EXCUSE ME...

L'ho già fatto decine di volte, ma quando arriva il momento di scrivere le righe di presentazione di un numero di Intruder (come una volta succedeva per Paperlate), ogni volta mi prende un nodo allo stomaco: cosa posso dire per non suonare trito e ritrito? per catturare l'attenzione di chi mi legge per la prima volta? e che dire di chi invece mi legge per la trentesima?
In questa occasione (tanto per cambiare, dirà qualcuno...), devo ribadire le scuse per il ritardo di questa uscita, un'uscita che per giunta è se non dimezzata quanto meno limitata rispetto alle previsioni. Le vacanze di Natale non mi sono servite a un bel tubo: quando ho scritto agli abbonati a fine dicembre annunciando le tre serate del Bloom, infatti, ero certo che due giorni dopo sarei stato l'ultra felice possessore di un nuovo Macintosh con cui sbizzarrirmi in lungo e in largo per un paio di settimane. Non è stato così perché purtroppo il modello che ho intenzione di comprare - già annunciato da mesi - in realtà non è ancora disponibile nel nostro paese! Mela maledetta!

Ecco dunque che, come si sente ai telegiornali in sciopero, questa edizione "va in onda in forma ridotta". L'impaginazione è molto più semplice che non negli ultimi due numeri per semplice mancanza di tempo. E per la stessa ragione - era per me ovviamente fondamentale presentarmi al Bloom con qualcosa di nuovo - sono saltate quasi tutte le cose che in realtà erano semipronte, scritte a mano o soltanto abbozzate e da rivedere con più cura (rubriche, lettere, recensioni, "novità" discografiche e il resto arriveranno comunque sul prossimo).
Vorrei dire soltanto che anche di questo numero "minore" sono pur sempre soddisfatto: senza scomodare vecchi proverbi su botti piccole e vino buono, mi auguro che sarete d'accordo anche voi nel giudicare in primo luogo la qualità di un lavoro piuttosto che la sua quantità. E da questo punto di vista non posso che augurarvi una buona lettura dell'intervista a Peter che trovate fra qualche pagina, insieme a un resoconto, per quanto schematico, della conferenza stampa che aveva preceduto il mio incontro con Peter lo scorso luglio.

Ovviamente, "Eve" è stato rimandato: le ultime voci parlano di uscita per la fine di questo mese, ma finché non vedo non credo (non a caso il mio nome è Tommaso...)
Due parole sull'intervista, che troverete senza alcun preambolo iniziale (cosa voluta, in questo caso, e non semplice fretta): gli argomenti toccati sono tanti e vari, ma spesso si fanno riferimenti al nuovo cd-rom che per chi non l'ha mai visto sono quanto mai ardui da comprendere. Posso solo chiedervi di pazientare, e magari di rileggervi l'intervista successivamente quando avrete già digerito "Eve"...
Ancora, l'intervista, come ho già scritto nella lettera dicembrina, è in realtà una semiesclusiva, visto che già dallo scorso ottobre (anche se solo parzialmente) è uscita sul mensile specializzato in Macintosh e prodotti Apple (rimaledetta!), Applicando. Sul vero e proprio cd ho scelto perciò di ripubblicare qui lo stesso box uscito allora, che mi sembra tuttora abbastanza esauriente e al quale non posso - per ovvie ragioni - aggiungere ancora nulla.

Da un certo punto di vista sono quasi contento che ancora una volta la "formula" sia stata riveduta: lo leggo in ogni caso come un sintomo di vitalità della fanzine, e di una voglia di andare avanti che resiste e anzi si rafforza. E' stato un casino inverecondo al momento di rispondere a chi non lo ha ricevuto o ai "nuovi" che hanno scritto dopo la sua uscita, ma permettetemi di dire che il fatto che 149 copie su 150 siano andate esaurite (l'ultima, se non vi dispiace, è quella del mio archivio personale...) non poteva non rendermi soddisfatto. Soprattutto pensando che di abbonati in realtà ce ne sono solamente una settantina. Ecco che sparo qui allora il primo ultra-mega-doveroso grazie a Paolo Leone (so che all'apparire del proprio nome su Intruder non ci si sente così bene come quando ciò accade su un disco di Steve Hackett, ma di più al momento non mi è consentito!), il quale si è preso la briga di portare in giro copie, tampinare (spesso temo che le ricatti addirittura) amici e conoscenti (ma probabilmente anche perfetti sconosciuti). Grazie anche all'accoppiata romana Leodori-Castagnini, che ha permesso per la prima volta che Intruder fosse distribuito anche nella capitale. Grazie ad Aleardo Cecchi (la tua lettera sarà sul prossimo - prometto!), a Salvo, Stefano, Emanuele e tutti coloro che hanno sopportato pazientemente il mio mancato invio di una seconda copia di Intruder (vi arriverà insieme a questa)... Grazie a Francesco del Bloom e a Giampiero della Virgin, a tutti gli Hammer Decode e a Vincenzo Zitello, ad Ayub Ogada e a Giovanni Amighetti. Insomma grazie a tutti quelli che hanno in qualsiasi modo collaborato e dato una mano.

Ancora un buono, buonissimo, ottimo anno a tutti voi.