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Il fantasma dell’area D4.
Las Vegas ad Assago? No, grazie.
C’è un fantasma che in questi giorni agita
il sonno degli abitanti di Assago: il “mostro dell’area D4”!!!
Con questa sigla, apparentemente insignificante,
il Piano regolatore di Assago indica una vasta area edificabile a nord
dell’ex-Euromercato verso Milano lungo l’autostrada, in cui uomini
politici poco lungimiranti, e forze politiche che non consideravano il
territorio una risorsa da salvaguardare, hanno deciso nei decenni scorsi
di autorizzare la costruzione di qualcosa come 650.000 metri cubi di edifici
(approssimativamente più di venti volte la cubatura del condominio
“il Geranio”). E infatti, in prima battuta, vi si volevano costruire le
“Torri d’Europa”, grattacieli alti fino a 260 metri! Scongiurato questo
pericolo, dopo alcuni anni di tregua, ecco che il fantasma si risveglia
nella forma di un mostro a molte teste; un’Idra spaventosa che riverserà
su di noi un velo mortifero e asfissiante, una Las Vegas italiana per l’intrattenimento,
lo svago e il divertimento (discoteche, ristoranti, spazi commerciali,
locali notturni, strutture per lo spettacolo e il gioco, sale cinematografiche
ecc.) collocata in una zona già satura di attività (Milanofiori):
milioni di tonnellate di cemento, milioni di macchine (si calcola un’utenza
di 40 milioni di persone all’anno), traffico, smog e rumore in ogni giorno
dell’anno e in ogni momento del giorno, ma soprattutto nei fine settimana,
problemi di ordine pubblico, di sporcizia e rifiuti. È così
che i nostri amministratori, sindaco in testa, fanno gli interessi della
cittadinanza e difendono la qualità della vita degli Assaghesi?.
Nonostante
la legge consenta, e addirittura inponga all’ente pubblico, il Comune,
di controllare l’iniziativa del privato per tutelare gli interessi dei
cittadini attraverso l’adozione di un Piano Particolareggiato, l’attuale
amministrazione ha aggirato l’ostacolo conferendo questo incarico agli
stessi progettisti del MOSTRO. In pratica l’Amministrazione ha spianato
la strada alla proprietà approvando un nuovo piano viabilistico
per l’area, funzionale al “mostro”: raccordi, svincoli, cavalcavia, rotonde,
bretelle, c’è n’è per ogni gusto! Il bello è che questa
colata di asfalto, viene a cadere in buona misura nel Parco Sud Milano,
in particolare nell’area verde tra il nostro Comune e il quartiere Barona:
esattamente l’area che dovrebbe dar vita al futuro Parco dei Navigli. Questo
prezioso polmone verde verrà in tal modo inevitabilmente compromesso
e soffocato da un traffico continuo e caotico.
dal numero di Apr 2000 de "IL GIORNALE DI ASSAGO"
TURISMO SECONDO NATURA AD ASSAGO…
Il territorio di cui fa parte Assago, l’area prettamente rurale a sud di Milano, un tempo era chiamato la bassa; oggi questa definizione è quasi totalmente caduta in disuso e potrebbe essere sostituita dal più moderno Parco Sud. La parola parco, che richiama immagini di natura e di verde, sembra poco in tema con le caratteristiche di una zona che a prima vista non presenta caratteristiche paesaggisticamente accattivanti, anzi: l’urbanizzazione poco armonica, in taluni comuni addirittura selvaggia, comunque senza pianificazione, gli agglomerati di capannoni, le strade che tagliano il territorio senza rispettarne, come si faceva un tempo, i confini naturali, la tombinatura di molti canali e rogge, il forte livello di inquinamento delle acque determinato dalla vergognosa mancanza di un depuratore della città di Milano, la totale scomparsa di aree boschive con un estensione interessante, sono tutti tratti con forti valenze negative; ma, a saper guardare, è possibile scoprire spicchi di natura ancora integra, come l’Oasi LIPU di Lacchiarella, dove è possibile, attraverso visite guidate, immergersi in un ambiente tornato allo stato naturale: bosco, aree a cespuglio, prato selvatico, canneti ed un fontanile rappresentano il perfetto habitat per numerose specie di uccelli: ricordo soltanto il simpatico Cannareccione ed il Tarabusino che nidificano nei canneti, l’Allodola nei prati, la timida Garzetta che insieme all’elegante Airone Cinerino si riposa nella garzaia dell’Oasi dopo le incursioni nelle risaie circostanti. Ma con un po’ di fortuna e di pazienza, oltre all’avifauna si possono osservare piccoli mammiferi quali la Volpe e la Faina, rettili di dimensioni ragguardevoli (anche se innocui) come il Biacco e il Saettone e, in primavera, assistere all’eccezionale spettacolo offerto dalle migliaia di farfalle e libellule coloratissime nei prati e lungo i canali. Oltre a questo e ad altri esempi di luoghi, ufficialmente dedicati a visite naturalistiche è possibile anche dedicarsi con successo a forme di turismo naturalistico fai-da-te. Alcuni spunti: il campanile di Gualdrasco ospita ormai da alcuni anni un nido di Cicogne, una passeggiata notturna in un sentiero delle campagne di Buccinasco può consentire l’ascolto del richiamo del Gufo e del Barbagianni, mentre nei terreni circostanti il nostro Parco Agricolo, soprattutto in inverno, si può osservare l’elegante volo della Poiana: gli esempi di questo tipo potrebbero essere molteplici, ma ognuno, secondo la propria sensibilità e le proprie inclinazioni può inventarsi percorsi diversi, imparando a conoscere, e a fruire appieno del nostro territorio.
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