CENTOCINQUANTESIMO DELLA REPUBBLICA VENETA 1848/1849
Su proposta ed iniziativa del consigliere regionale veneto Ettore Beggiato (e firmato da esponenti di tutti i gruppi politici: Roccon, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè, Boato, Bertaso, Chisso, Resler, De Checchi, Vigna, Tesserin, De Boni, Scaravelli, Piccolo, Padoin e Leone), è stato presentato in data 17 aprile 1997 alla presidenza del Consiglio e trasmesso poi l'8 maggio alle Commissioni consiliari I e VI e ai Consiglieri regionali il progetto di legge n.302, intitolato: MANIFESTAZIONI PER IL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA VENETA DEL 1848-1849.
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Questa è anche la prima pietra e l'inizio delle celebrazioni del 150.esimo che sicuramente noi attueremo sul nostro sito.
MANIFESTAZIONI PER IL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA VENETA DEL 1848-1849
RELAZIONE di Ettore Beggiato
Il 22 marzo 1848 ebbe inizio la rivoluzione veneta, un periodo straordinariamente intenso e significativo della nostra storia che durò fino all'agosto del 1849, l'ultimo momento di autogoverno del popolo veneto.
Una rivoluzione alla quale parteciparono con grande intensità tutte le componenti della società veneziana e veneta, dagli arsenalotti alla borghesia, e che viene ancora oggi impersonificata dalle figure di Daniele Manin e di Nicolò Tommaseo.
Del dalmata Nicolò Tommaseo, nativo di Sevenico, va ricordato come da repubblicano intransigente rifiutò la nomina a senatore pur di non dover giurare fedeltà alla monarchia.
Ma altre figure di grandissimo valore nobilitarono quel periodo.
Come non ricordare Pietro Fortunato Calvi e l'eroica difesa del Cadore, gli studenti dell'università di Padova, centinaia e centinaia di veneti che si batterono con indomito coraggio e che la storia ha dimenticato (un nome per tutti, il vicentino Giampaolo Bonollo)?
Non parliamo poi del mondo della cultura, ancora una volta scandalosamente assente, quasi completamente latitante, qualche lodevole eccezione a parte.
E' mai possibile che il volume più significativo di questo periodo, l'opera dello studioso inglese Paul Ginsborg, stampata a Milano nel 1978, sia da sempre introvabile?
Ecco allora questa proposta di legge per tentare di far conoscere ai veneti e non solo (pensiamo a cosa fu il 1848 in Istria e in Dalmazia) il significato, più che mai attuale, di una pagina così significativa della nostra storia.
E come in quei mesi, la miglior conclusione di questa relazione è: "Viva San Marco, viva Manin".