Sezione UMTS
Sistemi mobili di TLC di terza generazione
Breve guida al sistema GSM
In questi anni si sta assistendo alla
diffusione di massa della mobile communication, ovvero servizi che rendono
possibile il mantenimento della connessione, tra due utenti in una rete di
telecomunicazione, anche in una situazione di mobilità degli utenti (uno o
entrambi).
In ambito militare, e nei servizi pubblici specie marittimo, la comunicazione
tra e con mezzi in movimento è sempre stata una esigenza fondamentale. Nel 1921
vennero condotti degli esperimenti dal Dipartimento di Polizia di Detroit negli
Stati Uniti con sistemi che consentivano la comunicazione unidirezionale della
centrale con gli autoveicoli in dotazione.
Possiamo far coincidere la nascita delle comunicazioni mobili con l'invenzione
della modulazione di frequenza FM (frequency modulation) avvenuta nel 1935 da E.
H. Armstrong. La modulazione FM varia proporzionalmente al segnale analogico da
trasmettere (segnale modulante), la frequenza di un segnale ausiliario
sinusoidale (portante), producendo il segnale modulato effettivamente trasmesso
sul mezzo trasmissivo (segnale modulato.
Durante la II guerra mondiale si ebbe un notevole sviluppo dei sistemi FM e fu
subito evidente che non vi sarebbe stato in futuro la disponibilità di un
numero tale di canali radio da poter soddisfare la richiesta dei vari settori:
militare, polizia, vigili del fuoco, servizi di trasporto pubblici e privati
(taxi) etc. Questi servizi non erano però direttamente connessi alla rete
telefonica fissa.
Alla fine degli anni '40 vennero introdotti i primi sistemi di telefonia mobile
che, utilizzando un singolo trasmettitore FM, consentivano di coprire una certa
area (tipicamente una città), consentendo a una stretta cerchia di persone di
effettuare chiamate telefoniche da una automobile durante spostamenti
all'interno dell'area stessa. Nella stazione radio la commutazione delle
chiamate avveniva manualmente. Naturalmente però si impiegavano i canali radio
FM che richiedevano una banda di 120KHz per trasmettere un segnale telefonico
che ha una banda base di 4KHz. Perciò si avevano pochi canali radio
sovraccaricati. Si cercò allora di ridurre la larghezza di banda del canale.
Negli anni '60 la banda del canale si ridusse a 60KHz e negli anni '70 si arrivò
a 25KHz.
Nei primi sistemi radiomobili ogni terminale di utente operava a una frequenza
fissa, perciò si avevano un certo numero di trasmettitori indipendenti (ognuno
avente in carico un certo numero di utenti cioè di frequenze). In un secondo
tempo si introdussero sistemi di tipo trunked: tutti i canali sono a
disposizione di tutti gli utenti, all'occorrenza viene selezionato un canale
libero. Inizialmente la selezione del canale avveniva manualmente, poi fu
automatizzata.
La svolta si ebbe con
l'introduzione dei sitemi cellulari. L'idea base fu concepita negli anni '40,
sperimentata negli anni '60, introdotta in sistemi commerciali negli anni '80.
I sistemi non cellulari, effettuano trasmissioni di tipo broadcast (come radio e
TV): utilizzando trasmettitori di potenza elevata per coprire una vasta area. Se
il numero di utenti non è riddottissimo si ha cosí un enorme fabbisogno di
frequenze radio, tale da impedirne l'effettiva realizzazione. I
sistemi cellulari che realizzano le reti radiomobili, applicano la tecnica del
riutilizzo delle frequenze: una frequenza, canale, viene utilizzata piú volte
in, luoghi diversi sufficientemente lontani tra loro.
Si suddivide il territorio, l'area di servizio, in sottoaree, di dimensioni
limitate, denominate celle . Ogni cella è servita da una stazione radio
base che trasmette su un certo set di canali radio, diversi da quelli utilizzati
nelle celle adiacenti, per evitare interferenze. Ciascuna cella opera però con
potenza ridotta e ciò consente di riutilizzare le frequenze in celle non
adiacenti. Generalmente vengono utilizzate forme regolari di celle per coprire
un'area di servizio. Teoricamente si possono immaginare di forma esagonale,
anche se in realtà la loro forma risulta poi irregolare a causa della non
omogenea propagazione del segnale radio, dovuta principalmente alla presenza di
ostacoli. Se durante gli spostamenti l'utente passa da una cella ad un'altra, è
necessario che il terminale mobile si sintonizzi su una nuova frequenza ,
tipicamente quella ricevuta meglio tra le frequenze della nuova cella. Ciò è
indispensabile durante una conversazione per evitare la caduta della
comunicazione; la procedura con la quale si effettua il cambio di frequenza nel
passare da una cella all'altra viene detta handover.
Nei sistemi cellulari, aumentando il numero delle celle che coprono una certa
area e perciò riducendo la loro dimensione, aumenta la capacià del sistema cioè
il numero di utenti gestiti ma, diminuisce la distanza di riuso delle frequenze
(cioè la distanza tra due celle che usano lo stesso canale) ed aumenta perciò
l'interferenza tra canali che utilizzano la stessa frequenza (interferenza
cocanale) ed aumenta il numero di handover che il sistema deve
effettuare durante una conversazione. Perciò la dimensione delle celle non può
scendere al di sotto di certi valori e si ripresenta il problema del limitato
numero di frequenze disponibili.
I primi sistemi cellulari introdotti (primi anni '80) sono di tipo analogico, utilizzano la modulazione FM e presentano le seguenti limitazioni:
ad ogni utente che effettua una richiesta di connessione viene assegnata una frequenza, che rimane impegnata per tutta la durata della conversazione non potendo cosí essere utilizzata da altri terminali, SCPC Single Channel Per Carrier
la capacità, numero di utenti, è limitata e dal numero delle frequenze disponibili e dal limite imposto alle dimensioni delle celle dalla interferenza cocanale,
non si possono applicare direttamente algoritmi di crittografia se non utilizzando apparati ad hoc scrambler molto costosi,
la sicurezza dell'accesso alla rete si basa solo sul riconoscimento di un numero di serie che identifica il terminale mobile, non è impossibile clonare il terminale,
non sono adatti a trasmissioni dati.
Il primo sistema introdotto, detto AMPS Advanced Mobile Phone Standard, fu sviluppato negli USA e introdotto nel mercato nel 1979 a Chigago. La soluzione nord europea fu il sistema NMT Nordic Mobile Telephone, avviato per la prima volta in Svezia nel 1981 e subito dopo in Norvegia, Danimarca e Finlandia. Successivamente è stato sviluppato, nel Regno Unito, lo standard TACS Total Access Communications System, una versione modificata del sistema AMPS. La prima rete TACS ha iniziato la sua attività commerciale nel 1985 nel Regno Unito. Le specifiche iniziali, che assegnavano al sistema 1000 canali centrati nella banda 890-960 MHz, sono state evolute successivamente nello standard ETACS Extended TACS, che assegna 1320 canali nella banda 872-950 MHz.
Nei primi anni '80 vi
fu una rapida crescita dei sistemi cellulari analogici in Europa. Ogni paese
sviluppò però il proprio sistema, incompatibile con ogni altro sia in termini
di software che di hardware. Il terminale mobile era limitato ad operare entro i
confini nazionali.
La definizione di uno standard paneuropeo avrebbe consentito di operare in
regime di concorrenza, per effetto della standardizzazione delle interfacce e
delle funzioni che consente ai gestori di utilizzare impianti forniti da diversi
costruttori. Si sarebbe potuto: aprire un vasto mercato in grado di permettere
significative economie di scala nella produzione di terminali e apparati con
conseguente diminuzione dei loro costi, e creare un servizio internazionale
privo di confini.
Nel 1982 la Conférence Européenne des Postes et des Télélecommunications
CEPT creò, su proposta, un gruppo di studio Groupe Speciál Mobile (GSM)
con lo scopo di studiare e sviluppare un sistema radiomobile cellulare
paneuropeo comune a tutti i paesi dell'Europa occidentale.
Il sistema proposto doveva rispettare dei precisi criteri:
Tre anni, dal 1982 al 1985 furono dedicati alla scelta tra la tecnica analogica e quella numerica. La decisione finale fu quella di adottare la seconda. Si scelse perciò una tecnologia digitale non ancora testata, in netta antitesi con la tecnologia dei già sperimentati sistemi cellulari analogici come AMPS e TACS. A favore della tecnologia digitale, la rapida evoluzione tecnologica dei settori dell'elaborazione numerica dei segnali e l'integrazione dei componenti elettronici per effetto della disponibilità dei circuiti integrati VLSI. Un sistema cellulare basato su sistema numerico offre numerosi vantaggi:
consente di utilizzare una frequenza per servire piú utenti, tramite l'utilizzo di tecniche TDM (Time Division Multiplexing),
ha una capacità maggiore sia per quanto sopra detto, sia perchè i sistemi digitali sono meno sensibili a rumore ed interferenze e quindi consentono di ridurre le dimensioni delle celle, aumentando il numero di utenti che possono essere serviti contemporaneamente,
consente alto grado di riservatezza, in quanto le informazioni trasmesse sulla tratta radio possono essere cifrate direttamente dall'apparato utente,
consente elevato grado di sicurezza: l'identità dell'apparato che chiede l'accesso alla rete può essere controllata tramite l'applicazione di un opportuno algoritmo e di una chiave di autenticazione segreta,
consente di effettuare trasmissioni dati (il segnale vocale stesso viene digitalizzato e poi trasmesso).
Vi era inoltre
la prospettiva di garantire la compatibilità fra la rete ISDN e la rete di
supporto al sistema radiomobile. Un accordo tra i paesi aderenti portò alla
decisione di riservare per questo sistema due bande di frequenza:
Nel 1989, la responsabilità del progetto GSM venne trasferita alla European
Telecommunication Standards Institute, specificatamente a un Comitato
Tecnico di ETSI. In quella sede venne ridefinito l'acronimo GSM come Global
System for Mobile Communications. Il Comitato Tecnico ha elaborato
normative, standard e specifiche tecniche descritte in dodici serie di
raccomandazioni. La prima parte delle specifiche venne pubblicata nel 1990 (PHASE
1).
Dopo la fase iniziale terminata nel 1991, in cui si è provveduto alla
definizione delle specifiche relative ai servizi base essenziali e ad alcuni
servizi supplementari, si è passati ad una seconda fase conclusasi nel 1993 (PHASE
2) durante la quale si sono integrati servizi base e supplementari. Le quasi
6000 pagine delle raccomandazioni ETSI lasciano spazio a flessibilità e
innovazioni competitive da parte dei produttori, ma forniscono una sufficiente
standardizzazione per garantire l'effettivo internetworking tra le componenti
del sistema. Il servizio venne commercializzato per la
prima volta verso la metà del 1991, e nel 1993 esistevano già 36 reti GSM in
22 paesi. Sebbene GSM sia stato standardizzato in Europa, non è uno standard
europeo: il sistema GSM (incluso DCS 1800 e PCS1900) è stato progressivamente
adottato in oltre 80 paesi sparsi in tutto il mondo.
Il sistema telefonico tradizionale
non è capace di soddisfare un gruppo importante di utenti:le persone in
viaggio. Di conseguenza assistiamo alla corsa a costruire un sistema per le
comunicazioni che usi onde radio invece di fibre e fili. Ora andremo ad
analizzare il sistema radiomobile cellulare GSM molto diffuso adesso.
Per meglio inquadrare il sistema GSM si propone una breve cronistoria delle
radiocomunicazioni in Italia.
La nascita del radiomobile pubblico è avvenuta nel 1979 con il sistema
analogico di prima generazione: l'RTMI (Radio Telefono Mobile Integrato) a 160
Mhz.
L'RTMI presentava notevoli limitazioni quali:
Il concetto di cella, intesa come
area geografica elementare entro la quale sussiste la possibilità d'impiego del
terminale radiomobile è generalmente nota. Per l'utente di telefonia mobile è
anche scontato che la comunicazione prosegua senza interruzioni durante gli
spostamenti da una cella all'altra.
Nel 1982 il CEPT (Conferenza Europea delle Poste e delle Telecomunicazioni)
istituì il gruppo di lavoro GSM. Tale gruppo, aveva il compito di definire una
tecnologia unitaria a livello europeo, in pratica definire un sistema
radiomobile numerico pan-europeo in grado di consentire con lo stesso terminale
un servizio omogeneo in tutti i paesi dell'Europa occidentale. Nel 1985 la
necessità di soddisfare una domanda crescente ed i problemi legati all'RTMI,
portarono all'introduzione di un sistema analogico di seconda generazione detto
RTMS (Radio Telefono Mobile di Seconda generazione) operante entro la banda a
450 Mhz. Nel 1987 intanto intorno al GSM, aderivano 13 paesi europei per
coordinare l'introduzione del GSM nelle realtà nazionali e l'acronimo GSM
assume l'attuale significato: Global System for Mobile communication. Nel 1990,
però, poiché la domanda per accedere al servizio radiomobile cellulare
assumeva proporzioni notevoli, veniva attivato un nuovo servizio radiomobile,
con lo scopo di interporsi fra il sistema analogico di seconda generazione RTMS
ed il futuro sistema GSM, basato sullo standard analogico TACS su una banda a
900 Mhz.
Ad un sistema radiomobile sono richiesti alcuni requisiti fondamentali:
Per raggiungere tali obiettivi, però, progettando una rete radiomobile è necessario superare alcuni limiti:
Per capacità di un sistema radiomobile s'intende, il numero massimo d'utenti che si può servire con un certo grado di servizio. Gli elementi principali che definiscono la capacità sono:
Nei sistemi radiomobili uno degli obiettivi principali è l'ottimizzazione delle risorse fisiche in modo da servire un numero elevato d'utenti in un'area altrettanto elevata. L'ottimizzazione della risorsa fisica, cioè dei canali a radiofrequenza, si ottiene tramite le tecniche ad accesso multiplo (multiplazione) e le strategie di copertura cellulare.
L'utilizzo di una risorsa fisica,
caratterizzata da una certa banda di frequenza, può essere ottimizzato
adottando queste tecniche, che permettono l'accesso contemporaneo alla risorsa
fisica da parte di più utenti. Tali tecniche si basano o sulla suddivisione
delle frequenze a disposizione entro la banda, o sulla suddivisione temporale
della risorsa, o su entrambe.
La prima tecnica nota come FDMA consiste nel suddividere la banda in tante
frequenze portanti, ognuna delle quali corrisponde ad un canale fisico. La
tecnica a suddivisione di tempo, definita TDMA, consiste nel dedicare
ciclicamente ad ognuno degli utenti la risorsa fisica per un certo periodo di
tempo, il cui valore dipende dalle caratteristiche del segnale da trasmettere e
corrisponde ad un canale fisico. Ogni intervallo è definito con il termine di
"time slot". Se si suppone che il ciclo di ripetizione è d'otto time
slot, un utente "n" accede alla risorsa fisica ogni otto time slot. E'
evidente che le due tecniche, FDMA e TDMA, possono essere utilizzate
congiuntamente. In tal caso il numero di canali fisici risultante è dato dal
prodotto delle frequenze portanti per il numero di time slot definiti.
Al fine di massimizzare l'efficienza d'un sistema radiomobile, occorre che la stessa risorsa fisica (frequenza) sia utilizzata contemporaneamente da un numero d'utenti sempre maggiore. Un risultato del genere si può ottenere riutilizzando la stessa frequenza più volte, per servire aree differenti distanti tra loro e per rendere trascurabile l'interferenza cocanale. In fase di progettazione è necessario ottimizzare i seguenti fattori:
Questa tecnica consiste nel suddividere l'area dove si vuole offrire il servizio in un certo numero di zone dette "CELLE", ognuna delle quali è servita da una propria stazione radio. Una cella è caratterizzata da alcune grandezze:
Ogni cella ha a disposizione un
proprio gruppo di frequenze che possono essere "riusate" in altre
celle opportunamente distanziate. L'attenuazione dei segnali radio è
proporzionale alla distanza elevata e ad un coefficiente di propagazione. Di
conseguenza le interferenze dovute al riuso possono essere limitate. Se si ha a
disposizione una banda di frequenza limitata, è possibile servire un maggior
numero d'utenti riducendo le dimensioni delle celle. A questo punto, tenendo
presente che due celle aventi frequenze uguali non possono essere confinanti, è
necessario distribuire le risorse messe a disposizione dal sistema in modo
opportuno tra un certo numero di celle.
Si definisce CLUSTER un insieme di celle completo che utilizzano tutte le
frequenze a disposizione del sistema senza riuso. La dimensione M di un cluster
è determinata da un processo d'ottimizzazione dell'efficienza spaziale. Quando
si studiano le tecniche di copertura cellulare per comodità si fa riferimento a
celle poligonali regolari uguali che coprono con continuità tutta l'area di
servizio. Le forme delle celle possono essere dei triangoli equilateri, dei
quadrati, dei rombi o degli esagoni. Se si vuole minimizzare il numero di
stazioni radio e l'effetto dei segnali interferenti ottenendo un maggior riuso
delle frequenze, la cella può mantenere ancora la struttura esagonale in cui la
copertura è ottenuta utilizzando antenne direttive poste al centro
dell'esagono.
Le due entità funzionali di una rete
GSM possono essere suddivise in due gruppi, uno avente funzioni di copertura e
l'altro, funzioni di commutazione e di controllo.
Nel primo gruppo vi sono:
Al secondo gruppo appartengono:
Le interfacce definite dal GSM sono
l'A e l'Um.
Nella prima si ha la suddivisione delle funzioni associate al networking ed alla
commutazione e quelle associate agli aspetti radio. L'interfaccia Um è fra
mobile e stazione radio base (BSS) ed è definita tramite un'architettura a
livelli.
È il dispositivo mobile ed è costituito da due parti:
Con l'ME senza SIM si possono effettuare solo chiamate d'emergenza. GSM può instradare o tariffare le chiamate solo in base all'identità dell'abbonato.
3.3.1.1
Mobile Equipment
È l'unica parte della rete GSM che vede l'utente e n'esistono tre tipi
principali:
Poiché questi tre apparecchi hanno caratteristiche distinte e la rete ne deve essere informata tramite un identificativo detto "classmark" che viene trasmesso con il messaggio iniziale dall'MS. Il classmark contiene il valore che indica la potenza massima trasmettibile, quello che indica il tipo d'algoritmo di cifratura implementato nella stazione mobile ed altri valori, che indicano le bande di frequenza sulle quali la stazione mobile trasmette e riceve e se la stazione mobile è in grado di ricevere degli "short-message".
3.3.1.2
Subscriver Identity Module (SIM)
La SIM è una "smart card" che è inserita nel Mobile Equipment e
contiene informazioni sull'abbonato. La SIM card contiene molte informazioni:
Il BSS rappresenta la base dell'apparecchiatura d'un sito di cella; esso fornisce il canale tra l'MS e l'MSC, figura 1. Il BSS comunica con la stazione mobile sull'interfaccia aerea e con l'MSC tramite canali PCM a 2 Mbps. Il BSS è composto da tre elementi hardware:
3.3.2.1
Base Transceiver Station (BTS)
Il BTS fornisce la connessione con l'MS tramite l'interfaccia aerea, ma
possiede anche una certa quantità di funzioni di controllo che riducono la
quantità di traffico tra BTS e BSC e che sono:
3.3.2.2
Base Site Controller (BSC)
Le funzioni del BSC sono le seguenti:
3.3.2.3
Transcoder (XC)
Il transcoder è utilizzato per convertire voce o dati in uscita dall'MSC
nella forma definita dalle specifiche GSM per la loro trasmissione
sull'interfaccia aerea, cioè tra BSS e MS. In particolare i canali PCM a 64
Kbps provenienti dall'MSC e che occuperebbero una banda radio eccessiva vengono
convertiti in maniera che la quantità d'informazione richiesta per trasmettere
la voce scenda a 13 Kbps.
L'NSS espleta, nel suo insieme, le
funzioni di commutazione delle chiamate della rete GSM. Esso contiene i database
necessari alla gestione dei dati, degli abbonati e della mobilità. Una delle
sue funzioni principali è la gestione delle comunicazioni tra una rete GSM ed
un'altra rete GSM ed altri tipi di reti di comunicazioni.
Di seguito descriveremo i suoi componenti.
3.3.3.1
Mobile Switching Center (MSC)
L'MSC è il dispositivo della rete GSM preposto alla commutazione delle
chiamate. Esso, però è in grado di svolgere molte altre funzioni legate al
controllo ed alla sicurezza richiesti al sistema GSM. Quando un MSC fornisce
l'interfaccia tra il BSS ed un'altra rete, viene definito Gateway MSC.
Di seguito sono descritte le funzioni dell'MSC:
3.3.3.2
Home Location Register (HLR)
L'HLR è il database contenente tutte le informazioni che riguardano un
abbonato. In esso sono contenuti diversi numeri d'identificazione e parametri
d'autenticazione. Queste informazioni sono inserite nel database dall'operatore
di rete quando si aggiunge un nuovo abbonato al sistema e consistono in:
In una rete GSM possono esserci più d'un HLR a cui possono accedere gli MSC ed i VLR presenti nella rete.
3.3.3.3
Visitor Location Register (VLR)
Il VLR è un database (uno per ogni MSC) che contiene una copia di quasi
tutte le informazioni presenti nell'HLR, però relative solo agli abbonati
attivi nell'area gestita dal corrispondente MSC e solo temporaneamente. Il VLR
contiene, però altri dati:
3.3.3.4
Equipment Identity Register (EIR)
L'EIR contiene un database utilizzato per convalidare l'IMEI e quindi
riguarda l'apparecchiatura fisica della stazione mobile e non l'abbonato che lo
usa. L'accesso all'EIR viene effettuato dagli MSC, anche da quelli situati in
altre reti.
3.3.3.5
Autentication Center (AUC)
È il centro d'una rete GSM preposto all'esecuzione della procedura
d'autenticazione. L'AUC è associato all'HLR al quale richiede informazioni
riguardanti l'abbonato da autenticare. Il processo d'autenticazione si effettua
ogni volta che un abbonato tenta per la prima volta d'accedere al sistema.
L'OMC fornisce un punto centrale dal
quale controllare e monitorare le altre entità della rete.
L'OMC supporta le seguenti funzioni:
Si occupa di gestione del traffico della rete geografica, monitorizzando la rete per gli allarmi, come nel caso di nodi guasti o sovraccarichi. Inoltre monitorizza lo stato dei controlli automatici applicati ai componenti della rete e visualizza lo stato della rete per gli operatori NMC. Lo staff NMC è così a conoscenza dello stato di tutta la rete ed è in grado di dare direttive allo staff OMC. Esso inoltre, si occupa di mettere a fuoco la segnalazione e le dorsali di tratta tra i nodi per prevenire condizioni di sovraccarico
Questa parte è dedicata all'interfaccia esistente tra BTS e la stazione mobile (MS). Tale interfaccia, detta Um, di tipo numerico opera nella banda dei 900 Mhz ed utilizza la tecnologia TDMA.
Per il GSM è stata definita una banda di frequenza di lavoro di 25 Mhz:
Definito il valore d'una portante "uplink" la portante "downlink" deve essere posizionata a 45 Mhz di "distanza". Tra due canali radio adiacenti (sia uplink che downlink) ci devono essere 200 Khz di separazione. Di conseguenza il numero di canali radio che si possono ottenere utilizzando la tecnica FDMA sono 124 (in entrambe le direzioni).
La "connessione" tra MS e BTS è composta da due portanti, una per ognuno dei versi di trasmissione. Per ogni portante, utilizzando la tecnica TDMA si ottengono otto time slot che costituiscono la frame TDMA. Ognuno di questi time slot è considerato come canale fisico tra MS e BTS. Poiché le portanti (i canali radio) sono 124, in totale, i canali fisici a disposizione risultano essere 124*8=992. Ogni time slot ha una durata pari a 0,577 ms e una capacità pari a 156,25 bit.
Tra BTS e MS si deve essere in grado di trasferire molti tipi d'informazioni, per esempio durante una chiamata si deve essere in grado di trasferire la reale informazione vocale, ma anche quella di segnalazione. Di conseguenza è necessario l'uso di diversi canali logici in funzione dei tipi differenti d'informazione. Durante una chiamata, una stazione mobile è posizionata su un unico time slot ed i vari canali logici devono essere distribuiti su questo time slot. Si utilizza il canale logico TCH per la voce ed il canale logico SACCH per la segnalazione. I canali logici, figura 3, sono suddivisi in due gruppi principali:
I canali di traffico (TCH).
BROADCAST CONTROL CHANNEL (BCCH);
DEDICATED CONTROL CHANNEL (DCCH);
3.4.4.1
Broadcast Control Channel (BCCH)
Il canale BCCH è trasmesso dalla BTS sul time slot 0 della portante di
valore più basso all'interno della cella. Questa portante nota come BCCH viene
monitorata periodicamente dalla stazione mobile quando questi è acceso, ma non
impegnato in una chiamata.
Il BCCH comprende: il BCCH, l'SCH e l'FCCH.
3.4.4.1.1
Broadcast Control Channel
Trasporta informazioni relative alla cella:
Il BCCH è trasmesso sempre a potenza costante e l'intensità del segnale viene misurata da tutte le stazioni mobili.
3.4.4.1.2
Frequency Correction Channel (FCCH)
Contiene l'informazione per la regolazione della frequenza del canale:
quando la MS riceve l'FCCH corregge la frequenza della sua base temporale
interna ed è quindi possibile rilevare l'SCH.
3.4.4.1.3
Syncronization Channel (SCH)
L'SCH trasporta l'informazione necessaria alla stazione mobile per
sincronizzarsi con la struttura della trama TDMA e conoscere la temporizzazione
de singolo time slot. Esso permette all'MS di sincronizzarsi con il flusso
informativo trasmesso dalla BTS. Inoltre trasporta informazioni quali:
Una stazione mobile, oltre a quella della cella d'appartenenza, monitorizza l'informazione del BCCH delle celle circostanti. Di conseguenza può risincronizzarsi quando entra in una nuova cella.
3.4.4.2
Common Control Channels (CCCH)
Il CCCH è responsabile del trasferimento dell'informazione di controllo tra
tutte le stazioni mobili ed il BTS. Il CCCH comprende i canali logici PCH, AGCH,
RACH e CBCH, che sono posizionati nel time slot 0 della prima portante della
cella.
3.4.4.2.1
Paging Channel (PCH)
É il canale logico utilizzato dalla BTS quando vuole contattare una
stazione mobile (quando si ha una chiamata). La stazione mobile cercata ascolta
e raccoglie il segnale e quindi risponde sul canale RACH.
3.4.4.2.2
Access Grant Channel (AGCH)
Questo canale è utilizzato per fornire una risorsa dedicata alla stazione
mobile (per esempio un canale di segnalazione).
3.4.4.2.3
Random Access Channel (RACH)
É utilizzato dalla stazione mobile per richiedere al BTS l'accesso al
sistema. L'RACH viene utilizzato per rispondere ad una chiamata (page) o per
effettuare una chiamata.
3.4.4.2.4
Cell Broadcast Channel (CBCH)
É utilizzato dalla BTS per trasmettere messaggi che devono essere
diffusi a tutte le stazioni mobili.
3.4.4.3
Dedicated Control Channels (DCCH)
Questi canali sono utilizzati ed assegnati per una singola connessione tra
MS e rete, per scopi di misura, call-setup ed handover. Essi comprendono i
canali logici SDCCH e ACCH.
3.4.4.3.1
Stand Alone Dedicated Control Channel (SDCCH)
Questo canale supporta il trasferimento d'informazioni da e verso la
stazione mobile durante la procedura di call-setup, prima che sia dimensionato
un canale di traffico. É usato anche per aggiornare la posizione della MS.
3.4.4.3.2
Associated Control Channel (ACCH)
Gli ACCH sono canali logici associabili o con un SDCCH o con un TCH e
sono usati per il trasporto d'informazioni associate con il processo che si sta
svolgendo su tali canali. Essi comprendono i canali SACCH e FACCH.
3.4.4.3.2.1
Slow Associated Control Channel (SACCH)
É sempre associato con un TCH o un SDCCH ed è utilizzato per
mantenere, durante una chiamata, una connessione di qualità adeguata. Trasporta
l'RSSI relativo alla potenza ed i rapporti sulla qualità del canale MS alla BTS
(direzione uplink).
3.4.4.3.2.2
Fast Associated Control Channel (FACCH)
É associato ad un TCH o un SDCCH; esso, però "ruba" capacità
al TCH per inserire la propria informazione ed è utilizzato per le procedure
d'autenticazione e di handover.
I canali logici appena menzionati sono inseriti in un time slot o canale fisico e raggruppati in ciò che viene definito "combinazioni di canali". Le principali combinazioni sono:
COMBINAZIONE DI CANALE |
TIME SLOT |
TRAFFIC | QUALSIASI TIME SLOT |
BROADCAST | 0,2,4,6 della frequenza più bassa di cella |
DEDICATED | QUALSIASI TIME SLOT |
COMBINED | SOLO 0 |
|
|
Tali combinazioni di canali logici quando sono trasmesse sull'interfaccia aerea lo fanno su un time slot selezionato. Le associazioni tra le combinazioni di canali ed i time slot sono specificate nella seguente tabella.
Come si è visto, canali logici diversi possono condividere un time slot. I singoli canali sono sequenziati ed il sequenziamento avviene tramite l'uso di strutture dette "MULTIFRAME" ed ogni combinazione di canali ha una configurazione di multiframe diversa.
Questa multiframe ha una struttura di 51 frame (ripetuta continuamente) ed è utilizzata per i canali logici di controllo BCCH e CCCH. Collocate sul time slot 0 della frame TDMA relativo alla portante di valore più basso all'interno d'una cella, è necessario distinguere la direzione di trasmissione: downlink o uplink.
3.4.7.1
Nella Direzione Downlink (BTS -> MS)
Questa multiframe, figura 4, trasmessa nella direzione downlink, contiene
tipi di canali logici diversi affinchè la BTS dia a tutte le MS, informazioni
per la taratura della frequenza (FCCH), la sincronizzazione (SCH), le
informazioni sulla cella (BCCH), per il paging (PCH) e per il posizionamento
d'un canale di segnalazione (AGCH). Considerando tale multiframe, il primo
periodo di TS0 trasmesso è utilizzato dall'FCCH, mentre il secondo dall'SCH.
FCH e SCCH sono ripetuti più volte nella multiframe, mentre i BCCH sono solo in
quattro time slot. I restanti time slot sono utilizzati dai CCCH (PCH/AGCH). Il
BTS deve trasmettere sempre questa multiframe, per permettere alle stazioni
mobili presenti in una cella e in quelle adiacenti di misurare la potenza del
segnale proveniente dal BTS stesso.
3.4.7.2
Nella direzione uplink (BTS <- MS)
Questa multiframe, figura 5, contiene unicamente un tipo di canale logico:
il RACH.
Quindi il RACH può usare tutti i TS0 in tale direzione.
Questa multiframe, figura 6, è costituita da 26 frame ed è utilizzata per trasmettere la combinazione dei canali di traffico (TCH, SACCH, FACCH). I primi dodici time slot della multiframe devono essere usati dai canali logici TCH, il tredicesimo dal SACCH e quindi altri dodici nuovamente dal canale TCH. Su tale multiframe è possibile trovare anche il canale logico FACCH. TCH, SACCH e FACCH sono tutti e tre canali logici bidirezionali e la multiframe di 26 frame TDMA viene utilizzata in entrambe le direzioni. Si fa notare, però, che le frame TDMA nelle due direzioni sono spostate di tre time slot. La stazione mobile, perciò, non deve trasmettere e ricevere nello stesso momento, ma lavora in tre fasi: ricezione, misurazione, trasmissione e così via. Si possono ora fare alcune considerazioni su alcune temporizzazioni che caratterizzano tale struttura della multiframe di canali di traffico. Ogni time slot occupa in un intervallo di tempo di 0,577 ms una durata corrispondente a 156,25 bit e quindi su ogni portante, per supportare otto canali fisici, la velocità di trasmissione è di 156,25/0557=270 Kbps.
Il "burst" è il quanto di trasmissione GSM. La sua trasmissione avviene durante una finestra temporale avente durata pari a 156,25 bit cioè 0,577 ms. Esistono diversi tipi di burst impiegati sull'interfaccia aerea ed ognuno di essi deve essere opportunamente temporizzato in modo da poter essere ricevuto entro il time slot della frame TDMA. Il burst è la sequenza di bit trasmessi da BTS e MS, mentre il time slot è il periodo discreto di tempo reale entro cui deve arrivare il burst stesso affinchè sia correttamente decodificato dal ricevitore.
3.5.1 NORMAL
BURST
Il normal burst, figura 7, trasporta i canali di traffico e tutti i tipi di
canali di controllo.
Il formato di tale burst comprende un certo numero di campi:
3.5.2
FREQUENCY CORRECTION BURST
Questo burst, figura 8, è utilizzato dal canale logico FCCH per la
sincronizzazione di frequenza della stazione mobile con quella della BTS. È
composto da un pattern di "fixed bit" di 142 bit e corrisponde ad una
portante non modulata. Inoltre ci sono i "tail bit" ed il "guard
period".
Tale burst, figura 9, è utilizzato per sincronizzare la temporizzazione delle stazioni mobili con quella del BTS ed è usato per trasportare il canale logico SCH. Esso comprende i seguenti campi:
È il burst, figura 10, utilizzato dalla MS quando contatta per la prima volta o accede alla BTS ed è utilizzato dal canale logico RACCH. Tale burst ha un guard period esteso proprio perché, se l'MS è distante dal BTS, c'è il rischio che l'informazione risulti sovrapposta al time slot successivo (non conosce il ritardo di propagazione del burst). Tutto questo è prevenuto utilizzando un burst più corto di 83 bit ed appunto un guard period pari a 68,25 bit quando c'è il primo contatto. In seguito l'MS riceve dalla BTS informazione circa quanto più in anticipo debba trasmettere i suoi burst per permettergli di arrivare al momento giusto. Questo burst contiene 41 bit di training sequence, 36 bit di coded information e 8 e 3 tail bit rispettivamente all'inizio ed alla fine.
3.5.5 DUMMY BURST
Questo burst, figura 11, utilizzato quando non ci sono informazioni da
trasportare nei time slot utilizzati dal BCCH.
Affinchè stazione mobile e stazione base conoscano in quale momento particolare il time slot utilizzato contenga certe informazioni, si devono impiegare alcune forme di sincronizzazione.
La caduta di livello è definita con il termine "dip". Il fenomeno della variazione dell'intensità del segnale, dovuta alla propagazione multipercorso, è noto come "Rayleigh Fading".
3.7.1
METODI DI PROTEZIONE DALL'ERRORE
La trasmissione dell'informazione sul canale radio, può essere soggetta ad
errori dovuti a disturbi o perdite presenti nell'ambiente in cui si propagano i
segnali. Di conseguenza si presenta la necessità di
utilizzare delle tecniche atte a rendere meno probabile il verificarsi degli
errori.
3.7.2
CODIFICA DEL CANALE
La codifica vocale per la trasmissione radio GSM deve assicurare la
riduzione al minimo del numero di bit necessari nell'unità di tempo per
trasmettere l'informazione, al fine di ridurre la banda radio utilizzata. La
compressione del flusso informativo è assicurata da un codificatore di sorgente
RPE-LPT, che fa uso di tecniche che si basano sul principio che l'apparato
vocale può essere modellato con un opportuno filtro elettrico. La codifica di
canale deve garantire un'adeguata protezione contro gli errori che si verificano
nella tratta radio per problemi d'attenuazione, distorsione ed interferenza del
segnale trasmesso. L'informazione legata alla voce da trasmettere è raggruppata
in frame di 260 bit corrispondenti a 20 ms di parlata. Tali bit, prima di essere
trasmessi sono raggruppati in tre classi di sensibilità all'errore, in funzione
della loro importanza.
Dopo la codifica di canale per i bit della classe a e b, più i bit di parità ed aggregati, vi è un ulteriore codifica (di convoluzione) che porta i bit da 189 a 378. Questi 378 bit, più i 78 di classe 2a formano una nuova frame di 456 bit che corrispondono sempre ai 20 ms di voce.
3.7.3
INTERLEAVING
Interleaving significa cambiare la sequenza dei bit d'un determinato blocco,
affinchè siano separati nel tempo. Lo scopo dell'interleaving è assicurare che
solo pochi dati d'ogni blocco siano contenuti nei burst. Questo significa che
quando un burst non è ricevuto correttamente, la perdita non affligge
complessivamente la qualità della trasmissione. L'interleaving è molto
importante perché incrementa notevolmente la robustezza dell'interfaccia aerea
GSM, permettendole di resistere maggiormente al rumore ed alle interferenze e
mantenendo le qualità del servizio offerto all'abbonato. L'interleaving avviene
in due passi. Il primo passo è che i blocchi di 456 bit relativi a 20 ms di
voce sono suddivisi in 8 blocchi di 57 bit ognuno distribuendo i bit in ogni
nuovo blocco. Il secondo passo consiste nel distribuire i blocchi ottenuti nei
burst e quindi in time slot consecutivi. Gli otto blocchi di 57 bit sono
distribuiti su otto burst consecutivi ed il risultato è che i 456 bit sono ora
sufficientemente distribuiti e separati nel tempo per minimizzare gli effetti
dei disturbi.
3.7.4
EQUALIZZAZIONE
Uno dei problemi che affliggono la trasmissione sull'interfaccia aerea è la
distorsione provocata dalla "dispersione multipercorso". Il
ricevitore, quando giunge un burst, non può quantizzare quanto sia questa
distorsione e per aiutarlo è stata inserita nel burst una sequenza di bit,
detta sequenza di training nota sia a chi trasmette sia a chi riceve. Quando
viene ricevuto un burst il ricevitore, utilizzando un equalizzatore detto di
viterbi, costruisce il modello di canale confrontando la sequenza di training
ricevuta con quella corretta che già conosce. Questo processo è utilizzato per
ricostruire la sequenza di bit d'informazione più probabile.
3.7.5 TIME
ADVANCE
Per evitare alla stazione mobile di trasmettere e ricevere
contemporaneamente, le specifiche GSM indicano d'utilizzare tre time slot di
compensazione tra la temporizzazione del BTS e dell'MS. La sincronizzazione
usando la tecnica TDMA è però un punto critico poiché i burst devono essere
trasmessi esattamente entro i time slot assegnati. Tale criticità è ancora più
evidente quando si considera la distanza tra stazione mobile e BTS. A causa del
tempo di propagazione, più è lontana la stazione mobile e maggiore è il tempo
necessario a coprire la distanza tra i due. Il problema è risolto dal BTS che
invia alla stazione mobile un'istruzione, perché anticipi la sua
temporizzazione, cioè che trasmetta prima di quando previsto, in modo da
compensare il ritardo di propagazione, figura 12. Quest'anticipazione, time
advance, viene trasmessa all'MS due volte al secondo sul canale logico SACCH.
Il valore del time advance non può superare un valore pari a 63 bit, in pratica 233 ms.
3.7.6
FREQUENCY HOPPING
Questo metodo è utilizzato per ridurre gli effetti del "rayleigh
fading". Descrivendo il "rayleigh fading" si nota che la distanza
tra due dip è di circa mezza lunghezza d'onda e questo implica la dipendenza
della frequenza di un pattern di dip: dip in posizioni diverse hanno frequenze
diverse. Nel GSM, se questo metodo viene utilizzato, avviene un salto di
frequenza ogni volta che il BTS o l'MS trasmettono un burst (cioè ogni time
slot). Il salto di frequenza deve seguire una sequenza predeterminata poiché
trasmettitore e ricevitore devono saltare in sincronismo. Se il salto di
frequenza è effettuato con una velocità opportuna, rispetto alla variazione
dei fenomeni di propagazione, si può assicurare un buon valore del segnale
ricevuto
Una delle caratteristiche salienti del sistema GSM, è quella di permettere l'uso del terminale radiomobile anche nell'ambito di reti GSM in altri paesi. La scelta della rete che fornisce il servizio è fatta una volta per tutte al momento della sottoscrizione del contratto. Nel momento in cui è stata introdotta la mobilità si è pensato che il servizio può essere fornito, ad un certo cliente, da reti differenti, in funzione di dove questi si trovi. Se i diversi operatori cooperano tra loro, possono utilizzare tale opportunità per offrire ai loro abbonati un'area di copertura più vasta. Questo è ciò che viene definito roaming e affinchè esso risultasse possibile, è stato necessario definire un'interfaccia d'accesso comune qual è l'interfaccia aerea GSM.
4.2.1
LA STAZIONE MOBILE RICEVE UNA CHIAMATA
Un abbonato (A) della rete telefonica (PSTN) compone il numero MSISDN, di un
abbonato (B) della rete GSM. Tale chiamata è instradata verso il GMSC della
rete GSM. Il GMSC contattato, richiede all'HLR informazioni relative alla
posizione dell'abbonato corrispondente all'MSISDN ricevuto. L'HLR conosce qual
è il VLR da cui dipende l'MS cercata e quindi ne richiede informazioni sulla
posizione. Il VLR invia all'HLR un messaggio di risposta che contiene l'MSRN che
è utile al GMSC per l'instradamento verso l'MSC da cui dipende l'abbonato
mobile. Tale MSC richiede al proprio VLR informazioni per l'attivazione della
chiamata. Il VLR fornisce all'MSC il LAI, perché sia possibile il paging
dell'utente mobile. Servendosi del LAI, l'MSC apprende quali sono i BSS
coinvolti ed invia loro istruzioni per la ricerca della stazione mobile con il
messaggio "PAGING REQUEST". A questo punto inizia la ricerca dell'MS,
in tutte le celle che appartengono alla Location Area indicata da LAI. La
stazione mobile è in ascolto dei canali logici BCCH e CCCH (PCH, AGCH)
trasmessi dalla BTS e quindi comprende di essere ricercata attraverso il PCH.
L'MS risponde con la richiesta di un canale di controllo dedicato, "CHANNEL
REQUEST" tramite il RACH. Tale canale (SDCCH) è assegnato ed è usato per
tutto il resto dell'attivazione della chiamata. La stazione mobile invia sul
canale SDCCH un "PAGING RESPONSE" verso il BSS che a sua volta lo
inoltra verso il VLR tramite l'MSC. Il VLR manda un "COMPLETE CALL"
all'MSC che lo rilancia tramite il BSS verso la stazione mobile. L'MS invia all'MSC
un "CALL CONFIRMATION" che indica la sua disponibilità a ricevere la
chiamata. L'MSC trasmette un messaggio al GMSC che lo rilancia verso la PSTN, in
modo che l'abbonato telefonico può udire il tono di chiamata. L'MSC assegna un
canale di traffico al BSS che a sua volta n'assegna uno (TCH) all'MS. Adesso
squilla la stazione mobile e, quando l'abbonato B risponde, invia
"CONNECT" all'MSC che lo riconosce ed invia "ANSWER" al GMSC
e alla PSTN. Infine GMSC e MSC interconnettono un canale di traffico GSM ed un
circuito PSTN ed i due abbonati possono colloquiare.
4.2.2
LA STAZIONE MOBILE EFFETTUA UNA CHIAMATA
Un abbonato GSM vuole chiamare un abbonato della rete telefonica. La
stazione mobile trasmette al BTS un "CHANNEL REQUEST" per la richiesta
d'un canale di controllo dedicato (SDCCH) tramite il canale logico RACH e gli
viene assegnato tramite l'AGCH. Di conseguenza il BSS invia un messaggio
"REQUEST FOR SERVICE" all'MSC che contatta a sua volta il proprio VLR
per avere informazioni sull'abbonato. L'MS manda all'MSC un messaggio di SETUP
con informazioni sulla chiamata: tipo di chiamata, numero del destinatario, ecc.
L'MSC l'invia a sua volta al VLR. In risposta al "SETUP" il VLR
trasmette "COMPLETE CALL" all'MSC che ne avvisa la stazione mobile con
"CALL PROCEEDING". L'MSC assegna un canale di traffico al BSS che
assegna a sua volta un TCH all'MS. L'MSC contatta la PSTN e quando questa
risponde con "ADDRESS COMPLETE MESSAGE" si fa sentire all'abbonato
mobile il tono che indica che il destinatario è stato contattato. Quando il
destinatario risponde e giunge dalla PSTN il messaggio "ANSWER" l'MSC
connette il canale di traffico GSM al circuito PSTN completando così la
connessione tra i due abbonati che possono iniziare la loro conversazione.
4.2.3.
PROCEDURE D'HANDOVER
Questa procedura è quella che permette ad una chiamata in corso di essere
trasferita da una cella ad un'altra cella, da un canale fisico ad un altro
canale fisico. In ambito GSM le funzioni di handover sono espletate dal BSC che
è il dispositivo che contiene le informazioni sulla qualità delle connessioni
con le stazioni mobili. La stazione mobile misura l'intensità di segnale
relativo al canale dove si svolge la chiamata (TCH) misura anche quella dei
canali BCCH delle BTS appartenenti alle celle adiacenti, figura 13, e valuta la
qualità della connessione con un opportuna stima di tasso d'errore. I valori di
tutte queste misurazioni sono convogliate nella MS ed inviate continuamente
verso la BTS per la loro valutazione sul SACCH. Il ricevitore della stazione
radio base demodulando il segnale radio valuta il livello del radiomobile e la
qualità ricevuta. Tale ricevitore effettua una stima della distanza del
radiomobile mediante la valutazione del timing advance, relativo ai tempi di
sincronizzazione tra MS e BTS.
Nel BSC, tutte le misure sono elaborate e confrontate con le diverse soglie di handover assegnate dal progetto dei dati di cella a ciascuna portante radio. Qualora questo confronto determini una necessità di handover, la scelta della nuova cella è effettuata in base a particolari algoritmi di decisione che tengono conto non solo dei livelli di potenza radio, misurati dal radiomobile, delle celle adiacenti, ma anche di altri parametri di sistema come la potenza irradiata dall'MS, la tipologia delle celle, ecc. L'output di questo processo è una lista delle celle candidate, organizzata a partire dalla migliore.
In funzione della disponibilità d'un canale di traffico libero, il BSC/MSC effettua una prenotazione dello stesso e trasmette al radiomobile l'ordine di commutazione attraverso un canale di segnalazione logico.
4.2.4
HANDOVER TRA DUE CELLE SOTTO LO STESSO BSC (figura 14)
Le misurazioni eseguite dall'MS e dal BTS sono analizzate dal BSC che con
tali informazioni è in grado di decidere quando è necessario effettuare l'handover.
Quando esso è necessario, a causa della bassa intensità del segnale, il BSC
invia un messaggio "HANDOVER COMMAND" che contiene informazioni circa
il nuovo canale da utilizzare. L'MS cambia canale ed invia il messaggio "HANDOVER
COMPLETED".
4.2.5
HANDOVER TRA DUE BSC SOTTO LO STESSO MSC (figura 15)
Il BSC, nel momento in cui si rende necessario l'handover, avvisa l'MSC
tramite il messaggio "HANDOVER REQUIRED". L'MSC, a sua volta, invia il
messaggio "HANDOVER REQUEST" contenente il TMSI verso il nuovo BSC.
Questo BSC riconosce la richiesta dell'MSC e predispone l'assegnazione di un
canale TCH che dovrà essere usato dalla stazione mobile.
L'MSC, tramite il BSC origine, invia un ordine "HANDOVER COMMAND" alla stazione mobile perché acquisisca il nuovo canale.
4.2.6
HANDOVER TRA DUE BSC SOTTO MSC DIFFERENTI (figura 16)
Come nei casi precedenti, l'MS invia continuamente i valori relativi alle
misurazioni e ad un certo punto il BSCA (quello che sta gestendo attualmente la
chiamata e dipendente dall'MSCA) verifica la necessità di un handover verso una
cella dipendente dal BSCB dipendente dall'MSCB. Tale BSCA invia un "HANDOVER
REQUIRED" all'MSCA indicando che la cella di destinazione appartiene ad un
altro MSC. Di conseguenza MSCA invia una richiesta di handover all'MSCB. Per
attivare la connessione tra i due MSC è necessario un numero di instradamento,
che l'MSCB richiede al suo VLR. L'MSCB istruisce il BSCB per preparare l'handover
ed il BSCB risponde con "HANDOVER REQUEST ACK" ed assegnando un canale
di traffico. L'MSCB invia all'MSCA le informazioni relative all'HANDOVER NUMBER
ed il canale di traffico assegnato. Noto l'handover number, l'MSCA può chiamare
l'MSCB ed attivarne la connessione. L'MS viene quindi istruita perché cambi
canale.
5.1
PROCEDURA D'AUTENTICAZIONE
La procedura d'autenticazione ha luogo la prima volta che un abbonato tenta
di effettuare una chiamata. L'AUC invia alla stazione mobile un numero casuale (RAND).
Tale numero casuale viene manipolato utilizzando l'algoritmo di autenticazione
presente nella SIM card e la KI memorizzata nella SIM card. Come risultato
dell'elaborazione si ottiene lo SRES che viene trasmesso all'AUC e l'Encryption
Key (Kc) che viene memorizzata nella SIM e viene utilizzata per crittografare i
dati che vengono trasmessi sull'interfaccia aerea. Anche l'AUC esegue questo
calcolo utilizzando lo stesso algoritmo: il RAND ed i dati memorizzati presenti
nell'HLR. Quando l'AUC riceve lo SRES dalla stazione mobile lo compara con
quello che ha calcolato. Se i due risultati coincidono viene data all'abbonato
l'autorizzazione ad utilizzare la rete
5.2
CRITTOGRAFIA DEI DATI
Il GSM ha adottato alcune
procedure che rendono praticamente impossibile ad un ascoltatore esterno di
controllare la comunicazione e di catturare i dati. Infatti, quando si tratta di
trasferire dati sia su un DCCH o un TCH, questi vengono crittografati. La
procedura di crittografia utilizza la Encryption Key calcolata precedentemente
dalla SIM card e dall'AUC.
5.3
LA STAZIONE MOBILE VIENE SPENTA E POI RIACCESA
Se l'abbonato decide di spegnere la stazione mobile, questa, trasmette un
messaggio di "DETACH" (SPEGNIMENTO) alla rete. Questa procedura viene
effettuata perché, se qualcuno tentasse di chiamare la stazione mobile, la rete
sia a conoscenza che non è il caso di tentare un paging alla stazione base,
riducendo così il carico sui canali di chiamata. L'MS trasmette un messaggio
"DETACH INDICATION" all'MSC, che a sua volta invia un "DETACH
IMSI" al VLR che memorizza tale condizione. Quando la stazione mobile viene
riaccesa, figura 17, essa confronta il LAI memorizzato con il LAI ricevuto. All'MSC
viene trasmesso un messaggio "LOCATION UPDATE REQUEST" come nel caso
d'aggiornamento. L'MSC ne informa il VLR tramite un messaggio "ATTACH IMSI"
ed il VLR registra che la stazione mobile è nuovamente attiva. Se la stazione
mobile si fosse spostata di location area sarebbe stata necessaria la procedura
d'aggiornamento della posizione.
5.4
AGGIORNAMENTO DELLA POSIZIONE
Una stazione mobile viene accesa per la prima volta, dopo che è stato steso
il contratto ed i dati dell'abbonato scritti nell'HLR. La stazione mobile inizia
automaticamente la ricerca ed il riconoscimento della portante d'intensità
maggiore tramite i canali di controllo che devono essere presenti in ogni cella
e che inviano continuamente informazioni sulla cella e sulla location area
d'appartenenza. L'informazione ricevuta dal canale di controllo contenente il
LAI, è comparata con un valore memorizzato nella SIM card, che però è ancora
vuota e quindi ne deve informare la rete circa la propria posizione. L'MS invia
all'MSC il messaggio "LOCATION UPDATE REQUEST", che contiene sia
informazione circa l'identità della stazione mobile, l'IMSI, sia quella della
sua posizione, il LAI. L'MSC invia quindi il messaggio "UPDATE LOCATION
AREA" al VLR che analizzandolo scopre che la stazione mobile non è stata
ancora registrata. Il VLR di conseguenza registra la stazione mobile ed invia
all'HLR il messaggio "UPDATE LOCATION" contenente il suo IMSI. Infine
il VLR invia un messaggio "UPDATE ACK" all'MSC che lo rilancia all'MS.
Il significato dell'aggiornamento della posizione a questo punto, è che l'HLR
ha memorizzato l'informazione relativa al VLR sotto cui si trova la stazione
mobile e che tale VLR memorizza l'informazione sulla location area in cui si
trova la stazione mobile.
5.5
AGGIORNAMENTO DELLA LOCATION AREA
Una stazione mobile durante il passaggio da una cella ad un'altra, può
anche cambiare location area. Poiché l'MS è sempre in ascolto del canale di
controllo trasmesso dalla BSS, viene continuamente aggiornata sulla sua
posizione e di conseguenza, se durante un handover verifica che è cambiata
anche la location area, ne deve informare la rete. Lo fa,
come visto precedentemente, inviando un "UPDATE LOCATION REQUEST" all'MSC
con il nuovo identificativo di location area LAI. La nuova
location area può essere controllata da un altro MSC con un altro VLR: in
questo caso l'unica differenza è rappresentata dal fatto che l'HLR invia un
messaggio "CANCEL LOCATION" al vecchio VLR, perché rimuova i dati
sulla stazione mobile stessa che ha cambiato location area.
7.2
SERVIZI D'ABBONATO
Il sistema numerico offre una vasta gamma di servizi d'abbonato opzionali.
In oltre cento paesi di tutti i
continenti almeno un operatore ha già adottato lo standard GSM per la propria
rete cellulare. Il successo legato all'adozione del GSM, è stato determinato
dall'inadeguatezza degli standard analogici nel supportare un progetto
internazionale, che coniugasse le economie di scala e le esigenze di elevata
capacità d'utenza. Il GSM ha risolto, per il momento, entrambi gli obiettivi.
Nel prossimo futuro, per incrementare maggiormente la capacità, sarà
utilizzata la banda dei 1800 Mhz. Il sistema DCS 1800, che opera in tale banda,
differisce dal GSM anche per l'uso di terminali dual band. L'esigenza innovativa
di maggior rilievo per il settore radiomobile potrà essere individuata nella
capacità di offrire servizi indispensabili per le applicazioni multimediali.
Tali necessità non saranno infatti completamente sostenibili neanche dal
servizio GSM di fase 2 denominato HSCSD che consentirà, attraverso
l'aggregazione dei time slot, la trasmissione dati fino a velocità dell'ordine
di 64 kbit/s. Pertanto dovranno essere considerate soluzioni alternative. Tra
queste, possiamo citare la tecnologia DECT che già consente velocità di
trasmissione dati di 256 kbit/s e l'utilizzo di tecniche di trasmissione dati a
pacchetto del tipo GPRS.
Tutte queste considerazioni c'inducono a credere che in futuro non assisteremo
ad un brusco cambiamento verso sistemi di nuova generazione, ma ad un passaggio
evolutivo graduale, con disponibilità di sempre nuovi servizi, fino al
raggiungimento della comunicazione personale.
8.1
I servizi forniti dal sistema GSM
Fin dall'inizio si volle che il sistema GSM fosse compatibile con il sistema
ISDN, sia in termini di servizi offerti che di segnali di controllo adottati.
Purtroppo le limitazioni delle trasmissioni radio, sia di banda che di costi,
non hanno permesso di raggiungere la velocità di un canale ISDN-B di 64Kbps.
Usando le definizioni ITU-T (International Telecommunication Union), i
servizi di telecomunicazioni possono essere divisi in: servizi portanti,
teleservizi e servizi suplementari.
Il teleservizio fondamentale supportato dal sistema GSM è la comunicazione
telefonica. La voce viene codificata in forma digitale e trasmessa attraverso la
rete GSM come un flusso di bits. Vi è poi il teleservizio relativo alle
chiamate di emergenza (cioè dei numeri di emergenza) che viene considerato un
servizio distinto, in quanto l'operatore può consentire ai terminali anche
privi di SIM di effettuare chiamate di emergenza.
Gli utenti GSM possono ricevere e trasmettere dati, a velocità fini a 9600 bps,
con utenti di reti telefoniche fisse (Plain Old Telephone Service, POTS),
reti ISDN, reti pubbliche a commutazione di pacchetto, a commutazione di
circuito basate su diversi metodi di accesso e protocolli, come X.25 e X.32.
essendo GSM una rete digitale, non è richiesto un modem tra l'utente e la rete
GSM. È possibile inviare e ricevere fax, come descritto nella raccomandazione
T.30 di ITU-T, utilizzando un appropriato adattatore fax.
Una funzionalità particolare di GSM , non offerta dalla vecchie reti
analogiche, è il servizio Short Message Service SMS. SMS è un servizio
bidirezionale che consente di trasmettere e ricevere brevi messaggi (fino a 160
bytes) alfanumerici. I messaggi vengono gestiti dalla rete secondo una strategia
store-and-forward. Il servizio SMS può essere usato in modalità punto-punto
per mandare una messaggio ad un altro utente GSM, o in modalità cell-broadcast
per mandare messaggi di aggiornamento sul traffico e notizie.
Già nelle specifiche della PHASE 1 sono poi previsti servizi supplementari
quali: il trasferimento di chiamata (Call Forwarding), il blocco delle
chiamate entranti o uscenti (Call Barring). Altri servizi supplementari
previsti dalla PHASE 2 non ancora tutti disponibili sono: l'identificazione del
chiamante (Call Line Identity) e tutte le eventuali applicazioni
possibili, l'avviso di chiamata (Call Waiting). conversazione multiparty,
creazione di gruppi chiusi di utenti, informazioni sui costi del servizio ed
altri ancora.
Documento prelevato dal sito www.improntadigitale.net
su autorizzazione del Webmaster Diego++ EJ
Autore del documento: Ivo
Spazzadeschi
Aggiornamento: 1 dicembre 2000