C L . C L A U D I A N I

I N      E U T R O P I U M

semiferos

L i b e r I
Semiferos partus, metuendaque pignora matri,
Moenibus in mediis auditum nocte luporum
Murmur, et attonito pecudes pastore locutas
Sanguineo rubuisse Jovem, puteoque cruore
Et lapidum duras hiemes, nimbroque minacem      5
Mutatos,visasque polo concurrere lunas
Et geminos soles mirari desinat orbis
Omnia cesserunt eunucho Consule monstra
Heu terrae celique pudor ! Trabeata per urbes
Ostentatur anus, titulumque effeminat anni,      10
Pandite Pontifices Cumanae carmina vatis
Fulmineos solers Etruria consulat ignes,
Immensumque nefas fibris exploret aruspex,
Quae nova portendant Superi. Nilusque meatus
Devius, et nostri tentat iam trnsfuga mundi       15
Se rubro miscere mari? Ruptone Niphate
Rursum barbaricis Oriens vastabitur armis ?
An morbi ventura lues ? an nulla colono
Responsura fuges ? quae tantas expiet iras
Victima ? quo diras jugulo placabimus aras ? 20
Consule lustrandi fasces, ipsoque litandum
Prodigio : quodcumque parant hoc omine fata
Eutropius cervice luat, sic omnia voluis ?
Hoc regni fortuna tenes ? quæ nam ista jocandi
Saevitia ? humanis quantum baccabere rebus ? 25
Si tibi servili placuit foedare curules
Crimine, procedat laxata compede Consul.
Rupta Quirinales sumant ergastula cinctus.
Des saltem quemcumq; viru; discrimina quaedam
Sunt famulis, splendorq; suus. Maculaq; minorem 30
Conditionis habet, domino qui vixerit uno.
Si pelagi fluctus, Libyae si discis arenas,
Eutropii numerabis heros, quot jura, quot ille
Mutavit tabulas, vel quanta vocabula vertit!
Nudatus quoties, medicum dum consulit emtor, 35
Ne qua per occultum lateat iactura dolorem !
Omnes pænituit pretii. Venumque redibat,
Dum vendi potuit. Postquam deforme cadaver
Mansit et in rugas totus refluxit aniles:
Iam specie doni certatim limine pellunt      40
Et foedum ignaris properant obtrudere munus.
Tot translata jugis summisit colla vetustum
Servitium, semperque novum, nec destitit umquam,
saepe tamen coepit. Cunabula prima cruentis
debita suppliciis; rapitur castrandus ab ipso 45
ubere; suscipiunt matris post viscera poenae.
Advolat Armenius certo mucrone recisos
edoctus mollire mares damnoque nefandum
aucturus pretium; fecundum corporis ignem
sedibus exhaurit geminis unoque sub ictu 50

Parti mostruosi, pegni temibili per la madre
Ululati di lupi nella notte uditi dentro le mura
E di fronte allo stupefatto pastore il gregge
Parlare e tempeste di pietre e Giove minaccioso
Aver rosseggiato nel nimbo sanguinolentoe di
pudibondo sangue rappreso, unirsi nel cielo
Le lune ed entrambi i soli mutati cessa l'universo
Di ammirare. Tutti scomparvero i mostri fatto
Console l'eunuco.Oh! vergogna della terra
E del cielo! Si ostenta, l'anello, nelle città
Consolari e si toglie vigore al cartello dell'anno,
Della profetessa cumana note rendete, Pontefici,
Le profezie..Decida, la solerte Etruria, fuochi
Immediati ed indaghi l'aruspice con le interiora
L'immensa empietà e mostri ciò che riserbano
I Superi..Il corso del Nilo devia e già,
transfuga dal nostro mondo,cerca di mescolarsi col mar
rosso? Violato il Nifate, di nuovo l'Oriente verrà
devastato dalle armi barbariche? * Si avvicina il
flagello della malattia ? Nulla per corrispettivo
succhierai al colono ?Quale vittima espierà tanta
ira ?Con quale sacrificio placheremo gli altari
funesti. Volgiti là dove si purifica,
la mostruosità stessa sarà oggetto dell'offerta: tutto
ciò che ci preparano con tale auspicio i fati, Eutropio paghi col suo collo, così ogni cosa volesti ? Questo governi, o fortuna del regno ? Che cos'è questo furore di gioco ? * per quanto giocherai sfrenato con le cose umane ? Se ti piacque, con colpa servile, sconciare gli scranni del potere, vada avanti, allentato il vincolo, il console .L'avanzo di ergastolo, adotti il cinto Quirinalizio. Che tu offra almeno l'immagine di un vero uomo qualunque. Sono individuabili i servi e noti. Chi visse per un solo padrone minor disonore riceve dalla sua condizione. Se consideri le onde del mare e le dune di Libia, allora avrai contato i padroni di Eutropio, quante leggi, quanti editti cambiò o quante parole stravolse! Quante volte, nudo, il compratore chiede al medico se una qualche malattia non si nasconda sotto l'assenza di dolore! Tutti si rammaricarono del prezzo.La vendita dava frutti, finché poté vendere. Dopo che si ridusse a deforme cadavere e tutto in rughe di vecchia si risolse. Già doni a gara sorprendono per la loro bellezza e cercano di proporre agli ignari l'infausto regalo. Passò sotto la forca tante volte per la vecchia schiavitù, sempre rinnovata, mai cessata, spesso, anzi, iniziata. Le culle primi debiti con suipplizi cruenti; dalle stesse poppe viene strappato il bimbo per castrarlo, poi il castigo riguarda le viscere della madre . Accorre l'Armeno istruito a rendere docili i maschi castrati con spada decisa aumentando la mercede nefanda col danno; la feconda fiamma d'amore dei corpi estingue in ambedue le fonti e con un solo atto sottrae la eripit officiumque patris nomenque mariti. Ambiguus vitae iacuit, penitusque supremum in cerebrum secti traxerunt frigora nervi. Laudemusne manum, quae vires abstulit hosti, an potius fato causam tribuisse queramur? 55 Profuerat mansisse virum; felicior extat opprobrio; serviret adhuc, si fortior esset. Inde per Assyriae trahitur commercia ripae; hinc fora venalis Galata ductore frequentat permutatque domos varias. Quis nomina possit 60 tanta sequi? Miles stabuli Ptolemaeus in illis notior: hic longo lassatus paelicis usu donat Arinthaeo; neque enim iam dignus haberi nec maturus emi. Cum fastiditus abiret, quam gemuit, quanto planxit divortia luctu! 65 "Haec erat, haec, Ptolemaee, fides? Hoc profuit aetas in gremio consumpta tuo lectusque iugalis et ducti totiens inter praesepia somni? Libertas promissa perit? Viduumne relinquis Eutropium tantasque premunt oblivia noctes, 70 crudelis? Generis proh sors durissima nostri! Femina, cum senuit, retinet conubia partu, uxorisque decus matris reverentia pensat. Nos Lucina fugit, nec pignore nitimur ullo. Cum forma dilapsus amor; defloruit oris 75 gratia. Qua miseri scapulas tutabimur arte? Qua placeam ratione senex?". Sic fatus avitum adgreditur lenonis opus: nec segnis ad artem mens erat officiique capax omnesque pudoris hauserat insidias. Custodia nulla tuendo 80 fida toro; nulli poterant excludere vectes ille vel aerata Danaen in turre latentem eliceret. Fletus domini fingebat amantis, indomitasque mora, pretio lenibat avaras lascivasque iocis; non blandior ullus euntis ancillae tetigisse latus leviterque reductis funzione di padre ed il nome del marito. Incerto della vita giacque. Sin nel cervello più profondo i nervi recisi portarono il gelo. Forse che lodiamo la mano che sottrasse le forze al nemico o, piuttosto,ci lamentiamo che sia stats attribuita la causa al fato? Sarebbe stato utile che l'uomo fosse rimasto; più utile appare della vergogna; servirebbe ancora, se fosse più tenace. Poi viene assunto l'uso delle spiagge assire; da qui, sotto la guida del venale Galata, frequenta i fori, cambia varie dimore. Chi potrebbe star dietro a tante gesta? Il funzionario della residenza Tolomeo, più noto fra quelli:questi spossato dal lungo uso dell'amante lo offre ad Arintheo; né in verità, ancora degno di essere posseduto, né maturo per essere venduto. Andandosene disprezzato, come gemette, quanto pianse le dolorose separazioni !" Questa era, questa, Tolomeo, la fiducia ? A questo ha condotto il tempo consumato nelle tue braccia ed il letto coniugale e gli ozi tante volte trascorsi tra le mense ? Muore la libertà promessa? Solo lasci Eutropio e tante notti sono ricacciate indietro dalle dimenticanze, o crudele? Ah, durissima sorte della nostra condizione! La donna invecchiando salva il rapporto coniugale partorendo, il rispetto per la madre vince sull'aspetto della moglie. Lucina fugge da noi, né possiamo confidare su alcun appoggio. Con la bellezza svanito l'amore; sfiorì la grazia della bocca. Con quale arte, miseri, preserveremo il corpo? In quale maniera potrò piacere da vecchio?" Così il discorso rappresenta l'antico operare del lenone: la mente non tarda nell'arte, era adatta al compito e aveva esperito tutte le insidie del pudore.Nessuna sicura sorveglianza nel proteggere il talamo i chiavistell i non valsero a tener fuori nessuno, quello trasse dalla torre impenetrabile la nascosta Danae.