Joe D'amato Post-Atomico

di Francesco Cappa


In trent’anni di carriera, Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato, partecipa alla realizzazione di 400 pellicole, nelle vesti di regista, direttore della fotografia, produttore, distributore, montatore e sceneggiatore, e comunque rivestendo tutti i ruoli di una troupe. Non a caso viene soprannominato il "Roger Corman del cinema italiano", con le sue 200 pellicole firmate da regista. Massacesi sonda praticamente tutti i generi, dal western crepuscolare ("SCANSATI …A TRINITA’ ARRIVA ELDORADO"), all’horror- splatter ("ANTHROPOPHAGUS", "BUIO OMEGA"), dal film di guerra ("EROI ALL’INFERNO", "DURI A MORIRE"), al film erotico (la serie di Emanuelle con Laura Gemser, e tantissimi altri), fino a sconfinare nell’hard (prima solo con inserti in vicende dai contorni bizzarri e orrorifici, poi diventando una deludente serie di scopate senza trama alcuna).La sua specialità rimane comunque quella di miscelare tra loro e con bizzarria i generi più differenti.

Per un brevissimo periodo della sua carriera, Joe D’Amato si cimenta anche nel genere post-atomico all’italiana, confezionando due bei film datati 1983: "ANNO 2020-I GLADIATORI DEL FUTURO" e "ENDGAME-BRONX LOTTA FINALE". Il primo, firmato da un certo Kevin Mancuso, altro non è che una co-regia con l’attore- sceneggiatore-amico Luigi Montefiori (in arte Gorge Eastman e presente in numerosissime pellicole di D’Amato), sotto uno pseudonimo solo (comunque Massaccesi ha usato in tutta la sua filmografia una  miriade di nomi falsi). Il film è un remake di un gioiellino-western del 1967, "I CINQUE DELLA VENDETTA" di Aldo Florio, il quale firma anche il soggetto di questa trasposizione futuristica del suo spaghetti-western. "ANNO 2020" infatti non è altro che una rielaborazione in chiave post-atomica di tutte le componenti del genere western: i saloon con le loro risse, gli indiani, le diligenze, gli assedi ai fortini. Nel film, inizialmente, c’è un personaggio (interpretato da Al Cliver) che sembrerebbe il protagonista, ma che dopo un po’ muore (un po’ come il falso inizio di "PSYCHO" di Hitchcock), assassinato da una banda di violenti che vogliono stuprare la sua donna. La trama di "ANNO 2020" rotea intorno a questo episodio e al gruppo di amici che, insieme alla vedova, vogliono vendicare l’amico ucciso. Da ricordare l’inizio di questo film, in cui la stessa banda di delinquenti entra in una chiesa e, dopo aver crocifisso un prete, si getta a compiere lo stupro di massa su una suora (violenza e splatter a volontà).

"ENDGAME" esce lo stesso anno, sotto lo pseudonimo di Steven Benson (che stavolta nasconde solo Joe D’Amato). Anni prima de "L’IMPLACABILE-THE RUNNING MAN" di Paul Michael Glaser (famoso blockbuster americano girato nel 1987 con Arnold Schwarzenegger nel cast), Joe D’Amato affronta il tema della morte in diretta come spettacolo televisivo. Nel film, dopo lo scoppio della bomba atomica, una potente multinazionale ha istituito il "gioco della fine" all’interno di "arene" in cui alcuni partecipanti fanno i cacciatori, e altri contendenti le prede. Questo gioco al massacro viene ripreso dalla televisione, che offre agli spettatori un crudele ed avvincente spettacolo-verità. Il campione del gioco è Ron Shannon (interpretato da Al Cliver, specializzato in numerosi film del genere) a cui verrà proposto da alcuni scienziati di scortare dei "mutanti" (esseri mutati geneticamente per via delle radiazioni atomiche che riesono a sviluppare dei poteri extra sensoriali) fino alla libertà, perchè condannati allo sterminio dalle autorità. In questo film, Aristide Massaccesi attinge, oltre che ad atmosfere care a "MAD MAX" di Gorge Miller, anche a tematiche presenti in un vecchio film di fantascienza italiano, quel "LA DECIMA VITTIMA" di Elio Petri del 1965. E’ ovvio che in "ENDGAME" viene presa di mira la televisione, che tutti ipnotizza e tiene sotto controllo, un ottimo strumento che nelle mani del governo può diventare utile per il controllo delle masse, con la sua pubblicità posta cinicamente nei momenti di più audience (nel film c’è questa barretta energetica chiamata "Life plus-la barretta dei campioni", ripetuta continuamente dal presentatore durante lo spettacolo). Nel cast, oltre che Al Cliver, troviamo il già citato Luigi Montefiori e una certa Moira Chen, pseudonimo dell’attrice-feticcio di D’Amato: Laura Gemser.

Francesco Cappa




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