Testimonianze




Processo alla Grosse Francoise

Sabato 5 giugno 1598, a Coiriéres, la figlia Louise di Claude Maillat e Humberte di Perdy che aveva otto anni venne colpita da un male alle ossa tanto che la bambina era costretta a camminare a carponi. Il male progredì ed i genitori si convinsero che la figlioletta fosse posseduta dal Diavolo. Venne chiamato un prete al quale la bambina dovette rivelare i grandi nomi di chi la possedeva. Cosa poteva rispondere la bambina ad un prete autoritario che le chiedeva dei nomi? Rispose che era posseduta da: Gatto, Lupo, Cane e Asino. Le fu chiesto allora chi le avesse infilato dentro questi demoni e la piccola rispose col nome di un'amica di famiglia: Francoise Secrétain, detta la "Grosse Francoise" di 58 anni. Venne subito arrestata, negò in maniera assoluta ma in seguito debitamente torturata per porre fine alle sue atroci sofferenze confermò tutto, anche di avere visto Satana in una gallina. Eccitato l'Inquisitore la fece pungere con aghi in tutto il corpo onde trovare il "Signum Diabolicum" cioè il marchio di Satana, una parte del corpo insensibile al dolore che gli inquisitore doveva scovare facendola torturare in tutte le parti più intime onde stabilire quale fosse la parte insensibile. Quand'era mezza morta senza più fiato per gridare allora la parte fu trovata. Inutile dire che fu anche bruciata viva.




CONDANNA AD Adrienne d'Heur

Come prova di queste torture, torniamo indietro nel tempo... ora siamo alla fine del 1645: Adrienne d'Heur di circa sessant'anni, vedova di Pierre B. , orafo di Monthèliard, vive di un piccolo commercio, ma il suo comportamento sessuale è giudicato anticonvenzionale. Sua madre e altri parenti sono stati sospettati di stregoneria. Il 10/08/1646 è condotta in carcere. L'interrogatorio comincia il 14 agosto. 32 testimoni depongono contro di lei. I giudici le domandano se crede all'esistenza delle streghe. La domanda in realtà è una trappola , se risponde NO significa di fatto negare l'esistenza del diavolo, in nome del quale agiscono le streghe, una risposta che sarebbe subito tacciata di eresia. Rispondere SI vuol dire suscitare immediatamente l'altra domanda: "Quali streghe conoscete e come le avete conosciute?". La donna risponde con molta prudenza affermando che, secondo le S. Scritture esistono e che sono persone che non pregano Dio, che fanno morire gli altri. "Pensa che le streghe uccidano i bambini?": "L'hò sentito dire ma forse è solo fantasia". "Possiede dei libri di stregoneria?": la donna risponde che non sa leggere , ma ammette di avere nella sua bottega un libro relativo alla streghe. Durante il primo interrogatorio l'accusata non versa una lacrima. Il secondo giorno commette una grave imprudenza: risponde che, se le trovassero un segno, riconoscerebbe di essere una strega. Il terzo giorno continua a negare. Dopo un giorno di interruzione, al quarto interrogatorio l'avvertono che se si ostina a negare si dovrà ricorrere alla tortura. Il quinto giorno la donna continua a sostenere la sua innocenza. Nei giorni successivi è messa a confronto con alcuni testimoni. I giudici le ingiungono di confessare i suoi delitti, che le vengono elencati:

1) L'improvvisa morte di un bambino che aveva ricevuto dalle sue mani un pezzetto di pane.
2) La fulminea cecità di un uomo, di una donna e di un bambino.
3) L'esaurimento del latte di una mucca.
4) La morte di un cavallo.
5) Il tentativo di un sequestro di un bambino.
6) Di introdursi di notte in alcune case, attraverso le porte sprangate, e di fare un baccano infernale.
7) Apparire ad alcune persone minacciandole.
8) Assumere le sembianze di un gatto.


L'accusata continua a dichiarare la sua innocenza e non vuole giurare il falso. Il 31/08/ 1646, nuda fino alla cintola, viene sottoposta alla visita e punta in ogni parte del corpo con una spilla d'argento, alla fine si trova proprio in mezzo alla schiena, un pò più in basso delle spalle, un punto in cui la spilla può essere conficcata senza che la donna manifesti alcun dolore, nè che esca una sola goccia di sangue.
La donna nega che sia il marchio di Satana. Venne sottoposta alla tortura. Con le mani legate dietro la schiena, sospesa per un quarto d'ora continua ad affermare la sua innocenza. Ma il due settembre dopo più di tre settimane di prigione e di sofferenza confessa spontaneamente di essere una strega, racconta di tutto pur che si smetta con le torture. Il due e il quattro settembre assiste alla lettura della sua confessione e la conferma. Condannata, viene giustiziata l'11 settembre.
Ritorniamo tristemente al mondo d'oggi e cerchiamo di capire... la confusione tra il sapere tradizionale e potere magico rendeva molto vulnerabili le donne che conoscevano le proprietà medicinali delle piante, e per quanto riguarda le torture, se l'accusato confessava sotto tortura, bisognava che rinnovava la confessione dopo 24 ore, in un luogo diverso; se questi ritrattava, allora era di nuovo sottoposto alla tortura.



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