Kosmico !

Il campionato è finito: il Kos rivive un anno memorabile 

Kosa dire di questa fantastica stagione che si è appena conclusa? Ad un primo sguardo alla classifica salta subito agli occhi il netto miglioramento rispetto allo scorso campionato: 3 vittorie, 5 pareggi, 11 punti, vittoria in coppa disciplina, un cannoniere da 10 gol e altri sei uomini a segno.

A chi va il merito di tali risultati? Proviamo a ricordare innanzitutto i meriti dei singoli, espressione di un collettivo dalle potenzialità infinite, vera forza di questa squadra.

Cassius Clay-Caso e Gatto-Ghido, i due turbo portieri dei quali è impossibile dire chi sia il titolare: uno insuperabile sulle uscite e i tiri da lontano, l'altro dotato di riflessi come non hanno neanche muri del Direzionale 70.

Vi sono poi i tre centrali della difesa: Gio, riciclato da centrocampista a libero, re dei colpi di testa; Longa, autentico tuttofare, forte come marcatore, forte in fascia e con ottima visione di gioco; Fabbri, un eroe, e questo deve bastare, uno che in campo dà tutto pur di annullare il suo uomo (possiamo forse dimenticare quando a Cognento contro la Muppet’s la panchina fu costretta a sostituirlo, mentre lui voleva stoicamente continuare nonostante l’assenza di fiato?).

E kosa dire dei guardiani delle fasce? Omar, il segugio della fascia destra, dal gioco essenziale e perfetto; Strozzi il Vichingo guerriero infaticabile e asso dei tackle, "se hai paura ti conviene cambiare fascia!"; Ciccio, galoppatore di razza con vocazioni offensive e ottima attitudine a marcare "un terzino alla Donadoni"; Lance il bomber uomo senza limiti di fiato, capace di correre per ore e ore senza un attimo di pausa; Sancio, un gladiatore che ferma l’uomo in qualunque modo, "se lo conosci lo eviti, se non lo conosci ti uccide!".

Ed ecco finalmente i due alfieri del centrocampo, artefici di tanti gol e tante battaglie: Lorenz il Duca, l’ultimo esponente di un calcio nobile, geometra degli assist e fine rifinitore "la palla non la calcia: je dà ‘na pennellata!"; ma soprattutto Cois, onnipresente, efficace, instancabile, argine e baluardo, incubo dei registi avversari, uomo di fatica e di copertura che ha firmato più di una vittoria.

Le fasce offensive sono state ottimamente presidiate da Valgi, massimo esponente a livello emiliano del calcio-orale, abilissimo nel procurarsi i rigori e a coprire il terzino; e Lele, giovane ala destra prestata all’occorrenza alla fascia sinistra, una delle più belle realtà del vivaio Kos.

Parlando dell’attacco non possiamo che cominciare con colui che è poco più di un giocatore e poco meno di in killer: spietato, potente, grintoso e agile, in una parola Zambo; autore di dieci gol: può bastare? Una curiosità: si dice che quando calcia una punizione l’arbitro non fischi bensì faccia il conto alla rovescia "tre, due uno…". E come si può tralasciare Diego il mago (nomen est omen), funambolo della sfera destinato a crescere ancora ("quel ragazzino lì è proprio forte!" ammettevano i tifoso avversari): con lui immaginazione, eleganza e tecnica sono al potere, "hai presente la palla? Adesso non c’è più!". Ma se si parla di centravanti bisogna ricordare il vero portabandiera della categoria, Pollo, un rapace dell’area di rigore, generosissimo lottatore e grintoso come pochi, un incrocio tra Cantonà e Lineker. Perseguitato dalla cattiva sorte è riuscito nonostante tutto a segnare due reti e a centrare numerosi pali in pochissime partite: una volta guarito pienamente sarà difficile marcarlo.

Jurgen è un altro di quegli attaccanti dal sapore antico: lunghe leve, forte di testa, tocco fine (memorabile il gol con la Carrozzeria Pignatti), è come se la mamma di Hatley e il papà di Klinsmann si fossero sposati. Ed eccoci a Biccio, il Ronaldo della bassa padana, piedi vellutati e grande fantasia: da tenere sott’occhio. Infine, ma non per importanza, Ciro, velocissimo e agile come una gazzella "quando lo vedi è già troppo tardi".

Occorre poi ricordare quei giocatori che sebbene con poche presenze, tuttavia hanno contribuito a questa fantastica annata: Pippo, Fabio, Zeta. Grazie, vi aspettiamo in campo.

Se poi dovessimo ricordare i momenti più belli di questa stupenda annata non potremmo fare a meno di pensare alla prima vittoria, al pareggio con la capolista Deco Mas dopo averne presi nove all’andata, alla vittoria schiacciante contro la Carr. Pignatti, alla tripletta di Zambo contro il New Castel, al gol di Pollo nel giorno del suo compleanno, al pareggio in undici contro l’Invicta e a Fabbri in tribuna che si sbafa il bombolone comprato dalla ragazza mentre la squadra sputa sangue contro la Pignatti (vincendo).

E se anche ci sono stati alcuni momenti di tensione, episodi spiacevoli e persecuzioni arbitrali, si può tuttavia dire che l’annata è stata estremamente positiva e divertente, all’insegna del divertimento e dell’amicizia. Sappiamo che ci mancheranno le occhiaie delle otto di Mirko, la maglietta del Milan con scritto "Valgi", la competizione sulle tauroscarpe, gli occhiali di Zambo, il thè, lo spogliatoio del prete di Tabina, le basette di Pollo, le calze americane di Pino, le espresioni colorite di Biccio, ma il bello è pensare che tra pochi mesi tutto riprenderà.

Un ringraziamento finale al presidente dott. Camillo Valgimigli, all’ottima dirigenza che tanto ha saputo fare e tanto farà ancora, Valgimigli, Cantaroni, Rossi, e al fedelissimo tifo rappresentato dal sempre presente capo hooligans Zanna.

Ed in ultimo un doveroso e sincero riconoscimento al grandissimo Luppo, fondatore e presidente onorario, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile.

Vi aspettiamo il prossimo campionato!

  Giovanni Ferrari

 

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