Nel suo percorso il Piave attraversa varie zone del Veneto che si differenziano per i diversi dialetti che dal dialetto di tipo cadorino,a nord,attraverso molteplici sfumature,si trasforma in dialetto egomonico e cioè al diletto tipico della zona lagunare veneziana. Da Venezia,nel corso dei secoli,sono state emanate varie innovazioni dialettali che hanno modificato la facies linguistica del veneto che hanno portato a molti dialet- tofoni alla utilizzazione di una koinè più o meno italianizzate. Ma sarà opportuno di fornire una interpretazione per alcuni nomi di località poste lungo il corso del fiume che hanno avuto una notevole importanza nella pratica della fluitazione. E' difficile suddividere il corso del Piave in segmenti precisi secondo i vari dialetti perchè ci possono essere delle interferenze e poi c'è una tendenza all'innalzamento "sociale" mediante il ricorso alla koinè. Il Piave nasce presso il Monte Peralba(ove petra indica "monte" ed alba è un notevole arcaismo e cioè lo uso del lat. albus per il successivo blancus "bianco" di origine germanica) in zona comelicana (l'unica informazione su questo termine è il riscontro con il termine Comegliàns nella vicina Carnia) o meglio sopra Sappada,antica colonia carinzia. Le attenzioni di Plavis nell'antichità risultano piuttosto recenti rispetto ai fiumi paralleli della regione quali il Taliaventus (Taglimento), la Liquentia (Livenza), il Torrus (Torre), il Silis (Sile), l'Aesontius (Isonzo), e soprattutto l'At(h)esis (Adige). Il Piave percorre nel suo primo tratto la regione montana del Comèlico e del Cadore che ha un suo confine meridionale ben preciso a Termine, subito a monte di Castellavazzo. In epoca preromana e romana tanto il Comèlico quantole regioni cadorine periferiche erano verosimilmente ancora sprovviste di insediamenti urbani stabili. Stanziamenti urbani assai fitti si incontrano a ritroso del fiume a partire da Auronzo e soprattutto nei comuni di lozzo, Calalzo, Pieve, e Valle. Qui sono abbondanti i sepolcri,le tombe, chiaro indizio di insediamenti antichi.Spicca inoltre un luogo di culto a Làgole di Calalzo ove le fonti salutifere hanno dato luogo ad un santuario con una straordinaria ricchezza di reperti costituiti dagli ex voto molti, dei quali iscritti in lingua venetica e poi latina,non senza presentare degli ibridi interessanti venetico-latini. La divinità qui venerata,connessa al culto delle acque benefiche, è denominata Trumusijatis o Tribusijatis, forse una divinità tripròsopos (a tre facce), cioè trina. Altro luogo di culto era la non lontana valle ove era venerata una Loudera.


Dialetti del Piave