2 maggio 1999
Caro Francesco
La mia vita da ragazzo forse era più dura di quella dei
ragazzi d’oggi, almeno qui da noi. Ma io ero felice. Come lo erano i miei
compagni. Come penso lo siano i ragazzi d’oggi. Hai provato a guardare
il volto di qualcuno dei ragazzi del Kossovo? Certamente loro non hanno
nessun motivo per essere felici. Eppure ogni tanto vedi un sorriso sul
loro viso.
Come mai? Perché da ragazzi, anche il peggiore dei mondi ci
sembra pieno di av-venture. Meno male che è così.
Se ti dicessi che uno dei tempi più felici della mia vita è
stato quello di quando ero sfollato in montagna perché i tedeschi
ci avevano cacciato da casa? Vivevamo in un vec-chio mulino abbandonato.
Avevamo fame, c’era il rischio che i tedeschi venissero a rastrellare i
genitori. Ma noi giocavamo a nascondino, cercavamo tesori nascosti chissà
dove nel vecchio mulino.
La fantasia aiuta i bambini a trasformare il mondo. E per fortuna è
così. Così posso-no crescere con fiducia e speranza, malgrado
tutto.
Questo non vuol dire viva la guerra, perché in guerra ci sono
più avventure. Tutt’altro. Lo dicevo per dire che i bambini sanno
sorridere sempre.
Quella di essere bambini è la più bella età, lo
sapevi?
Per il Kossovo, anch’io penso che non ci sarà la terza guerra
mondiale.
E non solo perché la Russia non è più potente.
Perché spero che il mondo non sia pieno solo di pazzi.
Ciao
|