Circolo Daniele Manin
fondato a Venezia nel 1994 - aderente a Destra Riformista

CENTOCINQUANTESIMO DELLA REPUBBLICA VENETA 1848/1849

Su proposta ed iniziativa del consigliere regionale veneto Ettore Beggiato (e firmato da esponenti di tutti i gruppi politici: Roccon, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè, Boato, Bertaso, Chisso, Resler, De Checchi, Vigna, Tesserin, De Boni, Scaravelli, Piccolo, Padoin e Leone), è stato presentato in data 17 aprile 1997 alla presidenza del Consiglio e trasmesso poi l'8 maggio alle Commissioni consiliari I e VI e ai Consiglieri regionali il progetto di legge n.302, intitolato: MANIFESTAZIONI PER IL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA VENETA DEL 1848-1849.

la presa dell'Arsenale
offerte ai rivoluzionari
la battaglia della Campana
la morte di Rossarol
Dato l'evidente interesse per il nostro circolo, che porta come simbolo proprio quello del massimo esponente del '48 veneziano, e grazie al gentile interessamento dello stesso Beggiato che ha provveduto ad inviarci copia dell'iniziativa legislativa, approfittiamo di questo spazio web per diffondere - accompagnato dalle belle immagini dei quadri dipinti da Vincenzo Giacomelli in quell'occasione storica (reperibili al sito: http://www.sunrise.it/arte/giacomelli) - la Relazione introduttiva.

Questa è anche la prima pietra e l'inizio delle celebrazioni del 150.esimo che sicuramente noi attueremo sul nostro sito.


MANIFESTAZIONI PER IL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA VENETA DEL 1848-1849
RELAZIONE di Ettore Beggiato

Il 22 marzo 1848 ebbe inizio la rivoluzione veneta, un periodo straordinariamente intenso e significativo della nostra storia che durò fino all'agosto del 1849, l'ultimo momento di autogoverno del popolo veneto.
Una rivoluzione alla quale parteciparono con grande intensità tutte le componenti della società veneziana e veneta, dagli arsenalotti alla borghesia, e che viene ancora oggi impersonificata dalle figure di Daniele Manin e di Nicolò Tommaseo.


la battaglia di San Giuliano

Daniele Manin va ricordato anche per la sua dimensione federalista, una dimensione quasi profetica che gli fece rispondere alla domanda dello studioso inglese Nassau William senior "Quali erano i veri obiettivi dell'insurrezione veneziana?"
"Preferivamo essere una repubblica indipendente confederata con gli altri stati italiani".

Del dalmata Nicolò Tommaseo, nativo di Sevenico, va ricordato come da repubblicano intransigente rifiutò la nomina a senatore pur di non dover giurare fedeltà alla monarchia.

Ma altre figure di grandissimo valore nobilitarono quel periodo.
Come non ricordare Pietro Fortunato Calvi e l'eroica difesa del Cadore, gli studenti dell'università di Padova, centinaia e centinaia di veneti che si batterono con indomito coraggio e che la storia ha dimenticato (un nome per tutti, il vicentino Giampaolo Bonollo)?


agosto '49: bombe su Venezia

Venezia fu l'ultima città d'Europa a cadere sotto la controffensiva asburgica, una dimostrazione d'eroismo che le valse l'ammirazione di tutto il continente.
Ma di quei mesi così gloriosi nei libri scolastici, nella nostra storia non c'è praticamente traccia.

Non parliamo poi del mondo della cultura, ancora una volta scandalosamente assente, quasi completamente latitante, qualche lodevole eccezione a parte.
E' mai possibile che il volume più significativo di questo periodo, l'opera dello studioso inglese Paul Ginsborg, stampata a Milano nel 1978, sia da sempre introvabile?


P.GINSBORG, Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49, Milano, Feltrinelli, maggio 1978

Ecco allora questa proposta di legge per tentare di far conoscere ai veneti e non solo (pensiamo a cosa fu il 1848 in Istria e in Dalmazia) il significato, più che mai attuale, di una pagina così significativa della nostra storia.

E come in quei mesi, la miglior conclusione di questa relazione è: "Viva San Marco, viva Manin".