Puntino venne al mondo per un mio preciso gesto d'amore nei confronti dell'adorata Pinona, gatta già di casa da oltre un anno. Non ero esattamente nelle condizioni di allevare sei o sette gatti, e Pinona già a un anno e mezzo, oltre a essere in calore, era enorme. Così decisi per il male minore, conducendo la Pina in uno di quei posti dove 'affittano' a scopo di lucro un marito, un esemplare di razza, alla gatta, rigorosamente anch'essa di razza o comunque particolarmente bella. Tutti i maschi nati dall'unione venivano prelevati dopo lo svezzamento e venduti a caro prezzo. Una femmina, pensavo, l'avrei tenuta per far compagnia a Pina, le altre, comunque, con cotanti genitori, le avrei collocate molto più facilmente se non addirittura vendute. Il destino volle che, nonostante le dimensioni della nostra, vennero al mondo vivi solo due gattini: Giannino, che ben presto sarebbe tornato là dove era stato procreato (so che è stato subito venduto e molto amato; ho seguito per qualche tempo le sue sorti), e appunto lei, Puntino. Perchè Puntino? Inizialmente, fu un mio modo per sottolineare amorevolmente il fatto che in confronto al fratello era davvero minuscola. In seguito si sarebbe rivelata molto piccola, ancorchè molto bella, anche rispetto alla giunonica madre. Inoltre quel nome fu confermato scherzosamente anche per sottolineare....diciamo la 'sua scarsa personalità'.Sarà che ero invaghita di Pina, sarà che Pina era (ed è) veramente una gattona speciale. Però Puntino, cominciò subito: a scappare di casa mettendosi peraltro regolarmente in difficoltà (era una pulce..); a fare i bisogni dovunque con mia enorme rabbia (non mi era mai successo, nemmeno una volta, con i precedenti gatti), e più la sgidavo più continuava a distribuire cacchette ed altro dappertutto; a mangiare prima di corsa la sua pappa e poi ancora più di corsa quella di Pinona (alla faccia del fatto che era una pulce..). Inoltre, e questa non doveva proprio farmela, mi distruggeva letteralmente le molteplici piante che tenevo in casa e in buona parte quelle che tenevo in giardino. Infine, sempre lei che era una pulce, era aggressiva e spesso feriva anche Pinona che invece le riservava solo 'leccatine'. Comunque era una bella morbidissima persianina tricolore. I suoi dispetti spesso mi esasperavano, ma mai e poi mai avrei preso la drastica soluzione che poi presi nei suoi confronti, se non mi fossi ritrovata prima incinta (subendo in quel periodo i suoi dispetti quadruplicati) e poi con un bimbo al quale Puntino di corsa rivolse tutte le sue 'attenzioni'. E fu lì, che la situazione precipitò: tutto, ma il bimbo no! Colta in flagrante, con atteggiamento aggressivo nella culla del piccolo, con la zampa a un centimetro dal suo visetto, Puntino fu in un primo momento segregata, e poi consegnata, con tutto il suo corredino, a un'amica particolarmente amante degli animali che viveva in una grande villa di campagna. Non nego una sensazione di dolore e amarezza al momento del distacco e nei giorni seguenti, tale da farmi spesso pensare di tornare sui miei passi. Ma il buon senso ha avuto il sopravvento. Non più pericolo da parte di Puntino per il neonato, ma a lui tanta 'tenerezza' espressa in vari modi da parte di Pinona.