ANNO 2003
Interventi pubblicati sul Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti
Per i riferimenti e altri particolari consultare il sito di Claudio Sabelli Fioretti
1. 26/1/2003
QUANDO MUORE UNO COME AGNELLI
da Vittorio Grondona
Sembrerà banale, ma quando apprendo della morte di qualcuno, chiunque sia, mi
commuovo. Ogni eventuale rancore nei confronti del morto mi passa subito. Così è
stato anche per Giovanni Agnelli, personaggio lontano anni luce dalle mie idee
politico-sociali. Ecco, anch’io avrei fatto un titolo come quello del Corriere
della sera limitato però alla sola prima parte: Addio Giovanni Agnelli. C’è
gente, purtroppo, che non si commuove mai, forse è per questo che le azioni
della Fiat sono cresciute!
2. 25/1/2003
PERCHE’ SI PARLA SOLO DI MARIA LAURA RODOTA’?
da Vittorio Grondona
Perchè si verifica come per incanto un restringimento del campo degli interventi
sull’intervista a Maria Laura Rodotà o sulla cultura di destra o di sinistra,
quando potrebbe essere interessante conoscere anche i vari pareri in merito al
cimitero privato del Cavaliere, al rilascio obbligatorio delle impronte
digitali, all’istituzione di una “banca del DNA”, alla guerra preventiva
all’Iraq, al prossimo referendum sull’estensione dell’art.18, ai quotidiani
attacchi al sistema pensionistico, alla precaria assistenza sanitaria,
all’ignobile condono fiscale inserito in finanziaria, all’amnistia, all’indulto,
all’indultino o, al limite, alla ridicola proposta di pretendere l’allestimento
di giardini in cambio del condono edilizio, ....?
3. 13/1/2003
BENE SIGNORI, FINALMENTE INIZIA LO SPETTACOLO
da Vittorio Grondona
Io penso che prima o poi qualcosa si doveva fare. Cofferati rappresenta una
buona opportunità per incominciare. Chi altri in questo momento potrebbe
ottenere a sinistra tanti consensi come lui? Nel contempo capisco il disagio del
centro, la “rabbia” della dirigenza DS, le preoccupazioni di PRC, la paura del
centro destra (finalmente). Se veramente finissero i movimenti vorrebbe dire che
le cose stanno migliorando. Del resto non è quello che desideriamo?
4. 13/1/2003
COME ERA CALDO QUEL GELIDO PALASPORT
da Vittorio Grondona
Ho trovato su internet questo testo e ve lo ripropongo.
E’ un bell’articolo di Lidia Ravera (su
Documenti)
5. 13/1/2003
LE COSE RIPETUTE PIACCIONO, SONO UTILI?
da Vittorio Grondona
Orazio, riferendosi all’arte, diceva che tanto più piace quanto più la si
considera. Sono convinto che avesse ragione. A quale arte si riferisce invece la
RAI nazionale che ogni giorno replica gli stessi programmi visti e rivisti e a
incredibile distanza ravvicinata? Che pretese può avere, sempre la RAI, in fatto
di audience, quando in tre ore di spettacolo costringe lo spettatore a subire
un’ora abbondante di pubblicità mascherata in tutte le maniere possibili? Negli
anni 50/70 era possibile guardare il programma di prima serata TV, normalmente
di qualità, e poi rimaneva il tempo per uscire, magari per andare al cinema...
6. 6/1/2003
DIALOGO CON LE DESTRE?... MI VIEN QUASI DA RIDERE!
da Vittorio Grondona
Cofferati ha ragione. Ha tanta ragione che subito sono insorti dal centro destra
e del centro sinistra coloro che lo temono sul piano politico. Quelli del centro
sinistra lo temono non per le sue idee, ma per la sua indiscussa popolarità che
li potrebbe far saltare dalla comoda seggiola di comando, in questo periodo
inutilmente scaldata. Chi vuole il dialogo con le destre? La risposta è
semplice: il centro e buona parte di Forza Italia, che pure è sicuramente di
centro. Queste forse politiche, ora un po’ da una parte ed un po’ dall’altra,
hanno una gran voglia di unirsi e formare i numeri necessari per bandire dal
potere, una volta per tutte, sia gli ex fascisti di destra che gli ex comunisti
ed i comunisti di sinistra. La Lega Nord non conta nulla. Serve al Cavaliere
solo di rottura e come capro espiatorio per i provvedimenti scomodi. La sinistra
per vincere e governare deve mettersi in testa che deve stare con il popolo...
Con il popolo più debole! Lì ci sono in abbondanza le risorse che le servono per
portarla alla vittoria.
7. 5/1/2003
IL GIOCO DELLE RIFORME
da Vittorio Grondona
Non si può proprio dire che i nostri politici amino stare con le mani in mano.
Non avendo alcuna idea concretamente valida per migliorare la pietosa situazione
italiana in fatto di economia, sanità, scuola, immigrazione, inflazione per
l’aumento incontrollato dei prezzi, disoccupazione, sicurezza sul lavoro,
intollerabile inquinamento da micidiali polveri PM10..., hanno pensato bene di
inventarsi un nuovo gioco per passarsi il tempo: cos’è meglio, far diventare il
nostro Cavaliere un “semipresidente” alla francese, un “premier” all’inglese o,
infine, un “cancelliere” alla tedesca? Nel frattempo tengono impegnata la
fantasia degli italiani con le notizie di cronaca nera e con i progetti per il
ponte sullo stretto di Messina.
8. 2/1/2003
IL SINDACATO E IL PADRONE CHE ORMAI MANGIA ANCHE
LA CAROTA
da Vittorio Grondona
Come lavoratore dipendente sono sempre stato iscritto al sindacato. Ho sempre
pagato la quota annuale ritenendola giusta. Ho sempre pensato che un sindacato
“povero”, e pertanto senza potere, non riuscirebbe a conquistare nulla per i
deboli. Nessuno mi ha mai obbligato a pagarla. Entro il mese di settembre di
ciascun anno avrei potuto disdire la mia iscrizione per l’anno successivo senza
problemi: sarebbero state sufficienti due righe presentate alla segreteria
dell’Azienda di lavoro. Invece di accanirsi tanto contro il sindacato, sarebbe
meglio cercare di capire in cosa consistano in realtà per la nostra società le
“42 pagine di provvedimenti” del governo, citate ieri molto genericamente dal
nostro amato Cavaliere! Buon anno a tutti.
9. 26/2/2003
UN COMMOSSO SALUTO AD ALBERTO SORDI
da Vittorio Grondona
Durante la mia vita ho sempre incontrato personaggi il cui carattere è stato
magistralmente interpretato nel cinema da Alberto Sordi. Si dice che esagerasse
nella sua interpretazione, ma io non ne sono convinto. Le caratteristiche, i
comportamenti... Tutto insomma mi risulta conforme alla realtà, non solo
italiana, ma mondiale. Grazie Alberto per essere riuscito nell’ardua impresa di
divertirci pur mettendo a nudo i nostri difetti di uomini.
10. 25/2/2003
VIA LIBERA ALL’ATTACCO
da Vittorio Grondona
Pare che Saddam abbia dato il “via all’attacco”. Non intende infatti distruggere
i missili. Forse a qualcuno tornerà il sorriso?
11. 25/2/2003
SANREMO, TRAPPOLA PER GONZI?
da Vittorio Grondona
L’anno scorso Benigni, quest’anno Sgarbi. Non credono Pippo Baudo e Maurizio
Costanzo che forse sarebbe meglio fare ascolto con un buon spettacolo, anziché
con scandali e pettegolezzi? Per quanto mi riguarda la grinta dell’On. Sgarbi è
più adatta per vendere le lamette da barba in piazzola a Bologna che per
intrattenere un pubblico... Normale, s’intende!
12. 21/2/2003
SOGNI PROIBITI?
da Vittorio Grondona
Che una ragazzina sogni di essere ammirata, magari come le veline e che un
ragazzino sogni di essere audace, magari come Robin Hood, mi sembra del tutto
normale. Somministrare la dose giusta dei sogni è compito dei genitori e non
della TV. Tutto fa parte della vita: quello che viene nascosto, prima o poi
salta fuori. Quasi sempre, però, salta fuori in modo sbagliato!
13. 20/2/2003
SOLO TRE CONSIDERAZIONI
da Vittorio Grondona
1) - Sono completamente d’accordo con l’Avv. Lina Arena per quanto riguarda le
veline. La censura è sempre una prepotenza!
2) - Gustavo Selva non ha fatto il militare perchè orfano. Io, figlio del
popolo, pur essendo orfano, ho dovuto sorbirmi 18 mesi di durissima naia!
3) - Un mondo che ha bisogno di discutere per non fare la guerra, è un mondo che
non mi appartiene. Devo purtroppo subirlo!
14. 9/2/2003
LA PREPOTENZA
da Vittorio Grondona
Non è avvenimento strano
Quando in pollaio è ora di pranzo
Notare il gallo, spavaldo ganzo,
Arrivar per primo a beccare il grano.
Fate largo, gallinelle sceme,
e vi convien fare attenzione:
Solo io posso darvi il seme
Che vi serve per la riproduzione!
Mangia pure!… Intanto pensa
Il padron del gallo soddisfatto:
Il tuo destino è la dispensa
Non appena il tuo dover hai fatto.
Non v’è in natura cosa alcuna
Che non si presti a paragone.
Come il caso di chi ha fortuna
E per casi strani, diventa padrone.
Ricco e potente si consente
Di manipolar senza ritegno
Il destino della gente…
Niente carota e tanto legno.
Se poi fa la guerra? Niente paura:
Basta ammonir il fedel soldato
Di guerreggiar nella radura
E far delle bombe un uso moderato!
15. 5/2/2003
BONDI E FERRARA PER ME PARI SONO
da Vittorio Grondona
Bondi fa il suo dovere difendendo il suo leader. Per farlo meglio smentisce
perfino le sue dichiarazioni rilasciate all’Espresso. Il Direttore dell’Opinione
sorride delle proprie “opinioni”, Ferrara dovrebbe ormai riconoscere che
l’ignoranza dell’italiano ha qualche lacuna (frase “azzeccata” di Michele
Mirabella, riportata oggi su Repubblica da Sebastiano Messina nella rubrica
Fuori Onda) e quindi farebbe meglio a smettere di fare la parte sforzata del
provocatore “intelligente”.
16. 3/2/2003
I TAXI SONO TROPPI
da Vittorio Grondona
Ormai chi ha modesti problemi economici si è abituato a servirsi più del taxi
che dei mezzi pubblici. Questo non perchè vuole arrivare prima, ma per due
motivi fondamentali: 1) amore per la comodità; 2) cattiva organizzazione del
trasporto pubblico, che, fra l’altro, è pure costosissimo. (...) Le licenze dei
Taxi sono rilasciate gratuitamente. Il mio parere è che le licenze dovrebbero
avere una scadenza con divieto di vendita a terzi. Una seria amministrazione
dovrebbe pianificare questo settore con maggiore attenzione nei confronti del
sociale rispetto alla incontrollata convenienza economica. Dovrebbe essere
integrativo al trasporto pubblico, non una sua
alternativa a favore dei più abbienti.
17. 1/2/2003
LA GUERRA PORTA SFORTUNA ALLA POLITICA?
da Vittorio Grondona
Spesso mi sono chiesto come la DC abbia fatto a governare per oltre 50 anni. La
risposta che mi sono dato è semplice: la DC non si era mai sognata di fare la
guerra. Nel 1991 cambiò idea e partecipò alla guerra del Golfo. Poco dopo
scoppiò tangentopoli e... addio DC. Il centro sinistra prese l’amara decisione
di partecipare alla guerra nell’ex Jugoslavia. Poco dopo fu sconfitto alle
elezioni politiche del 2001. Ora abbiamo la cd Casa delle Libertà che trova
opportuna la sua partecipazione a qualsiasi guerra decisa
dall’amico americano, infischiandosene altamente del consenso della popolazione.
Sono convinto che il suo destino sia ormai segnato... Il Papa non vuole la
guerra. Vedrete che la Chiesa sarà l’unica che resisterà, resisterà,
resisterà... Veramente!
18. 29/3/2003
QUOD NON FECERUNT BARBARI, FECERUNT BARBERINI
da Vittorio Grondona
Dopo 12 anni Bush e Blair si sono convinti che gli Iraqeni ammazzati da Saddam
Hussein più quelli morti a causa dell’embargo non fossero stati abbastanza per i
loro gusti. Bisogna aggiungerne altri, farne un bel numero. La fame e il terrore
rendono un popolo mite e servizievole, facile da sfruttare... La guerra serve
solo per cambiare di mano il bastone del comando. Ciò che rimarrà sarà solo odio
e terrore. Della democrazia occidentale gli iraqeni non se ne faranno niente in
una situazione tragica di miseria, di umiliazione, di odio, di tremendi lutti.
19. 28/3/2003
BASI MILITARI
da Vittorio Grondona
Io non so quale sia la prassi per ottenere una base militare in un altro “Paese
Sovrano”. Credo però che non sia semplice... Se per caso bisognasse vincere una
guerra per soddisfare questa esigenza, molto importante per le grandi potenze al
fine di assicurarsi supremazia in caso di eventuali conflitti, allora si
spiegherebbero tante cose. Si spiegherebbe per esempio la natura “umanitaria” di
alcuni interventi bellici di oggi e soprattutto di ieri.
20. 27/3/2003
IL MOSTRO E’ ANCORA VIVO!
da Vittorio Grondona
(...) Il buonsenso non potrebbe giustificare mai un massacro di guerra per
assicurare un giretto in macchina o una casa più calda! E’ di oggi il risultato
di una “battaglia” significativa: 650 morti a ZERO! Punteggio indecoroso anche
per la più indecorosa partita di calcio. A proposito, dov’è il Cavaliere?
Perché, contraddicendo il suo normale costume, ora si nasconde e si accontenta
di apparire in TV soltanto incorniciato alle spalle del suo portavoce Bondi e
della signora Anna La Rosa? Si faccia vivo e ci spieghi lui il perché di tante
morti... Non ce lo faccia spiegare solo dal Giornale, da Libero, da Panorama,
dal Foglio, dal TG4, dalle altre fonti di informazioni da lui controllate...!
Bossi potenziava dall’alto della sua “sapienza” politica che la guerra avrebbe
avuto la durata del sigaro che stava fumando... Il suo sigaro è finito!... La
guerra ancora no!
21. 27/3/2003
L’IMPORTANTE E’ CAPIRE!...
da Vittorio Grondona
Non fare la guerra è come smettere di fumare. Io ho smesso di fumare appena ho
capito quanto fosse cretino farlo.
22. 22/3/2003
DISTRUZIONE DI MASSA
da Vittorio Grondona
Come faccio a restare indifferente ascoltando la morte raccontata cinicamente,
spesso col sorriso fra le labbra, da alcuni beoti pagati per essere tali? Come
faccio a pensare a quelle povere persone morenti sotto i crudeli bagliori delle
bombe intelligenti, consapevole di non poter far nulla per evitare la loro
misera sorte decretata a tavolino da sgradevoli personaggi senza scupoli,
assetati di denaro e di potere? Sto assistendo alla dimostrazione pratica dello
sterminio di massa... L’arma può essere chimica o no... Il risultato è
tragicamente lo stesso!
23. 19/3/2003
MENTRE SCRIVO
da Vittorio Grondona
Mentre scrivo Bertinotti sta parlando alla Camera dei deputati argomentando
seriamente e con convinzione il suo no alla guerra contro l’Iraq. Però il
centro-destra non lo ascolta. I centrodestristi sono completamente
disinteressati non solo a quello che dice Bertinotti, ma a qualsiasi altro
intervento: parlano e ridono fra di loro, tanto sanno già come devono votare,
gli interessi del Paese non li toccano per nulla.Ora parla La Russa... Beato chi
lo capisce e, oso dire, chi l’ha votato! Questi tipi di democrazia mi stanno
facendo paura!
24. 19/3/2003
IN GUERRA
da Vittorio Grondona
Sì, l’Italia è già in guerra! E’ in guerra con l’Iraq, con gli italiani, che non
vogliono la guerra, e soprattutto con il buon senso (...).
25. 15/3/2003
ANCORA LEI: ORIANA FALLACI
da Vittorio Grondona
Dopo avere a lungo meditato sull’odio e sull’orgoglio, alla signora Fallaci è
venuto il dubbio. Quale predicatrice di non so quale Dio, è salita di nuovo sul
pulpito del Corriere della Sera e, mentre si interroga ad alta voce sui tragici
avvenimenti che riguardano l’oriente e l’occidente, lancia saette in tutte le
direzioni. E noi, beoti, la stiamo pure ad ascoltare! Sappia la signora Fallaci
che la pratica dell’odio e della vendetta può magari calmare i nervi, ma non
risolve i problemi.
26. 14/3/2003
ERRARE HUNANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM (SANT’AGOSTINO)
da Vittorio Grondona
Potrei scrivere pagine intere sulla singolare politica del governo e del suo
leader, ma lo ritengo inutile perché dovrebbe ormai essere chiaro a tutti
l’opportunismo che la contraddistingue. L’ultima è di ieri: ho sentito il
Cavaliere affermare, con il più candido dei sorrisi, che Bush è il primo a non
volere la guerra. Se io avessi votato un tale personaggio, non sarebbe
necessario che qualcuno mi definisse un “coglione”, sarei io il primo a darmi da
solo tale appellativo.
27. 10/3/2003
IL NONSENSO LEGHISTA
da Vittorio Grondona
E’ ormai noto che la Lega dell’On.Bossi, mastino della della politica bananesca
del Cavaliere, non dà nulla per nulla. Ciò dimostra quanto le importino poco le
sorti del nostro Paese. Il suo assenso è sempre vincolato ad un interesse di
potere, mai all’interesse della collettività. Pur essendo evidente la nullità
dell’apporto sociale di questo insignificante partito, l’Italia se lo deve
sorbire al governo solo per il fatto che si è coalizzato coi partiti proprietari
dell’informazione, vincitori delle elezioni, per lo più grazie a promesse da
banditori del Paese dei Balocchi, ricattandoli in ogni crcostanza con la
minaccia della crisi di governo. Ora c’è la storia di Raidue a Milano. Io
personalmente non ho nulla in contrario che ci sia una RAI anche a Milano, ma la
Lega dovrebbe indicare , punto per punto, quale interesse ne trarrà l’Italia e
la Rai stessa da questo trasferimento. Ogni cambiamento di questo tipo, di
dimensioni straordinarie, comporta sempre costi altissimi, disagi infiniti di
chi deve trasferirsi, licenziamenti, cambi pilotati di dirigenti e di
personale...
28. 7/3/2003
SANREMO: QUALITA’ ZERO!
da Vittorio Grondona
Buttare il TV avrebbe un senso se insieme al TV si potessero realmente
scaraventare fuori dalla finestra i personaggi (sempre quelli) che ci assillano
giorno e notte attraverso il suo schermo. Il Festival di Sanremo non è più uno
spettacolo... E’ diventato un insieme di parole inutili, un inesauribile
elargitore di spot pubblicitari, di richieste di solidarietà, di paternalismi
infantili, nei cui intervalli e per gentile concessione vengono inserite le
canzoni della gara sonora. (...) A me, incallito appassionato di tutta la
musica, per capirci qualcosa non resta che acquistare i dischi, purtroppo ad
occhi chiusi e a caro prezzo!
29. 30/4/2003
GLI ATTACCHI ALL’ART. 18 MI RENDONO NERVOSO!...
da Vittorio Grondona
Tutto il salotto fazioso di La 7 (8 ½ del 29/4/2003), con eccezione del
rappresentante di Rifondazione Comunista, non sa se dire sì o no al referendum
sull’art.18, quindi alla fine decide di non andare a votare, ribadendo fino alla
nausea che la consultazione popolare “è sbagliata” e basta. Da gente come
quella, che probabilmente non ha mai lavorato “sotto padrone”, è meglio stare
alla larga. Mi domando cosa possa esserci di interessante sui libri che qualcuno
di loro scrive... Per promuoverli rinunciano a tutto, perfino alla ragione!
30. 30/4/2003
ART. 18, NON DIAMO ASCOLTO A “LUCIGNOLO”!
da Vittorio Grondona
Sapete cosa ci rimette il “padroncino” delle piccole aziende se vincesse il “sì”
al referendun sull’estensione dell’art.18? Ci rimette la sua attuale libertà di
trattare i dipendenti come merce; ci rimette la sua libertà di ricatto
psicologico, morale e spesso sessuale; ci rimette la possibilità di assumere con
contratti capestro, preceduti da accordi verbali unilaterali, come quello di
pretendere ogni giorno 12 ore di lavoro e farne figurare 4 ai fini previdenziali
e fiscali; ci rimette...; ci rimette... Credetemi, ai fini economici non ci
rimette nulla che non gli competa giustamente in un paese civile come il nostro
(sic... forse ho esagerato)!
31. 24/4/2003
OPERAI, PER UNA VOLTA SMETTIAMO DI ESSERE PECORE!
da Vittorio Grondona
Votare “sì” al referendum per l’estensione dell’art. 18 alle imprese con meno di
15 dipendenti è sbagliato. Così asseriscono Rutelli, Pezzotta, parte dei DS e
tutto il centro-destra, ovviamente per ordine ricevuto. Angeletti non è ancora
sicuro da che parte gli sia più conveniente stare, mentre Cofferati per il
momento si astiene dal riconfermare il suo “noto” pensiero in proposito, per
altro inopportunamente già espresso in passato. Epifani, per fortuna, pare si
stia convincendo che proprio non sia il caso di scontrarsi con il pensiero della
maggioranza della base del sindacato che dirige. Il perché sia sbagliato votare
“sì” però nessuno ce lo spiega in modo convincente, anzi... D’altronde mi rendo
conto quanto sia difficoltoso convincere le persone ragionevoli che sia giusta
una legge quando preveda di tutelare alcuni diritti fondamentali dei lavoratori
solo nel caso in cui questi abbiano la sorte di operare in imprese con più di 15
dipendenti. Il referendun è una grossa opportunità per gli operai, perché i
politici non li
lasciano decidere da soli?
32. 16/4/2003
NEMMENO A PASQUA L’ULIVO DA’ BUONI FRUTTI!
da Vittorio Grondona
Il Foglio è un giornale scritto da persone che per compiacere esprimono quello
che non pensano. Non occorre criticare coloro che, pur essendo per il momento
ancora liberi di occupare meglio il loro tempo critico, hanno ugualmente il
cattivo gusto di leggerlo. Costoro si criticano da soli. La guerra in Iraq non è
ancora finita e ciò nonostante il nostro governo intende mandare gli aiuti
“umanitari” usando la forza armata, proprio come gli angloamericani stanno
facendo per portare la democrazia. E l’Ulivo, annacquato abbondantemente dalla
Margherita, cosa fa? Si astiene! Da questo ulivo mi aspetto solo “olio di semi”,
e del più scadente!
33. 13/4/2003
CHI NON VALE STA SEMPRE COL PIU’ FORTE
da Vittorio Grondona
I lucertoloni sono finalmente usciti dalla loro tana a godersi il sole della già
scontata vittoria del più forte, con la chiara intenzione di sfruttare al
massimo l’occasione ai fini elettorali. I “pacifisti” sono “sconfitti” e
“serviti” dicono trionfanti alcuni, come se la fine della guerra facesse
dispiacere a chi, al contrario di loro, anche in questa circostanza avrebbe
voluto comunque la pace. Il più intraprendente predicatore dei media di governo,
Giuliano Ferrara, tonfa di qua e di la fra La 7 e le sei reti TV del Cavaliere
sciorinando le sue irriverenti idee opportunistiche, fra le cui righe si nota
palese l’incitamento a ricantare Faccetta nera... in versione adattata alla
circostanza Iraq. Tutto questo mentre i falchi governativi cercano di far
passare in assoluto silenzio le riforme più antidemocratiche del mondo, fra le
quali la più odiosa: il ripristino dell’immunità parlamentare.
34. 10/4/2003
...E SE FUMARONO A SADDAM
da Vittorio Grondona
Veramente crediamo che a Bush e a Blair interessino Saddam e le sue presunte
armi chimiche? Da come sono andate le cose dal fatidico 11 settembre 2001 non mi
meraviglierei se un giorno si scoprisse che tutti gli uomini della guerra
fossero in realtà accomunati dagli stessi malefici interessi commerciali e dal
peccaminoso narcisismo di preminenza politica sull’intera umanità.
35. 8/4/2003
14.AUDIBLOG: PERCHE’ ARRENDERSI?
da Vittorio Grondona
Ogni giorno leggo con attenzione tutti gli interventi di questo simpatico sito e
di conseguenza mi sono fatto un’opinione dei suoi partecipanti. L’artigianale
metodo “audiblog” ideato da Claudio, Melba e Ludik, che utilizzavo tenendo conto
dell’opinione di cui sopra, era più che sufficiente a darmi una panoramica degli
ascolti TV. Sarebbe meglio perseverare… Per conseguire il successo completo ci
vuole tempo e, appunto, perseveranza. Qualche volta basterebbe un po’ di
fortuna, ma sarebbe molto meno bella la vittoria!
36. 8/4/2003
LE TESTE CHINATE FANNO SOLO NUMERO
da Vittorio Grondona
In Parlamento è sempre meglio avere poche seggiole occupate da altrettante teste
che tante seggiole occupate da una testa sola! Ha ragione Cofferati, meglio
prima fare i programmi insieme, poi si penserà all’organizzazione per attuarli.
37. 5/4/2003
DA INGRAO C’E’ SOLO DA IMPARARE
da Vittorio Grondona
Io condivido abbastanza il pensiero di Ingrao. La prepotenza dell’aggressore mon
dovrebbe essere in nessun modo accettata. Certo, contro la forza la ragion non
vale... Ma così è triste, non trovi?
38. 5/4/2003
I MOSCHETTIERI DEL CAVALIERE
da Vittorio Grondona
Meno male che la sinistra è divisa. Confrontarsi con idee diverse io lo trovo
positivo e democratico. Non mi piace la democrazia del centro-destra + Lega Nord
dove vige il motto “tutti per uno” (e basta).
Però, Vittorio, c’è un limite a tutto (csf)
39. 2/4/2003
LA PREPOTENZA E’ PEGGIORE DELLA DITTATURA
da Vittorio Grondona
La dittatura mi fa schifo. Pure la prepotenza mi fa schifo. Chi “invade” un
altro Paese commette una prepotenza grave, molto più grave della dittatura. La
prepotenza è ancora più intollerabile quando chi invade è consapevole di avere
la supremazia assoluta, in armi e in tecnologia, come nella guerra dichiarata da
Bush e da Blair contro l’Iraq. Non c’è pacifista o guerrafondaio che tenga,
nessuno riuscirebbe mai a convincermi dell’opportunità di una guerra, perché la
mia educazione, la mia esperienza, la mia sensibilità, il mio modo di ragionare
non me lo consentirebbero! (...)
40. 31/5/2003
SÌ AL LODO MACCANICO? NON SONO D’ACCORDO
da Vittorio Grondona
Questa volta non mi trovo assolutamente d’accordo con il Dr.Emanuele Macaluso
sull’opportunità di dire sì al lodo Maccanico, ora meglio definito come lodo
“Renato Schifani, Francesco Moro, Francesco D’Onofrio e Domenico Nania”. Il
semestre italiano di presidenza UE non è una burletta, e non è nemmeno un
obbligo. Se non siamo pronti, rimandiamo il nostro turno, ne guadagneremmo in
serietà; in caso di condanna, sempre per favorire la serietà del nostro Paese,
sarebbe davvero auspicabile una tragica (?) interruzione della legislatura. Caro
Dr. Macaluso, non mi fa piacere sapere che a capo del nostro Paese ci sia una
persona che, con tutti i potenti mezzi di cui dispone probabilmente a causa di
imperdonabili negligenze dei governi passati, tenti senza ritegno alcuno di
sfuggire alle sue responsabilità, seppure presunte, nei confronti della legge. A
questo punto è prioritario arrivare al più presto ad una sentenza per il bene
dell’Italia e dei cittadini di buon senso. E poi non è mica accusato di cosa da
poco, è accusato di corruzione di giudici!...
41. 30/5/2003
LODO MACCANICO
da Vittorio Grondona
La cosa è semplice, possiamo fare tutto quello che ci pare, poi non c’è bisogno
di pentirsi, basta farsi eleggere ed il gioco è fatto. La Legge finalmente è
uguale per tutti: chi al giorno d’oggi non dispone almeno di qualche migliaio di
miliardi e il dominio sull’intera informazione per potere teleguidare con
successo il popolo a votarlo? Nel nostro Paese il Capo dello Stato è solo
teoricamente colui che elegge il Presidente del Consiglio dei Ministri. Nella
realtà questo piccolo particolare è rispettato solo nella forma, i voti sono
voti e non c’è presidente della Repubblica che conti! Se avessi la capacità
grafica di Altan disegnerei in questo punto una bella “banana”.
42. 29/5/2003
MEGLIO INNOCENTE O PRESUNTO INNOCENTE?
da Vittorio Grondona
Prodi con Sme, Alfa, Nomisma, Iri, Unilever quando mai ha fatto gli interessi
dello Stato? Caro Natalino, francamente non lo so. Del resto io ho ancora
fiducia nella Magistratura. Se Prodi fosse stato inquisito, beh, allora mi
interesserebbe sapere la verità prima di dargli fiducia. Allo stato attuale non
mi sento di dare ascolto alle sue sospettose chiacchiere. Il Cavaliere, al
contrario, è stato accusato di avere corrotto dei giudici, sinceramente mi
farebbe piacere se risultasse innocente, ma attraverso una sentenza come a
questo punto sarebbe giusto aspettarsi da chiunque. Sono sicuro che anche a lei
farebbe più piacere essere governato da un capo di governo con un passato
trasparente ed innocente anzichè accontentarsi di un capo con un passato non
perfettamente chiaro e per giunta in posizione di presunto innocente.
43. 29/5/2003
PAROLA D’ORDINE “RASSEGNAZIONE”?
da Vittorio Grondona
Ma che bel Paese è il nostro. Non ce ne frega nulla se è stato eletto un Capo
del Governo in attesa di giudizio per reati comuni, anzi ci stiamo adoperando in
tutti i modi affinché il processo contro di lui sia comunque “sospeso” (sic).
Per il nostro bene s’intende, non certo per il suo, come a prima vista potrebbe
sembrare a qualche sprovveduto... Abbiamo un’opposizione che fino a ieri
strillava, con apparente convinzione, da ogni faziosissima trasmissione TV, che
il lodo Maccanico poteva essere sì discusso, ma, condizione sine qua non,
escludendo i processi in corso. Oggi pare che questo paletto possa essere
tranquillamente superato e le condizioni sono diventate altre, molto più blande
e quindi facilmente superabili. (segue oltre le 500 battute)
44. 28/5/2003
INFORMARSI E’ D’OBBLIGO PRIMA DI VOTARE
da Vittorio Grondona
Spero che Giorgio Trono sia l’unico a credere che l’art. 18 obblighi il
dipendente ad essere integrato in caso di licenziamente senza giusta causa, o
forse ce ne sono altri? A parte il fatto che l’offesa potrebbe essere comunque
una giusta causa di licenziamento, si tranquillizzi sig. Trono, chi è licenziato
non ha l’obbligo di farsi riassumere, è il datore di lavoro che se licenziasse
senza giusta causa, “giustamente” sarebbe obbligato a reintegrare il dipendente,
solo però nel caso in cui quest’ultimo intendesse avvalersi del suo diritto a
non essere licenziato per capriccio del padrone.
45. 28/5/2003
UN SINDACO SINDACALISTA? A BOLOGNA CI MANCAVA
ANCHE QUESTA!
da Vittorio Grondona
Che Cofferati finisse per dar fastidio a qualcuno era nella logica delle cose.
Sbolognarlo però offrendogli la carica di sindaco di Bologna è una mossa
politica meschina. Inoltre una possibile sconfitta elettorale finirebbe per
confinarlo politicamente per sempre. Io, petroniano doc, preferisco senza
esitazione un sindaco bolognese. Bei tempi quelli di Giuseppe Dozza!... Poi non
ho mai avuto fiducia di un sindacalista passato dalla parte del comando.
Pensiamoci bene, un sindaco proposto dai partiti come potrebbe obiettivamente
essere al servizio solo dei cittadini? Cerchiamoci in altro modo un
amministratore come si deve, e a Bologna ce ne sono veramente tanti in grado di
fare ottimamente il sindaco! Cofferati lasciamolo alla politica nazionale: cono
convinto che ne beneficerebbero i bolognesi, i DS e gli italiani tutti!
46. 27/5/2003
NATALINO, FINE CONOSCITORE DEL PASSATO
da Vittorio Grondona
Natalino, provi Lei a fare domanda per avere la concessione di una rete
televisiva. Ci racconti poi la facilità con la quale l’ha avuta. Nerone non
fecit interessi romani bruciando roma, non adicevansi at imperatore interessi
personali! Bettino Craxi da parte sua non fecit interessi italiani passando
grosso affare at disinteressatissimo Cavaliere imprenditore, non addicevasi tale
comportamento at uomo politico eletto dal popolo! Certo è difficile scrivere
come Lei, senza peraltro costruire nulla!
47. 26/5/2003
ASSASSINO DI SERIE A E ASSASSINO DI SERIE B
da Vittorio Grondona
Insisto nella mia convinzione: graziare un assassino per arrestare un altro
assassino, anche se ritenuto più pericoloso, è demenza pura! Avere bisogno di un
assassino per vincere la malavita equivale a drogarsi per vincere una corsa. E
poi, dove sono questi grandi successi politici contro la mafia? Se qualcuno li
conosce ce li racconti. Chi veramente ha lottato contro la mafia ha pagato di
persona, sempre!... E i politici stanno a guardare!
48. 25/5/2003
PROCESSO SME? PARLIAMO D’ALTRO CHE E’ MEGLIO!
da Vittorio Grondona
Alcune timide riflessioni ad alta voce sui soliloqui del Cavaliere in merito al
processo SME. A parte il fatto che nei suoi solitari ed interminabili discorsi
non ha minimamente toccato l’oggetto del processo, cioè la presunta corruzione
di magistrati, le terribili accuse rivolte a chi con quel processo non ha nulla
a che fare, mi hanno fatto lungamente pensare, senza peraltro capirci nulla. A
fronte di un’offerta di quasi 500 miliardi per l’acquisto dell’ex azienda
alimentare di stato, Bettino Craxi, grande uomo politico di quei tempi,
ritenendola non congrua, si rivolge al Cavaliere e lo invita a rilanciare, per
il bene della Patria naturalmente, non perchè forse c’era un buon affare da non
lasciarsi scappare, come qualche maligno potrebbe sospettare in virtù del famoso
detto andreottiano ormai di moda... E il Cavaliere cosa fa? Per il grande amore
della Patria che lo ha sempre contraddistinto, rilancia prima con 550 miliardi,
poi arriva a 600. Offerte queste che, secondo le affermazioni del premier,
sarebbero ancora lontanissime dal valore che alcuni anni dopo l’affare di cui si
tratta ha dimostrato: 1200 miliardi o forse più! Perchè non si apre un’inchiesta
anche su questo? Così, tanto per capirci finalmente qualcosa!
49. 24/5/2003
MEGLIO ASSASSINO CHE LADRO DI POLLI?
da Vittorio Grondona
Nel nostro paese democratico, si fa per dire, va in galera una persona che ha
rubato per esempio una gallina. Magari si becca pure dieci anni perchè recidivo,
cioè risulta agli atti che qualche anno prima aveva rubato sempre una gallina. E
non c’è verso, se li deve fare tutti. In Italia deve essere garantita la
sicurezza della pena, nemmeno l’indulto si merita, se no niente voto per il
politico di turno! Viceversa c’è chi ha commesso, sempre in Italia, i delitti
più efferati, il cui orrore non troverebbe paragoni nemmeno nei film di Dario
Argento, ma a diffenza del poveraccio ruba galline, se ne esce bello bello dalla
galera in breve tempo, “perchè così prevede la legge”: poverino... si è
pentito!... Magari in realtà ha fatto arrestare solo ex amici, assassini come
lui, che da sempre però gli erano rimasti sui coglioni. Quale migliore occasione
per utilizzare furbescamente lo Stato per la sua vendetta personale? Mi sono
sempre chiesto da quale demenza politica possano essere concepite leggi così
idiote...
50. 22/5/2003
PUFFONI - CONSIDERAZIONI
da Vittorio Grondona
Gianfranco Fini forse non si è ancora reso conto che in Italia votano anche le
donne. Non per merito suo, però! Giancarlo Gentilini non ha pensato che
concedere l’impunità “anche” a chi rincorre le persone, presunte disoneste, con
la pistola in mano per ucciderle potrebbe essere controproducente. Qualche pazzo
potrebbe far irruzione perfino in parlamento...
51. 20/5/2003
GLI ONOREVOLI AVVOCATI DEL CAVALIERE
da Vittorio Grondona
Mi piacerebbe sapere se gli on. avvocati del Cavaliere percepiscono anche lo
stipendio da deputati. Per il tempo che dimostrano di dedicare agli interessi
del Paese spero proprio di no! Non ci sarebbe infatti limite alla faccia tosta
se questi personaggi percepissero anche soldi pubblici solo per passare il tempo
a studiare i cavilli per risolvere i processi del “piccolo Cesare”.
52. 19/5/2003
CENSURA ELETTORALE DEMOCRATICA
da Vittorio Grondona
Zitti tutti! In Italia durante il periodo elettorale può parlare di politica
solo uno, anche contemporaneamente su sei televisioni, e chi osasse contraddirlo
passerebbe per uno spregevole antidemocratico comunista, da togliere di mezzo in
quanto nemico della patria e amico delle toghe rosse politicizzate. Ferrara
veramente potrebbe fare eccezione, ma siccome non possono essere concessi
favoritismi, l’onnipotente firmerà come fossere sue le c... (cose) che il
potente giornalista imbonitore scrive a pagamento.
53. 16/5/2003
FERRARA, AGENTE DI SE’ STESSO
da Vittorio Grondona
Quando un comunista passa dall’altra parte non lo fa perchè ha cambiato idea, ma
lo fa solo per interesse, quindi probabilmente comunista non lo era mai stato.
Anche il sindacalista che all’improvviso troviamo dall’altra parte del contratto
ci dimostra che non aveva fatto nulla per passione, ma solo per convenienza. Di
questi subdoli personaggi sono pieni per esempio le Amministrazioni e gli Enti
pubblici. Un consiglio appassionato: diffidiamo di loro, sono molto pericolosi,
soprattutto perchè conoscono molto bene le strategie dei nuovi avversari, una
volta amici, e le mettono a disposizione dei nuovi padroni.
54. 14/5/2003
SPUNTA IL CARISMA COFFERATI?
da Vittorio Grondona
Cofferati con la sua dichiarazione di non andare a votare per l’estensione
dell’art. 18 conferma la sua definitiva entrata in politica. Avrei preferito che
a questo punto, dopo il sì della CGIL, se ne fosse stato zitto e buono. Adesso
chi è quell’operaio di buon senso che gli darà il voto? La somma dei piccoli
imprenditori non è poi così alta per farlo vincere!... Può al limite sperare che
qualche lavoratore rinunci per amor suo a questa straordinaria occasione che gli
viene offerta per equiparare finalmente i diritti di tutti i dipendenti. Dulcis
in fundo: da voci radiofoniche pare che il merito della decisione finale di
Cofferati spetti addirittura alla Margherita... Ma veramente?... Che tempi!
55. 13/5/2003
A QUANDO L’IMMUNITÀ DALL’IDIOZIA?
da Vittorio Grondona
Paolo Guzzanti ce l’ha con Lucia Annunziata e con il TG3. In un lungo articolo
sul “Giornale” racconta un sacco di presunte storie “comuniste” che offendono
spudoratamente anche la mia limitata intelligenza, ma questo fa parte del suo
ruolo “attuale” di servile portavoce del padrone e quindi non mi meraviglia più
di tanto. Ciò che mi meraviglia moltissimo è piuttosto il fatto che l’On.
Maccanico, personaggio di spicco del centro sinistra, abbia proposto un
provvedimento legislativo che preveda la sospensione dei processi a carico di
imputati di alto rango politico, fino alla fine del loro mandato. Maccanico, ed
ora anche tutto il centro destra, vorrebbero in sostanza un governo comunque,
buono o cattivo che sia. L’ipotesi che il politico eletto dal popolo potesse
rivelarsi in realtà un delinquente, non avrebbe per loro alcuna importanza.
(segue oltre le 500 battute)
56. 8/5/2003
SUI DIRITTI NON SI TENTENNA
da Vittorio Grondona
”Non si possono equiparare le grandi imprese con quelle piccole” dice Fassino
per argomentare la sua opposizione al referendum sull’art. 18. E’ vero, ma il
concetto di convenienza andrebbe rovesciato. E’ ora che anche le piccole aziende
la smettano di sfruttare a piacimento i propri dipendenti ricattandoli con
l’arma del licenziamento. Sfruttiamo pertanto questa opportunità andando a
votare. Dichiararsi per il “sì” o per il “no” dipende dall’idea che ciascuno di
noi si è fatta sull’opportunità di equiparare o meno i diritti di tutti i
cittadini, dipendenti o datori di lavoro che siano. Ogni rapporto di lavoro,
anche fra due sole persone, dovrebbe essere disciplinato da regole che
salvaguardino i diritti di entrambe, non quelli di una sola. Io non ho alcun
dubbio: andrò a votare e voterò “si”!
57. 6/5/2003
IMMUNITA’: PRIVILEGIO MEDIEVALE
da Vittorio Grondona
Prevedere per legge l’immunità per i reati comuni commessi dai politici, prima,
durante e dopo la loro “missione” sarebbe una vergogna per la giustizia di un
Paese. Constatare che in Italia abbiamo ai massimi vertici del potere personaggi
con un passato giudiziario ancora da chiarire non ci fa onore. I nostri politici
farebbero meglio a dedicare più tempo e risorse al conseguimento delle immunità
dalle malattie incurabili e lasciare che il carro della giustizia faccia il suo
normale corso senza “bastoni” fra le ruote.
58. 6/5/2003
UNA BUONA UNIONE SI BASA SUL CONSENSO
da Vittorio Grondona
Se per unirsi bisogna anche castrarsi, beh, io non sono d’accordo!
PS: quando Benvenuto faceva il sindacalista era molto stimato all’interno del
suo sindacato.
59. 5/5/2003
IL CARISMA DI GIORGIO BENVENUTO
da Vittorio Grondona
Per convincere la gente “anziana” a non andare a votare hanno rispolverato il
carisma di alcuni “anziani” sindacalisti come Trentin e Benvenuto! Siamo proprio
ridotti male! Per curiosità andate a vedere la copertina di “Liberazione” di
oggi.
L’ho vista e non mi piace. Mettere nello stesso calderone Berlusconi,
D’Amato, Fassino, Benvenuto, Trentin e Pezzotta è un’operazione sbagliata prima
ancora che scorretta. La solita operazione che divide invece che unire. Detto
questo, il carisma di Giorgio Benvenuto è a livello zero. Dire: “Fai quello che
fa’ Benvenuto” è come darsi una martellata sulle palle.(csf)
Liberazione 4_5_03.jpg (265.8 KB)
60. 5/5/2003
LE FAVOLE DEL PROF. ICHINO
da Vittorio Grondona
A malincuore mi sono letto l’articolo di Pietro Ichino pubblicato sul numero
1/2002 di “Sardegna Economica” in merito ad alternative possibili all’art. 18.
Come supponevo, non si intravedono miglioramenti per il lavoratore dipendente,
il quale otterrebbe sì qualche soldo di indennizzo, avrebbe forse anche un
preavviso più lungo per trovarsi un altro lavoro (sic), ma alla fine dovrebbe
rassegnarsi ad essere licenziato senza giusta causa. Addossare le conseguenze di
una cattiva gestione dell’economia solo ai lavoratori dipendenti e non anche
all’incapacità di alcuni imprenditori o all’inettitudine dei nostri politici che
hanno a cuore solo gli interessi delle imprese, non mi sembra corretto.
61. 4/5/2003
PIETRO ICHINO E L’ARTICOLO 18
da Vittorio Grondona
Confermo la mia opinione sull’inutilità di leggere libri scritti da Pietro
Ichino. Le considerazioni di questo professore non solo non riescono a
convincermi,ma a mio parere sono, almeno per quanto riguarda l’art. 18, fantasie
belle e buone. L’art. 18 è una scusa, è un diritto virtuale, non risolve i
problemi, allora togliamolo e poi studiamo qualcosa in alternativa, di più
attuale e di più valido... Io credo invece che prima occorra studiare e
verificare l’alternativa, poi la si metterà a confronto con l’attuale e, se
risulterà migliore o comunque più favorevole per l’operaio dipendente, si potrà
eventualmente adottare al posto dell’art. 18.
Il tuo ragionamento non fa una grinza (csf)
62. 4/5/2003
ANDIAMO A VOTARE PER PIACERE!
da Vittorio Grondona
Due piccole sottolineature sulla trasmissione Excalibur di ieri sull’art. 18:
1) Dopo alcune imprudenti uscite del Prof. Brunetta, frutto dell’irrazionale
foga oratoria che lo contraddistingue, l’On. Salvi, con lodevole tempismo
richiama l’attenzione degli elettori: abbiamo sentito tutti, il Prof. Brunetta
ci ha chiarito finalmente che se vincesse il “no” il governo avrebbe via libera
per togliere le garanzie dell’art. 18 anche a coloro che addesso ne
usufruiscono.
2) L’On. Bertinotti, rivolgendosi ai “Ponzio Pilato” della situazione: “ma di
che cosa parliamo se nessuno di voi va a votare?”
63. 3/5/2003
L’IMPUTATO, IL FURBASTRO E IL CRETINO... MANCA IL
REGISTA!
da Vittorio Grondona
Condivido in pieno il pensiero del Signor Peter Freeman in merito alla puntata
di Porta a Porta che vedeva come ospite “protagonista” il Senatore On. Previti.
Mi sarebbe piaciuto che le sue considerazioni si fossere spinte fino a
coinvolgere anche il nuovo Direttore della RAI che, come è noto, nella vicenda
era comunque intervenuto autorevolmente, probabilmente non per sua personale
iniziativa, ma sicuramente per ottemperare ad ordini precisi ai quali non era
possibile dire di no.
64. 30/6/2003
LAVORO ED ECONOMIA
da Vittorio Grondona
Il nostro è l’unico paese al mondo dove l’occupazione e l’economia sono
inversamente proporzionali fra loro. Cresce l’occupazione e cala l’economia. I
300.000 nuovi occupati, assunti da D’Amato e dai suoi imprenditori, che cosa
stanno producendo?
65. 29/6/2003
FRATELLASTRI D’ITALIA
da Vittorio Grondona
La recentissima legge salvaprocessi è stata dichiarata chiaramente
incostituzionale da moltissime personalità che se ne intendono. Il nostro
Presidente in sola mezza mattinata ravvisava che invece non c’era nulla di
chiaramente anticostituzionale ed ha quindi promulgato la legge... Tanto se la
vedranno coloro che se ne intendono, avrà forse pensato. Filippo Facci su “Il
Giornale” se la prende con il PM Bocassini, il quale, secondo lui, non avrebbe
dovuto “incazzarsi” di fronte ad un provvedimento che ufficialmente stabilisce
per decreto che la legge non è uguale per tutti e che di fatto vanifica anni di
lavoro e di ricerche doverosamente spesi per fare chiarezza su un delitto
vergognoso come quello di corruzione di giudici. Il solito Giuliano Ferrara
saluta trionfante l’arrivo della terza repubblica... Ed io che faccio? Con
questo caldo ho pensato di mettermi in poltrona con accanto una bella birra
gelata a guardarmi un bel concerto. Nell’intervallo, pensando al Cavaliere e per
far contento il Presidente, canterò timidamente l’inno di Mameli, opportunamente
modificato in “Fratello d’Italia”... Tutti gli altri italiani, meno quattro,
infilati dentro tanto per non dare nell’occhio, sono solo fratellastri.
Caro Vittorio, mi consenta. Il presidente della Repubblica non ha poteri
politici e nemmeno può essere confuso con la Corte Costituzionale. Cerchiamo di
non scostarci troppo dal diritto. E anche secondo me Ilda Bocassini poteva
risparmiarci, in sede processuale, la sua opinione sulle leggi promulgate. Che
poi tutto quello che succede fa schifo, è vero. Ma è la poltica, l’unica arma, e
il voto. Bisogna vincere le elezioni, bisogna presentarsi compatti alle
elezioni. Avevamo una risorsa e l’abbiamo mandata a Bologna a battersi con
Guazzaloca. Una stronzata. E la colpa, stavolta, non è davvero di Berlusconi. (csf)
66. 25/6/2003
SUCCESSO DI VISITE... CERCASI SPONSOR
da Vittorio Grondona
Ogni “cliccata” sul sito
www.previti.it fa avanzare vertiginosamente il contatore delle visite. Anche
questo fa parte dell’arte del saper vendere. La cosa più interessante è la
rassegna stampa, composta rigorosamente da articoli de “Il Giornale” a firma
Guzzanti. Uno solo è di Adornato. Fa bene l’On.Previti a non allargarsi: certe
persone potrebbero prima o poi ricambiare idea!
67. 15/6/2003
MEGLIO FARLO SINDACO CHE AVERLO TRA I PIEDI IN
POLITICA
da Vittorio Grondona
E così è ormai certo. Se Cofferati vincerà il confronto con Guazzaloca, anche
Bologna avrà di nuovo il suo bravo Podestà. L’unica variante rispetto al passato
è che l’imposizione non viene dal governo, ma dall’opposizione. Ma che
differenza fa? Spero almeno che il bolognesi DS, incapaci di trovarsi un sindaco
autonomamente, si ricodino di conferire al nuovo imposto candidato la
cittadinanza onoraria prima di inziare la campagna elettorale. Si salverebbero
almeno la faccia!
68. 13/6/2003
CENTRODESTRA E CENTRO-MEZZASINISTRA CONTRO I
DIPENDENTI
da Vittorio Grondona
Excalibur è roba da ridere! Questa mattina ho ascoltato con molto interesse la
trasmissione radio anch’io di Margherita Di Mauro sull’art. 18. Per i
sostenitori del sì non c’è stato praticamente spazio: quel poco concesso, fra
l’altro ottenuto su protesta esplicita di Salvi, era interrotto proprio nel vivo
del ragionamento dall’intraprendente conduttrice. Il discorso più significativo
e di evidente scarsa sensibilità sindacale l’ha fatto in chiusura il
sindacalista, si fa per dire, Angeletti: è meglio dare soldi al licenziato senza
giusta causa che reintegrarlo nel posto di lavoro. Angeletti, che probabilmente
non ha mai lavorato sotto padrone, dovrebbe almeno immaginare che dimostrare di
essere stato licenziato senza giusta causa richiede pratiche legali tutt’altro
che a buon mercato. Spesso l’indennità ricevuta non riesce nemmeno a coprire le
spese. Non mi stancherò mai di dirlo: si faccia prima una legge migliore
dell’art. 18, solo dopo se ne potrà discutere. (segue oltre le 500 battute)
69. 12/6/2003
CERCO UN GIUDICE A NOME PAGLIARINI/2
da Vittorio Grondona
Gentile Avv. Lina Arena, riferisca al suo amico che le amicizie e il nome non
contano proprio nulla per vincere una causa. Ciò che conta è dimostrare di avere
ragione, come ha fatto Santoro. Per quanto riguarda poi i comunisti che Lei,
come il Cavaliere, vede in ogni cantone, si consoli, quei pochi rimasti, i più
cattivi, hanno cambiato bandiera e ripudiato il passato... Stufi di essere
sbandati e senza Dio, si sono messi carponi ad adorare l’Unto del Signore! Chi
avrebbe mai immaginato una simile disfatta ideologica?
70. 11/6/2003
PERSEVERARE E’ DIABOLICO
da Vittorio Grondona
E’ sorprendente la lucidità di Natalino quando ci racconta episodi e
responsabilità politiche dei fatti passati. Per una persona normale è quasi
impossibile far fronte a tanta sicurezza solo con la memoria, sarebbe necessario
documentarsi ogni volta, ma non è sempre possibile. Per quanto riguarda l’ex
Presidente Scalfaro, da bravo teleguidato, Natalino ripete esattamente il “qua
qua” del Senatore Schifani, peraltro ampiamente sconfessato dal successivo
intervento a titolo personale del Senatore a vita, strategicamente non trasmesso
in diretta e faziosamente riportato “storpiato” dai media governativi. Ritenere
lecito commettere gli errori perchè fatti anche da altri è una convinzione
diabolica (Craxi docet). L’unico comportamento logico da tenersi in presenza di
un riconoscimento di errore è quello di evitare di ripeterlo. E qui non centra
destra o sinistra, vale per tutti!
71. 10/6/2003
ANCHE LO STATO RINNOVA I SUOI PRODOTTI
da Vittorio Grondona
Ogni settimana contiamo sfiduciati le vittime degli incidenti stradali, peraltro
sempre più numerose. Solo un anno fa qualcuno, che probabilmente per questo avrà
pure ottenuto una promozione, ebbe la graziosa pensata di bbligare anche di
giorno l’accensione dei fari sulle autostrade e su alcune superstrade. Tutti
avevamo pensato, o meglio gli opinionisti dei media ci avevano fatto pensare,
che un tale innovativo provvedimento fosse davvero l’uovo di Colombo e pertanto
ci siamo accollatti di buon grado il relativo onere fiduciosi di ottenere come
conseguenza una riduzione significativa degli incidenti. Ciò non è avvenuto,
anzi i morti sono tristemente aumentati. Fra poco andrà in vigore il nuovo
Codice della Strada con caratteristiche da fare rabbrividire anche il più
corretto automobilista. Pare che il nuovo editto stia già ora procurando il
terrore fra i sudditi. Non voglio però essere pessimista, anzi spero
sinceramente che la nuova disciplina abbia il benefico effetto di fare
trascorrere a tutti una serena domenica finalmente senza incidenti, perché
sarebbe inaccettabile scoprire che, come sta succedendo per i fari, anche le
nuove severissime regole procureranno il solo effetto di impinguare le casse
delle amministrazioni pubbliche e delle scuole guida. Io credo che
l’insegnamento dell’educazione, in questo caso di quella stradale, sia sempre
più utile e fruttuosa del bastone, nonostante tutto!... E l’Europa? Si adeguerà
a noi questa volta?
72. 8/6/2003
I POSTI DI LAVORO DEL CAVALIERE
da Vittorio Grondona
Gioite disoccupati d’Italia, il centrodestra ha istituito l’operaio squillo! I
nuovi posti di lavoro ora sono finalmente infiniti: una telefonata prima o poi
arriverà, nel frattempo, quando suona mezzogiorno, anzichè sedervi a tavola a
mangiare, potete fare un bel giretto! E’ molto più salutare. Il Cavaliere pensa
proprio a tutto!
73. 8/6/2003
SCIOPERO ATIPICO/2
da Vittorio Grondona
Sono d’accordissimo con la riflessione del sig. Paolo Beretta. Solo gli
sprovveduti, fra cui anche la gran parte del mondo mediatico che pomposamente si
è meravigliato dell’avvenimento, potevano pensare che l’azione di darsi
contemporaneamente ammalati in 1.200 fosse ingenua e fuori luogo. Le grosse
Aziende, da sempre finanziate con i soldi pubblici, incapaci di amministrare
correttamente, quando proprio sono prese per il collo da situazioni
catastrofiche contingenti, il più delle volte provocate dalla loro stessa
inettitudine, se la prendono con il personale procurando malcontenti
insostenibili che comportano azioni di difesa anche anomale, come nel caso
Alitalia. Il loro scopo è infatti quello di attirare l’attenzione del governo
per costringerlo a fornire nuovi sostegni finanziari a difesa dell’occupazione.
Nel contempo coprono d’oro i loro cd Managers (sic) che non sanno fare altro che
i “tagliatori di teste”.
74. 7/6/2003
POLITICA IRRESPONSABILE
da Vittorio Grondona
Com’è strano il mondo!... Fino a ieri godevano dell’impunità solo i deficienti.
I non sani di mente per intenderci. Oggi il centrodestra ha pensato bene di
aggiungere alla categoria degli irresponsabili anche le cinque maggiori autorità
dello Stato. Andiamo proprio bene!
75. 6/6/2003
INTOCCABILI PER LEGGE!
da Vittorio Grondona
Fra qualche giorno il nostro regime maggioritario con una legge ordinaria, da
molti esperti ritenuta incostituzionale, eleverà al rango di intoccabili cinque
illustri personaggi che il caso ha voluto al posto di comando dell’Italia. Loro
dicono che sono stati eletti dal popolo, ma nella realtà sono solo
amministratori scelti dalle istituzioni dello Stato in ottemperanza all’iter
previsto dalla Costituzione. Il popolo non c’entra proprio per nulla. Se per
caso dessero di matto, e la cosa non è per niente impossibile, potrebbero
rubare, addirittura uccidere senza dovere rispondere ad alcuno del loro operato.
Potrebbero insultarci impunemente. Che differenza ci sarà fra l’Italia e l’Iraq
di Saddam? Ci salverà l’America anche se non abbiamo il petrolio?
76. 5/6/2003
OPERAI... “VIL RAZZA DANNATA”?
da Vittorio Grondona
Giratela come volete, ma alla fine è l’operaio che manda in rovina l’Italia, che
si prende gioco dei regolamenti; che si dà ammalato per evitare di essere
precettato; che ha il coraggio di scioperare per futili motivi, come il rinnovo
del contratto di lavoro scaduto da appena un paio d’anni; che non vuole essere
licenziato per un capriccio del padrone; che sciupa le medicine ricevendone
obbligatoriamente 50 quando gliene basterebbero 10; che ha la pretesa di fare
una visita specialistica od un esame dignostico non a pagamento in meno di sei
mesi dalla richiesta, o addirittura di trovare un letto disponibile all’ospedale
quando sta male; che non vuole passare direttamente dal lavoro alla tomba; che
addirittura non consuma e dimostra così di fregarsene altamente dell’economia
del Paese... Adesso poi, colmo dei colmi, si è messo pure in testa di campare di
più... (segue oltre le 500 battute)
77. 1/6/2003
TOC TOC TOC... SONO IL FASCISMO! SONO TORNATO, SEI
CONTENTO?
da Vittorio Grondona
Il male sta avvicinandosi all’osso a grande velocità. Durante il fascismo
bastava un cenno di disappunto del fascistone di turno e una bella bottiglietta
di olio di ricino non te la cavava nessuno. A volte ti andava ancora peggio. Era
una macchina che si muoveva da sola guidata da deficienti subalterni che
punendoti intendevano compiacere al fascistone di cui sopra. Ora si stanno
verificando le stesse cose. Basta una nota di disapprovazione del Cavaliere ed
ecco che, come per incanto, spariscono dalla scena pubblica dell’informazione,
prima Biagi, Santoro e Luttazzi ed ora Ferruccio De Bortoli. I giornalisti che
volessero fare il loro mestiere con dignità sono avvisati, se non si allineano
saranno inesorabilmente tolti di mezzo: privandoli del lavoro, mettendoli in
galera, querelandoli anche per un nonnulla... Tanto chi li querela ha i
quattrini per farlo in tutta tranquillità, è il giornalista che spesso non può
affrontarne spese!
78. 26/7/2003
CAPITALISMO E COMUNISMO, IL BENE E IL MALE?
da Vittorio Grondona
I capitalisti fanno benissimo a fare leggi che li tuteli dalla prigione.
S’immagina che casino politico ne risulterebbe se qualcuno di loro, per
purissimo issimo issimo caso, venisse riconosciuto colpevole, condannato e messo
in prigione per avere “fregato” gli altri allo scopo di fare il fatidico passo
da insignificante poveraccio a fantastico capitalista?
79. 24/7/2003
LO SCALPO DEL NEMICO DA APPENDERE ALLA CINTURA
da Vittorio Grondona
Mi rendo conto di essere controcorrente, ma in merito all’uccisione dei figli di
Saddam Hussein, pure io ho avuto gli stessi dubbi che Lietta Tornabuoni ha
espresso così bene su “La Stampa” di oggi.
L’articolo “Dubbi sull’assalto” è in
documenti.
80. 23/7/2003
EVVIVA, SONO PIU’ RICCO PER STATISTICA!
da Vittorio Grondona
Con l’Euro il costo della vita è praticamente raddoppiato, la sanità è ormai
accessibile solo a caro prezzo, il lavoro non si trova, anche i morti sono
tassati per due anni dopo la dipartita, gli asili nido costano come un buon
stipendio, la scuola è ritornata tabù per i meno abbienti, la pensione ti basta
solo per le sigarette, la siccità manda in fumo milioni di euro e gli stipendi
non crescono. Ciò nonostante il TG1 delle 13,30 di oggi ci racconta con estrema
serietà che gli italiani dal 2001 ad oggi sono diventati più ricchi. Il livello
di povertà è diminuito di un punto percentuale! Secondo me c’è qualcuno che
ciurla per il manico e ci racconta delle storie!....
81. 21/7/2003
IL POLLICE AVVERSO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
da Vittorio Grondona
Trovo molto strano che i quattro gatti che hanno votato la Lega Nord, non
sottoposti ovviamente al test di intelligenza in quanto “Padani DOC”, non si
siano ancora resi conto che i dirigenti che hanno eletto li stanno prendendo in
giro: è giusto pretendere la certezza della pena, ma nello stesso tempo e con la
stessa fermezza sarebbe altrettanto giusto pretendere la certezza dei processi,
altrimenti veramente la legge non è uguale per tutti! La corruzione di giudici
non è certo uno scherzetto da poco!...
82. 13/7/2003
CHE FARI, CHE FARI DI GIORNO....
da Vittorio Grondona, Bologna
Non solo le luci accese di giorno in Italia sono una grossa idiozia, ma
compromettono di fatto il complesso della sicurezza stradale. Chi è di dietro ha
l’onere dell’attenzione rispetto a chi lo precede, non viceversa. Se in
Danimarca da dieci anni accendono le luci delle auto di giorno, vuol dire che il
governo danese ha inserito dieci anni prima di noi la voce “multe per fari
spenti nelle ore diurne” nel registro delle entrate facili.
83. 12/7/2003
LEGGI STUPIDE, UNA DOPO L’ALTRA...
da Vittorio Grondona
Dopo avere passato due anni a spese dei cittadini ad approvare con entusiasmo,
senza peraltro avere problemi di coscienza verso il loro elettorato, solo leggi
e leggine a salvaguarda dell’interesse della parte ricca del Paese e soprattutto
di quello del Cavaliere, dal quale ora si aspettano giustamente il
“cioccolatino” di ricompensa, AN e Lega Nord, questi ultimi scemneggiatori di
professione, si stanno comportando da schizzinosi benpensanti sull’indultino.
Una legge sicuramente “meglio di niente”, ma insufficiente e purtroppo
articolata stupidamente: la riduzione di due anni è concessa “una tantum”, cioè
ne potranno beneficiare solo coloro che avessero già sofferto metà della loro
pena al momento della sua entrata in vigore. Pensate a quel poveraccio a cui
mancasse solo un giorno per raggiungere quella metà...
Direi, comunque, meglio che niente. Certo, se Previti fosse stato in galera,
l’indultino sarebbe stato un indultone. (csf)
84. 11/7/2003
ERA SOLO UNA PROVOCAZIONE
da Vittorio Grondona
Gentile sig. Testa, mi dispiace che se la sia presa. La battuta era solo una
provocazione per evidenziare la mia contrarietà all’assurda legge capestro che
ci hanno propinato. Di sicuro non ce l’ho con i ciclisti. Peraltro non mi
considero nemmeno un pirata della strada, nella mia lunga vita ho preso solo una
multa di 5.000 lire per divieto di sosta... E vado anche in bicicletta, con
disciplina e buon senso, credo! Ma non sono un santo, semplicemente non mi piace
buttare i soldi e tanto meno essere investito da qualche automobilista
incosciente.
85. 8/7/2003
LA PRUDENZA NON E’ MAI TROPPA
da Vittorio Grondona
Ho scoperto che guidando con la moglie al fianco si è di fatto più prudenti... E
i ciclisti della domenica? Il loro imprevedibile “zig zag” è spesso causa di
incidenti fra auto... Signor Ministro Lunardi, sia coerente, ci obblighi ad
andare in auto con la moglie e tolga dalle strade i ciclisti dilettanti!
86. 8/7/2003
IL BASTONE NON PREMIA MAI
da Vittorio Grondona
Se si considerasse il bastone come unica medicina possibile per una buona
convivenza civile, allora dovremmo tagliare le mani ai ladri mettere alla gogna
i bestemmiatori, ammazzare gli assassini, fustigare gli schiamazzatori, tagliare
la lingua ai pettegoli, bombardare le carrette dei clandestini, e così avanti di
seguito. Anche il fascismo usava reprimere per ottenere “spontanei consensi”...
Bisogna che tra la colpa e la pena ci sia sempre una corretta, civile ed umana
proporzione. Perdere due punti della patente perché ci hanno “pescati” con i
fari spenti in pieno giorno è, e
rimarrà sempre, una grossa idiozia! Alla fine poi è sempre Pantalone che paga.
87. 8/7/2003
NON MI PIACE ESSERE CONSIDERATO UN POVERO SCEMO!
da Vittorio Grondona
E’ vero, caro Claudio! Sono motivatissimo!... Non solo contro il nuovo codice
della strada, ma contro tutte le leggi cretine. Che senso ha rimandare a scuola
per la patente uno che non si allaccia le cinture. Oppure che non accende i fari
in pieno sole. Fremo dalla “rabbia” quando in auto sono trattato come pecora in
un gregge e subisco l’umiliazione di fare obbligatoriamente parte di un immenso
albero di Natale, illuminato da tante lucine inutili ed onerose in pieno giorno.
Perché devo accettare supinamente imposizioni così evidentemente finalizzate a
spillare danaro? Le leggi c’erano già, ed anche molto severe. Bastava farle
rispettare. Con questo codice la politica che ci governa ha voluto proprio farci
capire che siamo soltanto sudditi deficienti, e siccome gli eletti dal popolo
non sono in grado di mettere in atto strumenti efficaci per ridurre gli
incidenti stradali, con facili leggi terroristiche salvano capra e cavoli:
impinguano le loro casse e nel contempo rassicurano i beoti col “pugno di
ferro”.
88. 7/7/2003
STATISTICHE PER I GONZI TELEGUITATI
da Vittorio Grondona
Come era immaginabile, dopo l’entrata in vigore del codice stradale “stracciapatente”,
ideato solo per fare cassa, i media ci espongono le statistiche a favore del
fantozziano provvedimento che punisce tutti senza curare nessuno. Come se non
sapessimo come sono fatte le statistiche: si prende a
riferimento il numero di giorni che
evidenzia un risultato favorevole ed il gioco è fatto. Magari il giorno dopo la
statistica del giorno prima si ribalta completamente, ma chi se ne frega! Il TG1
di oggi riporta una riduzione dgli incidenti mortali rispetto allo stesso
periodo dell’anno scorso (?): 41 contro 70. Meno male! Ho subito pensato.... Poi
dai giornali, la Repubblica sempre di oggi 7/7 a pag. 21, apprendo invece che
tra il 30 giugno e il 3 luglio gli incidenti mortali sono stati 50, tre in più
dell’anno scorso... Chi ci capisce è bravo. Credevo che contare i morti fosse
tutto sommato abbastanza semplice! Il risultato economico invece è molto chiaro:
le multe sono notevolmente aumentate in tutti i periodi a
riferimento!
Caro Vittorio, ti vedo piuttosto motivato contro la patente a punti. Io
invece la penso in maniera del tutto contraria. Forse sarà anche fare cassa. Ma
non è solo quello. Vedo certe cose sulle strade che c’è da mettersi le mani nei
capelli. Ormai le automobili sono abbastanza sicure. Ma gli incidenti ci sono
sempre. I controlli sono assolutamente insufficienti. E le multe, a mio
giudizio, poche. Macchine contromano, conversioni a U, moto che invadono la
corsia opposta in curva, sorpassi azzardati, velocità oltre i limiti, sportelli
aperti improvvisamente, motociclisti senza casco, automobilisti senza cinture,
sbronzi al volante. Ne succedono di tutti i colori. La patente a punti può avere
successo e io mi auguro che l’abbia. Anzi, inasprirei le sanzioni. (csf)
89. 4/7/2003
POLITICA COMICA E PROVVEDIMENTI IDIOTI
da Vittorio Grondona
C’è poco da ridere... Mi piacerebbe sapere chi oltre alle autoscuole, ai Comuni
e allo Stato ci guadagna col nuovo codice della strada... Chi richiederà più
l’intervento dei Vigili o dei Carabinieri per gli accertamenti in caso di
incidente? Chi può scappa via e ognuno si arrangi! Proprio come è successo dopo
l’infelice trovata del Bonus Malus. Mi auguro di cuore che gli incidenti
diminuiscano, ma ci credo poco. Solo ieri in un inseguimento per un mancato
rispetto di un semaforo rosso si è verificata una tragedia: due morti e tre
feriti dei quali un ragazzino è molto grave. O la patente o la vita?...
90. 29/8/2003
LA VENDETTA MANCATA DI FILIPPO FACCI
da Vittorio Grondona
E’ difficile riuscire a fare un ragionamento compiuto entro le 500 battute. La
faccenda “Filippo Facci/Marco Travaglio” si può comunque liquidare in poche
parole: di questi tempi politici è ridicolo che “Il Giornale” possa partecipare
ad una seria discussione sulla giustizia in Italia. Per quanto riguarda gli
altri personaggi negati, il post scriptum di Marco Travaglio è illuminante ed
esaustivo. Ad un dibattito si partecipa per costruire, non per vendicarsi. Buone
vacanze a chi non le ha ancora fatte.
91. 27/8/2003
CODICE DA REPUBBLICA DELLE BANANE
da Vittorio Grondona
Far digerire l’idiozia del nuovo codice della strada non è una cosa tanto
semplice. Il governo fa perfino la conta dei morti ogni dieci minuti e ci
propina in ogni occasione il suo risultato, ovviamente positivo, tramite il
mondo mediatico ormai tutto di sua proprietà. Se veramente fosse stata la
sicurezza il motivo del cambiamento, la ragione avrebbe voluto che la linea dura
riguardasse solo quelle regole che in base alla statistica non garantivano
sufficientemente una tranquilla circolazione stradale. In pratica però non è
andata così, sono state semplicemente raddoppiate vergognosamente tutte le
multe, soprattutto quelle per infrazioni insignificanti rispetto alla sicurezza,
come per esempio il divieto di sosta o i fari accesi di giorno. “E poi dicono
che uno si butta a sinistra!” (Totò).
92. 25/8/2003
SAGGI, SAGGISTI E SAGGIATORE
da Vittorio Grondona
I quattro saggi “inciuciano” la nostra Costituzione, i due saggisti fanno
l’esame critico di quanto ci guadagnano e il saggiatore pregusta il dominio
assoluto del Paese!
93. 23/8/2003
ANCHE L’AUTO UCCIDE
da Vittorio Grondona
Non tutti quelli che guidono l’auto sono degli assassini. Gli assassini
guidatori, quelli veri, vanno presi, chiusi in galera e mantenuti giustamente a
spese della comunità. Il guaio è che il nostro governo è incapace di
individuarli, così ha pensato bene di catalogare tutti gli automobilisti fra i
potenziali assassini, e con questa scusa li bastona indistintamente senza
ritegno... Pure Pinocchio sarebbe capace di quadrare i conti elargendo condoni
vergognosi e comminando multe altrettanto vergognose ad oneste persone colpevoli
per lo più solo di modesta distrazione.
94. 21/8/2003
CONTRARIO AL PONTE SULLO STRETTO
da Vittorio Grondona
Sono contrario perché non lo ritengo necessario, almeno per il momento. Un’opera
siffatta, lasciata in gestione ai privati, vanificherebbe i vantaggi ora
ipotizzati furbescamente per la società. Porterebbe nella pratica più ricchezza
ai ricchi, mentre il poveraccio rimarrebbe a bocca asciutta, come sempre.
Indubbiamente sarebbe una grande opera, ma destinata a diventare una mitica,
costosa cattedrale nel deserto. Guardate cosa è successo con l’Euro, chi ci ha
rimesso è stata solo la povera gente! Eppure l’Euro è una bellissima
conquista... Purtroppo la politica lo sta gestendo nel modo peggiore. Basta dare
un’occhiata più attenta alle statistiche elaborate dall’ISTAT e confrontarle con
la realtà per renderci conto di come siamo presi per i fondelli. (segue oltre le
500 battute)
95. 21/8/2003
LA PRUDENZA DEI RE TENTENNA
da Vittorio Grondona
Margherita e DS preferiscono non sapere se la gente condivide le loro scelte
politiche. Per esempio ultimamente sono contrari ai vari referendum popolari.
Pare che godano nella presunzione di avere la maggioranza dei consensi di chi
non vota!
96. 18/8/2003
LA STRATEGIA DELLA LEGA NORD
da Vittorio Grondona
Prima ti creo il problema minacciando in tutti i modi che farò le riforme delle
pensioni, poi, quando sei cotto al punto giusto e il tuo cervello spazia di qua
e di là per capire dove sta la fregatura, ti chiarisco le idee difendendoti a
spada tratta: le pensioni di anzianità non si toccano! Chi non ha argomenti, si
attacca dove può... Per racimolare qualche voto arriverebbe perfino a
rispolverare i Dazi Doganali!
97. 16/8/2003
NON E’ FACILE ANDARE D’ACCORDO!
da Vittorio Grondona
Riportato così tagliato il mio discorso cambia di significato, sembra uno sfogo
ed invece non voleva esserlo. Non sono sicuramente una cima, ma non mi ritengo
nemmeno un idiota che dà i numeri. Durante il fascismo squadre di imbecilli
esaltati facevano il giro dei bar e mandavano a letto presto gli operai, così
avrebbero reso di più il giorno dopo. Coloro che non riuscivano ad
autoregolamentarsi passavano il loro brutto quarto d’ora... Meritavano davvero
la repressione? Eppure in fin dei conti gli squadristi reprimevano per il bene
di tutti... Pochi si ubriacavano, le notti erano abbastanza tranquille e la
gente si sentiva più sicura (sic). Ogni repressione esercitata dall’uomo
sull’uomo è una vergognosa limitazione della libertà altrui. E poi, chi si
arroga il diritto di reprimere? Se ci pensiamo bene è sempre colui che non è mai
represso!
Caro Claudio, se veramente tutti la pensassimo come te, allora è giusto che ci
propinino gli attuali telegiornali, è giusto che i giornalisti siano mercenari,
è giusto che gli opinionisti abbiano l’opinione dei loro padroni, è giusto
essere governati da partiti autoritari, è giusto che ci siano le guerre
preventive, è giusto terrorizzare quotidianamente la gente, è giusto che i meno
abbienti si rassegnino ad essere schiavi, è giusto bombardare i clandestini, è
giusto tagliare le mani ai ladri (ripetizione dall’intervento precedente,
“mozzato”), è giusto morire prima di diventare vecchi, è giusto mandare in
galera chi ruba una mela e non fare il processo a presunti corruttori di
giudici, è giusto essere come Rutelli ed avere paura del referendum che Di
Pietro sta cercando di fare per abrogare una legge che il centro sinistra ha
sempre criticato... Ma quale boomerang, quando si lotta si può anche perdere! Se
non si dovesse accettare tale evenienza, tanto varrebbe smettere di fare
politica. Il referendum sull’art. 18 docet! A me tutte queste cose non vanno
bene. Probabilmente è per questo che non andiamo d’accordo!
No, andiamo perfettamente d’accordo. Ma tu non ti rendi conto che non puoi
aggiungere alle cose che hai detto, un settore come quello della strada, dove
milioni di automobili causano migliaia di morti per la guida spericolata e
irresposabile di alcuni. Questi alcuni, che ricordiamolo sono degli assassini,
vanno repressi visto che non c’è nessun altro modo di convincerli a comportarsi
civilmente. Tutto qui (csf)
98. 15/8/2003
CODICE TRUFFA
da Vittorio Grondona
Il nuovo codice fa schifo e fanno schifo gli esagerati provvedimenti
disciplinari relativi, ideati da persone palesemente incompetenti. Probabilmente
sono dei furbi che con questo sistema repressivo vogliono incassare facili
denari. Mi meraviglio infine che giornalisti quotati e opinionisti pure quotati,
non riescano a notare la grossa ingiustizia di questo codice truffa.
Non sono assolutamente d’accordo. Sono gli automobilisti italiani che
dovrebbero darsi una regolata. In mancanza di autoregolamentazione, non resta
che la repressione. (csf)
99. 12/8/2003
PRIMA DEL PONTE SULLO STRETTO
da Vittorio Grondona
Spero che prima del ponte sullo stretto di Messina siano fatte opere più utili e
urgenti come per esempio l’ammodernamento delle linee ferroviarie interne
all’isola. Per provare la stessa emozione di un viaggio d’epoca fatto su una
diligenza nel far west, consiglio un viaggetto in treno da Palermo a Catania via
Caltanissetta Xirbi - Enna (Km. 243). L’unica consolazione è quella di avere la
quasi certezza di non essere aggrediti dagli indiani!
100. 7/8/2003
RIFORMA DELLE PENSIONI: SPREGEVOLE ATTO CONTRO I
LAVORATORI
da Vittorio Grondona
Anche per le pensioni c’è stato l’anno ZERO. Cioè ad un certo momento si è
convenuto per contratto di riscuotere denaro dai lavoratori per garantire loro,
dopo un tot di anni e tramite un vitalizio, una serena (sic) vecchiaia. Una
normale assicurazione, insomma, gestita e garantita dallo Stato. Per molti anni
quindi lo Stato ha incassato molto e pagato nulla. Una buona gestione avrebbe
fatto affari d’oro ed avrebbe affrontato al momento i pagamenti dovuti senza
problemi di sorta, guadagnandoci pure e non poco... Ma in Italia non è stato
così: i soldi dei lavoratori sono improvvisamente svaniti nel nulla.
101. 19/9/2003
E LO CHIAMANO PARTITO...
da Vittorio Grondona
Forza Italia è l’unico partito che tiene i congressi per eleggere i suoi
rappresentanti direttamente nella testa del suo padrone... Questa sì che è
democrazia! E’ comunque un primo passo. Fra quelli successivi ci sarà anche
l’abolizione del parlamento: La testa del Cavaliere è tanto capace che riuscirà
a contenerlo tutto. Datevi da fare “saggi” manipolatori della Costituzione: il
risparmio per il popolo italiano sarà incalcolabile (v. inchiesta di Report)!
(...)
102. 16/9/2003
INTERVISTE
da Vittorio Grondona
I giornalisti sono particolarmente critici verso i loro colleghi. Non
risparmiano i colpi bassi. Mancano in sostanza dell’eleganza avvincente e nel
contempo trasparente delle risposte, per esempio, del politico Bertinotti. Ce
l’hanno sempre con qualcuno... E’ significativo poi il fatto che, comunque,
l’amicizia con Craxi ha sempre pagato, e non solo i giornalisti!
103. 16/9/2003
IL TURISMO SECONDO IL SUD
da Vittorio Grondona
Non è necessario ricordare la fantastica naturale bellezza del Gargano. Mi
sembra però utile informare come la gente del posto sfrutta ai fini turistici
l’immenso regalo piovuto dal cielo. Tranne Radio Maria non c’è verso di ricevere
altri segnali radio o TV italiani senza antenna parabolica. Nei centri vacanza
da Peschici a Vieste non vengono distribuiti i giornali da settembre. I prezzi
dei generi alimentari sono quasi triplicati, almeno rispetto a quelli di
Bologna. Per fortuna nei ristoranti si accontano solo di un terzo in più. Una
visita a Vieste o a Peschici in auto costa minimo 3 euro per tassa di sosta.
(...) Se uno però se ne frega della vita mondana e della politica, si diverte a
pescare e legge solo libri e riviste portati da casa passa sicuramente una bella
vacanza, magari in una bella villetta abusiva sul mare, condonata nel 1985.
104. 27/10/2003
IL CROCIFISSO NON SI TOCCA!
da Vittorio Grondona
Paolo Guzzanti non difende il crocifisso, ma coglie l’occasione per attaccare
ancora una volta i magistrati. Roberto Castelli non è da meno e vuole fare un’inquiesta
sulla sentenza del Tribunale dell’Aquila... Giulio Andreotti dice pubblicamente
di non avere la cultura di Umberto Bossi. I media sfrutteranno il lunghissimo
argomento inserendolo fra una pubblicità e l’altra. Adel Smith probabilmente
tornerà all’attacco quando si accorgerà che tutte le Chiese cristiane del mondo
sono costruite a forma di croce. Roberto Benigni intanto se la ride e dice che
in Italia di legale c’è solo l’ora...
105. 25/10/2003
DIVORZIO VELOCE, MA NON TROPPO
da Vittorio Grondona
Non so se chi ha votato contro il divorzio veloce fosse stato favorevole anche
alle guerre in Afghanistan e Iraq. Quello che penso io è che sono comunque
persone che non si fanno i fatti propri e che hanno la pretesa di mandare per
forza il prossimo in Paradiso. Chi ricorre purtroppo a questo tristissimo passo
non lo fa a cuor leggero. E’ quasi sempre maggiorenne e quindi in grado di
ragionare autonomamente senza la tutela di bigotti fondamentalisti, cattolici o
non. Tornare eventualmente insieme è possibile anche dopo il divorzio. Il dovere
dei cattolici dovrebbe limitarsi ai buoni consigli e a predicare
l’indissolubilità del matrimonio. Lo Stato e i cattolici non hanno il diritto di
imporla... A quando il divorzio a punti, come la patente?
106. 22/10/2003
SONO SOLIDALE CON LA SINCERITA’
da Vittorio Grondona
Caro csf. Questa volta proprio non riesco a capire il tuo ragionamento. Tu non
rischi di essere considerato corporativo, ma in fondo dimostri di esserlo. Tutti
noi, tranne naturalemte le cinque più alte catiche dello stato, siamo
perseguibili penalmente quando tiriamo in ballo altre persone in cose gravi
senza uno straccio di prova. La prova deve essere evidente o, se non lo fosse,
dovrebbe essere custodita gelosamente e fatta valere al momento opportuno. Non è
permesso a nessuno mentire consapevolmente, tanto meno ai giornalisti. O forse
oltre i quattro poteri che tu citi, ne esiste un quinto riservato ai
giornalisti? Sono comunque solidale con Belpietro e spero che tutto finisca bene
per lui e per il suo giornale: gli avversari mi piacciono, ma solo se sono
sinceri... Altrimenti che gusto ci sarebbe batterli quando siano già stati
pubblicamente battuti e sbugiardati?
107. 19/10/2003
GLI “AMICI DEL GIAGUARO”
da Vittorio Grondona
Per tanti anni mi sono fidato del rappresentante nazionale del mio sindacato,
poi improvvisamente me lo sono trovato “padrone”. Credevo che De Gasperi fosse
stato un grande statista, poi vengo a sapere che il Cavaliere è il suo erede
politico con il pregio del sorriso. Ero convinto che il Papa stesse dalla parte
degli oppressi e degli sfruttati, poi dal salotto di Bruno Vespa emerge la
considerazione che sta invece dalla parte dei capitalisti... Vatti a fidare
delle apparenze!...
108. 8/10/2003
DEFORMARE I NOMI 2
da Vittorio Grondona
Ho sentito dire che “IL FOGLIO” avrebbe storpiato il nome di Bonolis in “Banalis”...
Ma guarda un po’!
109. 7/10/2003
OSTERIA “ALLO SBIRRO MORTO”
da Vittorio Grondona
Ho visitato il sito. Ho fatto anche delle ricerche più accurate per capirci
qualcosa di più. Ho trovato il nome di Luca Casalini solo una volta, citato come
frequentatore dell’Osteria. Il locale è reclamizzato come una mensa dove è
possibile pranzare a prezzi contenuti. Non risulta nel sito che il gestore del
Centro Sociale Rivolta sia gestito da Casarini. Con questo non voglio prendere
in nessun modo le sue difese, ma vorrei risaltare il fatto che tutte le notizie
dovrebbero essere complete e veritiere in ogni loro parte. Riportate in sostanza
superficialmente, alla maniera degli attuali TG nazionali e di alcuni giornali,
creano solo confusione. (...)
110. 7/10/2003
IL FALSO PROBLEMA DELLE PENSIONI
da Vittorio Grondona
(...) Il problema sta nel mezzo, cioè in quei lavoratori che si erano illusi di
andare in pensione proprio dagli anni 2008 in poi. Sono quelli che il governo
vuole fermare, non certo per il bene dell’Europa, tanto meno per quello
dell’Italia che vedrà aumentarsi i suoi “poveri”, ma per il bene del portafoglio
della classe capitalista, nella quale permane il rifiuto assoluto di contribuire
al bene sociale in base al reddito, come invano prevede la Costituzione. Il
futuro dei giovani di oggi non c’entra proprio nulla! Con questa miserabile
riforma la loro pensione di autoeliminerà inesorabilmente senza necessità di
ulteriori interventi governativi. Sulla carta la loro pensione continuera a
“correre” probabilmente, ma correrà così forte che molti di loro non riusciranno
a prenderla!
111. 28/11/2003
L’UNICA E’ SPIAZZARLO
da Vittorio Grondona
Una persona educata e di idee diverse non dovrebbe mai confrontare la propria
logica con quella di Giuliano Ferrara. L’unico modo per contrastare il noto
prepotente personaggio è quello di spiazzarlo interrompendo bruscamente il
ragionamento schematico della sua furbesca provocazione, peraltro sempre uguale
ed irrazionale in ogni argomento come lo è il commento di una partita di calcio
della squadra del cuore di un tifoso sfegatato... Dandogli del “ciccione”
sorridendo, per esempio, nel bel mezzo della discussione.
112. 26/11/2003
COPRICAPO EBRAICO (KIPPA’)
da Vittorio Grondona
E’ vero signor Trono, il riso abbonda sulle labbra degli stolti.... Che ci posso
fare? Mica rido a comando io! E poi lo sa che anche i suoi ragionamenti mi fanno
ridere!
RIFERIMENTO 25/11/2003
“IL CAPPELLO DA RABBINO”
da Giorgio Trono
Grazie a Grondona, apprendiamo che Fini avrebbe indossato il cappello da
Rabbino. All’ignoranza non c’è limite. Rida, rida pure Grondona, ma nel
frattempo si informi meglio.
113. 24/11/2003
L’ALTRA FACCIA DELLA DESTRA
da Vittorio Grondona
Scusate il ritardo, ma solo ora ho smesso di ridere dopo avere visto l’On. Fini
col cappello da Rabbino!
114. 24/11/2003
SIGNORINE DI BUONA FAMIGLIA
da Vittorio Grondona
Una signorina che si becca 2.500 euro per far compagnia alcune ore ad una
persona, anche se vecchia “dal ventre obeso e dalle mani sudate” (De André), non
mi sembra poi tanto sfruttata... Se lo sfruttatore fornisse il proprio indirizzo
verrebbe invaso da tantissime altre bellissime signorine desiderose di essere
così barbaramente sfruttate!
115. 23/11/2003
MASTELLA UNA NE FA E CENTO NE PENSA!
da Vittorio Grondona
Mastella fonderà un nuovo partito: Alleanza Popolare. Chissà dove diavolo
prenderà i soldi? Fondare un partito non è certo robetta da quattro lire (4 lire
sono intraducibili in euro), ma alquanto onerosa anche per un parlamentare
italiano con stipendio da favola!
116. 22/11/2003
C’E’ LA “PERA” E LA “PERINA”
da Vittorio Grondona
Sulla faccenda di droga che oltre alla bella e dolce vita di questo godereccio
ricco paese tira in qualche modo in ballo il senatore a vita Emilio Colombo non
riesco a capire l’interessamento del Presidente del Senato. Invece di
preoccuparsi dell’avvenimento, incredibile fin che si vuole, ma pur sempre
preoccupante, vuole chiarire solo se le intercettazioni telefoniche siano state
regolari e rispettose dell’immunità per legge che godono alcuni privilegiati
nostri parlamentari. Cosa vuol sottintendere un comportamento del genere in
questo periodo di proibizionismo fascistoide? Vuole forse chiarire che se mi
faccio una “pera” come senatore “irresponsabile per legge” posso dormine sonni
tranquilli perché mi potrei essere drogato per la Patria, mentre se me la faccio
come uomo comune “responsabile” sarei comunque un criminale meritevole di
galera?
117. 21/11/2003
VIETARE E’ BELLO
da Vittorio Grondona
Si vede che “vietare” deve essere proprio bello! Il fascino del potere consiste
proprio nella facoltà che si arroga il potente di vietare qualcosa agli altri.
Alla moda fascista, per intenderci: questo non si deve fare, quello è proibito,
in TV ci vado solo io, togliete di mezzo quello che sparla di me e quell’altro
che ha un modo di fare che non mi piace... Voi la potete pensare come volete,
csf mi censurerà ancora, ma io grido lo stesso a squarciagola che il fascismo è
ritornato nonostante la nostra costituzione... E poi, se proprio si deve fare
una costituzione europea, candido a farla un ex fascista che la farà sicuramente
come si deve!
118. 20/11/2003
RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI
da Vittorio Grondona
Se a suo tempo non si sapeva come e dove eliminare le scorie delle centrali
nucleari, le stesse centrali non dovevano essere costruite. I politici non si
sono preoccupati della cosa e pertanto ora “noi” si trovano intrigati a smaltire
i rifiuti. L’ideale sarebbe di consegnare a ciascun politico di allora, ora
sfacciatamente riciclato, un pacchetto di scorie per la conservazione a casa
sua!... A parte le battute il problema esiste e bisogna comunque trovare un
rimedio agli errori irresponsabili del passato. Lo smaltimento delle scorie
radioattive rappresenta un grosso affare e quello che è peggio i relativi costi
li pagheremo tutti noi. Ma gentile signor Luca Serpieri, secondo lei che
differenza ci sarebbe poi fra la piazza Duomo di Milano e la piazza di Scanzano?
(segue oltre le 500 battute)
119. 17/11/2003
SUD
da Vittorio Grondona
In Lucania nessuno produce scorie radioattive. Esse sono procurate da altri, in
altre località dove altri guadagnano. I lucani sono solo utilizzatori paganti.
Perché adesso devono tenersi per secoli il rusco pericoloso dell’Italia? Prima
di autorizzare un’attività inquinante uno Stato dovrebbe pretendere un serio
progetto di smaltimento dei rifiuti pericolosi e nocivi. Non è giusto che ci
pensi autorevolmente dopo addossando gli oneri delle negligenze altrui a chi non
c’entra dicendo candidamente: “...e adesso, dove
li metto che nessuno li vuole?”.
120. 17/11/2003
ACCUSE DI CENSURA NON HANNO FONDAMENTO?
da Vittorio Grondona!
Sì, ho capito che vivo in un paese governato male e che sono obbligato a pagare
un canone per una televisione che fa letteralmente schifo! I vari direttori si
danno da fare per essere quei personaggi meravigliosamente descritti nella
citazione del Castiglione riportata in questo Blog dal Prof. Piero Floriani. E
poi cosa significa essere pacati? Per me, per esempio, significa anche far
vedere in diretta un avvenimento che muove milioni di italiani scontenti che
protestano. Limitare tale informazione è l’esatto contrario dell’essere pacati,
si alimenta l’odio fra la gente che è costretta a commentare solo con la voce
dei politici quello che non ha potuto controllare autonomamente!
121. 16/11/2003
IL POTERE STA IN ALTO, NON NEL MEZZO...
da Vittorio Grondona
Quando si fanno le regole bisogna prevedere un adeguato sistema di controllo,
altrimenti le regole sono inique ed inefficaci. E’ provato che le spese per i
controlli sono compensate sempre in larga misura. La nostra politica, invece,
sui controlli fiscali vuole risparmiare. Chissà perché!... Che sia perché
colpire i grandi evasori potrebbe equivalere a dare un calcio ai consensi
elettorali e a dire addio
per sempre al potere? Mi riesce difficile pensare che i nostri politici, che non
esitano a defraudare per legge le pensioni largamente guadagnate dai lavoratori,
non colpiscano il lavoro nero e la grande evasione fiscale e contributiva per
pura filantropia, per consentire cioè anche ai miserabili, che statisticamente
figurano disoccupati, di sedersi a tavola a mangiare quando suona mezzogiorno!
122. 13/11/2003
MORIRE PER LA PATRIA?
da Vittorio Grondona
La morte è un evento naturale che prima o poi toccherà a tutti. Quando però è
causata da imperdonabili calcoli affaristici e di potere deve essere
inaccettabile. Come è possibile accettare ancora i morti del lavoro e della
guerra? I falchi della TV si sono accapparrati tutti gli spazi per parlare di
quel che è successo ieri ai nostri carabinieri e militari in Iraq. Qualcuno è
riuscito perfino a dimostrare dolore fra “un consiglio per gli acquisti” e
l’altro!.. Eppure fra qualche giorno quei poveri ragazzi passeranno nel
dimenticatoio collettivo. Si riparlerà ancora e senza vergogna di interventi
umanitari e di pace in ogni altra occasione in cui sia pubblicamente necessario
giustificare missioni di occupazione di territori altrui. I politici di tutti i
tempi non si sono mai preoccupati quando a morire “per la patria” sono i figli
degli altri. Il massimo del loro rischio è perdere un minuto di silenzio!
123. 13/11/2003
BALLARO’
da Vittorio Grondona
Signor Valerio Manuguerra, io ho interpretato il pensiero di Bertinotti in modo
diverso da lei. Semplicemente ho inteso che suggeriva alcuni possibili
interventi economici alternativi al condono edilizio, il cui introito, una
tantum, non compenserà nemmeno in parte gli onerosi costi a carico della
collettività per dotare di normali servizi i vergognosi complessi abusivi non
inclusi in un piano regolatore. Qualunque altro intervento, seppure modesto come
dice lei, rispetto al condono sarebbe sicuramente più efficace ed economico. Che
Schifani rida delle idee diverse da quelle del Cavaliere non è poi una novità.
Il Prof. Baldassarri, infine, è stato maestro nel rispondere con fantasie
politiche che non c’entravano nulla con le domande del conduttore e per farlo ha
abusato senza ritegno del tempo che gli spettava per par condicio. E’ stata
ancora una prova che nel DNA di Alleanza Nazionale manca proprio il rispetto per
le altre correnti politiche!
124. 10/11/2003
POLITICA TRASH
da Vittorio Grondona
Il farfugliare politico di
Natalino è
incomprensibile! Se continua così pure il suo computer perderà la pazienza. Non
mi meraviglierei se un giorno
Natalino ci
rivelasse con stupore che una grossa mano uscita improvvisamente dal suo monitor
gli ha mollato uno scapaccione!
125. 16/11/2003
LEGGIAMOCI TVSETTE
da Vittorio Grondona
Come si fa adesso a non leggere Tvsette di oggi? Ormai Natalino mi ha messo fra
le mani i pacchi deliranti di Bonolis: se non arrivassi alla fine del gioco
avrei perso solo tempo! Per farmi perdonare ho inserito la sua poesia “Destini”
nel mio sito amatoriale. I versi raccontano una triste realtà, ovvia e scontata
in una società come la nostra dove i diritti sono di fatto riconosciuti diversi
fra servi e padroni; fra poveri e ricchi... Mah! In mezzo a tanto schifo forse
si giustifica anche una “natalinata”: non ti curar di lor, ma guarda e …”sputa”!
126. 4/11/2003
CARO NATALINO, TI SCRIVO...
da Vittorio Grondona
Caro Natalino Russo di Seminara, mi dispiace che se la sia presa. Nella mia
pochezza di ingegno avevo finora pensato che chi si mettesse pubblicamente in
mostra accettasse nel contempo le eventuali critiche del suo operato. Mi scuso
per la mia imperdonabile ingenuità. Certamente non ho voluto offenderla. Ho solo
espresso quello che penso veramente di ciò che scrive: simpatici nonsensi
inutili e dannosi per chi, come me, volesse capire meglio la politica. Lei del
resto, da solo, si è fatto il processo e si è data l’assoluzione. (Segue oltre
le 500 battute)
127. 3/11/2003
MILITARI A CONTRATTO
da Vittorio Grondona
Dalla fine della guerra in Iraq non passa giorno senza che qualche soldato
americano sia ucciso. La cosa dispiace a tutti, ma nel contempo sembra che il
dispiacere svanisca nel nulla dopo appena qualche attimo. Molti la pensano, ma a
qualcuno sfugge la perfida battuta: tanto sono pagati.... L’articolo di Vittorio
Zucconi su Repubblica di oggi “Il mal di guerra dei marines primo processo per
codardia” svela alcuni retroscena davvero inquietanti di quella brutta guerra.
La cosa mi fa pensare e rabbrividire nello stesso tempo. Anche in Italia fra
poco sarà definitivamente abolita la naia e i militari di leva saranno
sostituiti da “professionisti” arruolati a contratto. Che sia questa la
strategia per potere liberamente fare le guerre senza timore di perdere consensi
elettorali? Purtroppo anche nel nostro Paese sta prendendo sempre più piede la
convinzione che col denaro si possa comprare tutto. Anche la vita dei
giovani?...
128. 2/11/2003
AMARE CONSIDERAZIONI
da Vittorio Grondona
Se lo spettacolo di Bonolis, che sfrutta l’umana curiosità di sapere cosa c’è
dentro un pacco, è ritenuto un successo dalla RAI perché all’ora di cena
inchioda davanti allo schermo TV nove milioni di spettatori; se nel decennale
dalla morte del grande regista Federico Fellini la stessa RAI ha ritenuto non
produttiva la messa in onda in prima serata di almeno uno dei suoi film (Fellini
Satyricon 31/10 ore 24 su Raidue); se le sforbiciate di notizie condite di
fantasia messe insieme da Natalino Russo di Seminara sono veramente lette...
Beh! allora capisco l’inutilità delle considerazioni relative alla guerra, alle
pensioni, alla sanità, al lavoro, alla vita sociale, all’economia, ai trasporti,
all’inquinamento... Sono argomenti che non interessano, anzi disturbano...
Quindi è bene che non se ne parli!... Anche le elezioni presto diventeranno un
gioco: vincerà chi farà più ridere!
129. 31/12/2003
IL MINISTRO “VIETATUTTO”
da Vittorio Grondona
Il nostro ministro Sirchia si è messo in testa che vietare sia l’unico rimedio
contro il male. Da un momento all’altro mi aspetto che faccia un bel decreto che
vieti agli italiani di ammalarsi. Già le cose stanno andando per il verso
giusto: le cure arrivano quando il male è passato spontaneamente oppure quando è
passato a miglior vita chi ne aveva bisogno... Questo è sicuramente un bel
risparmio. Bravo Sirchia!
130. 29/12/2003
ORESTE BIAVATI, VENDITORE DI LAMETTE
da Vittorio Grondona
Oreste Biavati è stato un grande venditore ambulante bolognese. Il suo regno era
la Piazzola di Bologna, dove con estrema maestria vendeva lamette da barba. Era
stato talmente bravo nel raccogliere consensi fra il popolino dei mercatini che
i venditori ambulanti bolognesi il 14 giugno 1974 posero in piazza VIII agosto
la seguente
targa.
131. 28/12/2003
NESSUN MESSAGGIO DA BETLEMME...
da Vittorio Grondona
La nuova capanna si trova ad Arcore... E’ da là che arrivano i messaggi! In
uesti giorni di feste natalizie è esplosa la baldoria più completa, vacanze ad
ogni costo? Giornali, Sanità... Tutto chiuso. Il giornalista Renato Farina ne ha
approfittato e si è recato in pellegrinaggio ad Arcore. Ai piedi del magnifico
albero di Natale, dono riconoscente di Emilio Fede che, scongiurato ormai il
volo satellitare, continuerà a ricevere uno stipendio mensile divino di Euro
11.000 solo per glorificare quotidianamente e senza ritegno alcuno su rete 4 le
gesta del suo idolo, l’intraprendente Vice Direttore di Libero si è bevuto con
avidità l’ultima versione del Paese delle Meraviglie raccontata dal fantasioso
Cavaliere. Non ho avuto notizie di Bruno Vespa... Che sia in lista di attesa in
Vaticano? Non mi stupirei vedere il Papa benedire con il suo libro ben in vista
tra le mani.
132. 26/12/2003
BUON NATALE, NATALINO
da Vittorio Grondona
E’ Natale e sentendomi più buono ho cliccato sul
sito di Natalino per
leggere i suoi auguri che ricambio con piacere. Caro Natalino, mi fa proprio
tenerezza: lei è l’unica persona al mondo che crede che la ricchezza del
Cavaliere derivi dalle sue capacità imprenditoriali... Beato lei che è così
ingenuamente credulone. Io invece sono convinto che se non ci fosse stata una
politica interessata che al momento giusto si copriva gli occhi per non guardare
e le orecchie per non sentire, il Cavaliere sarebbe ancora su qualche nave
turistica a guadagnarsi da vivere con il gioco delle tre carte.
133. 26/12/2003
NEOREAZ
da Vittorio Grondona
Chi è Neoreaz?
Possibile che ci voglia chissà che cosa per convincersi che proibire a
chicchessia di esprimere quello che pensa è un atto gravissimo antidemocratico?
Il principio è chiaro, i commenti sono superflui e tutte le ribellioni alla
censura sono giustificate. (...) Quello che fa veramente male è far credere ciò
che non è vero, come per esempio precipitare da un’altissima rupe, sprofondare
in terra e rialzarsi più bello e pimpamte di prima come se nulla fosse. O come
dimostrare a chi paga le tasse ed è onesto fino all’ultima lira che non è altro
che un emerito coglione a comportarsi così in un mondo di ladri ignobilmente
aiutati da chi governa con condoni fiscali ed edilizi e dove con la parola
default si addolcisce una catastrofe economica come Parmalat.
134. 21/12/2003
SCIOPERI SELVAGGI? EBBENE SI GRANDE CAPO BIANCO!
da Vittorio Grondona
(...) Non è certo una novità che tutti gli scioperi procurano disagi, non solo
alla popolazione, ma soprattutto a chi è costretto a farli. Ora le decisioni
vengono dall’alto ed i novelli dirigenti sindacali firmano contratti come quello
dei tranvieri non condivisi dalla base e approvano leggi capestro. Tutte le
leggi fatte per contrastare le rivendicazioni dei lavoratori sono infatti
ingiuste e anticostituzionali, violentemente scaricate sulla testa del
lavoratore senza manco chiedergli parere. La costituzione ammette una normativa,
ma la normativa non può di fatto rendere vana l’azione. No, io proprio non mi
meraviglio di come stanno andando le cose in questo memento e sono fermamente
solidale con i lavoratori che protestano giustamente per i loro diritti.
135. 20/12/2003
HO PAURA, PAUROSAMENTE
da Vittorio Grondona
I prezzi calano paurosamente; l’inflazione cala paurosamente; le tasse sono
calate paurosamente... Forse questo è il motivo che in alcuni ristoranti un
pasto costa paurosamente quanto lo stipendio mensile di un tranviere. Di fronte
a siffatte statistiche campate per aria e al disprezzo generale della povertà
profuso dai media, io ho paura paurosamente! Mi dispiacerebbe tornare ai tempi
lontani quando da bambino i miei genitori mi portavano alla domenica in via
Castiglione davanti ad una famosissima gelateria di Bologna a guardare i signori
mangiare il gelato e ad ammirare le loro ammiccanti lussuose automobili!
Buon Natale a tutti gli amici di questo Blog
E Buon Natale anche al nostro lobbista
Vigro
136. 18/12/2003
“GLI UOMINI” DI NEANDERTAL
da Vittorio Grondona
L’intervista al Prof. Cacciari in onda questa mattina su radiotre richiedeva fra
l’altro un commento su un fatto che avrebbe messo in difficoltà i cortigiani
ripetitori dei pensieri arcoriani non ancora aggiornati sulla risposta da
riportare. In sintesi la domanda: è stato giusto mostrare le immagini del vinto
dittatore in uno stato palesemente umiliante come se fosse un trofeo di caccia?
La risposta del filosofo è stata lapidaria e significativa: nonostante il
progresso civile vantato, l’uomo occidentale è rimasto un “cacciatore e un
guerriero neolitico”.
137. 16/12/2003
GIOCHIAMO A FARE FINTA?
da Vittorio Grondona
Facciamo finta che il nostro Paese sia governato da un capo dittatore; facciamo
finta che in fin dei conti non ce ne importi della cosa e come gli indiani
soffriamo in silenzio tirando a campare; facciamo finta che un bel giorno si
presenti nel nostro Paese un tizio qualsiasi, per esempio il signor Trono;
facciamo finta che al signor Trono non piaccia come viviamo; facciamo finta che
il signor Trono decida senza interpellarci di aiutarci massacrando la nostra
gente con bombe intelligenti; facciamo finta che il signor Trono catturi
d’iniziativa il nostro capo dittatore; facciamo finta che il signor Trono ci
voglia mettere al suo posto un altro capo a lui gradito..... Questo facciamo
finta non mi piace per niente! Il dittatore lo vorrei cambiare io!
138. 15/12/2003
MOLTI QUATTRINI E POCHI IDEALI?
da Vittorio Grondona
Pare che Raiot e tutto il suo indotto sia stato “consensualmente” buttato per
sempre giù per le scale di cantina. Qualcuno sa come sono andate le cose? Come
si arrivati al consenso di Sabina Guzzanti?... E’ davvero possibile la censura a
pagamento nel nostro paese?
139. 14/12/2003
CONSIDERAZIONI AD ALTA VOCE
da Vittorio Grondona
Per autoeliminarsi la strada migliore per un piccolo partito è di aderire ad una
lista unica di partiti più potenti. Non riuscirebbe mai a far valere le proprie
ragioni se contrapposte alle altre. Anche il capo di un governo non dovrebbe
essere contemporaneamente il capo del partito di maggioranza. Col nostro sistema
elettorale che regala seggi non votati alla maggioranza relativa, sfociare in un
regime dittatoriale è solo questione di tempo.
140. 14/12/2003
SOCCI: SEMPLICEMENTE LO IGNORO
da Vittorio Grondona
Ho letto dello scontro tra la Melandri e l’apostolo Socci a Excalibur. Ogni
commento mi pare superfluo. Socci però non mi dà fastidio, semplicemente lo
ignoro. Per quanto mi riguarda può andare in onda tutte le sere. Non riesco ad
accettare qualsiasi censura prepotente, illiberale, neofascista, come quella
riesumata nei media dall’attuale padrone delle ferriere e dai suoi cortigiani.
141. 13/12/2003
LA NATURA CON I FRENI
da Vittorio Grondona
Caro signor
Dino Manetta,
riprodursi secondo natura è sicuramente il modo migliore. Se però, senza precise
regole, avessimo dato ascolto alle pressioni naturali avremmo tutti un sacco di
figli sparsi per il mondo. Ciascuno di questi figli da “grande” sarebbe stato un
potenziale cliente di “chi l’ha visto?” alla disperata ricerca del genitore
misterioso. L’istituto della famiglia è stato il provvedimento innaturale che ha
risolto il problema, senza peraltro scandalizzare nessuno. Per fare accettare
questa limitazione agli istinti naturali dell’uomo, l’invenzione della famiglia
è stata attribuita direttamente a Dio.
142. 12/12/2003
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
da Vittorio Grondona
Nessun scienziato è finora riuscito a dimostrare inequivocabilmente che
l’embrione sia effettivamente un essere vivente. Eppure nel nostro Parlamento di
(falsi) “esperti” c’è chi ne è sicuro e, dimostrando di considerare gli italiani
dei perfetti imbecilli, vorrebbe far passare una legge per “talibanizzare” le
nostre donne. Sto assistendo in differita su Radio Radicale alla discussione del
Senato e mi tocca sentire argomentazioni come questa (AN) “...allora
bisognerebbe legalizzare la pedofilia per evitare il turismo sessuale...”. Cari
amici, ma chi abbiamo mandato in Parlamento a rappresentarci? E le donne, che
con questa legge verrebbero torturate psicologicamente e fisicamente per salvare
non si sa bene cosa, ma di sicuro non la loro dignità ed incolumità, perché non
fanno sentire più forte la loro voce di persone libere ribellandosi ad un
fondamentalismo religioso medievale che le coinvolge in prima persona? (...)
143. 10/12/2003
I SONDAGGI DELL’ON. NANIA
da Vittorio Grondona
Il saggio On. Nania, si proprio il parlamentare della cdl che ritiene che sia
lecito fare peggio tutto quello che il precedente governo di centro sinistra
aveva fatto male, ha commentato il risultato dei (suoi) sondaggi: la destra è al
46% senza la Lega; la sinistra è al 37% (?) senza il PRC (6%) e Di Pietro (4%).
La Lega (4%) servirebbe per vincere, ma le prospettive degli ex camerati sono
altre: ci sarebbero buone probabilità che Mastella e parte della Margherita
possano ballonzolare a destra. Berlusconi salirà al Quirinale e Fini diventerà
il primo inquilino di Palazzo Chigi. Questo si che è un bel programma... Dopo
saremo tutti pronti per esportare la nostra conquistata democrazia, magari con
la forza di un esercito di extracomunitari che per pochi soldi andrebbero a
buttare bombe democratiche sul loro paese!
144. 8/12/2003
I FAVORI PRIMA O POI VANNO RESI...
da Vittorio Grondona
Stefania Craxi
nell’intervista CSF
dell’1-08-2002 riferendosi a Silvio Berlusconi disse: “Mio padre lo
ha aiutato molto. E mi farebbe piacere che Berlusconi se lo ricordasse di più”.
E’ di oggi la notizia che la figlia di Craxi avrebbe intenzione di candidarsi
con Forza Italia... Nulla di straordinario. Però mi è sorto spontaneo un dubbio:
lo fa per convinzione politica oppure per pareggiare finalmente i conti in
sospeso in qualità di erede? Limitarsi a dire che vuole stare dove stanno oggi i
socialisti mi pare infatti un nonsenso: in questo momento i socialisti stanno da
tutte le parti, dove in pratica è possibile procurarsi una facile seggiola
politica alla “facciaccia” della coerenza delle idee!
145. 7/12/2003
UNA FONTE SENZA L’ACQUA
da Vittorio Grondona
Il sig. Giorgio Trono giustifica le sue
notizie citando
opportunamente la fonte dove le ha “attinte”. Io ho dato un’occhiata: se quella
è una “fonte”, le stravaganti informazioni di Natalino sono l’Oceano Pacifico!
La fonte primaria, citata dal blogger in
risposta a uno dei commenti, è il giornale Libero.
146. 4/12/2003
IL GRANDE DIRETTORE
da Vittorio Grondona
Flavio Cattaneo ha chiarito perché Raiot doveva essere interrotto o per lo meno
verificato dai censori prima della messa in onda: c’è stata una denuncia e
quindi la RAI si deve tutelare. Inoltre ha trionfalmente elencato i programmi
RAI che hanno superato l’audience di quelli privati: in pratica tutti quelli
demenziali come l’isola dei famosi e i pacchi sorpresa di Bonolis... Si può così
concludere che per abolire un programma che dà fastidio basta disporre di
quattrini e querelare per esempio il suo conduttore e la relativa emittente,
mentre per ottenere successo di pubblico è sufficiente trasmettere economiche
idiozie! Chissà cosa ci proporranno di innovativo fra trenta giorni le
numerosissime ipotetiche TV digitali del furbesco piano Gasparri oltre all’amara
certezza che il famoso 20% sarà trasformato in sostanza in un numero senza
fine...
147. 3/12/2003
IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA
da Vittorio Grondona
La parola è ormai l’unica arma della politica di questi ultimi tempi ed ha
confinato i reali fatti sociali definitivamente in secondo piano. Il suo
indiscriminato utilizzo sui media è riuscito perfino a trasformare la politica
stessa in satira. Non sono forse pura satira i discorsi del Cavaliere, di Bossi,
di Schifani, di Bondi, di La Russa, di Gasparri e ultimamente di Fini? Mi fermo
qui, ma la lista dei nomi sarebbe davvero lunghissima... L’unica differenza con
la satira tradizionale sta nel fatto che questi spensierati ed allegri
comunicatori non subiscono la censura. ....E pensare che per allontanare il
diavolo, notissimo chiacchierone seducente, sarebbe sufficiente un poco di
“acqua santa”!...
148. 2/12/2003
LE REGOLE
da Vittorio Grondona
Nel nostro stranissimo paese il datore di lavoro può tranquillamente trasgredire
le regole, come per esempio non rinnovare i contratti di lavoro, mentre il
lavoratore è tenuto a rispettarle alla lettera, altrimenti tutti gli saranno
contro, soprattutto i giornali, i quali, come è noto, non essendo “gestiti” dai
lavoratori, anche se in gran parte da questi ultimi sostanzialmente e
inconsciamente “pagati”, tirano l’acqua solo al molino del potere....