LA COMMEDIA DELL'ARTE
Alle origini del Teatro Moderno
Conferenza spettacolo a cura di Stefano Zanoli
Non è eccessivo affermare che il teatro moderno nacque ad opera di oscuri teatranti, che uscendo dalla cerchia ristretta delle corti, si rivolgevano ad un pubblico popolare. Eppure a quel teatro nato per la piazza, rivolto al popolo incolto delle campagne, anche autori accademici, spesso sotto anonimato diedero il risultato delle loro penne. Fra i più celebri G.C. Croce. Un teatro povero e improvvisato, ma non certo raffazzonato, laddove la professionalità, allora nascente, imponeva al capacità di recitare per chiunque e dovunque, dalla corte alla piazza, imponeva la capacità di rinnovare il repertorio interpretando di volta in volta la voce popolare. Ecco nascere la satira delle classi intellettuali ( i vari "dottori"). La satira del bracciante immigrato nella città dalle campagne bergamasche e, di conseguenza, lo scontro fra il ricco, la classe mercantile ed agiata, e lo "Zanni", il bracciante, il diseredato, progenitore di quello che poi diventerà, con più sfumate tonalità Arlecchino. Le figure di militari, capitani, soldataglia gradassa e spaccona, attinte dalla tradizione plautina del "Miles Gloriosus", esorcizzavano lo spetro della devastazione che truppe mercenarie di ogni sorta portarono nelle nostre campagne. Naturalmente non è nostra intenzione affrontare una trattazione di carattere puramente storico, forse anche un po' arida, quando l'argomento di fornisce attualissimi spunti comici e teatrali. la parte didascalica cell'incontro è supportata e resa più viva da un vasto materiale iconografico in diapositive di stampe, dipinti, frontespizi dell'epoca spesso inediti o poco conosciuti. E proprio da queste immagini suggestive trarremo spunto di volta in volta per interpretare personaggi, brani originali del '500, per illustrare l'uso, la tecnica e l'evoluzione della maschera, per riscoprire l'attualità, dopo secoli, della stira e della comicità del Teatro dell'arte.



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