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NOCE |
Nome latino: Juglans regia L. Denominazioni locali: Nus, Nogher, Cocolar, Nociara. Denominazioni negli altri paesi europei: francese: Noyer; inglese: Walnut; tedesco: Nussbaum; spagnolo: Nogal. Areale di vegetazione: il Noce non appartiene alla flora forestale ma è coltivato nell'Europa meridionale e nella parte Sud dell'Europa centrale per la produzione dei suoi frutti. |
CARATTERISTICHE DEI FUSTI |
Trattandosi di alberi cresciuti sempre isolatamente il fusto non è mai slanciato, ma si presenta piuttosto tozzo, a chioma inserita generalmente in basso, su una impalcatura di rami o biforcazioni di diametro abbastanza elevato, così da risultare ampia e tondeggiante. |
CARATTERISTICHE E ASPETTO DEL LEGNO |
Il largo alburno giallognolo biancastro si differenzia nettamente dal durame bruno cupo variegato, talora sfumante in tonalità grigie, a contorno non sempre regolare. Peso specifico allo stato fresco: mediamente 930 kg/m3; dopo normale stagionatura: 720 kg/m3• Struttura istologica: tessitura media, fibratura spesso irregolare. Ritiro: medio. Caratteristiche meccaniche: resistenza a compressione assiale mediamente 60 N/mm2, a flessione 100 N/mm2, durezza media; il comportamento all'urto è discreto. Modulo di elasticità 10.800 N/mm2• Difetti strutturali ed alterazioni più frequenti: deviazioni della fibratura, forte irregolarità degli anelli di accrescimento e del contorno del durame. Durabilità: contrariamente ad una opinione corrente il legno di Noce non è particolarmente durevole e, anche se correttamente stagionato, viene con facilità attaccato dagli insetti xilofagi. |
NORMALE PEZZATURA DEL MATERIALE |
Per i suoi impieghi di carattere essenzialmente decorativo e per l'estrema frammentarietà degli scarsi quantitativi disponibili non si segue alcuna norma di pezzatura, ma si cerca di utilizzare i tronchi al massimo studiando il modo più opportuno sia di taglio che di tranciatura: la lunghezza dei pezzi può così risultare anche inferiore a 1 m mentre raramente si superano i 3 m. Per le tavole si tiene conto del solo durame ed il limite minimo di larghezza può fissarsi in 12 cm. |
LAVORABILITà |
Tutte le operazioni sia di carattere meccanico che di altro tipo (taglio, essiccazione, sfogliatura e tranciatura, collegamenti con chiodi o viti, oppure ad incollaggio) sono di agevole effettuazione e portano ad ottimi risultati. La tinteggiatura avviene facilmente e ad essa si ricorre abbastanza di frequente applicandola all'alburno per renderlo simile al durame. La verniciatura si compie regolarmente e fornisce superfici finite di ottimo aspetto. |
PRINCIPALI IMPIEGHI |
Per le sue doti estetiche apprezzate sin dalla più remota antichità il legno di Noce è adatto in modo particolare ai lavori di falegnameria fine, dai mobili di lusso all'arredamento sotto forma di infissi interni, di liste da pavimento e di perline da rivestimento, di attrezzi sportivi, calci da fucile, bastoni, ecc. Molto pregiati i fogli per impiallacciature, soprattutto se provenienti da radiche. Nota. La continua ed insistente richiesta di legname di Noce per i vari impieghi precisati più sopra e d'altro canto la mancata sostituzione da parte degli agricoltori degli alberi abbattuti per vendere il legname, ha portato al progressivo esaurimento delle disponibilità interne che un tempo erano discrete. Questo fatto ha avuto due conseguenze: la prima è che ci si è rivolti a cercare di importare tronchi di Noce dalle zone ove tale pianta è ancora presente in discreti quantitativi (Turchia, Iran, Pakistan, catena himalayana). La seconda conseguenza è che si è andati alla ricerca di legni sostitutivi, aventi cioè una certa rassomiglianza con il vero Noce. Da un punto di vista generale questo fatto è del tutto logico ma non è giustificabile adottare per tali legni sostitutivi il nome «Noce di...» quando invece si tratta di specie ben diverse tanto sotto l'aspetto botanico quanto per le caratteristiche tecnologiche. |