LICEO CLASSICO SPERIMENTALE STATALE "B. RUSSELL" DI ROMA
Linguaggi non verbali e multimediali Piano di lavoro annuale Introduzione alla pratica delle forme di comunicazione non verbali,delle tecnologie multimediali in ambito didattico e della alfabetizzazione informatica Premessa Molti insegnanti intravedono nelle tecnologie, in alcuni linguaggi non verbali espressi in ambito informatico e, soprattutto, nella multimedialità un uso legittimamente strumentale delle macchine e dei linguaggi connessi, che vengono concepiti più come mezzi che giovano allapprendimento, che consentono di eseguire dei compiti complessi attraverso delle semplici operazioni, che come fine degli interventi educativi. Dalle discipline scientifiche (in particolare dalla Matematica e Fisica), che possono proporre attraverso la multimedialità simulazioni di esperienze di laboratorio e di grafica (grafici cartesiani, istogrammi, diagrammi di flusso e linguaggio di progetto, ecc.), alla Storia dellArte che usufruisce della forte componente iconica (immagini e figure) presente nelle tecnologie, alla Musica che sfrutta a pieno le capacità del mezzo informatico nel produrre e gestire suoni e file audio, vi è viva sempre più la consapevolezza delle possibilità di un uso anche non "puramente strumentale". Vi è dunque un modo diverso, più serio e impegnativo di intendere lapporto delle tecnologie e dei linguaggi multimediali alla scuola di oggi. Si prospetta dunque non una sostituzione del libro di testo e di una scuola con le logiche ad esso connesse, ma una integrazione costruttiva fra varie dimensioni del sapere, quella lineare, trasmissiva, riproduttiva, testuale, analitica, consequenziale e logica del libro e della scrittura e quella caotica, reticolare, sintetica, dialogica, ipertestuale, aperta ad una molteplicità dei significati e continuamente rescrivibile, proveniente dalla multimedialità. Se nei secoli passati la modalità di trasmissione culturale passava inequivocabilmente attraverso lo scritto e la vista, senso ad esso connesso e per lo più esplicantesi nellabilità di decodifica e riproduzione dei caratteri alfabetici che segue logiche sintattiche pressoché stabili, il Novecento, ha visto il nascere di "modalità diverse di trasmissione culturale (i media), la diversificazione dei linguaggi, la problematizzazione epistemologica, la pluralità di senso e di significato del reale propria di un soggetto con unidentità mobile, malleabile, diversificata". La multimedialità, d'altronde, senza una forte riflessione sui problemi della comunicazione e sull'uso della lingua rimane sterile e vuota. La ragione di ciò è da ricercare nel fatto che una educazione linguistica di tipo non verbale ha senso solo e soltanto nella misura in cui si può confrontare ed essere complementare con il "sistema lingua" nel suo significato più profondo e nel forte e significativo messaggio educativo cui esso è portatore. Il corso di Linguaggi Non Verbali e Multimediali, che viene progettato nel Liceo Sperimentale "B. Russell" di Roma per essere proposto nella classe 1° Bn. C a indirizzo scientifico durante il corrente anno scolastico, muove da queste premesse. Si tratta di un insegnamento non confinato come materia a sé stante, ma come approccio metodologico del sapere che interessa alcune discipline individuate in modo preciso e puntuale dal Consiglio di Classe. Si cercherà quest'anno di agevolare l'incontro dei seguenti saperi disciplinari che sono presenti nel curricolo biennale (Italiano, Storia dell'Arte, Inglese, Fisica e Scienze) attraverso, e mediante, alcune compresenze che permettano ai discenti di avere a disposizione riflessioni e confronti critici su alcuni temi interdisciplinari coinvolti secondo un piano didattico globale che offra un sufficiente e significativo incontro ai bordi delle discipline citate, soprattutto nelle aree che presentano forti analogie e interessi comuni.Obiettivo non marginale è anche la produzione di un ipertesto su attività pluridisciplinari. A) ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALELa stesura del piano didattico annuale ha come premessa ineludibile la ricognizione delle condizioni di ingresso degli allievi. Tenuto conto che la materia "L.N.V.M." non deve essere considerata tout court una disciplina come Italiano o matematica, si fa presente che proprio per tale ragione si procederà inizialmente a raccogliere tutto il complesso di informazioni in grado di contribuire a delineare un primo quadro generale di ogni studente e della classe nel suo insieme per permettere l'individuazione delle competenze di base che gli allievi posseggono all'inizio del corso. B) OBIETTIVI DIDATTICITenuto conto delle "linee programmatiche per l'insegnamento di LNVM", la determinazione degli obiettivi didattici ed educativi terrà conto sia del fatto che si tratta di una classe iniziale di primo ciclo liceale, sia che si è in presenza di una classe di Biennio sperimentale ad indirizzo scientifico nel quale il corso di LNVM - nel proporsi obiettivi didattici molto semplici ma importanti (studio e analisi dei principali linguaggi non verbali in maniera semplice ma non banale; riflessioni di carattere linguistico sulle modalità e sui mezzi della comunicazione; capacità di muoversi all'interno della varietà dei testi prodotti nella società in cui viviamo con particolare riferimento alla multimedialità e al cosiddetto sapere reticolare e non sequenziale) - privilegerà mete educative di respiro culturale e formativo soprattutto nei momenti formativamente significativi delle compresenze. Con queste premesse tutti gli obiettivi didattici prefigurabili possono essere ricondotti - nell'intero curricolo biennale - alla acquisizione della "capacità critica" di lettura delle varie tipologie di linguaggi oggi esistenti nella società. In particolare, si tratta di far acquisire agli allievi la capacità di:
Contemporaneamente si tratta di far acquisire agli allievi le seguenti abilità:
Dal punto di vista metodologico saranno considerati fondamentali tre momenti : 1. il momento della elaborazione teorica; 2. il momento della elaborazione informatica e multimediale; 3. il momento della applicazione dei contenuti mediante attività di laboratorio e di produzione. D) VERIFICHEGli strumenti per la verifica dell'apprendimento saranno molteplici e variegati, e comprenderanno : 1) "colloqui orali"; 2) "test scritti" con diversi tipi di domande (vero/falso, risposta multipla, completamento, risposta aperta); 3) produzione di ipertesti su temi pluridisciplinari; 4) produzione al PC di relazioni sottoforma ipertestuale. E) BIBLIOGRAFIA 1.Massimo Baldini, Storia della Comunicazione, Roma, Tascabili Economici Newton,1995; 2.Luca Tomassini, Da Gutemberg al Multimediale passando per Internet. Percorsi per l'autostrada dell'informazione, Roma, perocchi Editore, 1996; 3.Ministero P.I.-IRRSAE Sardegna, La classe elettronica, Milano, Wilson Edizioni, 1999; 4.Roberto Maragliano, Tre ipertesti su multimedialità e formazione, Bari, Laterza, 1998; 5.Giuseppe O. Longo, Il nuovo Golem. Come il computer cambia la nostra cultura, Bari, laterza, 1998; 6.Alessandra Talamo, Apprendere con le nuove tecnologie, Firenze, La Nuova Italia, 1998; 7.Concetti in rete. Dalla costruzione della mappa concettuale alla produzione di un ipermedia, (a cura di M.Fasano), Bologna, Zanichelli, 1998; 8.Guglielmo Trentin, Insegnare e apprendere in rete, Bologna, zanichelli,1998;
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