Se sei arrivato qui vuol dire che quando il tuo orecchio ascolta "ciò di cui non si può pensare niente di maggiore" la tua mente lo intende anche. E se lo intende vuol dire che questo qualcosa almeno nella tua mente esiste.

Immagina ora per un momento che questo qualcosa esista anche nella realtà: non c'è niente di difficile in questo, per te è pura fantasia.

Ma questo secondo qualcosa è maggiore del primo: infatti ha tutte le caratteristiche del primo più l'attributo dell'esistenza nella realtà.

Se continuiamo a supporre - come abbiamo fatto fino ad ora - che ciò di cui niente si può pensare di maggiore esista solo nell'intelletto cadiamo in una contraddizione: ciò di cui non si può pensare niente di maggiore e ciò di cui invece si può pensare qualcosa di maggiore (la prima cosa con in più l'esistenza nella realtà) sono la stessa cosa. Perché prima hai pensato a ciò di cui niente si può pensare di maggiore e poi hai pensato a qualcosa di più grande: questo non ha senso, non lo si può ammettere.

Quindi qualcosa di cui niente si può pensare di maggiore non può esistere solo nell'intelletto.
Deve per forza esistere anche nella realtà.

Questo qualcosa di cui niente si può pensare di maggiore che con il solo uso della ragione abbiamo dimostrato esistere nella realtà è senz'altro Dio.


DIO DUNQUE ESISTE


Dio è qualcosa di cui niente si può pensare di maggiore.
Se di qualcosa preso per Dio si potesse pensare qualcosa di maggiore questo non sarebbe Dio.
Dio esiste talmente tanto che non si può neppure pensare che non esista.




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