Studio Vaccari Ingegneri Associati

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IL COSTO DI RICOSTRUZIONE
DEI FABBRICATI CIVILI


Sempre più frequentemente riscontriamo, dall'esame degli elaborati peritali, che i capitali assicurati per i fabbricati civili differiscono anche di molto da quello che dovrebbe essere il loro reale costo di ricostruzione; riteniamo pertanto opportuno dare delle indicazioni, di carattere generale, per una valutazione di massima del suddetto costo.

In fase assuntiva l'onere di stabilire il valore da assicurare spetta all'assicurato, tuttavia molto spesso per verificare la congruità di tale somma o per determinarla direttamente viene chiesto l'aiuto dell'assicuratore, sul quale in pratica, sia pure non a termini di contratto, viene scaricato tale onere.

Evidentemente l'assicuratore deve essere in grado di dare delle indicazioni il più possibile vicine alla realtà; è quindi importante che vengano utilizzati dei parametri di uso comune sia per quanto concerne la determinazione della cubatura (volumetria) dell'immobile che per il valore di costruzione al metro cubo.

Con questo articolo vogliamo solamente dare uno strumento che possa fornire, in linea generale, una prima indicazione di quelli che sono i vari "passaggi" che portano, alla fine, ad avere un valore assicurato il più possibile vicino a quello corretto.

Determinazione della cubatura

Per la determinazione della cubatura si procede nel seguente modo:

  1. la cubatura dev'essere "vuoto per pieno" e cioè determinata moltiplicando l'area coperta (compresi i muri esterni) del fabbricato per l'altezza dello stesso dal piano marciapiede al filo di gronda, al netto degli eventuali cortili (la volumetria dei negozi va inserita in quella delle abitazioni);
  2. non si calcola la cubatura dei piani interrati ad uso cantine;
  3. si calcola invece, in aggiunta a quella di cui al punto 1, ma nella misura ridotta del 50% di quella reale, la cubatura di piani sotterranei o seminterrati abitati o adibiti a magazzini, laboratori, industrie e simili, bassi fabbricati ed autorimesse, sottotetti abitati (mansarde e simili);
  4. si aggiunge a quanto sopra il valore di ricostruzione a nuovo di eventuali muri di recinzione o di contenimento.

Qualora si debba assicurare il singolo appartamento, la cubatura vuoto per pieno va fatta moltiplicando la superficie dello stesso per l'altezza misurata dal pavimento dell'appartamento interessato al pavimento dell'appartamento soprastante (per fabbricati costruiti dopo gli anni Quaranta tale altezza può essere standardizzata in 3 metri).

Valore al metro cubo

Per la determinazione del valore al metro cubo si devono tenere in considerazione alcuni fattori variabili - diversificazione tipologica, disomogeneità tra i vari prezzari provinciali, differente ubicazione del fabbricato, differente dimensione demografica cittadina, maggiori costi per sismicità dell'area - che analizziamo analiticamente di seguito.

Il costo medio indicativo per metro cubo dei fabbricati varia innanzitutto in base alla categoria: per una villa non signorile, ad esempio, l'incremento sul costo base è circa del 20%.

Diversificazione tipologica

I fabbricati vengono suddivisi in quattro categorie, descritte di seguito, per le quali i prezzari riportano il prezzo di costruzione, prendendo come riferimento il valore di costruzione per metro cubo di un fabbricato ubicato a Milano (coefficiente provinciale 100).

Categoria lusso: comprende le ville signorili, le ville con parco e i fabbricati monumentali, i fabbricati con impianti di condizionamento centralizzati; il valore di questi immobili deve essere determinato di volta in volta, sulla base delle caratteristiche costruttive particolari e speciali e deve essere superiore quantomeno del 10% rispetto a quello della categoria signorile.

Categoria signorile: comprende la maggior parte dei nuovi fabbricati (con doppi servizi, doppi ascensori, riscaldamento centralizzato, impiego di materiali pregiati e finiture particolari), le ville non signorili e non monumentali (fabbricati uni/bi/trifamiliari), i vecchi fabbricati non monumentali ristrutturati su basi moderne; il costo medio indicativo per metro cubo è il 20% in più del costo base.

Categoria civile media (costo base): comprende la maggioranza dei fabbricati costruiti dal 1960 fino ai nostri giorni, dotati di tutti i servizi generali centralizzati (ascensori e riscaldamento) e dei servizi igienici in ogni alloggio, comprese le case popolari costruite con identici criteri.

Categoria economica: comprende gli edifici privi di servizi generali centralizzati, i vecchi edifici non monumentali e non ristrutturati, cioè con pavimenti, rivestimenti ed impiantistica risalenti all'epoca di costruzione del fabbricato; il costo medio indicativo per metro cubo è il 10% in meno del costo base).

Disomogeneità fra province

Da un indagine effettuata elaborando dei dati ricavati dal prezziario delle opere edili redatto dalla Maggioli Editore, è stata ricavata la tabella della pagina seguente, atta ad indicare, in prima approssimazione, i coefficienti di adattamento percentuale da applicare ai prezzi di costruzione per metro cubo, come sopra evidenziati, in relazione alla provincia in cui è ubicato il fabbricato.

I coefficienti di adattamento percentuale relativi alla provincia in cui si trova il fabbricato variano da 79 per Cosenza a 107 per Pordenone e Trieste (qui sopra)

Coefficienti di adattamento percentuale per provincia

Agrigento

88

Cremona

96

Messina

83

Roma

99

Alessandria

88

Crotone

81

Milano

100

Rovigo

103

Ancona

84

Cuneo

83

Modena

92

Salerno

91

Aosta

86

Enna

83

Napoli

88

Sassari

97

Arezzo

87

Ferrara

100

Novara

89

Savona

95

Ascoli Piceno

84

Firenze

93

Nuoro

96

Siena

95

Asti

84

Foggia

89

Oristano

96

Siracusa

86

Avellino

86

Forlì

97

Padova

105

Sondrio

93

Bari

91

Frosinone

99

Palermo

95

Taranto

91

Belluno

102

Genova

97

Parma

93

Teramo

92

Benevento

86

Gorizia

106

Pavia

95

Terni

86

Bergamo

102

Grosseto

93

Perugia

83

Torino

96

Biella

90

Imperia

90

Pesaro

84

Trapani

83

Bologna

95

Isernia

92

Pescara

102

Trento

102

Bolzano

100

L'Aquila

92

Piacenza

93

Treviso

104

Brescia

100

La Spezia

102

Pisa

94

Trieste

107

Brindisi

98

Latina

85

Pistoia

96

Udine

104

Cagliari

95

Lecce

87

Pordenone

107

Varese

97

Caltanissetta

83

Lecco

93

Potenza

94

Venezia

105

Campobasso

92

Livorno

92

Prato

91

Verbania

89

Caserta

84

Lodi

100

Ragusa

83

Vercelli

85

Catania

88

Lucca

90

Ravenna

97

Verona

101

Catanzaro

80

Macerata

85

Reggio Calabria

81

Vibo Valentia

81

Chieti

100

Mantova

98

Reggio Emilia

92

Vicenza

97

Como

93

Massa Carrara

91

Rieti

88

Viterbo

92

Cosenza

79

Matera

94

Rimini

86

San Marino

86

Ubicazione del fabbricato

Il costo di ricostruzione del fabbricato è strettamente connesso poi all'ubicazione del cantiere e può essere influenzato dalla collocazione all'interno di zone già parzialmente o totalmente urbanizzate, per questioni di traffico, o in luoghi disagiati per mancanza di spazio o difficoltà di approvvigionamento dei materiali necessari per la costruzione.

L'influenza che esercitano tali fattori sul costo di ricostruzione è determinata dai seguenti coefficienti:

Per le zone di montagna i costi di ricostruzione devono essere parificati, per ciascuna categoria di fabbricato, a quelli dei centri storici.

Dimensione demografica cittadina

Il modello di riferimento composto dai costi rilevati per la città di Milano rappresenta il valore di costo più alto in relazione alla dimensione urbana.

Le variazioni derivano principalmente dalla diversa struttura delle imprese edili, ipotizzando che esse lavorino in regime di maggiore economia nelle città di minore dimensione demografica.

Si possono quindi individuare quattro fasce di centri abitati, cui corrispondono i seguenti coefficienti di aggiustamento:

Sismicità dell'area

Le costruzioni in zona sismica sono sottoposte a maggiori costi per effetto del necessario sovradimensionamento della struttura dei fabbricati, ma poiché il maggior costo ha un'incidenza di solito piuttosto modesta riteniamo opportuno, per semplicità, non prendere in considerazione tale coefficiente.

Le modalità di calcolo

Per arrivare al valore da assicurare si deve dunque partire dal costo medio al metro cubo corrispondente alla categoria del fabbricato, stimato sulla base delle considerazioni innanzi esposte, applicando poi "a cascata", i vari coefficienti di aggiustamento.

Con le indicazioni appena fornite abbiamo comunque voluto dare non solo un supporto tecnico, che può essere fine a se stesso, ma soprattutto uno strumento di lavoro rapido per "fotografare" un valore di prima approssimazione da usare ai soli fini assicurativi e che, dunque, non va confuso con il prezzo di mercato delle abitazioni. Ricordiamo inoltre che gli immobili ad uso industriale sono valutati con criteri diversi. Naturalmente i dati sopraindicati devono essere costantemente aggiornati tenendo conto di tutti i fattori che possono concorrere all'eventuale variazione dei prezzi.

 

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Aggiornato il: 14 Gennaio 2000