Cari amici,
molti problemi stanno affliggendo la nostra realtà quotidiana. Fatemi dire, anche se l'espressione può sembrare dura, che la situazione nella quale si è costretti a vivere è catastrofica, sotto molti aspetti, che sarebbe troppo lungo analizzare come sarebbe opportuno. La cosa grave è che molti, ma veramente molti, si comportano con incoscienza, come se non capissero come stanno le cose. Per la verità, mentre molti non capiscono perchè hanno dei seri problemi intellettivi (in un linguaggio un pò più "allegro" si direbbe "compromessi nell'intelligenza", cioè "cretini"), molti altri sono incredibilmente sottomessi all'ipocrisia. Questo secondo aspetto è più preoccupante, per il fatto che viene esercitata la volontà di distruggere invece che quella di costruire. L'assenza di buona volontà, in effetti, condiziona paurosamente (nel senso che sono paurosi i risultati che dobbiamo attenderci!) il nostro comportamento e le nostre situazioni. Siamo ad un dramma che volge alla tragedia! Ma non siamo in teatro! Siamo in uno scenario nel quale bisogna vivere, nel quale, se non vogliamo pensare ad altri, dovranno vivere anche i nostri parenti, i nostri figli, noi stessi.
Sembra che per fare uso dell'intelligenza si aspetti un ordine superiore, una legge che lo renda obbligatorio; naturalmente, come nel caso di molte nostre leggi, per eluderla!
Ma a questo siamo abituati. Chi, invece, è abituato ad analizzare i sistemi a partire dai parametri che li costituiscono non stenta a capire che cosa succede; purtroppo resta allibito, incredulo di fronte ad una realtà che sta franando mentre nessuno fa niente per evitarlo. Per non farci sentire la paura di quanto sta succedendo, per evitarci il fastidio del panico, i nostri ricercatori hanno messo a punto vari sistemi. Essi hanno capito di che cosa abbiamo bisogno per perdere la coscienza, per continuare a lavorare come schiavi senza cognizione del proprio stato. Noi siamo destinati a fornire energia al sistema, il sistema ha bisogno di noi. Ha forse senso un mondo dove esistano solo furbi? No, un sistema del genere è contro la logica e, quindi non potrebbe esistere. Può, invece, esistere un sistema come il nostro, nel quale molti sono veramente furbi mentre altri credono solo di esserlo. I primi fanno le spese ed i secondi le pagano. Un sistema del genere può funzionare; d'altra parte, il nostro funziona proprio così.
Perchè vi sto dicendo queste cose? Vi posso assicurare che non è lo sfogo di un folle, ma semplicemente l'analisi di chi vede come stanno le cose ed in che direzione stanno andando. Se uno sapesse con certezza che da lì a poco la sua casa sarebbe destinata ad una totale crollo a causa di un terremoto avrebbe forse il coraggio di stare ad aspettare il piacevole evento stando seduto tranquillamente a fumarsi la pipa, su un divano, davanti al televisore? Potrebbe farlo solo un suicida, un incosciente o un cretino! Eppure, molti lo fanno. Molti aspettano la rovina degli eventi come se la cosa non dovesse mai venire. Al punto al quale siamo giunti basta un solo grosso titolo su un giornale per tirarci su o giù il morale. Un bel titolo può farci tirare avanti con fiducia per una intera settimana. Un titolo che annuncia la certezza di catastrofi, invece, ci farebbe piombare nel panico. Forse qualcuno ricorda che cosa succede se solo si sparge la voce che può mancare lo zucchero. Di colpo si realizza l'assalto spietato, cruento, all'ultimo sangue a tutti i supermercati del territorio!
Ma nessuno si sogna di pensare che a molta gente, in questo momento, manca addirittura l'acqua per bere! Questo ci fa capire chi siamo e come pensiamo. Ci fa capire quanto sia grande la nostra sensibilità nei confronti della verità. Sarebbe il panico! Ma dobbiamo stare tranquilli, perchè vi è chi vigila con spirito protettivo su di noi. Chi tiene alla salute del proprio schiavo non ha nessun interesse a che lo schiavo muoia. Semmai, lo schiavo deve morire se comincia a scoprire il significato della parola libertà; e, ancora di più, se ha assaggiato il sentimento della libertà stessa perchè da quel momento non vive che per raggiungerla.
Tutto ciò non è farneticazione, ma sta scritto nella logica delle cose. E la logica è come la matematica: non aspetta il consenso dell'essere umano per valere ed imporsi: nè dei geni, nè dei cretini, nè dei furbi.
Mi dispiace, qualcuno vorrebbe non essere d'accordo; prova un sentimento di ribellione, come chi si sente in trappola! D'altra parte, sarebbe come rovinarsi il fegato perchè due più due fa quattro. Di fronte alla verità non possiamo che inchinarci, tutti! Chi non lo fa è destinato ad essere spazzato via!
Ammetto che come premessa si possa considerare piuttosto lunga, ma sfido chiunque ad affermare, e soprattutto a dimostrare, che non vi sia del contenuto. Capisco che possa, per certi versi, essere anche sconcertante. Siamo abituati tanto bene a sentire fiumi e fiumi di parole assolutamente privi di contenuto che di fronte alle cose che ci toccano non possiamo che sconcertarci. Quello che non si capisce, e che non si vuole accettare per il "terremoto" che crea nella coscienza, è che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere in un incubo. Le nostre capacità di sperare sono stroncate, distrutte, quasi inutilizzabili. La nostra coscienza si sente, nella sua gravissima malattia, autorizzata all' "ultimo assalto". Ma assalto a che cosa? Assalto alle briciole, forse! Assalto agli ultimi residui di civiltà! Portato in teatro, questo tema, forse ci farebbe dire: "molto bello...rappresenta molto bene la realtà! Mi è piaciuto! Per me dovrebbero dargli l'oscar". Io l'ho avuto l'Oscar, era un mio carissimo amico. Ma, credetemi, avere l'Oscar non cambia la vita nè le situazioni!
Torniamo alle cose serie. Se non vogliamo che il palazzo ci crolli addosso mentre stiamo tranquillamente seduti a guardarci la televisione dobbiamo svegliarci dal torpore, prendere coscienza della nostra (non di altri!) realtà e fare uso, almeno qualche volta, dell'intelligenza. Forse qualche volta ci è sembrato di averne poca, ammetto che questa possa succedere. Ma attenzione! Vi è una grande verità. Guai a risparmiare l'intelligenza! Essa è una di quelle cose che non si consumano con l'uso. Al contrario, l'uso continuato può svilupparla in modo incredibile! Quindi, direi bando ai pregiudizi e scrolliamoci di dosso il senso del fatale, cominciamo a fare buon uso del nostro patrimonio interiore. Esso è una grande ricchezza della quale nessuno può appropriarsi se noi non glielo permettiamo!
Mi avvio alla conclusione di questa lettera che a, dire il vero, ho scritto con gioia, perchè so che ad almeno alcuni di voi dirà qualcosa!
Sempre per parlare di logica, sapete qual è il sistema più sicuro per togliere al soldato, e a chiunque, la voglia e la forza di lottare, per svuotarlo di energia, per ridurlo all'assoluta impotenza? La risposta è veramente semplice, ed è semplice perchè è "la risposta", cioè la verità! Bisogna fargli "sentire" che sta lottando per nulla, che la sua energia si sta sprecando perchè lo scopo che egli credeva di perseguire non esiste! Egli deve vivere un sentimento di "frustrazione", deve capire che il suo sacrifico non serve assolutamente a nulla, perchè addirittura non esiste l'obiettivo che voleva raggiungere! E terribile, a pensarci bene, come si possa svuotare di energia un individuo nel momento nel quale un sentimento del genere affiora nel suo animo!
In vari momenti della nostra vita, tutti abbiamo provato questa sensazione! Dal bambino che non riesce ad avere la caramella quando la desidera all'uomo che ama follemente una donna ma sa, o crede, che non potrà mai essere ricambiato come desidera. Dallo schiavo che prendeva le frustate sapendo che avrebbe, forse, avuto un pò di pace solo quando fosse stata portata a termine la costruzione della piramide, alla quale "collaborava", al cittadino che, anche in tempi moderni, non osa sperare nella libertà, neanche quella di pensare; perchè, non so se lo sapete, ma anche il pensiero diventa "rumoroso" quando è forte e convinto, quindi facilmente percepibile! Proprio su questo voglio aggiungere una cosa che mi sta a cuore. Avete mai notato che molte persone possono parlare per ore ed ore senza che vi disturbino più di tanto, tutt'al più vi dà fastidio la loro voce gracchiante, o soporifera, ecc. In altre parole, "sentite" il vuoto; forse inconsciamente, ma sentite il vuoto delle parole! In altri casi, invece, bastano poche parole dette da altri per farsi "sentire qualcosa", per "mettervi in moto" qualcosa di interiore. Ebbene, al vuoto dei primi corrisponde la carica spirituale ed attiva dei secondi. Sentite, in questo caso, che le parole hanno forza, come se avessero un corpo e diventassero realtà. Una domanda un pò cruda, ma appassionata e sincera: a quale delle due categorie sentite voi stessi di appartenere?
Concludo. Vi chiedo se siete disponibili ad incontrarvi con degli amici che possano con voi parlare appassionatamente di queste cose; amici che credono di non potere aspettare il disastro stando seduti davanti ad un televisore! Se le cose non sono ancora ad un punto di fatale irreversibilità potrebbero diventarlo presto. Vi sentite nel vostro animo vinti al punto da non volere neppure più combattere? Siete come il soldato che percepisce la frustrazione e che, quindi, non prova nemmeno più a lottare? O percepite ancora una possibilità di vittoria, una possibilità di rinascita? Il mondo si spacca in due: da una parte le persone di buona volontà e con la speranza nel cuore; dall'altra, gli ipocriti, dominati dalla confusione, dalla frustrazione, dalla disperazione. Chi si lamenta del proprio stato ma non fa nulla per mutarlo non ha neanche il diritto di lamentarsi, perchè compie uno dei delitti più grandi, calpestando una delle regine dell'universo: la Logica!