"13" dei Blur
I Blur hanno dato la prova di essere
veramente bravi anche senza dover essere trendy a tutti costi, slegandosi tantissimo dal
genere che li aveva resi famosi, il brit-pop. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle
melodie gospel di "Tender" o dallatmosfera di "Coffee & TV",
perché in quest'album la band di Damon Albarn ha dato veramente il meglio (o il peggio,
dipende dai gusti) di se. Questo è un album difficile ma ne vale la pena,
"Bugman" è un vero caos sonoro con chitarre sporche al limite del punk,
"1992" ha un che di decadente, "Battle" ha il rock (noise) e la
psichedelia, "Swamp Song" ha qualcosa di vagamente blues e infine se volete un
po' di dolcezza non troppo mielosa ascoltatevi "Caramel". E' un album per tutti
i gusti ma il primo impatto può essere letale per alcuni, difatti per molti ci sarà la
necessita di ascoltarlo più volte prima di poterselo far piacere. E se siete dei vecchi
fan dei Blur scordatevi tutto ciò che hanno fatto prima, non centra assolutamente
niente con questalbum, in cui ci hanno dimostrato che possono offrire molto di più.
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Genere |
Rock-Pop |
Tracce |
13 |
Durata |
66'43'' |
Valutazione |
7½ |
Recensito da |
Antonello |
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