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dicembre 1998
Caro Prof.
corre
voce che a fine anno ne conterai 80. Complimenti.
Quando
ero tuo allievo, sia la tua posizione baronale, sia la mia giovane età mi aveva
dato l'impressione che tu fossi molto più vecchio di me. Visto ora,
l'intervallo che ci separa sembra quasi nullo. Effetto della contrazione
einsteiniana del tempo man mano che ci avviciniamo alla velocità finale?
Questa
premessa serve per dire che anch'io ho ormai l'età per cui uno è tentato fare
dei bilanci, guardare retrospettivamente la propria traiettoria vitale. Ci
accorgiamo allora che vi sono stati dei punti di biforcazione dove la
traiettoria è andata in un verso, ma poteva andare da tutt'altra parte. Non so
se sia colpa di attrattori nascosti. Se sì, allora tu sei uno dei miei
attrattori. Infatti, avrei potuto decidere di fare la tesi con Caldirola. In tal
caso credo che sarei finito da tutt'altra parte. Invece subii il fascino del
professore di Radioattività. D'altra parte mi sarebbe stato difficile fare la
tesi con Caldirola che mi aveva dato solo 29 all'esame di Istituzioni di Fisica
Teorica.
Il
sullodato professore di Radioattività è responsabile di avermi fatto
compulsare un volume portentoso del Jeans sugli effetti dei campi magnetici e
rotazionali sui gas. Tutto questo per una tesina che doveva far vedere se i
neutroni amavano o meno andare in giostra! Ma l'attrazione deve essere stata
forte se malgrado ciò ho poi proseguito con lui. Adesso puoi confessare che
degli effetti della forza centrifuga sui neutroni in realtà non n'è mai
importato niente a nessuno. Chi avrebbe avuto il coraggio di far trottolare un
reattore, solo per il gusto di appiattire un po’ la forma dl flusso? Penso
neanche Rubbia! Per fortuna che allora io avevo considerato la cosa seria, e così
dalla tesina passai alla tesi con te.
Ricordo
però anche con affetto il suddetto professore che con piglio guerriero e lancia
in resta attraversare l’atrio di via Saldini ed entrare nell’antro dei
chimici ed apostrofare il povero prof. S: ”Come osi tu, vil chimico, bocciare
un mio allievo, un giovane di grandi promesse e per di più un fisico?” Morto
dalla paura il povero S. chiese perdono ed offrì a riparazione di far calcolare
al giovane fisico per tutta l’estate gli orbitali S, P, D di certe molecole di
suo interesse. E con un compenso di ben 30.000 lire al mese, puzzo di
metilammine incluso.
Un
altro ricordo dei tempi. L'attrattore disse un giorno una frase storica
agli allievi che si ponevano la scelta sugli studi da seguire e gli effetti
sulla carriera. "Attenti a non sbagliare, a non farsi incantare dalle mode.
Mio padre era un brillante giovane e decise di divenire ingegnere aeronautico,
perché era un campo d'avanguardia. Che fine ha fatto poi da noi
l'aeronautica?" Così, o pressappoco, dicesti. Certamente allora non ti sarà
neanche sfiorato il dubbio che il futuro nucleare potesse essere men che
splendido. Ed invece...
Se
non ci fosse la prescrizione per il delitto di sviamento di giovani ingenui, ti
convocherei in giudizio e ti chiederei i danni. Se non che, proprio ora pare che
qualcuno ci ripensi. Che sia il caso di consigliare a giovani intraprendenti di
seguire la traiettoria nucleare?
Scherzi
a parte, nessun pentimento su quella scelta di campo. Anzitutto mi pare che ci
abbia permesso di usare tutto l'entusiasmo di cui eravamo capaci. E ci siamo
anche divertiti. Io che avevo preso sul serio i neutroni in giostra, non ebbi
difficoltà a prendere sul serio il più ardimentoso dei concetti di reattore,
da quello ad acqua pesante, a quello a liquido organico al LMFBR
(che vor dì?, dicono a Roma).
A
proposito di acqua pesante, ti racconterò un particolare. Nel '61 era previsto
un convegno internazionale a Palma di Maiorca.
Io, che in realtà non mi ero granché occupato di D2O (poco
avanzato. Io preferivo il LMFBR) passai il mese di agosto a fare dei conti su un
reticolo ad acqua pesante per avere la scusa di andare a Palma con mia moglie.
Fu una bella vacanza. Non mi ricordo se c'eri anche tu, ma ricordo bene Mario S.,
anche perché accompagnato dalla stravagante moglie.
Quello
del nucleare è' stata una stagione esaltante. Soprattutto non ci siamo mai
sentiti da meno degli altri, americani o russi che fossero. Eravamo altrettanto
se non più intelligenti di loro. Potevamo fare come, se non meglio, di loro.
Io, giovane incosciente ma non privo di improntitudine avevo il coraggio di
trattare senza imbarazzo con chi aveva realizzato bombe e reattori. Mi ricordo
come discutevo in Westinghouse col dr. Shoupp per ottenere più di quanto ci
spettasse per la Licenza. E per aver fatto quattro conti per Weinberg a Varenna,
l'andai a trovare ad Oak Ridge, lui grande direttore, advisor del
Presidente USA. Quale altra disciplina scientifica mi avrebbe permesso tanto
ardire? Ero arrivato al punto di cercare di vendere centrali nucleari a tutto il
mondo.
Eppure
qualche volta ti sarà venuto in mente tuo padre ingegnere aeronautico!
A metà strada io mi sono stancato. Ho dato disdetta dal nucleare prima che
finisse tutto in vacca (scusa l'espressione intellettualoide, ma efficace).
Eppure mi spiace che tutte le energie che vi sono state profuse non abbaino poi
dato risultati. Solo colpa dei Verdi? Forse un po’ anche nostra. Ci siamo
fatti abbacinare dalla nostra intelligenza e creatività. Uguale o meglio degli
altri. Ma la nostra capacità di fare, di realizzare?
Credo
che il nucleare in Italia sia stato come un sogno di gioventù. Da giovani si
vuol cambiare il mondo. Anzi, non si capisce perché non sia già stato
cambiato. Chi si e occupato per tutta la vita del nucleare é rimasto giovane.
E' rimasto con il sogno. Io sono invecchiato, perché ho abbandonato. Ma tu sei
ancora nella bella età della perenne giovinezza nucleare.
Invece di trarre melanconiche conclusioni da come sono andate le cose nucleari,
rallegrati piuttosto. Una vita fatta solo di primavere. E non è una boutade
la mia perché so che sei ancora pronto ad indignarti con tutti quei fregnoni
che imperversano sul nostro povero paese... Ma verrà un giorno...
Caro
Carlo, penso che questa sia l'unica lettera che ti ho scritto (e scusa se non
manoscrivo, per risparmiarti gli sforzi di decifrare. Un’altra cosa che non
esiste più è la bella calligrafia). Ma sai che hai nostri giorni non si
epistola più come una volta. Ma quando ci vuole...
Auguri
e complimenti per le primavere.
P.S. Ho un scoop dell’ultim’ora. Il nucleare riparte. Mi ha telefonato poco fa un mio vecchio dipendente della Sezione Energia Nucleare Fiat che non vedevo da trent’anni. Stanno organizzando una cena con tutti i vecchi nucleari Fiat. Mi ha chiesto se ci vado. Quasi quasi ci vado. Tu che ne pensi?