A proposito della prima calata su Roma, sono opportune alcune considerazioni.

Dal momento che i colloqui tenuti con Onorio si erano conclusi con un nulla di fatto, probabilmente Alarico stava valutando la possibità di appoggiarsi a quella parte del senato (e della cittadinanza) che, nel timore delle violenze dei barbari, fossero state disposte a sostenere le sue richieste presso l'imperatore.

La corte di Ravenna paventava in particolare la possibilità che Alarico potesse giovarsi in Roma dell'appoggio dei rappresentanti superstiti della famiglia di Stilicone.

Fu a questo punto che agli eunuchi Arsacio e Terenzio fu dato il via libera per l'eliminarazione di Eucherio (figlio di Stilicone e fidanzato a Galla Placidia), liberandosi così di un possibile anti imperatore dotato di vasto seguito (soprattutto fra i soldati).

Il senato di Roma si schierò con Onorio: consentì che i sicari si allontanassero indisturbati e potessero raggiungere Ravenna, ove vennero ricompensati con alte cariche. Condannò poi a morte Serena, la moglie di Stilicone e figlia adottiva di Teodosio, accusandola di tradimento.

Alla città non rimase altro che chiudersi a riccio, aspettando (invano) un intervento esterno.