Brevi informazioni storiche.

La parte superiore orientale del lago di Como fu abitata già nei millenni antecedenti la nascita di Cristo,pa87-3.JPG (124507 byte) però le prime testimonianze sono riferibili a popoli liguri (età del Bronzo), come dimostrato dal ritrovamento di un bellissimo "Paalstab" (scure), conservato nel Civico Museo di Como, e a popoli celtici (età del Ferro), che hanno lasciato in tutta la zona dei "massi cupelliformi", il più importante dei quali si trova nella località Comballo, zona da cui si domina il paese di Dorio e il centrolago. La natura di questi massi, nei quali sono scavate le "cupellas", è sconosciuta, ma probabilmente si trattava di luoghi di culto e le "cupellas" erano destinate alla raccolta del sangue delle vittime sacrificali.

Poiché a seguito di vari eventi (guerre, carestie, ecc.) verso il primo secolo avanti Cristo tutta la zona dell'alto Lario fu soggetta ad abbandono da parte della popolazione locale, nel 59 a.C. Giulio Cesare vi inviò 500 nobili coloni della Magna Grecia per ripopolarla.

Questo evento viene riportato da Benedetto Giovio (1471-1545) nella sua "Historia Patria ab initio urbis usque ad annum MDXXXII", opera postuma pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1629 a cura di Sigismondo Boldoni, che conferma l'invio dei Greci sul lago, affermando che i nomi dei paesi di questa zona (Corenno, Dervio, Dorio, Piona) erano un tempo designati Corinto, Delfi, Dorio, Peonia e che molte altre prove mostrano che i Greci abitarono soprattutto in questa zona. Inoltre Corenno, posto su un promontorio roccioso, con la rocca nella parte più alta, presenta una certa forma dell'Acropoli di Corinto.Dor2.jpg (16751 byte)

Una conferma a questa asserzione è data dalla foto a destra, che riprende il cartello indicatore della località di Dorio in Messenia:  è una cittadina di circa 2.000 abitanti, situata nel sud-ovest del Peloponneso, sulla direttrice Kalò Nero - Zevgolatio.

Questa città è nota fin dai tempi antichi, tanto è vero che viene citata da Omero nell'Illiade, cap. 2° nel quale vengono citate tutte le città e regioni che hanno fornito soldati per la guerra di Troia. Al verso 582 della traduzione di Romagnoli Omero ha scritto:

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Successivamente si hanno ulteriori notizie solo a partire dall'anno 1040 d.C., quando Corenno, Dervio e Dorio erano alle dipendenze di Bellano. Verso la fine della primavera di quest'anno le navi bene equipaggiate della Repubblica delle tre Pievi (Gravedona, Domaso e Dongo) prendono di sorpresa Dorio, poi Corenno e dopo 4 mesi di assedio Dervio.

Questi tre paesi passano sotto il dominio della suddetta repubblica e poi sotto il dominio dei milanesi.

Nel 1449 i comaschi occupano e saccheggiano Bellano, Dervio, Corenno e Dorio.

Nel 1506, per le miserevoli condizioni delle strade per Dervio e quindi l'impossibilità di portare i neonati al battesimo e di avere i conforti religiosi,  su richiesta dei cittadini Dorio ottenne dalla Curia Arcivescovile di Milano l'erezione del comune in parrocchia.

Nel 1542 Dorio si staccò dalla Pieve di Dervio, ma rimase compreso, come lo è tuttora, nella Diocesi di Milano.

paxx-1.JPG (133515 byte)Dopo varie vicissitudini, con ripetute fasi di attacchi e saccheggi da parte dei vari avventurieri o dei vari comuni dell'alto lago, si arriva nel 1627 al passaggio dei Lanzichenecchi ed alla diffusione della peste bubbonica, resa celebre dal Manzoni nei "Promessi Sposi", che portò il numero degli abitanti da circa 300 a 84, divisi in 36 famiglie. La popolazione andò successivamente aumentando, fino a raggiungere 347 abitanti nel 1856 e 531 nel 1897, suddivisi in 85 famiglie.

Quattro terre o ville componevano la comunità di Dorio: Mondonico, Panico, Torchiedo e Solmogno. Quest'ultima, essendosi sviluppata notevolmente, in quanto costruita sulla via principale di comunicazione fra Colico e Dervio, fra il 1640-70 assunse il nome di Dorio.

Nel 1676 venne inaugurata la nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine, ampliata nel 1712, poi demolita e rifatta nel 1859. Successivamente fu dedicata a S.Giorgio.

sgiorgio.JPG (239507 byte)Negli anni 1677 e 1804 venne restaurato l'Oratorio di S.Giorgio, risalente probabilmente al 1300, dove si possono ammirare degli affreschi del 1492, recentemente restaurati; rappresentano in alto il Santo titolare e la Beata Vergine col Bambino, poi un S. Michele, due Vescovi ed ancora la Beata Vergine. Un'altra figura di Vergine, prima sul lato orientale dell'oratorio è stata staccata e si trova ora nella chiesa parrocchiale.

affr.JPG (180319 byte)Nel 1840-1842 venne costruito un vasto filatoio, con filanda; quest'ultima esiste tuttora.

Nel 1848 fu eretta, per voto dei cittadini, salvati dal morbo colera, la chiesetta di san Rocco (m. 443 s/m), sulla strada che porta ai monti di Dorio (Sentiero del Viandante = antichissima strada di collegamento sulla sponda orientale del lago, fra Lecco e Piantedo (SO), tuttora percorribile)

Nel 1928 il Comune di Dorio fu aggregato a Dervio per poi riprendere la sua autonomia nel 1948.

 

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