Un
ignoto minerale – traccia, il boro, potrebbe aiutarvi a prevenire la
demineralizzazione ossea. Chi non ama la frutta, sia fresca, sia secca,
corre grossi rischi poiché una carenza di boro può alterare il metabolismo
del calcio e rendere le ossa più fragili. Nuove ricerche dimostrano che
questo elemento è in grado di far aumentare i livelli plasmatici di
estrogeni e di altre sostanze che contribuiscono a prevenire la fuoriuscita
di calcio dalle ossa. In altre parole, il boro svolge un’azione simile,
anche se più lieve, a quella delle cure che il ginecologo spesso prescrive
alle donne in menopausa (estrogeno – terapia sostitutiva).
il
Dottor Forrest H. Nielsen, che lavora presso il Centro di Ricerca del
ministero dell’Agricoltura nel North Dakota, ha dimostrato che una dieta
povera di questo elemento – traccia ha effetti delerenti soprattutto per
le donne in menopausa poiché esse diventano più suscettibili alla perdita
di calcio e magnesio. somministrando 3 milligrammi di boro al giorno a un
gruppo di volontarie, egli è infatti riuscito a ridurre del 40% la perdita
di calcio.
Il
meccanismo d’azione del minerale non è ancora perfettamente chiarito,
sembra comunque che esso determini un aumento dei livelli plasmatici di
estrogeni. Nei corsi dei suoi studi il Dottor Nielsn si è accorto che il
boro faceva raddoppiare i livelli dell’estrogeno più attivo, il 17 –
beta – estradiolo, che raggiungeva concentrazioni simili a quelle
ottenibili con la terapia estrogenica sostitutiva. In aggiunta, anche i
livelli di testosterone, precursore dell’astradiolo, risultavano più che
raddoppiati.
Sfortunatamente,
la dieta seguita nei paesi occidentali spesso non riesce a garantire un
giusto apporto di boro. secondo il Dottor Nielsen, questo potrebbe spiegare
come mai le persone che mangiano cibi molto ricchi di calcio non riescono ad
assicurarsi una protezione adeguata.
Mele,
pere, uva, datteri, uvetta, pesche, soia, mandorle, noccioline, noci e miele
sono alimenti che contengono notevoli quantità di boro.