NON UCCIDERE: Un discepolo del Buddha non deve uccidere, incoraggiare gli altri a farlo, uccidere usando espedienti, lodare uccisioni, rallegrarsi di esserne testimone o uccidere con pratiche magiche. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma in cui vi sia intenzione di uccidere alcun essere. (1)
Come discepolo di Buddha, dovrebbe sviluppare la mente di compassione ed il sentimento filiale, trovando sempre abili mezzi per soccorrere e proteggere tutti gli esseri.
Se invece non sa frenarsi e con piacere gratuito uccide egli commette una grave offesa.
NON RUBARE: Un discepolo di Buddha non deve rubare, incoraggiare altri a farlo, rubare usando espedienti o con pratiche magiche. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma per il furto. Ciò vale per oggetti appartenenti anche a ladri, delinquenti nonché spiriti, fantasmi, sia pur piccoli come un ago o un filo d'erba.
Come discepolo di Buddha dovrebbe avere la mente di compassione ed il sentimento filiale, aiutando sempre le persone a produrre azioni meritorie e virtù, ed ottenere felicità.
Se invece ruba i beni altrui egli commette una grave offesa.
NON AVERE PRATICHE SESSUALI SCORRETTE: Un discepolo di Buddha non deve indulgere in atti licenziosi, incoraggiare altri a farlo con alcun tipo di essere sia esso umano, animale, divinità o spirito. Non deve creare cause, condizioni , metodi, karma per tali atti.
Come discepolo di Buddha dovrebbe avare la mente filiale, soccorrere tutti gli esseri ed istruirli al Dharma della purezza.
Se invece privo di compassione, incoraggia altri in tali pratiche licenziose, o egli stesso è coinvolto in pratiche promiscue con animali, parenti stretti ecc., egli commette una grave offesa.
NON MENTIRE E DIRE FALSA PAROLA. Un discepolo di Buddha non deve dire false parole, incoraggiare altri a farlo, mentire con espedienti. Non deve farsi coinvolgere in cause, condizioni, metodi, karma di menzogna, dicendo di aver visto ciò che non ha visto e viceversa, o mentire implicitamente con comportamenti e gesti.
Come discepolo di Buddha, dovrebbe mantenere giusta visione e vera parola, conducendo tutti gli altri a fare altrettanto.
Se invece causa falsa parola, visioni sbagliate, cattivo karma in altri, egli commette una grave offesa.
NON COMMERCIARE BEVANDE ALCOLICHE E INTOSSICANTI. Un discepolo di Buddha non deve commerciare bevande alcoliche o incoraggiare altri a farlo, non deve creare cause condizioni, metodi, karma per la vendita di qualsiasi sostanza intossicante, perché gl'intossicanti sono causa e condizione di tutti i tipi di offesa.
Come discepolo di Buddha, dovrebbe aiutare tutti gli esseri senzienti ad acquistare chiara saggezza.
Se invece procura loro disordinati modi di pensare, egli commette una grave offesa. (2)
NON DIFFONDERE GLI ERRORI DEL SANGHA. Un discepolo di Buddha non deve diffondere gli errori del Sangha dei Bodhisattva (monaci, monache, laici, laiche) o incoraggiare altri a farlo. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma per discutere delle colpe del Sangha.
Come discepolo di Buddha, se sente persone malvagie, non buddhisti o seguaci del piccolo veicolo parlare di pratiche contrarie al Dharma o contrarie ai precetti all'interno della comunità buddhista, dovrebbe, con mente compassionevole guidarli a sviluppare una giusta fede nel mahayana.
Se invece discute delle colpe e degli errori che accadono nel Sangha egli commette una grave offesa.
NON LODARE SE STESSI E DISPREZZARE GLI ALTRI. Un discepolo di Buddha non deve fare le lodi di se stesso e parlare male degli altri, o incoraggiare a fare ciò. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma per tale comportamento.
Come discepolo di Buddha dovrebbe servire tutti gli esseri viventi sopportando anche eventuali insulti e offese accettando di venire sfavorito per favorire gli altri.
Se invece si vanta delle proprie virtù e misconosce il buono negli altri causando diffamazione, egli commette una grave offesa. (3)
NON ESSERE AVARI E NON INGIURIARE. Un discepolo di Buddha non deve essere avaro o incoraggiare altri ad esserlo. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma di avarizia.
Come discepolo di Buddha, tutte le volte che una persona indigente viene a chiedergli aiuto, dovrebbe dargli qualsiasi cosa di cui abbia bisogno.
Se invece con stizza e sdegno si rifiuta di aiutarlo anche solo con uno spicciolo, un ago, un filo d'erba o col pronunciare una frase, un verso o dare un minuscolo granello del Dharma e per di più lo rimprovera e lo umilia, egli commette una grave offesa.
NON AVERE IRA O RISENTIMENTO. Un discepolo di Buddha non deve avere ira o incoraggiare altri a nutrirla. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma di ira.
Come discepolo di Buddha dovrebbe essere compassionevole e filiale aiutando tutti gli esseri senzienti a sviluppare buone radici di pace.
Se invece ingiuria o umilia gli esseri senzienti o le divinità o gli spiriti con aspre parole, persino colpendoli con calci o pugni o attaccandoli con mazze e coltelli, mantenendo rancore anche quando riceve confessione con parole sincere di pentimento, egli commette una grave offesa.
NON DIFFAMARE I TRE GIOIELLI. Un discepolo di Buddha non deve parlare male dei Tre Gioielli o incoraggiare altri a farlo. Non deve creare cause, condizioni, metodi, karma di calunnia.
Se un discepolo di Buddha ascolta anche una sola parola ingiuriosa rivolta al Buddha, proveniente da un non buddhista o da un essere malvagio, sperimenta un dolore simile a quello prodotto da trecento lance che gli trafiggono il cuore. Come, perciò, potrebbe diffamare egli stesso i Tre Gioielli?
Se quindi un discepolo di Buddha manca di fede e di sentimento filiale e partecipa, assieme a persone malvagie o che hanno opinioni aberranti, nel diffamare i Tre Gioielli, egli commette una grave offesa. (4).
N O T E
"Non deve creare cause….. in cui vi sia intenzione di uccidere alcuna creatura". La mente è il fattore chiave in tutti i precetti del Bodhisattva. Realizzare la "Vera Natura" o "Vera Mente" momento per momento è la pratica del Bodhisattva. Nel buddhismo, il karma sorge da tre fattori: pensiero, parola e azione. Tutto il karma, buono o cattivo, è più forte quando questi tre convergono. In generale, la maggior parte dei precetti si focalizza nel disciplinare il corpo e la parola. I precetti di Bodhisattva, invece, enfatizzano la mente; sono considerati i precetti della "Mente Fondamentale" riconoscendola come la fonte di ogni nostra azione.
Nel quinto precetto dei laici si parla solo dell'astenersi dall'usare intossicanti; riguarda la salvaguardia di se stessi. Nel quinto precetto di Bodhisattva è sottolineato il fare commercio di sostanze inebrianti e intossicanti e inebrianti. Questo perché lo spirito autentico e la caratteristica fondamentale della azione dei Bodhisattva è quella di agire con compassione non arrecando danno agli esseri e aiutandoli a mantenere ed a sviluppare una mente chiara di saggezza.
Parlare male degli altri e lodare se stessi è comune alla maggior parte delle persone. Se non si loda se stessi comunque si sente parlar male degli altri. Molto più raro è ascoltare qualcuno parlare dei propri difetti e bene degli altri. Se le persone volgessero la luce della consapevolezza al loro interno e non fossero rivolte con mente dispersiva alla critica esterna, si creerebbe, a partire ognuno dalla propria dimensione, una realtà di pace estesa a nuclei familiari, società, stati, mondi….Questa pratica è di fondamentale importanza per il Bodhisattva che dovrebbe sempre riconoscere i propri difetti che altrimenti, con il passare del tempo, possono ingigantirsi fino al punto da non essere più correggibili, impedendogli, in tal modo, di aiutare altri a liberarsene.
Non si deve diffamare alcun aspetto del Dharma, ad esempio: disprezzando come inadeguati gli insegnamenti del piccolo veicolo. Così come non sono da condannare persino la rottura dei precetti nei maestri che, malgrado ciò, possono tuttavia essere autentici insegnanti del Dharma. Un discepolo di Buddha, avendo mente calma e libera dal discriminare, dovrebbe saper individuare il giusto insegnamento e non fissarsi sulla persona.
2° Sezione: offese lievi (lahukapatti)
I 48 PRECETTI MINORI
Non mancare di portare rispetto ai maestri, ai monaci e a coloro che hanno preso i precetti da più tempo. Si dovrebbe sempre mantenere la mente di filialità e compassione,
Non consumare bevande alcoliche, né incoraggiare altri a farlo.
Non mangiare la carne di qualsiasi essere senziente. Chi mangia carne non fa germogliare la radice della grande compassione e recide il seme della grande buddhità presente in lui stesso e negli altri esseri causando paura negli animali. (Non si dovrebbero neanche indossare indumenti di pelle o seta).
Non mangiare i cinque tipi di piante pungenti: aglio, cipolla scalogno, porro, erba cipollina (questi, se mangiati cotti, aumentano il desiderio sessuale, se crudi l'ira).
Non mancare di insegnare pentimento a colui che è visto violare i precetti. (I cinque precetti, gli otto precetti, i dieci precetti, le sette gravi offese).
Non mancare di ospitare, fare offerte e chiedere insegnamenti al Maestro di Dharma venuto per una visita, da molto lontano.
Non mancare di ascoltare le spiegazioni dei Sutra dei commenti e degli insegnamenti morali, là dove si trova un Maestro di Dharma. (1)
Non parlar male, essere in opposizione all'insegnamento mahayana o seguire insegnamenti non buddhisti.
Non trascurare chi sta male. Si dovrebbe a lui provvedere come si facessero offerte al Buddha. (2)
Non tenere o usare trappole per nuocere o distruggere la vita. Né mai vendicarsi della morte di qualcuno, persino di quella dei propri genitori. (3)
Non agire come un emissario della nazione dove tale impegno può causare guerre con il massacro di vite. (Agire, se possibile, per la pace).
Non far commercio di schiavi/e, animali domestici, oggetti funebri. (4)
Non calunniare la gente virtuosa (monaci, monache, saggi, maestri, ecc.).
Non accendere fuochi distruttivi per pulire foreste, specie nei periodi in cui vi è più vita e vegetazione.
Non dare insegnamenti parziali o devianti. Insegnare a tutti la via del Bodhisattva per realizzare la natura di Buddha.
Non dare insegnamenti senza prima aver studiato e ben compreso il profondo significato dei Sutra. Non insegnare per profitto personale.
Non rendersi amici dei potenti per esigere viveri, danaro o prestigio.
Non ingannare gli altri e se stessi pretendendo d'insegnare come un maestro senza un'adeguata comprensione del Dharma e mancando di osservare i precetti.
Non parlare maliziosamente e con doppiezza creando discordia e disarmonia tra le persone virtuose.
Non mancare di coltivare la mente compassionevole per soccorrere tutti gli esseri senzienti in pericolo di morte liberandoli dalle loro sofferenze, come ad esempio gli animali dalla macellazione. Si dovrebbe riflettere che durante infiniti eoni, tutti gli esseri senzienti sono stati nostro padre e nostra madre. Se un Bodhisattva vede un animale che sta per essere macellato, dovrebbe cercare il modo di salvarlo, per esempio comprandolo o altrimenti recitargli il nome del Buddha.
Non rispondere all'odio con l'odio né cercare vendetta nemmeno se il padre, la madre o i propri cari vengono uccisi. Togliere la vita ad un altro essere per vendicarsi è contrario alla filialità; siamo tutti interrelati attraverso eoni di rinascite. Non bisogna nemmeno mantenere in schiavitù alcun essere o abusare del suo servizio creando cattivo karma con il corpo, la mente e la parola.
Un Bodhisattva novello non deve essere arrogante fidando nelle sue qualità interiori ed esteriori e rifiutarsi di ricevere istruzioni sul Dharma da un maestro di condizioni più umili. Non dovrebbe giudicare il maestro di Dharma in base alla logica corrente mondana.
Non inorgoglirsi della propria conoscenza del Dharma, ne rifiutare di dare risposte a chi le richiede, ne farlo mal volentieri e con arroganza. I precetti del Bodhisattva vengono dati da un maestro di Dharma che, a sua volta li ha ricevuti in trasmissione. Tuttavia se nel raggio di circa 600 km non ci sono maestri di Dharma, eccezionalmente, dopo almeno sei giorni di pratiche di pentimento e di purificazione, ci si può conferire da soli i precetti. Ciò deve avvenire di fronte alle immagini del Buddha e dei Bodhisattva soltanto dopo aver ricevuto, come auspicio, una visione a testimoniarne la sincerità.
Non trascurare di studiare e praticare gl'insegnamenti mahayana dedicandosi a quelli non mahayana.
Un abate , un maestro di Dharma, un maestro dei precetti, un maestro di meditazione o un responsabile per gli ospiti, dovrebbe amministrare bene le risorse di cui dispone, presupposti di armonia del Sangha. (Ad es: offerte ricevute per un'immagine del Buddha non devono essere utilizzate per stampare i Sutra).
Non si deve mancare di trattare allo stesso modo dei residenti i monaci in visita al tempio, offrendo loro sistemazione e vitto adeguati al loro grado di anzianità monastica o di virtù. Li si dovrebbe, altresì, invitare alle cerimonie in cui vi sono donazioni.
Non accettare per se stessi le offerte dei laici che invece appartengono al Sangha dei monaci e delle monache; né accettare offerte o inviti discriminatori. Prendere per se stessi ciò che è stato offerto è come rubare quello che appartiene agli otto campi dei meriti: Buddha, saggi, maestri di Dharma, maestri dei precetti, monaci e monache, madri, padri, malati.
Nel fare offerte i donatori non dovrebbero discriminare tra monaci e monache. Ciò è contrario e contraddice lo spirito di filialità per tutti gli esseri e pregiudica l'offerta. (5)
Non sostentarsi esercitando prostituzione, magia, produzione di veleni, addestramento di falchi e cani per la caccia, macellazione di animali, ecc.
Non agire per combinare matrimoni. Astenendosi da ciò il Bodhisattva pratica la compassione non creando karma di attaccamento tra gli esseri (la principale causa delle rinascite nel samsara). Un discepolo laico dovrebbe per almeno per sei giorni al mese o per tre mesi l'anno avere una dieta vegetariana e mantenere strettamente i precetti.
Non evitare di soccorrere gli individui o di riscattare oggetti sacri quando si trovino in situazioni di abuso o di rischio, come maltrattamento, contrabbando o imprigionamento dei membri del Sangha.
Non nuocere agli esseri senzienti: facendo commercio di armi, abusando del proprio eventuale potere per espropriare proprietà altrui, imprigionarli, oppure allevando cani, gatti, maiali per farne anche commercio.
Non guardare (con intento malevolo) combattimenti tra uomini, tra animali o altro. Non indulgere nell'ascoltare musica, non giocare d'azzardo. Evitare tutte quelle attività che precludono alla mente di rimanere calma e silenziosa.
Non si dovrebbe mai perdere la determinazione di mantenere i precetti dei Bodhisattva. Consapevoli di dover aiutare gli esseri a divenire futuri Buddha realizzando la loro natura, si dovrebbe sviluppare per i precetti una fiducia sana, praticandoli e recitandoli. Nel fare ciò si mantiene costantemente la mente dell'illuminazione, senza il rischio di regredire.
Non trascurare di fare grandi voti, come essere filiale con i propri genitori e maestri del Dharma; di incontrarsi con buoni compagni della Via; trovare un buon insegnante e osservare i precetti.
Non trascurare di adempiere alle risoluzioni della via generate per prevenire la mente dall'essere coinvolta in azioni impure o rompere i precetti.
Nei periodi delle pratiche ascetiche - ritiri estivi, invernali ecc. - il Bodhisattva dovrebbe evitare i luoghi e le situazioni pericolosi, come i paesi che sono in crisi e che sono governati da cattivi governanti; giungle remote, foreste infestate da animali feroci, zone percorse da predoni o avversate da calamità naturali.
Non trascurare di avere un comportamento umile e rispettoso nei confronti dei membri più anziani del Sangha, lasciando loro le posizioni e i posti a sedere anteriori.
Non trascurare di seminare buone cause per raccogliere buoni effetti, come parlare del Dharma e della moralità per il bene di tutti; incitare a edificare templi per il Sangha, stupa, dimore per i ritiri stagionali; recitare i Sutra per il bene dei malati, del paese, per soccorrere gli esseri in pericolo e altre azioni virtuose.
Non discriminare o essere prevenuti nel conferire i precetti del Bodhisattva: sia questi un libertino, una prostituta, uno schiavo, un asessuato, un bisessuale, uno straniero, un demone, uno spirito o altro. Il Bodhisattva dovrebbe istruire i monaci e le monache ad usare abiti di colore misto (ocra, porpora, zaffiro, grigio) distinguendosi in tal modo dai laici.
Non insegnare il Dharma per trarne profitto. Non impartire i precetti del Bodhisattva a chi, avendo commesso uno o più dei sette peccati, non si sia sinceramente pentito durante almeno sei giorni e abbia ricevuto un segno, un auspicio (aver visto il Buddha deporre una corona sul suo capo, aver visto una luce ecc.)
Non officiare le cerimonie quindicinali (di luna piena o nuova) dei precetti dinanzi a persone che non li abbiano ancora ricevuti, a non buddhisti, a coloro di opinioni eterodosse. (Ciò ha lo scopo di creare una protezione per le cerimonie da comportamenti irriverenti e ostili).
Non pensare di violare i precetti. Chi fa ciò è preda dell'istinto come un animale e non è degno di ricevere le offerte dei donatori.
Non mancare di rispetto ai Sutra mahayana e ai testi morali che si dovrebbero sempre recitare sinceramente adoperandosi di usare per la loro fabbricazione materiali pregiati. Conservarli, ricopiarli, distribuirli. Se un libro dovesse essere danneggiato, dovrebbe essere subito riparato. Non si dovrebbe porre sopra di essi oggetti di alcun tipo, non togliere la polvere soffiandoci sopra, non poggiarli per terra o leggerli in luoghi che non siano quelli propri.
Non mancare di diffondere la conoscenza del Dharma agli esseri senzienti (6). Ovunque il Bodhisattva si trovi, dovrebbe aiutare tutti gli esseri, umani e animali, a sviluppare la mente dell'illuminazione, insegnando anche agli animali.
Non insegnare il Dharma occupando una posizione inferiore nel luogo dove si è: sedendo in basso o rimanendo in piedi di fronte a coloro che ricevono l'insegnamento.
Non abusare della propria eventuale influente posizione per stabilire regole che contrastano le regole morali del Buddhadharma.
Non nuocere al Dharma col rischio che Esso venga distrutto, insegnando, ad esempio, i precetti a uomini di potere in maniera aggressiva o arrogante e creare condizioni avverse ai membri del Sangha. (Rischio di imprigionamento per monaci, monache o uccisione ecc.)
N O T E
Ascoltando un insegnamento, se ne dovrebbe cogliere il suo significato essenziale e non fare apprezzamenti personali su chi lo pronuncia; se, ad esempio, simpatico o antipatico, se ha una bella voce ecc.
I malati rappresentano per il Bodhisattva il campo di meriti per esercitare la loro compassione; mentre monaci, monache, saggi, maestri ecc., rappresentano campi di merito per esercitare gratitudine.
Il Bodhisattva non deve vendicare nemmeno la morte dei suoi genitori, perché ciò significherebbe uccidere chi in passato è comunque stato suo genitore. Astenendosi, così, dall'uccidere, interrompe la catena karmica di violenza, piantando nel presente semi di saggezza e compassione per il futuro nel buddhismo. Più offese gravi una persona commette e più un Bodhisattva dovrebbe avere compassione! Questo insegnamento esiste perché ci sono persone che compiono molte offese. I Bodhisattva più coraggiosi e popolari sono quelli che dimorano nei luoghi ove maggiore è la sofferenza sulla terra e negli inferni!
Vendere oggetti funebri è considerato non compassionevole perché il commerciante desidera la morte degli altri per aumentare i suoi affari.
Nell'esercitare Dana (generosa offerta) importante è la mente del donatore. Se il dono viene offerto con mente di compassione ed equanimità, senza alcun pensiero sul dare, su chi riceve e chi dona, allora la pratica di Dana è pura; altrimenti è limitata.
Ci sono diversi modi di insegnare agli esseri senzienti: con le parole, con il corpo, con la mente. Usare le parole per insegnare il Dharma è il modo più comune e diffuso tra gli umani; a volte il meno efficace ed il meno efficiente. Se non sia ha la capacità di insegnare verbalmente lo si può fare con il proprio comportamento. Questo è uno dei metodi usati dal Buddha; notando la sua grandezza, la gente sviluppa rispetto e desidera seguirlo. Il modo di insegnare con la mente prevede voti silenziosi e dediche di meriti.