Bio Hazard - Code Veronica


CASA PRODUTTRICE Capcom

SVILUPPO Interno

N° GIOCATORI 1

GENERE Survival Horror

PERIFERICHE SUPPORTATE

VMSVGA Box

Puru Puru Pack

 

Dopo tutte le innumerevoli vicissitudini e i cambi di sviluppatori che hanno coinvolto il titolo in questione, la famosa serie, che ha introdotto definitivamente l'horror nel mondo dei videogame, esce con questo nuovo titolo sulla console a 128 bit della Sega.

La Capcom, con una scelta a mio avviso discutibile, continua la saga di Resident Evil dai precedenti eventi vissuti, per i possessori di PC e Playstation, nel precedente Resident Evil 2. Claire Redfield, protagonista principale della storia che voi utilizzerete, già apparsa in RE2, viene tenuta prigioniera dalla Umbrella in un carcere su un'isola di ubicazione sconosciuta. Tramite l'aiuto del nuovo personaggio Steve Burnside, inedito nella serie, vi metterete alla ricerca di vostro fratello, Chris, personaggio apparso nel primo capitolo, e con lui tenterete di fuggire. Nel corso del gioco vi verrà data la possibilità di impersonare tutti e tre i personaggi in questione, anche se per la stragrande maggioranza del tempo impersonerete Claire.

Parlando della grafica, bisogna dire che le aspettative dovute alla maggiore potenza di calcolo del Dreamcast sono state tutte rispettate, e i risultati si sono visti. Innanzitutto va sottolineata l'assenza rispetto agli altri titoli dei fondali bidimensionali; con questo nuovo gioco ogni elemento dello sfondo è composto da poligoni, e nonostante il maggiore lavoro che deve svolgere la console, il tutto si muove in maniera fluidissima a circa 60 fps (frame per secondo), in alta risoluzione, e senza perdite generali di dettaglio tipiche in questi casi. La grafica è qualcosa di sconvolgente, i cambi di inquadratura sono stati fra i meno "traumatici" per questo genere di giochi, e non fanno mai perdere il senso di azione. Anche per quanto riguarda le animazioni il discorso non cambia, i particolari dei volti toccano punte mai viste, vedrete i protagonisti sbattere le ciglia e esprimere con il viso le varie sensazioni che vivranno durante il gioco, in alcuni casi gli leggerete il terrore in faccia nelle fasi di tensioni e nei momenti di calma Claire assumerà un tono calmo e rilassato. Anche gli effetti luce sono realizzati ottimamente, sia che si tratti di illuminazioni elettriche sia che si tratti di luci derivate da torce, e si rifletteranno sui personaggi in maniera piuttosto convincente e ben realistica. Degne di nota sono anche le animazioni dei vari personaggi: essi si muoveranno in modo estremamente convincente, in alcuni casi addirittura li noterete voltare il viso per guardare i cadaveri distesi sul pavimento. Parlando del "bestiario" presente in questo episodio di Bio Hazard, non si puo' che farne un elogio: oltre i classici morti viventi torneranno gli hunter, già visti nel primo episodio, e delle micidiali creature con la simpatica abitudine di lanciare sulla vostra schiena delle voraci larve; tutti gli esseri presenti sono, oltre che vari, alla pari della qualità che ci abitua da subito il gioco. Ultimo aspetto della grafica, ma non per questo meno importante, sono le ottime sequenze di intermezzo fra una scena e l'altra. Tutta questa meraviglia ha almeno un difetto? Magari in una normale recensione questo difetto non verrebbe citato, ma trovandoci in un sito horror, va assolutamente citata la quasi totale assenza degli effetti splatter che ci avevano abituato i capitoli precedenti; questo sarà stato comunque "merito" delle polemiche che ha suscitato la serie in Europa.

Parlando del sonoro, Bio Hazard: Code Veronica, pur non brillando particolarmente in questo campo, svolge il suo dovere, gli effetti sonori sono infatti realizzati molto bene, ma non lo sono altrettanto le musiche che non hanno niente a che vedere con gli angoscianti motivi a cui siamo stati abituati. Il parlato, in inglese, è ben realizzato.

Parlando della giocabilità del titolo in questione, bisogna dire che sostanzialmente nulla è cambiato rispetto ai precedenti titoli, sia per quanto riguarda i pregi che per i difetti. Primo difetto fra tutti, gli estenuanti caricamenti fra una locazione e l'altra, questa comunque potrebbe essere una mia impressione soggettiva in quanto la Capcom si ostina a ripetere che questo aspetto serve per aumentare la tensione; in alcuni casi infatti è stato introdotto durante il caricamento il rumore del battito cardiaco per annunciare futuri momenti di tensione oltre la soglia. L'altro aspetto che mi ha sempre infastidito delle varie serie è la gestione dell'inventario: gli oggetti che si possono portare sono a mio avviso troppo pochi e spesso, costretti a portare solo ciò che serve strettamente, ci si ritrova a vagare per diversi minuti in cerca di un baule. A parte questi due marginali difetti, anche del tutto soggettivi, i grossi pregi di tutto il gioco non fanno fatica a farli dimenticare. La tensione che avrete durante il gioco, e i numerosi "salti sulla sedia", dovuti ad esempio a morti che improvvisamente torneranno in vita, avranno l'unico effetto di incollarvi davanti allo schermo, aumentando di volta in volta la voglia di giocare. Il sistema di controllo rimane pressoché invariato, tranne che per la possibilità di poter impugnare due armi contemporaneamente. Anche le varie armi rimangono sostanzialmente le stesse.

Parlando della longevità, pur non essendo altissima (cosa inevitabile per questo tipo di giochi), si assesta comunque su buoni livelli. Fra i vari capitoli della serie devo dire che è quello che mi ha impegnato di piu', circa 16 ore, quindi la longevita' e' di gran lunga maggiore rispetto a RE3. Una volta che lo avrete finito, se ancora non vi siete stancati avrete la possibilità di sbloccare diverse modalità, una di queste è la Battle Mode, cioe' uno sparatutto in soggettiva. Gli enigmi pur essendo scritti in giapponese, sono sempre molto intuibili, il loro scopo funge da semplice contorno.

In definitiva, pur non essendo particolarmente innovativo, e molto meno "splatter" dei precedenti episodi, la realizzazione tecnica è davvero stupefacente e quindi non mi resta che consigliarlo vivamente a tutti i possessori di Dreamcast.

 



VOTO:




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