ANNO 2005
Interventi pubblicati sul Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti
Per i riferimenti e altri particolari consultare il sito di Claudio Sabelli Fioretti
1. 30/1/2005
LA VIGNETTA DI VAURO
da Vittorio Grondona
Tre frecce, posizionate su pali diversi in progressione temporanea, Auschwitz,
Guantanamo, Abu Ghraib, che indicano la stessa direzione. L’importanza di
ricordare un passato indegno della razza umana meglio di così non potrebbe
essere sintetizzata. Chi confida nella naturale dimenticanza della gente, per
cattiveria innata, per il consolidamento del proprio potere, per avidità di
denaro o al limite per ignoranza religiosa, trova conveniente ripetere gli
stessi orribili ignobili fatti. La vignetta di Vauro sul giorno della memoria è
inoltre un chiaro invito ad opporsi a chiunque voglia aggiungere altre frecce
per quella direzione.
2. 28/1/2005
RICCHI E POVERI IN GUERRA
da Vittorio Grondona
E’ tutta questione di grana. Chi ha la grana compie le stragi senza rischi
bombardando dall’aereo. Chi invece non ha l’aereo, è costretto ad immolarsi per
fare la stessa cosa. Chi è il terrorista e chi è il guerriero? Io sinceramente
non so rispondere. Sono comunque abbastanza convinto che sia più facile trovare
un pilota che un votato alla morte. L’unica cosa certa in tutto questo è la
demenza della guerra.
3. 28/1/2005
UN OSSO DOPO L’ALTRO
da Vittorio Grondona
E noi continuiamo a perdere tempo con le uscite del Cavaliere. Anche il
nucleare, adesso! Vedrete, quando avremo finito di rosicchiare l’osso ce ne
butterà un altro. Nel frattempo si fa gli affari suoi.
4. 25/1/2005
DONNE ALLE PRIMARIE
da Vittorio Grondona
Mi sembra di aver capito che l’On. Mastella, notoriamente contrario alle
primarie, abbia dichiarato che a questo punto sarebbe meglio ridicolizzare la
consultazione della sinistra. Per farlo ha suggerito di candidare una donna.
Spero di avere capito male…
RIFERIMENTO 26/1/2005
NON HA CAPITO MALE SIG. GRONDONA!
dall’avv. Lina Arena
Mastella ha ben detto. A sinistra, solo candidando una donna si ridicolizza
tutto l’apparato.
5. 25/1/2005
PROGRAMMI ELETTORALI
da Vittorio Grondona
Ma di quale programma state parlando. Il programma della sinistra deve essere
uno ed uno soltanto. Soprattutto deve riscuotere il parere favorevole della base
di tutta la sinistra, fin troppo abituata ad accettare supinamente le decisioni
del vertice. Le primarie servono, eccome servono, per dare appunto alla base
l’opportunità di scegliere autonomamente fra i candidati il capo che dimostrasse
durante la campagna elettorale di possedere le garanzie necessarie per il
conseguimento degli impegni previsti nel programma preventivamente approvato.
Personalmente non parteciperei ad una consultazione dove il risultato fosse già
scontato. (...)
6. 21/1/2005
PRIMARIE: FANTASIE MALIZIOSE
di Vittorio Grondona
Il Prof. Sartori non è convinto del buon funzionamento delle primarie. Può anche
darsi che il pericolo di confusione sia possibile in un confronto dove la buona
fede dei partecipanti assume per forza di cose un peso considerevole. Ci sono
però alcuni presupposti che le rendono comunque affidabili ed utili: iscrizione,
contributo spese (1 Euro in Puglia) e soprattutto il desiderio della base di
scegliersi il proprio rappresentante. Vale sempre il principio che chi non
partecipa non ha ragione. A pensarci bene, però, trattandosi di un Presidente
della Regione, destinato cioè ad amministrare in caso di vittoria destra e
sinistra, nell’ipotesi in cui le destre volessero veramente strabiliarci
dimostrando l’esistenza di un minimo di democrazia nelle loro file e decidessero
pertanto di ricorrere alle primarie per la scelta dei loro candidati,
utopisticamente a me non dispiacerebbe essere ammesso alle votazioni. Mi
piacerebbe infatti poter contribuire a scongiurare il rischio di essere ancora
amministrato da politici come Bossi e tutta la Lega Nord, Fini, Berlusconi,
Buttiglione, Gasparri, Schifani, Bondi, Nania, Follini, La Russa (in ordine
strettamente di non preferenza). Piuttosto voterei Mastella se per caso in quel
periodo si trovasse momentaneamente a soggiornare a destra. Ripeto, il mio è
solo un pensiero fantasioso…
7. 19/1/2005
MORS TUA VITA MEA
da Vittorio Grondona
E’ vero, signor Riccio, la mia presenza è stata completamente assente nella
testa di Berlusconi. I numerosi divoratori di briciole sono sempre stati i
“Caporali” delle società oppresse. E questo il Cavaliere lo sa! Sento in questo
momento da Romano Prodi, ospite di Porta a Porta, una grande verità: “Il grande
balzo si fa unendo la società, non dividendola!”.
RIFERIMENTO 18/1/2005
DOMANDE E RISPOSTE
da Folco Riccio
Ho esposto il mio pensiero e mi è arrivato addosso di tutto. Falso, egoista,
indifferente, e chi più ne ha più ne merda. Vi meravigliate perché io voto
pensando alle mie “utilità”? Bene, allora ditemi: quanti di voi nella cabina
elettorale pensano a me? Quanti di voi cercano di comprendere e venire incontro
alle mie esigenze? Voi siete “egoisti” come e forse più di me. Siete convinti di
volare alto, ma non è cosi. La vostra visione del vivere assieme è permeata dall?ossessione
del profitto, dal terrore della libera iniziativa che produce successo.
Disprezzate, con saccenza e spocchia, chi non la pensa come voi. I vostri
referenti politici, invece di creare consenso con politiche che tendano a
soddisfare le esigenze ei più “deboli”, che peraltro sono la
stragrande maggioranza, scelgono la strada più breve del demonizzare
l’avversario. Ma non capite che il vostro nemico non sono io, ma voi stessi? Non
vi rendete conto che, da quando è apparso sulla scena Berlusconi, la vostra
presenza è stata una continua assenza?
8. 19/1/2005
METTI LA SVEGLIA AL COLLO E VIA…
da Vittorio Grondona
L’ho sentita oggi alla radio. Una signora ha inviato il seguente “messaggino”:
“Sono talmente comunista che ho cominciato a mangiarmi da piccola!”.
Questa e’ rubata. Michele Serra: «Quand’ero piccolo
ero talmente comunista che mi mangiavo da solo.»
9. 18/1/2005
COMPLIMENTI ALLA PUGLIA
da Vittorio Grondona - Bologna
Il caso Vendola non ha scompigliato l’Ulivo, è stato invece provvidenziale per
tutta la politica. I partiti, loro malgrado, hanno dovuto prendere atto per la
prima volta che le elezioni sono una cosa seria per il popolo italiano.
10. 18/1/2005
PENSIERINO DELL’UOMO QUALUNQUE
da Vittorio Grondona
Votare egoisticamente per il proprio portafoglio non è bello, ma può essere
comprensibile. Quello che invece non è né bello né comprensibile è, per esempio,
che per riempire il portafoglio del signor Folco Riccio, il governo da lui
votato sfili i quattrini dal mio.
RIFERIMENTO 18/1/2005
IO VOTO (E RINGRAZIO) BERLUSCONI
da Folco Riccio
Il motivo è semplice: grazie a lui i miei affari vanno a gonfie vele (sono un
piccolo industriale di provincia), pago meno tasse (davvero!), ho usufruito di
vari condoni (a partire dallo scudo fiscale), quando, fra non molto, cederò le
mie attività ai miei figli, spenderò pochissimo, e la riforma del falso in
bilancio mi ha tolto molte castagne dal fuoco. Voi direte: il solito egoista di
destra che non pensa ai più deboli. Esatto! E? così. Io penso ai miei interessi
e voto per chi li difende punto. I più deboli votino per chi difende i loro di
interessi. Questa è la vera democrazia. Se poi il mio paladino il suo lavoro lo
svolge meglio degli altri è una questione di talenti (suoi), non certo una colpa
(mia). Tutto il resto, miei cari, è solo conversazione.
11. 17/1/2005
ITALIA, PARADISO DELLE CICALE
da Vittorio Grondona
(...) La società dei consumi ci invita, su incitamento addirittura dello Stato,
a fare le cicale per lanciare l’economia. I politici usano l’elicottero o
l’aereo per andare a prendere le sigarette e di recente anche le liquirizie.
Grazie all’attuale sorridente governo anche le tasse sono diminuite. La
tecnologia lavora per noi... (...) Peccato che solo la Giustizia non abbia
progredito nello sperpero e sia rimasta l’unica istituzione a dovere risparmiare
per forza. Coraggio, però, anche in questo settore sta arrivando la mano
provvidenziale del governo italiano. Presto abbasserà il periodo di prescrizione
dei reati e quindi molti costosissimi processi non si dovranno più fare con il
conseguente enorme risparmio. Ormai si può dire finalmente che le matite e la
carta per le copie sono a portata di mano della magistratura. Solo un po’ di
pazienza ancora.
12. 14/1/2005
UN SIMPATICO FANTASMA
da Vittorio Grondona
La concrezione della simpatica avvocata Lina Arena a poco a poco riuscirà ad
incrostare la realtà della vita. Consiglierei amichevolmente l’avvocata di
utilizzare il cervello per fare entrambe le cose, leggere e capire. Spero che
l’avvocata mi perdoni l’ardire ed eviti di tirarmi i piedi di notte.
RIFERIMENTO 14/1/2005
IL FANTASMA SUL BLOG
dall’avv. Lina Arena
Non sono un fantasma, egregi amici del blog di Fioretti Sabelli. Sono una
concrezione che ha occhi per leggere le stupidità che la sinistra detta alla
stampa e propina ai suoi lakkè e cervello per capire il motore dell’economia
capitalistica e l’incompatibilità con quelle stupidità. Questa discrasia mi
diverte e mi fa diventare il fantasma dei blog. Un fantasma vero.
13. 14/1/2005
IL PIONIERE DELL’UNITA’ DELLA SINISTRA
da Vittorio Grondona
Ne prendo piacevolmente atto, nel passato c’è stato veramente un socialista che
ha lavorato fianco a fianco con i comunisti… Senza litigare!
RIFERIMENTO 14/1/2005
NON DIFFIDO DEI COMUNISTI
da Pino Granata
Credo che molti abbiano l’impressione che io sia uno di destra. Siccome la cosa
non mi piace per niente, vorrei precisare che nei decenni in cui ho fatto
politica nella sinistra socialista, ho lavorato fianco a fianco con i Comunisti
e sono sempre stato per l’unità della Sinistra. Io posso stare nello stesso
schieramento di Freda e Freeman, quelli che non ci stanno sono gli Italiani che
non capiscono un’accidente di politica, che accomunano il Comunismo con Stalin,
Pol Pot, La Corea del Nord e Cuba (tra l’altro a me Castro non dispiace). Il
voto di questi Italiani conta quanto quello di Freeman, di Freda ed è con loro
che dobbiamo fare i conti. Accusatemi pure di realismo politico, ma non ditemi
che sono di destra, altrimenti mi offendo. Ho passato una vita nelle sezioni
socialista attaccando anche manifesti di notte, ci mancherebbe pure che venissi
accusato di essere di destra.
14. 13/1/2005
COMANDAMENTI: AGGIORNAMENTO PER IL POPOLO ITALIANO
da Vittorio Grondona
Undicesimo, non fumare.
15. 11/1/2005
VIETARE E’ PIU’ FACILE
da Vittorio Grondona
Adamo ed Eva spinti dal piacere della trasgressione hanno perduto il Paradiso
terrestre… Il ministro Sirchia, e come lui molti intolleranti di destra e di
sinistra, non ha voluto considerare la tendenza della natura umana di ribellarsi
a qualsiasi divieto e pertanto impone sic et simpliciter agli italiani divieti
facili e cretini come quello di fumare in tutti i luoghi pubblici, senza
peraltro minimamente preoccuparsi di escogitare un diverso sistema col quale si
potesse invece accontentare, senza traumi sociali, sia i fumatori che i non
fumatori. Si poteva per esempio intervenire sulle licenze dei locali pubblici,
individuando razionalmente ogni tanti esercizi riservati ai non fumatori, alcuni
destinati a coloro che fumano… O altro ancora. Basta impegnarsi. Per impegnarsi
però occorrono due cose fondamentali, la voglia di impegnarsi, appunto, e la
capacità di farlo. Purtroppo i nostri politici non possiedono alcuna delle due
cose. Essi sono capaci solo di fare le cose facili, di sicura presa popolare, e
trovano perfino piacevole esercitare senza tanto pensarci il potere di vietare.
16. 3/1/2005
IDIOZIE
da Vittorio Grondona
(...) Col primo dell’anno il governo ha aggiornato il prezzo di listino delle
multe per infrazioni al Codice della Strada. Potrebbe anche essere accettato per
le infrazioni relative a comportamenti gravemente pericolosi, peraltro già
previste abbastanza consistenti, ma non assolutamente per quanto riguarda le
multe per divieto di sosta o per la mancata accensione dei fari di giorno nel
nostro “Paese del sole” o altre infrazioni simili, che sono esageratamente ed
inutilmente lucrose, nate solo per fare quattrini facili. (...)
17. 28/2/2005
CODICE VERDE
da Vittorio Grondona
Un mio conoscente di 82 anni, vedovo che vive solo, ieri mi ha raccontato che
qualche giorno fa si era sentito male. Un’emorragia improvvisa al naso che non
riusciva ad arrestare lo aveva fortemente preoccupato facendolo decidere di
recarsi al Pronto Soccorso di S. Orsola, famoso ospedale di Bologna. Arriva
verso le otto del mattino, subisce una breve interrogazione sui motivi che
l’avevano portato lì e riceve l’invito di sedersi ed aspettare. A quell’ora
pochissime erano le persone in attesa. E’ stato chiamato dopo le ore 17 del
pomeriggio, dopo quasi dieci ore di attesa snervante, senza ricevere nel
frattempo assistenza alcuna. Il disagio, amplificato dall’età, fu immenso e la
visita, così intempestiva, non poté essere efficace. A seguito di sua specifica
richiesta sul perché di tanta attesa seppe che in base ai sintomi dichiarati gli
avevano assegnato il codice “verde”, che tradotto in gergo popolare equivale ad
un informale “chi se ne frega”. (...)
18. 26/2/2005
CENSURIAMO LA CENSURA
da Vittorio Grondona
(...) Evidentemente non riesco a spiegarmi bene. Ci riprovo, comunque. Se un
domani Giovanni Masotti fosse censurato e allontanato forzatamente dalla TV per
le sue idee, mi batterei per lui come cerco di fare ora per Santoro, Biagi,
Luttazzi, Guzzanti, Rossi, Hendel e per tutti gli altri che stanno subendo
l’ignobile bavaglio applicato loro senza ritegno alcuno per esplicito volere del
sorridente cavaliere (minuscolo questa volta) o per iniziativa di alcuni mielosi
suoi cortigiani avidi per interesse del suo compiacimento. Accettare le censure
per questioni di parte è ancora peggio e pericoloso delle censure stesse.
Proprio non riesco a comprendere come mai l’invito ad usare il proprio cervello
invece di quello degli altri nel giudicare le cose sia così osteggiato da ambo
le parti politiche. Io, per esempio, per farmi un’idea personale del vivere
quotidiano ho bisogno di conoscere soprattutto il parere di chi non la pensa
come me.
19. 25/2/2005
IL RITORNO DI SANTORO
da Vittorio Grondona
Io invece spero tanto che Santoro ritorni in TV, ed in prima serata. Mi
piacerebbe poi che invitasse il signor Guiotto ad una trasmissione. Sicuramente
Santoro potrebbe soddisfare meglio di qualsiasi altra interposta persona i
provocatori quesiti che il signor Guiotto ha espresso su di lui in questo Blog.
Prima di aprire la bocca o di scrivere sarebbe meglio far sostare un po’ di
tempo nel cervello il proprio pensiero, magari informandosi meglio su quello che
si vuole dire o scrivere. Se tutti usassero abitualmente questa elementare
regola di comportamento, anche l’incresciosa e sguaiata contestazione
all’ambasciatore israeliano Gol da parte di alcuni studenti di sinistra a
Firenze, non avrebbe avuto luogo. Non solo, allargandomi un po’, oserei dire che
si eviterebbero perfino le guerre.
RIFERIMENTO 26/2/2005
PROVOCATORI QUESITI?
da Giorgio Guiotto
Eggià, scemo io che penso solo a provocare. Sant’Oro invece può prendere per i
fondelli i suoi elettori. Sono proprio un fesso, prima di scrivere qualcosa devo
pensare di CHI scrivo, COSA scrivo. La questione non si pone se devo dire
qualcosa sul Cav. Va meglio così Grondona? Ho riflettuto eh!
RIFERIMENTO 24/2/2005
BELLA LA SINISTRA DEI VOSTRI FIGLI!
da Giorgio Guiotto
E’ stato impedito all’ambasciatore israeliano Gol di parlare. Sembra che
l’essere israeliano basti e avanzi. Oppure era in fuorigioco? Ma che bei figli
che ha la sinistra....
RIFERIMENTO 24/2/2005
CONSIDERAZIONI SU SANTORO
da Giorgio Guiotto
Su Sant’oro: ha detto, in un’intervista su “La Stampa”, che vuole tornare a
lavorare (guadagna troppo poco?). Devo intuire che a Brussels non faccia nulla?
Come giustifica questa sua “voglia” con chi lo ha eletto al Parlamento Europeo?
Se dovesse tornare in RAI (per carità, no eh!) che tipo di programmo dovremmo
vedere? Ma si sà, è sempre stato uno sciuscià il martire!
20. 24/2/2005
PROSTITUTA
da Vittorio Grondona
Vorrei ricordare ai giornalisti che le prostitute sono esseri umani. Non mi
sembra giusto commentare un episodio tragico indicando cinicamente una delle
vittime con un epiteto così squallido ed irrispettoso.
Allego uno
stralcio dell’intervista
all’On. Ascierto (AN)
21. 23/2/2005
I PERICOLI DELLA CONFUSIONE
da Vittorio Grondona
Se ne impara una nuova ogni giorno. Mussolini come Robin Hood? Come il Passator
Cortese? Entrambi questi “banditi eroi” praticavano infatti il motto rubare ai
ricchi per dare ai poveri… Ed erano per questo amati e difesi dal popolo. Povero
Benito chissà quale confusione doveva avere per la testa… Però è proprio vero,
le cose sono destinate a ripetersi. Oggi per esempio, anche il nostro Cavaliere
confonde i poveri con i ricchi... E, come succedeva al Duce, molti poveracci,
inversamente confusi, lo votano con entusiasmo. Follini ha dichiarato che voterà
a favore della legge salva Previti. Visti i precedenti, anche questa stranezza
chiamiamola se vuoi, confusione…
22. 22/2/2005
INFORMAZIONE DI GUERRA, VIETNAM
da Vittorio Grondona
Gli americani ad un certo punto hanno dichiarato di aver vinto e se ne sono
andati senza fornire altre spiegazioni (Fedro/Esopo: La volpe e l’uva).
23. 22/2/2005
CARISSIMA AVVOCATA
da Vittorio Grondona
Questa volta il suo accostamento politico ha purtroppo il sapore amaro delle
vignette di Forattini. Non sono certamente i compagni ad avere interesse a
chiudere la bocca alla giornalista del Manifesto. Ci pensi avvocata, sotto la
crosta non c’è proprio niente, la guerra ha inesorabilmente bruciato tutto! Non
solo ha incrementato il terrorismo internazionale, ma sta legittimando anche
quello politico nostrano che piano piano, con la scusa della sicurezza, arriverà
a negarci non solo le più elementari libertà, ma soprattutto ci umilierà nella
nostra dignità umana. Cose peraltro già viste e che tristemente tentano di
ripetersi se non ci stiamo attenti.
24. 22/2/2005
SALOTTI TELEVISIVI
da Vittorio Grondona
Telecamere è veramente un programma fuori dal mondo. Ieri c’era il “Ministro”
(purtroppo) Maroni e Dini. La conduttrice imbeccava in ogni momento le grandi
opere del centro destra insaporendo il tutto con un pizzico malizioso della
presunta potenza decisionale di Bertinotti nell’ambito della coalizione del
centro sinistra. Ci ha fatto vedere perfino uffici pubblici dotati di
un’efficienza eccezionale che non trova corrispondenza nella realtà da nessuna
parte. Maroni e Dini in sostanza erano d’accordo su tutto. Un cameriere, chiuso
in una brutta divisa studiata in modo per far risaltare la sua enorme differenza
sociale rispetto agli ospiti, serviva continuamente da bere, forse per
annacquare l’aridità della discussione. Data l’ora notturna, mi aspettavo che da
un momento all’altro il salotto venisse allietato con altre presenze meno
impegnative, ma sostanzialmente più gradevoli. Sono rimasto deluso…
RIFERIMENTO 22/2/2005
LA ENCOMIABILE RESISTENZA DI GRONDONA
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sarebbe interessante sapere come fa Grondona a “scialapparsi” le puntate di
Telecamere. Credo che sia assolutamente da “resistente encomiabile”. A me,
vedere la signora La Rosa, così si chiama?, dà l’allergia. (...)
25. 22/2/2005
RADICALI VIANDANTI DELLA POLITICA
da Vittorio Grondona
Alla faccia della coerenza di idee, i radicali stanno bussando a tutte le porte
per trovare ospitalità. I grandi partiti conoscono l’importanza anche di una
manciata di voti nella bilancia politica attuale e sono pronti a trattare. I
partitini, che sono invece aggrappati ai consensi di particolari tendenze
religiose, come UDEUR e UDC, o di intolleranza e qualunquismo, come la Lega
Nord, temono che accettandoli potrebbero subire conseguentemente un calo
sostanziale dei loro elettori, lontani anni luce dalle idee radicali. Come si
può notare da questa ridicola situazione, programmi di interesse generale per il
popolo italiano sono completamente assenti nel mercato politico sia di destra
che di sinistra. L’importante è ottenere il potere, non importa assolutamente
niente altro.
26. 20/2/2005
FELTRI, VOLPE DELL’INFORMAZIONE
da Vittorio Grondona
(...) Oggi tutte le persone di buon senso si indignano e si ribellano quando
viene tappata la bocca a “giornalisti” coraggiosi che, nonostante i rischi,
continuano coerentemente, con serietà professionale e umanità, a dedicare la
loro vita alla ricerca della verità col solo scopo altamente sociale di
indirizzare al meglio l’interpretazione dei fatti di ogni giorno, ivi compresa
la tragicità della guerra. L’editoriale di Vittorio Feltri di oggi sulla
manifestazione per la liberazione di Giuliana Sgrena, è l’assoluta volontaria
negazione della conoscenza e della sincerità. E’ l’informazione subdola della
Volpe. Da un giornalista del suo calibro, in questa circostanza almeno, mi sarei
aspettato un pensiero più sincero, più da collega insomma… un razionale
ragionamento da Grillo Parlante.
27. 20/2/2005
SEGRETO DI STATO
da Vittorio Grondona - Bologna
Segreto di stato le ville del Cavaliere. dei suoi parenti e dei suoi amici.
Vietato indagare a chiunque. Vietato anche sapere se le sue Ville sono a norma
di legge. Questa è la giustizia che abbiamo in Italia. Fra l’altro il Cavaliere
avrà sicuramente la faccia tosta di farsi rimborsare dal fisco il 36% delle
spese di ristrutturazione. Lui sì che sa come si vive!
28. 15/2/2005
NIPOTE, NON NIPOTE… BAH!...
da Vittorio Grondona
In Italiano è l’articolo che fa la differenza!
RIFERIMENTO 14/2/2005
NIPOTE, NON NIPOTE
da nipote di badante di sig Urso, scioperante
Scusate, ma io sono il nipote della badante, ecc., non la nipote. In che cosa il
mio italiano ha difettato cosi’ tanto da consentire a gentile corrispondente di
attribuirmi altro sesso? Inoltre perche’ gentile corrispondente trova gradevole
dialetto diverso dal mio? Io parlo basic italian, come 99 per cento di taliani.
Approfitto di occasione per chiedere a signor CSF: ma xe sicuro? Terzista vol
dire quel che lui disi? Allora: dagli amici mi guardi Iddio (se lui rilegge
definizione scopre che xe teterrima), oppure: ma quando el conflitto diventa
serio cossa fa el terzista? (se lui rilegge definizione scopre che el terzista
xe bon per dibattito culturale o prolusione cineclub). Ma xe sicuro che
l’interpretazione sia autentica?
Quando il conflitto diventa serio conviene comunque conservare un certo
distacco. Le faccio un esempio: anche D’Alema a volte dice delle cose giuste (csf)
29. 14/2/2005
L’UNIONE
da Vittorio Grondona
Uno dei tecnici che mi hanno installato l’impianto di condizionamento è rumeno.
Parla benissimo l’italiano nonostante la giovanissima età, anzi spiccica anche
qualche parolina in dialetto bolognese. Mi meraviglio che non siano sullo stesso
piano la badante e relativa nipote del signor Urso. Non sanno parlare
l’italiano, dicono loro, però vogliono entrare nel merito della parola Unione,
con dovizie di particolari storici e fantasiosi. Vorrei aiutarle io: unione
significa mettersi insieme, aggregarsi per raggiungere lo stesso scopo. Uniti si
vince, l’unione fa la forza… sono slogan che non ho inventato io! Le due signore
rumene (?) farebbero opera utile al popolo italiano se riuscissero invece a
spiegarci il significato di Casa della Libertà, magari cambiando vocabolario,
non si sa mai! Per ora è notorio a tutti che la libertà si vive normalmente
all’aria aperta, non nel chiuso di una casa agli ordini di un padre padrone…
30. 14/2/2005
SIGNOR SCHIAVONE
da Vittorio Grondona
Sentite condoglianze al Signor Schiavone. Per queste tristi circostanze non
esistono parole per esprimere appieno il dolore che si prova.
RIFERIMENTO 11/2/2005
SCUSATEMI, QUALCOSA DI PERSONALE
da Pier Franco Schiavone, Milano
Mercoledì è morto mio padre. Non ne daranno notizia giornali e televisione
perché la morte di mio padre è stata una morte anonima, nota solo a chi gli
voleva bene. Non era un personaggio noto, però è stato uno dei tanti che hanno
fatto, nel dopoguerra, questo Paese. Adolescenza fascista, quindi la presa di
coscienza con la guerra nei Balcani e il campo di concentramento. Dopo, quarant’anni
di pala e piccone nelle Terre del Sacramento. Prima tessera del PCI nel ’51,
ultima DS nel 2004, ma non li capiva più. Non capiva più in generale il
linguaggio della politica, per questo ripeteva, quando vedeva in TV certi
cialtroni, “a da venì Baffone!” Ha lavorato sodo per la famiglia, per mantenermi
all’università. Mi inviava dei soldi che spesso gli rimandavo indietro perché mi
“arrangiavo”, lui diceva “che fetie e fa’, se ‘ndi tuoll?” “Che senso ha il mio
lavoro se non li accetti?”. Questo era Domenico Antonio Schiavone.
31. 12/2/2005
I NONNI FANNO NUMERO
da Vittorio Grondona
Finalmente un passatempo per i nonni. Grazie alla scemata delle targhe alterne
non occorre più portarli al supermercato, li portiamo con noi in macchina. A
Bologna nel giorno delle targhe alterne è ammesso circolare quando sull’auto ci
sono almeno tre persone, indipendentemente dal numero della targa.
32. 10/2/2005
MA QUALE STORIA DELLA SINISTRA ITALIANA…
da Vittorio Grondona
Di primo acchito avrei voluto scrivere addirittura un libro dei perché non sono
d’accordo col parere di Fassino su Craxi. Poi è capitata provvidenziale sul Blog
la vignetta di Marassi e improvvisamente ho capito che non avrei potuto dire
nulla di più.
33. 9/2/2005
FORSE NEL FAR WEST ERA MEGLIO
da Vittorio Grondona
E’ verissimo, gentile Avvocata Lina Arena, le Leggi in Italia sono tantissime,
oserei dire milioni di milioni… Ed è altrettanto verissimo che quasi mai un
poveraccio riesce ad ottenere giustizia nel nostro Paese senza finire sul
lastrico ridotto a barbone. Forse è per questo che i rabbiosi leghisti ed i
nostalgici fascisti, invece di darsi da fare per agevolare l’operato dei giudici
e del magistrati, cosa peraltro che non sanno fare, ci invitano ad ignorarli e a
deriderli, e nel contempo ci insegnano, tramite l’informazione che oggi
controllano quasi completamente, a come farci giustizia da soli inculcandoci le
loro opinioni politiche sui singoli reati. Presto usciremo di casa con un grosso
cinturone e due vistose pistole pronte a sparare sentenze al posto dei giudici.
RIFERIMENTO 9/2/2005
DOVE HA VISTO GRONDONA LA LEGGE DEL FAR WEST?
dall’avv. Lina Arena
Leggere il messaggio di Grondona dopo aver brigato una mattinata in Tribunale
tra carte e ferri vecchi, mi induce a chiedere: ma dove vive il buon
Grondona?Non sono forse troppe le leggi e troppo complicati i percorsi per
ottenere giustizia?
34. 9/2/2005
STRATEGIA PRIVATA
da Vittorio Grondona
Sono proprio curioso di sapere chi si dividerà la nostra RAI. Dieci a uno che
anche questa volta Pantalone ci rimetterà come al solito? Quando questo Governo
avrà spazzato via tutto il patrimonio pubblico gozzovigliando con gli amici,
spero che si prenda un lunghissimo periodo di riposo per la digestione.
35. 8/2/2005
QUANDO LA LEGGE E’ UN OPTIONAL
da Vittorio Grondona
E così, piano piano stiamo ritornando al selvaggio Far West. Niente più giudici
e magistrati, la giustizia si fa secondo gli interessi della
politica. Per linciare chi da fastidio è sufficiente teleguidare le masse,
sguinzagliare la verde rabbia leghista e dare sfogo alla nera
collera fascista. Di questo passo presto rivedremo penzolare ai margini delle
strade poveri diavoli eliminati dal giudizio sommario della gente
così detta “per bene”. Nemmeno la legge del taglione potrebbe essere così
crudele!
36. 7/2/2005
FORCAIOLO… BRUTTA PAROLA!
da Vittorio Grondona
Darsi da fare per scrollarsi di dosso gli attuali vampiri politici di destra è
l’esatto contrario di “forcaiolo” (http://www.demauroparavia.it/45128).
Il vocabolo è bruttissimo, però. Quindi è meglio starci alla larga ed augurarsi
che la sinistra riesca a mantenerlo a distanza di sicurezza.
37. 6/2/2005
“CORNACCHIONESCHI” RAGIONAMENTI
da Vittorio Grondona
Ci pensi bene, signor Luca Serpieri. Con i ragionamenti dei nostri
insignificanti politici amministratori, che lei così tranquillamente condivide,
presto ci vedremo tassati in base al numero statistico delle volte che andiamo
in bagno. Non si risolvono i problemi sparando alla cieca! Provi anche lei ad
indagare obiettivamente fra i meandri oscuri della nostra società e si accorgerà
che esistono sistemi più razionali e sicuri per fare emergere i guadagni in nero
e soprattutto quelli in grigio, che sono i peggiori in quanto riguardano truffe
ignobili a danno della povera gente che lavora, costretta, obtorto collo, a
percepire nella realtà salari dimezzati rispetto a quelli che denunciano.
RIFERIMENTO 5/2/2005
LEGGI FISCALI
da Luca Serpieri
Tutti i sinistrorsi sono sempre pronti a levare alti lamenti contro la politica
fiscale di Berlusconi. I condoni: che vergogna. La riduzione delle tasse:
marginale. Vediamo se hanno qualcosa da obbiettare anche all’ultimo
provvedimento sugli affitti delle case. Berlusconi ha introdotto anche per i
privati cittadini qualcosa di simile allo studio di settore, per cui chi dà in
affitto una casa ora è tenuto a dichiarare un affitto minimo calcolato a partire
dalla rendita catastale. Il risultato è ancora più basso degli affitti reali di
mercato ma non si tratta di una cifra irrisoria. In questo modo chi affittava a
prezzi ufficialmente bassi, rimpinguando poi il guadagno con la parte riscossa
in nero, ora si troverà a pagare più tasse. Questa si chiama lotta all’evasione
fiscale o sbaglio? Ma sono certo che avrete da eccepire anche su questo punto.
38. 4/2/2005
D’ALEMA VINCE AL CONGRESSO MA PERDE ALLE NOSTRE
PRIMARIE
da Vittorio Grondona
D’Alema presidente DS con l’80 % dei consensi. Questo almeno è il risultato che
vorrebbe raggiungere, un vero plebiscito. Vi pare logico? Non credo che da una
consultazione della base potesse sperare in un risultato così consistente. Nel
nostro sondaggio per le primarie, per esempio, D’Alema non ha avuto un grande
successo. Ho notato l’assenza di Pecoraro Scanio, mentre mi ha meravigliato il
modesto piazzamento di Pier Luigi Bersani. Buono il risultato di Bertinotti e di
Di Pietro nonostante la presenza dei nomi prestigiosi di Veltroni e di Cofferati.
Straordinari gli otto voti ad Andreotti. Comunque scarsa e senza gloria la
Margherita. Certo se i voti di Veltroni, di Cofferati e di Cacciari passassero
veramente a Prodi, ma non ci giurerei, la maggioranza assoluta per il Professore
sarebbe assicurata.
39. 3/2/2005
LA LATITANZA E’ UN DOVERE
da Vittorio Grondona
La latitanza è un dovere naturale di tutti i condannati per evitare il carcere.
Diventa un diritto di fatto se il latitante si trova in un paese dove il suo
reato non rientra fra quelli che consentono l’estradizione. Il latitante in
patria è un ricercato. Uno Stato che si lascia scappare un ricercato all’estero
è uno Stato inefficiente. Leggevo oggi che un signore dopo undici anni di
carcere è risultato innocente. L’81 % dei reati commessi nel nostro paese
rimangono impuniti. Tutto sommato è meglio non parlare di doveri, di diritti e
di giustizia, ancora non riusciamo a capirne il significato.
40. 3/2/2005
RADICALI ALL’ASTA
da Vittorio Grondona
Destra o sinistra?... Urge una salomonica decisione: facciamo metà per uno e non
se ne parli più!
41. 1/2/2005
PENDOLARI, VITTIME DEL CAPITALE INDISCRIMINATO
da Vittorio Grondona
Cosa credevano i pendolari? Forse erano convinti che acconsentendo senza battere
ciglio che si attuasse la privatizzazione della ferrovia i nuovi padroni
avessero fatto i loro interessi? O forse credevano che i sindacati tutti, i cui
capi attraverso i meccanismi oscuri della concertazione, senza aver mai lavorato
in “trincea”, sono diventati i maggiori dirigenti delle società pubbliche
privatizzate, li avessero difesi? Oppure ancora che le Regioni e le (inutili)
Province, in realtà ormai più attente agli interessi politici che alla cosa
pubblica, avessero veramente a disposizione l’enorme quantità di quattrini
necessaria a contenere nei limiti sociali i costi del trasporto locale su rotaia
e la necessaria esperienza per gestire convenientemente un sistema così
complesso? Non è così! I nuovi padroni della ferrovia vogliono giustamente
lucrarci sopra e le Regioni e le Province devono escogitare giorno per giorno
come barcamenarsi. (...)
42. 30/3/2005
L’ABITO NON FA IL MONACO…
da Vittorio Grondona
Se il ben apparire diventerà la cosa più importante della vita sociale, prima o
poi sentiremo tutti il bisogno di ricorrere ad un Klaus Davi che ci consigli
come vestire, e non solo… Saremmo così ben accetti e di successo anche se
profondamente ignoranti. E pensare che i grandi filosofi, i grandi pensatori, i
grandi scopritori, i grandi artisti hanno sempre data poca importanza alla loro
apparenza esteriore… Per me comunque c’è poca speranza di emergere nella
società, non mi sento di appartenere né agli uni né agli altri. Credo
modestamente di far parte senza camuffamento alcuno della normale ignoranza
generale.
43. 30/3/2005
TERRI, MA NON SOLO TERRI…
da Vittorio Grondona
Il più grave dei comportamenti umani è, per me, il cattivo utilizzo del potere
che la società incautamente affida a taluni insensibili personaggi. Nel caso
Terri, per esempio, gli avidi di potere si attribuiscono addirittura il diritto
di vita o di morte e per tale fine cercano pietosi consensi dalla popolazione.
Assecondare emotivamente questo insano principio, significa che presto troveremo
normale la richiesta di sopprimere tutte quelle persone che per tragiche
circostanze o per l’età perdono sfortunatamente l’autosufficienza. E’ l’etica
generale da salvare. Discutere del caso singolo, venuto alla luce così
imponente, oltre a far emergere globalmente alcune tragicità della vita serve
soprattutto alla ricerca delle risoluzioni migliori per il conseguimento di tale
obiettivo senza lasciarsi prendere troppo dalle emozioni personali. Essere
rigidi calcolatori su tutto può anche essere utile, ma molto spesso coi nostri
calcoli incappiamo in terribili irrimediabili errori. Nessuno percepisce il
dolore degli altri, spesso non ce lo immaginiamo nemmeno!
44. 27/3/2005
TERRY SCHIAVO /5
da Vittorio Grondona
Anche lei sig. Puricelli inizia le sue osservazioni con “se è vero…” Ciò mi fa
supporre che qualche dubbio in merito alla triste vicenda esista dentro di lei.
La Signora Terry ha bisogno solo di essere alimentata e di chi se ne prenda
cura. Cose non molto costose nel caso specifico, i suoi genitori sono
disponibili a farlo. Restringendo poi per assurdo al limite del possibile il suo
ragionamento, anche i disabili al 100% sarebbero da sopprimere in quanto
rappresenterebbero un costo insostenibile per la società. Io rispetto la sua
idea, ma io non sono d’accordo. Per me prima vengono i valori umani e poi i
quattrini. Le risorse del mondo sono senz’altro ancora sufficienti a garantire
una vita dignitosa a tutti i suoi abitanti, si tratta solo di condividere tutti
sull’opportunità di un’equa distribuzione delle ricchezze. Infine, se le
prestazioni mediche, purtroppo ora quasi esclusivamente private nel nostro
Paese, costassero meno e fossero più razionalmente organizzate, molte più
persone riuscirebbero a trovare un posto anche in un centro di terapia
intensiva. Per qualcuno la salute della gente rappresenta un grosso affare. Non
a caso nascono ovunque maghi e guaritori…
RIFERIMENTO 26/3/2005
TERRY SCHIAVO /4
da Puricelli Pietro
Avrei alcune osservazioni da fare in replica al messaggio del sig. Grondona. Se
è vero che le funzioni della corteccia cerebrale di Terry Schiavo sono assenti
da 15 anni le probabilità che sia cosciente sono, allo stato attuale della
scienza medica infinitesimali. Il problema piu serio che vedo io non è se sia
giusto mantenere in vita persone che non hanno piu nessuna possibilità di
tornare ad una vita cosciente, ma se sia sostenibile. Se le limitate risorse
economiche disponibili per centri di terapia intensiva ( che sono costosissimi )
vengano utilizzate per una forma di accanimento terapeutico, questo toglierà
posti a disposizione per interventi di emergenza che nella maggior parte dei
casi salvano vite in pericolo. Una corretta informazione dovrebbe sempre citare
anche quante persone muoiono ogni anno per non aver trovato un posto in un
centro di terapia intensiva in tempo utile e non fare un can can utile solo a
sopire gli ipocriti scrupoli morali di tanti Tartufi.
45. 25/3/2005
TERRY SCHIAVO /3
da Vittorio Grondona
Proprio così, si dovevano lasciare le cose com’erano. Mi spiego meglio. Dottori,
politici, il 63% degli americani e molta opinione pubblica mondiale sostengono
che la vita di Terry Schiavo in quelle condizioni non è più vita e quindi è
meglio avere pietà di lei e porre fine alla sua esistenza. Come si fa con i
cavalli feriti alle zampe, insomma. Ma allora, cos’è la vita, cos’è la verità,
come astrattamente chiedeva Pilato a Gesù mentre lo stava abbandonando solo per
opportunità alla furia del popolo senza attendere risposta? La vita è tutto e
non appartiene solamente alla persona singola, ma anche agli altri. Soprattutto
a chi ha contribuito a crearla, come i genitori di Terry che dalla sua vita
traggono comunque una ragione per vivere la propria. Fra l’altro nessuno sa con
precisione se la signora Terry sia in grado di capire qualcosa nonostante le
condizioni del suo cervello. I sapientoni lo suppongono solamente.
46. 24/3/2005
SONDAGGIO /2
da Vittorio Grondona
Nasce dall’esperienza, gentile signor Guglielmo Calori. Idolatrare una singola
persona politica è molto pericoloso. Molto più pericoloso di tutti gli eventi
tragici da lei segnalati. Nessuna democrazia dovrebbe essere messa nelle mani di
un uomo solo. Prima o poi la sua potenza incondizionata si trasforma per forza
di cose in dittatura e la tanto sudata Costituzione diventa carta straccia. La
storia è piena di questi personaggi. Senza andare tanto lontano, pensiamo a
Mussolini, a Hitler e a tanti altri. Molti sono purtroppo ancora in crudele
attività in qualche parte del mondo.
RIFERIMENTO 31/3/2005
STRANITO
da Guglielmo Calori, Milano
Ringrazio i signori Grondona e Guasto che hanno, seppure parzialmente, risposto
al mio sondaggio. Mi permetto di ribadire, comunque, che l’acrimonia nei
confronti del premier è troppo accesa rispetto agli eventuali danni prodotti dal
suo Governo. In questo blog non è raro leggere insulti alla figura del premier,
ultimo in ordine di tempo, il post della signora Palombi che definisce
“malfattore” il premier. Se l’insulto è riferito alla riforma costituzionale ed
in particolare ai nuovi poteri del Premier, ricordo che la riforma proposta da
Amato era sostanzialmente identica a quella portata avanti dal centrodestra
RIFERIMENTO 23/3/2005
SONDAGGIO
da Guglielmo Calori, Milano
Caro Csf, se me lo consenti, vorrei lanciare una specie di sondaggio: Berlusconi
rappresenta una sorta di spartiacque tra un’Italia democratica, civile, con
poteri trasparenti ed un’Italia soggetta a regime, rozza, con centri di potere
impermeabili alla pubblica opinione? Lo chiedo perché questo sembra leggendo gli
interventi della maggioranza dei partecipanti al blog. Io ricordo, così a caso,
eventi come le stragi impunite, il caso Mattei, la politica corrotta, il
terrorismo di destra e di sinistra, tutte cose che accadevano nell’Italia ante
Mr. B. E allora chiedo: ma tutta questa acrimonia nei confronti di Mr B., questo
identificarlo come l’essenza e l’origine di tutti i mali italiani da cosa nasce?
Eliminato lui dalla scena politica, l’Italia tornerebbe ad essere un Eden (se
mai lo è stata)?
47. 23/3/2005
CARCERE PER SFORTUNATI DELLA SOCIETA’
da Vittorio Grondona
Ieri è stata inaugurata a Castelfranco Emilia (Modena) la prima struttura a
“custodia attenuata” d’Italia per tossico dipendenti. Con molta probabilità sarà
incautamente fatta gestire dalla crudeltà privata. Ridendo compiaciuti hanno
tagliato il nastro i ministri Giovanardi, Castelli e il sottosegretario
Mantovano. Anch’io, come i Verdi di Bologna, sono del parere che il nuovo
carcere sia scaturito dalle proposte di legge Fini sulle droghe, la quale ha
come obiettivo la criminalizzazione di consumatori di sostanze superficialmente
classificate stupefacenti da Fini stesso e dai suoi compari. Questi benestanti
politici strapagati, baciati dalla fortuna di elezioni da repubblica delle
banane, non muovono un dito per accertare e di conseguenza per eliminare le
cause che portano i più poveracci a degradarsi umanamente, e nel contempo non
esitano a perseguirli con sadismo inquisitorio. Spero che il mio posto in
Paradiso sia molto lontano da quello riservato a questi novelli cristiani
bastonatori.
La notizia non è completa: dimentichi di dire che è
anche la prima struttura di contenimento affidata alla gestione privata, e che
l’affidatario è San Patrignano.
48. 20/3/2005
ANDREOTTI E IL REFERENDUM
da Vittorio Grondona
Andreotti non andrà a votare per il referendum sulla procreazione assistita. Ed
io che credevo sufficiente votare no perché un buon cristiano si sentisse in
regola con le severe direttive della Chiesa cattolica. E invece non è così. Il
divieto di ritoccare la legge medievale che ci ritroviamo grazie a bigotti
politici in carriera, deve valere anche per chi nella Chiesa cattolica non crede
affatto o magari ha un’opinione diversa sull’embrione. E se quel volpone di
Andreotti ha rese pubbliche le sue intenzioni il messaggio politico è di una
straordinaria potenza per i laici. Il Papa del resto fa giustamente il suo
dovere, ma la sua opera non è sufficiente per convincere tutti. Un forte e
significativo esempio è provvidenziale. E pensare che Dio ha voluto l’uomo
libero nelle sue azioni, dotandolo dell’intelligenza, della coscienza e dei
necessari strumenti per essere in grado di capire da solo quello che è bene e
quello che è male per sé stesso e per la collettività. Di “Unti del Signore”
cominciamo ad averne veramente troppi in Italia!
49. 20/3/2005
L’IRA…P DELL’AVVOCATA
da Vittorio Grondona
Anch’io, gentilissima Avvocata Lina Arena, vorrei vedere la sua faccia quando il
suo amico Cavaliere le appiopperà una nuova tassa che non si chiamerà più IRAP,
ma avrà lo stesso significato concreto: recuperare i 30.000 miliardi di euro che
verranno a mancare nelle casse dello Stato. Forse ritornerà l’ILOR, ma non sarà
sufficiente… Invece di criticare Visco proviamo a consolarci a vicenda: comunque
vadano le cose sarà sempre peggio per noi!.
RIFERIMENTO 20/3/2005
IL FISCO ED IL CENTRO SINISTRA
da Pino Granata
Vorrei dire a Grondona che il problema dell’Irap e del fisco in generale non si
risolve con due battute. Visco fece malissimo a introdurre l’Irap. L’effetto di
questa tassa è stata devastante in quanto tassa le imprese sulla base dei salari
e delle collaborazioni pagate, senza tenere conto se l’impresa ha avuto utiili o
meno. E’ quindi un costo aggiuntivo del 4% sul lavoro.Il risultato è stato, come
tutti sappiamo, di meno assunzioni e di contratti atipici se non pagamento in
nero. La Sinistra è piena di preconcetti nei confronti degli imprenditori e
crede fermamente che questi siano evasori fiscali e vacche da mungere. In
realtà, in tempi come questi, come tutti sappiamo pochissime imprese prosperano
e la Sinistra deve assolutamente avere una strategia diversa e più costruttiva
nei confronti dell’impresa. Il centrodestra, malgrado fosse nel suo programma
elettorale, si è ben guardata dall’eliminare questa tassa iniqua ed anzi ha
aggiunto altri balzelli che non hanno fatto altro che aumentare la pressione
fiscale. Siamo proprio messi bene e ora arrivano i cinesi...
RIFERIMENTO 19/3/2005
INTERVISTI VISCO , IL PADRE DELL’IRAP
dall’avv. Lina Arena
Vorrei vedere la faccia che ha fatto Visco alla notizia della bocciatura della
sua tassa, l’IRAP.E adesso pover’uomo cosa farà? Come commenteranno la notizia i
rifondaroli che delle tasse hanno fatto il loro cavallo di battaglia?Quali
speranze darà Bertinotti agli italiani desiosi di riempire i conti dell’Agenzia
delle Entrate per spendere e spandere speranze di futuri paradisi
socialcomunisti?
50. 19/3/2005
QUANDO SI DIRE “AVERE LA FACCIA TOSTA”
da Vittorio Grondona
Questa sera ne ho sentita un’altra. In pieno sciopero del servizio pubblico per
il rinnovo del contratto scaduto da ormai 15 mesi, roba da far vergognare
qualsiasi riottoso governo, il ministro Maroni ha detto che data la situazione è
tempo di fare tutti dei sacrifici, compresi i pubblici dipendenti. Non ho ben
capito cosa intendesse il ministro riferendosi a persone che fanno fatica a
guadagnare mille Euro al mese e con quei mille oltre che arrabattarsi a campare
devono pure pagare il suo esagerato stipendio. Anche le facce toste dovrebbero
avere un limite!
51. 18/3/2005
INTERVISTA AL PRIMOGENITO DI BOSSI /2
da Vittorio Grondona
Gentile Raffaella Rossin, ho letto, per la verità senza entusiasmo, l’intervista
al figlio di Bossi. Questi purtroppo sono i politici che il nostro sistema
elettorale ci impone di votare. Lo so, la politica riempie di soldi, ma dia
retta, i soldi alla fine non sono tutto. Si immagina che tristezza passare una
giornata a discutere col figlio di Bossi? Io personalmente preferirei vendere
caramelle e brustolini al cinema durante l’intervallo.
RIFERIMENTO 18/3/2005
INTERVISTA AL PRIMOGENITO DI BOSSI /3
da Raffaella Rossin, St. Louis, Missouri
Gentile Vittorio Grondona, mi spiace che l’intervista al delfino padano non
l’abbia divertita. Io, al contrario, mi sono fatta quattro risate. Devo dire
che, viste da qui, tante delle cose che avvengono in Italia ultimamente sembrano
delle barzellette. Ed alcune lo sono (mi riferisco alle ricrescite pilifere
miracolose, alle giornaliste-accucciate, etc). Poi pero’ smetto di ridere,
perche’ penso che prima o poi tornero’ e allo stipendio da migliaia di euro del
suddetto delfino iniziero’ a contribuire anch’io (vendendo caramelle e
brustolini al cinema), come gia’ fanno mia mamma (pensione men-che-minima), mio
fratello (contratto a termine all’universita’) e i miei amici (CoCoCo e affini),
affinche’ lui possa restare a Bruxelles a fare cose... vedere persone... Mi
scuso se ho sforato i 500 caratteri, e vi ringrazio per le informazioni che mi
fornite, visto che i giornali on line sono scarnetti.
RIFERIMENTO 16/3/2005
INTERVISTA AL PRIMOGENITO DI BOSSI
da Raffaella Rossin, St. Louis, Missouri
Caro CSF, a chi se la fosse persa vorrei segnalare l’intervista di Gian Antonio
Stella al primogenito di Bossi, comparsa oggi sul sito del Corriere online (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/16/stella.shtml).
Io l’universita’ l’ho finita, io. E anche il dottorato. E tra poco anche il
post-dottorato. Posso fare anch’io l’assistente di qualche eurodeputato, o sono
troopo qualificata?
52. 16/3/2005
DOV’E’ FINITA LA STAMPA DI SINISTRA?
da Vittorio Grondona
E già!... La stampa di sinistra è finita dove è finita quella di destra, e cioè
là dove gli interessi la vogliono. E’ difficile perfino iniziare una discussione
anche in un blog come questo sui problemi sociali che affliggono la povera
gente, parlare in sostanza delle esperienze negative di cui molti di noi sono
vittime dell’uso superficiale e distorto del potere. Pare che lo stato sociale
non interessi a nessuno o che squalifichi la qualità del sito. Figuriamoci
allora cosa potrebbe significare nella stampa nazionale… Affondiamo quindi nel
reality televisivo, nel pettegolezzo quotidiano su argomenti che non contano
nulla. Accontentiamoci di sorridere dei battibecchi insulsi dei politici e dei
sciocchi litigi tra giornalisti. Godiamo delle osservazioni intelligenti dei VIP
intervistati… Di questo passo non riusciremo mai a segnare, noi autonomamente,
una croce significativa sulla scheda elettorale.
53. 11/3/2005
GENTILE PRESIDENTE
da Vittorio Grondona
Se Ciampi leggesse di persona tutti i messaggi che gli arrivano, sarebbe un
“gentile Presidente”; se si limitasse a chiedere quanti messaggi sono arrivati,
sarebbe un “cortese Presidente”; se, infine, non si interessasse per nulla dei
messaggi, sarebbe solo un “signor Presidente”. Come lo sono la maggioranza dei
presidenti. Per il nostro Capo dello Stato credo proprio che l’aggettivo
“gentile” sia il più “azzeccato”.
54. 11/3/2005
LUSTRASCARPE DELLE NOTIZIE
da Vittorio Grondona
Via tutti i giornalisti dall’Iraq non protetto militarmente. Questo è l’invito
del nostro affabile ministro degli Affari Esteri Gianfranco Fini che a Porta a
Porta ha il privilegio di sciorinare ininterrotto lunghissimi soliloqui
propagandistici. (...) Di giornalisti coraggiosi come Giuliana Sgrena e, per
fortuna, come numerosi altri suoi colleghi, ne abbiamo bisogno come del pane.
Esercitano una missione importantissima per il loro Paese e per questo devono
essere comunque tutelati e difesi nel loro coraggio non solo da tutto il popolo,
ma soprattutto dallo Stato. Esercitare il giornalismo a tavolino, sciorinando
per questioni di parte opinioni crudeli ed invidiose sull’operato di colleghi
più professionali e coraggiosi, è un insulto per tutta la categoria. Quest’ultimo
giornalismo è il lustrascarpe delle notizie.
55. 11/3/2005
AGGUATO PREMEDITATO /2
da Vittorio Grondona
A volte la logica di Alessandro Ceratti è davvero sconvolgente. Non è sempre
necessario uccidere per ottenere qualcosa, spesso è sufficiente solo
terrorizzare.
RIFERIMENTO 10/3/2005
AGGUATO PREMEDITATO
da Alessandro Ceratti
Due paroline veloci e inoppugnabili per mettere definitivamente fine all’ipotesi
dell’agguato premeditato degli americani. Se gli americani avessero voluto
uccidere la Sgrena l’avrebbero fatto, in particolare dopo essere riusciti a
crivellare di colpi la macchina sulla quale viaggiava. Se avessero voluto
ucciderla lo avrebbero fatto e non si sarebbero limitati al povero Calipari.
Inoltre avrebbero avuto il buon senso di travestirsi da “terroristi iracheni”. A
volte per conoscere la realtà è sufficiente un po’ di logica.
56. 10/3/2005
INFORMAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA!
da Vittorio Grondona
Ebbene sì, siamo governati da autentici fenomeni. Già subito dopo il fatto tutto
il centro destra aveva capito che il fuoco amico si era sviluppato per puro
caso. E, sempre per puro caso, si era scatenato prudentemente a ridosso di una
curva. E giù a spiegarci in ogni telegiornale come sono andati i fatti nei
minimi particolari. Chi invece era là non ha capito niente e quindi parla a
vanvera.
57. 9/3/2005
BERTINOTTI, CAPRO ESPIATORIO DELLA MALA POLITICA
da Vittorio Grondona
Chiamare costantemente in causa Bertinotti per dargli preventivamente la colpa
di un eventuale insuccesso del centro sinistra alle prossime elezioni, mi pare
un colossale non senso a cui si aggrappano disperatamente i disinformati e i
farisei della politica. Bertinotti al congresso è stato chiarissimo e prego
tutti i superficiali lettori di approfondire almeno il senso della sua relazione
di apertura prima di aprire la bocca per farne uscire solo gli olezzi della mala
informazione. Certo non tutti sono stati d’accordo con lui, ma la maggioranza lo
ha votato di nuovo e tutti nel contempo hanno dichiarato non ci sarà alcuna
scissione del partito. “La proprietà è un furto” si diceva provocatoriamente
cinquant’anni fa da parte della base comunista … Di sicuro non l’ha detto ora
Bertinotti. Se si avesse l’umiltà di leggere più attentamente la sua ultima
intervista in base alla quale i divoratori di soli titoli gli hanno attribuita
ingiustamente l’affermazione di volere abolire la proprietà privata, ogni
polemica non avrebbe più senso. (...)
58. 3/3/2005
LIBERE ELEZIONI DEMOCRATICHE
da Vittorio Grondona
Da perfetto padrone il cavaliere ha fatto sapere ai suoi dipendenti assenteisti
più incalliti che non li candiderà alle prossime elezioni se non cambieranno
atteggiamento. In sostanza ha minacciato il loro licenziamento. E’ un chiaro
segno che l’Unto del Signore crede veramente di potersi sostituire alla volontà
del popolo italiano. Chi vota F.I. è quindi avvisato, in pratica, vota
democraticamente chi dice lui.
59. 3/3/2005
SANREMO SECONDA SERATA
da Vittorio Grondona
Sono già le 0,40 e ancora deve cantare l’ultima concorrente. Andare a teatro e
non vedere l’ora che lo spettacolo finisca è un brutto segno. Questo festival
interminabile, ricco di chiacchiere e povero di contenuti è uno dei peggiori che
ho visto. C’è stato di tutto, perfino uno spot chiaramente dedicato al
cavaliere. Le canzoni inserite tra una pausa e l’altra sono passate del tutto
inosservate. Come al solito Fabrizio Del Noce era lì, incollato in prima fila.
Devo dire però che la colpa non è tutta dei presentatori, ma è proprio un
difetto dell’organizzazione che anziché uno spettacolo musicale ci ha preparato
un polpettone tremendo stracondito di stucchevole, ripetitiva pubblicità. I
sedici milioni di italiani che secondo i giornali lo guardano saranno contenti,
l’ex glorioso concorso continuerà imperterrito fino a sabato.
60. 2/3/2005
SANREMO O BALLARO’?
da Vittorio Grondona
Grazie a Sanremo che inizierà questa sera, Paolo Bonolis è diventato la più
importante notizia di tutti i TG. Questo continuo martellamento mediatico ha
provocato generale curiosità e attesa. Personalmente sono arrivato al punto che:
muoio dalla voglia di vedere Fabrizio Del Noce in prima fila; non sto più nella
pelle pensando ai sublimi momenti in cui domani sera mi verranno propinati i
profondi ragionamenti del grande Mike Tyson; sto cercando disperatamente un
rimedio per non crepare dalle risate della comicità riciclata di Bonolis e per
non lasciarmi coinvolgere dai suoi toccanti ragionamenti filosofici; ho paura di
stupirmi di quanta gente musicalmente competente telefonerà per far vincere la
buona musica; non riuscirò a credere agli incassi da favola che faranno le
compagnie telefoniche alla faccia dei gonzi… Alla fine ho convenuto che forse è
meglio non correre rischi… Almeno questa sera [ieri sera] mi guarderò Ballarò.
61. 2/3/2005
CODICE VERDE /3
da Vittorio Grondona
Mi dispiace signor Ceratti. Il suo ragionamento non è logico e soprattutto non è
umano. Non c’è nessuna ragione che giustifica un’attesa di dieci ore al pronto
soccorso per un anziano di 82 anni, peraltro senza ricevere informazioni
adeguate. Nel caso specifico che ho riportato, inesorabilmente tagliato nel
titolo e nelle conclusioni da CSF, sarebbe stato sufficiente l’esistenza di
un’accettazione ospedaliera più professionale. Il pronto soccorso ha il compito
principale di evitare che il codice passi da un colore rassicurante ad un colore
preoccupante. E dovrebbe attrezzarsi per conseguire nel migliore dei modi tale
finalità istituzionale. (...)
RIFERIMENTO 1/3/2005
CODICE VERDE
da Alessandro Ceratti
Con tutto il rispetto per il suo anziano amico, signor Grondona, credo che i
medici del S.Orsola abbiano fatto bene. Andare al pronto soccorso per il sangue
dal naso mi sembra un po’ un’esagerazione. Sarà durato anche a lungo, ma non
credo che sia durato 10 ore, altrimenti il suo amico si sarebbe dissanguato e,
soprattutto, molto prima sarebbe passato da codice verde a codice giallo. Gli
dica di non preoccuparsi la prossima volta, che son cose che succedono. Così
passerà una giornata molto più gradevole.
62. 29/4/2005
UN ALTRO SANTO, SUBITO
da Vittorio Grondona
Dopo aver elencato in Parlamento la straordinaria moltiplicazione dei suoi averi
conseguenti alla sua politica, senza minimamente accennare che per tutti gli
altri italiani c’è rimasto ben poco da dividere, il Cavaliere ha pronunciato la
celebre frase riveduta e corretta per la circostanza: “Avanti col partito unico,
solo chi entra sarà candidato”. Equivale in pratica a: chi non è con me è contro
di me. Il miracolo l’ha già fatto intortando di nuovo AN e UDC e tenendo stretta
al guinzaglio la scodinzolante Lega, quindi ora si merita entrambi i paradisi,
quello terreno e quell’altro ben più ambito, dove a differenza del suo
predecessore volerà diritto senza passare dalla croce che con le sue leggi ad
personam è riuscito abilmente ad evitare. Quella ce la lascia per ricordo, così
ci ricorderemo quanto siamo stati coglioni a fidarci di lui.
63. 29/4/2005
QUANDO I SINDACALISTI DIVENTANO PADRONI
da Vittorio Grondona
I dipendenti del Comune di Bologna sono in agitazione. Pare che il Comune voglia
ridurre del 30% il premio di produttività sancito dagli accordi con i
predecessori Vitali e Guazzaloca. Le reazioni sono aspre: Alessandro Alberani
della CISL: “Cofferati non deve fare come Berlusconi: non si aumentano gli
assessorati per risolvere problemi politici. Questa è la ricetta del Governo che
pensa di superare la crisi politica aumentando i posti nell’esecutivo”; Dante
Forni dell’ UIL: “Se si deve tagliare lo si faccia sulle consulenze, o sui posti
di giunta, non sul salario dei lavoratori”; Cesare Melloni della GGIL: “Dobbiamo
mantenere la vertenza sul terreno sindacale, attenti a non buttarla in
politica”. Se si pensa che si sta parlando di stipendi intorno ai mille euro
mensili in un comune dove, si fa per dire, si paga a caro prezzo anche l’aria
che si respira, possiamo tirare tranquillamente la conclusione che non c’è
niente di nuovo sotto il sole. In politica l’abito fa il monaco!
64. 29/4/2005
LE PROMESSE NON SI MANGIANO
da Vittorio Grondona
Qualcuno mi sa dire cosa significa più sostegno alle famiglie? Diversi anni fa
quando gli assegni famigliari consistevano in poche lire esistevano strutture
sociali abbastanza efficienti e una famiglia riusciva a sbarcare il lunario con
modestia, ma senza gravi traumi. Una visita o un esame diagnostico si poteva
fare gratuitamente al massimo dopo una settimana dalla richiesta. Ora non è più
così. E’ sufficiente avere bisogno appunto di una visita medica che in pratica
se ne fa una buona fetta di stipendio o di pensione, non solo per la visita, ma
anche per far leggere un esito di un esame. La tariffa minima è di 120,00 euro a
botta per un massimo di dieci minuti di prestazione. Qualcuno obietterà che
esiste il SSN. Ho visto gente piangere davanti allo sportello CUP alla notizia
che il “posto” ci sarebbe stato nel migliore dei casi dopo sei sette mesi… In
uno Stato come il nostro, dove è consentito ai ricchi di diventare sempre più
ricchi alle spalle della povera gente, il sociale e l’abbattimento di fatto dei
costi esagerati delle cose necessarie alla sopravvivenza sono le uniche realtà
importanti da perseguire con tutte le nostre forze.
65. 29/4/2005
SPIAGGE SICILIANE
da Vittorio Grondona
Ieri a Primo Piano il Presidente Cuffaro ha dichiarato che le spiagge siciliane
sono libere e rimarranno libere a dispetto delle idee del mago della finanza
(sua). La cosa mi ha stupito alquanto. A Palermo, per esempio, al di fuori del
carissimo lido di Mondello, non c’è verso di raggiungere le altre spiagge della
città. Sono tutte interne a lussuosissime ville di signorotti siciliani, di
fatto assolutamente vietate agli estranei.
66. 28/4/2005
GRANITE?
da Vittorio Grondona
Secondo me nella chiassosa Messina la cd ?cremolata di fragola? è la fine del
mondo. Nel caffè/negozio di un famoso commerciante poi, la sanno fare in un modo
splendido! La granita di caffè è altrettanto buona a Napoli?
67. 27/4/2005
COMPLIMENTI AI TREDICISTI
da Vittorio Grondona
Ho sempre avuto la personale convinzione che per cimentarsi utilmente nei quiz
fosse opportuno impiegare al massimo un paio di secondi per ogni risposta, senza
ovviamente documentarsi. Botta e risposta, insomma. Complimenti a chi è riuscito
con una tecnica simile a conseguire il risultato di 13 su 13. Ritengo appunto
tale risultato abbastanza difficile, soprattutto quando si affrontano argomenti
di informazione in campi completamente differenti fra loro.
68. 27/4/2005
IN ALTO I CUORI SUD, E’ RITORNATO TREMONTI!
da Vittorio Grondona
Finalmente il giovane disoccupato del sud ha una prospettiva, con i soldi della
pensione del nonno potrà comprarsi una spiaggia in esclusiva, attrezzarla per il
turismo e vivere felice e contento. Se però il nonno non ha abbastanza soldi,
suo malgrado dovrà rimanere disoccupato e in più dovrà rinunciare anche ai bagni
di mare che ora in qualità di naturale proprietario sta godendo gratuitamente.
69. 25/4/2005
QUIZ: 10 SU 13
da Vittorio Grondona
Ebbene sì, sto decisamente migliorando?
70.
25/4/2005
PUBBLICITA’
da Vittorio Grondona
Diversi anni fa sulle spiagge era abitudine rompere i timpani delle persone con
spot pubblicitari trasmessi con ossessiva ripetizione dai vari bagni. Poi,
quando la gente ormai stanca incominciava a disertare i luoghi dove quell’ignobile
supplizio veniva praticato, di colpo cessò. Per esempio Zelig Circus sarebbe una
piacevole trasmissione di svago, ma la frequente interruzione pubblicitaria mi
ha convinto che posso farne benissimo a meno. Il piacere è piacere, è stupido
mischiarlo con la tortura!
71. 23/4/2005
VIA ALLE TELEFONATE
da Vittorio Grondona
Facciamo Santo a furor di popolo il Papa Giovanni Paolo II. Via alle
telefonate!... Se Vojtyla ci sta veramente guardando da lassù starà sicuramente
scuotendo la testa in segno di triste rassegnazione. Le masse, quando sono bene
teleguidate, fanno dimenticare tutto, perfino le guerre? E nel contempo fanno
guadagnare un sacco di soldi...
Ottima idea. Una bella trasmissione televisiva e alla
fine si vota con telefonini e Sms, un solo euro che andrà alla ristrutturazione
del santuario della Madonna di Chestokowa. Lo volete santo o non lo volete
santo? Karolo, protettore dei Vodaphone, Tim e Wind. (csf)
72. 23/4/2005
UN PAPA VALE L’ ALTRO
da Vittorio Grondona
Posso già immaginare gli obiettivi di Benedetto XVI e sono certo che non
potranno discostarsi più di tanto da quelli dei suoi predecessori. So anche che
molte cose che farà non mi piaceranno perché molte di esse esuleranno dalla mia
logica umana. Nella sostanza non cambierà assolutamente niente. La Chiesa
diventerà probabilmente più ricca e potente, ma anche questo è un particolare
che si è sempre verificato. L’amicizia col potere terreno di solito porta molti
vantaggi terreni, e siccome la Chiesa spesso non li ridistribuisce ai bisognosi
secondo lo spirito dell’amore cristiano insegnato dal Vangelo, tali vantaggi si
aggiungeranno alle già cospicue ricchezze accumulate nel passato con lo stesso
sistema. Forse sarà più o meno simpatico di qualche altro Papa. Tutto lì. Ha
però detto una cosa importantissima e rassicurante per chi crede: Dio sa
lavorare anche con strumenti difettosi.
73. 19/4/2005
LA VITA E’ TUTTA UN QUIZ
da Vittorio Grondona
”Abbastanza attenti alle notizie, ma vi sono settori che trascurate”. Per quanto
mi riguarda, praticamente quasi tutti, ne ho azzeccati 5 su 14.
RIFERIMENTO 19/4/2005
ER QUIZ
da Pier Franco Schiavone, Milano
14 su 14! Tadaaaah! Però, lo ammetto, su tre domande ho tirato ad indovinare ed
ho avuto culo, non sapevo che Fini fosse più ricco di Follini, non conoscevo la
statistica sulle donne in crisi e che le polacche fossero dure da conquistare,
ero rimasto al ?bestione? di Giannini, ricordate? ?Strangers in the niiight, e
vafanculoooo? (era polacca l’hostess Dalila Di Lazzaro, vero?)
Proclamiamo PFS campione della settimana e
dichiariamo finito il contest. Questa è la classifica:
14 PIER FRANCESCO SCHIAVONE
13 PIERGIULIANO PUSCEDDU
13 PAOLO BORGHERINI
13 GIORGIO TRONO
13 GIACOMO CASTELLANI
12 CHRISTIAN MIGLIORATI
12 ROBERTO REALI
12 FRANCESCO ARRIGONI
12 ALBERTO OLDRINI
11 VIRGILIO MANCINI
11 SANDRO CRESTANI
11 PINO GRANATA
11 PAOLA ALTRUI
11 GIORGIO GOLDONI
11 ROBERTO VITTORIOSO
10 STEFANO CALLEGARI
10 ROSA ORTI
10 MARINA CECCHERINI
10 LORENZO MAZZUCCATO
10 ENRICA BORGA
10 LUCA DI CIACCIO
09 VINCENZO MASOTTI
09 MICHELE LO CHIRCO
09 ISABELLA GUARINI
09 CLAUDIO SABELLI FIORETTI
09 CARLA BERGAMO
09 ANNA MURRU
09 ANGELO GHIDOTTI
09 ALESSANDRO CERATTI
08 ALBERTO ARIENTI
08 PIERO MARCONE
08 MIRCO BEDETTI
08 LORENZO CASSATA
08 GIANLUCA FREDA
08 EZIO AVALDI
06 SILVIA PALOMBI
05 VITTORIO GRONDONA
04 MANUELA FUIN
74. 17/4/2005
LA NAVE AFFONDA E I TOPI SCAPPANO
da Vittorio Grondona
Qualcuno lo chiama coraggio e coerenza. Come si fa a definire così l’uscita
dell’UDC dalla maggioranza? Un partitino incominciato da niente, che per qualche
scranno di potere ha assecondato una politica a senso unico a favore di poche
persone anziché della comunità; che, vedendosela brutta e nel contempo, alla
luce dei risultati delle recenti elezioni regionali, prevedendo un probabile
travaso di voti da FI, abbandona riottoso i suoi compagni, rinnegando
drasticamente il suo operato di quattro anni alla completa interessata
dipendenza del Cavaliere, non dimostra quelle straordinarie qualità. Sono nei
momenti di difficoltà che bisognerebbe dimostrare coraggio e coerenza, scappare
e lasciare gli amici nei guai, a casa mia si chiama in un altro modo
75. 14/4/2005
SIAMO INVASI DALLE BUFALE?
da Vittorio Grondona
Anche investire i risparmi tramite le banche si rivela in molti casi
un’imprudenza conseguente ad una bufala. Eppure molti si fidano e rischiano,
magari senza nemmeno saperlo. Spesso il pollo di turno, a causa di questo o di
quello, che fra l’altro non capirà mai, lascia sul terreno della credulità acuta
una fetta anche consistente del suo capitale, ma le banche e i VIP non ci
rimettono mai. I soldi non spariscono, cambiano solo di tasca. Le bufale rendono
tantissimo e Wanna Marchi ce lo ha ampiamente dimostrato. Per quanto riguarda
l’olio di colza, a parte la soddisfazione di frodare la voracità del fisco, mi
sfugge la fregatura a scopo di lucro. Per contro, a questo punto, suggerirei di
friggere le patate e di condire l’insalata con il diesel, costa di più, ma è più
sicuro e non lascia residui! Chissà se anche questa provocazione passa… Non si
sa mai coi tempi che corrono e coi cervelli felicemente portati all’ammasso nel
nostro bellissimo paese dei balocchi e delle banane.
76. 13/4/2005
VIOLENZA NEGLI STADI
da Vittorio Grondona
Chiudere gli stadi sarebbe bello, ma gioverebbe più agli interessi di SKY e del
digitale terrestre a pagamento che a contenere la violenza. E questo per il
semplice prevedibile fatto che la stessa si trasformerebbe in violenza di
protesta. Chiudendoli tutti e tre, forse si otterrebbe qualcosa di positivo per
tutti e forse anche le Società funzionerebbero economicamente meglio con grande
risparmio per lo Stato “Pantalone”.
77. 13/4/2005
BRAVA RAI, SETTE PIU’…
da Vittorio Grondona
Centotredici milioni di euro è l’attivo dell’ultimo anno RAI. Il ministro
Gasparri (sic) esulta e il Direttore Generale Cattaneo (due volte sic) si è data
una spennellata di bravitù nei denti. Questo dimostra che produrre pattume e
venderlo a compratori obbligati ad acquistarlo rende moltissimo. Dimostra anche
quanto, sia per ministro che il Direttore Generale, ci credano autentici idioti.
78. 13/4/2005
TUTTI A TAVOLA AL SUD
da Vittorio Grondona
Per il Sud d’Italia è venuto il momento di mettersi il tovagliolo. Finalmente si
mangia. Il Cavaliere si sta dando da fare, nominerà un nuovo ministero tutto per
il Sud con l’incarico di mettere mano a quello che è rimasto ai suoi amici dei
fondi italiani e di incominciare la distribuzione di qualche cioccolatino agli
scontenti che non l’hanno preferito nelle ultime elezioni regionali. Caro Sud,
prima di mangiare a crepapelle pensaci bene, potrebbero essere cioccolatini
purgativi che dal prossimo anno dovranno essere restituiti con gli interessi,
non solo dal Sud, ma da tutta l’Italia, Lombardia e Veneto comprese.
79. 11/4/2005
IL PASSAGGIO DELLE PECORE
da Vittorio Grondona
I grandi voltagabbana saltano da una parte all’altra senza tante soste
intermedie. Gli elettori pentiti della precedente scelta, di solito scalettano
prudentemente di un gradino alla volta per non correre rischi. Per esempio, da
Forza Italia a UDC o AN, da AN a Lega, da Lega a Lega (sono proprio cocciuti),
da UDC a Margherita, da Margherita a DS o viceversa, e così di seguito. Solo i
socialisti da poco risorti vanno dove conviene, destra o sinistra, per lor pari
sono. Le grandi ideologie ormai non esistono più. Pecore sì, ma istruite,
consapevoli ed interessate. L’ideale sarebbe un sistema elettorale più
democratico che consentisse agli elettori di votare autonomamente per chi
desiderano e non obbligatoriamente per i politici indicati dai costruttori di
liste e di schede elettorali. Confido nella prossima legislatura, ora sarebbe
troppo tardi. Ottime e significative e primarie in Puglia.
80. 6/4/2005
TRA CAZZATE E ASPARAGI SELVATICI /2
da Vittorio Grondona
“Possa io finalmente vivere accontentandomi di poco e non essere sempre
costretto a lunghi viaggi, ma io possa evitare il sorgere dell’ardente canicola
sotto l’ombra di un albero lungo le rive di un ruscello di acqua corrente (Iam
modo iam possim contentus vivere parvo nec semper longae deditus esse viae, sed
Canis aestivos ortus vitare sub umbra arboris ad rivos praetereuntis aquae -
Tibullo)”.
Undici a due per ora mi è più che sufficiente per ripararmi dall’ardente
canicola di destra!
81. 4/4/2005
“Niente diretta, c’è il premier da Vespa”
da Repubblica del 2 aprile 2005 (da Vittorio Grondona)
ROMA - Tutti a cena a casa Mimun, giovedi sera. Il direttore del Tg1
naturalmente, invitati il direttore generale della Rai, Cattaneo, e direttore di
Raiuno, Del Noce. E dopo mangiato, tutti insieme, uniti da professione, amicizia
e comune propensione per Forza Italia, davanti alla tv per godersi la grande
serata di Berlusconi a Porta a porta. Lo rivela il sito Dagospia, raccontando
anche che è da lì, da quell’illustre consesso, che di fronte alle ultimissime
sull’aggravarsi del Papa, parte un concitato giro di telefonate con Palazzo
Chigi, Vespa (impegnato a Firenze per una tavola rotonda) e, per un consulto, il
direttore del Tg5 Rossella. Il quesito è delicato: mandare in onda la
registrazione del premer a Porta a porta, nonostante tutto?
La risposta é si. Niente speciale sul Papa, dunque, ma via libera al premier da
Vespa. E, denuncia ora il comitato di redazione del Tg3, da quello stesso
salotto parte anche la telefonata alla redazione di Primo piano perché tolga
subito quella scritta in sovrimpressione “Il Papa è grave!” dalla diretta su
Raitre. Obiettivo: non oscurare la chiusura della campagna elettorale del
Cavaliere.
82. 2/4/2005
POTERE E PRINCIPI /2
da Vittorio Grondona
Sono felice nel sapere che molti si stanno ribellando al tentativo ignobile ed
irrispettoso che la maggioranza di governo ha messo in atto per stracciare
impunemente la nostra Costituzione. Diamoci da fare. Non è detto che si possa
vincere il referendum coi tempi che corrono e col potere mediatico in mano a
coloro che dei nostri diritti non se ne importano un accidente.
83. 1/4/2005
GRILLO SU TERRI
da Vittorio Grondona
Sul sito Blog ufficiale di Beppe Grillo ho trovato il simpatico post che allego:
http://www.beppegrillo.it/archives/muro_del_pianto/informazione/index.html#000194
84. 31/5/2005
AGO E FILO /2
da Vittorio Grondona
Però una certa confusione si è creata. Basta sentire come suonano le campane per
capire che non si capisce nulla. Da una parte Rutelli vuole la lista distinta
nel proporzionale per accogliere i delusi del centro-destra; dall’altra parte ci
sono le dichiarazioni plaudenti di Buttiglione che ravvisa nella strategia
rutelliana il desiderio celato della Margherita di voler passare dalla sua
parte. Poi è vero che Prodi ha vinto contro Berlusconi, ma è anche vero che ha
perso contro la parte più bisognosa del paese non riuscendo per questo a
terminare il suo mandato. Personalmente credo di più all’Unione che all’Ulivo.
Ci dica il centro sinistra cosa farà se sarà eletto… Cambiare bastone servirebbe
a poco: le bastonate fanno sempre male! Bologna docet… Scusate se batto sempre
lì: la lingua, si sa, batte dove il dente duole…
85. 29/5/2005
BERLUSCONI VUOLE IL PARTITO DELLE DONNE
da Vittorio Grondona
Oggi il Cavaliere inventa il partito delle donne…. Nella nostra Italia tutto è
destinato a ripetersi. Il dimenticato partito fascista, fra le altre scemenze,
aveva istituito gruppi femminili suddivisi secondo l’età in piccole italiane,
dai 6 ai 12 anni, e in giovani Italiane, dai 13 ai 18 anni. La dotazione di una
bella divisa attirava irresistibilmente le fanciulle più povere…
86. 25/5/2005
OCCHIO AL BALCONE DI PIAZZA VENEZIA
da Vittorio Grondona
Da qualche anno a questa parte, nella scia di un sistema elettorale stravagante,
che, senza esagerare, personalmente definisco il più idiota e pericoloso del
mondo, in Italia si sta consolidando un sistema di votazione, per fortuna ancora
sconosciuto dalla nostra Costituzione, concentrato sulle persone fisiche anziché
sui partiti e sui relativi programmi. Possibile che non sia ancora recepita
dalla gente l’opportunità di dosare il potere a gocce in tanti bicchieri anziché
versarlo tutto in uno solo? Il leader deve essere individuato dai politici
eletti e non dal popolo che nella follia dell’entusiasmo provocato o
nell’indifferenza del menefreghismo farebbe santo anche il diavolo… Di questo
passo prima o poi rivedremo un altro figuro affacciarsi spavaldo al balcone di
Piazza Venezia e lo risentiremo gridare alla folla, radunata democraticamente a
suon di salutari bevute di olio di ricino, le più grande scemate possibili che
gli frulleranno nella testa ubriaca di potere. Follie che tutti dovremo peraltro
condividere col sorriso sulle labbra pur avendone tremendamente paura. In un
tale deprecabile, ma possibile remake, non solo l’avvocata Lina Arena, ma anche
tutti noi saremo fortemente interessati al pensiero del pazzoide di turno,
tralasciando di botto tutti i pensieri nostri e quelli degli altri.
87. 23/5/2005
CHI HA VINTO A CATANIA?
da Vittorio Grondona
A conti fatti, leggendo qua e là i vari pareri, mi sono fatto l’idea che a
Catania vince le elezioni chi dimostra di avere spillato più quattrini alla sede
centrale romana. Il sindaco rieletto nel suo discorso elettorale fra le altre
cose si è vantato del fatto che ben 91 cantieri sono stati aperti durante la sua
amministrazione. Praticamente quasi uno ogni duemilacinquecento abitanti. Se
fossi un cittadino di Catania, mi piacerebbe sapere cosa in effetti stiano
producendo quei 91 cantieri. D’accordo, forse le piazze di Catania saranno
diventate più belle, ma il resto? Che stiano producendo insediamenti per
comitati politici di assistenza ai disoccupati del sud da far gestire a
specialisti postulanti appositamente istruiti ai fini elettorali propizi della
casa delle libertà? Non me ne stupirei. A pensarci bene una lega sud ed una lega
nord sono proprio quello che ci vuole per uscire dalla crisi economica del
nostro paese nella quale ci ha buttato senza pietà questa destra logorroica. Gli
uni stanno lì a bocca aperta in attesa che la mamma stato gli porti da mangiare,
gli altri che da mamma stato hanno già mangiato tutto quello che c’era di
commestibile, senza peraltro nulla dare in cambio, ora che credono di stare bene
vogliono staccarsi dal resto d’Italia per gozzovigliare da soli lungo le sponde
del Po… “In medio stat virus” mi sembrava una sentenza azzeccata… Purtroppo in
Italia non è così: nel mezzo ci stanno i coglioni.
RIFERIMENTO 24/5/2005
NANI E BALLERINE
da Carla Bergamo
Oggi il blog mi è sembrato un po’ un dialogo tra sordi. Abbiamo spaziato da un
argomento all’altro, ma “struca-struca” il popolo mi sembra spaventato. E a dire
la verità i motivi sono palpabili, soprattutto visti da lontano. Dato che la
distanza raffredda le emozioni, quello che mi arriva è la visione di un paese in
mano a nani (e ballerine), rappresentati come più blogghisti citano, da leghe
nord e sud, cicciobelli, bertinotti, curatori d’immagine (sic!)...sono loro
ancora una volta l’ago della bilancia del nostro belpaese? L’Italia è una
repubblica fondata sul ricatto, non più sul lavoro? Bella la citazione del Sig.
Grondona, “in mezzo ci stanno i coglioni”...purtroppo devo dirvelo, questa è
l’impressione che si riceve navigando per i giornali, siti, blog italici.
Speriamo di non dover nuovamente ricorrere alla cura del Berluscolin, come cita
giustamente il Sig. Schiavone, per far si che i “coglioni” insorgano ed escano
finalmente da tale imbarazzante condizione. Non sarebbe meglio l’olio di ricino,
una bella scarica, e via?
RIFERIMENTO 24/5/2005
A CATANIA NIENTE CAMBIA
da Pino Granata
Ho vissuto dodici anni a Catania. Dal 1942 (anno in cui sono nato) al 1954 . Mi
ricordo che già allora le inaugurazioni di opere pubbliche, con l’immancabile
on. Scelba e l’allora sindaco Magrì , richiamavano migliaia di persone ed il
commento tra i presenti era:” Certu ca stu governu ni sta facenno cose”. Sono
passati più di cinquant’anni e leggendo ciò che scrive Grondona non credo che
sia cambiato molto.
88. 17/5/2005
BOLOGNA , ORMAI SENZA AGGETTIVI
da Vittorio Grondona
Caro sig. Goldoni, io sono di nascita petroniano, di dentro porta come si dice,
e conosco molto bene Bologna. So com’era e come purtroppo è diventata. Ho
vissuto fino al matrimonio nell’antichissima e bolognesissima via Degli Angeli,
nella zona Castiglione/Orfeo/Giardini Margherita, sulle cui caratteristiche
storico/popolari è stato perfino scritto un libro. Allora si stava in casa con
la porta aperta pure di notte. Dopo la guerra Bologna ha iniziato con Giuseppe
Dozza, un sindaco che, tanto per dire di che pasta fosse fatta la sua vocazione
per il benessere dei cittadini, prima di avallare anche un banale percorso di
linea urbana, andava di persona a verificarlo come comune utente e ascoltava
interessato le opinioni della gente. La sua presenza era tangibile in tutte le
cose buone e gradite. Dopo di lui si sono succeduti altri sindaci altrettanto
amici dei bolognesi… Poi sono arrivate le amministrazioni Vitali, Guazzaloca e
adesso Cofferati che nulla hanno a che fare con quelle del passato. Da qui il
degrado progressivo della città. Che lei poi si rallegri del fatto che Cofferati
per mettere le cose a posto sfoderi il bastone e ricorra alla forza della
repressione legale delle sue ordinanze, anziché pensare all’opportunità di
approvvigionarsi di maggiore buon senso civico/sociale, mi fa pensare che
probabilmente anche questa volta l’attuale misto cittadino bolognese abbia fatto
una scelta sbagliata.
RIFERIMENTO 16/5/2005
COFFERATI NON E’ LA GUARDIA
dall’avv. Lina Arena
Cofferati potrebbe ben gestire un grande e raffinato condominio. Ha solo un
torto: ha gabbato i compagni che hanno creduto nel sol dell’avvenire. La Bologna
raffinata e costosa con il compagno socialcomunista non ha nulla in comune. Mi
comprenda chi ha sale in zucca.
RIFERIMENTO 16/5/2005
CARA VECCHIA BOLOGNA?
da Giorgio Goldoni
Ma siamo sicuri di parlare della stessa città, Sig. Grondona? Io ricordo lustri
di parchi e adiacenze alla stazione ferroviaria dominio di drogati che ci
vivevano tutto il giorno nell’indifferenza della città. Io ricordo i portici del
centro trasformati in un enorme suk mediorientale, con gli zingari che si
divertivano a rubare le consumazioni sui tavolini dei bar davanti alla
stupefatta sorpresa dei (pochi) turisti. Io ricordo che chi viveva in centro
doveva scavalcare ubriachi fradici sdraiati davanti alla propria porta di casa
per poter rientrare: Guazzaloca vinse per questo motivo, e la buona
amministrazione non è di sinistra o di destra, questo il “podestà padano”
Cofferati l’ha capito, e come.
89. 16/5/2005
FORZA CATANIA, LIBERATI DAI FASCISTI FINALMENTE
da Vittorio Grondona
Per Catania si sono mossi tutti. Per la sinistra Veltroni, Soru, Bassolino,
Marrazzo…. Per la destra Fini…. E’ il discorso esasperato di quest’ultimo che mi
ha impressionato. In Piazza dell’Università, che a lui e a tutta AN appare più
bella di pria, ha detto fra l’altro che il suo partito è sempre quello, quello
di allora… Credo che si riferisse al partito di Almirante, prima di passare da
Fiuggi s’intende.
90. 14/5/2005
CARA VECCHIA BOLOGNA, COME TI HANNO CONCIATA!
da Vittorio Grondona
Non sono d’accordo con il mieloso compiacimento per l’intervento di Cofferati
nella trasmissione di Giuliano Ferrara. Bologna nella realtà è diventata una
trappola per i suoi abitanti. L’ impassibile vigile elettronico Sirio di qua,
gli accordi sindacali disattesi di là, la birra proibita di su, i poveri
sbaraccati di giù? Si aggiunga poi a tutto questo un’organizzazione semaforica
che pare studiata apposta per inquinare la città, le esagerate tariffe di sosta
applicate nei parcheggi degli ospedali, le strisce blu per soste a pagamento
disegnate dappertutto, specialmente dove non servono, le strade sporche come non
lo sono mai state, l’affollamento edilizio che si sta realizzando nella già
caotica zona fiera, il costo più caro d’Italia dei trasporti pubblici, le pizze
vendute a peso d’oro... Per i meno abbienti è davvero difficile vivere a
Bologna, checché se ne dica! Chi è costretto ad usare l’auto poi è già
rassegnato in partenza che gli sarà quasi impossibile non incappare in una
multa. E’ proprio il caso di dire che a Bologna si è instaurato un clima di
tolleranza zero! Certamente non è per colpa di Cofferati che la sta governando
da poco tempo, però... Ha vinto le elezioni proprio perché il bolognese sperava
che lui fosse in grado di addolcire almeno un po’ quel brutto clima, e invece...
Per adesso non si notano miglioramenti. Invocare la legalità per giustificare un
comportamento è comunque improprio, soprattutto per un sindaco. E’ ovvio che si
deve agire nella legalità, ma la sola fredda legalità non è sufficiente per
amministrare bene una città, bisogna aggiungerci una buona dose di buonsenso. Il
cittadino deve godere dell’amministrazione che ha eletto, non averne paura.
Ignoro il problema ma solo sulla base di quello che
scrivi tu mi vengono in mente alcune considerazioni: se si vuole continuare a
vivere nelle grandi città bisogna accettare alcune limitazioni altrimenti è il
caos. Tariffe di sosta alte? Giusto. L’uso dell’auto va scoraggiato. Per le
altre cose, se son vere, hai ragione tu. Ma i cittadini devono metterci la loro
buona volontà, il sindaco non basta. Se la pizzeria è cara bisogna punirla
evitandola, se le strade sono sporche bisognerebbe cercare di non sporcarle.
Trovo intollerabile in ogni caso il prezzo alto dei servizi pubblici. Secondo me
dovrebbero essere addirittura gratuiti. (csf)
RIFERIMENTO 14/5/2005
BRAVO COFFERATI!
da Giorgio Goldoni
Cofferati da Ferrara su La7 ha parlato come parla un concreto, serio, fattuale
amministratore: molto in difficoltà i suoi colleghi di sinistra, che continuano
a vedere una città governata dalla sinistra come sede di perenni balli, sballi,
feste, tenendo in ostaggio la maggioranza silenziosa dei cittadini.
RIFERIMENTO 13/5/2005
COFFERATI A OTTO E MEZZO
da Pier Franco Schiavone, Milano
Mai visto la Armeni così determinata, e un po’ patetica, a fare la spiritosona
per assistere l’ospite di turno, Giordano di RC, nell’inutile attacco a Sergio
Cofferati. Il sindaco di Bologna non solo ha retto benissimo l’attacco dei due
con ironia e competenza, ma mi ha convinto. Sono dalla parte di Cofferati.
Ritengo che le motivazioni addotte da RC per creare fastidi a Cofferati siano
strumentali e affondino le radici nel rancore personale di Bertinotti. Spero che
i bolognesi abbiano seguito la trasmissione e che si siano riconciliati, se mai
si fosse verificato un distacco, col loro sindaco.
RIFERIMENTO 13/5/2005
COFFERATI, UNA PERSONA PER BENE
da Christian Migliorati, Palazzo Pignano (CR)
Concordo pienamente con l’Egr. Carlo Anaclerio.E torno a preoccuparmi di persone
(e politici, soprattutto...) che si professano di sinistra e di sinistra hanno
ben poco (di sinistro, parecchio di più...), per tacere della desolante
concezione di amministrazione della res publica e di legalità e di equità.Perchè
di fronte a questi personaggi, che non son pochi, io, uomo di sinistra, provo la
terribile e netta sensazione che vogliano solo mantenere la propria posizione di
privilegio in una calda, comoda e inutile (allo stato attuale) poltrona di
opposizione (si fa per dire)?
RIFERIMENTO 13/5/2005
COFFERATI, UNA PERSONA PER BENE
da Carlo Anaclerio, Bologna
Caro Csf, ieri sera a Otto e mezzo, c’era una persona per bene, sindaco di
Bologna, che ha cercato di spiegare i sacrosanti e razionali motivi di alcune
scelte dell’amministrazione. A contraltare c’erano due Kommunist-Radical-Chic
(Giordano e Armeni) che, alla fine, non trovando alcuna ragione plausibile da
contrapporre alle argomentazioni del sindaco, rilevavano, dopo peraltro aver
praticamente insultato Cofferati per tutta la puntata, che era preoccupante il
fatto che Ferrara concordasse con il Cinese.
91. 10/5/2005
BRAVO CAVALIERE
da Vittorio Grondona
E’ incredibile. E’ andato là, ha messo un ciuccio in bocca a Bush ed a Putin e
la minaccia di una nuova guerra fredda si è improvvisamente sciolta come neve al
sole. A volte le confidenze ufficiali del Cavaliere mi fanno venire in mente
alcuni irresistibili film di Louis De Funès.
92. 8/5/2005
BERTINOTTI E IL MONOCOLORE COMUNISTA
da Vittorio Grondona
Alla domanda di csf “Ma a te non piacerebbe andare al governo?”. Bertinotti
rispose: “Altroché! Mi piacerebbe un bel governo monocolore comunista. Io non
godo nello stare all’opposizione” (Sette - 4-9-2003). La citazione in Markette
di questa intervista è stata accolta con smorfie di disappunto sia dallo stesso
csf che l’aveva ricordata, sia da Piero Chiambretti che l’aveva provocata. Come
se non fosse normale per un leader di partito auspicare utopisticamente una
totale condivisione delle proprie idee da parte dell’elettorato. Ora anche il
Cavaliere pensa ad un bel governo monocolore capitalista, ma la cosa sembra non
impensierire la pubblica opinione. Come se tutti i proletari per nascita e
condizione, in un governo così fatto, fossero predestinati a diventare
capitalisti e non semplici fantasiosi schiavi comunisti.
Io ho interpretato la frase di Bertinotti come se volesse dire che il
monocolore comunista era l’unico governo al quale avrebbe voluto partecipare (csf)
93. 5/5/2005
SIMPATICAMENTE PER L’AVVOCATA
da Vittorio Grondona
Carissima Avvocata Lina Arena, lei lo fa apposta, non è vero? Non posso credere
che non abbia compreso l’importanza di quanto è successo in Puglia, dove per la
prima volta nel nostro sfigato Paese è successo che ha vinto una persona scelta
effettivamente dalla maggioranza degli elettori. L’unico mostro che ha in casa è
il comunista che prepotentemente è rimasto in lei. Vorrebbe disfarsene, ma non
ci riesce e disperatamente chiede aiuto. Quando la corrente del Cavaliere avrà
vinto ed avrà preso veramente e definitivamente possesso della sua passione,
vedrà che il comunista se ne andrà senza lasciare traccia. Peccato però, perché
in quel caso sventurato avrà messo in casa un mostro peggiore che per
convenienza prima o poi riuscirà perfino a disfarsi di lei senza tanti
complimenti. Il capo di quella corrente non è un amico, ma solo un padrone
avido, che si è arricchito senza merito sociale alcuno grazie alla nostra
infantile, dissennata, illogica politica, degna della peggiore razza
capitalista.
RIFERIMENTO 4/5/2005
PER NICHI VENDOLA ANCHE UN FILM. E’ UNA FOLLIA? NO
. E’ SAGGEZZA COMUNISTA.
dall’avv. Lina Arena
Pare sia stato confezionato un film su Nichi Vendola dal titolo “ Nichi il
comunista”.C’è stato un ripensamento e l’hanno intitolato solamente “ Nichi”.Non
conosco le meraviglie di questo soggetto. Ho comprato un libretto che ha scritto
Vendola ma sono solo banalità di un comune politicante di periferia.Dopo la
vittoria in Puglia , i compagni vogliono costruire il personaggio da frapporre
alla massa dei politicanti d’accatto che pullulano a destra ed a sinistra.
L’iniziativa è ridicola ma utile. In questo modo si costruisce una divinità da
....lunga marcia. E in tanti ci marciano...Il centro e la destra staranno a
guardare fino a quando avremo i mostri dentro casa. Come nei paesi dell’est,
ripeteremo gli stessi errori e le stesse banalità .Frattanto si comincia con il
film. Non si sa mai.Dalle sale piene di fans si passa alle piazze piene per
Nichi.E poi sarà o verrà ?il comunismo.
94. 4/5/2005
VELLEITARISMO
da Vittorio Grondona
Devo confessare che ho letto pochissimo di Riccardo Barenghi e se per caso l’ho
visto in TV non ricordo la sua fisionomia. I numerosi interventi sul Blog mi
hanno spinto a leggere l’intervista di csf. Come tutti gli intervistati, anche
il dott. Barenghi ha avuto la sua brava vita intensa e avventurosa… Poi, dopo la
laurea, finalmente ha aperto quella porta, della quale in sostanza aveva già in
tasca la chiave, ed è entrato nelle ambite stanze del giornalismo italiano. In
conclusione dall’intervista me lo figuro un uomo di poche parole, da capire al
volo e con un carattere che lo rende impulsivo e categorico nello sparare
giudizi che poi è pronto a rettificare. Forse è per questo che la satira sulla
sinistra gli riesce meglio. Per esempio, alla domanda: chi è che non ti piace a
sinistra?, una delle sue risposte è stata la seguente: ...Di Bertinotti non
sopportavo il velleitarismo (=atteggiamento ispirato ad ambiziosi programmi
destinati per lo più a rimanere sterili per mancanza di fermezza d’intenti o
perché superiori alle possibilità di realizzazione
http://www.macchianera.it/121/Files/html/tre_parole.html), ma adesso gli
riconosco una grande capacità politica… Infine, cambiare Ditta di lavoro non
significa assolutamente cambiare idea, ma in sostanza significa essere disposto
a seguire le idee del nuovo padrone. Non si faccia quindi illusioni dott.
Barenghi, il Cavaliere è già lì che lo sta osservando… Lui si nutre di coloro
che vogliono apparire…
95. 2/5/2005
CONTRADDIZIONI GALEOTTE
da Vittorio Grondona
Il Ministro Castelli indirizza l’attenzione degli italiani sugli ultimi
avvenimenti che hanno riportato alla ribalta Angelo Izzo, teppista neofascita
della Roma bene di 30 anni fa, definito il mostro del Circeo e poi diventato
collaboratore di giustizia. In pratica pare sostenga che eventuale indulti o
amnistie porterebbero a risultati altrettanto devastanti. Allora chiedo a questo
inverosimile Ministro della giustizia, come mai abbia permesso che un individuo
col passato così burrascoso potesse beneficiare del permesso per buona condotta,
quando si sa che la stessa in prigione è nel maggiore dei casi forzatamente
buona. Per contro il Governo ha anche dichiarato che solo il 20% di coloro che
delinquono sono in galera, quindi è certo che il restante 80% vive
tranquillamente libero e spesso meglio degli onesti. E così mi viene spontanea
una seconda domanda al Ministro, ma chi c’è in galera che non abbia il diritto
di essere in qualche modo perdonato da una società così deficiente nella
gestione della giustizia?
96. 28/6/2005
CAVALIERI E AMORI? ABBINAMENTO OBBLIGATO
da Vittorio Grondona
Suvvia signore, non siate così severe col nostro Cavaliere. In fin dei conti è
un uomo e come tutti gli uomini ha naturalmente nel dna un senso positivo della
conquista, soprattutto quando non riesce a conquistare un bel niente. In
proposito mi viene in mente il film Gli Amanti Latini del 1965 di Mario Costa
dove in uno dei cinque episodi di cui è composto, due giovani siciliani, Franco
Franchi e Ciccio Ingrassia, vengono raggirati da un’adolescente che con la
promessa di particolari favori si fa dare una notevole somma di danaro. I due
vanno regolarmente in bianco, ma psicologicamente ne escono soddisfatti e
caricati: era stata pur sempre un’avventura di cui vantarsi a prescindere,
magari ricorrendo a piccanti modifiche della realtà nel raccontare agli amici i
particolari dell’incontro... e via lungo la spiaggia in cerca di una nuova
occasione. Un maschio poi non deve farsi assolutamente mai la domanda: e se poi
non le piaccio? Le donne, da parte loro, farebbero bene a sperare che non ci sia
in partenza questo dubbio da parte del potenziale partner, se no prima di
arrivare al primo contatto d’amore farebbero il collo lungo come un grattacielo
americano.
97. 26/6/2005
UN GIRETTO A PIEDI PER BOLOGNA
da Vittorio Grondona - Bologna
Venerdì 17 giugno, non essendo per niente superstizioso, invece di chiudermi in
casa come fanno i divoratori di amuleti portafortuna, decisi di fare un giretto
a piedi per il centro della mia bella Bologna. Cosa che ultimamente faccio
purtroppo raramente per via dell’aria poco salutare che si respira soprattutto
sotto i portici. Niente di nuovo sotto il sole: ragazzine e giovanotti con la
divisa di moda del momento, rigorosamente con la pancina scoperta le prime e col
cavallo dei virili calzoni mimetici che spazza il pavimento i secondi; signore
di mezza età, visibilmente prive di un minimo di femminilità, che stralunando
gli occhi mormoravano a mezza voce un ma va là di disapprovazione o di invidia;
qualche vecchietto sclerotico che ce l’aveva con tutti; banchetti di ambulanti
in Piazzola e in Montagnola che mostravano stracci a prezzi di boutique ed altre
cianfrusaglie che dopo aver accertata la loro completa inutilità si buttano
regolarmente il giorno dopo l’acquisto; bar non necessariamente lussuosi dove se
ti azzardi a prendere l’aperitivo non ti restano i soldi per mangiare...
Preoccupante e disagevole era invece la massiccia presenza di una caterva di
postulanti, per lo più giovanissimi e con la sigaretta accesa in bocca, che
fermavano gli impacciati pedoni ogni dieci passi chiedendo loro un euro... per
tornare a casa, dicevano alcuni? per comprare un panino impietosivano altri? Il
via vai delle auto, nonostante i divieti severissimi, era quello di sempre. Dato
il caos che mi circondava, ebbi l’impressione che il divieto di circolazione
riguardasse esclusivamente la mia modesta automobile. Probabilmente, pensai, per
dare un esempio agli sfigati come me di una severa legalità applicata, oggi più
che mai di moda in questa città che, detto fra noi, ha visto albe di gran lunga
migliori. Verso le 13 notai stupende auto nere, fuori serie con autista,
ovviamente straniere e dal costo equivalente allo stipendio di tre vite intere
di un operaio, munite della targhetta con lo stemma del Comune applicata accanto
alla targa posteriore, attestarsi nelle proibitissime zone di Piazza Maggiore e
lungo la via dell’Indipendenza in attesa dei VIP di turno, beneficiati senza
meriti particolari da entrambe le cieche fortune celeste e terrena, da portare a
casa o in lussuosi ristoranti per il pranzo. In città si borbotta al riguardo
che questi personaggi, importanti per caso, non hanno nemmeno bisogno di
chiedere i permessi, glieli portano d’iniziativa direttamente e ossequiosamente
a casa. Dulcis in fundo, nei pressi della stazione ferroviaria c’era affisso un
manifesto che rappresentava la caricatura di Cofferati nelle vesti di Tex Willer?
RIFERIMENTO 27/6/2005
BOLOGNA, VIP E VECCHIETTI
da Giorgio Salvatori- Assolata Versilia
Caro Grondona, vorrei invitarti a togliere dal quadretto spiritoso descritto su
Bologna l’ironia riservata di passaggio al vecchietto sclerotico. Non farlo:
quel vecchietto è il nostro prossimo futuro, e anche di quei VIP di turno che
pare tanto ti tormentino. Un saluto da una sempre più assolata Versilia ( se un
tal giudizio lo intercettano i sindaci di qui, mi rampognano di brutto!).
98. 26/6/2005
FISCHI MALEDUCATI E CEFFONI TRATTENUTI
da Vittorio Grondona
Questa mi giunge nuova: il fischio spontaneo di approvazione indirizzato alla
fanciulla che attira piacevolmente l’attenzione del maschietto, per la gentile
signora Cristina Paulon sarebbe addirittura offensivo. E’ proprio vero, tutto
cambia in questo mondo. Il sorrisino abbozzato dalla ragazza armoniosamente
fischiata, che io a torto ritenevo finora fosse un segno di compiacimento, non è
altro che un trattenuto mal celato desiderio della femmina di mollare un ceffone
al maleducato ammiratore. I ragazzi di oggi l’hanno però capita? Quei fischi
sono infatti sempre più rari!... Oggi evidentemente la smania femminile di
piacere, di abbellirsi, di raffazzonarsi è finalizzata a suscitare invidia nelle
altre donne e non più a risvegliare il desiderio negli uomini.
RIFERIMENTO 26/6/2005
FISCHI, BUON GUSTO E LATIN LOVER
di Silvia Palombi, ormai da Milano
A me un fischio di apprezzamento fa piacere, e diciamocelo una buona volta! Se
al fischio seguono oscenita’ mi incazzo e replico coinvolgendo educatamente la
famiglia dell’importunatore. Da Roma in giu’ siamo abituate, al nord no e
infatti le donne si risentono un bel po’. A Cuba se non partono fischi, baci con
schiocco e corteggiamento si offendono a morte. Paese che vai. Disperante invece
e’ constatare come il maschio italiota annaspi ancora penosamente nella
presunzione di irresistibilita’ e che non gli passi mai per l’anticamera del
cervello una domanda facile facile come “e se magari non le piaccio?”. Uno
straccio di conforto del dubbio insomma.
RIFERIMENTO 26/6/2005
PLAYBOY PRESUPPONE PLAYGIRL NON DONNA PENSANTE
da Rita Guma
L’affermazione di Berlusconi e’ grave, altro che ridicola! Sebbene non
femminista, mi sono subito indignata, ed ho ricordato l’altra poco simpatica
vicenda, quella degli USA, dove Berlusconi aveva esortato gli operatori
economici statunitensi ad aprire uffici in Italia in virtu’ dell’avvenenza delle
segretarie nostrane. Queste battute propongono una visione della donna riduttiva
e passivamente disponibile di fronte alla corte di qualsivoglia uomo, che si
tratti di una segretaria o di un capo di Stato. E’ inutile nominare un ministro
per le pari opportunita’ (donna e ‘decorativa’, per l’appunto) se poi il capo
del governo veicola periodicamente concetti di questo tipo.
RIFERIMENTO 26/6/2005
CI HO LA SADAE!!!
da Carla Bergamo
Oggi leggendo il blog ho avuto l’illuminazione. Non sono l’unica a soffrire di
rimbambimento pre-senile, evidentemente! E così, saltando di palo in frasca, mi
associo alla “nostra” Silvia: e se la signora Halonen fosse una gnocca tipo
Stone, lo scandalo sarebbe stato lo stesso? Io lo dubito. Potremmo anche
aggiungere: e se il Berlusca fosse un bell’uomo come il signor Granata, non
avrebbe avuto bisogno di far sapere al mondo delle sue doti da playboy (ma che
il nostro emulo di Strehler non si monti la testa!).
RIFERIMENTO 24/6/2005
DRAMMI
da Cristina Paulon, Padova
Il dramma vero è il palese lapsus del nostro premier quando ha definito la
presidente della Finlandia “primo ministro”. L’indignazione e l’avvilimento che
la vicenda suscita nelle donne è dovuta al fatto che speravamo di non essere più
considerate dei meri oggetti sessuali (e mi creda, caro Calori, nonostante la
bella canzone che lei cita, sentirsi fischiare dietro non è un lusinghevole, è
semmai offensivo).
RIFERIMENTO 24/6/2005
CASCAMORTO FUORI LUOGO
da Silvia Palombi, per l’ultimo giorno da Roma
Caro Calori solo una domanda: se la presidentessa finlandese fosse stata un gran
tocco di gnocca che a Sharon Stone gli faceva un baffo che cambiava?
RIFERIMENTO 24/6/2005
FIGURACCE FINLANDESI
da Alessandro Ceratti
Il commento di Berlusconi ai commenti dei finlandesi e di tanta stampa alla sua
battuta sul primo ministro finlandese è stato “ma siamo seri!”. E in un certo
senso ha ragione, è sciocco e un po’ patetico scandalizzarsi per una battuta.
Però: la battuta potrebbe essere anche innocua in sé, se però suscita queste
reazioni significa che comunque è stata detta nel modo sbagliato, o nel tempo
sbagliato o alle persone sbagliate. In sostanza: Berlusconi crede di fare
battute e invece commette gaffe. Ciò accade perché crede che la benevolenza che
tutti tra i personaggi politici finora gli hanno dimostrato in Italia (escluso
pochissime eccezioni) gli sia dovuta e sia condivisa universalmente.
Evidentemente invece quando va in Europa, gli altri ministri, dopo avergli
stretto calorosamente la mano si affrettano a strofinarsela con disagio e
ripulsa all’interno della giacca.
RIFERIMENTO 24/6/2005
IL PLAYBOY
da Gugliemo Calori, Milano
Vorrei andare un attimo contro corrente in merito all’affaire tra il ns. premier
e la presidente finlandese. E se si fosse trattato di un semplice, banale,
innocuo complimento? Con tutto il male che si può pensare di Mr B, francamente
non me lo vedo a corteggiare quella signora, che, per inciso, non mi sembra
Sharon Stone! La signora Di Giallorenzo si dice basita, schifata ed avvilita
come cittadina e come donna. Posso capire come cittadina (l’uscita del premier
con i giornalisti non mi è parsa geniale), ma perchè anche come donna? Una bella
canzone scritta da Enrico Ruggeri e cantata da Fiorella Mannoia dice:”...e dalle
macchine per noi i compliemti del playboy, ma non li sentiamo più se c’è chi non
ce li fa più...”.
Guglielmo, non fare finta di non capire. Il dramma non è che il cav.
abbia fatto il filo alla presidentessa finlandese. Il dramma è che se ne vanti e
che la definisca primo ministro. (csf)
RIFERIMENTO 24/6/2005
La SADAE (SINDROME DI ATTENZIONE DEFICIENTE ATTIVATA
DALL’ETA’) SI MANIFESTA COSI’
da Lorenzo Mazzuccato, Padova
Decido di lavare la macchina.
Andando verso il garage, vedo che c’è posta sul tavolino dell’ingresso.
Decido di dare un’occhiata alle lettere prima di lavare la macchina.
Lascio le chiavi della macchina sul tavolino, vado a buttare le buste vuote e la
pubblicità nel bidone della spazzatura e mi rendo conto che è pieno.
Decido di lasciare le lettere, tra le quali c’è una fattura, sul tavolino e
andare a svuotare il bidone nel contenitore.
Tiro fuori dalla tasca il libretto di assegni e vedo che ne è rimasto solo uno.
Vado nello studio a prenderne un altro e vedo sul tavolo la Coca cola che stavo
bevendo e di cui mi ero dimenticato.
Prendo la lattina perché non si rovesci sulle carte e noto che si sta scaldan
do, perciò decido di portarla in frigo.
Andando in cucina osservo che il vaso da fiori sul comò dell’entrata è senza
acqua. Lascio la Coca Cola sopra il comò e scopro gli occhiali per leggere che
stavo cercando tutta la mattina.
Decido di portarli sul mio scrittoio nello studio, e poi mettere acqua ai fiori.
Porto gli occhiali in studio, riempio una caraffa d’acqua in cucina e, subito,
vedo il telecomando.
Qualcuno lo aveva lasciato sul tavolo di cucina.
Mi ricordo che ieri sera lo stavamo cercando come matti.
Decido di portarlo in salotto, dove deve stare, dopo che avrò messo l’acqua ai
fiori.
Verso un pochino di acqua ai fiori e la maggior parte finisce per terra.
Pertanto, torno in cucina, lascio il telecomando sul tavolo, prendo degli
stracci per asciugare l’acqua.
Vado in entrata, cercando di ricordare cosa volevo fare con questi stracci.....
Alla fine della serata la macchina non è lavata, non ho pagato la fattura, il
bidone della spazzatura è pieno, c’è una lattina di Coca Cola calda sul comò, i
fiori sono senz’acqua, c’è un solo assegno nel mio libretto, non riesco a
trovare il telecomando, né i miei occhiali per vedere da vicino, c’è una brutta
macchia sul parquet dell’entrata e non ho la minima idea di dove sono le chiavi
della macchina.
Mi soffermo a pensare come può essere che senza aver fatto niente in tutta la
giornata sia stato continuamente in movimento e mi senta tanto stanco.
Ho ricevuto questo messaggio e ve lo inoltro, anche perché non mi ricordo più a
chi l’ho già mandato...
RIFERIMENTO 23/6/2005
EMIGRARE IN FINLANDIA?
di Domizia Di Giallorenzo, Pescara
Ecco ho aggiunto anche la città, così mi evito un cazziatone. Ma torniamo a noi,
l’ennesima figuraccia del peroncino nazionale con la Presidente(ssa? O è troppo
brutto?) della Finlandia dimostra una volta di più che il nostro “entertainer”
giusto quello avrebbe potuto fare, il pianista sulle navi e magari con divieto
di sbarco. Invece eccolo lì a rappresentarci sguazzando, come un papero
nell’acqua, tra gli stereotipi più vieti del gallismo itaGliano. Come cittadina
(e come donna) sono basita, schifata, avvilita ed in cerca di asilo politico
altrove. Avevo pensato proprio alla Finlandia ma ho paura che, ora come ora, la
mia richiesta potrebbe risultare inopportuna; mi toccherà ripiegare
sull’Islanda.(...)
P.S.Ammirando le foto dei lobbisti mi è venuto il maligno sospetto che qualcuno
ci tenesse a farci sapere quanto fosse figo. Ok, ok, non fate le facce offese,
la mia è tutta invidia, davvero.
99. 24/6/2005
PRIMARIE E PROGRAMMI
da Vittorio Grondona - Bologna
Ma chi ha detto che alle primarie i candidati non porteranno il loro programma?
Sarebbe assurdo veramente. I programmi ci saranno, ma saranno esclusivamente
strategici. La loro valutazione aiuterà la base a scegliere il candidato più
convincente e nel contempo più affidabile. A leader confermato, col contributo
di tutti i componenti dell’Unione verrà elaborato il vero programma di governo,
che dovrà essere approvato da tutti, col quale si spera di vincere le prossime
elezioni. I patti si fanno in questa maniera, altrimenti, col solo programma del
capo prescelto, sarebbe impossibile mettere insieme un governo sostenuto ad
occhi chiusi da tutti gli altri. Queste cose in Italia le fanno solo le destre.
Quando anche la sinistra c’ha provato per scaricare Bertinotti il governo è
rovinosamente caduto.
100. 24/6/2005
IL PIZZO GOVERNATIVO SULL’USO DELL’AUTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Eccola qui l’estate. Come ogni anno di questi giorni è tempo di aggiornare il
listino prezzi dell’uso dell’auto. Impresa non facilissima in quanto ormai le
scuse plausibili incominciano a scarseggiare. Mai dire mai, però… Anche quest’anno
ce l’hanno fatta. L’idea è venuta al vice ministro dei trasporti Mario Tassone:
…l’auto è un’arma e quindi va sorvegliata con la massima cura… Accidenti, che
genio!... Il prezzo di questa impensabile pensata, dal sapore tragicamente
sadico e prepotente, straordinariamente più idiota addirittura di quella dei
fari di giorno, si aggira da 700 a 2500 euro a carico di chi non fornisce i dati
anagrafici del guidatore che il giorno x aveva commesso l’infrazione accertata
elettronicamente e comminata per corrispondenza al proprietario dell’auto.
Questa sì che è finanza creativa!... E poi, chi se ne frega della privacy!... Le
trappole, caro vice ministro, sono vietate anche contro gli animali. Faccia i
controlli che deve fare e contesti le infrazioni civilmente in contraddittorio e
vedrà che nessuno avrà nulla da obiettare. I problemi si risolvono con la
ragione, non con il bastone.
101. 22/6/2005
IL CASTRINO D’ITALIA
da Vittorio Grondona
Il ruolo di mastino del governo in cambio di un pizzico di potere ormai è agli
sgoccioli. In questa povera Italia, ridotta a pollaio internazionale da una
politica battibeccaia, la Lega Nord si prepara per la prossima legislatura ad
assumere l’incarico ufficiale di castrino.
102. 22/6/2005
ANTONIO ALLEGRI SI, LA CIANCIULLI NO!
da Vittorio Grondona
Per la cronaca Leonarda Cianciulli nacque a Montella di Avellino. Si trasferì a
Correggio, in provincia di Reggio Emilia, nel 1930 a seguito del terremoto del
Vulture che distrusse la casa dove viveva con la famiglia. Gli amanti
dell’horror possono leggere la sua triste storia
qui.(http://www.museocriminologico.it/correggio.htm)
RIFERIMENTO 20/6/2005
PRODI IN VIDEO PUO’ FUNZIONARE
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Piacevolmente sorpreso dall’intervista a Prodi apparsa su Canale Italia domenica
sera. Per circa un’ora ha dato prova di competenza, correttezza e passione (ma
sì). Insomma bravo il nostro mortadellone. Per inciso, ha lamentato il silenzio
della stampa sulla parte del suo programma che vede la riduzione degli stipendi
a parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, ecc ... ma guarda un po’.
Quale nato e residente a Correggio, ricordo come il mio paesello abbia dato i
natali, oltre alla Cianciulli, anche ad Antonio Allegri (detto appunto il
Correggio), Vittorio Tondelli ed il rocchettaro Ligabue. In campana, ragassi.
103. 21/6/2005
NO, NON SARANNO VERE PRIMARIE
da Vittorio Grondona
No, non saranno vere primarie. Penso proprio che un esempio come quello pugliese
difficilmente si ripeterà. Le primarie progettate per ottobre saranno solo un
pugno di polvere negli occhi del popolino che crede nelle favole. Lo strappo
rutelliano ha rotto le uova nel paniere a tutto il centro-sinistra ed ora per
dare una parvenza di avvenuta cucitura è stato necessario riparlare appunto
delle primarie. Qualcosa da dare in pasto al popolo è più che mai indispensabile
a questo punto. Io comunque parteciperò sperando di riuscire a leggere prima il
programma di ciascun concorrente. La scelta diretta collegio per collegio
sarebbe una bella cosa, ma di difficile attuazione. La massa verrebbe comunque
pilotata verso le conclusioni che le segreterie dei partiti avrebbero come al
solito preparato a tavolino senza scomodare nessuno. Il cittadino è distratto
quando è chiamato ad occuparsi di cose sociali che al momento ritiene non
necessarie per sé stesso. Quando gli interesseranno non potrà farci più nulla
perché le sue necessità in quel momento apparteranno ad una ristretta minoranza
della popolazione che non ha eccessivo peso politico e nessuna forza
contrattuale. Come la perdita della salute, per esempio. Allora, costretto dal
sistema che sembrava non appartenergli, per continuare a campare alla meno
peggio sarà suo malgrado destinato come tutti gli altri distratti ad impinguare
le capaci ed avide tasche dei medici non missionari. Solo allora si pentirà
della sua pigrizia, ma sarà troppo tardi.
104. 21/6/2005
AVVOCATO O GIORNALISTA?
da Vittorio Grondona
Una volta fra noi ragazzini si diceva: da grande faccio il meccanico, io invece
il falegname, un altro ancora avrebbe dato non so che cosa per diventare
tranviere. I tempi cambiano grazie a Dio ed ora i nostri giovani si trovano
davanti all’alternativa: avvocato o giornalista? Entrambi mestieri difficili se
esercitati come si deve, Il problema è arrivarci. Oggi se non si è figli o
nipoti di avvocati o di giornalisti le mete sono quasi irraggiungibili per un
figlio del popolo. Comunque se le cose si mettessero bene, come auguro di cuore
a Michele, si inizia a guadagnare qualcosa dopo i 30/32 anni. Prima c’era anche
il servizio militare che allungava per i maschietti i tempi di convivenza
famigliare in perenne bollettite acuta. In entrambi i casi attenzione ai rischi
però: si potrebbe diventare come l’Avvocato Ghedini o peggio come il giornalista
Giuliano Ferrara.
RIFERIMENTO 20/6/2005
MISTERI DELLA VITA
da Michele (?)
Ho 18 anni, una Maturità classica da preparare, e la difficoltà a capire perchè
lo faccio, a cosa mi servirà dopo che avrò passata. Vorrei fare il giornalista,
finirò per fare l’avvocato. Perchè qui, nella profonda provincia piemontese, un
avvocato vale più di un giornalista.
Misteri della vita.
105. 20/6/2005
LA CELATA PAURA DELL’INFERNO
da Vittorio Grondona
L’arte di vincere i referendum con l’astensione ha avuto la sua massima
espressione in quello sulla caccia. Da allora i comitati del Si o del NO hanno
contato ben poco. Gli interessi di parte, soprattutto quelli della chiesa, hanno
da sempre avuto il sopravvento su tutte le altre questioni. E quindi al diavolo
la democrazia! Non è vero poi che siano stati ininfluenti gli interventi del
Cardinale Ruini e del Papa (vedetevi in proposito
questo video:
Deaglio: Ruini è il vero leader politico italiano, e Bossi arbitro
d’Europa...!). La stragrande maggioranza dei cattolici, anche se poco
praticante, segue pedissequamente le indicazioni dei rappresentanti di Dio… Non
si sa mai!... Mica vuole rischiare l’inferno per una piccola alzata di testa… La
scomunica dei comunisti, per esempio, è stata l’arma vincente che ha consento
alla DC di governare per circa cinquant’anni nel nostro paese. Sarebbe salutare
per la democrazia se gli italiani riuscissero finalmente ad allontanare dalla
politica chi li invita pubblicamente a non esercitare il diritto del voto. I
nomi li conosciamo, quindi diamoci da fare… La chiesa cattolica, che democratica
non lo è per strana e conveniente istituzione terrena, può fare quello che le
pare, ma in casa sua però.
106. 19/6/2005
LA SAPONATRICE DI CORREGGIO
da Vittorio Grondona
Leonarda Cianciulli, 1893-1970, negli anni 1939 e 1940 a Correggio (RE) uccise
tre sue amiche con martello, seghetto, coltello da cucina, scure, mannaia,
treppiede. Coi loro corpi tagliati a pezzi e fatti bollire con aggiunta di
abbondante soda caustica e un po’ di essenza profumata ne ricavò saponette. Col
sangue, invece, confezionò squisiti dolcetti che offriva con estrema
disinvoltura agli ospiti, che gradivano… Ma Leonarda era pazza e morì nel
manicomio giudiziario per donne di Pozzuoli… Con questo ho detto tutto! …
107. 19/6/2005
GIORGIO TRONO E IL FOGLIO
da Vittorio Grondona
Complimenti signor Giorgio Trono, il suo è un esempio da imitare… Si ricordi che
rimane una bevuta alla prima occasione.
RIFERIMENTO 15/6/2005
VERI E FINTI LAICI
da Giorgio Trono
Da oggi non compro più il Foglio perché di sorbirmi ulteriori paginate di
pensiero clericale non ne ho più voglia. La follia mistica di Ferrara è arrivata
a livelli insopportabili. C’era una volta un vero laico di destra che si
chiamava Montanelli...
108. 19/6/2005
NUOVO TEST DI MATURITA’ ED INTELLIGENZA
da Vittorio Grondona
Gli italiani hanno dimostrato maturità e intelligenza respingendo questo
referendum sbagliato con l’astensione… Questa è la tragica e nel contempo
ridicola analisi sugli esiti del referendum fatta a freddo dai nemici della
democrazia che hanno incitato con intensa attività cattolica la non
partecipazione alla consultazione popolare. Per rendermi conto della
suddivisione delle intelligenze nel nostro Paese ho dato una scorsa ai risultati
ufficiali del Ministero dell’Interno. Il livello migliore è attribuito al
meridione, max 15,90 %; segue l’Italia insulare, max 18,70 %; terzo è il nord
che, per colpa del consistente apporto degradante dei voti dell’Emilia-Romagna,
si è attestato suo malgrado al 29,80 %; per ultima si è classificata
l’incorreggibile Italia centrale, max 33,40 %. Per la cronaca, in 110 province
su 110, escluso quindi l’estero, si è così votato: referendum n. 1 (limite alla
ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni), voti al Si n. 10.490.277, al NO
n. 1.273.764; referendum n. 2 (norme su limiti di accesso) al SI n. 10.554.648,
al NO n. 1.189.361; referendum n. 3 (norme su finalità diritti soggetti
coinvolti e limiti accesso) al SI n. 10.394.850, al NO n. 1.313.934; referendum
n. 4 (divieto di fecondazione eterologa) al SI n. 9.139.093, al NO n. 2.552.344;
la percentuale dei votanti si è attestata a livello nazionale intorno al 25,9 %.
La differenza del numero dei voti per ciascuna votazione dimostra chiaramente
che chi è andato a votare sapeva, nonostante le chiacchiere, anche quello che
stava facendo. Non mi è possibile formulare altrettanta considerazione per
quelli più intelligenti che si sono invece religiosamente astenuti.
RIFERIMENTO 20/6/2005
MATURITA’ E INTELLIGENZA
da Lorenzo Barracco
Al signor Grondona - la cui lettera di derisione nei confronti di chi non ha
votato alle Regionali due mesi fa mi deve essere sfuggita - sfugge un dato di
non poca importanza: poiché alle elezioni mediamente non vota il 25-30% degli
elettori, ciò significa che il 50-45% di non votanti che si è aggiunto ad essi,
rimanendo a casa “sapeva, nonostante le chiacchiere, anche quello che stava
facendo”. Ma forse bisogna essere troppo evoluti per capirlo.
109. 14/6/2005
BRINDANO FELICI ALLA SCONFITTA DELLA LORO
CONDIZIONE DEMOCRATICA
da Vittorio Grondona
”Dio mi ha aiutato a uccidere orsi e leoni… Mi aiuterà anche questa volta…” Così
disse il coraggioso Davide al Re Saul prima di affrontare il gigante Golia,
rifiutando altre armi più potenti della sua abituale fionda. Davide era sicuro
dell’aiuto di Dio… Ed infatti col suo aiuto vinse l’impari combattimento. La
chiesa e la schiera degli astensionisti se avessero avuto la fede di Davide si
sarebbero recati alle urne ed il no avrebbe sicuramente vinto! Nemmeno di Dio
però si sono fidati!... Evidentemente non erano poi così tanto sicuri della sua
approvazione e non c’hanno pensato due volte a rinnegarlo per sommarsi al numero
più certo delle nullità che se ne fregano di tutto e che disertano per ignavia
ogni tipo di votazione. Una volta coloro che rifiutavano di combattere erano i
vigliacchi, oggi invece gli stessi si proclamano vincitori ed in questa stupida
illusione, come beoti, brindano felici alla sconfitta della loro condizione
democratica.
110. 10/6/2005
FOTO, COZZE E BELLI GUAGLIONI
da Vittorio Grondona
Non si butti giù gentile signora Domizia Di Giallorenzo. Per una buona foto le
soluzioni ottimali possono essere due: affidarsi alla fantasia come ha fatto
senza esagerare il signor Gianluca Freda o, in alternativa, ricorrere all’arte
di un bravo truccatore. Se lo lasci dire da uno appassionato di teatro come il
sottoscritto: ho visto modificare certe cozze in fantastiche cenerentole al
ballo del re. Tutto e tutti hanno qualcosa di buono o di bello da offrire, la
cozza, per esempio ha il suo interno squisito. La più bella foto, che le
consiglio appassionatamente, rimane comunque quella che riproduce l’originale
senza imbrogli… Infine, in luogo della Lacrima Christi del Vesuvio, che
stonerebbe per il suo pregio, suggerirei per l’abbinamento col pane e cicoria
l’acqua potabile della Valle degli Angeli. A differenza dell’alcool non
abbruttisce i belli guaglioni.
RIFERIMENTO 7/6/2005
FOTO
da Domizia Di Giallorenzo
E va bene, gentile Signor Granata, mi ha convinto. Ecco qui la mia foto, ma non
dica che non l’avevo avvertita. Mi scuso per la “mise”, non ho avuto il tempo di
truccarmi.
Foto (una cozza):
http://www.sabellifioretti.com/mitilo.gif
RIFERIMENTO 6/6/2005
CHE VINO BERE CON PANE E CICORIA
di Domizia Di Giallorenzo
Escludendo il Vin Santo che è da dessert, proporrei un Lacrima Christi del
Vesuvio D.O.C.
111. 10/6/2005
OGGI VOTARE E’ UN OPTIONAL
da Vittorio Grondona
I politici che non andranno a votare e che nel contempo invitano i loro elettori
a fare la stessa cosa, sostanzialmente evidenziano due realtà: non credono
all’istituzione democratica delle elezioni; non credono che i loro elettori
siano in grado di capire autonomamente le cose e di scegliere di conseguenza. Mi
auguro che alle prossime politiche gli italiani tengano presenti questi fenomeni
della democrazia e li lascino fuori dalla politica.
112. 7/6/2005
ANCORA DUBBI SULLA LEGGE 40
da Vittorio Grondona
In caso di ricorso alla fecondazione assistita da parte di una coppia di fatto,
parrebbe verosimile credere che il donatore sia per la legge considerato un
estraneo... E poi, che fine fa l’ovulo casualmente fecondato nonostante la
presenza della cd spirale o IUD? La presenza della spirale, infatti, impedisce
l’attaccamento alla parete uterina dell’ovulo potenzialmente fecondato. In
questa evenienza l’embrione svanisce inesorabilmente nel nulla. E sì, cari
amici, molti, moltissimi altri divieti sono in vista se non si corregge in tempo
la legge 40, probabilmente scritta da esperti cattolici, ma approvata da
dilettanti pressapochisti, sbadatamente eletti anche da quel popolo laico che
dell’embrione e della donna ha un parere diverso. In ogni caso molti dubbi
sussistono sulla materia e per questo motivo le informazioni possibilmente
corrette non sono mai abbastanza per evitare al cittadino di trovarsi in futuro
di fronte a spiacevoli sorprese qualora non riuscisse a ponderare coerentemente
il suo comportamento nel prossimo referendum abrogativo.
113. 5/6/2005
POLITICA MERCENARIA E INCOSCIENTE
da Vittorio Grondona
Personalmente non mi perdo una votazione. Votare è rimasto uno dei pochissimi
diritti che a malincuore le classi politiche sono ancora costrette a riconoscere
al popolo, che in fondo disprezzano, ma che per fortuna ancora temono proprio
grazie al diritto di voto. E poi tale diritto è costato grossi sacrifici di
sangue ed altro ai nostri più recenti avi. Non diamo quindi retta ai moderni
dilettanti figli di papà che si trovano ai posti di comando quasi esclusivamente
per mera oligarchia. Io non conto nulla, ma esorto ugualmente tutti ad
esercitare sempre il diritto di voto. Se ci disabituiamo a farlo, prima o poi ce
lo toglieranno con la scusa che non serve più. Per convincerci ci sarà un Mimum
qualsiasi che sciorinerà sui telegiornali fantastiche percentuali favorevoli
all’abolizione del voto che nessuno potrà mai verificare. (...)
114. 5/6/2005
INSEGNAMENTO DI RUTELLI
da Vittorio Grondona
Non andare a votare è l’unico modo possibile per Rutelli di vincere le elezioni.
115. 2/6/2005
FANTASIA SON LE COSE CHE NON HO
da Vittorio Grondona
Troppo simpatica la signora Carla Bergamo. Le foto la fanno smettere di sognare.
“Fantasia son le cose che non ho” è un frammento di una vecchia canzone di Mina
che ogni tanto mi accorgo di canticchiare fra me e me. E’ vero, la fantasia
compensa piacevolmente alcuni istanti della vita che altrimenti sarebbero tristi
o monotoni. Poi, d’improvviso, la realtà cancella tutto e non consola nemmeno
fare proprio il finale della fiaba di Esopo “La volpe e l’uva”. Alla fine la
vita reale coi piedi saldi sulla terra si rivela sempre più interessante di
quella fantastica che alcune volte capita di trascorrere fra le nuvole. La
fantasia è solo un piacevole imbroglio.
RIFERIMENTO 1/6/2005
CICORIA, MORTAZZA, LAVINIA, FREEMAN E FINALMENTE,
SILVIA PALOMBI, THE BEST
da Carla Bergamo
È una vera goduria leggere certe mail della Silvia Palombi, simpaticissima, una
donna con gli attributi, sembra, leggendola. Ora, perchè dovrei smettere di
immaginarmela, per me lei é Diana la cacciatrice, mi spaventa l’idea di vedere
apparire una foto dove magari sembra Sharon Stone o Emma Bonino. No! Lasciatemi
sognare! Quanto ai primi tre nomi del titolo, continuano a farmi sbadigliare
(purtroppo); Freeman, vorrei sapere che ci fa un nome cosí gringo nel
giornalismo italico. Curiosità femminile. Me lo sto chiedendo da anni: ma da
dove viene Peter Freeman? Oh! Lui invece mi piace immaginarmelo stile Peter
Fonda ai tempi di Easy Rider, esotico giornalista d’assalto. Ho già capito, é
meglio che vada a farmi una birra.
116. 1/6/2005
LE FOTO DELLA DISCORDIA
da Vittorio Grondona
Non mi sembra che CSF abbia imposto l’invio di una foto. Almeno qui un briciolo
di buon senso democratico bisogna riconoscerglielo… Se il signor Freeman non la
vuole mandare, poco male, rimarrà una figura astratta come quella dei
protagonisti dei romanzi e, almeno io, me ne farò una ragione. Chi altri ancora
non fosse d’accordo con questa simpatica iniziativa, non guardi le foto. Non
cliccandoci sopra possono rimanere tutte anonime… Mi sento però di scommettere
che tra la curiosità e la fantasia, i dissidenti sceglieranno di soddisfare la
curiosità. Dopo di che, senza tanta pena, troveranno moltissime altre cose su
cui fantasticare, sicuramente più intriganti del volto dei partecipanti del blog.
117. 26/7/2005
QUANDO SI PARLA CHIARO TUTTI CAPISCONO
da Vittorio Grondona - Bologna
Chiarissimo discorso gentile signora Silvia Palombi. L’ho capito al volo senza
bisogno di rileggerlo. Facile ed orecchiabile come le canzoni di Lucio Battisti.
Però non riesco a condividerlo. Le garantisco che i maschi, quelli veri, al pari
delle femmine sanno cosa significhi lo stupro. I farabutti che lo praticano non
sono maschi, non sono uomini, non sono nemmeno bestie? Sono farabutti e basta.
Maschi e femmine non sono uguali, guai se lo fossero, le caratteristiche degli
uni e delle altre sono ben diverse... L’emancipazione della donna si potrà
finalmente realizzare solo quando entrambi i sessi capiranno che devono
assolutamente integrare le rispettive intelligenze e condividere le esperienze.
Farsi visitare da una ginecologa che non ha mai avuto il dolore che si accusa
equivale a farsi visitare da un ginecologo. Infine un tribunale di donne per le
donne mi fa solo ridere e dondolare la testa in segno di disapprovazione. Dopo
questa azzardata conclusione non mi sarei meravigliato se dallo schermo fosse
uscita la sua mano a mollarmi una sonora sberla.
RIFERIMENTO 27/7/2005
SBERLA?
da Silvia Palombi da Gora
Grazie Grondona, Battisti mi piaceva molto e spero come lei che maschi e femmine
difendano le differenze con costanza e convinzione. Non la pensiamo allo stesso
modo e questo fa parte della varieta’ della vita ma una cosa mi ha colpito
tanto: davvero do l’impressione di avere voglia e capacita’ di prendere a sberle
qualcuno? Le uniche che ho mollato in vita mia sono state quelle ai cani che
amorevolmente e generosamente mi hanno accompagnato da quando ho 10 anni, quindi
da molto, quando si trattava di risparmiargli guai con i sassi o gli ossi che
mangiavano o per insegnargli che non si attraversa la strada senza
autorizzazione. Sono pure vegetariana e buddista! Santi numi devo prendere
provvedimenti...
RIFERIMENTO 26/7/2005
VACANZE E AVVOCATI
da Silvia Palombi
Ecco, gli amici se ne vanno, Schiavone mi molla qua tra le grinfie delle
avvocate che trovano una cattiva idea l’istituzione di tribunali di donne per la
tutela delle donne. Ne potremo discutere all’infinito e forse lofaremo ma il
nostro pugnace avvocato pensa che davvero un maschio possa capire cosa significa
avere due farabutti che cercano di aprirti le gambe mentre un terzo cerca di
cacciarti dentro a forza il suo indesideratopisello? Io per esempio ho scelto
una ginecologa, perche’ stia certo, avvocato, che quando dico che mi fanno male
le ovaie, lei sa esattamente quello che sento, se permette un maschio puo’ solo
immaginarselo, professionalita’ a parte ovviamente. Io imperversero’ ancora
qualche giorno e poi ci si risente a settembre.
118. 26/7/2005
LE BOCCHE NON VANNO MAI CHIUSE
da Vittorio Grondona - Bologna
La signora Oriana Fallaci ha il diritto di dire e scrivere quello che vuole.
Approfittando di questo momento di terrorismo inquietante, il direttore del
Corriere della Sera ha altresì il diritto di pubblicizzare per intero i suoi
scritti grondanti di rancori antipatici verso una parte del genere umano. Si sa,
quando la pubblicità è tempestiva procura quattrini a palate… E’ il lettore che
dovrebbe avere il buon senso di non leggerli. Sarebbe una buona occasione per
ascoltarsi in alternativa Bach, Beethoven o, perché no, Eminem.
RIFERIMENTO 26/7/2005
NESSUNO HA IL DIRITTO DI DIRE STRONZATE
da Alessandro Ceratti
No caro Grondona, nessuno ha il DIRITTO di dire stronzate, neppure al bar.
Tantomeno sul più importante quotidiano nazionale. Il problema sta nel
riconoscerle in maniera indubitabile e nei provvedimenti possibili da prendere
per impedirle. Non vorrei che capitasse, mentre si sta giustamente dando la
caccia alle stronzate, di sparare cinque colpi in testa ad una innocentissima
idea poco convenzionale e anticonformista. Così come nel campo della sicurezza
antiterroristica siamo tutti disposti ad esercitare una certa severità, sempre
attenti ovviamente che non degeneri rapidamente in abuso (e i casi d’attualità
ci insegnano quanto questa degenerazione sia facile), così nel campo delle idee
dovremmo avere il coraggio di stigmatizzare in maniera perentoria (i 5 colpi in
testa) le stronzate insopportabili e lasciar vivere tranquillamente la libertà
di pensiero. Può essere difficile, ma non è impossibile. In fin dei conti questo
blog, grazie alla sapiente guida di Claudio, nel suo piccolo ci sta riuscendo.
119. 26/7/2005
AVREMO UN ALTRO DUCE?
da Vittorio Grondona - Bologna
Questa l’ho sentita oggi: chi vince alle primarie decide. Pare che la frase sia
stata pronunciata da Prodi. Sta andando quindi tutto alla rovescia di quello che
si annunciava all’inizio. In pratica con le primarie si vorrebbe legittimare un
Berlusconi di sinistra? Se così fosse sarei molto preoccupato… A questo punto
urgono chiarimenti inequivocabili sulle mansioni che verranno attribuite al
leader eletto.
120. 24/7/2005
MEGLIO NON CEDERE ALLA PAURA
da Vittorio Grondona - Bologna
Sul sito
http://www.arcoiris.tv/ , si può vedere il video ripreso alla Festa
dell’Unità di Firenze dove Michele Santoro ha condotto un incontro all’americana
tra Massimo D’Alema e Fausto Bertinotti. Sul palco anche la simpatica Rula
Jebreal (La 7). E’ lunghino, 2h,14’, ma lo consiglio ugualmente a tutti coloro
che si vogliono gustare finalmente un dibattito di buon livello politico. Molto
opportuna e gradevole è stata la partecipazione in diretta del pubblico. Forse
la gentile signora Carla Bergamo potrebbe trovarvi la risposta ai suoi numerosi
interrogativi. Da parte mia vorrei ricordarle che il terrorismo non si vince
incutendo terrore aggiuntivo con leggi speciali o ricorrendo alla violenza degli
eserciti, ma sono proprio convinto che il dialogo politico unito ad una più
attenta perequazione sociale a livello mondiale lo possano invece debellare
definitivamente.
121. 24/7/2005
MISERIA E NOBILTA’ ANNI 2000
da Vittorio Grondona - Bologna
Da ragazzo, mi riferisco agli anni 50, con il verde più assoluto nelle tasche
passavo le domeniche insieme ad altri sfigati come me girando avanti e in dietro
per i Giardini Margherita di Bologna nella remota speranza comune di riuscire ad
agganciare prima o poi qualche ragazza. Ci sarebbero andate bene tutte, ma ciò
nonostante era quasi sempre un’impresa intortarne anche una sola. Verso sera,
stanchi, ma ancora fiduciosi, rimandavamo la continuazione della caccia alla
domenica successiva. Una pizzetta (lire 50) e via al cinema (lire 80/100).
Sapevo dell’esistenza del telefono, ma non avevo ancora provato l’emozione di
parlarci dentro. Allora la miseria era un bene generale e quindi non interessava
per niente tenerla nascosta. Voglio dire che si usciva tutti di casa serenamente
e si poteva anche vedere la TV in qualche bar di poche pretese. Il progresso ha
inventato le firme, le auto, i telefonini, e tante altre diavolerie il cui
acquisto a rate ha creato in alcuni un’illusione di benessere. Tutti ricchi
insomma! Non è così però! Moltissimi poveri di oggi affrontano obtorto collo la
loro condizione con dignità. Con una scusa qualsiasi non partecipano più alla
vita sociale insieme a quelli che si credono ricchi. Stanno chiusi in casa, non
vanno in ferie, mangiano poco e spesso non possono curarsi... Forse al massimo
guardano la TV. Con sacrificio procurano un telefonino (usato) ai loro figli per
non farli sfigurare tra i coetanei benestanti nel nostro paese dei balocchi
perpetui dove l’unico scopo è quello di apparire. Queste sono le persone che il
signor Claudio Urbani non vede nei ristoranti affollati e nelle spiagge
succhiasoldi delle nostre inquinate riviere.
RIFERIMENTO 25/7/2005
VECCHIA GENERAZIONE
da Claudio Urbani, Roma
Vedo che siamo della stessa generazione caro Grondona. I problemi amorosi, i
giardinetti, il cinema, rigorosa terza visione, “ er pidocchietto” lo
chiamavamo. Per quanto riguarda spiagge e ristorante, non vedrei nulla in ogni
caso: e chi li frequenta!
122. 22/7/2005
A QUESTO PUNTO E’ MEGLIO RIDERCI SOPRA
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi rendo purtroppo conto che è sempre più difficile partecipare alla
discussione. Almeno per me. L’economia va a rotoli; il Parlamento in un regime
di assolutismo maggioritario fa le leggi per accontentare il Cavaliere ed i suoi
amici; la maggior parte delle famiglie non riesce ad arrivare a fine mese; si
parla per giorni interi del fantasioso decreto del grande politico Storace che
impone ai farmacisti di praticare volontariamente un ridicolo sconto sui
medicinali tipo aspirina, mentre quelli che prescrive il medico di base riducono
a zero lo stipendio; a suon di fiducia hanno stravolto il sistema giudiziario
nell’indifferenza generale senza peraltro precisare dove stanno le innovazioni
benefiche per la società, evidentemente sconosciute perfino a chi ha proposto la
legge; con l’occasione vi hanno inserito pure un articolo studiato ad hoc per
togliere di mezzo Caselli dall’antimafia; cospargono le nostre città di trappole
elettroniche indegne di una società che si reputa civile; stanno cedrcando di
ridurre la prescrizione per i reati dei grandi malandrini, che riusciranno in
questa evenienza a farla franca, per favorire l’iter processuale di una sola
persona; il terrorismo ci impone un ritocco repressivo della nostra democrazia
proprio mentre siamo impelagati in una nefasta guerra di pace per esportarla;
col benestare di Mastella restiamo in guerra in Iraq ancora per sei mesi,
spendendo una quantità enorme di quattrini pubblici, mentre non abbiamo macchine
e tecnici sufficienti per praticare le terapie ai nostri malati di tumore… Non
basterebbero tutte le pagine di Repubblica per elencare le storture che si sono
abbattute nel nostro Paese negli ultimi quattro anni di governo ridanciano. E
noi parliamo di come si dice fegato in francese e dei nonsensi, carichi d’odio e
ripetitivi fino alla noia, della Fallaci… Anche l’italiano è spesso oggetto di
discussione, ma purtroppo non è più quello di una volta. Fino a ieri ero
convinto che po’ con l’apostrofo stesse per poco. Così almeno mi avevano
insegnato quei trogloditi dei miei maestri dell’infanzia. E allora, visto che
bisogna ridere a tutti i costi, anche a me era venuto spontaneo scrivere
brevemente alcune cose leggere, che sono state però regolarmente censurate. Io
non le posso dire. Mica sono Pansa, io!… Pansa invece, che è giornalista ed è
quindi libero di dire tutto quello che pensa a prescindere (va di moda questo
termine), dice tranquillamente le sue cazzate come ospite del servizio
radiofonico pubblico. Nel dirle poi gli vien perfino da ridere…
A prescindere
RIFERIMENTO 23/7/2005
QUISQUILIE
da Silvia Palombi
Dai Grondona non fare cosi’, intanto tra le nefandezze hai dimenticato che sta
passando (e’ passata forse proprio oggi) la norma che concede il prelievo di
saliva dalla bocca dei sospettati (o a tutti gli islamici? io mi dichiaro
islamica, cosi’ vedo come funziona) di terrorismo o di qualsiasi altra cosa. Mi
auguro che siano tutti molto disponibili a collaborare e comincino ad
esercitarsi a chi sputa piu’ lontano! Ma e’ proprio per questo che ci piace
arrotolarci nelle discussioni sul pane o sul pate’ (tie’) di fegato d’oca, per
riposarci dalle rapide di merda nella quale ci tocca destreggiarci per tenerci a
galla; come quando si dice male della sventurata Oriana che ormai virilmente si
sbatte solo per i diritti suoi e del suo editore che le firma gli assegni. E’
sempre stata cosi’, posso dire?
approfittando cinicamente di chiunque si portasse sotto le lenzuola. Adesso
vecchiaia e malattia la peggiorano, accade anche a noi. Quanto a Pansa, fulgido
esempio di coerenza granitica e morale cristallina io ormai ho rinunciato a
leggerlo. Ho tanti bei libri che mi aspettano a casa... Dai, sorridi che costa
uguale e rende il doppio...
Ceratti hai ragione infatti era il primo lenzuolone che leggevo e mi ha fatto un
pessimo effetto!
RIFERIMENTO 23/7/2005
A QUESTO PUNTO E’ MEGLIO RIDERCI SOPRA /2
da Claudio Urbani, Roma
Ma stiamo scherzando? Allora i bambini con 2 telefonini, i ristoranti pieni, le
auto di lusso, i porticcioli pieni di barche di lusso, le vacanze all’estero si
vuole insinuare che siano visione di un illusionista ex pianista?
123. 22/7/2005
SESSO E CIBO TELEGRAFICAMENTE
da Vittorio Grondona – Bologna
Il sesso è la chiave della vita. Tutte le nostre azioni sono finalizzate alla
pratica amorosa. Il gusto stimola a consumare il cibo necessario per
ricominciare da capo. L’astinenza rende nervosi e toglie l’appetito. Non credete
a coloro che dicono che ne fanno religiosamente a meno, sono i classici tipi che
hanno sotto le coperte il marito o la moglie di un altro.
124. 14/7/2005
IL RISPARMIO SOCIALE UCCIDE SENZA FARE RUMORE
da Vittorio Grondona - Bologna
E sì, anche qui da noi i morti non hanno valore soprattutto quando si tratta
degli altri. Basta dare il giusto senso alle continue allusioni dei politici
all’allungamento dell’attesa di vita quando hanno l’intenzione di rendere tristi
anche quei pochi anni in più che ci siamo conquistati grazie alla scienza e
all’istruzione. Purtroppo qui da noi si è già morti prima di morire. Voglio dire
che non contano niente nemmeno i vecchi. Rappresentano solo una gravosa spesa
sociale da evitare. Molti di loro non votano più ed altrettanti che voterebbero
volentieri non vengono messi in condizione di farlo. E’ bene quindi che tolgano
il disturbo, il risparmio sarebbe enorme. Se si decidessero in fretta ad
andarsene senza tante storie, forse con i soldi risparmiati nella sanità,
gestiti comunque sempre malissimo da amministratori politici incompetenti,
potrebbero concedere ai cittadini perfino di fare un’ecografia mutuata nel giro
di un anno. Il risparmio è l’arma micidiale di sterminio di massa utilizzata nel
nostro misero ordinamento sociale, miete più vittime delle armi da fuoco e nel
contempo consente a medici senza scrupoli di lucrare esageratamente sui risparmi
della povera gente.. Ma nessuna eco si senteï?½ Al funerale dei vecchi sarebbe
fuori luogo perfino chiedere: scusi, chi è morto? Ormai è tanta l’indifferenza
che risponderebbero sorridendo: quello della prima carrozza!
Aiuta lo Stato. Uccidi un pensionato (CSF)
RIFERIMENTO 14/7/2005
ESSERE VECCHI OGGI
da Pino Granata
Grondona introduce un problema di grande importanza oggi: la vecchiaia. Si
l’argomento è di quelli da far rabbrividire e nessuno vorrebbe discuterne perchè
tutti prima o dopo si ritrovano ad occuparsi di genitori o parenti anziani.
Grondona accusa le strutture pubbliche di scarsa sensibilità e di cinismo ed è
difficile non dargli torto. Ma anche noi non siamo meno insensibili, cinici e
insensibili dello Stato. Non so voi, ma io noto che quando ci si deve occupare
di persone anziane, tutti glissiamo. Alla meno peggio , li mettiamo in qualche
casa di riposo ed andiamo a trovarli quando proprio non possiamo farne a meno.
Consideriamo il problema come un male da affrontare e cerchiamo di parlarne il
meno possibile. Per non parlare poi dell’assoluta mancanza di comprensione che
abbiamo quando rifiutiamo di prendere atto che molte volte le persone molto
anziane hanno bisogno di essere capite e trattate con delicatezza. Ogni estate
leggo decine di inviti a non abbandonare gli animali, ma non leggo niente sui
vecchi abbandonati al loro destino dalle proprie famiglie e dalle istituzioni.
125. 12/7/2005
TRAGEDIE E POLITICA
da Vittorio Grondona
Dopo il tragico avvenimento di Londra, ritenendolo un’occasione buona, alcuni
partiti si sono scatenati per trarne vantaggio politico. Qui a Bologna, per
esempio, AN in tempo di record ha imbastito un volantino con lo slogan “i
cittadini vogliono sicurezza” e, sempre a velocità ed efficienza incredibile, lo
hanno ficcato in quasi tutte le cassette delle lettere. Propongono in sostanza
alcuni provvedimenti che prevedono un consistente aumento dell’organico proprio
in quelle strutture pubbliche che, come parte attiva e poco pensante di governo,
avevano a suo tempo ridimensionato per limitare gli sprechi: l’aumento di agenti
e di pattuglie sul territorio; il rafforzamento dell’attività di indagine; la
ricostituzione del Nucleo di Sicurezza della Polizia Municipale da impiegare in
periferia; l’istituzione di sportelli di sicurezza presso tutte le sedi dei
quartieri gestiti dalla Polizia Municipale... Secondo il criterio dei tagli, in
origine avevano fatto passare il concetto che le trappole elettroniche contro
gli indisciplinati automobilisti, l’inasprimento illogico delle infrazioni, le
telecamere ubicate ovunque, l’istituzione della patente a punti, che in pratica
penalizza quasi esclusivamente lievi infrazioni spesso socialmente poco
pericolose in relazione al forte calo dei punti previsti a carico delle stesse,
sarebbero stati più che sufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini. Non
avevano considerato, poveri inetti, che tutti gli apparecchi elettronici non
valgono una sola testa umana, soprattutto quando occorra fare prevenzione e
vigilanza intelligente.
126. 7/7/2005
I BAMBINI AMATI AMANO A PRESCINDERE
da Vittorio Grondona - Bologna
Il guaio nostro è che siamo abituati a parlare per sentito dire anziché per
effettive esperienze fatte. Proviamo a pensare per esempio ad un bambino
sfortunato ficcato dai parenti in un orfanotrofio tanto per scavarselo di dosso.
Chissà se quel bambino fra una sberla e l’altra chiamerà mamma quella femmina
isterica ed insoddisfatta messa lì a badarlo a pagamento. O se chiamerà papà
quel prete timoroso di Dio che per spirito di penitenza lo costringe in
ginocchio in mezzo al refettorio a mangiare quel cibo rimasto dal pranzo
precedente, rifiutato tanto era schifoso. Ad un certo punto non ce la fa più,
chiude gli occhi e manda giù senza masticare. Sicuramente quel bambino non
imparerà ad amare. Per il bambino papà e mamma vuol dire solo amore e
nient’altro.
127. 7/7/2005
NON SPARATE ALL’ANTENNISTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Potrebbe capitare di vedere aggirarsi sui tetti del vostro condominio un
individuo sospetto. Non sparategli potrebbe essere l’antennista. E se per caso
sarà l’antennista a sparavi per secondo approfittando della vostra scarsa mira,
sarà legittima difesa? E se il ladro che entra nel vostro appartamento vi spara
addosso mentre dormite, tanto per evitare di essere ammazzato a sua volta nel
caso in cui vi svegliaste con reazioni incontrollate? Presto gireremo con
cinturone e pistole ed ogni quartiere avrà a disposizione un grosso albero dove
impiccare i ladri di mandarini. Tutti cow boy d’ora in poi e come i mandriani
delle valli padane urleremo a squarcia gola giustizia sommaria in ogni
occasione. Mancano solo gli indiani, ma forse ci sono già anche loro, solo che
hanno la pelle gialla anziché rossa: Nelle riserve che si sono pagate a suon di
ignoti quattrini, stanno lavorando giorno e notte per conquistare lo spazio
sociale che politiche sceme gli hanno negato nelle loro terre. In tutto questo
massacro politico noi a Bologna siamo anche fortunati, lo sceriffo l’abbiamo
già.
128. 7/7/2005
E LA CHIAMANO GIUSTIZIA
da Vittorio Grondona - Bologna
La durata del processo è direttamente proporzionale all’importanza e alla
ricchezza dell’accusato. Se un poveraccio ruba un pezzo di pane per sfamarsi
dopo pochissimo tempo è già in galera, processato per direttissima senza
possibilità materiale di disporre dei costosissimi tre gradi di giudizio, difeso
nel primo ed unico grado da un avvocato d’ufficio alle prime armi. Se l’imputato
invece è potente e ricco sfondato, il suo processo dura giusto giusto fino a
quando il reato attribuitogli non sia distrattamente caduto in prescrizione fra
gli ohh di meraviglia, con ricorso per tutto l’iter processuale all’assistenza
di qualità fornita da uno stuolo di avvocati di grido, magari, per ironia della
sorte, pagati col frutto del reato prescritto. Oggi poi è di moda il
patteggiamento. In pratica nel nostro paese si può truffare e mandare sul
lastrico una caterva di persone volutamente male informate e, sempre per ironia
della sorte, patteggiare la pena con una piccola parte dei soldi truffati. Lu
cani muzzica sempri lu strazzatu!
129. 6/7/2005
FINGERE DI LITIGARE PER NON FARSI MALE
da Vittorio Grondona - Bologna
Quattro anni di malgoverno alla cieca dipendenza del grande padrone, hanno
risvegliato nell’opinione degli elettori di AN e dell’UDC latenti sintomi di
disagio evidenziando nel contempo un possibile pentimento per la scelta fatta
nel 2001. In prospettiva delle imminenti elezioni politiche era pertanto
necessario fare qualcosa che confondesse le idee al fine di riottenere la
completa fiducia della base. Si doveva assolutamente mettere una pietra sopra al
passato dando la colpa della disfatta politica a qualche fantasma. Ed ecco che
nasce la finta litigata pubblica. Fini e Follini si sono sfogati fingendo di
litigare coi loro dirigenti e di conseguenza hanno fatto sfogare i loro
elettori, i quali mentalmente esausti, ma probabilmente soddisfatti delle
chiacchiere e dei toni imperiosi dei loro idoli, alla fine li hanno forse
perdonati. Ora tutti insieme ritorneranno con la solita faccia tosta ai loro
posti e faranno le stesse cose di prima. L’Italia da parte sua continuerà ad
andare in malora nonostante la benedizione di Casini e di tutto il clero.
130. 1/7/2005
UNA VOCE MALINCONICA FUORI DAL CORO: ELOGIO DEL
LAVORO MINORILE
da Vittorio Grondona
Negli anni fine ’40 e ‘50, finito l’anno di scuola, nella popolazione meno
abbiente era normale trovare per i figli un’occupazione spesso non remunerata.
Per non lasciarli in mezzo alla strada tutta l’estate, si diceva. Era poi una
buona occasione per imparare un mestiere e nel contempo si dimostrava anche un
ottimo sistema di insegnamento di vita. Nessuno soprattutto si sognava di
considerare la cosa come uno sfruttamento dei minori, anzi. A dieci anni un
ragazzino era già in grado di aggiustare la sua bicicletta e poteva aiutare i
genitori in piccoli lavoretti. Le ragazzine sapevano già cucinare e qualcuna
anche rammendare. Queste attività che sembrerebbero di poco conto apportavano
invece nella modesta casa un contributo notevole. La paghetta settimanale era
una cosa bellissima e nei ragazzi c’era la stupenda convinzione di essersela
guadagnata. Oggi non è più così. Poveri o ricchi che siamo, guai a
responsabilizzare un ragazzino mettendolo di fronte alla vita reale. Sarebbe un
delitto, i bambini devono giocare e i ragazzini devono studiare. Forse è per
questo che abbiamo così bisogno di lavoro extracomunitario, spesso in nero, e
delle produzioni a basso costo dei cinesi, grandi o piccoli non importa, purché
il guadagno di abili ed egoisti imprenditori sia alto ed immediato. Moltissimi
nostri giovani arrivano a trent’anni cantando alle stelle e poi devono
accontentarsi di lavori precari e noiosi, spesso in grigio al nord ed in nero al
sud, senza prospettive future. Quelli di pregio li faranno gli extracomunitari
che grazie al nostro attuale sistema ludico e godereccio nella società di domani
saranno gli unici a saperli fare. Quando i nostri figli diventeranno vecchi si
accorgeranno solo allora che vivere in una società di cicale porta come
risultato una svolazzante manciata di mosche.
131. 1/7/2005
CAPPONE IN GALERA
da Vittorio Grondona
Povera bestia, dopo la cattura pure la galera. Deve essere una sadica specialità
da brivido? brrr! Proprio così: de gustibus non est disputandum. Grazie a Guasto
dell’invito virtuale. Per la verità non ho sentito parlare nemmeno
dell’intruglio di ceci e melanzane alla libanese? Sarà sicuramente gustosissimo,
però ad occhio e croce mi dà l’idea che, in tale amalgama, i due ottimi
ingredienti facciano comoda sosta sullo stomaco per quindici giorni almeno.
Sosta prolungabile a 30 giorni con l’aggiunta di polpettone genovese di
fagiolini e patate e buridda di seppie. Comunque Guasto ha ragione, nemmeno a
Bologna il pane è più come quello di una volta. Anche i bravi fornai sono andati
ormai tutti in pensione nell’assenza completa di turn over di qualità.
RIFERIMENTO 4/7/2005
DE RE COQUINARIA
da Apicio, Bogliasco
Ugo, ma che fa la tua padrona? lavora per Trenitalia? E chi l’acchiappa, quella?
Comunque quando passate per Bogliasco, fate sapere. Grondona! Lei ha bisogno di
un campo di rieducazione, o di una comunità terapeutica. Ma come? Uno come Lei,
che ha persino le galline ruspanti e le nutre a pane, anziché a farina di
cavallo dell’Ohio lavorata a Taiwan, si perde poi nella tossicodipendenza da
quattro salti in padella? Vergogna. Certo, il menu pensato stamattina ad occhi
semichiusi era un po’ pesante. Così ho sostituito la buridda con un’insalata di
pesce, crostacei, molluschi e verdure tuffate in un mare di bourghoul: una
specie di insalata di riso, insomma, appena un po’ modificata. Quanto alle due
ricette libanesi, ammetto di essermi espresso frettolosamente: si tratta di due
piatti distinti e simili (cambia solo l’ingrediente principale). Ceci lessi e
frullati da una parte, e melanzane arrostite intere, spellate e battute
pazientemente con oggetto contundente di legno dall’altra. Ognuna delle due
puree va condita con succo di limone, olio d’oliva, aglio pestato nel mortaio,
sale e tahin (salsa di sesamo, ormai in vendita dappertutto). Per le giuste
dosi, comunque, non c’è meglio dell’assaggiare .Io le mangio con brattee di
cipolla tropea cruda e cetriolini. Urp.
RIFERIMENTO 1/7/2005
PANE E INVITI
da Gianni Guasto, Bogliasco
Cara Silvia (e caro Ugo), stasera prepariamo gazpacho andaluso, ceci e melanzane
alla libanese (mtàbbal hoummous e bittingiàn), polpettone genovese di fagiolini
e patate, buridda di seppie. Tutti i lobbisti saranno idealmente seduti alla mia
tavola, con CSF ospite d’onore. Sarà invitato anche il modernista Grondona che
non sa quello che perde, e buon per lui se non trova pane immangiabile, come
accade in molte parti d’Italia.
RIFERIMENTO 1/7/2005
PANE E FAME
di Silvia Palombi
Guasto, se sai fare tutto quel che elenchi, come minimo devi elargire inviti a
pranzo a noi che stiamo parlando del pane...
RIFERIMENTO 30/6/2005
PANE SECCO E RICCHEZZA CULTURALE
da Gianni Guasto, Bogliasco
Con bruschetta, panzanella, fattosh (Egitto), insalata di pane fritto, cappone
in galera, l’impiego del pane secco segna la sterminata geografia mediterranea
delle ingegnosità culinarie in tempi di vacche magre, per non parlare della
persistenza dello stesso ingrediente in piatti sempre più elaborati: acquacotta,
pappa col pomodoro, pancotto, ceci in zimino, ciuppin (zuppa di pane e pesci di
scarso pregio, da pescarsi rigorosamente in proprio), e zuppe varie fino a Sua
Maestà la ribollita. In previsione di lunghe traversate di mare, in qualche caso
il pane fu secco addirittura all’origine: è il caso delle gallette marinare,
immangiabili se non immerse preventivamente in acqua, che ai tempi di mio nonno
poteva ancora essere di mare. Condito con olio, aceto, pomodori, olive e
acciughe dissalate o mosciame o bottarga (in arabo: batarek), fu il cibo
elettivo delle galere, ironicamente chiamato “cappone” (in galera); ma, tornato
a terra e progressivamente arricchitosi di ingredienti, dalle verdure ai pesci
più pregiati, su su fino all’aragosta e alle ostriche, e irrorato
abbondantemente di salsa verde, il cappone in galera divenne “cappon magro”
(cibo dei giorni di vigilia) senza dimenticare mai la propria origine povera,
conservando la galletta inumidita in acqua e aceto come colonna portante.
132. 1/7/2005
ANTICHI SAPORI ADDIO!
da Vittorio Grondona
Oggi il pane secco lo diamo alle galline. A noi piace il pane di giornata,
fragrante e gustoso. Gli antichi sapori che ogni tanto ci vengono
malinconicamente alla mente erano frutto della fame perenne da una parte e
dell’inventiva dei poveri che cercavano di rendere meno penoso il misero desco
famigliare dall’altra. Sarebbe facile ripetere quelle ricette, ma nessuno lo fa
più se non in rarissime occasioni. Il plebiscito è unanime: quando è possibile,
è meglio mangiare il pane fresco con una buona pietanza!
133. 31/8/2005
CONSOLIAMOCI A VICENDA
da Vittorio Grondona - Bologna
Piena solidarietà a Massimo Fini. Però non è il solo a subire questa società
qualunquista nella siamo costretti a vivere. Pochissimo tempo fa quando si
raggiungevano i 60 anni di età il governo ed i datori di lavoro spedivano in
pensione il lavoratore col motto: largo ai giovani. Dopo c’è stata la
rivoluzione culturale leghista che al motto: a 60 anni si è ancora giovani, ha
rincoglionito molti lavoratori convincendoli a restare sul posto di lavoro,
congelando loro la pensione in cambio di una miseria a costo zero per lo Stato.
In questo modo i giovani sono rimasti al palo nell’indifferenza di tutti. Per
loro ci sono lavori idioti come quelli senza speranza dei call center, istituiti
dal capitalismo solo a titolo di immagine, ma che nella realtà non sono utili a
nessuno. Ci hanno fatto credere che gli ospedali in Italia erano troppi ed ecco
che una buona parte di essi sono stati eliminati. L’Emilia Romagna ha in questo
settore dato l’esempio. Ora per ottenere una prestazione a carico del servizio
sanitario nazionale, che negli anni 80/90 riuscivi a risolvere in pochi giorni e
vicino a casa tua, devi aspettare dei mesi e per averla devi rassegnarti a fare
chilometri di auto per recarti nel centro regionale disponibile. Se vuoi fare
presto te la devi pagare. La sanità è diventata un’azienda a scopo di lucro e la
salute non è più un diritto, ma solo un meschino affare. Non si trova il modo di
rifornire un aereo per un’emergenza notturna di trapianto ad una bambina nel
prospero Nord ed una donna incinta è stata costretta a morire con la creatura
che portava in grembo per mancanza di posto in ospedale nell’azzurrissima
Sicilia. In mezzo a tutta questa balordaggine portatrice di miseria che una
politica capitalista ed individuale ha stupidamente creato, gli imprenditori
beneficiati hanno anche il coraggio di lamentarsi che la gente spende di meno.
Per fortuna ci sono ancora auto e motorini da spolpare in modo semplice e facile
con la scusa della sicurezza e della legalità. E via dunque alle trappole
elettroniche posizionate ovunque ed una ridicola patente a punti. Ma fino a
quando sarà tutto questo sopportabile dalla massa? Anche all’idiozia popolare ci
deve pur essere un limite!
134. 29/8/2005
POST COME IL CUBO DI RUBIK
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Alberto Arienti, la prego di sorvolare e di sopportarmi. Spesso
mi capita di non spiegarmi bene! Pensi che per capire il giusto obiettivo dei
discorsi farfugliati dei miei vecchi io c’ho messo più di sessant’anni!
RIFERIMENTO 29/8/2005
LA MAMMA DEL MARINE
da Alessandro Ceratti
Mi scuso con Arienti e nel contempo lo rassicuro. Ero consapevole di non essere
stato molto chiaro ma la necessità della brevità a volte costringe ad un po’ di
ermetismo. Comunque rispondo. Perché la mamma del marine morto sarebbe l’ultima
delle persone abilitate a farlo? Beh proprio l’ultima ultima no. Ma starebbe
agli ultimi posti perché in fondo è latrice di una istanza personale,
assolutamente individuale. In un certo senso è “in conflitto di interessi”.
Stare ad ascoltare lei è eguale (e contrario) ad ascoltare un fabbricante d’armi
che sta facendo i soldi a palate con la guerra in Iraq. Per lui quella guerra
può essere oggettivamente una benedizione, così come è una sciagura per la mamma
del marine. Ma queste prospettive non sono interessanti, non hanno un valore
universale.
RIFERIMENTO 28/8/2005
RIMBAMBIMENTO SENILE
da Alberto Arienti
Non ho capito gli ultimi post di Grondona e Ceratti. Credo che la causa sia un
mio certo rincoglionimento generale. In particolare non ho capito perchè,
secondo Ceratti, la madre del marine morto in Iraq debba essere “l’ultima delle
persone abilitate a farlo”. Nè l’ultima nè l’unica, a me parrebbe...
RIFERIMENTO 28/8/2005
LIBERTA’ IN AMERICA
da Alessandro Ceratti
In America è scoppiato il caso della madre del marine morto in Iraq che voleva
parlare con il presidente per chiedergli il motivo di quella guerra. Questa
circostanza ci può insegnare molto sulla libertà, sulla democrazia e sulla
giustizia. Tutte queste cose noi ci ostiniamo a considerarle con dei criteri che
spesso si rivelano obsoleti, adatti ad una società che esisteva forse 50 o 100
anni fa. E’ per questo motivo, per questo ritardo, che molti si ostinano a
negare la presenza di una dittatura in Italia, perché ancora vorrebbero trovare
in giro le SS con gli stivali chiodati. Vediamo invece negli USA che l’unica
persona “autorizzata” patriotticamente a chiedere conto della guerra in Iraq a
Bush è la madre di un soldato volontario morto in quella guerra. Quando invece
dovrebbe essere l’ultima delle persone abilitate a farlo. Milioni di persone si
sono accorte dell’assurdità di quella guerra senza bisogno di perderci un figlio
ma esse sono azzittite, nullificate come nelle peggiori dittature. Quella donna,
a causa del suo sacrificio, diventa invece un referente significativo, quando
invece dovrebbe essere ridimensionata a quello che in effetti è: una madre
addolorata che piange suo figlio. Ecco, la dittatura, la distorsione della
verità, la riduzione della libertà ai giorni nostri avviene in questo modo.
135. 29/8/2005
CARRIERE SPIRITUALI CHE FANNO QUATTRINI
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ possibile che la Madonna, specialmente quella di San Luca, tanto amata e
venerata da tutti i bolognesi, si sia effettivamente adoperata per far cadere la
scelta su Pier Ferdinando Casini per la carica di Presidente della Camera. La
Madonna possiede larghe vedute che in prospettiva le configurano cose che noi
poveri mortali non riusciamo nemmeno ad immaginare. L’On. Casini ha
doverosamente fatto benissimo a ringraziarla. Noi al massimo possiamo guardare
al passato: dopo un classico periodo serio che ci ha regalato personaggi del
calibro di Nilde Jotti è scaturito dal nulla un omino piccino piccino che,
grazie all’amicizia di un potente omone, si è fatto largo a suon di concessioni
statali nella finanza prima, e nella politica poi. Da quel momento il parlamento
italiano si è riempito di nulla, la qualità si è buttata dalla finestra per
disperazione e i portaborse hanno fatto carriera. Sarà l’On. Casini il nuovo
Pietro sul quale si fonderà il primo parlamento clericale del mondo? Una cosa è
certa: almeno nell’alto dei cieli l’Italia gode della massima considerazione!
136. 28/8/2005
SUGGERIMENTO PER LE PRIMARIE
da Vittorio Grondona – Bologna
Consiglierei a tutti i partecipanti alle primarie del centro-sinistra di votare
leader Cofferati. Lo so, la sinistra desiderosa di togliersi di torno un grosso
fastidio lo ha sbolognato dalla politica nazionale, ma mi sembrerebbe giusto che
i frutti delle ottime autorevoli qualità dell’ex sindacalista fossero condivisi
da tutti gli italiani, non solo riservati ai cittadini bolognesi. Chi sono
costoro, i più belli? Ve lo garantisco, con in mano il bastone del comando,
sarebbe in grado di farsi un solo boccone del Cavaliere, di Fini, di Casini e di
Bossi messi insieme. Gli altri politici si accuccerebbero di colpo senza
fiatare. Per quanto riguarda Ferrara, in senso figurato, sarebbe capacissimo di
farlo saltare da uno sgabello all’altro come un leone in una gabbia di circo
equestre, riducendolo infine ad innocuo ubbidiente agnellino. Con una politica
ferrea, intrisa di legalità obbligata e di tolleranza zero, tutti gli italiani
raggiungerebbero il massimo della sicurezza personale. Potranno uscire di casa
solo per andare al lavoro coi mezzi pubblici e, per straordinaria concessione,
naturalmente se meritevoli, alla festa potranno ottenere un regolare permesso
per recarsi a messa o, in alternativa, al Festival dell’Unità, naturalmente a
piedi. Lo stadio sarà sostituito a tutti gli effetti da Sky.
137. 28/8/2005
E’ TEMPO DI BELLE PAROLE
da Vittorio Grondona – Bologna
Il periodo delle belle parole è già cominciato. Tutte le occasioni sono buone
per informare gli italiani che ciascuna coalizione, se eletta, farà cose
straordinarie per il popolo, per la famiglia e per il rilancio dell’economia. Le
condizioni della maggior parte degli italiani sono ormai agli sgoccioli della
sopportazione e le belle parole se non altro aiutano a dar loro un barlume di
speranza. Nella realtà però le cose andranno nel seguente modo: se vincerà la
destra il governo continuerà a spolpare quel poco che è rimasto del patrimonio
di tutti dividendolo con i pochi intimi amici; se viceversa vincerà la sinistra
il nuovo amministratore pubblico chiederà sacrifici enormi agli italiani per
rimettere un poco di ciccia intorno all’osso che il malgoverno di destra ha
ormai ridotto ai minimi termini. Rimane il centro, il quale stenta a
pronunciarsi, vuole mantenere la prerogativa di potere zompare a scelta da una
parte all’altra.
138. 23/8/2005
RELATIVISMO
da Vittorio Grondona - Bologna
L’on. Marcello Pera si è rivelato in tutta la magnificenza di un moderno Mosè.
E’ ancora in borghese, ma vedrete che prima o poi un abito talare glielo daranno
ad honorem. Tiene ancora nascosta la tavola dei nuovi comandamenti che ha
ricevuto in tutta segretezza a Palazzo Madama dalla divinità cattolica, perché
questa volta non sono destinati al mondo intero, ma solo agli occidentali
credenti e quindi non relativisti. Lui possiede il dono della verità che non
deve essere discussa e gli dà il diritto di decidere per gli altri, come nel
campo della bioetica. In questo caso possiede la verità di Dio. Del Dio al quale
lui crede ovviamente. Tutti gli altri, che sono atei o credono in un altro Dio,
non accettando la sua verità in fatto di religione, sono relativisti. Possono
quindi rappresentare una minaccia per i cattolici che corrono il rischio di
vedersi imporre un’altra verità, verso la quale, per logica, i cattolici stessi
sono a loro volta relativisti. Già questo discorso mi sta bruciando la testa…
Eppure è estremamente serio affrontarlo dopo che ho sentito la seconda carica
del mio Paese tuonare da un pulpito religioso, seguito da uno scroscio di
applausi cattolici, la determinazione di difendere la sua verità anche con le
armi, senza nemmeno domandarsi se tale affermazione non sia invece una reale
minaccia per le altrui credenze. L’unica cosa che mi consola è la consapevolezza
della mia limitata capacità intellettiva. Probabilmente ho capito male!
139. 23/8/2005
IL CASO CORRADINI A PRIMA PAGINA
da Vittorio Grondona – Bologna
Secondo me il signor Corradini con la sua telefonata a Prima Pagina di oggi, ha
voluto in sostanza protestare: contro la guerra; contro il nostro sistema
sociale che non garantisce il lavoro e la cura delle malattie; contro lo
sfruttamento dei lavoratori; contro la mancanza di sicurezza nel mondo del
lavoro; contro le speculazioni bancarie e assicurative a danno esclusivo dei
piccoli risparmiatori; contro l’incertezza del domani per i nostri giovani;
contro la fame nel mondo… A fronte di tutto questo fango puzzolente che ci
invade ogni giorno, la cui provenienza è da destra, dal centro e da sinistra,
senza distinzione di simboli religiosi o politici, non accetta le critiche
contro chi oggi sostiene appunto quelle proteste, tentando di indirizzare le
coscienze politiche al conseguimento di una migliore equità sociale.
Le ultime mail pervenutemi a Prima Pagina, in
Documenti.
140. 21/8/2005
LE SPESE DELL’ONOREVOLE
da Vittorio Grondona - Bologna
L’on. Rivolta di F.I. ieri a radio radicale ha spiegato quanto costi ad un
deputato svolgere con onestà il mandato popolare. Il lauto stipendio comprensivo
delle indennità elargito con larga magnanimità dallo stato è per lui appena
sufficiente. In pratica sintesi un poveraccio squattrinato, ma potenzialmente
meritevole ed idoneo, che per pura fantasia fosse eletto dal popolo
acquisterebbe di botto il diritto di aprire un ufficio politico in diverse città
a sua scelta; stipendiare alcuni collaboratori fidati, lui ne ha cinque;
mangiare, bere e dormire gratis nei ristoranti e negli alberghi di un certo
pregio nelle località di missione e non solo; affittare un appartamento, il suo
è modesto a 1250 euro mensili, nelle vicinanze del Parlamento e, infine, di
usufruire di tante altre belle agevolazioni che non sto a ripetere, come viaggi
ed altri spostamenti vari. Ogni cosa ovviamente a carico degli italiani tutti.
Mica male, no? Peccato che gli squattrinati, anche se, come detto sopra,
potenzialmente meritevoli, siano di fatto esclusi dalle scelte di partito nella
compilazione delle liste di chi deve essere votato, soprattutto da quelle del
partito dell’On. Rivolta. Certe opportunità capitano ai poveracci solo nelle
favole!
141. 20/8/2005
DAL PERIZOMA AL COLLANT
da Vittorio Grondona - Bologna
La discussione sul collant che si è scatenata sul blog mi ha incuriosito e
portato a leggere il lungo discorso sul perizoma riportato sul web attribuito
alla giornalista Guia Soncini, dove ad un certo punto c’è indubbiamente scritta
la parola fatidica: collant. Senza avere la presunzione di scavalcare il padrone
di casa csf, mi azzardo ad esprimere la mia personale solidarietà con
l’interpretazione del signor Colantuono. La parola collant esce dal pensiero di
chi scrive e non è una parte di discorso fatto da altri e riportato. Dopo questa
faticaccia mi compiaccio con me stesso di non essere un lettore del Foglio. Se
non fosse per il forte desiderio di captare al meglio quello che gli amici del
blog scrivono, mai e poi mai avrei terminato la lettura di un articolo così
disordinato dal punto di vista dell’esposizione di un concetto. Badante rumena è
pregata chiarire meglio sua ostinata interpretazione.
RIFERIMENTO 19/8/2005
COLLANT TUONA
da badante rumena di signor Santi Urso
Il signor Urso, che detesta i fatti personali, mi autorizza pero’ a questa breve
nota. a) in un salotto perbene ancorche’ garrulo, qual e’ certamente quello del
signor Sabelli Fioretti, l’ultima parola spetta sempre e soltanto al gentile
padrone di casa, giudice insindacabile d’ogni conversazione. Solo Vittorio
Emanuele prende a pugni l’ospite in casa d’altri. Ove il signor Colantuono fosse
parte fondante, perche’ estensore o sponsor, del salotto, mi scuso perche’ non
ho saputo riconoscerlo in nessuna parte dell’homepage. b) la signora Soncini non
(ripeto: non) ha scritto quello che il signor Colantuono e’ riuscito a leggere.
Ma su questo e’ giusto non insistere: eventuale interpretazione autentica va
lasciata all’autrice, senza interferenze che sono, lo ammetto, maternalistiche
c) Ma se non interessa al gentile corrispondente nulla di Guia Soncini e del suo
intimo, come mai tanto insiste e tanto s’accalora? (Lo so, domanda senza
risposta, come e’stato con eleganza anticipato). Io, benche’ rumena, m’infiammo
perche’ penso che se non esistesse bisognava inventarla. E mi spingo a dire che
chi, in una eletta cerchia, dice di non conoscerla o di non apprezzarla, mente o
non sa leggere. ps. Hasta D’Alema siempre. E niente primarie.
RIFERIMENTO 16/8/2005
HO TROVATO I COLLANT DI GUIA SONCINI
da Marco Colantuono, Torino
Non è che la cosa mi coinvolga particolarmente, ma ho letto che la signora Guia
Soncini ha promesso un manuale di letteratura per le medie inferiori a chi
avesse trovato un qualunque suo articolo contenente la parola “collant”. Una
brevissima ricerca con Google ha fornito questo articolo, di cui riporto solo il
titolo e la frase incriminata:
DA IL FOGLIO
Estate
”Chiedergli se per caso la signorina gli avesse detto altre delle grandi verità
che signorine come quelle dicono a uomini come lui. Io mangio quel che mi pare,
tanto non ingrasso. Non ho mai fatto la ceretta, non ne ho bisogno. Non metto
mai il collant, solo
reggicalze, anche per andare in ufficio.” Devo continuare a cercare o è
sufficiente? Saluti.
Cara Guia, se sei un vero uomo devi mantenere l’impegno. Altimenti sei un
quacquaracquà (csf)
142. 19/8/2005
PAESE CHE VAI, BURQA CHE TROVI
da Vittorio Grondona – Bologna
Sarei curioso di sapere se le nostre donne sarebbero disposte ad indossare il
burqa nei paesi in cui fosse obbligatorio farlo per legge.
143. 19/8/2005
IL SUDORE DELLA FRONTE NON RENDE
da Vittorio Grondona - Bologna
Io ho saputo dell’esistenza di Anna Falchi dopo avere apprezzato la sua immagine
utilizzata come salva schermo di PC in alcuni ambienti di lavoro proprio negli
anni ’90. Poi l’ho vista in TV al Festival di Sanremo, presentatrice accanto a
Pippo Baudo, dove ha avuto l’occasione di esibirsi graziosamente in una
canzoncina infantile del suo paese, richiamando astutamente l’attenzione della
gente col suo abbigliamento di ragazzina e con la sua interpretazione
intelligentemente ingenua. Nel 1995 lei aveva già guadagnato il primo miliardo…
Lavoratori, allora siete voi che non ci sapete fare! A 800 euro al mese la
strada per il miliardo è lunga… Però non tutto è perduto. Datevi quindi da fare,
con un po’ di fantasia potreste anche voi raggiungere l’ambito traguardo in una
società idiota come la nostra.
144. 18/8/2005
T.F.R. INVESTITO. TUTTO FA BRODO PER ARRICCHIRE
GLI AMICI
da Vittorio Grondona - Bologna
Se il governo volesse proprio essere coerente, dovrebbe dare il buon esempio. I
parlamentari e i grandi manager lascino la loro buona uscita all’allegra
gestione delle banche o delle grandi compagnie di assicurazioni come pretende
che facciano i lavoratori. Anche loro devono pur assicurarsi una vecchiaia
dignitosa… Solo che non lo faranno. Sanno, loro, che le banche e le
assicurazioni a suo tempo potranno restituire solo quello che resterà del
capitale gestito senza alcuna responsabilità. Di solito quello che rimane è di
valore molto inferiore al versato. Ancora oggi una garanzia credibile per il
futuro dei cittadini è rappresentata solo dallo Stato. Il privato che amministra
i quattrini dei risparmiatori si arricchisce sempre e non è mai responsabile del
possibile danno che causa a chi si è fidato di lui. I rischi, tutti i rischi,
sono a carico del cliente e queste logiche garantiste unilaterali sono
trascritte in carattere piccolissimo su ogni contratto. Tanto per fare il solito
esempio, i miei genitori nei primissimi anni ’40, quando si parlava di centesimi
di lira, avevano aderito con sacrificio ad onorare per un certo tempo un
versamento periodico diretto ad un’importante assicurazione, ancora oggi in auge
sul mercato. Al 18° compleanno il sottoscritto, quale beneficiario della
fantastica speculazione, avrebbe potuto ritirare la cospicua somma di mille
lire, enorme cifra nel 1940, ma equivalenti all’epoca della data di possibile
riscossione al costo massimo di un pranzo e di una cena in modesta trattoria.
Non ci crederete, ma non ho potuto riscuotere la favolosa cifra, la
documentazione relativa non si trovava più. Probabilmente colpa della guerra mi
è stato detto. La mia polizza è stata trattenuta per ricerche più approfondite e
da allora non ne ho più saputo nulla. Capirete, per mille lire!
145. 16/8/2005
DETESTO /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Così sappiamo che la gentile signora Guia Soncini ha sempre ragione? Fa bene
comunque a non citare più la parola collant nei pezzi a sua firma. Le femmine
farebbero bene a bandirlo dal loro abbigliamento. Il collant è una pessima
scelta di seduzione: non aiuta la fantasia, è sgradevole al tocco, è
imbarazzante disfarsene all’occasione.
RIFERIMENTO 16/8/2005
MA PERCHE’ DOTTORESSA SONCINI?
da Sergio Mancini
Gentilissima dottoressa Soncini, perché costringere il sottoscritto e altri
volenterosi lettori a rileggersi tutta la sua sapida e gustosa prosa? Per quanto
grande il piacere possa essere, senta cosa le dico, preferisco la Cederna. Ma le
assicuro che per sapere finalmente la differenza tra Wharton e Cederna quest’inverno,
nelle nebbiose serate della campagna in cui abito e davanti a un camino e a
mezzo litro di barbera, rileggerò le sue opere e, lo so, perderò la scommessa
ottenendo l’agognato manuale di letteratura per le medie inferiori. Ma Wharton
non era un peso medio inglese che combatté per il titolo europeo a Londra?
RIFERIMENTO 16/8/2005
DETESTO
da Guia Soncini
Poiché detesto discutere quando io ho ragione e gli altri torto, ovvero detesto
discutere in assoluto, facciamo così: se il Mancini o un parimenti annoiato
lettore trova la parola “collant” in un solo pezzo a mia firma su una qualunque
testata, gli faccio dono di un manuale di letteratura per le medie inferiori,
compulsando il quale imparerà la differenza tra Edith Wharton e Camilla Cederna.
RIFERIMENTO 14/8/2005
NON LO SAPEVO
da Sergio Mancini
Non sapevo che Guia Soncini non portasse collant, né dubitavo che le sue
mutandine fossero in ordine come e più del salotto di Camilla Cederna, ma io
dicevo solo che Soncini all’inizio della sua collaborazione con il Foglio faceva
la Bridget Jones, la sfigata spiritosa, la signorinella con un fidanzato
terribile e, ben più di una volta, i collant apparivano nelle loro varie forme
nei gustosi e sapidi articoli di Soncini per il Foglio. Molto meno invece le
mutandine, così poco interessanti nel loro ordine, per noi feticisti della prima
ora.
RIFERIMENTO 14/8/2005
COLLANT
da Guia Soncini
Mio caro, poiché questo è un agosto sperimentale, e l’esperimento consiste nel
fare le cose che la mia religione mi vieta di fare in genere, cose tipo
rispondere a dei siti internet, potresti dire al signor Sergio Mancini che -
anche senza metterci a discutere dello stato delle mie mutandine, in ordine
almeno quanto il salotto di Edith Wharton - c’è il fatto che io collant non ne
porto, quindi deve avermi confusa con qualche altra articolista? Grazie,
obbligatissima.
C’è sempre una prima volta ed è bello vederti discutere dei massimi sistemi (csf)
146. 12/8/2005
BERTINOTTI HA RISPOSTO
da Vittorio Grondona – Bologna
Proprio oggi Bertinotti ha risposto ai quesiti dell’avvocata Lina Arena. Ha
confermato cioè quello che aveva solo accennato al Festival dell’Unità di
Firenze. Gli stipendi dei politici, dei grandi manager (sic) dovrebbero essere
ridimensionati al massimo fino a dieci volte lo stipendio di un impiegato dello
stato. Ferme restando le altre indennità per svolgere le funzioni in modo
conveniente, a me pare un’ottima proposta, tenuto anche conto che quasi tutti,
soprattutto i politici, mantengono attiva, contemporaneamente al mandato, anche
la loro professione normale. Vi pare possibile che una persona possa produrre
per 12 milioni di euro all’anno? Oppure che dopo aver comandato per un paio
d’anni in una Azienda pubblica o privata, in questo ultimo caso si tratta quasi
sempre di Azienda aiutata dallo stato, percepisca milioni di euro di buonuscita.
Sono convinto che una buona politica costi, ma non così tanto come costa in
Italia.
147. 11/8/2005
IO LA PENSO COSI’
da Vittorio Grondona – Bologna
Una prova di comunismo, italianamente rifondato, dovrebbe coinvolgere l’intera
comunità, altrimenti sarebbe una religione e solo pochi fedeli ne trarrebbero
vantaggio. I comunisti di oggi purtroppo dispongono di ben poche cose da potere
spartire con i loro compagni…
148. 9/8/2005
LA GENEROSITA’ COMUNISTA NON CONVIENE
da Vittorio Grondona - Bologna
Per me l’avvocata rappresenta la pagina della sfinge. Mi diverte interpretare le
sue lapidarie fantasie misteriose. Nel caso ultimo, vorrebbe che i comunisti
dessero un esempio concreto di comunismo. L’interogativo potrebbe essere
ignorato, in quanto, come giustamente ci ricorda il signor Pino Granata, qui da
noi il comunismo non esiste più. Esiste semmai un tentativo di sua rifondazione,
ma di sostanza ben diversa dal comunismo che terrorizza l’avvocata, e non solo
lei. Vorrei pertanto evidenziare quali potrebbero essere i motivi che non
consentono la pratica attuazione di quanto auspicato dall’avvocata. Molti
comunisti doc hanno tentato infatti di mettere in comune i loro averi, ma hanno
nel contempo ricevuto un netto rifiuto dalla controparte. Berlusconi ha fatto
capire in più occasioni che giammai accetterebbe di condividere qualsiasi cosa,
e quindi tanto meno, per ipotetico esempio, un appartamento di sei metri quadri
con uno sporco comunista. (...)
RIFERIMENTO 10/8/2005
IL COMUNISMO? FANTASIA MISTERIOSA PER GRONDONA.
DITELO A BERTINOTTI
dall’avv. Lina Arena
Sulle considerazioni del blogghista Grondona vorrei così replicare: l’invito al
neocomunismo è stato da me rivolto ai comunisti duri e puri al fine di dare
avvio d un esempio di società comunistica. Il rifiuto della controparte non ha
senso in una fase di comunismo volontaristico. Se due o tre persone (abbienti)
sono d’accordo, il consenso è già dato. Il problema sorge e la violenza si
profila solo quando il non consenziente viene costretto con la forza ad
abbandonare i propri beni. Per evitare la violenza sarebbe bene che gli
assertori del comunismo dessero un tangibile esempio di società comunista. Si
tratterebbe di una sorta di enclave che dovrebbe servire da esempio per gli
incerti, i dubbiosi, i neghittosi, i proprietari arroganti. Su questo tema avrei
gradito una risposta da parte di Bertinotti o di Oliviero Di Liberto perché
indubbiamente competenti sulla materia.
RIFERIMENTO 9/8/2005
AL CHIERICO SICULO CATANESE, GRANATA PINO
Dall’avv. Lina Arena
Ricordare gli anni 50 per chi sconosce i principi base dell’ideologia comunista
non è poi male.Il sindaco Magrì, DC di lusso ed autore di una grammatica latina,
ha contribuito a salvare l’Italia dal socialcomunismo. Il chierico siculo
catanese che del dialetto locale ha conservato il vizio di chiamarsi Pino come
un tal senatore Firrarello ,imperatore delle contrade di Bronte, ricche di torte
al pistacchio, è intollerante perché da chierichetto qual era è diventato
chierico . Non mi sorprende quindi la sua pedanteria nella lettura dei miei post
.
RIFERIMENTO 7/8/2005
MA A CATANIA IL TEMPO SI E’ FERMATO?
da Pino Granata
Caro CSF adesso ci devi confessare perchè continui a pubblicare i post dell’avv.
Lina Arena. L’ultimo sul Comunismo, mi sembra , se mi fai passare il termine,
delirante. Cose del genere si potevano tollerare negli anni 50, ma ora son
passati cinquantanni ed il Comunismo esiste solo nella Corea del Nord e, in
piccola parte , a Cuba. Quando leggo cose del genere mi sembra di tornare molto
indietro nel tempo e comincio a pensare che a Catania , o nel quartiere dove
vive la signora Arena, il tempo si sia veramente fermato e che sindaco di quella
città sia ancora Magrì. Esattamente come all’inizio degli anni 50 quando facevo
il chierichetto con l’allora sindaco, all’oratorio dei salesiani di Via
Rapisardi.
Perché voi ex chierichetti siete così intolleranti? (csf)
RIFERIMENTO 7/8/2005
IL COMUNISMO DEI COMUNISTI: UNA BUFALA!
dall’avv. Lina Arena
Come volevasi dimostrare, il comunismo, per i comunisti, è valido e desiderabile
solo se si realizza a spese degli altri. Non sono d’accordo perché i rapporti di
produzione possono essere modificati anche tra un gruppo ristretto di persone.
La casa, ad esempio, può essere divisa o goduta da più persone e per soddisfare
il bisogno di disporre di un tetto. Al tempo del comunismo generalizzato si
aspettava il crollo finale del capitalismo. Venuta meno questa possibilità non
rimane che affidare ai fans del comunismo il dovere di dare l’esempio e …poi
partire alla grande per realizzare la bufala del 2005.
149. 7/8/2005
INFORMAZIONE DI MERCATO
da Vittorio Grondona - Bologna
Già è positivo il fatto che Anna Falchi parli d’amore con Stefano Ricucci e non
solo di interessi. E’ in questo caso forse l’auspicata evoluzione benigna della
specie. Sono comunque quelle notizie che interessano per modo di dire e solo dal
punto di vista del pettegolezzo di cui si nutre una numerosissima schiera di
persone curiose, da tenere in ogni caso alla larga, che purtroppo influiscono
negativamente sulla qualità dell’informazione, trasformandola in un vero e
proprio lucroso mercato. Trattandosi però nel concreto di innocenti effusioni
sentimentali alle quali più o meno ricorre senza pudore tutto il genere umano
innamorato, non hanno la caratteristica vera della riservatezza da salvaguardare
in assoluto. Anzi contribuiscono ad aumentare la simpatia per i protagonisti.
Ciò non toglie comunque che sarebbe opportuno che tutti, compresi i giornalisti,
si facessero gli affari loro anche in questo leggero settore che molto spesso è
colorato di rosa solo in apparenza.
150. 7/8/2005
DIPLOMACY /2
da Vittorio Grondona – Bologna
Signor Guiotto, lasci che l’Austria si arrangi e si guardi piuttosto alle spalle
verso ovest. L’Austria da sempre dimostra di saperci fare meglio di noi,
soprattutto nella difesa dei propri cittadini. Non vorrei che anche per finta il
lontano west decidesse di salvare ancora una volta l’Italia dai rispuntati
nostalgici fascisti e lei debba nascondere la bandiera nera fra le macerie di
postdappio distrutta senza tanti risentimenti da finta bomba atomica. Proprio
oggi sono 60 anni dal disastro umano che quella vera ha combinato a Hiroshima.
Quando si tratta di vincere il mitico west non bada a spese! Se lo ricordi…
RIFERIMENTO 6/8/2005
DIPLOMACY
da Giorgio Guiotto
Abbiamo iniziato da pochi giorni, io e altre persone, una partita via email di
Diplomacy. Erano anni che non giocavo e, devo proprio dirlo, mi sto divertendo
tantissimo. La cosa che mi piace di più in assoluto, strategia a parte, sono i
roboanti annunci da parte delle varie Nazioni. In questa partita sono l’Italia
dell’incalzante Benito Guiottolini (Freda, si è realizzato il sogno!) assoluto
nemico della Federazione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dell’odiato
“Nikolaj Vladimir Ilic Ulianov”. Al momento ho conquistato la terra di Tunisia,
mentre lo sporco sovietico ha già occupato la Rumania, la Galicia, Warsaw, la
Sweden e Budapest. L’Austria sta soccombendo, devo intervenire per aiutarla?
151. 6/8/2005
CHI LO PRENDE E’ SUO!
da Vittorio Grondona - Bologna
Eccola qui la nostra simpatica avvocata, puntuale come un orologio svizzero. Ci
punge il sedere con l’ago appuntito del suo volutamente disordinato sarcasmo
facendoci sobbalzare come molle. Accosta polemicamente Hamdi Issac addirittura a
Sofri e per puro gusto provocatorio finge di meravigliarsi del fatto che il
presunto terrorista abbia paura di essere istradato in Gran Bretagna. Sì,
proprio là, dove le istituzioni per difendere gli innocenti doc sparano in testa
agli innocenti sottomarca. Sono cose che possono capitare, ha dichiarato
commentando l’episodio con distaccata freddezza il nostro esimio professore
filosofo Massimo Cacciari, sindaco di Venezia di centro sinistra o meglio della
irrequieta centro-cattolica Margherita. E, se lo dice lui!... In un simile
bailamme chi non sarebbe preoccupato al posto di Hamdi Issac? L’Italia fa
benissimo a non mollarlo con facilità. Se fosse accertato senza ombra di dubbio
che l’etiope Hamdi Issac è uno che per scelta partigiana terrorizza a comando la
gente, delle cose sul terrorismo deve saperne parecchie. Disseminare bombe
omicide non è uno sport e non si partecipa ai massacri per tifoseria o per
passarsi il tempo. Ora che è stato beccato è diventato un loquace pesciolino
spaventato. Chissà che non possa trasformarsi anche in un’ottima esca per
acchiappare i pesci grossi che si sono serviti della sua ingenuità giovanile…
Teniamolo quindi qui. Lo molleremo agli inglesi quando ci avrà detto tutto.
Anche noi dobbiamo difenderci dalla follia del mondo! Non vi pare?... Se proprio
poi bisogna estradarlo, per lo meno dovremmo pretendere di partecipare alle
indagini future che lo riguarderanno.
RIFERIMENTO 5/8/2005
IL TERRORISTA PREFERISCE L’AVVOCATESSA DI BUONA
FAMIGLIA
dall’avv. Lina Arena
Scotland Yard chiede l’estradizione di un presunto terrorista. La magistratura
italiana frappone difficoltà legate ad irregolarità documentali ed alla
necessità che venga processato per documenti falsi. L’avvocatessa italiana che
difende l’accusato di terrorismo comunica ai microfoni della TV che il suo
assistito si oppone all’estradizione perché ha paura che gli accada qualcosa di
grave. Splendida difesa all’italiana ! Propongo di liberarlo ed assegnarli un
angolino sul Foglio in accoppiata con Sofri. Potrebbe costituire un comodo
supporto elettorale per la campagna contro il cavaliere.
152. 5/8/2005
LETTURE PER I POVERI DI SPIRITO COME ME
da Vittorio Grondona – Bologna
Devo essere proprio grave. Le mie letture preferite sono i fumetti di Tex Willer,
i copioni introvabili di scenette di avanspettacolo anni ‘40/’60, le favole e
una scorsa ai giornali. Durante la lettura è obbligatoria una musica di fondo.
Una volta leggevo anche i gialli, poi mi sono accorto che nella maggior parte
dei casi leggendo le prime pagine e le ultime non perdevo nulla di emotivo
tralasciando tutta la parte centrale del racconto. L’assassino era quasi sempre
un emerito sconosciuto che nella vicenda appariva solo di sfuggita. Una presa in
giro, insomma. Praticamente era come leggere oggi gli scritti di Oriana Fallaci,
mi bastano le prime tre righe e so già tutto il resto.. M’aggia cura’?...
153. 4/8/2005
SPLENDIDO BUCCHI
(da Vittorio Grondona)
http://www.sabellifioretti.com/Bucchi%20Agosto%202005.jpg
154. 4/8/2005
UN ALTRO PASSO INDIETRO
da Vittorio Grondona (30 luglio)
E così ce l’hanno fatta. Leggi speciali per combattere la paura che
sapientemente è stata amplificata con tutta la forza dell’informazione. Siamo in
pericolo, state chiusi in casa. Le forze dell’ordine penseranno a coloro che
sembrano sospetti… e chi se ne importa se qualche innocente ci andrà
tragicamente di mezzo. Meglio pochi che tanti. Il contrario di uno per tutti e
tutti per uno. Ma non servirà allo scopo. L’azione terroristica è un evento
fatale e mai prevedibile. Chinare la testa anche in questa occasione, quando è
proprio questo lo scopo che ha mosso tutto quanto, significa assecondare la
strategia della tensione del terrorismo. Rinunciare ai diritti soprattutto
quando si avvicinano le elezioni non è poi una bella pensata politica.
Ricordiamoci che il dito dell’accusa può essere rivolto contro chiunque, e qui
da noi di solito è rivolto contro i più deboli, e quando non si è tutelati dal
diritto le conseguenze per i malcapitati sono tremende. I morti ammazzati,
innocentemente accusati di essere così o cosà, sono stati un’enormità
intollerabile anche nel recente passato italiano. I diritti persi dovranno poi
essere riconquistati, il che non sarà facile. Centro-Sinistra, dove sei? La
destra ti ha lisciato il pelo e tu ci sei cascato come una pera matura. Il
terrorismo si combatte isolandolo politicamente e non limitando i diritti dei
cittadini. Questi sono il patrimonio da difendere a tutti i costi, prima di ogni
altra cosa. Molti nostri avi hanno dato la vita per conquistarli e noi, per
riconoscenza, lasciamo che politici da strapazzo ce li portino via...
155. 3/8/2005
SIGNORA CARLA BERGAMO, CI RIPENSI E GIOCHI ANCORA
da Vittorio Grondona - Bologna
Un Blog non è dovrebbe essere fatto per prendersi per i capelli e litigare ad
ogni costo con chi non è d’accordo con noi. Si dovrebbe discutere e basta, senza
lasciare sul terreno rancori. Mi dispiace che ogni tanto qualcuno se la prenda e
lasci la compagnia. Del resto io stesso sono tentato di farlo ogni qualvolta
sono censurato, e purtroppo succede spesso? Ed io odio la censura sopra ogni
altra cosa al mondo! Poi alla fine decido di passarci sopra? Si vede che è un
vizio dei giornalisti trattare con le molle i pensieri degli altri. Garantisco
però che il Blog di CSF è di sicuro il meno peggio di quelli diretti da altri
giornalisti, i quali ritengono di essere i soli di avere il diritto della
libertà di opinione. Ne sono talmente convinti che spesso vendono il loro
diritto al maggior offerente. Non vogliono in definitiva mescolare i loro
pensieri con quelli del cittadino qualunque che considerano di rango decisamente
inferiore. Certo non posso aprirlo io un Blog, non ne sarei capace e di sicuro
non lo leggerebbe nessuno. Gentile signora Bergamo, prima di tutto ben
ritornata. Poi la vorrei pregare di ripensarci. Sono sicuro che nessuno degli
amici del Blog desideri sminuire le opinioni degli altri. Sono solo punti di
vista diversi che alla fine dei conti rappresentano il sale delle discussioni.
Proviamo a giocare ancora a come non incappare nel filtro censorio... Per
riuscirci bisogna giocare d’astuzia e sorprendere la natura umana di CSF nei
momenti di disattenzione.
Va tutto bene, comunque Carla ce l’aveva con Schiavone, non con me (csf)
RIFERIMENTO 3/8/2005
NON GIOCO PIU’
da Carla Bergamo, Friuli
Parafrasando Mina, me ne vado.
Visto che il sig. Schiavone si è tanto offeso per la mia supponenza (ma chi
cacchio mi credo per sollevare dubbi e questioni? io sono nessuno, ne’
giornalista, ne’ scrittore, ne’ dirigente d’azienda ne’ ne’ ne’...). Dunque,
libero il vituperato (da me) Schiavone della mia ingombrante e irritante
presenza e vorrà dire che l’avvocata Arena rimarrà l’unica costante/variante
fuori dal coro ma è pur sempre avvocato, che è sempre meglio di niente.
Oh, Palombi, vedi di riconvertirti al cristianesimo, eh? Omologati, suvvia.
RIFERIMENTO 26/7/2005
LA CLASSICA GOCCIA, MI SONO ROTTO
da Pier Franco Schiavone, Milano
È proprio vero, è ora di andarsene in vacanza. Sono tutti nervosi, forse per
quello che sta succedendo nel mondo. Carla Bergamo, che nessuno ha offeso, si
crede Giovanna d’Arco, è aggressiva e non vuol dialogare. Ma non m’interessa
molto. Inoltre ha il dono di capire le persone dai post su un blog, beata lei,
io è una vita che cerco di districarmi per cercare di capire anche me stesso.
Insomma o si parla di quello che vuole lei o siamo tutti intellettuali da
strapazzo, presuntuosi, ignari di quello che combina la sinistra brasiliana,
ecc. Non mi piace questa cosa, non mi piace la piega che sta prendendo il blog.
Basta, per quanto mi riguarda, almeno fino a settembre, non invierò altri post.
Ciao a tutti, in particolare a Silvia e a CSF che ci sopporta. Divertitevi.
156. 30/9/2005
DUBBI
da Vittorio Grondona - Bologna
I dubbi degli avvocati fanno perdere le cause!
157. 27/9/2005
VINCERE AD OGNI COSTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Coraggio signor Granata, tutto è possibile in politica. Non mi meraviglierei che
un bel giorno si affacciasse in TV il serafico viso di Bondi per dirci che in
fin dei conti anche il Cavaliere è di sinistra. I suoi passati buoni rapporti
con Craxi sono noti a tutti. E poi, molti deputati di FI vengono dalla sinistra.
Gli avvocati inseriti in Parlamento a doppio stipendio, si sa, per deontologia
sposano le idee di chi li paga, e quindi non opporranno sicuramente resistenza.
Proprio così, Bondi ci comunicherà ufficialmente che FI ha deciso di chiedere
ospitalità all’Unione. In questo caso avremmo fatti contenti lei, signor Granata
che vedrà finalmente la sconfitta della destra; l’Unione che vincerà di sicuro
le elezioni; Follini e Casini che saranno nominati ufficialmente portaborse del
Cardinale Ruini e per riconoscenza compreranno Porta Pia per donarla al Vaticano
per ricordo (ora si può, nuova finanziaria insegna); Fini che potrà organizzare
una nuova marcia su Roma; i socialisti che aumenteranno a dismisura al motto
radicale: liberale, laico, socialista… Soprattutto, dulcis in fundo, festa
grande per il Cavaliere che ama i primati: sarà infatti il primo politico della
storia a vantarsi di essere riuscito a battere perfino sé stesso.
RIFERIMENTO 30/9/2005
CHI LA PENSA COME GRONDONA ?
da Pino Granata
Grondona in sostanza dice: piuttosto che allearmi con Pannella e de Michelis
preferisco restare all’opposizione. Io dico che piuttosto che avere un governo
di affaristi di bassa lega come quello che è ancora in carica e che ha stravolto
tutte le regole morali e civili, preferisco allearmi con l’insopportabile on.
Cashmere al secolo Bertinotti e con l’altrettanto insopportabile doppiogiochista
che si chiama Giacinto Marco Pannella. Io altri cinque anni di Berlusconate e
schifanazzate non le sopporterei più e piuttosto me ne vado dall’Italia. Proprio
non ne posso più!
RIFERIMENTO 26/9/2005
OPPOSIZIONE? VADE RETRO!
da Pino Granata
Grondona dice che pur di non allearsi con i transfughi della destra,
preferirebbe starsene all’opposizione. La sua scelta non la condivido proprio e
dopo cinque anni di questo governo, pur di mandare Berlusconi e C. a casa,
venderei l’anima al diavolo. Forse Grondona non ne ha avuto abbastanza dei danni
fatti dalla destra al governo, la stragrande maggioranza degli Italiani, sì.
158. 26/9/2005
VIRUS DELLA POLITICA
da Vittorio Grondona - Bologna
A fine legislatura si sta formando la fila dei voltagabbana di destra che, in
previsione di una probabile, ma non certa, sconfitta alle prossime consultazioni
politiche, chiede ospitalità alla sinistra. Molti partiti dell’Unione si
compiacciono della cosa e sono pronti ad istituire veri e propri comitati di
benvenuto. Pur di sconfiggere le destre si accetta quindi il rusco e il brusco
senza guardare per il sottile. Perfino i nuovi socialisti affermano ora che la
sinistra è la loro parte di competenza. Tanto sono coerenti che i due fratelli,
Stefania e Bobo si sono divisi per una diversa interpretazione del pensiero del
loro papà. Anche Pannella, che pare abbia avuto da Craxi in persona il mandato
di riunire i socialisti, ritiene che l’alleanza con la sinistra faccia bene al
Paese. Io non sono d’accordo, però non conto nulla e il mio pensiero rimane fine
a sé stesso. Ma almeno qui vorrei esprimerlo: accettare gli opportunisti di
destra in cerca unicamente di collocazione nel potere della prossima legislatura
è un grosso pericolo per la sinistra. Un cavallo di Troia estremamente
pericoloso. Un virus da isolare non solo da sinistra, ma anche da destra. La
politica deve essere lasciata agli ideali e non ai commercianti di idee
sventolanti in balia della convenienza personale. E’ meglio stare
all’opposizione che avere a che fare con questa gente!
159. 25/9/2005
WWW.RUINI.BLOGSPOT.COM
da Vittorio Grondona, Bologna
Non mi risulta che sia stato eletto dal popolo italiano. Eppure lo stato
italiano gli mette a disposizioni gratuitamente tutti i mezzi del servizio
pubblico per consentirgli di amplificare facilmente la sua voce. Moltissimi
italiani, timidamente, ritengono che il Cardinale abbia il pieno diritto di far
conoscere il pensiero della chiesa cattolica sugli eventi della vita, compresi
quelli politici. Io penso invece che per poterlo fare legalmente fuori dalle
Chiese e fuori dal Vaticano dovrebbe competere nelle consultazioni elettorali
candidandosi come fanno tutti gli altri politici e come nel passato hanno fatto
alcune grandi personalità del clero. In caso contrario per esportare le sue idee
al di fuori delle sedi cattoliche, dovrebbe accontentarsi di aprire un Blog sul
web.
160. 20/9/2005
DOPO LE VACANZE, DI TUTTO UN PO’
da Vittorio Grondona - Bologna
Per fortuna il Cavaliere non riesce ancora a censurare i film; leggendo Fini è
impossibile affermare di non aver capito il suo pensiero sul tema che propone;
Sofri Jr. al contrario ha un unico pensiero su tutti i temi ed è quindi inutile
leggerlo; Ferrara ha il pensiero che gli conviene e per questo sarebbe opportuno
leggerlo per capire cosa nasconde di vero l’esatto contrario di quello che
scrive; l’avvocata Lina Arena per giustificare a sé stessa la sua scelta
politica cerca disperatamente di trovare qualcosa di buono nel pensiero dei
venditori di fumo, senza peraltro riuscirci; Beppe Grillo porta opportunamente
alla luce le magagne della politica e della nostra bistrattata società che
altrimenti sarebbero tenute gelosamente nascoste; Travaglio con un lavoro
certosino, scavando fra i meandri complicati della giustizia, riesce a trovare
reperti fantastici che mettono in ridicolo le affermazioni di onestà di certi
politici; il governo non sa ancora se le dimissioni le debba dare Fazio o
Siniscalco: per coerenza uno dei due le dovrebbe dare e quindi per ora è meglio
prendersi del tempo e parlare d’altro in attesa di individuare l’opportunità
migliore; Rutelli e Mastella a furia di stendere una mano pietosa all’UDC
potrebbero a loro volta sentirsela stringere ed essere trascinati a forza
definitivamente da quella parte; Prodi farebbe bene a non accettare il confronto
con Berlusconi, già l’ha fatto una volta ed è bastato per capire che non c’è
paragone politico fra i due: pratica e fantasia non vanno d’accordo e alla fine
è sempre la pratica a vincere; voler cambiare a fine legislatura la brutta legge
elettorale attuale imponendo al paese il ritorno ad un proporzionale truffaldino
significa che ormai il Cavaliere invece del cavallo sta ora cavalcando un
testardo mulo; il premio di maggioranza è in tutti i casi la più grande idiozia
uscita dalla politica; Bossi ed i suoi caballeros non sanno ancora contarsi con
sicurezza e prudentemente si defilano dal proporzionale truccato; L’omeopatia è
una religione medica che fa bene solo a chi già sta bene; Barbara Berlusconi è
nata con la camicia già decorata col grado di generale e quindi qualsiasi cosa
faccia nella vita deve andare per forza bene a tutti; infine: Sgarbi a sinistra?
Facciamo come la GM con la Fiat: caro Cavaliere, se se lo tiene lei le diamo a
compensazione Mastella ed una parte di Rutelli, a Sgarbi regaliamo invece un
grande specchio col quale possa finalmente dialogare di politica, aggiustandosi
il ciuffo a piacimento: a destra o a sinistra.
161. 3/9/2005
L’ASTA E LA BANDIERA
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono in partenza e continuamente incalzato da chi non sta più nella pelle di
partire. Due cose però devo velocemente ancora dire: un giornalista come Massimo
Fini, che si fa leggere volentieri da destra e da sinistra e che per questo
motivo non è ben visto dai padroni di ambo le parti, ha tutta la mia
ammirazione; Domenico Contestabile, che fra l’altro in Italia preferisce il
fascismo al comunismo, ritenendo quest’ultimo ancora più pericoloso dell’altro
per la democrazia, ripeto in Italia, di primo acchito mi ha ricordato un
dirigente di una grande azienda, il quale prima di autorizzare qualsiasi cosa,
anziché valutarne l’opportunità in base a pregi e difetti, faceva l’esame
dettagliato dei pro e dei contro per sé stesso e se i secondi superavano i
primi, la cosa non si faceva. Anche lui ha fatto carriera… Nelle scuole
clericali (leggi collegi) si cambiava opinione a suon di sberle e i meno
testardi, che prudentemente non volevano correre rischi, dai compagni di
sventura erano chiamati semplicemente banderuole.
162. 1/9/2005
LISTE D’ATTESA
da Vittorio Grondona - Bologna
Fra qualche giorno andrò pure io in vacanza. Non date retta a chi sostiene che
le vacanze a settembre sono per i furbi… Non è vero, sono per i parzialmente
squattrinati. Quelli squattrinati del tutto le vacanze fuori sede non le fanno
per nulla. La meta è il sud. Il fantastico sud, dove non è un peccato girare in
moto senza casco, le cinture di sicurezza sono un optional per intelligenti,
passare col verde è un terribile azzardo ed i ragazzini sorvegliano la tua auto
in sosta non vietata per la misera somma di tre euro. Prima di andare a
rinfrescarmi la testa nell’acqua marina vi voglio raccontare l’ultima cosa che
ho inteso oggi, fresca fresca in fatto di sanità. Mi ero sempre chiesto come
poteva essere vero che le liste d’attesa nella regione Emilia Romagna per
accedere a cure mediche o ad esami diagnostici fossero state ridimensionate ad
un livello accettabile. Durante la recente campagna elettorale per le
amministrative questo era infatti il vanto specialmente degli oratori di
centro-sinistra. Vanto che ha avuto anche una notevole risonanza positiva a
livello nazionale, della cui veridicità, però, in cuor mio io ero abbastanza
dubbioso. Ecco come si fa a ridimensionarle. Le prenotazioni sono accettate solo
per un lasso di tempo abbastanza breve che viene coperto in pochissimo tempo,
spesso in una parte di mattinata, poi sono chiuse. Chi si presenta al CUP in
periodo di chiusura delle liste, il computer, che si è ormai praticamente
impossessato completamente del cervello degli operatori pubblici, avvisa che non
solo non c’è più posto, ma che non è nemmeno possibile prenotare. L’addetto, a
richiesta, ti ficca un timbro sulla ricetta con su scritto “agenda non
disponibile” (senza data) e ti invita a farti vivo ogni tanto per vedere se nel
frattempo le prenotazioni si fossero riaperte. Cosa inutile in quanto l’accumulo
di persone che per lo stesso motivo non aveva potuto prenotare fa sì che nel
giro di mezz’ora tutte le disponibilità della nuova lista si esauriscano. In
conclusione se non hai nessuno da mandare ogni giorno al CUP a fare la fila
dalle prime ore del mattino, praticamente rimani escluso e non ti resta che
pagare anche per le prestazioni periodicamente programmate. Quello che conta per
gli amministratori locali è il fatto tangibile che le liste di attesa non
superino sulla carta quel certo periodo normalmente tollerato. Chi non può
prenotare, infatti, non può essere considerato paziente in attesa. Anzi adesso
non si chiama più paziente, ma più propriamente cliente. Eh sì. Mi ci vuole
proprio una vacanza!
163. 1/9/2005
UNA MERAVIGLIA
da Vittorio Grondona - Bologna
Chiudete gli occhi per un attimo e provate ad immaginare un abitato a forma di
anfiteatro situato a 104 metri di altezza, a picco sul mare. Qui i ritmi e lo
stile di vita sono ancora quelli di un tempo. Il silenzio che vi circonda
permette di ascoltare le mille voci, di solito lontane e sconosciute, della
natura. L’eccezionale posizione (sud-ovest) consente di godere di un panorama
unico, con vista sull’arcipelago delle Eolie, sull’Etna e sulla costa siciliana…
Sto riportando un testo che parla di Ginostra (http://www.gaetanomerlino.it).
Un vero paradiso per esercizi spirituali… o per scrivere libri. Occhio però,
pare che ci sia già o che stia per arrivare la corrente elettrica ed un maestro
di tango.
RIFERIMENTO 1/9/2005
SI ACCETTANO STRALI ANCHE STRIMINZITI
da SIlvia Palombi
Caro Mancini gli strali erano quelli che aspettavo dai bloggisti dopo la lettura
del mio librino ‘spinta’ dal padrone di casa a fine luglio. CSF disse
compriamolo tutti e diciamogliene di tutti i colori, piu’ o meno. Poi torno e
non trovo niente. Uno ci resta male. E a Grondona confermo che l’elettricita’ a
Ginostra e’ giunta l’anno scorso, che la cosa a noi selvaggi adoratori delle
scomodita’ preoccupava non poco ma che la riserva eoliana e’ rimasta buia e
silenziosa. E il maestro di tango, che mi piacerebbe un frego vedere all’opera
per trovare un posto piano abbastanza ampio per danzare, quest’anno non s’e’
visto.
164. 1/9/2005
Chi fischia chi scorda
di Marco Travaglio - L’Unità, 3 agosto 2005 (da Vittorio Grondona)
Il 2 agosto di ogni anno, puntuale come i temporali di mezza estate, una
«disinvolta congrega» di «maleducati», «faziosi», «ineducati», «qualunquisti»
affetti da «infantilismo e primitivismo ideologico» si dà convegno a Bologna con
la scusa di ricordare la strage del 1980, ma in realtà con il preciso scopo di
guastare le vacanze a Ernesto Galli della Loggia.
Il noto pensatore sottovuotospinto ha pazientato per ben 25 anni. Ora ha deciso
di dire basta, sulla prima pagina del Corriere della Sera, con un vibrante
attacco alla «disinvolta congrega formata da familiari delle vittime,
giornalisti “democratici”, magistrati e politici alla ricerca di consensi». La
piantino, i farabutti, con l’«ossessiva evocazione degli “ispiratori e
mandanti”». La finiscano col «rito dell’invettiva» e con gli «immancabili fischi
ai rappresentanti del governo». Non disturbino il manovratore e lascino riposare
il pensatore, sennò diventa nervoso e ce lo rimane per tutto l’anno. Perché «a
un certo punto il passato va accolto nella memoria per ciò che è stato, con
tutte le sue oscurità, ambiguità, contraddizioni». Insomma, «il passato deve
passare». Hanno avuto mogli, figli e genitori scannati da quella bomba fascista?
Se ne facciano una ragione e l’accolgano nella memoria con tutte le sue
oscurità, ambiguità e contraddizioni. Che ci vorrà mai? Invece schiamazzano
sotto la Loggia del Galli, gli infantili faziosi. «Si credono esenti da ogni
responsabilità per i mali del Paese». Rifiutano di farsi «l’esame di coscienza»,
per sé e per i loro morti, che vi si sono appositamente sottratti 25 anni fa.
Già.
Che ci facevano quegli 85 scioperati tutti insieme alla stazione di Bologna il 2
agosto 1980? Potevano starsene a casa. Potevano dividersi fra le stazioni di
Cesenatico, Terontola e Casalecchio. Invece no, tutti assembrati alla stazione
di Bologna alla stessa ora, gli ineducati qualunquisti: e poi a una Mambro e a
un Fioravanti non devono prudere le mani. Per lo tsunami son morte ben più di 84
persone, ma in Indonesia non staranno certo a menarla fino al 2029. «Il passato
deve passare», quindi per favore dall’anno prossimo aboliamo questa seccante
cerimonia del 2 agosto. O facciamo come con Tangentopoli: lasciamo che siano i
colpevoli a riscrivere la storia. Una bella orazione di Mambro & Fioravanti e
non se ne parli più. O magari del senatore Cossiga, che ci illustrerà la pista
islamica spuntata fuori l’altro giorno.
Lasciando Galli Della Loggia e passando alle cose serie, resta la questione dei
fischi. Nello speciale galateo tracciato dal regime col filo spinato per
delimitare ciò che possiamo fare e ciò che non possiamo fare, il fischio a
ministri, sottosegretari, portaborse e affini è severamente proibito. Finora in
nessuna democrazia nessuna legge, penale o morale, aveva mai vietato le
contestazioni. Che, anzi, sono la regola a teatro, all’opera, ai concerti, allo
stadio, in qualunque pubblica manifestazione artistica, sportiva e ludica. Un
tempo anzi, quando il politically correct ancora non ammorbava la vita civile,
dai loggioni partivano robusti lanci di ortaggi e di materiali organici. Poi ci
si limitò a manifestare il proprio disappunto fischiando. Ma non è raro, in
Paesi civilissimi come quelli anglosassoni e scandinavi, assistere a lanci di
torte contro presidenti e ministri. Nel grande Truman Show berlusconiano,
invece, si può scendere in piazza solo per applaudire. Vietato fischiare. Ma non
a tutti: solo a chi contesta il regime. Nel qual caso i fischi diventano «odio»,
«violenza», «demonizzazione», anticamera del terrorismo. Se invece i fischi sono
contro gli avversari del regime, tornano a essere quel che sono in ogni Paese
serio: un effetto collaterale, sgradevole ma sacrosanto, della democrazia.
Nella campagna elettorale del ’96, in due assemblee della Confcommercio, Prodi
si confrontò con Berlusconi e fu sonoramente fischiato. Entusiasmo della stampa
e delle tv berlusconiane, nessuno che parlasse di odio. Nel 2002 Giuliano
Ferrara invitò i suoi lettori a recarsi al Festival di Sanremo non per
fischiare, ma addirittura per «lanciare uova marce» contro Roberto Benigni.
Appello caduto ovviamente nel vuoto per mancanza di lettori (ma Benigni, da
allora, non è più lo stesso). L’altro giorno, sempre sul Foglio, Antonio Socci
invitava i ciellini a fischiare Gianfranco Fini al prossimo Meeting di Rimini,
così impara a votare No al referendum. Nessuno, giustamente, ha parlato di odio.
Le cronache parlamentari riportano ogni giorno scambi di insulti, quando non di
calci e di pugni, fra gli eletti dal popolo. Teodoro Buontempo invita i camerati
a «sodomizzare Casini, non in senso metaforico». Carlo Giovanardi tappezza
l’Emilia di manifesti che paragonano a Hitler gli avversari della legge sulla
fecondazione. Berlusconi e Fini, dopo aver esposto l’Italia al rischio di
attentati inviando truppe di occupazione in Iraq, accusano Prodi di esporre
l’Italia al rischio di attentati per aver chiamato occupanti gli occupanti.
Bossi parla di fucilate e mitragliate da mane a sera, prima e dopo i pasti. Il
ministro Calderoli guida cortei con bare per seppellirvi i giudici Papalia e
Forleo. Berlusconi insulta da dieci anni i magistrati con ogni sorta di calunnie
e accusa l’opposizione di voler seminare «terrore e morte» una volta vinte le
elezioni. Taormina va al tribunale di Milano e domanda: «Il giudice Carfì non è
ancora morto? Lo odio». Poi, al primo fischio che si leva in lontananza da una
piazza, questi raffinati stilnovisti arrotondano la bocca a cul di gallina e
fanno gli schizzinosi. «Aiuto, ci odiano, attentato!». E chiamano la pula.
Il rito dell’«unanime condanna ai fischi» è talmente ridicolo che non vi
abboccherebbe nemmeno un lontano parente di Giovanardi. Invece abboccano quasi
tutti, da destra a sinistra, perché l’impostura è diventata pensiero unico,
ripetuta 24 ore su 24 a reti ed edicole unificate. «Non si fischiano i
ministri». Per smontarla basterebbe un bimbo che si levasse dal coro per
domandare: «E chi l’ha detto? Perché mai non si può fischiare?». Qualcuno dirà:
chi fischia «fa il loro gioco», «cade nella trappola» di chi non aspetta altro
per scatenare la canea. E chi se ne importa. Tanto, avendo in tasca tutta
l’informazione che conta, la canea la scatenano anche se non succede niente. Il
rubinetto dello scandalo e dello sdegno l’hanno in mano loro. Lo aprono e lo
chiudono a piacimento. Perché mai, allora, cedere al ricatto e rinunciare via
via ai nostri elementari diritti civili? Per scansare qualche calunnia che tanto
arriva comunque?
Due anni fa, a commemorare la strage, il regime mandò il ministro Lunardi,
quello che «con la mafia bisogna convivere». Nel suo discorso agli attoniti
bolognesi, sottolineò i danni che la bomba del 1980 aveva causato al materiale
rotabile: un incidente ferroviario, ecco. Fu sacrosantamente fischiato, il
minimo che si potesse fare. Unanime sdegno del mondo politico. Non per le parole
di Lunardi, ma per quei fischi così inurbani. Quest’anno han mandato Tremonti,
che andrebbe fischiato solo per la faccia che porta. Ai primi fischi, The Genius
ha ironizzato con quella boccuccia da uova fresche: «Bella piazza». E giù altre
bordate, liberatorie, sacrosante. Onestamente: che altro si può fare, di
nonviolento, quando si ha di fronte un Tremonti, se non fischiare? Naturalmente
i fischi non erano soltanto per lui e la sua boccuccia. Ma anche per il governo
del tesserato 1816 della loggia P2 (il cui gran maestro, insieme ad altri
confratelli, fu condannato per i depistaggi della strage). E per una maggioranza
piena di vecchi camerati e nuovi difensori di Mambro & Fioravanti, oltre ad
alcuni vecchi amici di Cosa Nostra, l’altra organizzazione terroristica che ha
insanguinato l’Italia a suon di stragi (quel Casini che ora parla di «macabro
rituale dei fischi» è lo stesso che telefonò macabramente la sua «amicizia e
stima» a Dell’Utri alla vigilia della condanna per mafia).
Una maggioranza che ha abolito la commissione Stragi, che fa la guerra alla
giustizia e all’antimafia, che si ostina a coprire col segreto di Stato qualcosa
che noi non conosciamo, ma che lorsignori devono conoscere benissimo. Ora, che
deve mai fare un cittadino comune che vuole semplicemente la verità sui mandanti
occulti di quella strage e di tutte le altre? È giusto criticare i fischi.
Perché fischiare è troppo poco.
165. 31/10/2005
E’ PIU’ DIFFICILE SPIEGARE O CAPIRE?
da Vittorio Grondona - Bologna
Evidentemente su Cofferati non mi sono spiegato bene. Pazienza, teniamocelo così
com’è, e che non se ne parli più. Altrimenti i media, la politica e tutti coloro
che in questo momento pre elettorale fingono di nutrirsi di legalità ce lo fanno
vedere e sentire ogni giorno finché anche quelli che la pensano come me si
convincano una buona volta che quello che sta facendo il sindaco di Bologna è
ben fatto a prescindere. Non tutti purtroppo hanno la capacità di sapersi
esprimere. Io probabilmente sono uno di quelli, ma per fortuna sono in buona
compagnia. Per esempio, il Cavaliere era contrario alla guerra. Ce l’aveva
spiegato e rispiegato, ma io non l’avevo capito. Mi sono riletto quello che i
giornali avevano scritto, quello che la destra tutta aveva sempre detto, ma
niente, nessun lume si è acceso nel mio cervello. Fino all’ultima traduzione in
formato elementare di questi giorni, io ero proprio convinto che il premier
fosse d’accordo con Bush di esportare la democrazia in Iraq con le buone o con
le cattive. Proprio così, quando uno si spiega male, non c’è verso che io lo
capisca!
RIFERIMENTO 29/10/2005
CHE INCUBO!
da Alberto Arienti
Ho sognato che Cofferati affidava a questo blog la soluzione del problema
baraccati di Bologna: Guiotto proponeva di spostarli dalle rive del Reno alla
striscia di Gaza, mentre Freda voleva portali a Ginostra a far occupare le case
della Palombi e delle sue amiche. Saputo che in quell’isola non c’è luce, gas, e
Sky, i romeni si rifiutarono di andarci dicendo: “Siamo fuggiti dalla Romania
perché vivevamo male, perché dobbiamo andare in un posto dove si vive peggio?”
Si aspettava un giudizio legale dall’avv. Arena, ma lei sdegnosa fece solo un
commento linguistico sul De Mauro lasciando tutti a chiedersi cosa avesse voluto
dire (come al solito). Ceratti parlavo di legalità solo per parlare di Di
Pietro, mentre Urso (con badante romena imbavagliata) tentava di parlare di D’Alema.
Grondona si lamentava delle difficoltà che c’erano a Bologna, per un pensionato,
ad occupare case e frequentare comunità no-global (per colpa del cinese-cileno).
Freeman spiazzò tutti dicendo che avevano scoperto che il comunismo faceva
ricrescere i capelli e che Berlusconi era diventato comunista ed aveva comprato
tutti i diritti sul comunismo dagli eredi Marx: Gruccia Marx Guevara e Veltrona
Marx. Il subcomandante infine apparì, con la scusa di un’intervista a Benedetto
XVI, alla finestra di piazza San Pietro benedicendo la folla col nome di Claudio
Isabella I. Poi mi sono svegliato…
166. 28/10/2005
FRUSTATE DI CIVILTA’
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho notato un certo nervosismo fare capolino negli ultimi interventi degli amici
del Blog. Che la causa sia il sistema assolutista di Cofferati o che sia il
terrore di perdere le elezioni del Cavaliere, non ha nessuna importanza. Invece
di litigare dovremmo dire la nostra con calma, senza avere timore dei pareri
contrari. Sono questi ultimi, infatti, che ci aiutano a fare autocritica
ragionata su quello che pensiamo. Ieri Cofferati è stato ospite della
trasmissione radiofonica condotta dalla signora Palombelli, pardon dalla
giornalista Palombelli. Lei ci tiene tanto alla sua professione... Invece di
presentare il solito ultimo libro, il sindaco di Bologna ha parlato della
situazione che si è creata nella città che amministra... Ma guarda la
combinazione! Ovviamente lui si ritiene del tutto innocente. In pratica con
l’aiuto della polizia si limita a buttare per strada gli abusivi, ma lo fa
unicamente per il loro bene e soprattutto per educarli alla legalità che
dovrebbero rispettare fra un digiuno e l’altro. Non di solo pane infatti vive
l’uomo. Nel caso specifico la legalità è molto più nutriente. Peccato che i
beneficiati da tanta generosità non l’abbiano capito e che lungo il Reno, dove
il sindaco ha ruspato i loro miseri averi, stiano risorgendo più numerose altre
baracche. Mai contenti questi ribelli! Anche loro, come i comunisti, si sono
messi in testa che è meglio dormire in qualche modo al coperto piuttosto che
sotto le stelle!
167. 28/10/2005
NON E’ CIVILE NASCONDERE IL DEGRADO
da Vittorio Grondona - Bologna
Coloro che anche solo sospettano che chi osteggia Cofferati sia felice del
degrado in cui versa non solo Bologna, ma quasi tutte le grandi città italiane,
sbagliano di grosso. Ricordiamoci di come vivevamo noi di una certa età nel
periodo post bellico. Molte famiglie numerose, composte anche da otto/dieci
persone, vivevano in insalubri monolocali, privi di acqua e di servizi igienici.
Per lavarsi, fare il bucato o altro dovevano andare lungo i canali o i fiumi che
attraversavano la città, mentre per recuperare l’acqua da bere ricorrevano alle
fontanine presenti nel rione più vicino. Per coloro che allora abitavano nelle
lussuose ville sui colli i componenti di quelle famiglie erano considerati
pezzenti e tenuti ben alla larga dalla loro presunta civiltà. Nessun
amministratore di quei tempi si era però sognato di demolire quelle case
fatiscenti per rendere bello ed attraente alla vista anche ciò che non lo era
affatto. Sarebbe stato come nascondere la spazzatura sotto il tappeto. Sindaci
degni di quel nome hanno rimboccato le maniche dando il via alla cosa più
difficile: hanno pianificato gli interventi di bonifica sociale e col contributo
di tutti piano piano il degrado sparì nella legalità più assoluta.
168. 26/10/2005
REGIME
da Vittorio Grondona – Bologna
In italiano ‘regime’ significa governo, o meglio sistema di governo. Solo in
significato ristretto o convenzionale definisce un sistema autoritario, come per
esempio quello fascista. Uno può essere d’accordo o meno sul comportamento
politico di Cofferati a Bologna, ma credo che non ci sia alcun dubbio sul suo
autoritarismo. Nemmeno il vice sindaco è messo a conoscenza delle sue decisioni.
Sui tafferugli davanti al Palazzo d’Accursio ho già inviato a CSF il mio
commento. Per quanto riguarda la legalità, io sono convinto che sia possibile
legalizzare anche il buon senso e la solidarietà verso i meno fortunati. Sono
gli uomini come Cofferati che fanno male alla sinistra, non la nullità assoluta
che rappresenta nella politica il mio modestissimo personale parere. Ma
Cofferati, è veramente di sinistra?
RIFERIMENTO 26/10/2005
LE PREPOTENZE DI COFFERATI (SECONDO GRONDONA)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sono sorpreso delle conclusioni di Grondona se pretendere il rispetto della
legalità significa “regime”. Credo che questo, sia solo un semplice modo di fare
demagogia. Perché allora criticare quando la legalità nella politica
dell’attuale maggioranza va in libera uscita? In altre parole, nella critica al
rispetto della legalità di Cofferati, vedo la solita voglia matta, di certa
sinistra, di farsi (e farci) del male. Non sarebbe meglio fermarsi un momento e
ragionare, prima di decidere certe definizioni?
169. 24/10/2005
CHI VOTA NO, FUORI DALLA GIUNTA!
da Vittorio Grondona - Bologna
In questi giorni il regime Cofferati è apparso anche sulle prime pagine dei
grandi giornali nazionali. I DS, alcuni sindaci, come Chiamparino, e alcuni
giornalisti, come Corrado Augias, ne prendono le difese illustrando con dovizia
di citazioni i lati positivi dei provvedimenti. A questo punto mi è sorto il
dubbio che le numerose avversità, sorte spontaneamente in me ed in molti altri
cittadini, al ripristino della legalità con la cura del bastone adottata
prepotentemente dal Sindaco di Bologna, vogliano essere fatte passare nel
contesto generale come sconsiderati urli fuori dal coro. Se fosse veramente
questo il regime che l’Unione ha intenzione di adottare una volta eletta, beh,
io non ne sarei per nulla felice. Non mi va di essere inquadrato, di
attraversare le strisce pedonali in fila per tre, di avere in prospettiva la
dotazione una divisa da indossare obbligatoriamente quando esco di casa, di
passeggiare per le vie del centro ormai adibite a fredde sedi di banche ed a
tristi depositi di cicli e di moto, di sostare nelle bellissime piazzette
centrali attorniato da un marea di taxi in attesa di polli da spennare...
170. 23/10/2005
PER FORTUNA CI SONO I GIORNALI
da Vittorio Grondona - Bologna
Rockpolitik, show del tutto innocente, furbescamente nato per far parlare di
niente gli ex fascisti ed i voltagabbana mentre in Parlamento stravolgono a suon
di maggioranza la nostra Costituzione; i polli ‘sicuri’ mangiati in diretta TV
dai nostri ministri Alemanno e Maroni mentre la radio trasmette che un uomo è
morto per aver cucinato e ‘mangiato’ una gallina infetta; le informazioni
scontate di Pietro Grasso sulla latitanza infinita di Provenzano che anche l mia
nipotina di un anno già così se le immaginava; le simulazioni di interventi in
casi di terrorismo nelle nostre grandi città che anche fingendo oggi a Napoli
sono riuscite a fare cinque feriti veri; gli ammazzamenti quotidiani ad opera di
pazzi conosciuti da diverso tempo già come tali e ciò nonostante sono in
possesso di porto d’armi regolamentare; il gioco del calcio che così come
l’hanno conciato interessa sempre meno; la richiesta ossessiva delle dimissioni
di Fazio che col cavolo è intenzionato a darle; le notizie radiofoniche sulla
viabilità che ho più volte riscontrato personalmente non essere veritiere
trovandomi sul posto quasi isolato mentre trasmettevano la presenza di
lunghissime code; i prezzi della verdura e della frutta dei mercati di Roma,
Milano e Bologna che almeno per Bologna sono lontani mille miglia dalla verità,
sono le notizie quotidiane che ci propinano sui media pubblici a pagamento. La
politica è limitata agli sproloqui di Mastella che ogni due minuti minaccia di
andarsene dicendo che lui è il primo partito del sud, che senza di lui la
sinistra perderà le elezioni e così via ininterrottamente con cavolate simili.
Oggi eccezionalmente in aggiunta alla precedente ne hanno data un’altra, e
riguarda la Comunione dei politici che hanno osato contrariare la Chiesa
Cattolica. In proposito si analizzerà caso per caso. Prodi pare che la possa
fare nonostante le sue dichiarazione di apertura sui diritti civili applicati
alle unioni di fatto, mentre per Casini il problema non sussiste perché lui è un
cattolico che non fa la Comunione. Va mo là!
171. 19/10/2005
I RITMI DI LAVORO DELL’ON. SCHIFANI
da Vittorio Grondona - Bologna
L’On. Schifani sottintende dubbiosa la regolarità delle primarie. Per lui è
impossibile votare in un minuto. Io che a malapena so scrivere, sono uno
specialista nel disegnare le croci. Riesco a farne a forma completa almeno 5 al
minuto su fogli diversi corredando ciascuna di esse con un paio di firme,
indipendentemente dal clima circostante, fosse torrido come quello di Palermo o
glaciale come quello di Fortezza. E’ tutta questione d’organizzazione, e noi di
sinistra siamo maestri anche in questa specialità. Ho visto Mastella firmare:
devo ammettere che è più veloce di me. Evidentemente il caldo del sud non gli
rallenta i movimenti come pare succeda all’On. Schifani!
172. 18/10/2005
ON. NANIA DELUSO DALLE PRIMARIE
da Vittorio Grondona - Bologna
L’On. Nania (AN) si aspettava un’affluenza alle primarie di oltre 5.000.000 di
elettori. Un flop, quindi… Poverino, è rimasto deluso perché si aspettava di più
dal can can delle sinistre! Le primarie del centro-sinistra sono state una
sceneggiata contro il centro-destra, insiste. Niente a che fare con la vera
democrazia, sbotta sogghignando... Lui sì che è democratico, ha votato anche a
favore dell’esenzione ICI per le proprietà commerciali del Vaticano. Bravo On.
Nania! Lei è proprio un chiaro esempio di personaggio scaturito da un regime
straripante di idee di pura democrazia e libertà e quindi ha tutte le ragioni
per esprimersi così nei confronti di coloro che dalla sua provenienza
democratica hanno preso le distanze.
173. 18/10/2005
FOLLINI, USO E GETTA
da Vittorio Grondona – Bologna
Follini ha fatto la fine dell’operaio che fiducioso aveva affidato la sua
liquidazione all’allegra gestione delle banche e alla resa dei conti si è
ritrovato con un pugno di mosche in mano. Il Cavaliere non perdona, infatti.
Quando un suo dipendente non gli serve più, o peggio osa alzare la cresta,
semplicemente lo butta. Non gli riconosce nemmeno gli anni di sottomissione
assoluta e si limita a fingere tristezza al suo funerale politico dopo avere
brindato allegramente con gli altri fedeli dipendenti dell’UDC che hanno
contribuito alla eliminazione del loro capo per pura convenienza di potere. Se
fossi un elettore dell’UDC rabbrividirei al pensiero che il prossimo capitan
servente diventasse Casini, Giovanardi, Buttiglione e addirittura Cuffaro. Se
passa la nuova legge proporzionale, i dirigenti si eleggono da soli fra gli
amici di partito, alla faccia degli illusi elettori che si recano alle urne.
174. 17/10/2005
L’ULTIMA PAROLA ALLA LAVANDAIA
da Vittorio Grondona - Bologna
In questo caso il ruolo della lavandaia è il mio. Caro Ceratti io non desidero
polemizzare, non ne sono nemmeno capace. Ritorno sull’argomento per precisare
che ho scritto solamente quello che penso e in questo caso sono ben contento di
non pensarla come lei. Io non ho parlato di equità sociale in senso assoluto, ma
mi sono limitato a citare una maggiore equità sociale. Tutti i politici da lei
menzionati sono lontani anni luce dal mio pensiero. Soprattutto non sono
comunisti. Non lo sono mai stati nel senso inteso da lei nemmeno D’Alema e
Veltroni. Questi ultimi, fino a quando non hanno abiurato il loro passato,
facevano semplicemente parte del PCI, il quale si batteva, come me, per
conseguire appunto una maggiore equità sociale. Così almeno io interpretavo i
programmi di quel partito. Il mondo sarebbe davvero insignificante se si
appiattisse completamente la società ignorando e non compensando adeguatamente
le capacità individuali delle persone. I sindacati negli anni ’70, sbagliando
per quanto mi riguardava, ci avevano provato, almeno nelle grandi realtà
lavorative statali, ma con pessimo risultato sia sociale che operativo. Tutto,
allora come purtroppo ancora oggi, era finalizzato al conseguimento di consensi.
Per un dirigente era assurdo accettare lo stipendio uguale al suo subalterno,
differenziato solamente nelle competenze accessorie, mentre non lo era affatto
per i subalterni. In tutte le realtà i subalterni sono più numerosi dei
dirigenti!... Da quello che ci dicono, sembrerebbe che nemmeno in Paradiso si è
tutti uguali!... Qui sulla terra, molti si accontenterebbero di vivere del poco,
ma purtroppo sono tantissimi coloro che non hanno nemmeno quello.
RIFERIMENTO 16/10/2005
COMUNISMO E EQUITA’ SOCIALE
da Alessandro Ceratti
Vittorio Grondona afferma: “Il vocabolo comunista usato nel nostro paese, per
quanto mi riguarda, è un termine che vuole semplicemente significare una
maggiore equità sociale”. Se è così, sono comunista anch’io. E’ comunista Di
Pietro. Comunisti pure Veltroni e D’alema (anche se giurano di no). Comunista
pure Follini e Giovanardi e, a parole almeno, pure Berlusconi. No, signor
Grondona: il comunismo è il comunismo. E non l’equità sociale è l’equità
sociale. Verso caro Freda, se no son capaci tutti, giusto?
175. 16/10/2005
LE QUOTE ROSA BISOGNA CONQUISTARSELE
da Vittorio Grondona - Bologna
Devo dire che sono convintamene d’accordo con l’avvocata. Le donne devono
lottare per conquistarsi da sole più spazio fra i distorti meandri della
politica maschilista. Solo così potranno convincere, operare e vincere. Nella
pratica sostanza il maschio ha inculcato in sé stesso un grande timore del
potere delle femmine e quindi per sua natura ha cercato da sempre di ostacolare
con ogni mezzo la loro avanzata sociale. E’ stato quindi assurdo avere preteso
da lui un voto favorevole alle quote rosa, in sostanza si pretendeva che si
castrasse da solo. Del resto in quasi tutto il mondo animale è il maschio che
normalmente prevale. Non si è mai vista una gallina capitanare un branco di
galli! Nelle vecchie favole è sempre la ragazzina in cerca del principe azzurro,
mai viceversa. Non parliamo poi di quello che è successo e che sta succedendo
ancora nelle comunità religiose: la donna è emarginata nella cucina, nel
rammendo… In buona sostanza in tutti i lavori più umili. Le è concessa solo
l’autonomia di pregare e di confessare all’uomo i suoi peccati… Fra gli umani
laici moderni però qualche positivo ribaltamento delle tendenze si è già
verificato, ma i casi sono ancora rarissimi. Quindi, forza donne! Se per
emergere come meritate ricercate il consenso maschile sarete destinate a segnare
il passo per chissà quanto tempo ancora!
RIFERIMENTO 15/10/2005
ABBASSO LE QUOTE ROSA. RIVENDICO VERA DEMOCRAZIA
Dall’avv. Lina Arena
Le quote rosa vengono rivendicate solo da donne con le gonne, cresciute con le
nonne e scisse mentalmente tra politica e casa. La riserva è tipica dei minori
di età, dei militari e dei vecchi. Si vergognino le donne che hanno rivendicato
simile riserva. Hanno mostrato di aver l’animo delle sacrestane. In politica si
discute, si convince, si opera e quindi si vince. Il metodo democratico è
l’unico che può garantire discussione, dibattito e scelta convinta. Se si
pretendono le quote rosa si rivela che, in fondo, la democrazia è monca.
176. 15/10/2005
ILLUSIONE DI ESSERE PROPRIETARI
da Vittorio Grondona - Bologna
Signor Ceratti credo che lei non abbia ragione. Basta una piccola leggina e di
botto una buona parte di quello che dovrebbe essere giustamente suo non è più
suo e diventa senza il suo consenso proprietà dello Stato. Naturalmente se lei
paga le tasse. Un lavoratore dipendente è ancora più penalizzato nella sua
proprietà presunta: non solo paga le tasse indirette sui consumi di prima
necessità, che sono salatissime, ma sempre per la famosa leggina di cui sopra
non ha nemmeno la soddisfazione di pagare quelle dirette, gliele sottraggono
direttamente dallo stipendio. Se poi acquista con grandi sacrifici una casa,
ecco che lo Stato se la fa sua e attraverso l’iniqua ICI gli fa pagare
l’affitto. In una società così strutturata è vergognosa la corresponsione di
compensi miliardari a dirigenti, giocatori, artisti e altri. Questi compensi
esagerati allo stato pratico sono furti e schiaffi morali per la maggior parte
della popolazione. Per quanto riguarda il comunismo vorrei significare che
quello di Marx preso alla lettera sarebbe una religione e quindi non
necessariamente utile. Preso come spunto è invece un ottimo aiuto per migliorare
molti aspetti ingiusti che affliggono il nostro povero mondo. Il vocabolo
comunista usato nel nostro paese, per quanto mi riguarda, è un termine che vuole
semplicemente significare una maggiore equità sociale.
RIFERIMENTO 13/10/2005
PROPRIETA’ PRIVATA - RISPOSTA
da Alessandro Ceratti
Signor Grondona, il concetto di proprietà privata è semplicissimo: quel che è
mio è mio, e non è tuo. Anche se il mio è tantissimo e il tuo è pochissimo. Poi
uno può avere a cuore la giustizia sociale e trovare inopportune delle
sperequazioni ingiustificate. Ma questo non ha nulla a che vedere con la
proprietà privata. Anzi io sono convinto che giustizia sociale e proprietà
privata non siano affatto incompatibili e siano altrettanto indispensabili al
benessere generale della popolazione. Inoltre: parlare di comunismo e lasciar da
parte Marx (con Lenin si può pure fare) è come parlare di cristianesimo e
lasciare perdere Gesù.
177. 13/10/2005
BOLOGNA, TREDICESIMA FATICA DI ERCOLE
da Vittorio Grondona - Bologna
Parlare di Cofferati è come invitarmi a nozze. Bologna non ha un sindaco, ma un
novello Ercole col bastone che ha avuto come tredicesimo incarico, non si sa
bene da chi, l’inquadramento dei bolognesi. Unilateralmente dispone e guai a chi
non si sottomette alla sua legalità. Il centro di Bologna è diventato tabù per
chi non vi abita o non è abbastanza importante per avere permessi. Gli autobus
girano ad una velocità commerciale di 5/6 km/h in un caos pazzesco di semafori
sballati e di lavori stradali male organizzati sul territorio. Sette minuti per
uscire dalla piazzetta della stazione centrale… 15 / 20 minuti per passare il
ponte di Galliera o della Mascarella… Non parliamo poi delle zone fiera e
Stadio. Chi ha conosciuto Bologna prima di Vitali, Guazzaloca e Cofferati mi può
certo capire. E’ vero, i lavavetri possono dare fastidio, anzi danno sicuramente
molto fastidio. Io, che normalmente sono tollerante solo per ragionamento, mi
domando spesso come quelle persone riuscirebbero a campare senza lavoro? Quando
suona mezzogiorno devono pure mangiare, regolari o clandestini che siano! Se una
società non riesce a farli lavorare od a creare i presupposti per farli rimanere
al loro paese, in qualche modo deve tollerarli quando cercano di arrangiarsi
senza delinquere. Meglio lavare vetri o vendere chincaglieria taroccata
nell’intolleranza generale che, per esempio, andare a rubare. Dopo la guerra gli
zingari giravano per le vie e racimolavano qualche soldo offrendosi per
lavoretti di vario genere. Chi ha la sfortuna di avere la mia età, si ricorderà
dello strillo emesso ripetutamente per strada: ‘stagninooo, stagna padelle e
pentole rotte, stagninoooooo!… Era familiare come la trombetta del ruscarolo.
Oggi non c’è più bisogno dello stagnino e la trombetta del ruscarolo è stata
sostituita da una macchina che emette un terrificante rumore infernale!
178. 12/10/2005
GOOGLE
da Vittorio Grondona - Bologna
Vittorio Grondona 694 citazioni, Grondona 328.000; Grondona Vittorio 8.
Richieste tutte virgolettate. Il cognome Grondona è abbastanza diffuso in
Liguria, in Piemonte e in Argentina. Moltissime citazioni non mi riguardano
affatto…
179. 12/10/2005
PROPRIETA’ PRIVATA
da Vittorio Grondona – Bologna
Caro Ceratti, forse c’è un equivoco di fondo. Cosa intende per proprietà
privata? Quel poco che una persona normale riesce a comprarsi durante la vita
col sudore della fronte o quel molto, esagerato, che un amico degli amici riesce
a racimolare sfruttando le leggi e le leggine fatte ad hoc appunto dai suoi
amici? Oppure, mi dica lei, può una persona, che nel nostro sistema sociale di
stampo virtuale-capitalista percepisce 12.000.000 euro all’anno per le sue
prestazioni di presidente di mestiere, dichiararsi proprietario di tutto quel
ben di Dio che riesce a comprarsi con tutti quei soldi che gli entrano
facilmente in tasca senza tanta fatica? Legalità e democrazia, per quanto mi
riguarda, significano anche la garanzia di un’equa distribuzione delle risorse.
Il detto ‘la proprietà è un furto’ dovrebbe pertanto essere interpretato
adeguatamente per il suo giusto significato! Il comunismo, infine, non è
necessariamente quello di Marx o di Lenin. Secondo me può benissimo essere
rifondato con ideologie simili, ma profondamente diverse nella sostanza e nella
pratica attuazione da quelle prepotenti ed incivili messe in cantiere in certi
Paesi che col vero comunismo hanno, o hanno avuto, ben poco da spartire.
RIFERIMENTO 9/10/2005
AD EXCLUDENDUM
da Alessandro Ceratti
Ovviamente si deve votare centrosinistra perché se no, come direbbe Sabina, si
voterebbe contro sé stessi. Però dal novero dei partiti possibili al
proporzionale vanno espunti Udeur, Margherita, Ds perché
ospitano tra le loro fila anche fior di lestofanti. Non solo loro, ma anche
loro. E così come nessuno ci obbliga a votare per un partito che ospita anche un
solo nazista, così non siamo obbligati a votare un partito che ospita dei
personaggi decisamente discutibili. Magari alla prossima hanno imparato la
lezione. Rimangono gli altri. Freda è di sinistra integralista, e quindi, tutto
sommato, ci può stare che uno come lui voti Rifondazione. Quelli che sono
convinti che il Comunismo (quello di Marx e Lenin, non qualcosa genericamente di
“sinistra”) si sia rivelato una cattiva idea, dovrebbero avere qualche remora a
votare per Rifondazione o i Comunisti italiani. Rimangono i Verdi e Di Pietro.
L’ecologia è un tema importantissimo al momento attuale, peccato che i
Verdi (proprio loro!) di ecologia non capiscono nulla, e continuano a inseguire
i vari pericoli fantasmatici di turno (elettrosmog, ogm, uranio impoverito ecc.
ecc.). Quindi, per tutti coloro che non sono intimamente convinti che la
proprietà privata sia un furto (o che comunque non sarebbe una buona idea
abolirla) non rimane che...
Lasciami indovinare: Di Pietro? (csf)
180. 7/10/2005
MENO MALE CHE C’E’ SABINA / INFORMAZIONE
da Vittorio Grondona - Bologna
In attesa di gustare il film, date un’occhiata a questo video: Sabina Guzzanti
discute con il pubblico del suo film ‘Viva Zapatero’. Il collegamento lo trovate
qui.
181. 4/10/2005
PREMIO DI MAGGIORANZA
da Vittorio Grondona ? Bologna
Nel 2001 il centrodestra vinse le elezioni con il 45% dei voti maggioritari e il
49% dei voti proporzionali. Il Mattarellum gli consentì di ottenere in
Parlamento una maggioranza schiacciante, il 58,4% dei seggi totali, con un
premio di maggioranza del 9% circa sui voti proporzionali. Io sono per
l’abolizione totale di tale premio, che nella pratica trasforma in assolutismo
ogni tipo di democrazia.
Bisogna ammettere una cosa: da quando c’è il
maggioritario l’Italia è stata governata senza crisi e senza grandi cambiamenti.
Male? Bene? Non è questo il problema. Io rimango un nostalgico del proporzionale
ma le cose vanno dette (csf)
182. 4/10/2005
FASSINO SANTO SUBITO / COMMENTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Forse il seguente concetto ha bisogno di essere aggiornato: “ciò che proviene da
un giornalista gode di un pregiudizio positivo”.
Maledetto Grondona! Come darti torto. Correggiamo:
“Ciò che proviene da CSF gode di un pregiudizio positivo”
RIFERIMENTO 4/10/2005
FASSINO SANTO SUBITO
di Filippo Facci sul Giornale
Esercitazione per l’esame di giornalismo. Il candidato, dalla lettura della
Repubblica di oggi, provi a immaginare come possa essersi svolta la riunione di
redazione del giorno precedente. Svolgimento: «Allora, grande spazio alla
notizia di Fassino. Voglio un editoriale in prima, e a fianco voglio un altro
editoriale che esalti il dialogo tra la Chiesa e la sinistra. Trovate qualcosa»;
«Ma qual è la notizia di Fassino?». «Ha detto che è credente»; «Ma dove?»; «Alla
radio, ieri, dalla Palombelli. Non sapete un tubo»; «Ma sarà la quinta volta che
lo dice»; «Eh?»; «Ma sì, l’ha detto da Ferrara nell’aprile scorso: gli studi dai
gesuiti, la fede come fatto privato, la solita broda»; «Non ce ne frega niente
di Ferrara»; «Ma poi ne hanno parlato tutti»; «Noi no. E noi siamo la coscienza
civile della sinistra»; «Ma ne avevamo già parlato anche noi»; «Quando?»; «Il 5
dicembre 2003, intervista di Goffredo De Marchis a Piero Fassino: racconta che è
credente, che non è ateo né agnostico, che riconosce la famiglia fondata sul
matrimonio eccetera»; «Fa niente. Voglio una paginata di Ceccarelli titolata “Un
altro modo di credere a sinistra”, e affianco un’altra paginata sull’incontro
del Papa con quel teologo, Bunk, Kung, come si chiama, insomma il titolo dev’essere:
“Finalmente la Chiesa torna a discutere”»; «Ma capo»; «Basta. Che altro
abbiamo?»; «Bassolino ha baciato le reliquie di San Gennaro».
RIFERIMENTO 3/10/2005
PIU’ GIORNALI PER TUTTI
da Michele Lo Chirco
Da un lato apprezzo la schiettezza di CSF, secondo cui le opinioni dei
giornalisti sono da prendere per buone al 99,99%, dall’altro comprendo e
condivido il punto di vista di Schiavone, riguardo la scarsa considerazione che
viene garantita su determinati argomenti ai punti di vista dei blogghisti (per
fortuna non nasciamo tutti giornalisti). Tant’è, siamo comunque ospiti del
munifico CSF, l’ho già scritto in altro post, egli può fare ciò che più gli
aggrada delle nostre opinioni, pubblicarle o meno. Forse ciò che vuole evitare è
la deriva da bar dello sport, in cui si parla amorevolmente di tutte le
minchiate che ci passano per la mente mentre si sorseggia un caffè.
Caro Michele, non ho mai detto che “le opinioni dei giornalisti sono da
prendere per buone al 99,99%”. Ho detto che “tutto ciò che proviene da un
giornalista gode di un pregiudizio positivo”. In ogni caso il post di Schiavone
è stato pubblicato il 14 settembre. Sono stati i blogghisti a non avergli
dedicato nemmeno un commento. Evidentemente, come ho scritto, “ciò che proviene
da un giornalista gode di un pregiudizio positivo”. (csf)
RIFERIMENTO 3/10/2005
LA MAGA CHE PARLA COL MORTO /2
da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro CSF, vorrei il tuo punto di vista. Ho letto il post di Bassoli e lo
condivido in pieno. Tu hai scritto, credo senza ironia, che è uno splendido modo
di usare Internet. Ora, aldilá del nome del giornalista, quello che conta è il
contenuto, la denuncia, giusto? Un post cosí va fatto circolare, giusto? Allora
se le medesime cose le scrive uno di noi sul tuo blog, anche se non provengono
da un noto giornalista, meriterebbero che fossero diffuse o quantomeno
meriterebbero un dibattito. Se hai deciso di chiosare il post di Puliafito è
perché lo hai ritenuto molto interessante. Qualche settimana fa ho inviato un
post del medesimo contenuto ma nessuno, mi sembra, ha scritto nulla, tu potresti
non averlo notato ma gli altri? Giuro che non è per presunzione, non intendo
polemizzare, il mio post avrebbe potuto scriverlo Ceratti o chiunque altro, solo
mi chiedo perché a volte le segnalazioni, chiamiamole così, fatte da un lobbista
non sono considerate, mentre assumono un aspetto diverso se a farle sono dei
giornalisti. È interessante questa cosa. Esiste l’esclusiva della notizia, nel
senso che è materia di cui si debba occupare solo un professionista, anche
quando questi non riesce a farsi pubblicare un pezzo sulle pagine in cui
normalmente scrive? Il blog è uno strumento d’informazione e di
controinformazione, credo che quando emergono notizie documentate o punti di
vista degni di rilievo, e condivisi naturalmente, dovrebbero essere spalmati,
per così dire, in tutti i blog amici per diffonderli il più possibile nella
rete. Questo della sensitiva è un caso d’inaudita gravità.
Caro PFS, non ho alcuna difficoltà a riconoscere che tutto ciò che proviene da
un giornalista gode di un pregiudizio positivo. E meno male! E’ il suo mestiere
quello di aggirarsi fra le notizie. Grave sarebbe (anzi, grave è) se il
pregiudizio fosse negativo. Detto questo non si può ancora dire nulla. Commenti
al tuo post nessuno. Commenti al post di Bassoli? Per adesso nessuno tranne il
tuo. E il mio. Ma io commentavo semplicemente il fatto che mi piaceva che un
giornalista usasse Internet in alternativa al giornale. Non avrei potuto
certamente fare un commento del genere sul tuo post. (csf)
RIFERIMENTO 3/10/2005
LA MAGA CHE PARLA COL MORTO
da Alberto Puliafito (su Macchianera)
Giovanni De Mauro pubblica su Internazionale una mail che Romeo Bassoli - noto
giornalista - ha mandato a colleghi e amici. Penso che sia una buona cosa - e
che nessuno me ne vorrà per questo - riportarla anche qui, anche se non conosco
Bassoli e non ho ricevuto la sua mail personalmente. Trovo sia nello spirito
della mail, riportarla, e penso di non sbagliare invitando i lettori a fare
altrettanto.
?Ciao e scusami il disturbo. Sto inviando questo messaggio a qualche decina di
colleghi e amici che mi conoscono. Lo faccio perché sono indignato dal modo in
cui tv e giornali stanno dando la notizia della ‘medium che ha fatto scoprire il
cadavere della ragazza nel lago’. Un’informazione da giornalaccio di
supermercato delle pianure statunitensi. Nessun collega che si fermi a pensare:
‘Ehi, sto scrivendo (dicendo in tv) che una donna ha parlato con un morto’.
Credo che noi si debba protestare: inondare di email le rubriche di lettere dei
giornali e delle tv. Esprimere in qualche modo il disagio di chi si occupa di
comunicazione e vede propinare a milioni di persone una sottocultura medievale,
antirazionale e foriera di truffe. Spero che facciate anche solo una piccola
cosa. Credo sia importante reagire?.
Ecco uno splendido uso di Internet. Quando i giornali non scrivono, i
giornalisti possono aggirare l’ostacolo, anche se è più lento e meno efficace (csf)
183. 2/10/2005
SINISTRA ELEGANTE, DENTRO E FUORI
da Vittorio Grondona - Bologna
Non capisco perché alcuni amici del blog vorrebbero che gli uomini di sinistra,
della vera sinistra, di quella sinistra che riesce ancora a tenere le distanze
dalla destra, fossero degli yes-men, si vestissero da poveri diavoli e così
conciati si umiliassero a chiedere sempre e comunque l’elemosina. Ebbene, li
invito a desistere da questo strano desiderio. Vestirsi bene e con gusto è un
dovere di chi rappresenta il popolo davanti alla nazione. Si smetta poi di
insistere sul fatto che sia stato Bertinotti a far cadere il governo di
sinistra, del quale, fra l’altro, non faceva nemmeno parte. E’ un’errata
interpretazione dei fatti. La sinistra ha governato tutti i suoi bravi cinque
anni, ha fatto cose buone e cose cretine. Molte cose cretine! Se ha perso nel
2001 ha perso da sola, senza l’aiuto di Bertinotti, che da parte sua aveva
invece tentato in tutti i modi, ma invano, di evitarle paurosi scivolamenti
verso comportamenti di destra. (...) Non solo Pannella e De Michelis dovrebbero
stare dove stanno ora, ma mi piacerebbe che anche Sgarbi, Mastella e una parte
di Rutelli si dimenticassero della sinistra. (...)
184. 1/10/2005
ARTE PUBBLICITARIA
da Vittorio Grondona - Bologna
Uno dei motivi per cui Mediaset sta subendo un calo degli ascolti è dovuto al
fatto che sono tantissimi gli italiani che la pensano come l’avvocata Lina Arena
sulla pubblicità. Non a caso costoro hanno vinto un referendum in proposito.
Mediaset dovrebbe smetterla di interrompere ogni dieci/dodici minuti la
pubblicità inserendovi un’insignificante azione gol di un paio di minuti. E’
proprio in quel momento che gli italiani cambiano canale e siccome trovano
pubblicità anche sulle altri reti, là si intrattengono felici pagando volentieri
la carissima corrente elettrica per vedersela, salvo ricambiare canale al
prossimo stressante intervallo di un pezzo di film, che visto in quel modo,
risulta perfino più sgradevole degli intervalli con le pecore di un tempo.
RIFERIMENTO 30/9/2005
AMO LA PUBBLICITA’
dall’avv. Lina Arena
Non posso chiudere la mia giornata se non guardo almeno uno spot pubblicitario.Amo
la pubblicità e gradisco gli accorgimenti, i linguaggi, i colori, i dialoghi ed
alla fine anche i prodotti reclamizzati. Solitamente compro i prodotti
provenienti dagli Stati Uniti come la cera per pulire la carrozzeria delle auto
o i kit di coltelli per tutti gli usi compresi quelli per sgozzare tacchini ed
affettare bambini.Volentieri al posto di un film vedrei una sequenza di spot.
Sono opere d’arte.Ecco perché amo la pubblicità.
185. 30/11/2005
L’EDICOLA E’ UN BAZAR SENZA SCONTI
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ proprio così caro CSF. Io ho acquistato l’intera serie dei film dell’Unità a
prezzo d’edicola, salvo poi accorgermi un bel giorno che nei pressi della
stazione Termini di Roma gli stessi film erano posti in vendita ciascuno a mille
lire in meno senza obbligo di comprare anche il giornale. Tutti meritevoli di
essere visti e collezionati, però. Non parliamo poi dei libri e dei fumetti. Li
ho comprati quasi tutti! Dopo qualche tempo si trovavano nelle bancarelle,
tantissimi addirittura a metà prezzo. I CD musicali e pure molti DVD costano dal
giornalaio spesso di più che nei negozi specializzati. Ce n’è voluto del tempo,
ma ora ho imparato la lezione: in edicola compro solo il giornale e mi scoccia
tantissimo quando devo pagare anche l’inserto. L’edicolante ha finalmente smesso
di fregarsi le mani quando mi vede entrare, e questa è già una piccola
soddisfazione giornaliera. Tanto più gustosa quando capito dal giornalaio che
tenta di rifilarmi Il Foglio nei giorni di sciopero degli altri quotidiani ed
abbozza una smorfia quando gli dico che preferisco il Manifesto.
RIFERIMENTO 1/12/2005
GADGET O CONTRIBUTI CRITICI?
da Alberto Arienti
Lasciamo stare i libri che si trovano facilmente, ma avete provato a cercare
certi film (in cassette o DVD) di quelli che una volta si chiamavano d’essai e
che non sono i “cult movies” di oggi? Se li trovate nei negozi siete bravi. Caro
Grondona, le cassette scontate dell’Unità e altri giornali vengono vendute sulle
bancarelle, almeno un anno dopo la pubblicazione iniziale, come remainders,
tutto qui.
186. 28/11/2005
CHI VA AL MULINO S’INFARINA
da Vittorio Grondona - Bologna
Aborto o non aborto? Non è questo il problema. Il problema è il fatto che c’è
qualcuno al di fuori di noi intenzionato ad obbligarci a vivere il nostro corpo
secondo le sue volontà e non le nostre. Per farlo minaccia qui in terra la
galera e nell’al di là l’inferno. Questa situazione orrenda è inaccettabile e
deve essere assolutamente respinta al bigotto mittente, chiunque egli sia.
Dubito poi del fatto che una donna arrivi alla grave decisione di rinunciare
volontariamente ad un figlio perché è giovane o insicura del domani. Sarebbe
solo egoismo e tutti sappiamo che la donna non è mai egoista quando si tratta di
maternità. I motivi che fanno decidere sono di sicuro di altra natura e ben più
profondi. Infine una lancettina in favore del povero maschietto occasionale che
riceve l’inaspettata notizia che presto sarà padre. State sicure donne, ci
rimane molto male. Non solo per l’inaspettata conclusione della debolezza della
carne, ma soprattutto per la sua sensazione di essere stato in tutta la vicenda
il galletto sprovveduto del momento. Quando la gravidanza è frutto dell’amore
entrambi gli interessati l’accettano sempre responsabilmente senza curarsi
dell’eventuale futuro negativo o delle chiacchiere della gente. Se poi
subentrasse il fatto grave da dovere considerare anche un eventuale ricorso
all’aborto, anche in quel caso il dolore sarebbe condiviso in eguale misura.
187. 25/11/2005
IL SOGNO DI STORACE E LA LOGICA DI NANIA
da Vittorio Grondona – Bologna
Sceso in Sicilia per partecipare alla propaganda elettorale amministrativa in
favore del candidato di destra a sindaco di Messina, il ministro Storace, fra
l’altro, ha confessato il suo sogno: gli piacerebbe fare per altri cinque anni
il ministro della salute e che la relativa nomina fosse Fini a firmarla. Nella
stessa occasione l’On. Nania, noto saggio italiano loquace corresponsabile della
distruzione della nostra Costituzione, parlando della nuova legge elettorale
assicura i suoi compaesani. Nella sostanza ha affermato: non vi piace Berlusconi?
Niente paura. Se passerà il nostro proporzionale si potrà candidare Fini da
Bolzano a Siracusa. Votate quindi AN ed il gioco sarà fatto. Fini sarà il nostro
prossimo premier. Ecco cos’è la destra, innovativa anche nelle primarie... A
parte l’incubo Storace, le semplificazioni di Nania sono davvero fuori dalla mia
portata intellettuale. Sono sicuro che i siciliani, che non sono sicuramente
ingenui come me, riusciranno a analizzare opportunamente quello che l’On. Nania
ha cercato di far loro intendere.
188. 25/11/2005
NOVITA’ IN CAMPO BIBITE
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ nata una nuova bibita siciliana: cremolata di pera alla coca cola.
189. 25/11/2005
CONSULTORI
da Vittorio Grondona
http://www.sabellifioretti.com/Giuliano%2021_11_2005%20Rep.jpg
190. 24/11/2005
TELEVOTO
da Vittorio Grondona – Bologna
Il trash televisivo ci ha ormai abituati al televoto. I teleguidati vi
aderiscono allegramente non sempre consapevoli di pagare molto cara quella
stupida opportunità. Poi, magari prendendosela con Wanna Marchi, coi maghi, con
le televendite, corrono a piangere a Mi Manda Raitre. Prendiamo per esempio il
biglietto della lotteria annuale del 6 gennaio, nata in origine per lasciare
opportunamente l’esito unicamente alla sorte. Oggi la sorte bisogna
concretamente aiutarla, come nel gioco delle tre carte. Gratta qui e telefona
al…, gratta anche qui e telefona al …. Puoi farlo perfino due volte, pensa che
fortuna, la telefonata ti costa solo un euro, IVA compresa. Il bello è che se
non telefoni non puoi partecipare ai premi intermedi e quando telefoni c’è
dall’altra parte una vocina che immediatamente alla formazione dell’ultimo
numero ti dice che non sei stato fortunato. E intanto il tuo euro ha preso il
volo verso le tasche dei mangiastupidi e rimani lì nel dubbio se sbattere il
telefono in terra o abbozzare un sorrisetto di commiserazione per te stesso.
(...)
191. 24/11/2005
ABORTO /3
da Vittorio Grondona - Bologna
La guerra, l’omicidio, la violenza, la mafia sono cose tristi del mondo, non
solo della nostra vita. Ci possono coinvolgere nostro malgrado ed
individualmente potremo all’occorrenza solo difenderci se ne avremo
l’opportunità. L’aborto e forse in un certo senso anche l’eutanasia, sono
avvenimenti personali e contingenti coi quali nessuno può avere stabilito un
preventivo modus vivendi. Alla stregua di indesiderati ed inaspettati ospiti
infatti essi possono improvvisamente bussare alla nostra porta ed allora
spetterà solo alla nostra coscienza, atea o religiosa che sia, la decisione di
farli entrare o respingerli agendo possibilmente nei limiti del lecito di una
organizzazione sociale laica, giusta e soprattutto civile. In quel momento così
difficile e doloroso gradiremo forse qualche parola buona, ma di sicuro non
vorremo subire alcun tipo di imposizione da chicchessia. Se nemmeno Dio ha
voluto limitare la libertà della coscienza dell’uomo, con quale diritto allora
pretendiamo di limitarla noi?
RIFERIMENTO 23/11/2005
ABORTO /2
da Alessandro Ceratti
Forse l’aborto, come la guerra, l’omicidio, la violenza, la mafia “è una delle
cose tristi della vita” come direbbe Grondona-, e non è possibile debellarlo,
come probabilmente non è possibile eliminare la guerra, la violenza ecc. Non per
questo io penso che non valga la pena di combatterlo fieramente, come farei con
la guerra, la violenza ecc. No, io non voglio trovare un modus vivendi con
l’aborto, come non lo voglio trovare con la guerra, la violenza, l’omicidio, la
mafia.
P.S. Se si deve fare un aborto, che si faccia con la pillola! Meno sofferenza
c’è in giro, più sono contento.
192. 22/11/2005
ABORTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Eccola qui. Puntuale nella sua previsione, è spuntata all’orizzonte la
discussione sulla legge 194. La RAI si riempie di telefonate di casi
particolarmente pietosi, i giornali si divertono in statistiche incontrollabili.
i guerrafondai insensibili alle centinaia di morti innocenti che tristemente
alimentano ogni giorno la scena mondiale, coccolano spudoratamente l’embrione,
un’entità che manco loro sanno se sia vita concreta od astratta, in un contesto
religioso di sapore medioevale. L’aborto è una delle cose tristi della vita, ma
non è cancellandolo dai regolamenti della società che sarà possibile debellarlo.
Regolarlo è sicuramente meglio che renderlo di nuovo clandestino. Siccome già si
è trovato un prodotto farmaceutico alternativo alla chirurgia, largamente
sperimentato in tantissimi altri paesi, per non far soffrire anche fisicamente
quella donna che dovesse aver deciso di ricorrere all’interruzione della
gravidanza per gravi e personali motivi, mi sembra davvero stupido non
approfittarne. Altro che quote rosa! Se fossi donna mi ribellerei… Almeno tanto
quanto cerco di ribellarmi io, come uomo, a provvedimenti demenziali come quelli
che in proposito stanno uscendo da alcune teste inquisitrici e bigotte, cariche
solo di cattiveria intransigente.
193. 22/11/2005
NIENTE MICROFONO, PER ORA SOLO GESTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Santoro forse ritornerà in TV, ma la Casa delle Libertà, tanto per dimostrare
quanto sia azzeccata la caratteristica che si è autonomamente attribuita, non è
d’accordo per assegnargli la pericolosa conduzione di un programma libero del
tipo “Il Raggio Verde”. L’unica cosa quindi che l’ex parlamentare europeo potrà
fare in televisione sarà al massimo quella di gesticolare. Per adesso Il
microfono lo terrà ben stretto in mano chi ha vinto le elezioni del 2001 e la
prevista imminente abolizione democratica della par condicio toglierà in
proposito ogni dubbio agli illusi di sinistra. E’ di oggi la notizia che un
collaboratore di Santoro, il bravo giornalista Riccardo Iacona, riceverà dalla
RAI una somma di 205 mila euro perché vittima di un “demansionamento”. Queste
sanzioni, peraltro molto ricorrenti nel nostro liberissimo servizio pubblico,
dovrebbero essere prelevate direttamente dalle tasche di quei dirigenti RAI che
prendono impunemente azzardati provvedimenti repressivi come quello di tappare
le bocche e di smorzare i pensieri. Non è giusto che i contribuenti paghino per
il loro servile comportamento perennemente in conflitto con la più elementare
democrazia.
194. 19/11/2005
IL PROBLEMA E’ SOLO NELLE IDEE UNICHE
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro Guglielmo Calori, anche il fascismo era unito. Era così unito che per
rimettere in carreggiata chi avesse dimostrato segni di sbandamento partivano
almeno venti bastonatori. Venti contro uno era la regola vincente. Per
scongiurare il ritorno al potere di simili ideologie era nata la nostra
bellissima Costituzione, estremamente curata nei minimi particolari. Noi da
perfetti beoti, scordandoci inconsciamente del passato, abbiamo permesso che ce
la cambiassero proprio i discendenti di quelle barbarie fasciste. I motivi per
votare a sinistra ognuno se li deve cercare da solo, in base alle esperienze
personali ed ai propri interessi, finché è in tempo, però. Dopo, se riprende la
logica del venti contro uno, sarà molto difficile cambiare idea. Ci pensi bene
signor Calori, è meglio avere sempre a disposizione un freno di riserva. Se il
freno è lasciato in mano ad uno solo è sufficiente un suo improvviso attacco di
sclerosi per finire tutti nel fosso.
RIFERIMENTO 18/11/2005
UN BEL PROBLEMA
da Guglielmo Calori, Milano
Sono un elettore di centro dx (quindi, secondo Freda, un pirla) in parte deluso
da quanto fatto da questo Governo, anche se non mi pare sia stato il peggior
esecutivo della nostra storia repubblicana. Detto ciò, quello che mi piacerebbe
chiedere ai molti bloggisti di sinistra è un elenco di buoni motivi per votare
alle prossime elezioni il loro schieramento (non le ragioni per non votare il
centro dx!). Lo chiedo perchè in questi ultimi mesi, da quando c’è sentore di
una possibile vittoria, tutti i partiti della coalizione cercano di mettersi in
evidenza, ma con quali risultati? La sinistra è spaccata sull’Iraq, su Cofferati,
sulla TAV, addirittura sulla Coca Cola. Del centro dx si potrà dire tutto il
male possibile, ma perlomeno, ha retto 5 anni e, per me, la stabilità politica è
un valore importante nella scelta della coalizione.
195. 18/11/2005
TRENI AD ALTA VELOCITA’
da Vittorio Grondona – Bologna
Si dovrebbe chiamare alta capacità. Infatti le attuali linee ferroviarie sono
ormai sature e supportano malamente l’enorme mole del traffico esistente. In
poche parole oggi circolano sugli stessi binari treni velocissimi e treni lenti.
Detto in poche parole, il treno veloce per garantire velocità e frenata in
sicurezza ha bisogno di avere spazio libero davanti a sé per diversi metri
(minimo 1200 metri per treni a velocità normale). E’ evidente che se nello
spazio di frenatura del treno veloce (eurostar) si trovasse a viaggiare un treno
lento (merci), il treno veloce è costretto a rallentare e di conseguenza non
riesce a mantenere l’orario sul quale è impostato. Questo stato delle cose è la
triste conseguenza di una disattenta e clientelare politica dei trasporti che
nel passato ha favorito la gomma alla rotaia in modo esageratamente poco
previdente. (...)
196. 9/11/2005
500 BATTUTE
da Vittorio Grondona ? Bologna
Riprendo atto, in totale disaccordo, di questa regola che personalmente ritengo
piuttosto barbara. Se dico che i partiti dell’estrema sinistra sono una garanzia
contro le possibili arroganze politiche di chi detiene completamente il potere
in mano e che la destra ancora non ha questa fortuna, si capisce il concetto, ma
assolutamente non si capisce perché l’ho espresso (385 battute).
La verità è che gli interventi degli esterni al giornalismo possono essere buoni
solo come spunti sui fatti. Slides da spiegare insomma. La spiegazione e
soprattutto la relativa opinione guidata devono essere forzatamente riservate al
giornalista. Zapping insegna (264 battute).
RIFERIMENTO 9/11/2005
500 BATTUTE/2
da Antonino Pisana, Milano
Claudio, tu sei il titolare del blog e hai piena facoltà di decidere, ma ha
ragione Vittorio Grondona, 500 battute sono poche se uno desidera articolare
minimamente il suo pensiero, tant’è che spesso la tua tolleranza consente
commenti più lunghi, che perderebbero spessore se ridotti. Propongo pertanto di
aumentare il limite a 1000 battute, però veramente inderogabili. L’esposizione
di questi banalissimi concetti ha impiegato ben 505 battute, figuriamoci se mi
fossi avventurato su temi più complessi
I nostri lobbisti non conoscono il significato di inderogabile. Meglio le 500
battute, così alle deroghe ci penso io (csf)
197. 8/11/2005
ILLUSIONI
da Vittorio Grondona – Bologna
Nella mia risposta al signor Rocchino è stata cestinata la parte dove indicavo
alcune cause che secondo il mio parere hanno fatto perdere le elezioni del 2001
al centro-sinistra. Stiamo qui a parlare di questo è bene (Cofferati, Prodi…) e
di questo è male (Berlusconi, Bertinotti…) e non ci accorgiamo di allontanarci
pericolosamente dai veri problemi. Non illudiamoci, se Prodi vincerà le elezioni
si troverà di fronte ad una situazione italiana disastrosa in quasi tutti i
settori sociali e il suo governo avrà bisogno di molto denaro. E dove lo
prenderà il denaro? (...)
Ricordi la regoletta delle 500 battute? Alla tua mail
è andata perfino bene: di solito qui si cestina direttamente chi sfora,
perlomeno chi esagera come te ultimamente.
RIFERIMENTO 7/11/2005
SOFISMI / 3
da Gianluca Freda
Caro Nocera, essendo io stesso un lavoratore a reddito fisso, figlio di
pensionati, e rientrando dunque a pieno titolo nella categoria degli impoveriti,
potrei permettermi di fare tutti i sofismi che voglio, e poi spiegarmeli da
solo. Ma non ne ho bisogno. Non servono sofismi per capire che la distinzione
tra mali minori e maggiori - che è lei ad avere introdotto - è una fesseria. Il
rapporto tra centrosinistra e centrodestra non è un rapporto tra un male minore
e uno maggiore, ma un rapporto di continuità. Il CS ha dato il via a quei
provvedimenti contro pensionati, lavoratori e immigrati - la controriforma
previdenziale di Dini, il pacchetto Treu, la Turco-Napolitano - che il CD ha poi
portato alle logiche conseguenze. E che il prossimo governo Prodi, stando ad
alcune celebri esternazioni di Rutelli, intende “sperimentare”, e probabilmente,
vista l’imponenza del buco nei conti pubblici, inasprire. Se vuole, può
spiegarlo lei a me, essendo io un operaio, che col prossimo governo Prodi le
cose miglioreranno e torneranno le vacche grasse. Ci provi, e le dirò se le
ritengo affermazioni credibili.
RIFERIMENTO 7/11/2005
SOFISMI /2
da Vincenzo Rocchino, Genova
Ringrazio il signor Gigi Nocera per il suo post, al quale faccio
riferimento, per rispondere ai sigg.
Grondona e Freda. Voglio precisare che non ho assolutamente nulla contro il PRC;
il suo leader, invece, mi sta diventando antipatico per il suo modo di porsi:
non mi piace la sua intenzione di tenere sotto ricatto la coalizione (seppure,
per adesso, siamo solo alle intenzioni); vorrei capire perché ci si scandalizza
tanto se a pretendere il rispetto della legalità, sono quelli della sinistra;
infine “la politica impopolare” di Prodi di cui parla Grondona, può essere
sembrata tale principalmente perché il professore si era posto l’obiettivo,
fortunatamente centrato, dell’entrata nell’euro. Chiediamoci, solo per un
momento, dove sarebbe finito questo Paese se non ci fosse stata quella, seppure
breve, parentesi di governo di risanamento? Nel mentre stiamo continuando a
sprofondare… perciò oggi, e ancora più domani, l’opera di risanamento si
prospetta lunga e durissima (lo ricordo a Freda).
RIFERIMENTO 6/11/2005
SOFISMI
da Gigi Nocera
I sofismi di Freda dovrebbero essere spiegati ai pensionati, ai lavoratori a
reddito fisso, a tutti coloro che il governo del Grande Bugiardo ha ridotto
quasi alla miseria. Disquisire se è meglio il male minore o il male peggiore di
fronte allo sfacelo in cui ha condotto l’insipienza di Bertinotti e l’egoismo è
proprio un voler discutere sul sesso degli angeli. Rifondaroli pervicaci, che
non si arrendono neanche davanti alla più solare evidenza del danno fatto da
Bertinotti a tutti coloro che lui dice di difendere gli interessi (ripeto:
lavoratori, pensionati, poveri) non sarebbe ora di aprire gli occhi? Penso e mi
auguro che un’altra delusione aspetti il “parolaio rosso” alle prossime elezioni
politiche (vedi anche le recenti primarie).
198. 6/11/2005
ITALIANI DELUSI E CON LE ORECCHIE D’ASINO
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro signor Vincenzo Rocchino, proprio non riesco ad afferrare la sua avversità
al PRC e soprattutto al suo leader Bertinotti. Lei accusa quest’ultimo di avere
spianato la strada al governo bananiero del Cavaliere. Ciò non è vero e lo può
facilmente verificare controllando la durata della legislatura precedente retta
dal centro-sinistra. Precisamente cinque anni come previsto. Bertinotti ha solo
fatto cadere il governo Prodi. La maggioranza del PRC aveva infatti riscontrato
nella politica dell’allora Presidente del Consiglio un pericoloso scivolamento
verso l’impopolarità nel mondo del lavoro dove si era purtroppo consolidata una
conseguente forte situazione di disagio, favorita peraltro da un pigro
sonnolente sindacato. (...)
RIFERIMENTO 6/11/2005
LA FINESTRA
da Gianluca Freda
Caro Rocchino, lei ha perfettamente ragione: penso sul serio che la maggioranza
degli italiani sia composta, se non da pirla, perlomeno da persone dotate di
scarsa memoria e di pochissima cultura politica. Hanno rivotato Berlusconi nel
2001, nonostante i disastri combinati in soli 8 mesi nel 1994; stanno per
rivotare Prodi, nonostante vi siano molteplici avvisaglie che il suo nuovo
governo sarà, se possibile, anche peggiore di quello già orrendo del ‘96. Più
che dei pirla, gli italiani mi ricordano quelle mosche che, con metà finestra
spalancata, non riescono ad uscire all’aperto perché si ostinano a sbattere
contro la metà chiusa. Se lo vorranno, la metà aperta esiste, è visibile, ed è
nei partiti della sinistra che alcuni definiscono “radicale”, e che io chiamo
semplicemente
”sinistra”. (...)
RIFERIMENTO 4/11/2005
SE MISTER CASHMIRE DOVESSE RIPROVARCI..
da Vincenzo Rocchino, Genova
Nonostante lo stato in cui è stato ridotto il Paese, anche grazie all’aiutino
della strategia politica del loro capo, che lo consegnò al venditore di spot-tv,
su questo blog gira un rifondarolo che oltre ad essere fiero di quanto è
successo, si dice sicuro che il suo partito sarebbe pronto a rifarlo;
evidentemente costui pensa che gli italiani sono tutti dei pirla, pronti a farsi
sodomizzare ancora. Se mister cashmire dovesse riproprovarci, la sua percentuale
di voti potrebbe facilmente scendere tanto da somigliare a un prefisso
telefonico. L’errore fatto in passato, deve pesare ancora sulla sua coscienza
come un macigno. Credo pure che i comunisti di rifondazione non sarebbero più
disposti a riconsegnare il governo di quello che resta di questo Paese, a
Berlusconi, una seconda volta!
199. 6/11/2005
PACCO-BOMBA A COFFERATI
da Vittorio Grondona – Bologna
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà al sindaco di Bologna per il fatto
inqualificabile perpetrato nei suoi confronti. Questi atti terroristici che ogni
tanto ricorrono anche nel nostro paese squalificano la nostra società. Mi auguro
che presto, con la forza della civiltà e, perché no, del volersi bene, si riesca
a debellare definitivamente nel mondo ogni forma di intimidazione contro
chiunque. Tutte le divergenze possibili in ogni settore devono essere risolte
con il dialogo e con la ragione. La violenza nasconde sempre un interesse che
con la ragione non ha mai nulla da spartire!
200. 4/11/2005
COME FACCIO A NON PARLARNE?
da Vittorio Grondona - Bologna
Lasciate che gli immigrati vengano a me! Se denunceranno i loro sfruttatori
troveranno accoglienza e protezione. Come se fosse facile ed indolore per un
immigrato clandestino farsi ricevere dal sindaco. Con la legge Fini-Bossi un
immigrato che vuole regolarizzarsi impiega giorni e giorni di file snervanti per
riuscire a farsi ricevere dall’ultimo degli impiegati. Invece di sfornare frasi
ad effetto alle quali fanno eco i pareri favorevoli di tutta la destra e di buon
parte della sinistra che fa finta di non capire la realtà per non perdere
consensi, il sindaco di Bologna ed i tutori della legalità dovrebbero indagare
autonomamente e prendere con le mani nel sacco gli sfruttatori di quella gente.
La verità è che con quella bruttissima legge è possibile venire in Italia solo
da clandestini la cui gestione diventa difficile per non dire impossibile.
Bologna ha incredibilmente un cantiere aperto quasi ogni cento metri, si
facciano un giro per rendersi conto come lavora quella gente. Poi il sindaco
potrà parlare di legalità. Con l’avvento del computer ormai tutto si fa a
tavolino, perfino le ispezioni.
201. 2/11/2005
IL CAMPIONATO DELLA POLITICA ITALIANA
da Vittorio Grondona - Bologna
Ed ecco rispuntare Giuliano Ferrara con le provocazioni finalizzate a dividere
le forze politiche italiane. Le dichiarazioni contro Israele di Mahmoud
Ahmadinejad non sono certo nuove per l’Iran. E va bene allora, per ogni cosa
contraria alla logica mettiamo alla prova il polso politico. Forza Ferrara,
manifestiamo contro coloro che si stanno mettendo sotto i piedi la nostra
Costituzione; contro coloro che vogliono cancellare l’unità d’Italia costata ai
nostri avi litri di sangue; contro un Presidente del Consiglio che invita a
votare per lui perché questo è il volere dell’attuale presidente americano, il
quale ha peraltro puntualmente subito smentito. In un mondo civile la pacifica
convivenza è tutto e non c’è bisogno di Ferrara per ricordarcelo. Israele agli
israeliani, l’ Iran agli Iraniani, la Palestina ai palestinesi e così via, ma
soprattutto, l’Italia agli italiani e che, al grido barbaro di ciapa ciapa al
maruchein, i padani si facciano le loro belle nuotate sul Po, dalla Piana di
Pian del Re a Venezia senza rompere le scatole.
202. 29/12/2005
LO SCIOPERO E’ UNA GRANDE, MA NECESSARIA FATICA
da Vittorio Grondona - Bologna
Lo sciopero è una mazzata: piglia dove piglia. Chi sciopera spera che pigli
bene; chi non sciopera spera altresì che pigli bene così ci guadagna senza
perdere nulla; chi lo subisce ci perde sempre, specialmente se lo sciopero
piglia bene. Le controparti sono invece di due categorie: Il datore di lavoro
privato e il governo in quanto datore del lavoro pubblico. Il primo di solito
cerca di evitare lo scontro ed è normalmente disponibile a contrattare nuove
regole con i dipendenti secondo le sue reali disponibilità; il secondo invece
teme solo l’opinione della gente che potrebbe compromettere il consenso politico
nei suoi confronti. Per questo si dà un gran daffare, con la complicità dei
telegiornali nazionali, per addossare sui lavoratori tutta la responsabilità dei
disagi.(...)
203. 29/12/2005
STALIN… E TANTI ALTRI
da Vittorio Grondona - Bologna
Marx diceva che la forza è la leva di ogni rivoluzione. Nel passato tutte le
lotte di classe del proletariato gli hanno dato infatti ragione. Peccato che la
maggior parte di esse alla fine sono riuscite solo a rivoltare la frittata. In
sostanza cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. E allora si
rincomincia: stessa forza e nuova rivoluzione… Proprio così, il potere dà alla
testa. Io penso in proposito che al potere democratico non dovrebbero mai starci
le stesse persone, specialmente quelle acclamate a furor di popolo. Prima o poi
danno di matto e diventano pericolose. Baffone nel dopoguerra rappresentava per
il popolino un esempio da imitare per risolvere le conseguenze negative
dell’oppressione fascista, degli orrori della guerra e delle prepotenti
ingiustizie sociali del dopoguerra che l’avevano tragicamente coinvolto. Non
meravigliamoci quindi dei titoli dei giornali di quei tempi. Anche i titoli sono
comunque destinati a ripetersi…
204. 25/12/2005
BONOLIS?... CHI L’HA VISTO?
da Vittorio Grondona – Bologna
Dopo la trasmissione dei pacchi non ho più avuto occasione di vedere uno
spettacolo di Bonolis. Non è che questo sia importante per me, ma mi sta venendo
il dubbio che la strategia di Mediaset per combattere la concorrenza RAI sia
proprio quella di portarle via a suon di quattrini gli artisti di successo
momentaneo, estremamente dannosi per l’audience di casa propria. Una volta
concluso l’affare, non importa se il ricco saltatore di fossi lavori o no,
l’importante è riportare la bilancia Mediaset in posizione vantaggiosa. In
questo senso i soldi sono spesi bene, in quanto rientreranno più copiosi nelle
casse in pochissimo tempo grazie all’aumento dell’inesorabile pubblicità.
205. 25/12/2005
CACCIA ALL’UOMO
da Vittorio Grondona – Bologna
Da qualche tempo mi sto chiedendo dove sia andata ad abitare la politica. Quella
politica che appassiona, intendo. Oggi si parla solo delle banalissime
manifestazioni verbali dei nostri baldi politici e si tralasciano le notizie che
riguardano la reale possibilità di realizzare le loro fluide promesse
elettorali. Nel pieno disprezzo delle volontà popolari si fanno leggi a suon di
fiducia, si fanno le guerre, si terrorizzano i cittadini con fantastiche ipotesi
di epidemie... Dopo avere distrutto quasi completamente il nostro sistema
aviario alimentare e venduto fino all’esaurimento ogni sorta di vaccino, si tace
di colpo su quel problema e si passa con non chalance alla barca di D’Alema.
Molti giornalisti si sentono in dovere di indossare le vesti di magistrato ed
indagano per conto proprio. Senza problemi di spazio sui giornali di parte,
sproloquiano poi l’esito delle loro faziose supposizioni sullo svolgimento dei
fatti. (...)
206. 23/12/2005
VIA I TIR DALLE NOSTRE STRADE
da Vittorio Grondona – Bologna
E’ il grido di moda rispolverato dai nostri politici per contrastare le proteste
degli abitanti della Val di Susa contro l’alta capacità ferroviaria. Io penso
che il progetto TAV sia senz’altro utile e necessario, ma solo se ben realizzato
secondo prospettive correttamente verificate nei pro e nei contro. Anche Rutelli
giustamente non vorrebbe più vedere i TIR sulle nostre strade… Vorrei però
ricordare a Rutelli e a tutti i nostri politici faciloni che per il bene attuale
e futuro dell’Italia e di conseguenza di tutti gli italiani, i TIR dovrebbero
essere eliminati prima di tutto dalle direttrici Palermo/Milano/Verona/Torino
ovvero Lecce/Taranto/Milano/Verona/Torino e non solo dai centri intermodali
costruiti guarda caso quasi esclusivamente a ridosso delle nostre Alpi. Come da
sempre le merci arrivano a questi centri dal nord Europa tramite la ferrovia per
poi proseguire con TIR per tutto il resto del nostro Paese. Viceversa le merci
italiane dirette all’estero utilizzano il treno principalmente da questi centri,
in quanto al sud gli interporti sono quasi inesistenti, Bologna, Pescara e
pochissimi altri, da dove è comunque difficoltoso inoltrare sulle attuali linee
ferroviarie treni merci completi senza danneggiare le percorrenze del servizio
viaggiatori. Ne consegue l’assurdo inconcepibile che le ferrovie si accollano
gli oneri di trasbordo, quali manovre, personale, usura dei piazzali e connessi,
in cambio di pochi chilometri di tariffa. Il risultato non fa una grinza: la
gomma ci guadagna e Pantalone paga!...
207. 20/12/2005
BORGHEZIO
da Vittorio Grondona
Ogni violenza di gruppo deve essere condannata a prescindere. Così si
comportavano gli squadristi del ventennio ed io non desidero in assoluto che si
ripetano gesta fasciste con il mio compiacimento. Fazio e Bondi sono
l’espressione vivente rispettivamente del nuovo capitalismo e della nuova
politica. La Santanchè, comunque si faccia chiamare, ha sempre un dito eloquente
in più che esprime il vero senso della sua politica. Infine i comici sono di due
specie: quelli veri che fanno ridere per mestiere facendo riflettere sulle cose
serie e quelli finti che fanno ridere solo quando parlano di cose serie. Peccato
che buona parte del popolo apprezzi soprattutto questi ultimi.
208. 15/12/2005
DIGITALE TERRESTRE
da Vittorio Grondona - Bologna
Qualcuno però lo deve spiegare ad uno stupido come me che si ostina a votare a
sinistra... Come mai quando si è esaurito il contributo 2005 per lacquisto dei
decoder digitali terrestri gli stessi sono improvvisamente calati di prezzo,
esattamente dellimporto pari al precedente contributo statale? Che sia anche
questo un mistero della fede non relativista dei meno stupidi che votano per la
destra? Oppure che sia per il fatto che le trasmissioni digitali terrestri si
vedono a scatti, adesso si adesso no, similmente al funzionamento delle frecce
di direzione delle automobili?
Che io possa stramazzare a terra se ho capito a che cosa serve il digitale
terrestre (csf)
209. 15/12/2005
PROPORZIONALE SENZA PREFERENZE
da Vittorio Grondona - Bologna
Chissà se nella prossima legislatura ci troveremo in Parlamento ancora gli On.
D’Onofrio, Schifani, o addirittura Nania… In caso affermativo, sarei proprio
curioso se anche allora avranno la faccia tosta di affermare pomposamente che
sono stati eletti dal popolo. Quel popolo che osano ancora definire sovrano
nonostante lo abbiano privato astutamente del fondamentale diritto di esprimere
preferenze sui candidati che lo debbano rappresentare. E pensare che il loro
capo ha detto che chi vota a sinistra è stupido…
210. 12/12/2005
SULLO SCIOPERO/2
da Vittorio Grondona - Bologna
In materia di sciopero ognuno ha il sacrosanto diritto di comportarsi come gli
pare, ma avrebbe nel contempo il dovere civile di non danneggiare i colleghi che
lottano per migliorare le condizioni economiche e di qualità di vita che in caso
di successo migliorerebbero anche per chi non sciopera. Il ragionamento del
giornalista Filippo Facci, però, non fa una grinza. Il suo interesse sembra non
essere quello di contribuire al miglioramento delle condizioni della sua
categoria, ma quello forse più nobile, ma sicuramente più egoistico, di ampliare
la platea di ascolto sugli argomenti che più gli interessano. Personalmente se
mi comportassi in quel modo non mi sentirei a posto con la mia coscienza, ma è
pacifico che se tutti ci comportassimo bene, della coscienza non sapremmo cosa
farcene. E’ come quando la brava ballerina di fila spera che la soubrette si
ammali per prendere il suo posto. Purtroppo in molti casi è solo in occasioni
del genere che molti talenti hanno potuto dimostrare concretamente il proprio
valore.
RIFERIMENTO 10/12/2005
SULLO SCIOPERO
da Filippo Facci
Egregio, io per esempio mi sono dato questa regola: ‘stavolta io sciopero ma
solo nella testata in cui sono assunto (Mediaset) e non sciopero nel quotidiano
in cui sono invece semplice collaboratore, pagato ad articolo: ilGiornale.
Oddio, potrei scioperare o meglio non scrivere anche per il Giornale: ma la
tiratura straordinaria che esso fa nei giorni appunto di sciopero, più gli spazi
straordinari (di pagine) che concede negli stessi giorni, me ne fanno
approfittare per piazzare articoli su questioni di diritti umani che
difficilmente otterrebbero lo stesso spazio in giornate normali. Nei due ultimi
giorni di sciopero, in questo modo, sono riuscito a piazzare due pagine intere
(intere) sui crimini del governo cinese. Saluti.
Sono appiattito sulle tue posizioni. (csf)
211. 10/12/2005
TAV E PONTI… IO LA PENSO COSI’...
da Vittorio Grondona - Bologna
Per favorire in generale i potenti fabbricanti di auto, dal dopo guerra ad oggi
non si è fatto altro che sotterrare binari nel cemento. Togliere i rami secchi
ferroviari era il motto politico dei democristiani e dei socialisti. In pochi
anni le ferrovie dello stato, gestite secondo gli incarichi assegnati al manager
politico di turno, hanno ridotto l’organico di oltre la metà, incentivando i
prepensionamenti d’accordo con i sindacati compiacenti. Le merci piano piano
sono scomparse anche dai nostri porti. E’ diventato infatti più conveniente
trasbordare i containers nei porti del nord Europa per poi farli arrivare in
Italia col treno o con altri mezzi, piuttosto che affrontare i costi dei tiri di
gru e della manovalanza nei nostri porti ormai sprovvisti di collegamento
ferroviario. E poi hanno il coraggio di parlarci di cabotaggio!... Ciò dovrebbe
farci meditare con maggior impegno sulle esternazioni politiche che riguardano
alcuni importanti progetti reclamizzati dai politici stessi di ineluttabile
utilità futura, fra qualche anno la realizzazione di quei progetti potrebbe
rivelarsi come spesso accade una grave scelta sbagliata senza ritorno. Se
facesse al loro caso i nostri politici attuali ci convincerebbero anche che le
piramidi sono indispensabili per il nostro futuro… Detto questo, però, mi rendo
conto della reale e impellente necessità di potenziare maggiormente la capacità
della nostra rete ferroviaria, ma non per trarne profitto ipotetico fra venti o
trenta anni, ma per goderne dei benefici adesso ed a costi accettabili per la
nostra comunità che non solo diventa più povera ogni giorno, ma alla quale
vengono imperiosamente limitati anche i servizi sociali indispensabili. Le
risorse le stanno appunto destinando senza risparmio alcuno ad ipotetici ponti,
a opere megagalattiche di impatto ambientale potenzialmente dannoso alla salute
dei cittadini e, molto più tristemente, al potenziamento di armamenti per
agevolare secondo una logica aberrante le cd missioni di pace… armata… (sic).
So di essere minoritario: io sono favorevole sia alla Tav che al Ponte di
Messina. Mi piace di pensare di vivere in un paese moderno e non nella
repubblica della gomma. (csf)
212. 3/12/2005
CONTRIBUTI CRITICI, MA CON UN PIZZICO DI IRONIA
da Vittorio Grondona - Bologna
Ha ragione lei signor Alberto Arienti. La regola, ammesso che esista davvero una
regola del particolare, sarebbe ragionevolmente quella da lei citata. Infatti a
Bologna, che come le sarà ormai noto è spudoratamente pignola in fatto di
legalità, non si trovavano le videocassette dell’Unità a mille lire in meno di
quelle ancora in vendita in edicola a prezzo intero. Nel negozietto di Roma
invece sì. Ce n’erano tante, tutte impilate ed in bella mostra, e non si
trattava certo di vendita di remainders. Non erano ovviamente fresche di
giornata, ma le ultime risalivano a pochi sabato prima. Non escludo però che
fossero in realtà delle copie degli originali, ma non posso certo affermarlo. La
mia citazione comunque aveva solo lo scopo di evidenziare ironicamente una delle
cause che mi hanno convinto di evitare l’acquisto in edicola di certi
particolari oggetti. Tutto qui.
213. 3/12/2005
TENIAMO LA PARENTESI APERTA…
da Vittorio Grondona – Bologna
Prodi non è quello che si dice la mia passione politica, ma devo proprio dire al
simpatico signor Michele Lo Chirco, probabilmente abituato alla loquacità
siciliana, che per esprimere un concetto del Professore di sole cinque parole
paciosamente condite di mimica, ma sempre si sostanza, l’On. Nania ci
impiegherebbe un intero giorno peggiorandone il senso, e, anche se col concetto
non centra niente, nel suo continuo parlare ogni dieci secondi ci infilerebbe
con stizza la sua frase storica: nel medioevo anche la sinistra aveva fatto così
e cosà; l’On. Schifani ce la farebbe forse in due giorni, però gli scapperebbe
nel contesto la frase regina dei suoi interminabili soliloqui: in ogni modo è
tutta colpa della sinistra; l’On. Calderoli, dopo aver passato i primi tre
giorni ad informarsi ed a cercare invano di comprendere cosa sia in effetti un
concetto, dandogliela su per sfinimento intellettuale, uscirebbe con la fatidica
frase ad effetto: castriamo tutti i concetti. A questo punto non potevo certo
non ricordare il Cavaliere. Questo personaggio degno rappresentante in terra del
dio quattrino, dal suo banchetto di intortatore di grulli, dopo una settimana di
continue smentite ed a conclusione del nulla detto, tuonerebbe il suo collerico:
chi non salta comunista è… Mi sono spiegato?...
RIFERIMENTO 1/12/2005
APRO UNA PARENTESI (POLITICA)
da Michele Lo Chirco
Caro CSF, mi consenta di aprire una parentesi politica: più vedo Prodi e lo
sento parlare in pubblico, più mi compenetra una clamorosa compassione per voi
miserelli che affidate le vostre speranze di successo a un personaggio simile;
non sa parlare, bofonchia concetti incomprensibili o altrimenti banalissimi, fa
delle strane mossette con il volto tentando di far intuire all’ascoltatore
chissà quali inimmaginabili profondità di pensiero. Ma dietro gli occhiali,
niente. Chiusa parentesi.
214. 1/12/2005
DI COSA PARLANO I MEDIA? /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Non mi dica signor Gian Paolo De Tomasi, davvero muore ancora qualcuno per
incidente stradale in pieno regime della patente a punti e di fari accesi in
pieno giorno? Ma lo sa il grande ideatore della legge? Proviamo a dirglielo, non
si sa mai che non trovi un altro più meritorio e lucroso provvedimento! Per far
soldi l’amministratore di Bologna dopo Sirio ha messo in funzione Rita, altra
infernale trappola elettronica che produce al ritmo di un milione di euro alla
settimana. Quasi quasi non so nemmeno fare i conti in lire tanto è enorme ed
assurda quella somma. Così si fa! Un flash e via… Anche l’illusione di legalità
rende se bene amministrata!