La casa dalle finestre che ridono

Italia, 1976, col., 110 minuti

Regia: Pupi Avati

Interpreti:
Lino Capolicchio,
Francesca Marciano,
Gianni Cavina.



Il film inizia con una scena di martirio: due figure col viso coperto accoltellano ripetutamente un uomo sospeso per le mani davanti ad un fondale dipinto. Dopo i titoli di testa la scena cambia: ci troviamo ora in un paesino emiliano nel quale si e' recato un giovane restauratore di nome Stefano, per lavorare su un affresco rappresentante S. Sebastiano, aiutato da un ambiguo sacrestano, Livio. Nella cittadina abitano una serie di strani individui tra cui un nano con manie imprenditoriali, un ubriacone di nome Coppola ed un esperto di cultura popolare, Mazza. Quest'ultimo spiega a Stefano la storia di Buono Legnano, autore del dipinto da restaurare, che veniva detto "pittore d'agonie" per l'abitudine di uccidere i propri modelli. Inoltre il corpo del pittore suicida non e' mai stato ritrovato. Stefano inizia il lavoro e cerca di ambientarsi nella strana cittadina. Conosce Francesca, una giovane maestra, e vive con lei una storia d'amore. Parlando con Coppola viene a sapere che le sorelle del pittore, anch'elle scomparse, erano complici dei delitti del fratello e scopre l'esistenza di una casa sulle cui persiane sono dipinte delle bocche sorridenti e nel cui giardino sono sepolte una grande quantita' di cadaveri. Coppola viene ucciso e il suo corpo viene fatto sparire. Stefano intanto decide di trasferirsi in una casa abitata da una vecchia paralitica, assistita da Livio, il sacrestano. Francesca viene uccisa e il giovane scopre l'inganno: la vecchia non e' paralitica ma un'assassina che con l'aiuto di un'altra donna uccide Livio per far resuscitare il fratello. Stefano viene ferito ma per il momento riesce a salvarsi e a raggiungere il paese. Li' viene aiutato dal nano che chiama i carabinieri e lo accompagna dal parroco. Questi pero' si rivela essere la seconda sorella del pittore che subito viene raggiunta dalla compagna armata di coltello. Il film si conclude col suono delle sirene dei carabinieri, ma l'epilogo e' incerto.


COMMENTO: Nonostante sia poco conosciuto, questo film rappresenta senza dubbio uno dei pił bei film horror. Le sensazioni di disagio e impotenza pervadono il film dall'inizio alla fine. Scene come quella iniziale del martirio oppure lo sconvolgente finale siamo sicuri che non le dimenticherete facilmente. Da notare fra i titoli di coda, il nome di Costanzo fra gli sceneggiatori.

VOTO:



I VOSTRI COMMENTI:

"Tutto il paese complice, elemento applicato poi da Stephen King all'inquietante cittadina di Derry nel capolavoro "IT". Il paese intero corrotto, anche il prete e il carabiniere. I giorni del commisario Rocca, di don Matteo e del buonismo che tanti danni continua a fare erano ancora lontani." (Mario)

"Un vero capolavoro dell'horror italiano girato con semplici mezzi ma con trovate di grande effetto come le agonie incise su nastro (veramente inquietanti) intelligente anche la vena dissacratoria (l'assassina travestita da prete!!)  e l'atmosfera di complicitą che si intuisce durante lo svolgimento della trama (nel paesino probabilmente tutti sanno ma tutti tacciono) tipicamente italiano" (giovanni68)   




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