La prima risposta di zio Lucio   

11 febbraio 1999
Ai ragazzi della Vb della Scuola F. Mazzarello

Cari amici,

Grazie a tutti per le vostre belle lettere e le notevoli opere pittoriche che le accompagnano espressamente dipinte per me. Grazie. Sono commosso e gli occhi mi bruciano un poco. Forse scende anche qualche lagrima. Non so se sapete com’è. Un po’ come quando si taglia una cipolla cruda. Se l’effetto è lo stesso, però la causa è ben diversa: cipolle in un caso, commozione nell’altro. Sapete naturalmente la differenza tra causa ed effetto. Forse non sapete che secondo un famoso vecchio filosofo greco, (chi sa dirmi il nome?), oltre alle cause materiali (la cipolla o la commozione) che spingono vi sono anche le cause finali che attirano.

Questa manfrina culturale serve come premessa per dirvi che ora c’è una causa finale che mi tira a rispondervi: ed è l’amicizia che sembra si sia instaurata tra il vecchio signore del tram e gli alunni della Vb della scuola Franca Mazzarello (che finalmente so chi sia stata, perché almeno una dozzina di voi me l’ha scritto).

Asciugate le lagrime. Arriviamo al sodo.

Visto la grande richiesta sono costretto a farvi pervenire le mie memorie. Non tutte però. Solo quelle che riguardano il periodo in cui frequentavo le elementari, e che corrisponde al famoso evento che ha scatenato la guerra mondiale ed anche la corrispondenza con voi. E cioè il 10 giugno 1940.

Vi devo ora dare le istruzioni per l’uso. Prima di bere, agitare bene… In effetti si tratta di cinquanta pagine e non è necessario leggerle tutte di fila. Le ho divise in capitoletti. Ne potete leggere due o tre a testa e poi, se siete sopravvissuti, vi scambiate gli altri. Voglio vedere se sarete capaci di tenere a mente i capitoli letti e quelli da leggere e se alla fine avrete letto tutto. Per evitare che vi accapigliate, per la prima divisione ci ho pensato io. Così approfitto anche per rispondere con una piccola letterina a ciascuno di voi. Poiché io non sono un pittore, approfitto dei potenti mezzi del computer per mandare un fiore alle signorine e qualcosa di più macho ai maschietti.

Nelle memorie si parla a volte di un certo Luciano. Non è un altro ragazzo. Sono sempre io. Solo che non si sa bene per quale ragione (gli scrittori hanno le loro fantasie) ogni tanto mi rivolgo a me stesso come se fosse un altro. In effetti, quando penso a quei tempi, mi vedo come un altro. Anche perché allora pesavo 15 – 20 chili ed adesso 90!

Non spaventatevi dei titoli dei capitoletti. Sono titoli adatti per un libro serioso di storia o di politica. Li ho adottati per fare dell’ironia, per prendere in giro me stesso ed il tentativo di mettere assieme i miei piccoli ricordi con i grandi avvenimenti mondiali.

Qualcuno di voi quando leggerà che in quegli anni è successo nel mondo questo e quello, dirà: "ma che memoria da elefante quel ragazzo!" C’è il trucco. Vi sono dei libricini che ti ricordano tutti gli avvenimenti importanti nei vari anni. Vi consiglio la "Cronologia Universale" pubblicato nella BUR - Dizionari Rizzoli. Può servirvi per far bella figura con l’insegnante. Ma non rivelate mai il trucco! E’ così che ho fatto. Mentre mi ricordavo che nell’autunno del 1935 iniziavo il primo anno d’elementari, scopro che proprio in quel mese in Grecia il generale Metaxas instaura un governo reazionario costringendo all’esilio il liberale Venizelos. Lo sapevate voi? No, e non ve ne importa niente. Non lo sapeva neanche il piccolo Luciano che frequentava la prima elementare a Vimercate. Il grande Luciano, cioè io, che tra l’altro non mi chiamo più Luciano (perché ho cambiato nome? Storia lunga che fa parte di un altro pezzo delle mie memorie), il nome di Venizelos l’ho già sentito. Ma dove? E così rimugina e rimugina mi ricordo che ho letto un bel libro di Alberto Savinio (c’è un premio per chi sa dire di chi era fratello) che s’intitola "Narrate, uomini la vostra storia". Vi si racconta la divertente storia del personaggio Venizelos. Quindi vedete come un avvenimento lontano può poi essere collegato a qualche altro avvenimento che vi ha toccato da vicino? Nel mio caso l’avvenimento che mi ha toccato da vicino è la lettura di un bel libro, che mi è piaciuto, che mi ha dato qualcosa di nuovo.

Ogni volta che mi è stato possibile ho cercato di trovare dei collegamenti con i grandi eventi mondiali. Per esempio, quanto succedeva in Cina in quegli anni mi è stato poi raccontato da un cinese che ho incontrato in America e che li aveva vissuti in prima persona. Con quel cinese siamo poi diventati amici.

Troverete spesso nelle memorie dei collegamenti con avvenimenti futuri che mi riguardano. Vorrei allora suggerirvi di cercare di scoprire chi sono stato io. Molti di voi me l’hanno chiesto. Preferirei non dirvelo. Consideriamolo come un giallo. Leggendo attentamente nelle memorie, troverete dei riferimenti al mio futuro. Segnateli su un foglio. Poi metteteli in ordine. Magari consultatevi tra voi, discutete, fate delle ipotesi. Dovreste riuscire, almeno in parte, a costruire un mio curriculum vitae (un po' di latino non fa male per chi l’anno prossimo dovrà passare alle Medie). Provate a farlo. Vediamo cosa ne viene fuori. Sono uno scrittore? Sono un professore? Sono sposato? Ho avuto dei figli? Che tipo di laurea ho? Che tipo di lavoro ho fatto? Poi, alla fine vi rivelerò il mistero.

Qualcuno di voi ha detto che sa riparare le gomme di una bici. Bravo. Scommetto che non è capace di riparare la gomma se è la giunta che perde. Se volete, posso insegnarvelo. Per chi invece ha confessato che non sa come si fa a riparare una gomma, troverà la descrizione dettagliata nelle memorie. Ma troverà la descrizione anche di tanti altri lavori. Perché non provate ad elencare tutti i lavori che sono descritti? Quale descrizione di quelle tecniche, di quei mestieri, vi è piaciuta di più? Vi sarebbe piaciuto, come al piccolo Luciano, essere capace di cambiare la molletta rotta di una ruota libera? E dar da mangiare alle oche con un imbuto?

Tutti mi avete detto che sapete non solo giocare a nascondino, ma anche a cavalletta. Nelle memorie sono descritti anche altri giochi. Segnateli su un foglio e poi ditemi se li conoscete tutti.

Riassumiamo. Io vi ho risposto, vi ho mandato le mie memorie, ma voi non dovete solo leggerle e dire che vi sono piaciute (non ammetto risposte negative!). Dovete anche giocarci sopra, almeno in tre modi: 1) ricostruire il mio curriculum, 2) fare l’elenco dei mestieri, 3) fare l’elenco dei giochi.

Non lamentatevi. Ben vi sta. Avete voluto rispondere alla mia precedente lettera? Siete curiosi di saperne di più? Ed allora datevi da fare. E datemi pure del tu, come fanno già i miei due nipotini.

Ciao a tutti.

zio Lucio.


PS. Il mio primo nome è Ugo, ma gli amici mi chiamano Lucio
 
 
 
Le memorie di Luciano, un ragazzo in Lombardia negli anni '30
1930 - 35
Luciano gioca
1936 -38
Luciano impara l'arte
1938 - 40
Luciano va a scuola