Protocollo VIII
LA SOLIDARIETA'

Scudo Araldico di 8° grado: Intendente degli edifici o Maestro in Israele La solidarietà, altro grande principio universale tanto caro al massone, che cosa significa veramente per lui?
Fare del bene, essere solidali, sono due pensieri che si fondano e richiamano l’essenza della Massoneria, la sua realtà nel tempo, una delle sue principali funzioni. La Massoneria non è una religione, né una dottrina. È un metodo di conoscenza dilatato per spontanea irradiazione nella pratica associativa. In quanto forma naturale del pensiero la Massoneria non obbliga a credere nella Eternità, ma la postula, perché il Pensiero è infinito e l’individuo lo riflette in sé, però non lo esaurisce. Due sono gli aspetti indispensabili di questa meditazione sulla continuità perenne degli spiriti: la legge della trasformazione universale e l’aspirazione umana all’armonia creativa. Il fatto che tutto cambi potrebbe essere pura constatazione meccanica; dire che un essere umano, quanto ha fatto nella propria sfera, quanto doveva o poteva fare in bene o in male, debba lasciare posto agli altri, è trascrizione empirica.
Ma la trasformazione è documentata su un piano più elevato della nostra esigenza razionale di conoscenza e di completamento.
L’esistenza, per colui che aspira ad essere veramente sé stesso è continuo lavoro. La Massoneria, ponendo a base del proprio simbolismo, il motivo centrale del lavoro, interpreta l’aspirazione umana all’armonia, oltre le suddivisioni parziali del tempo e dello spazio, e parlare della graduale conoscenza della Luce significa considerare la vita umana nei termini di un dinamismo spirituale il quale non si potrebbe compiere senza la libertà (altrimenti non vi sarebbe spontaneità e quindi nemmeno armonia).
Ma come possiamo liberarci del Tempo che è la prima remora ai nostri sforzi di perfezionamento ed insieme l’ammonimento della impersonale ineluttabilità della Legge della Trasformazione? Cercando senza esitazione di fare partecipi gli altri di quella nostra consapevolezza di procedere liberamente verso l’ideale; così si potranno attuare l’uguaglianza, rendendo gli altri simili a noi e la fratellanza, comunicando a tutti una verità che rinasce in noi con perenne ricchezza. Ogni granello di sabbia che scorre nella strozzatura della clessidra, è una goccia di morte, ove contenga un pensiero di odio, di invidia, di indifferenza, perché è allora la vittoria del Tempo.
Trasformando invece il granello di sabbia, il momento cioè impersonale dell’esistenza indifferente, in una scintilla di fuoco, la vita diverrà palingenesi dell’intero essere visibile e la forza impalpabile del Fuoco rigetterà, per conseguenza naturale, ogni dipendenza meccanica, ogni identificazione dell’Io alle sorti della materia la quale emerge e si rituffa nel fondale del Tempo, che si trasforma senza lasciare storia.
La Massoneria non è una setta religiosa di rito, è l’espressione migliore dell’umanità, è la dottrina di Cristo liberata dagli ostacoli dello Stato e della religione, la dottrina dell’uguaglianza, della fratellanza,dell’amore, della solidarietà. Solo questa fratellanza che si traduce in solidarietà, nel porgere la mano all’altro ha un senso reale nella vita, perché essa fratellanza nei limiti di tale concezione vuol dire coscienza dell’amore,incondizionata spontaneità verso il simile e diventa logica religione individuale.
Il principio fondamentale massonico è che l’Uomo deve essere sempre unito all’Uomo, mai contro l’Uomo. Questo principio si fonde con la sublime virtù dell’amore, che unisce tutti gli esseri Massoni dell’Universo. Esistono purtroppo presupposti mentali diversi e cozzanti come sono sempre esistiti nella umana società, ed è per questo che è necessaria l’armonia, nel senso di realizzazione di un equilibrio idoneo a ridurre la disparità e le sofferenze tanto sovente cause di odi e divisioni.
Questo è il significato della solidarietà, un gesto che rende migliore l’essere umano, che crea in lui il senso di pace, congiungendo due parole: vita-amore. Il dovere dell’essere massone è intensificare l’espansione del concetto di umanità, per l’abolizione di una vigente e triste realtà, sollecitando una profonda riflessione su tutti i problemi che assillano la società intera.
Bandendo le divergenze sociali, sollecitando l’amore tra gli uomini impegnati sempre più nella scoperta e nella conoscenza, ritroviamo il nostro significato nell’Universo, ci rendiamo conto quanto inutili siano le dispute e le controversie egoistiche, motivi delle divisioni e delle lotte.
Non può esservi una bilaterale visione del mondo né può essere fatalmente accettata un’umanità in continuo contrasto, facile a dilaniarsi,a distruggersi.
Il motivo unico dell’Umanità è l’affratellamento, il riconoscimento dell’Io creato da un Essere artefice, inteso questo come forza coordinatrice e suprema nello sconfinato cosmo.
La missione dell’essere massone è impegnarsi per una totale composizione tra gli esseri umani per dare ad essi il genuino valore dell’esistenza. L’umanità esalta il costante sforzo della scienza, il progresso del pensiero, ma è divisa ancora dai credi politici ed è notevolmente smarrita.
Ogni conquista del pensiero e della scienza, considerati pensiero e scienza termini inscindibili, deve essere un incitamento per un costante e progressivo mutamento interiore fino all’abbattimento dell’ingiustizia, fonte di scissione e di risentimenti.
L’attuale generazione è nell’errore e sulla strada della negazione del valore dell’uomo, uomo che oggi più che mai è artefice di un notevole mutamento del modus vivendi ma che assume spesso un aspetto di contraddizione con la missione di progresso che porta.
La contestazione, l’odio, scaturiscono da una carenza di solidarietà e di ignoranza verso la necessità altrui, ma se è vero che questi mali non sono stati ancora debellati è anche vero che tanti schivano un gesto solidale.
Per il massone è un dovere, un obbligo morale dare quell’apporto al proprio simile in nome di quella società che si propone di costruire. L’indagine obiettiva sul comportamento degli esseri viventi ci rivela l’esistenza di una legge generale, che le poche eccezioni non smentiscono, in virtù della quale essi creano la compagnia dei loro simili. Il simile non divora il proprio simile e ciò esprime un fatto di ordine naturale. Nel vivente razionale il moto si eleva ad un grado superiore e accompagnato dall’attività spirituale, dalla riflessione interna, dà all’uomo la coscienza dei suoi atti e dei fini che persegue.
Questa elevazione illumina lo stimolo naturale dei riflessi dello spirito e fa scorgere nella ricerca del proprio simile un bene degno di essere amato, perseguito e raggiunto.
La prima relazione che nasce tra gli esseri umani, determinata com’è dall’identità di natura, non assume la forma di ostilità ma quella di simpatia, che attrae l’uno verso l’altro, per appagarne l’affettività, piegarlo verso il debole, allo scopo di soccorrerlo, aiutarlo e riceverne a sua volta aiuto.
Queste manifestazioni affettive, che si rilevano come un bisogno innato dell’essere razionale, si chiamano con una sola parola "solidarietà", la quale non è frutto tardivo dell’evoluzione umana ma una tendenza spontanea, innestata profondamente nella natura.
E se brutali passioni muovono talora alla violenza, è facile scorgere che ciò è dovuto all’interferenza e al sopravvento degli egoismi, sempre possibili in natura libera, che può fare il bene ed anche allontanarsene, non all’impulso primo della natura.
La tendenza alla solidarietà è essenzialmente universale e si manifesta nella reazione spontanea della coscienza e del sentimento, quando membri lontani della grande famiglia umana, con cui non si sono avute relazioni immediate di vita, soffrono o sono sottoposti a dure ingiustizie.
Questo dimostra quanto contrario alle leggi della natura sia l’egoismo che ha come scopo il soffocare o spegnere la nobile tendenza alla solidarietà universale, elevante contrassegno dell’essere umano.
Solidarietà universale in quanto l’intreccio delle relazioni dell’essere umano non si arresta ma valica i limiti della famiglia e dello Stato e si inserisce in una comunione di vita più ampia, nella società internazionale. La solidarietà non è una creazione arbitraria, una forma accidentale, della quale l’umanità un giorno potrà disfarsi, ma è una realtà insopprimibile, così come è la famiglia e lo Stato, un’istituzione necessaria come la causa che la produce.
Quanto più l’uomo si perfeziona nei gradi di civiltà che affinano il sentimento e rafforzano lo spirito, tanto più dovrebbe acuirsi lo stimolo verso la solidarietà. Oggi il mondo e più ancora l’Europa, madre di civiltà e propagatrice delle grandi correnti innovatrici, è un’espressione priva di unità. Nessun ideale raccoglie oggi la gente, le nazioni, gli Stati, i quali protesi unicamente al conseguimento di fini particolaristici, hanno perduto il senso della loro unità e del comune destino storico. Questo mondo agitato perennemente da conflitti di interessi contrastanti, vive le conseguenze nefaste del rinnegamento del principio fondamentale ed universale dell’amore.
Gli Stati nell’ordine internazionale si cozzano nella corsa al superamento e sull’essere umano si abbattono dolori e miserie. Non può spegnersi la luce dell’amore dell’uomo verso l’uomo, non potrà spegnersi perché essa è in noi, vive con noi, perché essa è la legge di Dio, supremo fattore, è la legge della creatività armonica. La missione del massone è cooperare affinché non venga soffocato questo grande anelito umano alla reciprocità, continuare nella costruzione dell’edificio sociale che già iniziarono i primi liberi muratori con difficoltà che purtroppo ancora oggi permangono.
Il compito del massone non è solo ammaestrare gli uomini disingannati sui principi imperituri della morale e della giustizia, ma soprattutto ricondurli all’osservanza di quelle norme che sono garanzia di ogni ordinata convivenza. Di qui l’assoluta necessità di saper plasmare il proprio animo per poter essere maestri verso gli altri.
Solo seguendo il filo dei principi dettati dalla natura umana fino al suo ultimo termine, l’Umanità si troverà dinanzi all’Assoluto, dinanzi al principio di tutte le cose e ritroverà i sentieri della verità.
Osservando tutto ciò che esiste, in particolare tutto ciò che-con erronea restrizione- chiamiamo vitale, si rileva in piena azione una volontà creatrice universale, uno sforzo incessante di evoluzione progressiva, che agisce armonicamente su tutto e in "tutto", creando, perseverando, nutrendo, migliorando "tutto".
Le varie forme di energia, ivi compresa l’energia-materia, tutte le cause di moto, tutte le forze in atto e in potenza, sono manifestazioni di questa volontà creatrice perennemente in azione, sotto l’imperio di leggi ferree, eterne, immutabili, che dimostrano l’esistenza di un "quid" unico, originario, onnipotente.
Questa forza creatrice visibile in ogni momento è la "volontà di vivere" di Schopenhauer, è la "natura plastica" di Cudsworth, una Mente che progetta, quella che noi chiamiamo "Grande Architetto dell’Universo".
Ed ogni giorno così assistiamo alla trasformazione di elementi chimici in cellule viventi vegetali; alla trasformazione mediante i fenomeni della nutrizione e della assimilazione delle cellule vegetali in cellule animali; alla costruzione del corpo umano mediante le sostanze minerali, vegetali ed animali.
È questa "forza creatrice" manifestazione del pensiero di Dio, che noi possiamo denominare "creatività armonica". Se per un attimo immaginiamo di poter ritrarre, annullare, far scomparire tutto ciò che esiste, tutto ciò che costituisce l’Universo fenomenico o visibile, resterebbe soltanto "LUI": il "Pensiero", la "Mente" di Dio, la Vita unica, Eterna, Invisibile, senza principio né fine e tuttavia periodica nelle sue regolari manifestazioni. L’unica forma di esistenza che si estende illimitata, infinita, incausata nel Sonno dei Sogni; di cui la vita che pulsa inconscia nelle Spazio Universale, è una prova di quella Onnipresenza.
Il vero "Io" dell’essere umano è una scintilla divina. L’uomo non è costituito soltanto dal corpo fisico. Lo spirito contiene in sé tutte le potenzialità e quando l’uomo progredisce, manifesta nuovi poteri e nuove qualità indipendenti dal corpo fisico.
Nell’essere umano troviamo, quasi forme di vita minerale, come nelle ossa, mentre nella vita fisica corporea si rilevano aspetti simili alla vita vegetale. Quando l’uomo è evoluto abbastanza, si manifestano in lui facoltà ulteriori latenti che lo rendono più elevato degli individui comuni. La creatura umana è costituita dal corpo fisico, dalla mente e dallo spirito. La mente è formata dalla mente istintiva, dall’intelletto o ragione, dalla mente spirituale. Pertanto l’evoluzione dell’essere umano consiste nello spostamento della coscienza individuale nella direzione: Corpo fisico, Mente, Spirito, o meglio riferendoci allo stato attuale di evoluzione dell’umanità, nell’ascesa del piano di coscienza lungo le tre fasi del piano mentale: Mente istintiva, Intelletto o ragione, Mente spirituale.
Il piano di coscienza dell’essere umano selvaggio è nello stadio più basso della Mente istintiva. Per lui l’Io è il corpo fisico,il quale possiede determinati "bisogni", "desideri", "sentimenti". Tutta la sua vita ha il solo fine di soddisfare tali necessità.
Purtroppo la civiltà non sempre conduce ad una elevazione del piano di evoluzione, specialmente quando per civiltà si intenda, come oggi accade, la meccanizzazione della vita e l’aumento dei bisogni materiali, dell’avidità, dell’egoismo, della prepotenza. Molti dei così detti "civilizzati" odierni sono ancora al piano di una coscienza selvaggia. Essi hanno sviluppata la loro conoscenza nel campo materiale, hanno sviluppata la potenzialità di pensare, di ragionare, ma sentono il loro "Io" separato dal "Tutto". Questi uomini intelligenti, colti, dalle posizioni sociali eminenti, portano ancora una coscienza selvaggia perché non v’è in loro alcun barlume della Mente spirituale.
Essi cadono sovente in forme di egoismo, sintomo di mancata educazione spirituale e causa di disordine nella società umana.
I loro desideri sono ancora rozzi e limitati all’apparato esteriore, non v’è sapore di quelle raffinate eleganze che procurano piacere allo spirito e soddisfazione all’uomo, il quale, pur nella vita singola, è parte della famiglia umana, per cui il bene del singolo è soltanto il bene di tutti.
In questa Babele in cui viviamo, in questa nostra epoca assistiamo all’orrenda coesistenza degli insaziati e degli insaziabili, come la Lupa di Dante, di potere e di ricchezza.
Si pretende di costituire una società nuova con diseredati, disoccupati,sofferenti. Tali uomini esaltano la ragione mentre hanno perso qualsiasi contatto con la mente spirituale a cui si giunge soltanto con l’intuizione. Questi "paladini della ragione" sono i distruttori della pace umana. Per essi, molto di ciò che denominiamo "istruzione" e "cultura" è soltanto un’educazione a forme più raffinate di appagamento dei sensi, invece di un reale progresso di sapienza e saggezza.
Infatti il solo intelletto, la sola "ragione" allontana sempre dall’unità, dalla sintesi. Così sorge la confusione, gli uomini fraintendono non solo le parole, ma anche i cuori, e ciò produce scissione, ostilità, catastrofe.
È a causa dei numerosi frazionamenti delle presunte verità: religioni separate, popoli contrastanti, lotte partitiche, che noi siamo divisi al massimo contro la Verità e più ci muoviamo lungo qualche linea separativa, più ci allontaniamo dal centro che è la verità medesima, la vita dello spirito interiore.
È per questo che le "fazioni", i "partiti", i popoli che seguono ideologie materialiste e quelli che nascondono il loro materialismo, la loro avidità di potere e di ricChezze dietro lo scudo della religione, non possono attuare la giustizia sociale di cui si proclamano banditori.Non possono farlo perché ignorano e non si pongono ancora il problema della vita spirituale dell’essere umano.
I loro uomini, cioè, non cominciano ancora a formarsi un concetto superiore dell’ Io, ad usare, per impulso volitivo la propria mente o ragione inspirata dalla mente spirituale. Sono dunque servi non padroni della loro "Mente" e, pertanto, anche se vedono determinati problemi sociali, li vedono da un falso punto di vista e non sono quindi in grado di risolverli. Ciò perché quando la ragione non riceve alcun impulso dalla "Mente Spirituale", tende all’individualismo, alla separazione, alla scissione, all’atroce egoismo. La tendenza all’ "unificazione", all’ "unità", alla fratellanza umana, alla bontà verso tutti è conseguenza dello sviluppo evolutivo dell’essere umano che si avvicina al piano della "Mente spirituale", per cui egli comprende: l’unità della Vita, di tutta la Vita, via via che si compie lo sviluppo dell’uomo, lungo la linea ascendente dello spirito, arrivano a lui messaggi che non provengono dalla sua attività fisica, corporea, ma dal margine esterno della super-coscienza, dall’intuizione, dalla sua creatività. Così, si viene a sentire che c’è un Dio e man mano che si progredisce questo diviene più certezza, una coscienza della conoscenza che non è un atto di fede, ma un fatto sperimentale, una esperienza della vita spirituale. Ciò che viene a noi dalle regioni della super-coscienza non è contrario alla ragione, ma le trascende.
Tutti i grandi pensatori di ogni epoca e di ogni razza, hanno raggiunto quelle vette ed hanno cercato di farne conoscere la suprema bellezza ai loro fratelli più arretrati nell’evoluzione.
Disse Rabindrath Tagora nel "Gitanjali":
"Questa è la mia preghiera a Te, o Signore".
"Colpisci alla radice i difetti del mio cuore".
"Dammi la forza di sopportare leggermente gioie e dolori".
"Dammi la forza di rendere il mio cuore fruttifero nel servizio".
"Dammi la forza di non rinnegare mai il povero e di non piegare mai il ginocchio alla potenza dell’arrogante".
"Dammi la forza d’innalzare la mente al di sopra delle meschinità giornaliere".
"Dammi la forza di sottomettere la mia forza alla tua volontà,con amore".
Da ciò deriva che il fine della Massoneria è ricercare l’armonia creativa equilibratrice tra lo spirito e la materia, tra l’ideale e il reale, l’intuizione e la ragione. Lottare, agire, lavorare, tendere la mano a chi, smarrito brancola nelle tenebre dell’errore e dell’ignoranza, credere anche nel cuore della creatura devastata dal male degli eventi ed avere nel cuore un palpito per ogni nobile ideale, nella coscienza un imperativo per ogni causa giusta, sulle labbra, per i miseri e i sofferenti, una parola buona che si ispiri a quella grande del Cristo: vai tu alla ricerca splendente di Dio? Ecco, Esso ti sta dinanzi: è il volto di tuo fratello.Attuare il vincolo di fratellanza il quale, varcando i confini delle Nazioni e degli Stati, oltrepassando i mari, abbracciando tutti i popoli civili,significa preludio a quella pace internazionale, a quell’accordo tra i popoli come suprema vittoria del diritto sulla forza.
Viene detto all’iniziato quando entra per la prima volta nel Tempio: "È per mettere un freno salutare alle nostre passioni, allo slancio della cupidigia; è per elevarci al di sopra dei vili interessi che tormentano la folla profana; è per imparare a calmare l’ardore delle nostre passioni antisociali ed antimorali che ci riuniamo nei nostri Templi. Noi lavoriamo senza tregua al nostro miglioramento, noi abituiamo il nostro spirito a non concepire che idee di gloria e di virtù; non è che regolando le nostre inclinazioni ed i nostri costumi che perveniamo a dare a noi stessi quel giusto equilibrio che costituisce la saggezza, cioè la Scienza della Vita. Praticate le più dolci e benefiche virtù, soccorrete il proprio Fratello ed il prossimo, prevenite le loro necessità, alleviate le loro disgrazie e assisteteli con i vostri consigli, con i vostri lumi, con il vostro credito.
Queste virtù che nel mondo profano sono considerate qualità rare, non sono tra noi che il compimento di un dovere.
Può darsi che nell’odierno momento di smarrimento, di corruttela, di abbassamento di tutti i valori morali, in alcune Logge o Templi Massonici, quest’opera di miglioramento del cuore umano, questa trasformazione "della pietra grezza in levigata" non venga compiuta. Può darsi che quel Fratello in cui è stata riposta fiducia e che è stato creduto degno di appartenere alla grande famiglia massonica tendente al perfezionamento del cuore umano, sia venuto nel Tempio solo per convenienza ed arrivismo. Egli pertanto ha tradito il suo sacro giuramento per cui si impone il dovere di espellerlo perché col suo comportamento ha rinnegato ogni sentimento di fratellanza, di giustizia e di solidarietà. Indulgendo verso di lui ci si rende complici delle sue colpe.
"Il Fratello libero-muratore, deve per necessità essere uomo probo, sobrio, onesto e virtuosamente benefico. Chi non possiede queste necessarie doti non può affatto aspirare al merito di far parte di questa unione di saggi.
La Massoneria non è un’associazione inerte, che lascia gli uomini alla deriva nella loro evoluzione. È vero sì che l’evoluzione umana non può essere forzata. Non si tratta infatti di un problema da risolvere e di un enigma che debba essere spiegato, ma di una realtà da sperimentare con costanza e pazienza perché in essa anche l’errore ha la sua funzione.
Occorre coltivare la speranza nella "Mano invisibile" che ha ispirato Newman:
"Guidami o luce amabile in mezzo alla tenebra che mi circonda,
"Guidami innanzi.
"La notte è buia, ed io sono lontano dalla mia casa.
"Guidami innanzi.
"Conduci i miei passi; non chiedo di vedere
"il paesaggio lontano; un solo passo alla volta mi basta,
"Guidami innanzi.
Chi conosce il sentiero della "Vita Spirituale" sa che la Mano invisibile è quella di coloro che hanno fatto offerta della loro esistenza per il bene del prossimo, per facilitare ai fratelli più arretrati la possibilità di avanzare lungo la via dell’evoluzione spirituale.
È questo il fondamento del pensiero massonico che contiene potenti verità contemplate negli insegnamenti di tutte le religioni, di tutte le filosofie del presente e del passato che si insegnavano nei Templi dell’Oriente e nelle scuole dell’antichità. Secoli di studio, di ricerche e di esperienze dei Maestri più evoluti dell’India, della Caldea, della Persia, dell’Egitto, e della Grecia Antica.