La Bora (in scatola e in un museo)
La "Bora in scatola" è una piccola idea
che riempie un vuoto nei souvenir di Trieste.
E' in vendita alla Libreria Internazionale Transalpina di Trieste.
E-mail: transalpina@interactiva.it
Tel. 040 662297
Nel frattempo a Trieste potrebbe nascere un Museo della Bora...
Il primo passo per la realizzazione di questo ambizioso progetto
è la costituzione dell’Associazione Culturale Museo della Bora,
nata nell'estate del 1999, da un gruppo di amici, di Trieste e della regione.
Soci fondatori: Federico Barile, Davide Bevilacqua, Dino Durigatto,
Rino Lombardi, Rachele Lombardi, Andrea Passerini.
Per dare al progetto lo spessore che merita, l’Associazione intende coinvolgere esperti nelle varie aree di approfondimento (meteorologia, letteratura, arte, divulgazione, architettura, ecc.).
Perché questa Associazione? Perché proprio la Bora?
Perché a Trieste la Bora forse è un po’ dimenticata,
ma fuori Trieste se ne ricordano sempre.
Perché oggi non è più quella di una volta. Ma com’era una volta?
Perché il vento porta nuove idee.
Perché il vento è vita.
GLI SCOPI DELL'ASSOCIAZIONE (DALLO STATUTO):
- svolgere attività di carattere culturale volte a promuovere la conoscenza della Bora, lo studio della stessa, la ricerca e la divulgazione di notizie e testimonianze ad essa legate.
- proporre iniziative artistiche e culturali ispirate direttamente o indirettamente alla Bora e/o al vento.
- organizzare (anche in collaborazione con altri enti o associazioni) eventi: tavole rotonde, convegni, conferenze, congressi, dibattiti, mostre scientifiche, inchieste, seminari, viaggi ed escursioni, concorsi, proiezione di film e documentari culturali o comunque di interesse per i soci (e non).
- creare (e gestire) a Trieste un Museo della Bora e del vento che possa diventare un centro di conoscenza, di stimolo culturale per la città di Trieste e non solo...
L'Associazione si propone inoltre come struttura di servizi per Associazioni, Categorie e Centri che perseguano attività che coincidano anche parzialmente con i suoi stessi scopi.
L'Associazione potrà partecipare come socio ad altri circoli o associazioni.
IL SOGNO: CREARE A TRIESTE UN MUSEO DELLA BORA E DEL VENTO.
Questo museo la Bora vuole “catturarla” per presentarla a tutti, piccoli e grandi, triestini e non, esperti e profani. Vuole essere interessante, stimolante, divertente, emozionante.
Vuole essere un “ibrido”, uno spazio interdisciplinare, tra scienza, arte, cultura e società.
E’ questa la sua caratteristica nuova.
Senza dimenticare, però, di offrire alla città un punto di scambio con il “resto del mondo”, quello che comincia laggiù “alla fine della Costiera” oppure oltre il confine...
La Bora, così, dovrebbe favorire la circolazione e lo scambio delle idee.
Lei, per prima, dà un ottimo esempio di come si possono superare i confini.
Questo Museo vuole essere vivo come il suo vento. Sarebbe bello se nei giorni di Bora succedesse qualcosa all’interno dello spazio espositivo: magari, chissà, una macchina potrebbe muoversi e funzionare sfruttando l'energia eolica.
Per la sua nascita si auspica una collaBorazione tra pubblico e privato, tra istituzioni, associazioni, aziende e... cittadini di tutte le età. (Benvenuti gli sponsor!)
Più spazi di questo tipo significano più futuro a una città che offre già un circuito scientifico-culturale unico. Un motivo in più per venirci.
Il Museo prevede le seguenti sezioni:
1 - Area scientifica
Questa parte (distribuita in più sale), prevede una introduzione ai venti in generale (spostamenti delle masse d'aria, utilizzo del vento, dalle vele, ai mulini, alle wind farm; leggende, Eolo & co., ecc.) quindi un approfondimento sulla Bora in particolare (caratteristiche, percorsi, velocità, statistiche, cartoni animati divulgativi, ecc.)
2 - Area curiosità
Prevede le più diverse informazioni e i più diversi materiali sulla Bora.
Dagli articoli del Piccolo sulle raffiche più impetuose, ai testi delle canzoni tipiche e non, dalle regole da osservare per la realizzazione degli immobili (strade dove costruire, come costruire, ecc.), agli oggetti realizzati per “subirla” meno (dalle mollette per il bucato, alle corde per i pedoni), ecc.
3 - Area letteraria
Pagine aperte sulla “città di carta” dedicate agli scrittori che hanno scritto della Bora.
Un esempio per tutti è “Il mio Carso” di Scipio Slataper (Rizzoli BUR 1989)
"La Bora aguzza di schegge mi frusta e mi strappa le orecchie. Ho i capelli come aghi di ginepro, e gli occhi sanguinosi e la bocca arida si spalancano in una risata. Bella è la Bora. E' il tuo respiro, fratello gigante. Dilati rabbioso il tuo fiato nello spazio e i tronchi si squarciano dalla terra e il mare, gonfiato dalle profondità, si rovescia mostruoso contro il cielo. Scricchia e turbina la città quando tu disfreni la tua rauca anima. Fratello, con la tua grande anima io voglio scendere laggiù."
Queste e altre pagine potrebbero volare all’interno di una bacheca.
4 - Area testimonianze
Il Museo della Bora vuole essere un museo vivo dove i triestini dovrebbero poterne “parlare”. Chissà se esiste qualcosa negli archivi della Rai? Oppure sarebbe interessante intervistare chi ha vissuto qualche esperienza memorabile (ad es. nel 1954, quando la Bora soffiò a 171 km/h, ma anche altri ricordi curiosi o divertenti).
5 - Spazio esperienza
Meglio conosciuto come “sala del soffio”, questo spazio dovrebbe far vivere in prima persona l’esperienza dei réfoli di Bora. La sala, cubica, prevede la proiezione su tutte le pareti (a mo’ di trasparente cinematografico), di una parte della città. Piazza Unità, per esempio. Il visitatore sceglie la parte della città e la velocità, e quindi “si ritrova” nel mezzo di una giornata di Bora!!! Magari, potrebbe venire fotografato da una sorta di “candid camera”.
6 - Spazio giochi - La Bora-torio
Giocare sul vento, giocare con il vento e l'aria. Si prevede di approntare una serie di “macchine” speciali per giocare con il vento, magari soffiando su un plastico della città, per vedere come la Bora si incanala... I bambini potrebbero provare a disegnare il vento, potrebbero misurare la velocità di un soffio, ascoltare i rumori del vento, ecc.
7 - Area esposizioni temporanee - Spazio&vento
Sarebbe lo spazio vivo di scambio tra Trieste e le altre realtà, attraverso la presenza di artisti (ma non solo) che interpretano la Bora secondo la propria “poetica”. Dalla foto, alla scultura, dalla scrittura, al video, al cinema, questo potrebbe diventare uno spazio di interesse per tutta la città. Uno spazio dove tornare. Potrebbe nascere un “club del museo”. Gli appuntamenti e le manifestazioni non riguarderanno solo la Bora ma anche argomenti ad essa collegati: es. la proiezione del film "Io e il vento" di Joris Ivens, mostre sui mulini olandesi, incontri sulle fonti di energia, concerti, e mille altre cose diversissime tra loro, ma sempre "fresche" e ben distribuite durante l'arco dell'anno.
8 - Bookshop
Nei moderni musei, lo spazio dedicato all’autofinanziamento diventa importante. In questo caso, il bookshop ospiterebbe i libri sul vento e sulla Bora, dai più “tecnici” a quelli più “semplici”, i libri di scrittori che ne parlano, le musiche che la ricordano, e una serie di oggetti ad hoc “firmati” dal museo (es. magliette, girandole, berrettini con l’elica, ventagli, “messaggeri del vento”, ecc.)
© Associazione Museo della Bora 1999
UN MUSEO "A TEMPO".
Per il momento, l’Associazione organizzerà attività interessanti (speriamo) in città e fuori. Ogni volta sarà come se il museo esistesse realmente, giusto per il tempo dell’iniziativa, ospite di altre realtà di Trieste e fuori.
Le attività organizzate dall'Associazione vengono definite InterVenti.
InterVento 1:
l’Associazione Museo della Bora “rende omaggio” alla Sella della Bora
Domenica 17 ottobre 1999, prima uscita all’aria aperta per l’Associazione Museo della Bora, con l’escursione alla Sella della Bora, un luogo quanto mai significativo per gli estimatori del vento di ENE.
Si tratta infatti del punto della provincia di Trieste in cui la Bora raggiunge le massime velocità e dove anche le brezze di mare si fanno più sensibili.
In questo sito, dunque, l’aria in movimento è praticamente una costante.
A volte la Bora soffia con una tale veemenza che è praticamente impossibile stare in piedi. Per la cronaca, durante la passeggiata, effettuata durante una giornata di Bora, i réfoli hanno raggiunto i 90 chilometri orari sulla Sella.
Va ricordato che qui la Bora in passato ha raggiunto anche i 150 chilometri orari.
Insomma, un “battesimo” di tutto rispetto per questa neonata Associazione che si propone di creare piccole e grandi occasioni legate direttamente o indirettamente alla Bora ed al vento.
I partecipanti all’escursione sono stati accompagnati da una guida d’eccezione, il prof. Elio Polli, grande conoscitore della Val Rosandra, attento conoscitore delle trasformazioni del paesaggio, fine divulgatore, e figlio di un grande esperto della Bora quale fu il prof. Silvio Polli.
In futuro, l’Associazione intende organizzare altre escursioni alla Sella della Bora, chi fosse interessato può inviarci il suo messaggio.
Vento a parte, si tratta di un giro ricco di interessanti e curiosi momenti che consigliamo ai triestini e ai turisti.
InterVento 2:
l'Associazione dedica un sito internet alla Bora
(prossimamente qui e all'indirizzo www.netzapping.com/ts/bora)
InterVento 3:
l'Associazione organizza un concorso di girandole
(chi desiderasse il bando può richiederlo qui)
Allo studio:
- una giornata dedicata all’argomento
- una rassegna di arte eolica
- una rassegna cinematografica
- una rassegna musicale
- mostre
- e molto altro
Associazione Museo della Bora
Via dei Giustinelli, 10
34124 Trieste
Tel. 040 30 74 78
E-mail: ideeali@iol.it
Intanto, navigate un po' qui:
Festival del Vento
Repubblica del Vento
Energia eolica
Per saperne di più (e per sostenere il Museo) rinolombardi@iol.it