CATECHISMO LEZIONE SETTIMA CONTINUAZIONE DEL MEDESIMO COMANDAMENTO D. Quali sono i
doveri de’ cristiani verso i principi che li governano, e quali
sono in particolare i nostri doveri verso Napoleone imperatore e Re nostro? R. I cristiani debbono a’ Principi, da cui
sono governati, e noi in particolare a Napoleone I, Imperatore e Re nostro, amore, rispetto, obbedienza, fedeltà, il servizio militare, le imposizioni ordinate per la
conservazione e difesa del trono; noi gli dobbiamo ancora fervorose preghiere
per la di lui salute, e per la prosperità spirituale e temporale dello stato. D. Per quale ragione siamo tenuti a
tutti questi doveri verso l’imperatore e Re nostro? R. Primamente, perché Dio,
il quale crea gli imperi, e li distribuisce secondo il suo volere, ricolmando
di doni l’imperatore e Re nostro, tanto in pace, quanto in guerra, lo ha stabilito nostro sovrano, lo ha reso ministro della sua potenza, e sua immagine
sopra la terra. Onorare e dunque servire
l’Imperatore e Re nostro, è onorare e servire Dio stesso. In secondo luogo, perché nostro
signore Gesù Cristo, tanto colla sua dottrina, quanto co’ i suoi esempi ci ha
egli stesso insegnato quello che noi dobbiamo il nostro Sovrano. Egli è nato
nell’atto di obbedire all’editto di Cesare Augusto: egli ha pagato il
prescritto tributo come egli ha ordinato di rendere a Cesare ciò che
appartiene a Cesare. D. Non abbiamo noi dei motivi
particolari, per cui dobbiamo essere più fortemente attaccati a Napoleone I,
Imperatore e Re nostro? R. Si: perché egli è quello che Dio, in
circostanze difficili, ha suscitato per ristabilire in Francia il pubblico
culto della Religione santa de’ nostri padri, e per esserne in tutta
l’estensione de’ suoi domini il protettore. Egli colla sua sapienza profonda
ed attiva ha restituito e conservato l’ordine pubblico: col suo braccio
potente difende lo Stato: è divenuto l’Unto del Signore per la consacrazione che ha ricevuta
dal sommo Pontefice, Capo della Chiesa Universale, come Imperatore, e
dell’Eminentissimo Cardinale Arcivescovo di Milano, come Re d’Italia. |