Serpeggiava tra le due parti dell'impero un contenzioso, riguardante la provincia dell'Illirico.
Graziano (imperatore d'occidente) al momento di nominare Teodosio imperatore d'oriente, volle cedergli anche l'Illirico (regione dei Balcani corrispondente circa all'ex Iugoslavia).
Si diceva poi (ma è dubbio che ciò fosse avvenuto realmente) che a sua volta Teodosio avesse inteso restituire, al momento della propria morte, l'Illirico all'occidente.
Sta di fatto che Stilicone, il quale avrebbe a lungo retto le sorti della pars occidentis, volle interpretare le cose proprio in questo senso, e molte delle sue scelte in campo militare e politico furono rivolte a riconquistare la provincia contesa.
- In primo luogo nei numerosi scontri che egli ebbe con Alarico e i suoi visigoti: pur uscendone vittorioso o comunque in posizione di supremazia (Larissa, Elice, Pollenzo,Verona) non volle mai annientare l'esercito nemico e ne lasciò in carica il capo. Preferì invece usare il proprio vantaggio per imporre all' avversario accordi in chiave offensiva (ma anche cautelativa, giacchè i due imperi apparivano ormai perseguire politiche proprie) nei confronti di Costantinopoli.
- Inoltre proprio in direzione dell'Illirico puntavano le truppe di Stilicone nel 406, quando inopinatamente si aprì la breccia dalla quale affluirono alani, vandali e suebi, sul confine renano, lasciato alla sola difesa dei foederati franchi. Fu un errore strategico che, unito ad altre considerazioni pretestuose, avrebbe fornito un capo d'imputazione sufficiente a decidere della sorte del generale vandalo al servizio di Roma
Da parte sua la corte di Costantinopoli guardava con preoccupazione l' accrescersi della potenza di Stilicone, potenza che nell'incertezza della situazione avrebbe potuto sortire effetti imprevedibili.
E fu davvero questo fattore, unito all'avversione di romani e greci (ben presenti costoro, e molto ascoltati a Ravenna), contro la componente germanica dell'impero (che già da tempo costituiva la gran parte dell'esercito, incluse le più alte cariche; ma che ormai era penetrata anche nell'amministrazione) sarebbe infine costato la vita a Stilicone nel 408.