Gli appelli di Greenpeace: via gli Ogm dalle stalle e dai piatti!
Aiutaci a eliminare gli OGM dalle stalle e dai piatti: chiama i numeri verdi delle aziende di pollame e delle catene di supermercati e chiedi qual è la loro posizione sull'uso di OGM negli alimenti e nei mangimi.
CHIEDI PIATTI E ALLEVAMENTI LIBERI DA OGM.
Alcune
di queste aziende si sono attivate per eliminare gli OGM dalla catena
alimentare umana e animale. Aiutaci a far si' che TUTTE le aziende facciano lo
stesso importante passo!
Alcune aziende non hanno un numero verde – in quel caso devi chiamare il numero
normale e farti richiamare dal Servizio Consumatori.
AZIENDE DI POLLAME
AIA (GRUPPO
VERONESI)
tel 045 8794111
( NON HANNO NUMERO VERDE )
Agricola Italiana Alimentare SpA Via S. Antonio 60 37036 S. Martino Buon
Albergo (VR)
AMADORI
AVICHIANTI
GIBUS
JOLLY
NUMERO VERDE
800 216653( Lun – Ven 14:30-18:30 )
GES-CO srl Via del Rio 400 Loc. San Vittore 47023 Cesena FO tel 0547 343943
ARENA
NUMERO VERDE
800 161529
Arena Fresco SpA Loc. Monteverde 86021 Bojano (CB) tel 0874 7501
BIGNAMI
tel 051 733183
( NON HANNO NUMERO VERDE )
Bignami Commercio Avicolo SpA Via Nepoti 6 40011 Anzola dell’Emilia (BO)
COK / PALLADIO / PAVO ( GRUPPO VERONESI )
tel 045 8097511
( NON HANNO NUMERO VERDE )
Veronesi Finanziaria SpA Via Valpantena 18 37034 Quinto di Valpantena (VR)
FILENI
NUMERO VERDE 800 820920
Fileni Simar srl loc. Cerrete Corticelli 62011 Cingoli MC tel 0733 606211
POLLO DEL CAMPO
tel 0543 990111
( NON HANNO NUMERO VERDE )
Pollo Del Campo Due arl Strada SS del Bidente 310 47018 Santa Sofia (FO)
VALLESPLUGA
tel 0343 42343
( NON HANNO NUMERO VERDE )
ValleSpluga SpA Via al Piano 16 23020 Gordona SO
CATENE DI SUPERMERCATI
AUCHAN-RINASCENTE TEL. 02 57581
CARREFOUR N.V. 800 650650
CONAD TEL. 051 508111
COOP ITALIA TEL. 051 596111
DESPAR ITALIA TEL. 049 9009311
ESSELUNGA N.V. 800 666555
GS N.V. 800 241241
PAM–SUPERAL- PANORAMA TEL. 041 5495111
SIDIS – INTERDIS TEL. 02 752961
SMA N.V. 800 824039
STANDA N.V. 800 358758
UNES N.V. 800 316387
N.V. = Numero Verde
A cura di GREENPEACE ITALIA, V.le M. Gelsomini, 28 - 00153 Roma
2)
Concerto Gospel a Treviso con il Coro Getsemani (8 dicembre 2001)
Sarà un'Immacolata a ritmo di gospel, quella allietata dal coro Getsemani il prossimo sabato 8 dicembre alle ore 20.45: il gruppo, attivo da alcuni anni a Treviso e nel Veneto e diretto dal maestro Gianluca Viola, con la solista Michela Galeotti, sarà ospite della parrocchia di S. Antonino a Treviso.
I Getsemani interpreteranno "a cappella", cioè con le sole voci, i canti di libertà della tradizione neroamericana, con effetti di grande intensità emotiva e religiosa. Un appuntamento da non perdere per trascorrere una serata in compagnia di una musica che sa rallegrare e coinvolgere il pubblico.
Ufficio stampa coro Getsemani: Roberta Dudan - 347 0750714
Koiné comunicazione, via Matteotti, 14/d Lancenigo, Treviso, tel e fax 0422 446 774, koine@altamiragallery.it
A Rimini un Festival tutto Macroalternativo (8-9 dicembre 2001)
“Sperimentare l’invisibile” è possibile. Sarà questo infatti il tema della due giorni organizzata dalla Macro Edizioni, insieme a Macropost e Macrocredit, l’8 e il 9 dicembre prossimi presso il Centro congressi (Bellaria di Rimini). Attesissimo dall’Inghilterra per la prima volta in Italia il giornalista David Icke, autore del best seller Macro Edizioni “... E la verità vi renderà liberi” che rivelerà “cos’è realmente accaduto l’11 settembre e chi c’era dietro”. David Icke inoltre spiegherà anche in che modo forze invisibili hanno plagiato e manipolato l’umanità per migliaia di anni. Ma insieme a lui ci saranno anche Giuliana Conforto (docente di fisica e scrittrice), Christian Tal Schaller (medico svizzero pioniere delle medicina olistica), Johanne Razanamahay (sciamana del Madagascar). E ancora: danze tibetane, bioarchitettura, tantra, yoga, cristalloterapia e molte altre sorprese. Per maggiori informazioni 0541 344820.
Anche a Treviso un’associazione di Patchwork
Ha appena esposto una mostra a palazzo Scotti, a Treviso composta da quilt (arazzi e coperte) realizzati dall’associazione trevigiana “Patchwork Idea” e intitolata “Fiori & Colori – Giardini di Patchwork”. I quilt, tradizionali manufatti di tessuto a tre strati, sono stati realizzati dalle venti componenti dell’associazione approfondendo le diverse tecniche, nella libera espressione della sensibilità artistica di ciascuna socia. La mostra “Fiori & Colori – Giardini di Patchwork” presenta creazioni che esprimono il variegato mondo floreale attraverso una ricerca di forme, colori e attenzione per i dettagli. Per chi fosse interessato a far parte dell’associazione chiamare Luisa Fragiacomo (associazione “Patchwork Idea”) – tel. 0422 480461
Libri di pietra, di pane, di foglie, di vento, contenenti storie surreali, foniche o gestuali fatte di balbettii e sussurri. Oppure storie silenziose che rimangono a terra quando l’autore, noto attore teatrale, vola in giro per il mondo a raccontarle. Sono i “libricconi”, i libri fai-da-te della “Biblioteca di Cotrone” di Antonio Catalano, esposti in prima assoluta nella Marca trevigiana dal 15 dicembre al 6 gennaio prossimo presso la Libreria per Ragazzi “Il treno di Bogotà” a Serravalle di Vittorio Veneto, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura.
Antonio Catalano, noto in tutta Italia ed Europa per aver interpretato “Pietre”, “Moby Dick”, “Conferenza buffa”, “Galileo”, “Scaramouche”, “Van Gogh”, “Il vecchio e il mare”, “Alberi”, “Preistorie”, “Concerto ostrogoto”, “Chisciotte” e fondatore del gruppo teatrale “La casa degli Alfieri”, da alcuni anni viaggia con al suo seguito anche numerosi libri di poesie e disegni creati di suo pugno tra cui “La biblioteca di Cotrone” (o "Libricconi"). Mondo di libri fantastici "presi a prestito" dal mago Cotrone in "Giganti della Montagna" - opera pirandelliana rimasta incompiuta -, i “Libricconi” verranno presentati a Vittorio Veneto il 15 dicembre prossimo, alle ore 16.30, presso la Libreria per Ragazzi “Il Treno di Bogotà” alla presenza dell’autore, del regista teatrale Carlo De Poi, dell’attrice Paola Perin, di Roberto Da Re Giustiniani e Raffaele Salton (librai ed editori della Kellermann), della stampa e delle autorità vittoriesi.
Saranno esposti circa una trentina di libri in stoffa, cartone, pietra, legno, gommapiuma, pane, collage variamente lavorati e pieni di uccelli strambi, nuvole pazze, insetti taciturni, mani e nasi. Insomma un vero paradiso per la fantasia dove non esistono né confini né condizionamenti. "[...] Se lei, Contessa – diceva il mago Cotrone nell’opera di Pirandello - vede ancora la vita dentro i limiti del naturale e del possibile, l'avverto che lei qua non comprenderà mai nulla. Noi siamo fuori di questi limiti, per grazia di Dio. A noi basta immaginare, e subito le immagini si fanno vive da sé. [...] È il libero avvento di ogni nascita necessaria [...]". Ed è quanto accadrà ai visitatori della mostra che verranno condotti in men che non si dica in posti lontanissimi eppur così vicini al loro cuore di bambino. “Ho inventato questi libri, fatti con materiali poveri che si trovano ovunque – ha spiegato Catalano – perché sono certo che il libro non è solo un contenitore di contenuti ma può raccontare da fuori il suo vissuto interiore. La gente entra così dentro le opere: i bambini vi si avvicinano senza paura perché possono creare libri con le loro mani e gli adulti lasciandosi finalmente andare si divertono tantissimo, come è successo per esempio a Udine e Zurigo”.
Alla mostra si accompagnerà anche un libro, “Universi con gli occhi chiusi”, edito dalla Kellermann Editore, stampato in 2 mila copie e in tre lingue (inglese, francese, spagnolo) che lo stesso Catalano porterà in giro per l’Europa durante i suoi tour teatrali. Una curiosità: sarà interamente nero con pochi segni bianchi a rappresentare i disegni di Catalano.
La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2002 con i seguenti orari: da lunedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19. Chiuso il martedì. Per informazioni tel. 0438 947653.
L'ufficio stampa
Paola Fantin (347 4863131)
6)
Roma, 21 dicembre 2001- E’ Natale anche per le balene. Dopo diversi giorni in balia del mare tempestoso, la nave “Arctic Sunrise” di Greenpeace è tornata in azione la notte scorsa riuscendo a salvare una balena. Non appena la baleniera giapponese Kyo Maru No. 1 è stata avvistata, dalla nave di Greenpeace è partito un gommone che si è interposto tra l’arpione in partenza e il cetaceo. Quest’ultimo è riuscito così a dileguarsi, a differenza delle balenottere di cui Greenpeace nei giorni scorsi aveva documentato l’uccisione. “Se possiamo fermare una baleniera per una volta, perché i Governi di tutto il mondo non riescono a bloccare il Giappone da questa assurda mattanza?” si chiede Yuko Hirono, responsabile della campagna, a bordo della Arctic Sunrise”. La reazione dei giapponesi è stata violenta, con potenti getti d’idrante sui piloti dei gommoni. Ad uno sono così cadute in acqua le lenti a contatto, mentre l’altro ha avuto il labbro spaccato e sanguinante. Nei giorni scorsi, l’elicottero di Greenpeace ha filmato un’altra baleniera all'opera, mentre una balena veniva arpionata. "Abbiamo visto la nave dar la caccia alla balena per più di 40 minuti. Hanno lanciato l'arpione cinque volte e hanno colpito l'animale al sesto tentativo", ha dichiarato Phil
Robinson, pilota dell'elicottero.
Greenpeace è in Antartide per impedire la mattanza di 440 balenottere minore, cacciate con la scusa della “ricerca scientifica”, in un’area considerata protetta, nota con il nome di Santuario delle Balene del Pacifico Meridionale”.
Il Primo Ministro Koizumi deve impedire al Ministero della Pesca di far passare la caccia commerciale come una legittima ricerca scientifica”. Delle 2000 tonnellate di carne, che le 440 balenottere di cui è prevista l’uccisione forniranno, solo pochi grammi possono avere un reale significato scientifico: le orecchie, i genitali e lo stomaco. Da questa campagna di caccia, invece, i giapponesi contano di ricavare complessivamente 28 milioni di dollari. L’intenzione è di tornare alla caccia alle balene su grande scala ed il governo sta comprando i voti dei Paesi in via di sviluppo in vista della prossima riunione della riunione della Commissione Baleniera Internazionale, prevista in primavera, proprio
a Shimonoseki, il porto da dove sono partite le baleniere intercettate da Greenpeace.
Gabriele Salari
capo ufficio stampa Greenpeace Italia
chief press officer Greenpeace Italy
28, via Manlio Gelsomini
00153 Rome
tel.06/57299903 - 348/3988615
7)
Greenpeace, da sempre contraria al Mose, ritiene che per affrontare seriamente il problema dell’acqua alta nella
laguna di Venezia, occorra partire dal chiudere il canale petroli, la via d'acqua artificiale costruita per far passare le grandi navi. Questo intervento causa la perdita di un milione di metri cubi di sedimenti l’anno.
Le velme e le barene, gli isolotti naturali della laguna, sono scomparse, erano le vere dighe naturali all’espansione del mare. Il Consorzio Venezia Nuova le sta ricostruendo, senza rimuovere però la causa principale che ne haa determinato la scomparsa. Fare delle strutture, come le paratie del Mose, che tendono solo ad innalzare il punto di entrata del mare in laguna, a cosa serve? Il Mose porterebbe solo ad un ulteriore squilibrio della laguna. Già gli impianti di acquacoltura realizzati nella laguna orientale hanno ridotto l’espansione delle maree ed Il cambiamento climatico, che determina
l’innalzamento del livello del mare, potrebbe rendere ancora più drammatica la situazione.
"Le petroliere rappresentano una frazione minima del traffico lagunare. Eliminandole, rimangono comunque le navi che trasportano prodotti chimici sia in partenza che in arrivo da Porto Marghera- spiega Fabrizio Fabbri, direttore scientifico di Greenpeace -La proposta di Matteoli di togliere le petroliere è un primo passo, ma dovrà seguire un piano di risanamento industriale dell’area di Porto Marghera". Il blocco del Mose non è mai stato causato dalla mancanza di finanziamenti, ma dalla valutazione negativa della VIA. E' forse caduto questo parere negativo?
" Il Mose è un'opera provvisoria, a detta stessa dei progettisti potrà durare al massimo pochi anni, vale la pena spendere 5000 miliardi?- commenta Fabbri - Dopo l’apertura delle paratie, ci vogliono 24 ore per ripristinare il flusso normale della laguna. Gli scarichi di Porto Marghera, intanto, rimangono lì con tutte le conseguenze possibili e immaginabili".
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