MILLENOVECENTO si propone come una "lezione - spettacolo" in quanto alterna e combina una parte didascalica, con il supporto di immagini in diapositive, con una parte teatrale. Autori trattati ( con indicazione dell'opera da cui sono tratti i brani utilizzati) :

Filippo Tommaso Marinetti: " parole in libertà" da "zang tumb tuum", citazioni da: " Manifesto tecnico della letteratura futurista ", Manifesto del futurismo (1909), Manuale di cucina futurista, Scena teatrale tratta da: " il suggeritore nudo" Manifesto del teatro di varietà (1913)

Vladimir Maiakovskij brano tratto dal poema : " La nuvola in calzoni", Scena finale della commedia: " La cimice "

Fortunato Depero " Prospettive fiabesche di macchine rare " dal periodico "Natura" luglio 1935 ", considerazioni sulla pubblicità" da " numero unico futurista" 1932

Achille Campanile " Il dramma dell' incomunicabilità" scketch teatrale

Ettore Petrolini " Fortunello " (1915) Brano di varietà.



MILLENOVECENTO
del futurismo e dintorni a cura di Stefano Zanoli testi di Maiakovskij - Marinetti - Depero - Campanile - Petrolini
Ha un po' il sapore della scommessa proporre agli studenti superiori uno spettacolo sul futurismo essendo questo un argomento accostato marginalmente dai programmi e spesso, per oggettive ragioni di tempo, assolutamente escluso dalla didattica. Eppure ci sembra importante offrire agli studenti e agli insegnanti l'opportunità per una, sia pur rapida e sintetica, analisi del fenomeno che, non dimentichiamolo, fu il predecessore di quelle avanguardie storiche che faranno la vera rivoluzione estetica e ideologica del Novecento. Fenomeno, dicevamo, glissato dai programmi ministeriali, eppure importante per la collocazione storica ed estetica di tanta letteratura ed arte italiana del Novecento. Certo i futuristi non sono stati tutti e sempre artefici di capolavori indimenticabili; nonostante ciò, alcune loro intuizioni sono oggi ancora valide e sorprendenti per la loro attualità. Uno spettacolo dunque che si propone con diversi livelli di lettura. Impostato come un agile e divertente varietà - quel varietà tanto caro ai futuristi - può essere fruito dagli spettatori più giovani come gioco teatrale e come introduzione a tematiche di viva attualità. Si pensi alle riflessioni di Depero sulla pubblicità o sull'estetica dell' oggetto tecnologico o al graffiante sarcasmo di Maiakovskij nei confronti delle ideologie che pretendono di conoscere la formula della perfetta società umana. Si pensi all'umorismo pirotecnico e modernissimo di Campanile e di Petrolini e infine all'antiaccademismo rivoluzionario che fa parte, oggi come ieri, dell'orizzonte e dei modi della cultura giovanile. Per gli studenti più maturi i materiali proposti potranno essere utili come punti di riferimento nelle loro esplorazioni del Novecento italiano sia storico che letterario. Una scommessa, abbiamo detto, per la scelta di infrangere la consuetudine di proporre agli studenti solo i grandi classici, ma chi ci conosce, chi ha visto i nostri precedenti allestimenti sa quale sia l'attenzione che noi poniamo all'aspetto didattico. Siamo sempre consapevoli di rivolgerci ad un pubblico particolare, un pubblico giovane la cui attenzione deve essere catturata con una comunicazione fresca ed immediata per trasmettere concetti ed idee che talvolta sulla pagina scritta possono apparire complessi o distanti dalla realtà. Per questo l'aspetto didascalico viene anche supportato da immagini in diapositive spesso curiose o comunque suggestive. Del futurismo vogliamo sottolineare non tanto l'aspetto truce e guerrafondaio (spesso eccessivamente sopravvalutato), ma il carattere di ironica trasgressione, un po' goliardica se vogliamo, che tende comunque ad un rinnovamento creativo non immune da forme di sfacciato umorismo, talvolta di irresistibile comicità come nell'assurdo menù di cucina futurista proposto da Marinetti e compagni. Naturalmente non abbiamo voluto dimenticare le influenze che questo movimento ebbe al di là dei suoi stretti confini. Il futurismo russo, con Maiakovskij, sebbene così diverso e distante da quello italiano, gli intrecci con la realtà dell' epoca, con la nascente industria della pubblicità e del design industriale, con lo spettacolo leggero: Campanile e Petrolini. In definitiva quel mondo che i futuristi ingenuamente vagheggiavano è il nostro mondo, la nostra realtà e sarebbe un peccato di omissione dimenticare che la nostra letteratura, da Pirandello a Ungaretti, per citare solo alcune delle personalità più rilevanti, ha comunque un legame strettissimo con la vicenda futurista, così come il frenetico bombardamento di messaggi della civiltà dei mass-media può essere compreso anche attraverso la rilettura delle origini del modernismo del nostro secolo.



HOME PAGE

TORNA ALL' ELENCO