un cerchio di fiamme, 32 e il tuo esercito bruciato e colle corazze infrante dalle frecce, era pieno di sangue, come una selva di aśoka in fiore, 33 ma i kaurava vedendo là il valore dell'ambidestro, accorsero tutti, persa ogni speranza per la vita di Karṇa, 34 inaffrontabile in battaglia il volo delle frecce del pṛthāde pensando, i kuru si ritiravano vinti dall'armato del gāṇḍīva, 35 e abbandonando sul campo il pṛthāde, colpiti dalle frecce, fuggivano spaventati in ogni direzione, e invocavano pure il figlio del sūta, 36 li attaccava il pṛthāde scagliando molte centinaia di frecce, rallegrando i guerrieri pāṇḍava a cominciare da Bhīmasena, 37 i tuoi figli invece o grande re, procedettero verso il carro di Karṇa, Karṇa infatti era per loro sprofondati in profondo, l'unica isola, 38 i kuru o grande re, come serpenti privi di veleno, si aggrappavano a Karṇa per paura dell'armato del gāṇḍīva, 39 come tutti i viventi spaventati dalla morte o bhārata, si affidano al dharma, e in questo modo agiscono, 40 così i tuoi figli o sovrano di uomini, al grande arciere Karṇa si affidavano per il terrore del pāṇḍava grand'anima, 41 a loro imbrattati di sangue, in angustie afflitti dalle frecce, Karṇa diceva:' non temete, venite vicino a me.' 42 e messo in rotta vedendo l'esercito dei tuoi con forza dal pṛthāde, Karṇa stava saldo pronto ad uccidere i nemici tendendo il suo arco, e di nuovo agitava i pāñcāla sotto gli occhi dell'ambidestro, 43 quindi in un istante quei signori della terra cogli occhi iniettati di sangue, innondarono Karṇa con mucchi di frecce, come nubi una montagna, 44 quindi le migliaia di frecce scagliate da Karṇa o mio signore, toglievano la vita ai pāñcāla o migliore dei viventi, 45 allora vi era una grande battaglia coi pāñcāla o signore di popoli, colpiti quegli uccisori di nemici dal figlio del sūta in favore degli amici.” LX 1 Saṃjaya disse: “ mentre i kuru erano messi in fuga dall'eroe dai bianchi cavalli armato, Karṇa il figlio del sūta disperdeva i figli del pāñcāla con grandi frecce, come il vento le nubi, 2 abbattuto dal carro l'auriga, uccideva i cavalli di Janamejaya, copriva Śatānīka e Sutasoma con dardi bhalla e ne tagliava gli archi, 3 e trafiggeva Dhṛṣṭadyumna con altre sei, e ne uccideva il cavallo di destra sul campo, il figlio del sūta uccisi i cavalli di Sātyaki, uccideva Viśoka il figlio del re kaikeya, 4 e Ugradhanvan comandante kaikeya lo assaliva dopo che aveva ucciso il principe, e con frecce di terribile violenza colpiva forte il figlio di Karṇa Suṣeṇa, 5 Karṇa allora con tre mezzelune gli tagliava braccia e testa vincendolo, ed egli cadeva morto dal carro a terra, come un albero śāla abbattuto dalle asce, 6 Suṣeṇa con aguzze e veloci frecce, copriva l'eroe dei śini che aveva i cavalli uccisi, quasi danzando il figlio di Karṇa, ma ucciso dalle frecce di Sātyaki cadeva, 7 Karṇa cogli occhi spalancati d'ira per l'uccisione del figlio, per uccidere il toro dei śini, dicendogli: ' sei morto o nipote di Śini.' gli scagliava una freccia distruttrice di nemici, 8 Śikhaṇḍin tagliava la sua freccia con tre dardi e con altri tre colpiva Karṇa, tagliato l'arco e la bandiera di Śikhaṇḍin con due frecce, colpiva quel principe, 9 trafiggeva fieramente Śikhaṇḍin con sei, e calmo tagliava la testa del figlio di Dhṛṣṭadyumna, quindi colpiva Sutasoma con una acuminata freccia, il figlio di Adhiratha grand'anima, 10 infuriando tumultuosa la battaglia, Kṛṣṇa dopo che fu ucciso il figlio di Dhṛṣṭadyumna, diceva: ' distrutti sono i pāñcāla, vai o pṛthāde ad uccidere Karṇa.' così o leone dei re, 11 quindi ridendo quell'eroe umano, rapido correva col carro al carro del figlio di Adhiratha, il grandi-braccia volendoli salvare dal pericolo di essere abbattuti dal comandante dei carri, 12 tendendo il gāṇḍīva dal fiero suono, e fissata forte la mano alla corda, rapidamente fatto il buio con le frecce, colpiva uomini, cavalli, elefanti e carri, 13 Bhīmasena col carro lo seguiva, proteggendo di fianco quell'unico eroe pāṇḍava, i due principi affrettandosi coi carri, andavano contro Karṇa, liberandosi dai nemici, 14 nel frattempo il figlio del sūta si scontrava con i somaka, massacrandoli, distruggeva schiere di carri, cavalli, e di elefanti, e copriva ogni luogo di frecce, 15 Uttamaujas, e Janamejaya, e i furiosi Yudhāmanyu, e Śikhaṇḍin, urlando assieme al nipote di Pṛṣata, con le frecce colpivano Karṇa, 16 questi cinque carri dei pāñcāla di bell'aspetto, assalirono Karṇa il figlio del sole, ma non erano in grado di smuoverlo dal carro, come i sensi un'anima fatta salda dalla fermezza, 17 distrutti colle frecce i loro archi, bandiere, cavalli e conducenti, faretre e insegne, Karṇa ruggendo come un leone li colpiva con cinque frecce, 18 e mentre lui scagliava e colpiva con corda e freccia in mano, che dal suono dell'arco, fosse rotta la terra con monti e alberi, così pensando la gente si disperava, 19 forte tendendo quell'arco pari all'arco di Śakra, il figlio di Adhiratha e scagliando frecce, splendeva in battaglia, come il sole col suo alone e infiammato di raggi, 20 colpiva Śikhaṇḍin con dodici aguzze frecce, e quindi con sei Uttamaujas, con tre rapidi dardi colpiva Yudhāmanyu, e con tre ciascuno il somaka e il nipote di Pṛṣata, 21 sconfitti questi cinque grandi guerrieri, dal figlio del sūta in battaglia o mio signore, inattivi stavano gli uccisori di nemici, come i sensi sconfitti da un'anima compiuta, 22 e affondati quelli nel mare di Karṇa, come mercanti colle navi rotte sul mare, i figli di Draupadī coi carri ben forniti come navi salvarono dal mare gli zii materni, 23 quindi il toro dei śibi, con aguzze frecce abbattendo le molte frecce spedite da Karṇa, arrestando Karṇa con otto diritti dardi di ferro, colpiva tuo figlio maggiore, 24 Kṛpa allora e il bhoja, e tuo figlio in persona, e Karṇa con aguzzi dardi lo colpivano, ma quel supremo yadava, combatteva quei quattro, come il re daitya i custodi dei cieli, 25 coll'arco teso che rumoreggiava e forte scagliando infinite piogge di frecce, Sātyaki appariva invincibile, come il sole di mezzogiorno nel cielo autunnale, 26 e di nuovo saliti sui carri, quei tormenta-nemici ben armati proteggevano l'eroe dei śini, i carri pāñcāla in quella grande battaglia, come le schiere dei marut Śakra contro i nemici, 27 allora vi fu uno scontro terribilissimo, dei tuoi nemici colle tue truppe, distruttivo di carri, cavalli, elefanti, come un tempo fu quello degli dèi cogli asura, 28 carri ed elefanti, cavalli e fanti, si aggiravano forniti di vari tipi di armi, colpendosi reciprocamente, si muovevano e gridavano dolenti e cadevano morti, 29 quindi tuo figlio finito vicino a Bhīma, correva quel grande principe scagliando frecce, ventre-di-lupo rapido gli correva incontro, come un leone si avventa su un grande animale, 30 quindi lo scontro sovrumano dei due era come di due giocatori con la vita in gioco, che pieni di collera reciproca, avanzavano come un tempo Śambara e Śakra, 31 con splendidissime frecce mortifere per i corpi, si colpivano violentemente l'un l'altro, come due grandi elefanti, in rotta, la mente in amore per la femmina in calore, 32 ventre-di-lupo rapido, l'arco e l'insegna di tuo figlio, con due rasoiate recideva, e con un dardo piumato lo colpiva sulla fronte, e recideva dal corpo la testa del suo auriga, 33 quel figlio di re, preso un'altro arco, colpiva ventre-di-lupo con dodici dardi di persona guidando i cavalli, e di nuovo rovesciava su Bhīma velosissime frecce.” LXI 1 Saṃjaya disse: “ quindi compiva una straordinaria impresa il principe Duḥśāsana, combattendo nel tumulto, tagliava l'arco di Bhīma con una rasoiata, e con sei frecce ne colpiva pure l'auriga, 2 quindi colpiva rapidamente Bhīmasena con molte eccellenti frecce, quel grand'anima, egli grondando come un elefante in rotta, gli scagliava contro la mazza in battaglia, 3 con quella Bhīmasena vincendolo scagliava Duḥśāsana alla distanza di dieci archi, colpito da quella violentissima mazza cadeva urlando, Duḥśāsana, 4 e uccisi ne erano i cavalli e l'auriga o re dei re, e frantumato il suo carro dal colpo, disperse corazza, gioielli e ghirlande, privo di sensi, violentemente ferito era, 5 allora l'abile Bhīmasena ricordando l'inimicizia unita ai tuoi figli, balzando a terra dal carro, e fissando lo sguardo attentamente su di lui, 6 alzata la sua spada affilata e appuntita, e messoil piede sulla gola tremando di rabbia, aperto il petto di lui caduto a terra, ne beveva il sangue ancora caldo, e gustandolo e gustandolo, lo guardava oltremodo infuriato e diceva queste parole: 7 ' del seno materno, o del dolce burro, o della migliore bevanda innebriante, o della bevanda di acque divine, o del miglior latte e caglio prima schiumato, di tutti questi, e di gran lunga per me superiore il sapore oggi del sangue del nemico.' 8 così avendo parlato, di nuovo si affrettava a nutrirsene gustandolo felice, e quelli che videro allora Bhīmasena per la paura cadevano tremanti, 9 e gli uomini che là erano caduti, lasciavano cadere le armi dalle mani, e per il terrore urlavano forte, e chiudendo gli occhi non lo guardavano, 10 e quelli da ogni parte che videro Bhīma bere il sangue di Duḥśāsana, tutti questi fuggivano, pieni di terrore, urlando che non era umano. 11 agli orecchi di quei sovrani queste parole diceva: ' io bevo il sangue dalla tua gola o vergogna degli uomini ripeti ora con furia di nuovo bestia, bestia! 12 mentre dormivo a pramāṇakoṭi, un cibo di veleno, il morso dei serpenti, il miserabile incendio nella casa di lacca, 13 il furto del regno con la partita ai dadi, e l'esilio nella foresta, e gli archi nelle battaglie, e le infelici residenze, 14 solo questi dolori noi abbiamo conosciuto, mai delle felicità, per la malvagità di Dhṛtarāṣṭra e di suo figlio sempre.' 15 dette queste parole o re, avuta la vittoria ventre-di-lupo, di nuovo diceva o grande re, sorridendo al lunghi-capelli e ad Arjuna: 16 ' quanto ho promesso in battaglia a Duḥśāsana, oggi l'ho interamente fatto o eroi, oggi compirò il secondo voto, uccidendo Duryodhana come una vittima sacrificale, schiacciata col piede la testa del malvagio, otterrò pace davanti ai kaurava.' 17 dette queste parole, lieto urlava forte, con le membra sporche di sangue, e danzava quel fortissimo grand'anima, come il Mille-occhi dopo aver ucciso Vṛtra.” LXII 1 Saṃjaya disse: “ ucciso che fu Duśāsana, i tuoi figli grandi guerrieri, pieni di grande collera, quei valorosi, che mai fuggono nelle battaglie, in dieci o re, di grande valore, coprivano Bhīma di frecce, 2 Kavacin, Niṣaṅgin, Paśin, Daṇḍadhāra, Dhanurdhara, Alolupa, Śala, Saṃdha, Vātavega e Suvarcas, 3 questi riunitisi insieme, dolenti per la morte del fratello, coprivano di frecce il fortissimo Bhīmasena, 4 coperto da ogni parte dalle frecce di quei grandi guerrieri, Bhīma cogli occhi rossi di collera, era furioso come il fato, 5 e quelli, ciascuno con dieci affilate bhalla di grande violenza, e dalla cocca d'oro, il pṛthāde colle sue membra insanguinate, li spediva alla dimora di Yama, 6 uccisi questi valorosi fuggiva il tuo esercito, preso dalla paura del pāṇḍava, davanti al figlio del sūta, 7 allora Karṇa o grande re, entrava in quella grande battaglia, vedendo il valore di Bhīma, simile al Distruttore tra le creature, 8 Śalya splendido in battaglia, conoscendo la sua natura dall'espressione, diceva queste parole a Karṇa al momento opportuno o uccisore di nemici: ' non aver timore o figlio di Rādha, questo non si addice a te, 9 i re fuggono presi dalla paura di Bhīmasena, Duryodhana è attonito, addolorato per l'uccisione del fratello, 10 quel grand'animo avendo bevuto il sangue dei Duḥśāsana, egli è privo di coscienza, con la mente rapita dal dolore, 11 circondandolo gli stanno vicino da ogni parte, presi da compassione o Karṇa, il resto dei suoi fratelli, 12 i pāṇḍava ottenuto i loro scopi, a cominciare dal conquista-ricchezze, quei prodi si rivolgono verso te schierati a combattere, 13 e tu o tigre tra gli uomini, saldo nel tuo grande valore, ponendo innanzi il dharma kṣatriya combatti contro il conquista-ricchezze, 14 questo compito dal figlio di Dhṛtarāṣṭra è stato posto interamente su di te, assumilo o grandi-braccia, secondo la tua forza e la tua potenza, se vincente avrai larga gloria, e certo il paradiso se sconfitto, 15 Vṛṣasena, o figlio di Rādha, tuo figlio infuriato, vedendoti preso da confusione, sta attaccando i pāṇḍava.' 16 udite queste parole di Śalya dall'infinito splendore, in cuore rendeva la sua natura umana ben salda al combattimento, 17 furioso Vṛṣasena, assaliva ventre-di-lupo che stava sul suo carro a uccidere i nemici, colla mazza in mano a massacrare i tuoi, simile al fato col bastone alzato, 18 il valoroso Nakula gli andava incontro, con furia di frecce colpendo il nemico, il figlio di Karṇa eccitato in battaglia, come il vittorioso dio-nuvoloso per uccidere Jambha, 19 il valoroso Nakula con una rasoiata ne tagliava la bandiera, e il bracciale di bei cristalli, e il bel arco coperto di lacci d'oro del figlio di Karṇa, con un dardo bhalla, 20 allora preso un altro arco velocemente, il figlio di Karṇa colpiva il pāṇḍava, Nakula con divine grandi armi, quel potente per rendere onore a Duḥśāsana, 21 infuriato Nakula grand'anima, lo colpiva con frecce simili a grandi meteore, e con divine armi pure l'abile figlio di Karṇa colpiva Nakula, 22 il figlio di Karṇa o re, abbatteva con supreme armi tutti i cavalli del bellissimo Nakula, di razza vanāyu, belli, adornati di ornamenti d'oro, velocissimi, 23 balzato dal carro coi cavalli uccisi, afferrato uno scudo splendido di otto lune, e impugnata una spada del colore del cielo, con la spada agiva per nuotare in quel mare, 24 quindi in aria compiendo vari movimenti, trafiggeva uomini, cavalli ed elefanti, questi cadevano a terra trafitti dalla spada, come nell'aśvamedha sono uccise le vittime, 25 duemila addestrati, fieri combattenti, di varie regioni, ben pagati, di sinceri voti, spalmati di sandalo furono trafitti rapidamente dal solo Nakula che voleva distruggerli, 26 volando su Nakula che stava arrivando, lo colpiva ovunque colle frecce, Nakula colpito dalle frecce, colpiva quel valoroso, e colpito costui si infuriava, 27 il figlio di Karṇa quel valoroso che da solo massacrava i principali uomini, cavalli, elefanti e carri, colpiva con ottanta frecce, e lui colpito si infuriava, 28 e il figlio di Pāṇḍu eroe fra gli uomini, assaliva sul campo per ucciderlo il figlio di Karṇa, il figlio di Karṇa colle frecce distruggeva il suo scudo dalle mille stelle, 29 e la sua aguzza spada d'acciaio, dai bordi affilati, snudata, capace di ogni compito, terribile sui corpi nemici, di terribile aspetto come una serpe agitata, 30 quel conquista-nemici rapido con sei frecce aguzze e affilate tagliava la spada, e ancora con aguzzi dardi temperati lo colpiva profondamente in mezzo al petto, 31 coi cavalli uccisi, il figlio di Mādrī tormentato dal figlio di Karṇa, sul carro di Bhīmasena saliva, come un leone sulla cima di un monte sotto gli occhi del conquista-ricchezze, 32 verso il ferito Nakula, rotti arco e spada, senza carro, ferito dai dardi nemici, vinto dal figlio di Karṇa , con bandiera e insegne al vento, gridando coi cavalli al galoppo, dei carri con i migliori arrivarono, 33 i cinque forti figli di Drupada, e per sesto il nipote di Śini, i cinque figli di Draupadī, vincitori di nemici, pressando i tuoi elefanti, carri, uomini e cavalli, colle armi alzate, con movimenti sinuosi come serpi, 34 quindi i tuoi migliori carri, li affrontarono rapidi, Kṛpa e il figlio di Hṛdika, il droṇide e Duryodhana, e Śakuni, Śuka e Vṛka, il re Krātha e Devāvṛdha, cogli archi e i carri rumorosi come nubi ed elefanti, 35 questi tuoi supremi uomini, quei dieci eroi impegnavano colpendoli con ottime frecce, i kuṇinda su elefanti color di nuove nubi, grandi come picchi montani e di terribile forza li assalirono, 36 ben forniti, come monti, in grande furia, saldi nelle azioni legate alla battaglia, coperti di reti d'oro, splendevano quegli elefanti come nuvole piene di lampi, 37 il principe kuṇinda con dieci grandi dardi di ferro, era colpito forte da Kṛpa con auriga e cavalli, quindi colpito dalle frecce del figlio di Śaradvat, rapido coll'elefante cadeva al suolo, 38 il minore principe kuṇinda però, con giavelloti di ferro splendenti come raggi di sole, agitandone il carro urlava e mentre urlava il re dei gāndhāra gli tagliava la testa, 39 quindi dopo aver uccisi i kuṇinda, di gioioso aspetto erano i tuoi grandi guerrieri, forte suonarono le loro conchiglie, e assalirono i nemici cogli archi in pugno, 40 quindi vi era ancora uno scontro molto terribile, tra i kuru e pāṇḍava e sṛñjaya, con frecce, lance, spiedi, mazze, e asce, molto denso e mortale per uomini, cavalli, ed elefanti, 41 quindi colpiti reciprocamente da carri, cavalli elefanti e fanti, cadevano a terra, come le nuvole risuonanti di tuoni, sono da terribili venti in ogni parte spinte, 42 quindi i grandi elefanti erano colpiti da Śatānīka e i carri e le schiere dei tuoi fanti, e il bhoja colpiva i cavalli, e gli elefanti fuggivano ridotti senz'armi da Kṛtavarman, 43 altri tre elefanti colpiti dalle frecce del droṇide, colle loro armi armigeri e insegne, cadevano a terra morti, come grandi montagne precipitate colpite da folgori, 44 il successivo fratello minore del re kuṇinda, in mezzo al petto con ottime frecce colpiva tuo figlio, e tuo figlio con aguzze frecce trafiggeva il suo corpo e pure l'elefante, 45 quel grande elefante, assieme al principe, cadeva versando ovunque molto sangue, come un monte di gesso rosso il suo fluido, colpito dal signore di Śacī nel temporale, 46 balzato il figlio del kuṇinda su un altro elefante distruggeva Śuka con carro, cavalli e auriga, quindi cadeva colpito dalle frecce di Krātha col suo re, come un monte colpito da folgore, 47 il re dei krātha, guerriero invincibile colpito dai dardi del montanaro sull'elefante, cadeva, con cavalli, auriga, ed arco, quindi cadeva come un grande albero abbattuto dal vento, 48 Vṛka con dodici frecce colpiva violentemente quel re montanaro sul suo elefante, quindi quello con le quattro zampe distruggeva Vṛka con carro e cavalli rapidamente, 49 quel grande elefante colla sua guida cadeva, colpito forte dai dardi del figlio di Babhru, e pure il figlio di Devāvṛdha, colpito cadeva abbattuto dal figlio di Sahadeva, 50 il figlio del kuṇinda coll'elefante uccisore di corpi nemici con testa e zanne per uccidere Śakuni con violenza si avventava tormentandolo, ma il re dei gāndhāra gli tagliava le testa, 51 quindi grandi elefanti, cavalli, carri e schiere dei tuoi fanti uccisi da Śatānīka, come serpenti afferrati da Garuḍa così cadevano a terra maciullati senza volerlo, 52 quindi un figlio del kuṇinda colpiva con molte aguzze frecce sorridendo il figlio di Nakula, e il figlio di Nakula con una rasoiata tagliava dal corpo la sua testa col viso simile a loto, 53 quindi il figlio di Karṇa colpiva con tre rapidi dardi Śatānīka e con altri tre Arjuna, con tre Bhīma e Nakula con sette, e Janārdana con dodici frecce, 54 vedendolo agire in modo sovrumano, i kuru felici lo appaludirono, conoscendo però il valore del conquista-ricchezze, pensavano che lui fosse burro nel fuoco, 55 allora il coronato uccisore di eroi nemici, vedendo quell'eroe privo di cavalli, si avventava su Vṛṣasena in battaglia, che stava allora davanti al figlio del sūta, 56 su quel fiero eroico uomo armato di migliaia di frecce nella grande battaglia, si scagliava il figlio di Karṇa grande sul carro, come Namuci su Indra nel passato, 57 quindi il figlio di Karṇa con una meraviglia di cento e una freccia colpendo il pṛthāde, quella grande natura lanciava un urlo come un tempo Namuci dopo aver colpito Śakra, 58 e ancora Vṛṣasena con fieri dardi, colpiva il pṛthāde in mezzo all'attaccatura del braccio, e quindi colpiva Kṛṣṇa con altre nove, e ancora il pṛthāde con dieci appuntite frecce, 59 allora il coronato sul fronte della battaglia, per l'ira aggrottate le sopraciglia in fronte, scagliava quel grand'anima acuminate frecce per uccidere o re, il figlio del sūta sul campo, 60 il coronato lo colpiva con dieci frecce di seguito e violentemente nelle parti vitali, gli tagliava l'arco, le braccia e la testa con quattro affilati e fieri dardi, 61 colpito dalle frecce del pṛtħāde cadeva dal carro a terra, privo di braccia e di testa, come un grande albero śāla pieno di foglie e di fiori rotto dal vento dalla cima di un monte, 62 l'abile figlio del sūta vedendo il figlio cadere dal carro ucciso dalle frecce, dolente per la morte del figlio volava con violenza col veloce carro, sul carro del coronato.” LXIII 1 Saṃjaya disse: “ veduto uciso Vṛṣasena, pieno di dolore e di rabbia, asciugate la lacrime dagli occhi nate dalla sofferenza, rapidamente Vṛṣa, 2 l'abilissimo Karṇa con carro si avventava contro i nemici, cogli occhi rabbiosi di lotta, sfidava il conquista-ricchezze, 3 quei due carri splendenti come due soli, coperti di pelli di tigre, si videro scontrarsi là come due soli che si incontrano, 4 quei due uccisori di nemici, due astri tra gli uomini, dai bianchi cavalli, schierati splendevano quelle due grandi anime, come sole e luna in cielo 5 e in confusione cadevano tutti gli esseri o mio signore, vedendo quei due simili ad Indra e al figlio di Virocana intenti alla conquista del trimundio, 6 col suono dei carri e della corda, e quello di frecce e conchiglie, i due carri si attaccarono davanti agli occhi dei sovrani della terra, 7 e vedendo scontrarsi le due insegne con la cinta di elefante quella di Karṇa e con la scimmia quella del coronato, l'ammirazione sorgeva, 8 e vedendo i due carri scontrarsi o bhārata, i principi, grandi ruggiti leonini lanciavano, e numerose menzioni di bravo, 9 udendo di quel duello di carri, là da ogni parte i guerrieri facevano un grande agitare di braccia, e di vesti, 10 vennero i kuru là seguiti da strumenti musicali, per confortare Karṇa e diedero fiato a numerose conchiglie, 11 quindi tutti i pāṇḍava confortavano il conquista-ricchezze, con suoni di conchiglie e altri strumenti facendo risuonare ogni luogo, 12 di urla di battaglia e di battimani, ovunque vi era un tumulto, e battiti di braccia di quei valorosi, per lo scontro di Karṇa e di Arjuna, 13 vedendo sui loro carri quelle due tigri fra gli uomini, i migliori sui carri, che tenevano i grandi archi, e altre armi come frecce, lance e mazze, 14 con le armature, e allacciate le protezioni, coi bianchi cavalli, e le belle conchiglie, dotati delle migliori faretre, quei due pure erano bellissimi, 15 con le membra spalmate di rosso sandalo, come due tori infuriati, simili a due serpi velenosi, pari a Yama e al fato distruttore, 16 furiosi come Indra e Vṛtra, splendidi come sole e luna, feroci come due grandi Rāhu, che si scontrano a fine yuga, 17 figli di dèi, simili a dèi, e pari a due dèi, per bellezza, vedendo scontrarsi quelle due tigri fra gli uomini, Karṇa e il conquista-ricchezze 18 entrambi con le migliori armi, entrambi saldi nel fare battaglia, entrambi col rumore delle braccia facevano risuonare la volta del cielo, 19 entrambi celebri per imprese, valentìa e forza, entrambi simili in battaglia a Śambara e al re degli immortali, 20 pari in battaglia a Kārtavīrya, e anche pari al figlio di Daśaratha, pari al valoroso Viṣṇu in valore, e pari a Bhava in battaglia, 21 entrambi con bianchi cavalli o re, che trainano i migliori carri, e grandi eroi sono i due conducenti, e fortissimi, 22 vedendo quei due splendenti grandi guerrieri o grande re, l'ammirazione nasceva nelle schiere di siddha e di cāraṇa, 23 i figli di Dhṛtarāṣṭra col loro esercito o toro dei bhārata, circondarono rapidi il grand'anima Karṇa splendido in battaglia, 24 e pure i pāṇḍava a cominciare da Dhṛṣṭadyumna, lieti circondarono il grand'anima, il pṛthāde incomparabile in battaglia, 25 Karṇa era la scommessa dei tuoi in battaglia o signore di popoli, e la scommessa dei pāṇḍava in battaglia era il pṛthāde, 26 essi là erano giudici ed erano gli spettatori, e per quelli che là giocavano, certa era vittoria e sconfitta, 27 la partita dai due era giocata per la vittoria o il suo contrario, mentre noi e i pāṇḍava stavamo sul fronte della battaglia, 28 i due esperti di combattimento erano schierati o grande re, sul campo, con grande furia reciproca volendo vincersi l'un l'altro, 29 entrambi volendosi colpire da vicino come Indra con Vṛtra, se ne stavano con aspetto terribile, come comete dal grande fumo, 30 quindi in cielo dispute e obiezioni o toro dei bhārata, e ingiurie reciproche vi erano tra gli esseri per Karṇa e Arjuna, e tutti i mondi e le direzioni si udivano in disaccordo o mio signore, 31 dèi, dānava, gandharva, piśāca, uraga e rākṣasa, prendevano parti opposte nello scontro tra Karṇa e Arjuna, 32 il cielo con tutte le costellazioni era in ansia per Karṇa o signore di popoli, e la grande terra per il pṛthāde, era come una madre per il figlio o bhārata, 33 i fiumi e i mari e le montagne o migliore degli uomini, gli alberi e le erbe patteggiavano là per il coronato, 34 gli asura, gli yātudhāna, e i guhyaka, o tormenta-nemici, e gli uccelli e i volanti erano uniti a Karṇa, 35 le gemme e i tesori, tutti i veda con la storia per quinta, i commenti e le upaniṣad coi segreti e i compendi, 36 Vāsuki, Citrasena, Takṣaka e Upatakṣaka, e tutte le montagne e i figli di Kadru e i loro discendenti, e i nāga velenosi e di grande furia erano per Arjuna, 37 i discendenti di Airāvata, di Surabhi, i vaiśāleya e i bhogin questi erano per Arjuna, le vili serpi invece per Karṇa, 38 le volpi, gli animali da preda, le aquile, animali e uccelli, tutti o re, parteggavano per la vittoria del pṛthāde, 39 i vasu, i marut, i sādhya, i rudra, i viśvedeva, e gli aśvin, Agni, Indra, Soma, il vento e le dieci direzioni, stavano pe il conquista-ricchezze, mentre gli Āditya erano per Karṇa, 40 gli dèi assieme agli avi, con le loro schiere erano per Arjuna, Yama, il figlio di Viśravaṇa, e Varuṇa erano dalla parte di Arjuna, 41 le schiere dei ṛṣi divini, regali e brahmani, erano per il pāṇḍava, e i gandharva o re, a cominciare da Tumburu erano dalla parte di Arjuna 42 le schiere di gandharva e apsaras, figli di Prādhā e di Muni, e gli elefanti con le volpi e i predatori, e coi carri e i fanti, 43 questi saggi trasportati da nuvole dal vento, giungevano per assistere allo scontro tra Karṇa e Arjuna, 44 dèi, dānava, gandharva, nāga, yakṣa, e uccelli, grandi ṛṣi, sapienti dei veda, gli antenati che consumano le oblazioni, 45 il tapas, la sapienza, e le erbe medicinali, ed esseri volanti di vario tipo, si schieravano vociando o grande re, in cielo, 46 Brahmā assieme ai ṛṣi brahmani, e ai signori delle creature, vicino a Bhava, veniva in quel luogo con carro divino, 47 gli dèi vedendo giungere Prajāpati in persona, ' uguale sia la vittoria per questi due leoni tra gli uomini.' 48 udito ciò il dio benefico gettandosi ai piedi del Precursore ' che con la morte di Karṇa o Arjuna non vada distrutto l'intero universo, 49 o Nato-da-sè, pronuncia queste parole: sia pari la vittoria per i due, che così sia, onore a te, sii o beato a me favorevole.' 50 Brahmā e il Signore, dissero queste parole al signore dei trenta dèi: ' la vittoria sia certa a Vijaya grand'anima 51 egli è saggio, forte, prode, formato nelle armi, e ricco in tapas, e possiede quel grande per splendore, interamente l'arte dell'arco, 52 in virtù della sua grandezza egli travalica il suo destino, e se lui fosse ucciso vi sarebbe la distruzione dei mondi, 53 nessuno mai può stare di fronte ai due Kṛṣṇa infuriati, sono i due creatori, entrambi santi questi due tori fra gli uomini, 54 essi sono Nara e Nārāyaṇa, due antichi supremi ṛṣi, irresistibili conduttori senza paura sono questi tormenta-nemici, 55 Karṇa quel toro fra gli uomini raggiunga dunque i primi mondi, è valoroso e prode il figlio del sole, ma la vittoria sia dei due Kṛṣṇa, 56 gli stessi mondi dei vasu e dei marut ottenga pure, assieme a Droṇa e a Bhīṣma, e si rallegri nel mondo celeste.' 57 così apostrofato dai due dèi degli dèi, il Mille-occhi, diceva queste parole salutando tutti gli esseri, per ordine di Brahmā e di Īśāna: 58 ' avete udito quanto detto dai due beati, per il bene del mondo, così sia e non altrimenti, in questo state saldi senza indignazione.' 59 udite le parole di Indra tutti gli esseri o mio signore, ne divennero meravigliati o re, e lo veneravano, 60 rovesciando dal cielo piogge di fiori, di vario genere, profumatissimi, i celesti pronunciarono divini elogi, 61 volendo vedere l'incomparabile duello di carri di quei due leoni fra gli uomini, si schierano tutti gli dèi, i dānava e i gandharva, e i due carri dai bianchi cavalli e dal grande frastuono splendevano, 62 là riuniti gli eroi del mondo diedero fiato alle conchiglie ad uno ad uno, Vāsudeva e Arjuna, e i due valorosi Karṇa e Śalya o bhārata, 63 e cominciava allora quello scontro da far tremare i vili, dei due che rivaleggiavano l'un l'altro, come Śakra e Śambara, 64 le bandiere dei due purissime, splendevano su due carri, di forme diverse aumentavano in battaglia l'ira reciproca, 65 la cinta di elefante di Karṇa simile a serpe velenosa, salda, preziosa di gemme, splendeva come l'insegna del Distruggi-fortezze, 66 la formidabile scimmia del Pṛthāde, a bocca spalancata, terrificante, spaventava coi suoi denti, come il sole impossibile da guardare, 67 divenuta bramosa di lotta la bandiera dell'armato del gāṇḍīva, si avventava sulla bandiera di Karṇa urlando, 68 la scimmia volando con grande violenza colpiva la sottopancia, con le unghie e coi denti, come Garuḍa fa con un serpente, 69 la cinta di elefante, adornata di campanelle, di ferro simile al laccio del fato, si avventava con grande furia sulla grande scimmia, 70 in quel supremo duello di carri dei due, procurato dalla partita a dadi, combattevano anche le due bandiere e i cavalli si nitrivano reciprocamente, 71 l'eroe dagli occhi di loto, colpiva Śalya con frecciate di occhi, e pure lui squadrava l'eroe dagli occhi di loto, 72 là Vāsudeva vinceva Śalya con le frecciate degli occhi, con lo sguardo pure il figlio di Kuntī il conquista-ricchezze vinceva Karṇa, 73 quindi diceva il figlio del sūta a Śalya rivolgendosi con un sorriso: ' se oggi il pṛthāde mi ucciderà in battaglia, che farai dopo tu o amico? dimmi la verità.' 74 Śalya disse: ' se l'eroe dai bianchi cavalli ti uccidesse oggi in battaglia, io ucciderò entrambi sul loro carro il mādhava e il pāṇḍava.'” 75 Saṃjaya disse: “ ma anche Arjuna così si rivolgeva a Govinda, e Kṛṣṇa ridendo diceva al pṛthāde queste supreme parole: 76 ' può cadere il sole dal suo corso, può rompersi in varie parti la terra, il fuoco si può raffreddare, ma Karṇa non può uccidere il conquista-ricchezze, 77 se questo accadesse sarebbe come la ditruzione del mondo, e io ucciderei Karṇa e Śalya con le mie braccia in battaglia.' 78 udite le parole di Kṛṣṇa ridendo l'eroe dalla scimmia nel pavese, Arjuna rispondeva a Kṛṣṇa dall'infaticabile agire: ' non mi sono pari insieme Karṇa e Śalya o Janārdana, 79 Karṇa con insegna e bandiera, col suo carro cavalli e con Śalya, colla sua corazza e parasole, colla sua lancia, arco e frecce, 80 tu vedrai oggi questo Karṇa in battaglia fatto in molti pezzi, tu lo vedrai oggi col suo carro, cavalli, le sue armi, corazza e lancia, non si calma l'inimicizia, di quando lui rise un tempo di Kṛṣṇā, 81 oggi o Govinda, vedrai Karṇa da me divelto, come un albero fiorito da un furioso elefante, 82 oggi queste dolci parole ascolterai o uccisore di Madhu, oggi la consolerai, pagato il debito alla madre di Abhimanyu, e contento anche a Kuntī sorella di tuo padre o Janārdana, 83 oggi consolerai il viso di lacrime di Kṛṣṇā o mādhava, e con parole dolci come amṛta, anche il dharmarāja Yudhiṣṭhira.'” LXIV 1 Saṃjaya disse: “ con le schiere di dèi, nāga, asura e siddhna e con quelle di gandharva, yakṣa e apsaras, il cielo pieno di uccelli, di ṛṣi brahmani e regali, splendeva di aspetto meraviglioso, 2 risuonante di splenditi suoni, di musiche, canti e inni, e pieno di danze, tutti gli uomini li videro stare in cielo con meravigliose forme, 3 allora felici i guerrieri kuru, e pāṇḍava, con ruggiti leonini, e musiche e suoni di guerra, facendo risuonare la terra e le direzioni, col quel suono colpivano tutti i nemici, 4 il campo di battaglia, pieno di schiere di carri, cavalli, ed elefanti, irresistibile per le ottime spade, lance, spiedi che cadevano, pieno di prodi, appariva colorato di rosso, 5 quindi infuriando la trage di armati, il conquista-ricchezze e il figlio di Adhiratha, con dardi, rapidi e acuminati, i luoghi, l'esercito e l'un l'altro coprivano ben armati, 6 quindi i tuoi e i nemici colle frecce fatte le tenebre, non vedevano alcunchè, per la paura si rifugiavano presso ai due carri, come in cielo i raggi usciti dai due luminari, 7 quindi l'un l'altro parando le armi con le proprie, come due venti contrari, in quelle compatte tenebre, i due splendevano come i due luminari alti nel cielo, 8 ordinandosi:' non si deve tradire!' i tuoi e i nemici stavano schierati, circondando da ogni parte i due grandei carri, come dèi e asura, Śakra e Śambara, 9 risuonando con tamburi, tamburelli, cimbali e grancasse, e col suono di conchiglie o bhārata, coi loro ruggiti leonini i due supremi apparivano come sole e luna in uno stuolo di nubi, 10 entrambi in mezzo al cerchio del grande arco, splendidi, con mille frecce per raggi, a bruciare l'universo con mobili e immobili, invincibili sul campo erano come due soli a fine yuga, 11 entrambi invitti, entrambi uccisori di nemici, cercavano di uccidersi l'un l'altro abilmente, Karṇa e Arjuna quei due supremi eroi si scontrarono in battaglia, come Indra e Jambha, 12 quindi quei due grandi arcieri scagliando grandi armi, con le terribili frecce, uccidevano quei due immensi uomini, cavalli ed elefanti, e si colpivano l'un l'altro con supremi dardi, 13 ancora colpiti dalle frecce di quei due superuomini, insieme kuru e pāṇḍava si disperdevano, con elefanti, cavalli, carri e fanti, andavano in ogni dove, come animali per paura del leone, 14 quindi Duryodhana, il bhoja e il figlio di Subala, e Kṛpa, col figlio della sorella, questi cinque grandi guerrieri, colpivano l'incrollabile e il conquista-ricchezze con mortiferi dardi, 15 il conquista-ricchezze coi dardi, i loro archi faretre, cavalli, bandiere, carri auriga, ugualmente tagliava, e colpiva loro e con dodici ottime frecce il figlio del sūta, 16 quindi rapidi cento carri e cento elefanti si avventarono su Arjuna per ucciderlo, e pure śaka, tukhāra, i cavalieri yavana, assieme ai primi dei kāmboja per ucciderlo, 17 il conquista-ricchezze tagliando le ottime armi impugnate, assieme alle mani con rasoiate, e pure le teste, distruggeva le schiere nemiche di cavalli, carri, elefanti e guerrieri, 18 quindi in cielo, vi erano suoni di divini strumenti, e le parole dei sādhu piene di meraviglia, e cadevano piogge di supremi fiori, belli e profumati, spinti da benevoli venti, 19 vedendo quel portento davanti a dèi e uomini, i viventi si meravigliavano o sovrano, tuo figlio e il figlio del sūta non caddero in confusione né in meraviglia, decisi insieme, 20 allora diceva il figlio di Droṇa a tuo figlio, toccandogli la mano con la sua per consolarlo: ' si benevolo o Duryodhana, fai pace coi pāṇḍava, basta guerra, vergogna sia all'inimicizia, 21 ucciso fu il guru, pari a Brahmā, sapientissimo di armi, e i tori degli uomini con Bhīṣma in testa io sono inuccidibile, e pure mio zio materno, governa il regno a lungo assieme ai pāṇḍava, 22 il conquista-ricchezze si fermerà da me consigliato, Janārdana non vuole la guerra, Yudhiṣṭhira è sempre saldo nel bene di tutti, ventre-di-lupo lo segue e anche i gemelli 23 con te e i pṛthādi in pace, le creature otterranno la felicità se tu lo vuoi, i rimanenti principi torneranno alle loro città, e gli eserciti abbandonino le guerra, 24 se non accetti le mie parole o sovrano, certo te ne dorrai, ucciso dai nemici in battaglia, e questo lo vedrai assieme al mondo, compiuto dal coronato da solo, quanto non può fare l'uccisore di Bala, né il Distruttore, né Pracetas beato, né il re degli Yakṣa 25 anche più qualità ha il conquista-ricchezze, egli seguirà interamente le mie parole, ed egli ti seguirà, sii benevolo o re, con l'universo, fai la pace, 26 sempre il mio animo è sopra di te, io te lo dico per suprema amicizia, io fermerò anche Karṇa quando signore tu diverrai calmo e gentile, 27 i saggi dicono che di quattro tipi è l'amico, per nascita, per conciliazione, acquistato da ricchezza, e soggiogato dalla potenza, e tutto ciò vi è tra te e i pāṇḍava, 28 per nascita essi o valoroso ti sono parenti, rendili saldi con la conciliazione, se tu ti pacifici, essi diverranno amici, di certo o re dei re, quindo così agisci.' 29 così apostrofato dall'amico con benefiche parole, pensando e sospirando quel malo disse: ' è così come tu dici o amico, ascolta le parole che io ti voglio dire, 30 molto diceva dopo aver ucciso Duḥśāsana, abbattendolo come una tigre il malvagio Ventre-di-lupo, e ciò è fisso nel mio cuore, tu pure eri presente, come può esservi pace? 31 né o figlio del guru, devi dire a Karṇa famigliarmente: 'fermati!' o incrollabile, Phalguna ha ora grande stanchezza, e Karṇa lo ucciderà con violenza.' 32 a lui ciò avendo detto, per conciliarselo ancora, tuo figlio ordinava alle sue truppe: 'assalite e uccidete i nemici, la parola alle frecce, perché ve ne state in silenzio?'" LXV 1 Saṃjaya disse: "iniziato il suono di tamburi e conchiglie, si scontrarono i due eroi dai bianchi cavalli, il figlio del sūta, figlio del sole, e Arjuna per il malo pensare di tuo figlio o re, 2 come due elefanti di montagna infuriati, si afferrano con le zanne per la femmina in calore, così si scontrarono con fiero impeto i due eroi, il conquista-ricchezze e il figlio di Adhiratha, 3 come una nuvola con un'altra nuvola, o per caso come un monte con un altro monte, quindi schioccando con le corde degli archi, si scontrarono i due, versando piogge di frecce, 4 come due ampie cime montane con alberi, piante ed erbe, rifugi di vari animali, come due monti caduti, quei due fortissimi, si colpivano l'un l'altro con grandi armi, 5 il combattere dei due era grande, come un tempo quello del re degli dèi e Bali, dalle frecce colpite erano le membra di cavalli e auriga, e invincibile per altri vi era un fiume di sangue, 6 come due laghi pieni di pesci, tartarughe e di loti, e risuonanti di molti uccelli, come fossero avvicinati spinti dal vento, così i due carri colle insegne si scontravano, 7 entrambi onorati e valorosi come il grande Indra, entrambi grandi sul carro come Indra, con frecce simili alle folgori di Indra, come Indra e Vṛtra si attaccavano, 8 entrambi gli eserciti di elefanti, carri, cavalli e fanti, splendenti di vari ornamenti d'oro, tremavano, e cadevano in meraviglia i celesti davanti allo scontro di Arjuna e Karṇa, 9 le braccia erano alzate con i loro duri bracciali, e ruggiti leonini di gioia per vederli, quando il figlio di Adhiratha come un furioso elefante su un altro attaccava Arjuna per ucciderlo, 10 i somaka urlavano là al pṛthāde: ' vai in fretta o Arjuna, e colpisci Karṇa, taglia senza indugio la sua testa, e pure la speranza nel regno dei figli di Dhṛtarāṣṭra.' 11 e molti dei nostri guerrieri a Karṇa: ' allora vai, vai dunque.' cosi dicevano: ' colpisci Arjuna o Karṇa, che vadano presto i pṛthādi di nuovo nella selva coi loro stracci.' 12 quindi Karṇa per primo là con dieci grandi dardi colpiva il pṛthāde, e Arjuna molto furioso lo controcolpiva con dieci aguzze frecce in mezzo al torso, 13 reciprocamente si colpivano con affilate e piumate frecce il figlio del sūta e Arjuna, per uccidersi l'un l'altro in battaglia eccitati si attaccavano in modo terribile, 14 insofferrente in quel grande scontro si infuriava allora Bhīmasena grand'anima, e diceva afferrandogli la mano con la sua, parlando a denti stretti quasi danzando: come può il figlio del sūta colpirti con dieci frecce in battaglia o coronato? 15 con quella fermezza con cui vincesti tutti gli esseri, dando cibo al fuoco a khāṇḍava, con quella uccidi il figlio del sūta, o io abbatterò il nemico con la mazza.' 16 quindi pure Vāsudeva vedendo le frecce colpire il carro, diceva al pṛthāde: ' Karṇa oggi ovunque abbatte le tue armi con le sue, come è ciò o coronato? 17 o valoroso, perche sei confuso, non vedi che i kaurava lanciano urla di grande gioia, tutti vedono dietro a Karṇa le tue armi abbattutte dalle sue, 18 con fermezza con cui hai distrutto l'arma di tenebre, e pure di yuga in yuga i crudeli rakṣas, e con Dambhodbhava, e gli asura in battaglia, con quella fermezza uccidi il figlio del sūta, 19 con disco dai bordi affilati taglia la testa del nemico vincendolo, col sudarśana da me affidatoti, come Śakra con la folgore quella del nemico Namuci, 20 il beato in forma di montanaro fu un tempo da te soddisfatto con grande fermezza, quella fermezza di nuovo assumendo, uccidi il figlio del sūta coi suoi parenti, 21 quindi la terra circondata dal mare, con le città, e piena di villaggi tu, con tutti i nemici uccisi, offri al re, e ottieni dunque o pṛthāde grandissima gloria.' 22 incitato da Bhīma e da Janārdana, ritrovando sé stesso, guardando alla propria natura, e conoscendo lo scopo della venuta del grand'anima, diceva al lunghi-capelli: 23 ' io produrrò una terribile grande arma per il bene del mondo e la morte del figlio del sūta, tu, gli dèi, Brahmā e Bhava e tutti i sapienti del brahman me ne diano licenza.' 24 ciò detto produceva l'imbattibile arma di Brahmā, agendo con la mente, allora tutti luoghi e le direzioni, copriva con frecce di ampio splendore, ma quel toro dei bhārata scagliava delle violente frecce a centinaia alla volta, 25 ma dal figlio del sole in mezzo al campo furono scagliate migliaia di frotte di frecce, e terribili raggiunsero il pāṇḍava, come piogge versate da una nuvola, 26 con impresa sovrumana colpendo Bhīmasena, Janārdana, e il coronato, ciascuno con tre frecce, quel terribile per forza, lanciava un terribile grande urlo, 27 il coronato colpito dalle frecce di Karṇa allora guardando Janārdana, non sopportandolo ancora il pṛthāde scagliava diciotto frecce, 28 colpendo Suṣeṇa con una freccia, Śalya con quattro e con tre Karṇa, quindi con dieci acutissime frecce colpiva Sabhāpati che portava una corazza d'oro, 29 quel principe senza testa e senza braccia, privo di cavalli, di auriga, di arco e di insegna, allora dal piano del carro cadeva ucciso, come un albero śala tagliato dalle ascie, 30 e ancora colpendo Karṇa con tre, con otto, con due, con quattro e con dieci, uccisi quattrocento elefanti coi loro guerrieri, distruggeva ottocento carri, e mille cavalli, e altrettabti cavalieri, e ottomila valorosi fanti, 31 vedendoli sul fronte del campo a combattere, per guardare quei due prodi uccisori di nemici il pṛthāde e Karṇa, trattenendo i cavalli, le genti in cielo e sulla terra si fermavano, 32 quindi la corda dell'arco del pāṇḍava, violentemente tesa, con rumore si recideva, in quel frangente il figlio del sūta colpiva il pṛthāde con un centinaio in un momento, 33 e con sessanta aguzze frecce polite a olio, con piume di uccello, simili a serpi in muta, colpiva Vāsudeva e in seguito i somaka attaccarono, 34 allora rapido allacciando la corda, abbattendo le frecce scagliate dal figlio di Adhiratha, infuriatissimo il pṛthāde con le membra trafitte dai dardi di Karṇa fermava in battaglia i somaka nessun uccello volava in cielo, rapidamente fatte le tenebre dalle armi, 35 il pṛthāde colpiva ridendo Śalya violentemente sulla corazza con dieci frecce, allora Karṇa con dodici aguzzi dardi, colpitolo, di nuovo lo colpiva con altre sette, 36 fieramente colpito dai violenti tiri del'arco del pṛthāde, con frecce di terribile forza, con le membra trafitte e imbrattate di sangue, Karṇa splendeva come Rudra freccia in cocca, 37 allora il figlio di Adhiratha colpiva il conquista-ricchezze simile al re degli dèi con tre frecce, e spediva all'incrollabile per ucciderlo altre cinque frecce splendenti come uraga, 38 queste aguzze trapassata la corazza d'ora del supremo uomo, cadevano e con violenza si piantavano nella terra, e potenti bagnatesi tornarono verso Karṇa, 39 queste con cinque rapide e affilate bhalla ciascuna in tre prezzi tagliava, il conquista-ricchezze e queste cadevano al suolo, simili ai figli di Takṣaka grandi serpenti, 40 quindi bruciava di collera il coronato come un fuoco che brucia una foresta, e con splendenti e mortifere frecce scagliate a tutta forza colpiva Karṇa nelle parti vitali, e costui vacillava per il dolore, ma trovava saldezza, quell'oltremodo saldo, 41 quindi con mucchi di frecce ogni luogo e direzione, la luce solare e il carro di Karṇa o re, erano resi invisibili dal furioso conquista-ricchezze, come cielo coperto da nebbia e pioggia, 42 tutti i protettori alle ruote, le guardie a piedi, davanti e dietro, uccisori di nemici su bei carri, radunati per ordine di Duryodhana, 43 duemila dei principali kuru in battaglia, l'ambidestro, toro dei kuru, eroe unico tutti li distruggeva in un lampo o re, coi loro cavalli, carri e conducenti, 44 allora fuggivano lasciando Karṇa i tuoi figli e i rimanenti kaurava, abbandonando morti e feriti, sia padri che figli che si lamentavano, 45 vedendo il luogo vuoto, abbandonato dai kuru pieni di paura, non tremava Karṇa là o bhārata, ma assaliva da vicino Arjuna.” LXVI 1 Saṃjaya disse: “ allora ritiratesi le truppe in rotta dei kuru e fermatesi fuori tiro di frecce, vedevano da ogni parte le armi del conquista-ricchezze brandite simili a folgori, 2 l'arma di Arjuna ingoiava quei prodi, volando in cielo con grande frastuono, dal furioso pṛthāde scagliata per la morte di Karṇa in quella grande battaglia, 3 con una grandissima arma ottenuta da Rāma distruttrice di nemici con un rituale di Atharvan, distruggeva l'arma di Arjuna infiammata, e colpiva il pṛthāde con aguzze frecce, 4 quindi grandissimo divenne lo scontro tra Arjuna e il figlio di Adhiratha o re, l'un l'altro si assalivano con le frecce, come due fieri elefanti che si colpiscono colle zanne, 5 quindi Karṇa incoccava una freccia distruggi-nemici, affilatissima, accesa come bocca di serpe, sanguinaria, ben polita, custodita a lungo per la morte del pṛthāde, 6 sempre venerata, spalmata di sandalo, custodita in un tubo d'oro, molto velenosa, accesa, prodotta nella discendenza di Airāvata, per tagliare in battaglia la testa di Phalguna, 7 il re dei madra grand'anima diceva al figlio del sole, vedendo la freccia incoccata: ' questa freccia non raggiungerà il bersaglio del collo, incocca una freccia che tagli la testa.' 8 allora con gli occhi rossi d'ira Karṇa diceva a Śalya incoccando fortemente la freccia: ' Karṇa non incocca due volte una freccia, persone come me non agiscono con frode.' 9 ciò detto, scagliava la freccia distruttrice di eserciti, per molti anni venerata: ' sei morto o Phalguna.' così esclamava quindi rilasciandola rapido con forza, 10 il mādhava vedendo quella serpe incoccatta da Karṇa, colpiva il carro coi piedi con grande forza quel migliore dei forti, 11 mentre sprofondava il carro nella terra, i cavalli cadevano in ginocchio, quindi la freccia colpiva il diadema di quel saggio, 12 e quell'ornamento della testa di Arjuna, celebrato in terra, cielo, aria e mari, il figlio del sūta toglieva dalla testa con quella freccia scagliata con suprema forza 13 e cura, splendido come sole, luna e stelle, adornato d'oro e di reti di perle, fatto col tapas e con grande cura, dal figlio di Bhuvana in persona, 14 di preziosa forma, terrorizzante per i nemici, splende dando grande gioia e profumo, il signore degli dèi distrutti i nemici degli dèi, di persona la diede felice al coronato, 15 impossibile da distruggere da Hara, o da Varuṇa, da Indra o da Kubera, col tridente, o col laccio, colla folgore o coi supremi dardi dagli dèi, la toglieva Vṛṣa con la forza del nāga, 16 e colpita dalla suprema freccia dal fuoco del veleno accesa, splendente e cara, verso terra cadeva la suprema corona del pṛthāde come il disco del sole splendendo dal monte asta, 17 quindi la corona circondata da molte gemme il nāga toglieva con forza dalla testa di Arjuna, come la suprema cima di un monte piena di alberi fioriti e di viventi, colpita dalla folgore di Indra, 18 la terra, il firmamento, il cielo, le acque, come squassate dal vento apparivano o bhārata, e un frastuono vi era tra i mondi allora, le genti sforzandosi pur agitate si calmavano, 19 quindi legatosi con laccio bianco i propri capelli, Arjuna stando in piedi senza agitazione, appariva con quello sulla testa come il monte orientale illuminato dalla piena luce solare, 20 allora la grande saetta uscita dalle braccia di Karṇa, splendente come sole o fuoco, quel grande uraga nemico giurato di Arjuna, raggiungendo la corona la abbatteva, 21 a lui diceva: ' sappi o Kṛṣṇa che l'inimicizia è nata in me dall'uccisione della madre.' allora Kṛṣṇa diceva al pṛthāde sul campo: 'uccidi quel grande uraga tuo nemico.' 22 così apostrofato dall'uccisore di Madhu, l'armato del gāṇḍịva, terribile arciere tra i nemici, diceva: ' chi è quel nāga che mi viene contro come contro la bocca di Garuḍa?' 23 Kṛṣṇa disse: ' lui è quello che mentre tu con l'arco in pugno soddisfacendo il fuoco, lui era in cielo e tu hai ucciso sua madre tagliandone il corpo multiforme colle frecce.' 24 quindi Jiṣṇu, lasciato il resto, tagliava con sei acuminate e affilate frecce, quel nāga che volava di traverso in cielo, e con le membra recise cadeva a terra, 25 in quel frangente, con dieci frecce appuntite a pietra, e con piume di pavone, Karṇa colpiva quell'eroe umano, guardando di sbieco al conquista-ricchezze, 26 allora Arjuna con dodici aguzze frecce scagliate a tutta forza colpendolo, scagliava una freccia a tutta forza violenta come serpe velenosa, 27 l'ottimo dardo ben scagliato trapassata la bella corazza quasi prendendogli la vita, bevendo il sangue di Karṇa si piantava al suolo col piume imbrattate di sangue, 28 quindi Vṛṣa infurato dal colpo della freccia, come un grande uraga colpito da un bastone, e agendo in fretta, scagliava una suprema freccia velenosa come una serpe piena di veleno, 29 e colpiva Janārdana con dodici frecce ed Arjuna con novantanove, e con una terribile freccia di nuovo colpendo il pāṇḍava, Karṇa urlava ridendo, 30 il pāṇḍava non sopportava la sua risata, e colpiva alle parti vitali, da esperto, il nemico con frecce piumate, lui dal valore di Indra, come Indra colpiva con vigore, 31 quindi Arjuna spediva a Karṇa novantanove frecce, simili al bastone del Distruttore, violentemente colpito dalle frecce, vacillava come un monte colpito dalla folgore, 32 l'ornamento della sua testa decorato con oro, supremi diamanti e preziose gemme, trafitto dalle frecce del conquista-ricchezze cadeva a terra, assieme ai supremi orecchini, 33 la sua splendente suprema corazza di grande pregio, costruita con cura da supremi artigiani, in lungo tempo, il pāṇḍava la faceva in molti pezzi in un attimo colle sue frecce, 34 reso privo di corazza dalle supremi frecce, infuriato, lo controcolpiva con quattro frecce, e vacillava fortemente colpito dal nemico, come un malato afflitto dagli umori corporei, 35 con frecce scagliate tendendo il grande arco, con forza e scagliate con azione intensa, con quelle ottime frecce Arjuna colpiva Karṇa, e ne trafiggeva rapido le parti vitali, 36 fieramente colpito, dalle violente frecce del pṛthāde, Karṇa con varie frecce appuntite, appariva come un monte tinto da rosso gesso, da rapide rosse acque percorso, 37 il coronato copriva Karṇa con carro e cavalli, di dardi a dente di vitello, e ricopriva di frecce dalla cocca d'oro ogni luogo, con grande impegno, 38 col suo ampio torace colpito dai dardi a dente di vitello, il figlio di Adhiratha splendeva spalmato di sandalo, come un monte ammantato di vari alberi rosso-fioriti, 39 Karṇa appariva in battaglia colle numerose frecce piantate nel corpo o signore di popoli, come il monte mahendra, ammantato da bei karṇikāra e da altri vari alberi, 40 e Karṇa scagliando frotte di frecce coll'arco, splendeva coi raggi delle sue frecce, coperto di sangue, come il cielo arrossato dal sole quando è verso il tramonto, 41 le frecce scagliate dal braccio del figlio di Adhiratha, splendenti come grandi serpi, erano distrutte dalle frecce appuntite scagliate dal braccio di Arjuna, che raggiungevano ogni luogo, 42 la sua ruota cadeva a terra, e il figlio del sūta vacillava in battaglia, girando il carro per la maledizione del brahmano, e non apparendo l'arma data da Rāma, 43 non sopportando quei disastri, alzando le mani e imprecando diceva: 'Dharma protegge i compagni del dharma, così dicono sempre i sapienti del dharma, ma ora sprofondato non mi protegge, io credo che non sempre Dharma protegge i suoi devoti.' 44 così parlando scosso dai colpi delle frecce di Arjuna barcollando con cavalli e auriga, per i colpi alle parti vitali vacillando nell'agire, ripetutamente rimproverava Dharma sul campo, 45 quindi Karṇa lo colpiva alla mano con tre frecce sul campo, e di nuovo colpiva il pṛthāde con altre sette, 46 allora Arjuna diciassette rapidi dardi pieni di splendore, scagliava simili alle folgori di Indra, terribili come il fuoco, 47 questi con terribile violenza trapassandolo cadevano a terra, con animo scosso allora Karṇa, si mostrava attivo quanto poteva, 48 e incoccando un freccia invocava l'arma di Brahmā, e vedendo ciò, Arjuna l'arma di Indra chiamava con un mantra, 49 il conquista-ricchezze recitando un mantra sulle frecce, la corda e il gāṇḍiva, riversava piogge di frecce come il Distruggi-fortezze le sue piogge, 50 quindi frecce fatte di energia spedite dal carro del pṛthāde, di grande forza apparvero vicino al carro di Karṇa, 51 ma Karṇa grande sul carro, le rendeva tutte vane davanti a lui, allora l'eroe vṛṣṇi diceva mentre quest'arma veniva distrutta: 52 ' la suprema arma scagliata o pṛthāde, e le frecce ha ingoiato il figlio di Rādhā.' e allora Arjuna anche l'arma di Brahmā con un mantra incoccava, 53 e Arjuna muovendosi allora copriva Karṇa di frecce, e Karṇa infuriato con affilatissime frecce gli tagliava la corda, 54 allora il pāṇḍava presa un'altra corda e fissatala, riempiva Karṇa di migliaia di frecce fiammeggianti, 55 tagliata la sua corda, Karṇa non percepiva il fissaggio della corda in battaglia, data la rapidità, e questo appariva un portento, 56 il figlio di Rādhā colpendo colle sue armi quelle dell'ambidestro, mostrava il proprio valore superiore a quello del pṛthāde, 57 allora Kṛṣṇa vedendo Arjuna colpito dalle armi di Karṇa, rivolgendosi al pṛthāde gli diceva:' usa un'arma superiore.' 58 allora un'altra freccia simile a fuoco, velenosa come una serpe, fatta di ferro, e divina con un mantra evocava il conquista-ricchezze, 59 e il coronato, incoccata l'arma di Rudra, pronto a scagliarla, allora la terra ingoiava la ruota del figlio di Rādhā in quel grande scontro, 60 e il figlio di Rādhā con la ruota sprofondata, versava lacrime per la rabbia, e diceva ad Arjuna: ' aspetta un momento o pāṇḍava, 61 vedendo qui in mezzo la mia ruota ingoiata per accidente, o pṛthāde, abbandono l'intenzione di abbattere un uomo in disgrazia, 62 uno che ha sciolto i suoi capelli, un brahmano a mani giunte, uno che chiede rifugio, uno che getti le armi, uno che sia in difficoltà o Arjuna, 63 o che sia senza frecce, o privo di corazza, o che abbia rotte le armi, nessun prode principe colpirebbe in battaglia un simile re, tu sei un prode o kuntīde, perciò aspetta un momento, 64 finché io sollevi la ruota dalla terra o conquista-ricchezze, non puoi uccidermi stando sul carro, mentre sono impreparato a terra, io non ha timore di Vāsudeva o di te o pāṇḍava, 65 tu sei di stirpe kṣatriya, allevato in una grande famiglia, ricordando le legge del dharma, aspetta un minuto o pāṇḍava.' “ LXVII 1 Saṃjaya disse: “ allora Vāsudeva sul carro diceva: ' o figlio di Rādhā fortuna che rammenti il dharma, per lo più, i vili caduti in difficoltà, se la prendono col destino, non al proprio male agire, 2 quando tu hai condotto nella sala Draupadī con una sola veste, con Duryodhana, e Duśāsana, e con Śakuni il figlio di Subala, non hai considerato il dharma o Karṇa, 3 quando nella sala, il kuntīde Yudhiṣṭhira, inesperto dei dadi, l'esperto Śakuni ha vinto, allora dove era il tuo dharma? 4 quando Kṛṣṇā coperta di polvere, era caduta in mano di Duḥśāsana, nella sala la deridevi o Karṇa, dov'era allora il tuo dharma? 5 bramoso del regno, ancora tu o Karṇa sfidasti il pāṇḍava confidando nel re dei gāndhāra, dove era allora il tuo dharma?' 6 così apostrofato il figlio di Rādhā da Vāsudeva, una fiera furia penetrava il pāṇḍava, il conquista-ricchezze ricordando ciò, 7 per la collera fiamme splendenti da tutti i pori gli uscivano o grande re, e questo appariva come un portento, 8 quindi Karṇa vedendolo, con l'arma di Brahmā, innondava il conquista-ricchezze, e compiva uno sforzo per liberare il carro, il pāṇḍava abbattendo colla propria la sua arma, e colpendolo 9 allora un'altra arma amata del fuoco che tutto possiede, il kuntīde, scagliava mirando a Karṇa, e questa fimmeggiava fortemente, 10 allora Karṇa con quella di Varuṇa, spegneva il fuoco, e ogni luogo rendeva coperto e oscurato dalle nubi, 11 il pāṇḍava però senza scomporsi, quel valoroso con l'arma di Vāyu, spazzava via quelle nubi, davanti agli occhi del figlio di Rādhā, 12 e con forti frecce ben fatte dagli artigiani con cura e tempo, la superba cinta di elefante, abbellita da diamanti, perle, gemme e oro, bellissima e tersa, 13 che dava forza sempre al tuo esercito, terrore dei nemici, di glorioso aspetto, celebrata come un altro sole al mondo, per splendore pari al fuoco e a sole e luna, 14 allora il coronato con una affilata e aguzza freccia dalla cocca d'oro, impegnandosi il grand'anima, abbatteva quell'insegna splendente sul grande carro del figlio di Adhiratha, 15 con questa bandiera vi era gloria, dharma e vittoria e tutte le cose più care, allora si abbattevano i cuori dei kuru, e nasceva un grande farstuono di urla:' oh,oh!' 16 e rapido per uccidere Karṇa il pāṇḍava un dardo simile alla folgore di Indra o al bastone del fuoco, prendeva il pṛthāde dalla faretra, l'añjalika, splendente come sole dai mille raggi, 17 trapassa-cuori, imbrattato di sangue e di carne, simile a fiamme di fuoco, preziosissimo, uccisore di uomini, cavalli ed elefanti, lungo tre braccia, con sei penne, rapido e violento, 18 splendido come la folgore del Mille-occhi, simile ad un invincibile carnivoro, come il disco di Nārāyaṇa o il tridente di Śiva, terrificante, distruttivo dei viventi, 19 incoccando quella suprema grande arma, sapiente di mantra, teso il gāṇḍīva diceva forte: ' questa diritta freccia, grande e incomparabile arma, sia mortale per i corpi dei nemici, 20 il tapas è stato praticato da me, e soddisfatti i guru, e ascoltato quanto volevano gli amici, per questa verità la freccia ben affilata uccida Karṇa e il nemico sia vinto da me.' 21 così avendo parlato, il conquista-ricchezze scagliava la fiera freccia per uccidere Karṇa, tremenda magìa, formula dell'atharvan, accesa, imbattibile sul campo pure dalla morte, 22 e il coronato pieno di gioia diceva:' questa mia freccia, sia veicolo di vittoria, splendente come sole e luna per uccidere Karṇa alla fine lo conduca da Yama.' 23 il coronato, con lieto aspetto, con quella suprema freccia, veicolo di vittoria, splendente come sole e luna, con l'arco teso per uccidere prendeva di mira il nemico, 24 splendente come il sole in cielo, simile al sole autunnale a mezzogiorno, la testa del comandante in capo cadeva a terra, come il sole arrossato al tramonto, 25 la sua anima lasciava il corpo coltivato nel lusso, bellissimo di lui dalle grandi inprese, con supremo dolore, come un prospero signore la sua cara casa, 26 trafitto dalle frecce, privo di vita, l'alto corpo senza più corazza di Karṇa cadeva, con le ferite sanguinanti, come la cima di un monte colpito dalla folgore versa il rosso talco, 27 dal corpo caduto di Karṇa, un acceso splendore rapidamente invadeva il cielo, questo portento o re, tutti gli uomin combattenti videro quando fu abbattuto Karṇa, 28 i somaka vedendolo giacere morto, gioiosi lanciarono urla assieme alle truppe, felici batterono i tamburi, e agitarono braccia e vestimenti, pieni di forza altri danzarono, e abbracciandosi l'un l'altro gridavano forte, 29 vedendo Karṇa urlante ucciso a terra, abbattuto dal carro dalla freccia, come un fuoco spento da un grande vento, a fine sacrificio giacere al tramonto 30 ogni membra piena di frecce, immerso in fiumi di sangue, il corpo di Karṇa splendeva come il sole coi suoi raggi, 31 dopo aver tormentato l'esercito nemico cogli accesi raggi delle sue frecce, il sole che era Karṇa fu condotto al tramonto dal tempo che era il forte Arjuna, 32 come il sole tramontando si porta via la sua luce, così quella freccia volando portava via la vita di Karṇa, 33 nel pomeriggio vi fu il tramonto del figlio del sūta o mio signore, la sua testa tagliata dal dardo añjalika in battaglia cadeva di botto, 34 proprio davanti alle truppe, rapidamente quella freccia portava via la testa del nemico Karṇa con un un rapido balzo.” 35 Saṃjaya disse: “ vedendo il prode Karṇa caduto a terra, colpito dal dardo, con le membra piene di sangue, e giacere a a terra, il re dei madra sul carro dall'insegna abbattuta, se ne andava, 36 e ucciso Karṇa, i kuru fuggivano pieni di paura, violentemente colpiti in battaglia, guardando a lungo, la grande insegna di Arjuna, splendente di bellezza, 37 e la testa di quello dalle imprese simili al Mille-occhi, dal bel viso simile a loto dai mille petali, cadeva a terra come il sole dai mille raggi alla fine del giorno.” LXVIII 1 Saṃjaya disse: “Śalya però nello scontro tra Karṇa e Arjuna, vedendo le truppe uccise dalle frecce, guardando all'avanzante Duryodhana, si mostrava o bhārata sul campo di battaglia, 2 vedendo l'esercito battuto venire con carri e cavalli, e ucciso il figlio del sūta, Duryodhana cogli occhi pieni di lacrime, a lungo sospirava con aspetto dolente, 3 e per vedere il prode Karṇa caduto a terra, colpito dai dardi, le membra piene di sangue, come un sole caduto a terra, circondandolo si erano fermati 4 gioiosi o spaventati, dimenticando la disperazione, e altri erano pieni di dolore, e altri dei tuoi vicendevolmente erano secondo la lora natura, 5 rotte le armi, le vesti, i gioielli e la corazza, distrutto lo splendore e ucciso da Arjuna, distrutto Karṇa i kuru fuggirono, come vacche agitatissime per la morte del toro, 6 da Arjuna abbattuto Karṇa, come un elefante ucciso da un leone, vedendolo giacere a terra, il re dei madra, impaurito, fuggiva veloce col carro, 7 e il sovrano dei madra pure con animo confuso, rapido col carro dall'insegna abbattuta, volava veloce vicino a Duryodhana, e rivolgendosi a lui pieno di dolore diceva queste parole: 8 ' il tuo esercito pieno di elefanti, cavalli, carri e principi, come nel regno di Yama, scontrandosi insieme è distrutto da grandi uomini, cavalli ed elefanti come picchi montani, 9 non vi fu mai o bhārata uno scontro come quello odierno tra Karṇa e Arjuna, da Karṇa furono presi nello scontro i due Kṛṣṇa, e tutti gli altri tuoi nemici, 10 ma il fato e tutto quanto è nelle sue mani, ha protetto i pāṇḍava e distrutto i nostri, tutti i valorosi che combattevano per te e per il tuo successo, sono uccisi dai nemici, 11 questi eroi dalla natura pari al dio delle acque, a Kubera, a Yama, e al Vāsava, per valore, eroismo, e forza, dotati di tutte la qualità a mucchi, 12 quasi invulnerabili, questi sovrani intenti al tuo bene, furono uccisi dai pāṇḍava in battaglia, non dolerti di ciò o bhārata, questo è il destino, il successo varia, non sempre vi è.' 13 finite queste parole del re dei madra, guardando al proprio cattivo comportamento, Duryodhana abbattuto, privo di forze, ripetutamente sospirava con fare addolorato, 14 a lui fortemente afflitto e pietoso, triste, muto e in pensieri, il figlio di Ṛtāyana diceva: ' guarda il tremendo campo di battaglia, pieno di eroi uccisi, di uomini, cavalli ed elefanti, 15 di grandi elefanti caduti simili a monti, per sempre trafitti da frecce nelle parti vitali, che si agitano o sono morti, con armi, armature, guide e guerrieri distrutti, 16 e come i migliori monti abbattuti dal fulmine, con rocce, animali, alberi e piante distrutte, gettate via campane, uncini, lance e bandiere, con ghirlande d'oro, pieni di mucchi di sangue, 17 e dai cavalli caduti trafitti dalle frecce, e da altri che respirando vomitano sangue, abbattuti si lamentano girando gli occhi, ingoiando la terra e nitrendo pietosamente, 18 e da guerrieri, cavalli ed elefanti, sparsi e trafitti, morti o morenti, e da carri, uomini, cavalli ed elefanti, abbattuti, la terra è orripilata come il fiume infernale, 19 da elefanti con le membra lacerate dai nemici, caduti a terra tremanti, e da gloriosi guerrieri, elefanti, cavalli, carri e fanti abbattuti dai nemici di fronte, con armature, gioielli, armi e vesti distrutti, la terra è coperta come da fuochi al tramonto, 20 per quei fortissimi, uccisi da armi e frecce, che si vedono caduti a migliaia, privi di coscienza, che ancora respirano, la terra sembra piena di fuochi che si spengono, come la terra di fiammeggianti meteore, come il limpido cielo notturno di luminose stelle, 21 le frecce scagliate dalle braccia di Karṇa e di Arjuna, colpendo uomini, cavalli ed elefanti, rapendone rapide le vite penetrano nella terra, come grandi uraga nella loro tana, 22 per uomini, cavalli ed elefanti uccisi sul campo, e per i carri distrutti dalle frecce del conquista-ricchezze e del figlio di Adhiratha, la terra è impedida e impervia da passare 23 per i carri distrutti e i guerrieri, e per bandiere, cavalli, armi e auriga insieme, dalle armi sparse, le corone rotte, dai gioghi, le ruote, gli assi e i timoni distrutti, 24 dagli apparati di ferro frantumati, colpite le connessioni, senza più faretre e leganti, dai rotti sedili adornati di oro e gemme, la terra era piena come il cielo di stelle in autunno, 25 e dai veloci cavalli adornati e sparsi, e dai carri coi signori morti, e ben equipaggiati, e da mucchi di uomini, elefanti, carri e cavalli; rapide muovendosi frantumate in molte parti, 26 barre di ferro colle impugnature d'oro, asce, cianfrusaglie, clave di ferro, tridenti, e lunghe spade snudate e mazze incoronate d'oro fino, cadevano, 27 archi, bracciali e ornamenti, e frecce con le cocche abbellite d'oro, lunghi spiedi, temperati snudati, proiettili, e scimitarre splendenti d'oro, 28 parasoli di pelo di yak, conchiglie, ghirlante abbellite da ottimi fiori, drappi, bandiere fatte di stoffe, corone e ghirlande, e bellissime tiare, 29 pennacchi e drappi dispersi, collane, ottime perle, e collari, copricapi, bracciali, e braccialetti, catene doro coi loro legami d'oro, 30 preziose gemme, perle, diamanti e ori, gemme, amuleti grandi e piccoli, membra supremamente splendide, e teste dai visi simili a lune, 31 e corpi e beni, e insegne abbandonando, e pure i sublimi piaceri, raggiunta un grande devozione al proprio dharma, agli eterni mondi con gloria andarono.' 32 ciò detto, Śalya stava in silenzio, e Duryodhana la mente presa dal dolore, dicendo: 'oh Karṇa, oh Karṇa.' sofferente, privo di sensi, e con le lacrime agli occhi, 33 tutti quei sovrani col figlio di Droṇa in testa andarono a consolarlo, guardando a lungo la grande insegna di Arjuna splendente di gloria, 34 la terra imbrattata dal rosso sangue nato dai corpi di uomini, cavalli ed elefanti, era come una splendida donna che va con tutti, piena d'oro e con ghirlande e abiti rossi, 35 coi corpi coperti dal sangue o re, in quel crudele momento, forte splendevano i kuru non stavano schierati, spiandosi, tutti pronti ai mondi divini, 36 dolentissimi per l'uccisione di Karṇa, mormorando: 'oh Karṇa, oh Karṇa.' rapidi partirono verso gli accampamenti o re, vedendo che il sole si era arrossato, 37 dalle frecce dalla cocca d'oro scagliate dal gāṇḍīva, aguzze e colle piume sanguinanti, di frecce piene le membra, Karṇa ucciso a terra splendeva come il sole coi suoi raggi, 38 il beato Vivasvat per simpatia del devoto, il corpo di Karṇa immerso nel sangue, toccando colle mani, con aspetto arrossato, andava verso l'estremo mare per bagnarsi, 39 pensando a ciò, le schiere di dèi e ṛṣi, partendo se ne andarono alle loro dimore, le altre genti dopo averci pensato partirono dove volevano verso il cielo o la terra, 40 veduto il portentoso scontro, terrificante per i viventi, dei due primi eroi dei kuru, del conquista-ricchezze e del figlio di Adhiratha, allora le genti lodandolo partirono, 41 ma quel valoroso ucciso in battaglia con la corazza frantumata dai dardi, il figlio di Rādhā privo di vita, dalla bellezza non era abbandonato, 42 portando vari ornamenti o re, con preziosi bracciali d'oro, ucciso, il figlio del sole giaceva come un albero pieno di boccioli, 43 simile al migliore oro, come un fuoco acceso, quella tigre fra gli uomini ucciso assieme al figlio dallo splendido pṛthāde, dopo aver tormentato i pāṇḍava o re, e i pāñcāla colla violenza delle armi, 44 lui che diceva sempre: 'lo darò.' e mai di no, richiesto di dare da parte dei virtuosi, il virtuoso Vṛṣa è stato ucciso nel duello di carri, 45 lui che tutto dava ai brahmani e nulla per sé quel grand'anima, nulla vi era, neppure la vita che lui non desse ai brahmani, 46 sempre caro agli uomini, generoso, e liberale, è andato in cielo, portando via ai tuoi figli, speranza di vittoria, sicurezza e rifugio, 47 ucciso Karṇa i fiumi più non scorrevano, e il sole fosco andava al tramonto, il pianeta figlio di Yama, col colore di acceso fuoco saliva di sbieco o re, 48 il firmamento si frantumava e la terra risuonava, i venti soffiavano oltremodo forte, le direzioni fiammeggiavano fumose, i mari si agitavano rumorosi, 49 i monti con i molti alberi si agitavano, e tremavano le schiere dei viventi o signore, giove affliggendo il nakṣatra rohiṇī, divenne del colore del sole o della luna, 50 ucciso Karṇa, nessun luogo si vedeva, oscurato era il cielo, si agitava la terra, cadevano meterore accese di fiamme, e gli esseri notturni erano gioiosi, 51 quando Arjuna col suo viso di luna tagliava la testa di Karṇa con una rasoiata, nell'aria, in cielo e quaggiù, ripetuto vi era il grido di dolore della gente, 52 Arjuna ucciso il nemico Karṇa in battaglia, venerato da dèi, gandharva e uomini, splendeva il pṛthāde di energia, come il Mille-occhi dopo aver ucciso Vṛtra, 53 sul carro dal rumore di mucchi di nubi, brillante come sole autunnale allo zenit, coll'insegna e la bandiera dal terribile suono, simile a cristallo, neve, luna o madreperla, adornato di oro, gemme, perle, diamanti e coralli, di suprema velocità, 54 i due supremi uomini il pāṇḍava e l'uccisore di Keśin, alti, simili a due fuochi o a soli, senza paura splendevano sul campo di battaglia nello stesso carro, come Viṣṇu e Indra, 55 allora col tonante suono della corda sulla mano, vinti i nemici e resili privi di energia, sconfitti i kuru con frotte di frecce, l'eroe colla scimmia nel pavese e quello con Garuḍa, avendo vinto, diedero fiato alle sonanti conchiglie, per abbattere i cuori dei nemici, 56 prese colle mani le due sonore ottime conchiglie, bianche come neve coperte di reti d'oro, con le labbra le toccarono quei due supremi uomini, e con le splendide bocche le soffiarono, 57 il suono della pāñcajanya, della devadatta, e di entrambe, riempiva, il cielo, l'aria, la terra e pure le acque, 58 facendo i due risuonare col suono delle conchiglie, selve, monti, fiumi e luoghi, e facendo tremare i due eroi l'esercito di tuo figlio, e rallegrando Yudhiṣṭhira, 59 quindi fuggivano rapidi i kuru, udendo salire il suono delle conchiglie, abbandonando il signore dei madra e Duryodhana signore dei bhārata, o bhārata, 60 schiere di esseri convenuti nella grande battaglia, applaudivano allora il conquista-ricchezze che molto splendeva e Janārdana, come due soli alti nel cielo, 61 colpiti dai dardi di Karṇa i due tormenta-nemici, l'incrollabile e Arjuna, brillavano sul campo, come luna e sole pieni di raggi, e limpidi sorti a distruggere le tenebre, 62 liberandosi di queste frecce, allora andavano circondati dagli amici, i due dall'infinito valore, felicemente entrarono nei propri campi, i due signori come Indra e Viṣṇu invocati dal prete, 63 e da dèi, gandharva, uomini e cāraṇa, dai grandi ṛṣi, da yakṣa e da grandi uraga, furono celebrati i due per la vittoria sul nemico, avendo ucciso Karṇa nel supremo scontro.” LXIX 1 Saṃjaya disse: “ quindi abbattuto Karṇa e fuggito il tuo esercito, il dāśārha, abbracciando il pṛthāde, con gioia diceva queste parole: 2 ' da te Karṇa è stato ucciso come Vṛtra dall'uccisore di Bala, e gli uomini racconteranno l'uccisione di Karṇa e quella di Vṛtra, 3 dal dio-folgorante col suo immenso splendore, fu abbattuto Vṛtra, e da te fu abbattuto Karṇa con l'arco e diritte frecce, 4 questa impresa valorosa, che è sulla bocca del mondo, portandoti gloria, noi la faremo sapere o kuntīde al saggio dharmarāja, 5 dell'uccisione di Karṇa in battaglia a lungo bramata, raccontando tu, pagherai il debito col dharmarāja.' 6 'così sia.' avendo risposto al lunghi-capelli, il pṛthāde, il toro degli yadu con pieno agio, girava il carro di quel supremo sul carro, 7 e a Dhṛṣṭadyumna, a Yudhāmanyu, ai figli di Mādrī, a ventre-di-lupo, e a Yuyudhāna, queste parole diceva Govinda: 8 ' restate intenti ad affrontare i nemici, fortuna sia a voi, finché al re non sia riportato che Karṇa fu ucciso da Arjuna.' 9 con licenza di quei prodi, i due si recarono alla dimora del re, e Govinda portando il pṛthāde, scorgeva Yudhiṣṭhira, 10 giacendo quella tigre fra i re, in un ottimo giaciglio d'oro, i due lieti toccarono i piedi del sovrano, 11 vedendo la gioia dei due, e le ferite sovrumane, pensando che il figlio di Rādhā fosse stato ucciso, Yudhiṣṭhira si alzava, 12 quindi Vāsudeva a lui come era accaduto con dolci parole, il rampollo degli yadu raccontava dell'uccisione di Karṇa, 13 ma diceva al re Yudhiṣṭhira, poco ridendo Kṛṣṇa a mani giunte l'incrollabile, che il nemico era stato ucciso: 14 ' per fortuna l'armato del gāṇḍīva e il pāṇḍava ventre-di-lupo, e pure tu o re, e i due pāṇḍava figli di Mādrī siete salvi, 15 sopravissuti a questa battaglia da far rizzare i capelli e distruttiva di eroi, o sovrano rapido compi quanto di debba fare per il futuro, 16 ucciso il figlio del sole, il fiero e fortissimo figlio del sūta, per fortuna hai vinto o re dei re, per fortuna prosperi o pāṇḍava, 17 di quel vile uomo che rideva quando Kṛṣṇā fu vinta ai dadi, oggi di quel figlio del sūta, la terra ne beve il sangue, 18 il tuo nemico giace colle membra afflitte da frecce, o toro dei kuru, guardalo o tigre fra gli uomini fatto in molti pezzi dalla frecce.' 19 Yudhiṣṭhira però rallegrato applaudiva il dāśārha: 'per fortuna, per fortuna.' e con piacere o re dei re, diceva queste parole: 20 ' non vi è meraviglia o grandi-braccia, a tuo riguardo o rampollo di Devakī, che con te come auriga, il pṛthāde abbia compiuto oggi un tale eroismo.' 21 e il migliore dei kuru afferrando il suo braccio destro col suo bracciale, il pṛthāde, il sostenitore del dharma, diceva ai due al lunghi-capelli e ad Arjuna: 22 ' Nārada ci ha raccontato dei due dèi, Nara e Nārāyaṇa, supremi antichi uomini saldi nel raffermare il dharma, 23 e spesso il saggio Kṛṣṇa il dvaipāyana, quel potente a me raccontava o grandi-braccia, questa divina storia, 24 che per la tua potenza e col gāṇḍiva, il conquista-ricchezze, vince i nemici contro di lui, non vi è qui nessuna cosa contraria, 25 la nostra vittoria è certa, per noi non vi è sconfitta, quando tu in battaglia accompagni il pṛthāde come auriga.' 26 ciò detto o grande re, quel grande guerriero, sul suo carro adornato d'oro, aggiogato a cavalli color avorio e dalla coda nera, 27 salito quella tigre fra gli uomini, attorniato dal proprio esercito, onorando con piacere i due eroi Kṛṣṇa e Arjuna, 28 andava a vedere allora il campo di battaglia dai molti avvenimenti, conversando con quei due eroi, il mādhava e Phalguna, 29 e vedeva Karṇa giacere sul campo, toro fra gli uomini, fatto a pezzi in ogni parte dalle frecce scagliate dal gāṇḍīva, 30 e vedendo Karṇa ucciso con suo figlio, il re Yudhiṣṭhira, elogiava entrambe quelle due tigri fra gli uomini, il mādhava e il pāṇḍava: 31 oggi io sono re sulla terra o Govinda assieme ai fratelli, protetti da te saggio e valoroso nostro signore, 32 veduto ucciso l'orgoglioso figlio di Rādhā, tigre fra gli uomini, il figlio di Dhṛtarāṣṭra sarà ora quel malvagio senza speranza, e per la vita e per il regno, ucciso che fu Karṇa grande guerriero, 33 col tuo favore noi abbiamo ottenuto il nostro scopo o toro fra gli uomini, tu e l'armato del gāṇḍīva siete vincitori o rampollo degli yadu, fortuna che hai vinto o Govinda, fortuna che Karṇa fu abbattuto.' 34 così molte volte, contento elogiava Janārdana, e pure Arjuna o re dei re, il dharmarāja Yudhiṣṭhira, 35 allora circondato da tutti i fratelli dai terribili colpi, il re esaltavano i grandi guerrieri pieni di gioia, 36 Nakula e Sahadeva, e il pāṇḍava ventre-di-lupo, e Sātyaki o grande re, il migliore carro dei vṛṣṇi, 37 Dhṛṣṭadyumna, Śikhaṇḍin, e tutti i pāṇḍava, i pāñcāla e gli sṛñjaya, applaudivano il kuntīde, che aveva ucciso il figlio del sūta, 38 avendo celebrato il sovrano Yudhiṣṭhira, il figlio di Pāṇḍu, quei guerrieri bramosi di vittoria e di lotta, ottenuto il successo, 39 elogiando con parole celebrative, i due Kṛṣṇa, i due tormenta-nemici, tutti i grandi guerrieri pieni di gioia andavano nei propri accampamenti, 40 così si svolse quella grandissima distruzione da far rizzare i capelli, per il tuo cattivo consiglio o re, perche ora te ne duoli così tanto?” 41 Vaiśaṃpāyana disse: udita questa grande sventura o re, il sovrano Dhṛtarāṣṭra, cadeva a terra privo di sensi, il kaurava come fosse morto, e anche la regina Gāndhārī dai sinceri voti, sempre rivolta al dharma, 42 Vidura reggeva il sovrano assieme a Saṃjaya, entrambi quei due rincuorando il signore della terra, 43 e anche le donne del re sollevavano Gāndhārī, e da quei due rincuorato, il re se ne stava in silenzio come incosciente.