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CIRMOLO

Nome latino: Pinus cembra L.

Denominazioni locali: Arolla, Elvo, Cimber, Zirmol.

Denominazioni negli altri paesi europei: francese: Arolle; inglese: Swiss Stone Pine; tede­sco: Zirbe, Arve; spagnolo: Pino cembro.

Areale di vegetazione naturale: in Italia: alcune zone della catena Alpina (Cuneese, Valli to­rinesi, Valle d'Aosta, Trentino).ln Europa presente in aree circoscritte delle Alpi svizzere ed Austriache, nonché in poche altre zone montane .

CARATTERISTICHE DEI FUSTI

L’albero è di dimensioni modeste o medie: altezza sino a 22-25 m e diametro inferiore a 70 cm. Il fusto è a forte rastremazione, poco regolare come portamento e come sezioni, con abbondante ramosità.

CARATTERISTICHE E ASPETTO DEL LEGNO

Alburno piuttosto ampio, di colore giallognolo biancastro differenziato dal durame roseo bru­no; anelli di incremento assai fini, ma percettibili; aspetto generale sericeo, gradevolmente profumato. Frequente presenza di legno di compressione (canastro).

Peso specifico allo stato fresco: mediamente 870 kglm3; dopo normale stagionatura: 450 kglm3

Struttura istologica: tessitura finissima, fibratura poco regolare sia in conseguenza delle con­dizioni ambientali che hanno curvato o deformato i fusti, sia per l'inserzione dei grossi rami della chioma distribuita su gran parte dell'altezza.

Ritiro: modesto.

Caratteristiche meccaniche: resistenza a compressione assiale mediamente 40 N/mm2, a flessione 75 N/mm2, durezza da modesta a discreta; il comportamento all'urto è basso.

Modulo di elasticità 12.000 N/mm2

Difetti strutturali ed alterazioni più frequenti: forma irregolare dei fusti, deviazioni della fi­bratura, canastro, grossi nodi ravvicinati.

Durabilità: buona.

NORMALE PEZZATURA DEL MATERIALE

La cattiva forma di molti fusti e la loro non grande lunghezza fanno sì che la deprezzatura avvenga seguendo non delle norme prestabilite, ma cercando di utilizzare il massimo volu­me. Per quanto riguarda il tavolame l'artigianato può utilizzare anche tavole molto strette, cioè sino a 8 cm di larghezza.

LAVORABILITà

Tutte le operazioni sia di carattere meccanico che di altro genere, compresa l'essiccazione, si compiono regolarmente senza presentare problemi particolari. Deve peraltro notarsi che sfo­gliatura e tranciatura non sono praticabili a causa della cattiva forma dei fusti e della nodosità.

Le unioni con chiodi o viti sono di facile esecuzione, ma di scarsa tenuta.

L’incollaggio, la tinteggiatura e la verniciatura si effettuano agevolmente e con soddisfacen­ti risultati.

PRINCIPALI IMPIEGHI

Per le peculiari caratteristiche estetiche e per la sua facilità di lavorazione il legno di Cirmolo si presta egregiamente per la falegnameria fine, per l'arredamento e per lavori di torneria e di artigianato artistico. Un impiego particolare di una certa importanza è l'allestimento di modelli per fonderia.

Nota. Il modestissimo consumo italiano di legno di Cirmolo è interamente coperto dalla pro­duzione nazionale.

Si faccia ben attenzione a non lasciarsi ingannare da denominazioni del tutto improprie: ri­sulta infatti che come «Cirmolo di Germania» viene offerto sul mercato del legno di Pino strobo derivante da rimboschimenti artificiali effettuati in Germania 50-60 anni or sono: il legno che viene offerto ha caratteristiche ben diverse dal vero Cirmolo ed in particolare mo­stra anelli di vari mm di larghezza, fatto questo che non si verifica mai nel vero Cirmolo, ed una colorazione biancastra uniforme.