Leidi Chiara Curno, 07.04.2007
Durante il periodo
invernale gli alunni della sezione
“Delfini” (Grandi)
della Scuola dell’Infanzia
“S.Giovanni Bosco” di Curno
muniti di giacca, guanti,
sciarpa e cappello
escono all’aperto nel
cortile della scuola per un momento di gioco non strutturato.
Quel giorno però nel cortile scoprono qualcosa di
insolito
che attira la loro attenzione: il ghiaccio…
e scatta la curiosità !!!
Data osservazione
10 Gennaio 2007 dalle ore 13.30 alle 14.00
Luogo Cortile della scuola
Presenza in cortile di
un’intera sezione omogenea di Grandi età 5 anni con la loro Insegnante unica di
sezione, Chiara.
Sara Emin e Victor mostrano il ghiaccio che
hanno trovato ai compagni
e successivamente all’insegnante
Sara: “ Io ho messo tanti pezzetti dentro la costruzione !!!”
Emin: “Guarda io che pezzo grande !”
Victor: “Il mio ghiaccio è freddo, mi si gela il dito !”
Camilla spezza a metà una lastra di
ghiaccio
e osserva con meraviglia ciò che le resta
nella mano.
Michela è riuscita a prendere una grande lastra di ghiaccio e
vaga per il cortile chiamando i compagni e mostrandola quasi come un tesoro
prezioso.
Andrea, un bambino molto attento ai
particolari,
è riuscito a trovare una stalattite di
ghiaccio e tutti i compagni incuriositi lo seguono
Andrea : “ Guardate cosa ho trovato !
Questo
pezzo di ghiaccio è un po’ rotondo e a punta…
è la mia pietra preziosa ! “
Sara ed Emin scavano e raschiano con l’uso
di palette, poi giocano a “fare i ghiaccioli”
Infine all’interno di una casetta di legno
un gruppo di bambine è riunito intorno al fuoco fatto di ghiaccio, foglie,
bastoni e mentre lo realizzano interagiscono tra loro
Giada: “Bisogna aggiungere ancora un po’ di
legna !”
Francesca : “Io metto questo bastone lungo”
Camilla : “Io e la Nicole eravamo le bambine piccole
e ci scaldavamo “ …
poi ciascuno
assume un suo ruolo e inizia un nuovo gioco.
Analisi e Commento :
1 . Nel protocollo osservativo presentato la situazione di gioco generale è
quella del gioco all’aperto dove il contatto con la natura offre
sollecitazioni sensoriali e possibilità esplorative e conoscitive molto ricche
e diversificate.
Gli
elementi naturali sono “oggetti” molto aperti e interessanti che si prestano a
molti usi e suscitano sensazioni intense e variate, che offrono ampie
possibilità di esplorazione, ma anche di immaginazione e trasformazione
simbolica.
All’aperto
i bambini e le bambine hanno maggiore occasione di conoscere il mondo
attraverso i loro recettori sensoriali e capiscono e imparano in modo
spontaneo, vedendo, toccando, provando e facendo.
Ciascuno
sviluppa la dimensione della ricerca, della plurisensorialità che si traduce
anche nel tempo nell’evoluzione del linguaggio verbale.
Gioco come “ponte verso la realtà” (Bettelheim 1987)
All’interno di questa
cornice si delineano atteggiamenti, momenti, e situazioni diverse che portano a
un susseguirsi di momenti e situazioni in una sorta di evoluzione in senso
creativo.
In una prima fase si può
notare un gioco di tipo “distruttivo”: di fronte a questo elemento
naturale non comune quale il ghiaccio i bambini cercano di manipolarlo,
afferrarlo, ridurlo in pezzi ricavando un grande piacere nel trasformare
qualcosa in qualcos’altro pur all’interno di un tipo di comportamento
accettabile.
In questa fase il bambino
trasforma, osserva, confronta usa i suoi sensi per capire e conoscere da solo o
in gruppo.
Successivamente si nota
una evoluzione creativa del gioco
attraverso
Giochi Imitativi/
simbolici dove Andrea vede nella
stalattite di ghiaccio una pietra preziosa o dove Sara gioca a far finta di
fare i ghiaccioli per poi venderli.
Giochi di costruzione di
gruppo dove con materiali
occasionali viene composto il fuoco all’interno della casetta di legno e le
bambine si siedono intorno ad esso.
Il gioco di costruzione è
anche lavoro di costruzione come intervento nell’ambiente per trasformarlo e
adattarlo alle esigenze
Giochi di ruolo in cui ciascuno si inserisce in un contesto di
relazione assumendo una sua posizione nel rapporto con l’altro creando poi una
sorta di racconto vissuto.
2.
Il momento di
gioco si svolge all’aperto,
all’interno del cortile della scuola
dove
sono presenti strutture fisse quali casette di legno, scivoli, sabbionaia. Sono
presenti inoltre vari tricicli e monopattini, alcune palette e contenitori in
plastica.
Nel cortile ci sono vari alberi di tiglio, una lunga
siepe
e piccole aiuole con terra ed erba.
I
bambini usano gli oggetti sia naturali che artificiali in modo creativo rispetto all’abituale funzione, ogni strumento
assume nuovo significato in base alla situazione, all’interesse e al bisogno
che nasce in ciascuno.
L’osservazione
si riferisce a un periodo di circa 30 minuti del pomeriggio di una
fredda giornata invernale.
Si
sviluppano diversi tipi di relazione: innanzitutto tra bambino e ambiente, tra bambino e materiale
strutturato e naturale, tra compagni e anche tra bambini e maestra.
3.
L’insegnante, unica sulla sezione, è sempre presente durante il
momento di gioco descritto, ma inizialmente il suo ruolo è di osservatore.
I
bambini quindi spontaneamente osservano, si avvicinano e decidono di fare
esperienza con il ghiaccio.
Vedendo
che gli atteggiamenti sono positivi e non degenerano nella trasgressione di
regole di vita comune condivise, la maestra sceglie di non dare divieti
mostrando un’indiretta fiducia che trova poi conferma nella risposta che offre
ai bambini nel momento in cui essi mostrano a lei le loro scoperte rendendola
partecipe del processo di gioco/scoperta.
In
questo caso l’adulto funge per loro da specchio e con i suoi atteggiamenti
anche interiori li porta a una maggiore sicurezza e li sprona in un certo
senso a proseguire nella loro attività senza imporre nulla. Allo stesso
tempo può trarre spunti significativi sul modo di ciascuno di rapportarsi al
mondo e di far sue le emozioni e gli interessi spontanei che ne scaturiscono.
4.
Nel bambino c’è una
naturale curiosità verso ciò che lo circonda, l’interesse a scoprire e a
sperimentare è innato e lo porta a compiere azioni e scelte.
I bambini coinvolti nella situazione descritta
-
mettono in atto abilità
motorie e percettive per la conoscenza della realtà circostante.
-
Sviluppano capacità di operare
con le cose (quantificare, confrontare, raggruppare…).
-
Esplorano ricercano e
sistematizzano le conoscenze sul mondo naturale sviluppando al contempo
capacità comunicative anche rispetto al linguaggio orale.
-
Si instaura una reciproca
collaborazione, condivisione di lavori ed esperienze, rispetto per l’altro e
solidarietà nei giochi e nel lavoro.
Sulla base dell’osservazione
l’insegnante può dar vita a una progettazione basandosi anche
sull’interconnessione dei vari campi d’esperienza .
Ipotesi progettuale soggetta
a possibili cambiamenti in itinere / flessibilità
L’acqua nelle sue varie
forme : ghiaccio, pioggia, neve, arcobaleno
attraverso l’alternanza di
esperienze in libertà e momenti strutturati, grazie all’uso di più materiali e
occasioni di scambio far proprie conoscenze relative all’acqua tramite
esperienze, emozioni, sensazioni, vissuti.
“Sculture di ghiaccio” Il corpo
e movimento,Le cose il tempo e la natura
Lo spazio l’ordine e la misura, Il sé e l’altro
“Pattinando sul ghiaccio” Il corpo
e il movimento - Esperienza
psicomotoria
“ Esperienze con la
pioggia”
Il corpo e il movimento, I
discorsi e le parole, Le cose il tempo e la natura,
Messaggi forme e media, il
sé e l’altro
L’arcobaleno Le cose il tempo e la natura, Messaggi forme e media,
Il sé e l’altro
“Se ascolto dimentico,
se vedo ricordo,
se faccio capisco “
Antico proverbio
cinese