APPUNTI SUL SISTEMA ZONALE
Il
Sistema Zonale è stato sviluppato da
Ansel Adams, grandissimo artista della
fotografia di paesaggio, uomo sensibile e creativo, è stato anche anche un
raffinato tecnico, preciso e metodico, sempre alla ricerca del dominio della
tecnica. Egli sentiva l'esigenza di riprodurre l'intera ampiezza delle sfumature
presenti in natura e per questo elaborò un sistema chiamato Sistema Zonale, il
quale metteva in stretto rapporto l'esposizione e il successivo lavoro in camera
oscura e gli consentiva di sfruttare al meglio i materiali sensibili che
utilizzava.
Immaginare prima dello scatto come sarà la foto che ci apprestiamo a realizzare è di fondamentale importanza. Lo è perché noi dobbiamo stabilire se la copia che otterremo dovrà semplicemente tradurre la realtà nei toni del B&N oppure dovrà interpretare la realtà secondo il nostro modo di vedere.
In ogni caso si dovrà analizzare il soggetto per individuare i suoi elementi più importanti: i più SCURI ed i più LUMINOSI; Nel fare questa analisi non bisogna dare mai nulla per scontato.
La pelliccia nera di un gatto o i capelli neri di una ragazza, non sono poi così neri nella riproduzione fotografica; ci sono infatti dei valori più profondi come ad esempio un'ombra vuota.
Per ciò che riguarda le parti luminose invece, una tovaglia bianca non sarà poi così bianca se paragonata ad un riflesso emanato da una superficie metallica di una posata.
Bisogna ora immaginare come questi NERI e questi BIANCHI saranno riprodotti in stampa o come vorremmo che lo siano:
l'ombra vuota con nero profondo, il gatto ed i capelli con grigio scuro;
i riflessi metallici con il bianco del supporto della carta fotografica, mentre la tovaglia con un leggero tono di grigio, poiché comunque si deve differenziare dai riflessi.
Se però togliamo ciò che riflette, ad esempio le posate, allora la tovaglia sarà la parte più chiara e luminosa; in questo caso non volendo dare ad essa il senso della materia dovrà essere rappresentata in stampa con il bianco puro.
Si deve considerare che tutti gli
esposimetri utilizzati per la rilevazione della luce riflessa sono tarati
per ottenere sulla stampa il GRIGIO MEDIO con riflettenza pari
al 18%.
La
ZONA V il centro della
scala:
RIDUCENDO
in ripresa i dati forniti dall'esposimetro (grigio medio) avremo sulla STAMPA finale un GRIGIO più SCURO;
INCREMENTANDO
in ripresa i dati forniti dall'esposimetro (grigio medio) avremo sulla STAMPA
finale un GRIGIO più CHIARO.
VALORE
concetto
di densità del negativo
ZONA
tutto ciò che è legato alla scala della esposizione.
La TEXTURE indica la conservazione del dettaglio ripreso, la si può considerare variabile fra la ZONA III e la ZONA VIII.
LE
ZONE DEL SISTEMA
ZONA
0 - completa mancanza di dettagli. Nessuna densità sul negativo oltre
a quella rappresentata dal supporto della pellicola e dal velo dello
sviluppo. Stampa completamente nera.
ZONA
I - soglia effettiva, primo stadio al di sopra
del nero profondo della stampa. Lieve densità sul negativo, ma priva
di dettagli.
ZONA
II - tonalità profonde rappresentanti la parte più scura dell'immagine ove
alcuni dettagli sono richiesti. Densità più scura sul negativo e lievi
dettagli.
ZONA
III
- comuni materiali scuri. Basse tonalità con adeguati dettagli.
Capelli neri o
animali con pelliccia scura. Inizia la SCALA della TEXTURE.
ZONA IV - colore delle foglie scure delle pietre scure e delle ombre nei paesaggi.
Ombre
normali della pelle bianca in ritratti in piena luce, capelli castani, blue jeans nuovi.
ZONA
V - GRIGIO MEDIO con potere di RIFLESSIONE pari al 18%, erba al sole, legno
con venature. E' il tono più corretto per la maggior parte della pelle
nera o abbronzata, pietre grigie, cielo nuvoloso (così come è reso dalle
pellicole
B&N pancromatiche).
ZONA VI
-
colore della pelle bianca in luce naturale o artificiale. Pietre chiare, ombre sulla neve illuminata dal sole, cielo sereno a
nord.
ZONA
VII
- pelle chiara di colore molto tenue,
capelli biondi, neve con luce naturale molto
forte, cielo con nuvole chiare. Ultima alta luce
con dettagli.
ZONA VIII - oggetti bianchi contenenti dettagli molto tenui per i quali si voglia rendere una idea di sostanza, di spazio e di volume. alte luci sulla pelle bianca.
ZONA
IX - bianco senza dettagli prossimo al bianco
puro. Neve in piena luce. E' il VALORE più chiaro ottenibile in una
stampa fotografica.
ZONA
X - bianco puro corrispondente al supporto della carta fotografica. Alte
luci speculari o sorgenti di luce comprese nell'area
del fotogramma.
ZONE |
RITRATTO |
PAESAGGIO |
NEVE |
OGGETTI |
III |
Capelli neri Animali con pelliccia nera |
|
|
Comuni scuri |
IV |
Capelli castani Ombre sulla pelle in piena luce |
Foglie scure Ombre |
|
Blue jeans nuovi |
V |
Pelle scura o abbronzata |
Erba al sole Legno con venature |
|
Pietre grigie |
VI |
Colore della pelle in luce naturale o artificiale |
Cielo sereno a nord Dune di sabbia |
Ombre illuminate dal sole |
Pietre chiare |
VII |
Pelle chiara di colore molto tenue Capelli biondi |
Cielo con nuvole chiare |
Luce naturale molto forte |
|
Scala dei Grigi |
|
0 I II III IV V VI VII VIII IX X |
CONTRASTO
grandezza sensitometrica relativa alla
coppia PELLICOLA-RIVELATORE.
Lo
SCARTO di LUMINOSITA' - NON il CONTRASTO - relativo ad una scena in fase di ripresa può
NORMALE quando la differenza tra le OMBRE e le ALTE LUCI è uguale a 4 diaframmi;
ALTO
quando la differenza tra le OMBRE e le ALTE
LUCI è superiore a
4
diaframmi.
Si
può intervenire diminuendo il tempo di sviluppo del 25% è comunque opportuno
aumentare l'esposizione di mezzo stop dopo aver stabilito la collocazione delle OMBRE
nella
ZONA previsualizzata.
BASSO
quando la differenza tra le OMBRE e le ALTE
LUCI è inferiore a 4 diaframmi.
Si
può intervenire aumentando il tempo di sviluppo
del 25% è comunque opportuno diminuire l'esposizione di mezzo stop
dopo aver stabilito la collocazione delle OMBRE nella
ZONA previsualizzata.
LO
SVILUPPO DEL NEGATIVO
L'aumento
del tempo di sviluppo comporta un aumento
del contrasto del negativo.
La
diminuzione del tempo di sviluppo comporta una diminuzione del contrasto del negativo.
Sul
negativo le parti che rappresentano le OMBRE (chiare) e le ALTE LUCI
(scure), reagiscono
in modo diverso al trattamento di sviluppo.
Le
densità più scure del negativo (che rappresentano le alte luci del soggetto) subiscono
maggiormente l'effetto di diminuzione o di aumento del tempo di sviluppo rispetto alle parti più chiare
del negativo
(che rappresentano le ombre).
Pertanto
è necessario esporre per le OMBRE e sviluppare
per le ALTE LUCI.
La
latitudine di posa di una pellicola B&N è
2,5 in sotto-esposizione;
2,5 in sovra-esposizione.
Quanto detto è in rapporto con il GRIGIO MEDIO
ZONA V.
LA
STAMPA
Se
l'ESPOSIZIONE della stampa è corretta per le LUCI, ma le OMBRE sono troppo grigie, la carta
dovrà essere di GRADAZIONE superiore e viceversa.
Dopo
aver effettuato il PROVINO ed aver verificato
l'esatta ESPOSIZIONE e GRADAZIONE di
contrasto, eseguire una stampa senza alcuna
mascheratura per avere la STAMPA di BASE; sul
retro saranno riportati i dati relativi alla ESPOSIZIONE, tempo, diaframma e
la GRADAZIONE
di contrasto della carta.
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