Trittico in onore

di San Luigi Scrosoppi

 

L’autore, Oreste Capparoni, è nato a Fiume nel 1914. Trasferitosi a Mestre, frequentò il Liceo Artistico a Venezia, quindi l’Accademia delle Belle Arti a Venezia e a Milano.

Numerosi suoi dipinti si trovano in abitazioni private, parecchi in Enti pubblici.

A Gorizia, ci sono due pregevoli suoi pannelli nei locali della Cassa di Risparmio, un pannello, dipinto su foglia d’oro, nella Sala del Consiglio Comunale e l’icona di S. Anna nella Chiesa Parrocchiale omonima. Per la stazione di Mestre ha composto un grande mosaico, e un dipinto per quella di Venezia che purtroppo é andato perduto.

Il trittico in onore di San Luigi Scrosoppi, collocato nella Chiesa di S. Gaetano in Udine, é il suo ultimo lavoro, a cui ha dedicato parecchi anni di certosina pazienza.

L’opera, su foglia d’oro, pur non essendo del tutto compiuta per la scomparsa prematura dell‘autore, avvenuta nel dicembre scorso, é notevole per la maestria della composizione, per l’afflato religioso che emana dalla figura composta e serena del santo e per la semplicità confidente delle due bambine che gli sono a lato.

La ricchezza di sfondi ambientali e di particolari naturalistici che accompagnano la narrazione di episodi della vita del santo, la sensibilità nell’accostamento e nella scelta coloristica che si ravviva sullo sfondo in oro, danno all’occhio dello spettatore una sensazione armoniosa e piacevole.

Nei due quadri laterali sono narrati alcuni momenti della vita di Padre Luigi. Gli episodi s’ intrecciano tra loro in modo naturale, senza forzature, con uno stile che é tradizionale e moderno nello stesso tempo; e il tutto dà l’impressione di una grande icona.

 

La Provvidenza divina, cui Padre Luigi abbandonò la propria vita, é il leit-motiv dell’opera:

- Essa vuole avere bisogno degli uomini, ma opera anche direttamente e misteriosamente per essi (don Luigi ‘alla cerca’ tra insulti d’ogni specie – il miracolo del grano);

 

-  essa suscita nelle persone l’amore che vince la paura e spinge verso i fratelli (le bambine orfane, sole e senza affetto – i feriti nella rivoluzione del 1848 – i colerosi nell’epidemia del 1856 – gli ammalati e i vecchi nell’ospedale dell’epoca)

 

- e fa partecipare al mistero della Passione di Cristo (don Luigi arrestato con false accuse);

 

-  essa, implorata dalla fiduciosa preghiera dell’innocente e del santo, si fa presente, e suscita umiltà e gratitudine (Padre Luigi e le bambine in preghiera);

 

-  essa fa scoprire all’uomo la propria povertà, spingendolo senza sosta a riprendere con fiducioso ardore il cammino verso Dio  (Padre Luigi, a 80 anni, si rifà novizio nelle mani di una suora, per l’estrema purificazione)