LICEO CLASSICO SPERIMENTALE STATALE "B. RUSSELL" DI ROMA
PIANO DI LAVORO ANNUALE: Relazione iniziale Anno Scolastico 2004-2005 Disciplina : LAB. FISICA Insegnante: VINCENZO CALABRÓ Classe: 1/2D (ind. scient.) 1. Finalità dell’azione educativa Lo studio del Lab. Fisica nel biennio del Liceo-Ginnasio B.Russell di Roma concorre, attraverso l'acquisizione delle metodologie, delle competenze, delle capacità e delle conoscenze specifiche della disciplina, alla formazione della personalità dell'allievo. Esso favorisce lo sviluppo di una cultura di base tale da consentire una preparazione scientifica in grado di produrre una solida base per i successivi studi del triennio. Nell'ambito delle mete educative generali del Liceo presenti nel P.O.F., lo studio del corso di Lab. Fisica contribuisce a preparare gli allievi a comprendere il “senso” della disciplina basato, com’è noto, sulla dimensione “metodologica ed empirica” della disciplina, non trascurando il contatto con la realtà tecnologica, in modo tale da fornire agli studenti gli strumenti indispensabili di interpretazione della fenomenologia più comune della disciplina. 2. Obiettivi didattici e formativi La loro determinazione terrà conto del fatto che si tratta di una classe a indirizzo scientifico della scuola dell’obbligo, che affronta per la prima volta lo studio della fisica in chiave essenzialmente laboratoriale. Il corso di Fisica ha durata annuale, presenta un limitato livello di formalizzazione matematica e si propone obiettivi didattici essenzialmente rivolti a sviluppare l'aspetto metodologico prima ancora che nozionistico. E' da notare, infine, che il curricolo prevede esplicitamente attività empiriche che prevedono l'espletamento di esercitazioni sperimentali da realizzare in classe o da assegnare a casa. Con queste premesse tutti gli obiettivi didattici prefigurabili possono essere ricondotti alla acquisizione del «metodo scientifico», inteso come metodo di studio, come metodo di indagine per l'analisi di questioni scientifiche e, infine, come metodo sperimentale di Laboratorio. A) L'acquisizione del metodo scientifico inteso come «modalità di analisi dei fenomeni fisici», tenendo conto della relativa giovane età dei discenti, implica : 1) conoscenza delle grandezze fisiche e delle più semplici leggi inerenti ai pochi fenomeni fisici indagati; 2) comprensione (competenza) dei procedimenti caratteristici dell'indagine scientifica; 3) capacità di analizzare e schematizzare situazioni e problemi scientifici molto semplici facendo ricorso a semplici modelli, analogie e tecniche di semplificazione della fenomenologia fisica; B) L'acquisizione del metodo scientifico come «metodo sperimentale di ricerca o conferma empirica delle leggi fisiche» implica : 4) comprensione del ruolo e del significato dell'esperimento nelle scienze empiriche e capacità di progettazione e di esecuzione di semplici esercitazioni didattiche in laboratorio, riconoscendo l'importanza dei vari momenti (di impostazione/progettazione teorica, di scelta degli strumenti di misurazione, di rilevazione, di elaborazione e interpretazione dei dati sperimentali anche mediante l'uso di tecnologie informatiche, di possibili soluzioni tecnologiche atte a migliorare il processo di misura, di indicazione della precisione delle misure e della sensibilità degli strumenti, di limiti di validità del modello e delle leggi fisiche,ecc...); 5) comprensione e padronanza delle tecniche operative che presiedono alla determinazione e valutazione degli errori nelle misurazioni fisiche indirette e alla elaborazione dei dati sperimentali per la ricerca/conferma empirica delle leggi fisiche. C) L'acquisizione del metodo scientifico, infine, come «metodo di studio» implica che gli allievi sappiano : 6) utilizzare in maniera appropriata le gg.ff., le leggi fisiche e il linguaggio tecnico e formale; 7) acquisire la capacità di risolvere semplici test a risposta multipla e/o esercizi molto importanti nella prospettiva di un processo di valutazione formativo-sommativo. 3. Azione didattico-educativa prevista
Trattandosi di una classe di biennio, si privilegerà l'aspetto metodologico su quello contenutistico. Questo significa che verrà dato ampio spazio alla discussione e alla organizzazione di attività che prevedono esplicitamente la elaborazione di dati sperimentali come momento metodologicamente fondante di sintesi e di ragionamento scientifico. Una buona parte del tempo settimanale delle lezioni a carattere teorico sarà dedicata non solo alle attività di raccordo tra teoria ed esperimento (laddove le condizioni organizzative lo permetteranno), ma anche alla risoluzione di semplici test di fisica a risposta multipla come iniziazione allo studio delle tecniche e delle strategie che permettono di acquisire capacità interpretativa per passare dall'osservazione dei fenomeni fisici alla formulazione di modelli matematici. Dal punto di vista metodologico saranno considerati fondamentali tre momenti: 1. il momento della elaborazione teorica; 2. il momento della elaborazione sperimentale; 3. il momento della applicazione dei contenuti.
Libro di testo con modelli di esercitazioni di laboratorio (obbligatorio); Personal Computer (facoltativo); Attrezzatura e strumentazione di laboratorio (obbligatoria).
Laboratorio di fisica Aula normale Laboratorio multimediale 4. Contenuti Modulo n. 1
Modulo n.2
Modulo
pluridisciplinare n. 3
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Titolo |
EQUILIBRIO INVARIABILE NEL TEMPO |
Motivazione e finalità |
E’ il terzo modulo del biennio a indirizzo scientifico. Si sviluppa soltanto nell’ambito disciplinare della sola fisica e si rivolge ai giovani di secondo anno. A causa del poco tempo a disposizione (1 h settimanale) è composto da una sola unità didattica, compatta e sintetica. Le ragioni del modulo sono evidenti: si tratta di un modulo che si propone di indagare le cause dell’azione di uno o più vettori nel fenomeno dell’equilibrio dei corpi in chiave introduttiva al successivo e ultimo modulo di cinematica del punto. Si colloca all’inizio del secondo anno e non si presta bene a una trattazione pluridisciplinare con altri docenti a causa della sua componente molto tecnica. E’ destinato a un gruppo-classe non molto grande (10-15) nel quale sono obbligatorie esercitazioni di laboratorio per piccoli gruppi. E’ un modulo di base per l’indirizzo scientifico che tutti gli allievi devono conoscere bene perché introduce alle conoscenze di come si comportano, dal punto di vista statico e dinamico, i corpi sollecitati da forze. Con questo modulo ci si pone l’obiettivo di far apprendere i procedimenti fondamentali che portano all’equilibrio dei corpi mediante la definizione operativa di vettori, come la forza, e delle conseguenze che l’azione di un gruppo di questa gg.ff. vettoriali producono sui corpi. Il modulo, pertanto, è finalizzato a conseguire il preciso scopo di abituare gli allievi all’uso ragionato e concreto di una grandezza fisica vettoriale molto importante nei successivi sviluppi della disciplina. |
Durata |
11 h |
Prerequisiti |
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Contenuti |
Le forze applicate ai solidi, il peso, i vettori, le operazioni di somma e di differenza di vettori, la regola del parallelogramma. La composizione delle forze e l'equilibrio del punto: annullamento delle traslazioni e delle rotazioni, le leve; Semplice cenno introduttivo alle funzioni trigonometriche di seno, coseno e tangente di un angolo per il calcolo delle componenti di un vettore; La forza peso e le caratteristiche dei vettori. Scomposizione lungo due direzioni assegnate: prima e seconda legge della statica. |
Esperimenti di Laboratorio |
Ricerca sperimentale e validità della condizione di equilibrio di un’asta rigida vincolata con un asse fisso; |
Obiettivi |
1) conoscenze - natura vettoriale delle forze e composizione vettoriale delle forze; - equilibrio dei corpi; - equazioni cardinali della statica; - concetto di seno, coseno e tangente di un angolo; 2) competenze -
saper eseguire misure di forze; - saper scomporre un vettore determinando le sue componenti; - saper comporre due vettori determinando il risultante e la sua direzione; 3) capacità - capacità di saper trarre semplici deduzioni teoriche e confrontarle con i risultati previsti; - saper progettare e condurre esperienze quantitative affidabili per poterle interpretarle con criterio matematico rigoroso; |
Titolo |
IL MOTO |
Motivazione e finalità |
E’ il quarto modulo, o modulo conclusivo, del corso biennale di liceo scientifico. Si sviluppa nel solo ambito disciplinare della fisica in quanto sono necessarie competenze didattiche molto specifiche per dominare la varia e diversificata attività sperimentale e si rivolge agli studenti di secondo anno che stanno per terminare il corso biennale. E’ composto da 2 unità didattiche. Le ragioni del modulo sono evidenti: si tratta di un modulo importantissimo che introduce gli allievi allo studio della meccanica. Si colloca alla fine del secondo anno a conclusione del corso e, data la natura fortemente empirica del modulo, non si presta a una trattazione pluridisciplinare. E’ destinato a un gruppo-classe non molto grande (10-15),con studenti omogenei. Il prezzo da pagare è che il modulo prevede l’uso della guidovia a cuscino d’aria che mal si presta ad un effettivo lavoro di gruppo. Si prevede pertanto di far lavorare i ragazzi a turno per rilevare le misure di distanze e di tempi. E’ un modulo fondamentale e di base (per tutti gli studenti di biennio e di triennio) che tutti gli allievi devono conoscere perché introduce alle conoscenze e competenze di come si studia il movimento. Sono obbligatorie esercitazioni di laboratorio. Con questo modulo ci si pone l’obiettivo di introdurre i termini e i concetti adatti alla descrizione del moto dei corpi e di studiare i due più semplici e tipici movimenti: il moto rettilineo uniforme e quello uniformemente accelerato. Attraverso questi due basilari approcci di tipo cinematico e, se rimarrà tempo, anche dinamico si potrà pervenire a una prima analisi dei caratteri generali del moto sia dal punto di vista del “come” si muovono i corpi, sia dal punto di vista del “perché” essi si muovono in una certa maniera piuttosto che in un’altra, Il modulo pertanto, nel porsi una meta apparentemente riduttiva dal punto di vista contenutistico (solo due tipologie di moto per giunta rettilinei), si pone l’importante e delicato obiettivo di introdurre il punto di vista metodologico (modello di punto materiale del moto allo scopo di concentrare l’attenzione e l’interesse dei giovani sulle tipologie di base dei fenomeni meccanici del movimento e sulla elaborazione dei dati sperimentali. |
Durata |
22 h |
Prerequisiti |
Sono gli obiettivi
previsti in uscita dai moduli n. 1,2 e 3: |
Contenuti |
La descrizione cinematica e dinamica del moto; Concetto di modello del moto ; Il moto di un carrello: dall'esperimento al modello matematico: costruzione grafica dei diagrammi (t,s), (t,v) e (t,a); Un modello di moto perfettamente rettilineo e uniforme per il fenomeno del moto di un carrello su una guidovia a cuscino d'aria: formalizzazione matematica e legge del moto; Dal modello alla legge fisica e limiti di validità di una legge fisica; |
Esperimenti di Laboratorio |
1) esperimento relativo alla conferma empirica della legge del m.r.u. 2) conferma empirica della legge del m.r.u.a; 3) conferma empirica della prima e della seconda legge della dinamica dinamica relativa alla relazione di proporzionalità diretta tra F ed a; |
Obiettivi |
1) conoscenze - traiettoria e legge oraria; - velocità e accelerazione; - le leggi della dinamica; - massa e peso dei corpi; 2) competenze - saper utilizzare le grandezze fisiche spostamento, tempo, velocità e accelerazione nei diversi contesti cinematici; - saper studiare diversi tipi di moto: morto rettilineo uniforme e moto rettilineo uniformemente accelerato; - riconoscere le forze come causa delle variazioni del moto dei corpi o del loro equilibrio; -riconoscere le relazioni di proporzionalità esistenti tra forza e accelerazione; - valutare le forze agenti su un corpo poggiato su un piano inclinato. - utilizzare correttamente strumenti come un cronometro, un righello flessibile, un dinamometro a molla, riconoscendone portata e sensibilità; - padroneggiare gli aspetti matematici riguardanti le forme delle funzioni e dei grafici cartesiani di 1° e 2° grado; 3)capacità - comprendere l’importanza di un modello interpretativo nei fenomeni fisici; - saper progettare e condurre esperienze quantitative affidabili per poterle interpretarle con criterio matematico rigoroso;
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Si fa presente che i moduli saranno suddivisi in Unità Didattiche modulari, che saranno valutate con il criterio della modularità.
5. Verifiche
Premesso che l’insegnamento del Laboratorio di Fisica è un insegnamento modulare, gli strumenti per la verifica dell'apprendimento comprenderanno:
1) "colloqui orali” in itinere;
2) "test e/o esercizi";
3) "redazione di relazioni di laboratorio".
Saranno analizzati i "livelli di attenzione" in classe e la "partecipazione al dialogo educativo" anche attraverso discussioni, colloqui orali individuali (tendenti a valutare la quantità e la qualità delle conoscenze acquisite, la capacità di rielaborazione, l'uso di una terminologia corretta, ecc...) e test scritti. Queste modalità di verifica saranno trascritti nel registro e sul libretto degli studenti ma non avranno peso sulla valutazione sommativa e sul risultato finale; quest’ultimo sarà basato sulla media delle varie valutazioni sommative dei moduli.
Per la verifica sommativa saranno utilizzati:
- periodici test strutturati ed esercizi a fine modulo, tendenti ad accertare il grado di comprensione dei fenomeni e delle nozioni studiati e a verificare la capacità di esporre con linguaggio rigoroso e appropriato gli argomenti trattati.
- relazioni di laboratorio come sintesi del lavoro sperimentale previsto dal corso.
6. Criteri di valutazione
Si vedano le descrizioni nei vari moduli.
In relazione al fatto che il corso prevede attività empiriche di laboratorio di tipo pratico per quanto concerne quest'ultima attività si fa presente quanto segue.
La prova pratica deve poter misurare il:
- saper fare;
- saper comprendere la logica di ciò che si fa;
- saper comunicare ciò che si è fatto.
Premesso che l'obiettivo del Laboratorio non è la Relazione di Laboratorio è molto probabile tuttavia che chi sa comunicare una esperienza di laboratorio ha capito la logica della sperimentazione e sa anche "fare". Di più l'attività empirica motiva l'allievo a lavorare con serietà nel laboratorio e lo costringe a tenere un quaderno di appunti comprensibile e ordinato.
Relativamente alla questione delle verifiche sommative sembra opportuno chiarire che il voto finale non sarà la semplice media aritmetica dei voti acquisiti attraverso le verifiche sommative. Si ricorda non solo che oltre agli obiettivi cognitivi saranno valutati anche quelli non cognitivi che interessano altre modalità del “fare scuola” come la partecipazione, l’interesse, ecc.. ma che anche la condotta fa parte del processo di valutazione relativo agli obiettivi cognitivi. Ciò perché ai giovani si chiede severità nel comportamento in quanto il modo di interagire col docente in classe fa parte del processo educativo vero e proprio.
a) questionari scritti a risposta multipla : almeno uno per modulo;
b) esperimenti di laboratorio con relazione: almeno tre per modulo.
I criteri di valutazione generali che associano agli indicatori docimologici i voti numerici che entreranno a far parte del voto conclusivo sono quelli presenti nella tabella del POF.
Roma, 1 Ottobre 2004 |
L'insegnante di Fisica e Lab. Prof. Vincenzo Calabrò |