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TECK

Nome latino: Tectona grandis U.

Denominazioni commerciali o locali: Francia, Germania e R.U.: Teak. Nelle zone di produ­zione oltre a Teak usati altresì i nomi Kyum, Sak, Djati.

Areale di vegetazione naturale: foreste di pianura e di collina dell'Asia meridionale, dall'In­dia al Viet Nam. Con piantagioni artificiali ottimamente riuscite la specie è stata diffusa a Giava ed altre isole dell'Indonesia, nonché in alcune zone dell'Africa equatoriale.

CARATTERISTICHE DEI FUSTI

L’albero può raggiungere l'altezza di 40-45 m con diametro a petto d'uomo superante an­che 1 m. I tronchi sono per lo più diritti e con sezione regolare.

CARATTERISTICHE E ASPETTO DEL LEGNO

L’alburno dei tronchi freschi di taglio è di colore giallognolo mentre il durame, nettamente differenziato, è bruno allo stato fresco passando poi con la stagionatura al bruno dorato o al bruno grigiastro con variegature assai più cupe. Le superfici piallate hanno un'apparen­za grassa dovuta ai particolari estrattivi contenuti nelle cellule; allo stato fresco il legno ha un leggero odore come di cuoio.

Peso specifico allo stato fresco: mediamente 1000 kg/m3; dopo normale stagionatura: 680    31

kglm3

Struttura istologica: tessitura media, fibratura per lo più diritta: non sono però infrequenti dei pezzi atti a fornire sezioni longitudinali piacevolmente figurate grazie a irregolarità della fi­bratura.

Ritiro: modesto.

Caratteristiche meccaniche: resistenza a compressione assiale mediamente 55 N/mm2, a flessione 115 N/mm2, durezza da modesta a media; il comportamento all'urto è mediocre.

Modulo di elasticità 11.000 N/mm2

Difetti strutturali ed alterazioni più frequenti: presenza di fini granuli minerali che provocano la rapida smussatura dei ferri.

Durabilità: soddisfacente, anche nei riguardi dei perforatori marini quali Teredini e Chelura.

NORMALE PEZZATURA DEL MATERIALE

In certi mercati il Teck è commerciato secondo le norme generali; in altri vengono invece se­guite consuetudini differenti.

Le categorie di qualificazione dei tronchi sono talora così distinte:

- Peeler (per sfogliatura, tranciatura e decorazione), contrassegnata con 4 o 3 stelle: per questa ulteriore suddivisione di eccellenza vengono prese in considerazione l'andamento degli anelli (per lo più ben distinguibili) e le variegature di colore. Purtroppo materiale di que­sta qualità è oggi raramente reperibile;

- Sawmill (per segagione): la qualità superiore, contrassegnata con 2 stelle viene ancora suddivisa in due sottocategorie: bs (abbreviazione di black strips) con variegature nerastre e ns (no strips) senza variegature. La qualità inferiore, contrassegnata con una stella am­mette la presenza di vari difetti e la totale assenza di variegature.

Le lunghezze dei tronchi variano entro limiti piuttosto ampi: da 6' (1,83 m) a 20' (6,10 m): le maggiori frequenze si hanno negli 8' e 9' (rispettivamente 2,44 e 2,74 m).

Altrove vengono distinti i tronchi in •• Butted» e •• Unbutted» a seconda che sono regolarmente intestati oppure no e le categorie poste in vendita sono: •• Unbutted», •• Sawing» (a sua volta suddivisa in quattro classifiche) e •• Sawing Rejection». Le due classifiche superiori della ca- tegoria Sawing devono avere circonferenza non minore di 5' (diametro di 48,5 cm) mentre nella terza categoria il limite minimo della circonferenza è portato a 4' (diametro di 38,8 cm) o, in ridotta percentuale a 3' (diametro 29,1 cm), la minor circonferenza dovendo però es­sere in certo qual modo controbilanciata da una maggiore lunghezza dei pezzi.

Per il tavolame la qualificazione adottata più di frequente è la seguente:

Select Special ......... contrassegnata con la sigla SA

Select and Better ..... contrassegnata con la sigla SB

First ...................... contrassegnata con il W I

Second .................. contrassegnata con il W Il

Merchantable .......... contrassegnata con la lettera M

Le larghezze, a seconda della qualificazione, non devono essere inferiori a 5", 4" 1/2, 4" e cioè praticamente a 13, 10,5 e 10 cm.

LAVORABILITà

Il taglio non è particolarmente malagevole: a causa della presenza del'e fini particel­le minerali alle quali si è già accennato conviene usare lame in metalli duri. E inoltre da te­nere presente che se gli alberi sono stati abbattuti senza la preventiva anellatura (vedasi no­ta in calce) seguita dall'essiccazione in piedi sono da temersi spacchi da tensioni interne.

L’essiccazione è lenta e soprattutto disforme a causa della irregolare distribuzione dell'u­midità nei tronchi e della presenza di oleoresine nei tessuti.

La piallatura e la levigatura non presentano particolari difficoltà.

Le unioni con chiodi o viti si effettuano agevolmente e sono di buona tenuta. La sfogliatura e la tranciatura si compiono con facilità.

L’incollaggio e la verniciatura possono presentare delle difficoltà a causa dello stato gras­so delle superfici: la finitura attualmente più apprezzata si limita alla semplice levigatura molto accurata, senza successive applicazioni di tinte o di vernici.

PRINCIPALI IMPIEGHI

Strutture costruttive anche se esposte alle intemperie, ossatura, fasciami e ponti di navi o natanti di tutti i generi, pavimentazioni, infissi, arredamenti e mobili di particolare pregio, fondi e pareti di veicoli, torneria, soprammobili e decorazione sia in pezzi massicci che in tranciati da impiallacciature.

Nota. I tronchi di Teck appena tagliati hanno un peso che ne rende impossibile o quanto meno difficoltosa la fluitazione, vale a dire l'awio verso il mare servendosi della corrente dei fiumi dove essi vengono immersi. Per tale motivo qualche mese prima del taglio si usa procedere alla anellatura dei fusti, e cioè all'asportazione di un anello di corteccia presso la base, onde far morire gli alberi in piedi provocandone cosi il disseccamento e la conse­guente riduzione del peso.