L'edilizia povera!

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Qualcuno pensa che i grandi valori dell'edilizia stiano tutti nell'interno di immobili sontuosi, immensi, ricchi di opere di famosi autori. Questo è errato. Forse la vita che si conduceva in quegli immobili era più agiata, forse le opere che vi si trovano portano la firma di qualche famoso autore, ma nessuno può negare un altro genere di valori, che di solito si trovano proprio nelle case modeste, dove hanno vissuto persone meno agiate, ma che non hanno avuto meno ricchezza d'animo, o meno sentimenti. Se si analizza a fondo la questione si scopre che ovunque abbia vissuto un individuo sono rimaste tracce della sua esistenza. Quando si opera per rimettere in ordine un immobile è bene avere questa coscienza. E' un pò come entrare in un santuario ricco di passione e di religiosità. Quante cose potrebbero raccontare le mura di una vecchia casa!...Vi sono delle circostanze nelle quali il fascino dell'immobile diventa prepotente, profondo, sacro. Lì occorre il pensiero gentile e la mano delicata, per non distruggere l'incanto che scaturisce dall'armonia della costruzione. La guida sapiente e sensibile, la mano esperta e delicata, sono i nuovi artefici dell'equilibrio. A che gioverebbe cancellare o manomettere e deformare il passato che torna a vivere in certi ambienti? Perchè distruggere in modo irrimediabile parte di una memoria che oggi può essere vissuta come collettiva? Ciascuno di noi può riconoscersi in un elemento del passato, ciascuno di noi può riviverlo. Nessuno vuole fermare il nuovo; ma chi dice che il nuovo non debba inchinarsi con un certo rispetto davanti al vecchio, forse stanco, ma saggio, che sa raccontare, che sa appassionare, che sa farsi amare? Chi può avere il coraggio di uccidere una storia innocente, di uccidere una memoria, di dimenticare la propria origine?




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