Zosimo visse nella seconda metà del sec. V d.C. Fu comes e advocatus fisci, e visse parte della sua vita a Costantinopoli.
Scrisse una Storia contemporanea : divisa in 6 libri, l'opera doveva descrivere la storia dell'impero, dal suo inizio fino al momento in cui l'autore viveva; ma rimase incompiuta, fermandosi all'anno 410. Il resoconto degli eventi si fa più particolareggiato man mano che la descrizione tocca i fatti più recenti: gli ultimi 2 libri comprendono gli avvenimenti dal 395 al 410.
Zosimo, pagano convinto, scrisse la sua opera con intenti dichiaratamente polemici nei confronti del trionfante cristianesimo. Voleva dimostrare come la fortuna di Roma avesse cominciato a declinare a causa dell'abbandono degli antichi ideali, di cui i gli dei tradizionali erano patrocinatori. Sosteneva poi fosse stato egualmente dannoso l'aver consentito l'accentramento di il tutto il potere nelle mani di un un unico reggitore (processo iniziatosi in età repubblicana): si sarebbe rivelata una gestione di immane difficoltà per i migliori, e un'occasione di iniquità per i viziosi.