Buñuel e i surrealisti spagnoli

Molto contrastato è il rapporto di Buñuel con i poeti della Generación del 27 – Garçia Lorca, Rafael Alberti, Gerardo Diego…

Nel suo libretto di poesie intitolato El Perro Andaluz, ovvero Il Cane Andaluso, Buñuel vuole parodiare i giovani poeti spagnoli.

Segue un brano tratto da:

Buñuel: dalla poesia al cinema

di Francesco Patrizi Zingarini

edizioni Firenze Libri Atheneum, Collezione Oxenford, 2000

Il libro si può acquistare su

http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=CFX9W11KN1RDQ

Un racconto del ’27, intitolato Una storia per bene e una storia per male, testimonia tutta l’irriverenza, l’acredine e lo sberleffo della poetica buñueliana contro il neoromanticismo dei suoi compagni universitari (sono Lorca e Alberti a definirsi neoromantici).

La storia per bene narra della ben educata Carmencita che non riesce ad avere le mestruazioni perché la madre la distrae regalandole dei fiori, quella per male narra invece di Mariquita, una ragazza che, trovandosi nella stessa situazione di Carmencita, getta dalla finestra i fiori che le regala la madre ossessiva e religiosa, e si mette “a mestruare”(4).

Buñuel è crudo, sarcastico, diretto.

Le due storie sono chiaramente interpretabili: Carmencita è la Generaciòn che “si dimentica” di diventare adulta poiché è condizionata dalla Generazione del ’14; Mariquita è l’avanguardia irriverente e estrema di cui Buñuel si fa portavoce incitando la poesia spagnola a “diventare adulta”:c’è già quindi l’accusa di “infantilismo patologico” mossa alla Generaciòn nella “biografia simbolica” di Un Chien Andalou.

pp.92-93

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