Formazione
I ritrovamenti archeologici fanno ritenre che i goti si siano formati, come società tribale dai tratti caratteristici, per elaborazione (o rielaborazione) di culture autoctone precedententemente insediate sul continente.
Relativamente ai goti stessi, sono stati individuati (per la presenza delle loro necropoli) tre raggruppamenti stanziali:
- Cultura di Wielbark (Polonia settentrionale, presso Elbing), i cui reperti sono stati danneggiati durante l'ultima guerra.
La necropoli conta circa 3.000 tombe, sia a incenerazione che a inumazione; verso la fine del sec. I d.C. compaiono anche tumuli e costruzioni in pietra (tra le atre forme, la caratteristica disposizione a circolo del tipo Odry-Wesiory-Grzybnca).
Nelle tombe maschili non sono sepolte armi, tranne gli speroni per i cavalieri. In quelle femminili si ritrovano fibbie, fibule, bracciali, collane, per lo più in bronzo.
Possiamo considerare il periodo della sua formazione quello che va dall'inizio del sec. I d.C. fino circa al 160.
Dal 160 al 220 si ha la sua massima diffusione, occupando tutta la Pomerania e giungendo a ridosso dei gruppi di Przeworsk e del Baltico.
- Cultura di Przeworsk (Polonia meridionale).
Si forma a partire dalla seconda metà del sec. II a.C. e si sviluppa fino all'inizio del sec. V d.C.
- Cultura di Kovrovo e Bogaczewo (Baltico occidentale).
Gli studi archeologici sembrano confutare l'affermazione di Jordanes (che scrisse la Getica attorno al 550) sulla provenienza dei goti dalla Scandinavia. Rilevano infatti il trapasso di culture autoctone individuate sul continente (la cultura di Oksywie - con tombe a incenerazione e armi al loro interno - è già nella prima metà del sec.II a.C. stanziata sul territorio che poi sarebbe stato occupato dalla cultura di Wielbark) senza quei bruschi mutamenti che si sarebbero osservati in seguito a una migrazione o un'invasione da parte di popolazioni straniere. Inoltre i tratti delle culture scandinave divergono sostanzialmente da quelli dei tre gruppi continentali citati.
Migrazione verso il Mar Nero
Tra il 160 e il 240, i goti del gruppo culturale di Wielbark sviluppano un'onda migratoria che porta parte di essi nella parte orientale della media Vistola. Soppiantano sia i goti della cultura di Przeworsk sia i vandali, i quali ultimi sono sospinti ad ovest della media Vistola o in zone a sud dei Carpazi.
Nello stesso lasso di tempo vengono a costituirsi anche insediamenti di goti di Wielbark su territori di Ucraina, Volinia e Moldavia settentrionale.Si tratta probabilmente delle avanscoperte anticipatrici dell'occupazione massiva, che verrà portata dal 260 e si estenderà fino al Mar Nero, interessando i territori degli sciti. Costituiscono quella che gli archeologi definiscono la cultura di Cernjacov (località vicino a Kiev, sede della necropoli), e che le fonti avrebbero chiamato greutungi, ostrogoti, goti orientali (1).
Essi permarranno in queste zone come regno fino circa al 380. Poi, sconfitti dagli unni e a loro soggiogati, sopravviveranno in sparuti insediamentiLe attività economiche riscontrate dalle tracce rimaste si basavano su:
- Agricoltura (rinvenimento di vomeri di aratro, falci, macine).
- Allevamento di bestiame: soprattutto bovini (secondo i reperti osteologici), ma anche ovini e suini.
- Produzione artigianale: ceramica e vetro, lavorazione dell'osso (pettini), lavorazione di cuoio, metalli, lana.
In un momento successivo al loro primo insediamento (verso il 300, probabilmente favorito dal ritiro delle milizie romane dalla Dacia, deciso nel 271 sotto Aureliano), questi ultimi goti operano uno spostamento ad ovest, verso il versante nord del basso Danubio e la Romania, ampliando l'area soggetta alla propria presenza.
Il rinvenimento archeologico più notevole è in Transilvania (necropoli di Sintana-de-Mures), e rivela un'evoluzione del costume dovuta al contatto con le popolazioni locali (daci, carpati, sarmati).
Si tratta dei tervingi, vesi, goti occidentali (1).
Essi manterranno i loro insediamenti fin verso il 400. Anche loro verranno sconfitti dagli Unni, ne subiranno la pressione e chiederanno asilo entro i confini dell'Impero (già fin dal 375).
NOTA (1):
Dal 291 le fonti scritte distinguono in Greutungi-Ostrogothi e Tervingi-Vesi.
Dal 507 si hanno Ostrogoti e Visigoti (Cassiodoro)