I campi magnetici sono di molti tipi ed ognuno con proprie caratteristiche; ne deriva quindi che, in quelli di uso corrente in medicina, vi saranno specifici e diversi risultati.
La prima grande suddivisione va fatta considerando campi magnetici costanti e campi magnetici variabili nel tempo o cosiddetti pulsanti; nell'ambito poi di questi ultimi, vanno suddivisi quelli a bassa frequenza (da 1 a 3000 Hertz) da quelli ad alta frequenza (oltre il MegaHertz).
CAMPI MAGNETICI COSTANTI
Sono quelli generati da magneti permanenti o da elettromagneti in cui scorre una corrente continua costante.
I magneti permanenti sono costituiti da particolari leghe ferromagnetiche ad alta permeabilità; in pratica sono dischetti, come delle monetine, che vengono applicati a contatto della cute per un certo periodo di tempo.
Questo tipo di "magnetoterapia" è molto studiato ed utilizzato in Giappone, nel campo sia dell'agopuntura che della medicina tradizionale, dove le maggiori ricerche sono state fatte negli anni 70 da Akio Yamada e Shuwichi Hirose della facoltà di Medicina dell'Università di Tokio.Questa metodica viene applicata nei dolori di origine muscolo scheletrici, sia di origine infiammatoria che traumatica, posizionando i magneti direttamente sulle zone dolenti e sui cosiddetti Trigger Points, ovvero quelle piccole aree cutanee che, se stimolate, producono dolore a distanza.Il campo magnetico generato è molto alto, da 3000 a 10.000 Gauss o più, ma poichè decresce allontanandosi da essi in modo direttamente proporzionale al quadrato della distanza, occorre applicare il magnete molto più vicino alla zona da trattare.
CAMPI MAGNETICI VARIABILI O PULSATI
Si distinguono essenzialmente in campi elettromagnetici ad ALTA e BASSA FREQUENZA.
Poichè lo spettro è vasto, gli studi sinora eseguiti si sono rivolti a frequenze basse (1-1000 Hertz) e da frequenze alte (oltre il MegaHertz).
CAMPI PULSANTI A BASSA FREQUENZA
Pichè in natura non esiste nulla che possa generare un campo magnetico ad una certa e ben definita frequenza, si utilizza un solenoide costituito da un filo conduttore (generalmente rame) avvolto a bobina, dimensionato in modo da potervi introdurre il paziente o un arto da trattare.Si potrebbe anche ricorrere ad un circuito magnetico, con affiancati alla bobina lamierini, barrette di sostanze ferromagnetiche al fine di aumentare l'intensità del campo magnetico stesso.Nella pratica questa soluzione viene raramente utilizzata in quanto i circuiti magnetici, avendo un magnetismo residuo, non possono essere pilotati come si vorrebbe infatti, variando la corrente, il ferro si magnetizza seguendo una sua legge di magnetizzazione descritta come fenomeno dell'isteresi magnetica.
Utilizzando invece il solenoide, collegato ad un opportuno generatore di corrente, si possono produrre svariati tipi di campo magnetico e, precisamente:
- UN CAMPO MAGNETICO ALTERNATO (che inverte la sua polarità con una certa frequenza).
- UN CAMPO MAGNETICO PULSANTE (cioè non alternato, in quanto non inverte la sua polarità, ma che pulsa).
-UN CAMPO MAGNETICO CON FORMA DI ONDA MISTA,vale a dire con l'andamento che si desidera.
Variando la corrente si possono quindi realizzare svariate forme di onda e conseguentemente diversi tipi di campi magnetici. Occorre però ricordare che in pratica le forme di onda che si otterranno non saranno mai identiche a quelle teoriche, in quanto il solenoide che le deve produrre risponde con un fenomeno di induzione che altera in qualche modo la forma di onda che il generatore gli fornisce.Dal punto di vista della applicazione in medicina e chirurgia occorre definire per ogni apparecchiatura i vari parametri che caratterizzano queste forme di onda, vale a dire:
- INTENSITA'- L'intensità del campo magnetico è espressa in Gauss, Tesla o Oersted e deve essere misurata all'interno del solenoide. Accanto a questa è opportuno conoscere anche la quantità di corrente indotta nei tessuti permeati dal campo elettromagnetico utilizzando la misurazione dei millivolt per centimetro ( MV/cm ).
- FREQUENZA - L'ambito della bassa frequenza si estende da 1 a 3000 Hrtz ma le frequenze maggiormente utilizzate sinora sono quelle comprese tra 1 e 100 Hz.
- FORMA DI ONDA - Caratterizza e distingue le varie apparecchiature del commercio, poichè dipende dalle dimensioni, forma e materiali del solenoide.
- DOSE MAGNETICA - Come per tutte le energie a disposizione per scopi terapeutici (radar, ultrasuoni, raggi X) esiste la dose di energia utile allo scopo che ci si prefigge. La dose magnetica è data dal prodotto del tempo di trattamento per l'intensità del campo ed è molto utile prenderla in considerazione se si vogliono raffrontare le varie esperienze.
CAMPI PULSANTI AD ALTA FREQUENZA
Si utilizzano frequenze che si trovano nell'ambito delle onde radio da 1 MegaHertz a circa 300 Mhz, le stesse utilizzate nella marconiterapia. Tuttavia mentre in quest'ultima si vuole ottenere un marcato effetto termico utilizzando alte potenze, nella MAGNETOTERAPIA una frequenza di 27 Mhz e relative armoniche, resa pulsante da 5 a 600 volte al secondo è mantenuta ad una potenza di pochi Watt, tale da non produrre alcun significativo aumento di temperatura nei tessuti trattati.In pratica si utilizza un generatore collegato a diffusori che si applicano direttamente a contatto della cute o nelle immediate vicinanze, poichè l'intensità del campo generato si esaurisce proporzionalmente al quadrato della distanza.