Motivazioni
Le ragioni che spingono dei cittadini ad organizzarsi
ed a costituire una associazione di volontariato sono numerose.
La motivazione più forte nasce dal bisogno di trovare risposte concrete e rapide
ad esigenze che non trovano adeguato soddisfacimento da parte dei servizi pubblici.
Nel caso della Associazione Nazionale Volontari Lotta contro i Tumori,
il bisogno che emergeva era quello di garantire ad alcuni malati gli accompagnamenti
dal loro domicilio in ospedale per la effettuazione delle attività ambulatoriali.
Come per altre associazioni, la conoscenza diretta di questa realtà di sofferenza
è avvenuta attraverso l'esperienza personale dei soci fondatori che, in quel
periodo, avevano alcuni loro famigliari malati di tumore. Emergeva in quel momento
la necessità di garantire a questi malati i periodici accessi agli ambulatori
oncologici attivando un servizio coordinato di trasporto che alleviasse i disagi
per il malato e il peso organizzativo per le famiglie di provenienza. Perciò
i pionieri della nostra associazione organizzarono, in maniera solidaristica
e mettendo a disposizione il loro tempo libero, un servizio di trasporto dei
malati di tumore dal domicilio all'ospedale.
Nello svolgere questa attività vennero a contatto con altri malati e altre famiglie
che avevano analoghe esigenze.
Nel 1984 fu così costituita la nostra Associazione, si iniziò a reperire fondi
attraverso il contributo di privati cittadini, si cominciò a parlare anche di
prevenzione... e dopo molti anni tante cose sono state fatte!
Un'altra motivazione che spinge soprattutto i giovani ad operare nell’ambito
del volontariato è la necessità di sentirsi utili per qualcuno in maniera veramente
disinteressata. Molti giovani ritengono significativa questa scelta e propongono
il loro esempio con coraggio ed orgoglio ad una società che sembra privilegiare
l’egoismo, la furbizia e il tornaconto personale a scapito dei valori umani
e della coesione sociale.
Nella pratica quotidiana del volontariato tante persone provano importanti gratificazioni
aiutando concretamente tanta gente in difficoltà che spesso non trova risposte
idonee da istituzioni troppo burocratizzate e da servizi pubblici a volte poco
efficienti. Forse è per la distanza dello Stato e per la latitanza di alcuni
suoi servizi che il volontariato in Italia ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo
notevole, superiore a quello riscontratosi nel resto d'Europa.
Anche il legislatore si è interessato della grande realtà del volontariato e
da qualche anno è stata promulgata la "Legge quadro del volontariato" che stabilisce
le competenze, i limiti e le possibilità di intervento di queste organizzazioni
garantendo nel frattempo un certo riconoscimento e dei piccoli finanziamenti.
Infine il tentativo di razionalizzare i servizi pubblici e le difficoltà di
bilancio dei suoi organismi centrali e periferici confermano la necessità per
lo Stato di avvalersi dell'aiuto del volontariato sia per garantire servizi
altrimenti indisponibili sia per ridurne i costi per la collettività.